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EU III COMPLETE Impero Timuride

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da alberto90, 9 Marzo 2014.

  1. Mac Brian

    Mac Brian

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    Mi piacerebbe sapere come il papa è arrivato a Beirut :D.
     
  2. alberto90

    alberto90

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    in effetti anche a me .... probabilmente il papa ha fomentato un rivolta e avendo avuto successo il territorio è passato a lui.
    Non so se avete notato la Savoia ( diventata vescovado ) che ha preso terreni in Africa e in America meridionale ....
     
  3. Askaron

    Askaron

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    Ah, le assurdità di Europa Univesalis 3 <3
     
  4. alberto90

    alberto90

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    Già .... come l' Austria in Irlanda e a Goa, la Russia in Serbia e i Manchu in Cocincina .....
     
  5. alberto90

    alberto90

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    LA PRIMA GUERRA DI GONDWANA
    Aprile 1557 - maggio 1558
    Per cinque anni, dopo la firma dell' alleanza con la Russia, l' imperatore mogul si dedicò a sistemare le questioni politiche interne, riformando l' esercito, le leggi e tutto l' apparato socio-culturale per rendere più stabile la struttura imperiale.
    Trascorsi cinque anni, concluso tutto il processo di riforme, l' imperatore si preparò ad una nuova guerra guardando ancora una volta all' India, dove la dissoluzione dell' impero Vijayanagar apriva ampie possibilità di conquista.
    La vittima prescelta fu il regno di Gondwana, che oltre ad essere il cuore del subcontinente, aveva il pregio di essere alleato del regno di Rajputana, o meglio, di ciò che ne restava, il vero obbiettivo di Hussain.
    La guerra ebbe inizio nell' aprile del 1557 con l' invasione mogul del Rajputana, annesso ad agosto. Subito dopo le armate mogul penetrarono nel regno di Gondwana dopo averne sconfitto l' esercito appena prima del confine e nei mesi seguenti il regno fu occupato sistematicamente massacrando una dopo l' altra tutte le guarnigioni.
    Il Deva Bengala, alleato del Gondwana, uscì dal conflitto accontentandosi di una pace bianca e il Gondwana, rimasto solo e senza esercito, dovette cedere e firmare la pace ai primi di maggio del 1558 cedendo all' impero mogul altre due provincie ( oltre a quella già ceduta dietro pagamento ) e a pagare una considerevole somma di denaro.

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    L' impero Mogul dopo la guerra di Gondwana - 1557-58

    LA GRANDE GUERRA RUSSO-ARMENA
    Dicembre 1561 - luglio 1563
    Alla fine del 1561 lo zar, già padrone di metà Georgia, dichiarò guerra al piccolo sultanato di Armenia, nato dalla dissoluzione del regno di Georgia. L' obbiettivo chiaro era estendere l' influenza russa nella regione caucasica e caspica.
    Accanto all' Armenia si schierarono Iraq, Persia e Kazak, dalla parte della Russia invece scese in campo una vasta coalizione di stati. Svezia, Trebisonda e impero mogul.
    Hussain non poteva permettersi una Russia troppo potente in quelle regioni che, presto o tardi, avrebbero suscitato l' interesse dei mogul, e l' unico modo per bloccare i russi era unirsi a loro in guerra e cercare di ottenere dalla caduta della Persia il maggior numero di vantaggi territoriali possibili.
    Ma, pochi giorni dopo l' inizio del conflitto, la Russia fece sapere all' imperatore mogul che l' alleanza tra le due nazioni doveva considerarsi conclusa, benchè i rapporti tra lo zar e Hussain rimasero molto cordiali.
    Ora la guerra era in atto e non era possibile tirarsi indietro. Hussain invase la Persia orientale con 30.000 uomini mentre i russi, dopo aver annesso l' Armenia, procedevano all' attacco da nord-ovest.
    I mogul riuscirono a respingere, seppure a fatica, l' invasione portata dalle truppe irachene, e approfittando della distruzione dell' esercito persiano ad opera dei russi, occuparono le regioni che un tempo erano state conquistate da Tamerlano e Babur.
    Alla fine, nell' estate del 1563, la guerra ebbe termine. La Persia lasciò ai mogul Fars, Dash-i-Lut e Laristan, alla Russia alcune regioni ai confini con l' Armena e al khanato di Astrakan, che non era entrato nel conflitto, le regioni di Baku e l' Azerbaigian.

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    La Persia spartita tra Russia e Impero Mogul poco prima della pace - luglio 1563

    LA SECONDA GUERRA DI GONDWANA
    Gennaio 1567 - marzo 1568
    Passati altri 4 anni, dedicati allo spostamento delle armate e al reclutamento di altri 10.000 uomini, Hussain attaccò nuovamente il regno di Gondwana e i suoi alleati, Galkwar, e Deva Bengala.
    La guerra, cominciata nel gennaio 1567, mostrò ancora una volta la potenza delle armate mogul che ebbero facile gioco delle truppe di Galkwar occupando l' intero regno in pochi mesi e costringendolo alla pace ( cioè alla cessione di tutte le provincie occupate tranne la capitale ) già in ottobre.
    Sei mesi dopo anche il Gondwana firmò la pace cedendo tutte le provincie tranne la capitale ai vincitori. Ancora una volta il Bengala uscì dalla guerra con una pace bianca.

    LA PRIMA GUERRA CONTRO VIJAYANAGAR
    Febbraio 1572 - marzo 1573
    Un altra tregua di 4 anni durante la quale l' imperatore fece visita alle più importanti città dell' impero precedette una nuova guerra di conquista.
    La vittima prescelta questa volta fu il regno di Vijayanagar, la cui potenza si era sensibilmente ridotta negli anni precedenti, e i suoi alleati, Galkwar e Gondwana.
    Galwar e Gondwana furono rapidamente annessi e Vijayanagar riuscì ad evitare la disfatta solo perchè i mogul dovevano evitare che le solite rivolte dilagassero nell' impero usando almeno 30.000 uomini, riducendo quindi molto la forza d' invasione.
    Nonostante tutto però la guerra terminò vittoriosamente per i mogul dopo 13 mesi. Vijayanagar cedette la sua provincia più settentrionale consentendo ai mogul di raggiungere quindi per la prima volta il Golfo di Bengala e isolare gli stati indiani del sud da quelli del nord-est.

    upload_2014-3-25_18-16-14.png
    Le condizione della pace - 10 marzo 1573

    LA MORTE DI HUSSAIN
    10 gennaio 1574
    La conquista di Parklamidi fu l' ultima impresa di Hussain. 10 mesi dopo, all' età di 54 anni, l' imperatore morì a Delhi dopo aver regnato per 30 anni.
    Per la prima volta l' impero non fu scosso da crisi dinastiche e rivolte e il successore potè assumere il potere tranquillamente.
    Hussain fu sepolto nel grandioso monumento funebre che si era fatto preparare sulle rive del Gange negli anni precedenti arruolando i migliori artisti del mondo islamico.
    Ancora oggi la sua tomba è visitata da migliaia di indiani ogni anno, il 10 gennaio, anniversario della morte del fondantore della dinastia mogul.


     
  6. alberto90

    alberto90

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    upload_2014-3-25_18-33-16.png
    Il mondo nel 1560

    upload_2014-3-25_18-33-53.png
    Il mondo alla morte di Hussain - 1574
     
  7. Askaron

    Askaron

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    Perfetto. Di fatto sei una potenza senza pari, nell'area in cui ti trovi. Mi dispiace solo che la Russia abbia rotto l'alleanza (forse perché ti stai espandendo troppo?). Hai pensato ad una momentanea alleanza con i Ming (o qualsiasi cosa sia quel blob marrone alla tua destra)?
     
  8. alberto90

    alberto90

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    Credo che la Russia abbia rotto l' alleanza non per dichiararmi guerra ( che che infatti non ha mai fatto ne mi ha mai mandato un avvertimento, e sono passati altri 30 anni ) ma piuttosto perchè temeva che se io fossi rimasto nella coalizione più a lungo avrei portato via troppe regioni alla Persia ostacolando i suoi piani di espansione. Cosa che io non ho fatto per evitare brutte batoste ....
    I Ming non credo siano troppo amichevoli nei miei confronti e poi sarebbe un alleato inutile visto che tutte le regioni del loro impero ancora non le ho scoperte ....
    Presto arriverò al 1600 .... con gustose novità.
     
  9. alberto90

    alberto90

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    L' AVVENTO DI AKBAR I
    Gennaio 1574 - novembre 1577
    Akbar, unico figlio di Hussain, salì al potere all' età di 21 anni. Era giovane, forte, colto e animato da un fortissimo spirito guerriero. Sin da subito fece capire ai suoi ministri che il primo e unico scopo del suo regno sarebbe stato la conquista della parte ancora libera dell' India.
    Benchè non amasse aspettare, non potè iniziare le manovre per attuare il suo piano che dopo 3 anni, il tempo necessario per ristabilire la sua autorità ai popoli più recentemente annessi che, senza arrivare a rivolte di massa, non sembravano molto ben disposti nei suoi confronti.
    Fu tuttavia sufficiente inviare reparti dell' esercito seguiti da cannoni per convincere i riluttanti abitanti dell' India settentrionale ad accettare il dominio Mogul. L' imperatore si impegnò, come contropartita, a rispettare tutte le confessioni religiose all' interno dell' impero. Fu così che nell' estate del 1576 alcuni missionari cristiani partiti dal territorio austriaco di Goa ( unica enclave europea in tutta l' Asia ) ebbero il permesso di predicare il loro credo, senza ottenere però grandi risultati. Di fatto non si registrò alcun incremento di cristiani nell' impero mentre erano in aumento i seguaci del ramo sciita dell' islam.
    Akbar stesso era manifestamente sciita a differenza dei suoi avi.
    Quando finalmente la situazione interna fu sotto controllo, l' imperatore potè iniziare le operazioni per portare l' India centro-meridionale, nell' orbita dell' impero Mogul.

    LA GUERRA D' ORISSA
    Novembre 1577 - marzo 1578
    La prima impresa bellica del nuovo giovane imperatore fu un successo rapido e praticamente indolore. Gli stati indiani di Orissa e Bijapur, liberati dal gioco del regno di Vijayanagar proprio grazie ai Mogul, si erano alleati tra di loro cercando di creare il nucleo di una lega in funzione antimongola. Ma di fronte alle imponenti armate mogul nessuna lega poteva fare nulla. Nel volgere di poche settimane l' Orissa fu annesso e nel giro di qualche mese, dopo averne distrutto il piccolo esercito ai confini, il Bijapur fu costretto a cedere la provincia settentrionale del suo dominio riducendosi ad uno staterello monoregione.
    Il primo passo per l' unificazione indiana era stato compiuto.

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    La regione indiana dopo la guerra d' Orissa - marzo 1578

    LA PRIMA GUERRA DEL MYSORE
    Settembre 1579 - giugno 1580
    Un anno e mezzo fu sufficiente ad Akbar per riposizionare le truppe, ridurre al minimo il dissenso interno dei fautori di una lunga pace e riprendere i contatti diplomatici amichevoli con il potente vicino russo, non più alleato ma comunque un amico.
    Alla fine, all' inizio dell' autunno del 1579, l' imperatore dichiarò guerra allo stato del Mysore, indipendente ma alleato di Vijayanagar.
    Ancora una volta la guerra fu rapida, vincente e praticamente indolore. L' esercito mogul sembrava imbattibile e spesso le città si arrendevano ancora prima che il grosso delle armate fosse in vista.
    La prima vittima della furia mogul fu ciò che restava dello stato di Bijapur, annesso dopo nemmeno 3 mesi. Toccò poi al Mysore e contemporaneamente a Vijayanagar che furono invasi e saccheggiati. Nel giro di 8 mesi il Mysore si arrese cedendo due delle sue tre province, poco dopo anche Vijayanagar ne seguì l' esempio cedendo la provincia più a nord e quella più a sud lasciando di fatto accerchiata la capitale.
    All' inizio dell' estate del 1580 la guerra ebbe termine, con Akbar padrone dell' India centrale.

    UN QUADRIENNIO TURBOLENTO
    Giugno 1580 - settembre 1584
    L' estate e sopratutto l' autunno del 1580 furono caratterizzati da violenti tumulti antimongoli in molte regioni dell' India settentrionale che sfociarono presto in aperta ribellione.
    Akbar, furioso come di rado era stato nei primi anni di governo, ordinò che i ribelli fossero sterminati senza pietà e ideò per i loro capi delle terribili torture. Ma la cura fu peggiore del male e la ferocia usata contro i ribelli provocò un movimento a catena che, nell' estate del 1582, rischiò seriamente di far crollare la struttura imperiale.
    Rivolte patriottiche esplosero nel Kashmir, nell' Orissa, nel Sind e nelle regioni conquistate con le ultime guerre. Le armate imperiali furono duramente impegnate per almeno un anno e mezzo a sedare le rivolte e costringere all' obbedienza i ribelli, usando ogni mezzo di cui disponevano. Alcuni dei capi ribelli furono brutalmente torturati e lasciati morire sulla pubblica via come monito per chi avesse osato imitarli. Si narra che uno dei capi della ribellione del Sind fu scorticato e poi fatto a pezzi davanti agli occhi di Akbar, ma probabilmente è solo una leggenda costruita ad arte per gettare fango su di lui.
    Comunque, entro l' estate del 1584 la situazione era tornata alla calma.
    Ora Akbar poteva proseguire nella sua opera di conquista.

    LA SECONDA GUERRA DEL MYSORE, O GUERRA MONGOLO-NEPALESE
    Settembre 1584 - maggio 1585
    Con la situazione interna stabile, l' imperatore puntò nuovamente gli occhi sul Mysore, ancora gravemente in crisi dopo la guerra di 4 anni prima.
    Il piccolo stato si era alleato, oltre che con Vijayanagar, anche con il regno himalaiano del Nepal, il cui sovrano nutriva per l' imperatore mogul un disprezzo che era poco meno che odio. Naturalmente Akbar era a conoscenza di questa ostilità latente e decise di punire l' orgoglioso reuccio montano dichiarando proprio a lui la guerra, che aveva però come scopo principale l' annessione definitiva del Vijayanagar e del Mysore.
    All' inizio dell' autunno del 1584 un' armata di 10.000 mongoli, sostenuta da 5.000 uomini inviati dal re di Bihar, invase il Nepal, mentre a sud gli altri 50.000 si occupavano dell' occupazione degli staterelli.
    Entro l' anno entrambi erano ormai occupati e di fatto annessi all' impero. Il Nepal resistette eroicamente per altri 4 mesi prima di soccombere e cederei ai mongoli la regione di Gorka, mentre il re di Bihar prese possesso di Maithil.
    Orma il disegno espansionistico di Akbar era chiaro a tutti i restanti stati indiani, i quali subito si allearono tra di loro, riuscendo però a mettere in campo nemmeno un quarto dell' intera potenza mongola, forte di 70.000 uomini.

    UNA NUOVA CRISI INTERNA
    Maggio 1585 - marzo 1588
    Se Akbar si illudeva di aver sedato per sempre l' orgoglio degli indiani ebbe presto a ricredersi. Appena terminata la guerra contro il Nepal l' esercito imperiale fu nuovamente e duramente messo alla prova da una serie di feroci rivolte scoppiate nelle regioni centrali dell' India, dove il terreno montagnoso e folto di foreste dava un vantaggio strategico ai difensori non indifferente.
    Ancora una volta le rivolte furono sedate con metodi quasi barbari ed è accertato che perirono nel giro di due anni non meno di 50.000 ribelli. L' esercito imperiale fu comunque colpito piuttosto pesantemente lasciando sul campo un numero totale di uomini più vicino ai 15.000 che ai 10.000.
    Alla fine, con un atto di magnanimità ispiratagli da alcuni ministri, Akbar ottenne la fine delle ribellioni promulgando una serie di riforme sociali che rendevano gli indiani cittadini dell' impero a tutti gli effetti.
    All' inizio della primavera del 1588 l' imperatore fu nuovamente libero di dedicarsi alla politica estera.

    LA PRIMA GUERRA DI TRAVANACORE
    Marzo - ottobre 1588
    Ormai, in India, non restavano indipendenti che due piccoli stati: Travanacore e Madurai. Fu proprio contro di loro che Akbar rivolse le sue bellicose attenzioni. dichiarando guerra al più forte dei due alla fine di marzo del 1588.
    La superiorità numerica tra le potenze in campo era talmente sproporzionata che definire guerra quello scontro sembrava esagerato persino agli occhi dell' imperatore.
    Nel giro di 7 mesi scarsi i due staterelli furono costretti a cedere ciascuno metà del proprio territorio ai mongoli. Ormai non restava libera che l' estrema punta meridionale del subcontinente indiano. Ma era chiaro a tutti che la tregua sarebbe stata breve.

    LA FINE DELLA PERSIA, I RUSSI SUL GOLFO PERSICO
    Marzo 1589
    Gli amichevoli rapporti che correvano da anni tra russi e mongoli non resero più facile da mandar giù la notizia giunta alla corte di Akbar della scomparsa del sultanato di Persia ad opera dei russi avvenuta all' inizio della primavera del 1589. Le armate dello zar erano ormai attestate saldamente sul Golfo Persico bloccando quindi ogni via di espansione mongola in quell' area.
    Akbar, che aveva intenzione di annettere al suo impero ciò che restava della Persia subito dopo l' unificazione dell' India, fu così costretto a rinunciare all' idea. Benchè molto potente, il suo esercito contava appena più della metà di quello russo ed era sicuramente molto meno potente. I buoni rapporti tra i due imperi asiatici, e questo era l' unico lato positivo, e la presenza dei russi in Persia, garantivano la totale sicurezza dei confini settentrionali e occidentali dell' impero. Per tale ragione era fondamentale mantenere con i russi le migliori relazioni diplomatiche possibili. Se i russi avessero deciso di fermare l' espansionismo dei mogul invadendo l' impero molto difficilmente Akbar avrebbe potuto evitare una disfatta.

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    La conquista russa della Persia - marzo 1589

    UNA BREVE TREGUA
    Ottobre 1588 - giugno 1593
    Akbar impiegò quasi 5 anni per stabilizzare la situazione economica dell' impero, provato dalle recenti campagne militari e dalle continue rivolte.
    L' esercito fu nuovamente riportato a pieni ranghi arruolando anche uomini nati in quelli che erano un tempo gli stati indiani e le popolazioni sottomesse furono tenute a bada con un miglioramento delle strutture sociali locali e riducendo la pressione fiscale nelle aree più povere.
    Diplomaticamente era necessaria una tregua, perchè sebbene la forza delle sue armate dissuadeva le altre potenze asiatiche dall' intervenire militarmente contro i mogul, l' opinione di Akbar nelle corti asiatiche non era tra le migliori.
    L' imperatore ne era consapevole e fu sopratutto per quella ragione se non mosse un dito contro gli ultimi difensori della cultura indiana.
    Alla fine, durante l' estate del 1593, decise che era ora di terminare l' opera che aveva cominciato 16 anni prima.

    LA SECONDA GUERRA DI TRAVANACORE
    Giugno - settembre 1593
    Ai primi di giugno le sue truppe mossero contro ciò che restava dei regni di Travanacore e Madurai, i pochi difensori furono spazzati via senza problemi e le capitali assediate.
    Due mesi dopo erano ormai allo stremo. Le truppe di Akbar le assaltarono lasciandosi dietro un migliaio di morti in totale, conquistandole in qualche ora. Entro la metà di settembre i due stati erano cancellati dalla faccia della terra.

    L' INDIA NELLE MANI DI AKBAR
    Settembre 1593
    Il 20 settembre Akbar si autoproclamò imperatore mogul dell' India. La sola città importante esclusa dal suo dominio era Goa, occupata dagli austriaci. I rapporti tra l' imperatore d' Austria ( e Sacro Romano Imperatore ) e l' imperatore d' India erano stati sempre discreti. Nel 1581 gli austriaci avevano ottenuto il permesso di far transitare le loro truppe nei territori mogul e sebbene non vi fosse alcuna alleanza tra le due potenze era sottinteso un trattato di non belligeranza. La situazione doveva restare tale per i prossimi decenni.

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    Akbar padrone dell' India - settembre 1593
     
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  10. Askaron

    Askaron

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    Bene, perfetto. Prossimi obiettivi? Sri Lanka, o espansione verso est (visto che ad ovest ora c'è la Russia)? Il nord dell'India ha già core Mogul?
     
  11. andry2806

    andry2806

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    che intendi fare adesso? Conquista dello Sri Lanka? Conquista della Birmania? Nuovo tentativo di colonizzazione dell'Africa?
     
  12. alberto90

    alberto90

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    I core stanno arrivando piano piano. Credo che entro il 1625 l' intera India sarò possesso perpetuo del mogul.
    Riguardo all' espansione credo che tenterò di puntare su Sumatra, Coste dell' Africa, e penisola birmana. In attesa che la Russia cominci a retrocedere.
     
  13. Carlos V

    Carlos V

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    Certo che nei vecchi Europa Universalis c'erano quei trattati di pace stupidi e illogici con cui non si potevano annettere in un colpo solo gli staterelli biprovincia o triprovincia. Una cosa che non mi era mai piaciuta e che fortunatamente hanno ormai eliminato; cioè se io attacco una nazione con due province, mi prendo solo metà Paese e al nemico gli dico "ci vediamo tra 5 anni, eh, così mi prendo il resto"? :D

    A parte questa divagazione, penso che dovresti espanderti verso la Cina, che è ricca e popolosa. Visto che i Mongoli poggiano tutta la loro potenza sulla cavalleria, dovresti prendere la strada che passa per l'Indocina, piuttosto che quella che attraversa l'altopiano tibetano, in modo da conservare il vantaggio tattico dei tuoi formidabili cavalieri.
    La Cina costituirà per te un'ottima riserva di manodopera, tasse e con il controllo dei centri di commercio costieri sul Mar Giallo (Pechino, Shangai e forse Hong Kong) avrai in mano le sorti economiche di tutto l'estremo Oriente. Inoltre in Cina si producono seta e porcellana, che sui mercati europei valgono tanto oro quanto pesano; se ci metti anche le spezie indiane e l'avorio dovresti prendere seriamente in considerazione l'idea di inviare i tuoi mercanti a Venezia e nelle Fiandre per vendere queste merci esotiche ai regnanti occidentali. :cool:
    Investi molto di più, adesso, su Commercio e Produzione, perché è un peccato con tutta quella manodopera non sfruttare il potenziale produttivo delle province indiane ed immettere sul mercato molta più merce che in passato.
     
  14. alberto90

    alberto90

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    C'è solo un problema ..... non posso raggiungere la cina perchè le provincie che ci separano non le ho ancora scoperte ... XDDD comunque ho il controllo e il monopolio dei centri di commercio persiani .....
     
  15. pox.84

    pox.84

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    Ciao, ti sto seguendo con interesse e non vedo l'ora di vedere la prossima mossa!!!

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  16. alberto90

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    L' ATTO COSTITUTIVO DELL' IMPERO D' INDIA
    5 ottobre 1593
    Sfoggiando tutta la sua cultura ( era cresciuto apprendendo sia conoscenze orientali che occidentali ) Akbar fece preparare dai più saggi uomini della sua corte un ampio documento con il quale proclamava al mondo la nascita dell' impero indiano.
    Intanto decise di dividere l' impero in grandi regioni da affidare a governatori nominati direttamente da lui, poi abbozzò una sorta di costituzione di stampo occidentale ispirata dagli ambasciatori austriaci e russi. Infine fece preparare un sistema legislativo molto accurato e severo, sempre ispirato a quelli austriaci e russi. Era di fatto l' inizio del processo di occidentalizzazione.
    Il 5 ottobre 1593, durante una solenne cerimonia a Delhi, Akbar lesse davanti ad un vasto pubblico di cortigiani, nobili, notabili e ambasciatori, l' atto costituivo dell' impero d' India.

    Io, Akbar, nominato ed eletto da Dio misericordioso, sultano di Delhi, al cospetto di Dio e del mio popolo, dichiaro ciò che segue:
    - al seguito dell' unificazione della penisola indiana sotto al mio scettro imperiale, sia reso noto che assumo oggi il titolo di imperatore d' India.
    - l' impero sarà suddiviso in provincie, rette in mio nome da un governatore nominato da me personalmente.
    Le provincie imperiali sono le seguenti:

    1 - Persia orientale
    2 - Corasmia superiore
    3 - Corasmia inferiore
    4 - Turkmenistan
    5 - Sistan e Balucistan
    6 - Afghanistan
    7 - Kashmir
    8 - Pakistan e Punjab
    9 - Regione imperiale di Rajasthan
    10 - Mahdia Pradesh
    11 - Orissa
    12 - Andhra Pradesh
    13 - Kerala occidentale
    14 - Kerala Orientale

    - la capitale provinciale dovrà essere posta nella città più grande della provincia e là saranno poste la residenza del governatore, il tribunale imperiale, l' esattore provinciale e le prigioni.
    - le tasse riscosse nelle provincie saranno destinate per tre quarti alle casse imperiali e per un quarto a quelle provinciali.
    - la religione ufficiale dell' impero è il credo musulmano sunnita, ma sono tollerati tutti gli altri credi. Ciascuno sarà libero di professare la propria fede. E' però vietato ai credi non musulmani il proselitismo tra i fedeli islamici.
    Se un non islamico sarà sorpreso a fare proselitismo tra i fedeli islamici la sua pena sarà la prigione fino a 10 anni.
    - nell' impero non sarà tollerata la pena di morte.
    - l' imperatore avrà sempre l' ultima parola riguardo ad ogni questione che sarà discussa nel consiglio imperiale.
    - l' esercito imperiale è sottoposto alla diretta autorità dell' imperatore. Solo l' imperatore avrà il diritto di dichiarare guerra o di accettare offerte di alleanza.

    Seguivano poi tutti gli articoli sulle leggi, le pene per i trasgressori e via discorrendo.
    Sostanzialmente si trattava di una costituzione moderata e moderatamente liberale, decisamente rivoluzionaria per il mondo islamico. Quello indiano era l' unico impero musulmano che garantiva la libertà di tutte le religioni e che permetteva una certa libertà di costumi per tutti i sudditi imperiali, sopratutto quelli non musulmani.
    La donna non era discriminata anche se non aveva ruoli di potere, la poligamia era tollerata ma era suggerita la monogamia per evitare conflitti famigliari tra figli delle prime mogli e gli altri.
    Ai cristiani, pochissimi, era garantita non solo la libertà di culto ma anche la possibilità di accedere a ruoli di potere ed erano resi cittadini con eguali diritti. Fino ad allora erano considerati cittadini inferiori.

    Nei giorni seguenti Akbar nominò i governatori e creò il consiglio imperiale, inserendovi un cristiano ortodosso, uno cattolico, uno sciita, un indù e 4 sunniti.

     
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  17. andry2806

    andry2806

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    screen!!!
     
  18. alberto90

    alberto90

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    Appena posso modifico una delle mappe imperiali con i confini delle regioni.
     
  19. alberto90

    alberto90

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    Qualcuno può passarmi i link validi con la cartina base dell' Asia?
     
  20. andry2806

    andry2806

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    in che senso cartina base dell'Asia?
     

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