Il soldato del futuro... parliamone

Invece io sono propenso a credere di più alla tecnologia direttamente "sostitutiva"
A parte i robot che servono da scout come questi
http://www.mytech.it/digitale/media/idA028001065772.art
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/robosold/1.html

ci sono già i Talon con mitraglitrici montate a bordo.
http://www.foster-miller.com/lemming.htm
Il costo di una produzione su vasta scala di una cosa del genere è comunque alquanto inferiore all'addestramento e al mantenimento di altrettante unità umane. La robustezza sopperisce al momento alla scarsa velocità di reazione di un umano sul campo, ma se pensate ai progressi della robotica "antropomorfa" (guardate i jappi che robe che fanno) forse non dovremo aspettare molto per vedee aggeggi alla "Wish U were here" (per chi è pratico di anime). In un conteso in cui sono costretto a mandare la guardia nazionale a fare un lavoro da forza di occupazione (vedi iraq), che probabilmente diverrà lo standard nei prossimi anni, il pattugliamento tramite robot ridurrebbe i rischi e i costi (anche in popolarità di chi ce li manda) di perdite umane.
Il punto è vedere se verrà mantenuto il controllo remoto da umani (inevitabile per ora) alla predator, o in seguito ci si affiderà a routine di reazione guidate da intelligenze artificiale, il che potrebbe sollevare un vero problema etico (come del resto comunque anche i soldato modificati geneticamente).
Se notate i cloni sono comunque venuti dopo i droidi

 

Bhè,si,siccome bordeux a parlato di robot tipo robocop,io ho messo quella alternativa...ma molto nel futuro,se e quando l'ingegneria genetica insieme alla clonazione saranno cose di tutti i giorni.

 

A questo punto allora i cloni saranno tolti dopo la caduta dell'impero perchè erano fin troppo fedeli al proprio capo(il cancelliere) seguendolo dovunque va...in più essendo generati in maggior parte da un'unica persona per divisione si tradiva o si rimaneva fedeli in blocco.Ma basta parlare di star wars .

 

Qualche anno fa avevo trovato un bel mucchio di materiale sulle tecnologie di comunicazione interne alle forze armate, con le diverse evoluzioni nel tempo che credo siano ormai ad un buon punto di studio. Dopotutto non credo sia una ricerca complicatissima ne troppo dispendiosa ma che può dare enormi vantaggi anche e soprattutto in scenari bellici asimmettrici come quelli attuali.

Qualcuno si ricorda come si chiamavano questi sistemi? Perchè almeno mi ricordo dove devo cercare.

 

Intanto beccatevi il quasi presente...
Per chi conosce un po' di francese, un soldato presenta il FELIN:

http://www.youtube.com/watch?v=01oBloMER-Q

http://www.youtube.com/watch?v=d5R0U49QE3E

 

Sembra sia tutto in naftalina, finanziamenti col contagocce e poi Giat sta spingendo per altro...

@boyakki: Il problema maggiore è il jamming delle frequenze di comando dei robot, puoi usarli contro staterelli toyota+ak47 ma se c'è appena di tecnologia dietro diventa complicatissimo proteggere le frequenze dati... Diventa una sfida tra hacker e gli americani non sono granchè anche se Holliwood tenta di farci credere il contrario... I Giapponesi sono anni luce davanti a tutti e puntano sulle IA e non sui comandi remoti.

 

Spiego meglio queste foto:

L’arma(lo arx 160,che dovrebbe sostituire l'ar 70-90) è compatta e soprattutto molto pratica, i fili, sul modello definitivo sono previsti solo come back up di emergenza per il bluetooth.
Le caratteristiche:
-Calibro 5,56mm(oppure 7,62mm)
-Calciolo pieghevole e regolabile su 4 posizioni con portabatterie.
-Canne rapidamente sostituibili da 10 a 20 pollici(5 secondi), senza necessità di attrezzi particolari.
-Peso e dimensioni ridotte ( con modulo ottico pesa quanto un 70/90 senza accessori! ).

Il lanciagranate è il GLX160 da 40mm, già acquisito dall’EI e in prossima distribuzione ai reparti, per sostituire l’M203.
Rispetto all' M203, il modello Beretta pesa 200 gr in meno e accetta le nuove granate con bossolo da 46mm.
Il modulo di mira 40mm è avanzatissimo con possibilità di memorizzare la balistica di diversi tipi di granata.
Un sistema complesso ma con ergonomia molto semplice x garantire massima intuitività d’uso all’operatore. Punti il bersaglio, segui i led verde/rosso x correggere l’elevazione e spari!
Gittata circa 600 metri, doppia rispetto all’M203.


Nella configurazione per ora scelta avrà:
1. pulsante per attivare la radio senza togliere le mani dall’arma;
2. pulsante x trasmettere l’immagine video al monoculare dell’elmetto,(che permette il tiro molto defilato,in pratica esponi solo la telecamera e poi vedi col monocolo) o per trasmettere immagini a un compagno o per riceverne, anche da satelliti o UAV;
3. pulsante x trasmettere un fermimmagine lungo la catena di comando.
4. pulsante x attivare i due laser di mira

I difetti sono un peso non indifferente di tutto quel bel armamentario(25-30 kg)e l'eccessiva (al momento)costosita e fragilità di alcuni componenti,cosa che lo renderebbero anche un bel bottino.Insomma,solo il fucile e sicuro,le altre cose entreranno su larga scala solo quando saranno miniaturizzate e rese meno costose.Per una buona volta comunque non siamo indietro rispetto a nessuno.

Sarà una palla ma volevo precisare!

 

Segnalo questo discussione:

http://www.army-technology.com/projects/italiansoldiersystem/

 

Vista!solo che con il mio inglese non ho proprio capito tutto...mi sembra che ne parlino bene però...comunque tutti i test più importanti sono ancora da fare...è sempre meglio pensar male...

 

boh la strada sicuramente sarà nella "miniaturizzazione" del colpo... il P90 insegna...con la rassegnazione del fante che predilige il "colpo grosso" (vedi sostituzione del FAL inglese con quella ciofeca che si ritrovano adesso la mossa più sbagliata in assoluto...) spero solo che non puntino tutto sull'automazione: non so perchè ma non mi fido delle macchine. Se ci affidiamo per il 100% a loro e poi fanno cilecca ci lasciano in un mare di M... già solo nel campo della mimetizzazione abbiamo fatto passi da gigante...a occhio nudo spesso e volentieri non si vede il soldato mimetizzato anche se è a pochi metri di distanza...

 

Il problema principale di "soldato futuro" non sono tanto le tecnologie ma questioni più banali come ad esempio il peso di tutto il sistema (come è già stato detto) e la durata ( e l'ingombro) delle batterie.

Tutti quesi sistemi elettronici infatti consumano molto e quindi non è possibile dare una piena autonomia al militare in quanto esso è vincolato ad essere sempre vicino a mezzi che gli permettano di "ricaricare le batterie" senza contare, inoltre, tutto il peso e "l'ingombro" che le batterie comportano.

Senza considerare che tutti questi sistemi sono molto fragili. Uno strumento militare deve essere rustico per definizione cosa che proprio per definizione non può essere un sistema "elettronico".

Peso, ingombro, fragilità hanno portato ad un serio ripensamento a tutto il sistma (se non mi sbaglio infatti mi sembra che in america hanno drasticamente ridotti gli investimenti su soldato futuro) anche perchè i risultati sono stati assi scarsi se non deludenti proprio nel teatro dove teoricamente questo sistema avrebbe dovuto dare il meglio di se: l'iraq.

Per quanto i calibri invece non penso che ci sarà una ulterirore riduzione. Già oggi molti criticano l'attuale 5,56 a favore del più pesante 7,62.

ciao

 

batterie?

caricabatterie a manovella e via andare!

 

Come sei obsoleto!!!! basta installare sull'elmetto un paio di pannelli solari no?? tanto kg più kg meno

 

principalmente sono calibri da usare contro bersagli molli, le distanze di ingaggio non sono astronomiche... che io sappia (non è però una mia certezza sia chiaro) ci sono state 3 lamentele contro il 5,56 nato (o .223 che dir si voglia)... dagli inglesi che non avevano intenzione di usare un calibro comune, da alcuni soldati americani famosi per la filosofia "grande è bello" e dai soldati di sua maestà la regina elisabetta occupati sul fronte irlandese che avevano ottenuto una proroga per l'utilizzo del FAL L1A1 quando era stato sostituito dall'enfield, sia per problemi di affidabilità che di penetrazione: si lamentavano che il 5,56 non bucava i blocchi motore delle auto che gli indipendentisti usavano per assaltarli.
Sul libro "armi leggere di tutto il mondo" (l'autore non lo ricordo) è riportato in maniera esauriente la diatriba riguardo alla "cartuccia unica" del blocco NATO con pro e contro di ogniuna e gli studi fatti alla luce della quale si è scelto il 5,56. Sempre a memoria ricordo che i tedeschi stanno studiando una cartuccia senza bossolo per diminuire ulteriormente peso. questo parlando di armi individuali non adatte al fuoco di "saturazione"

 

Stavano... il G11 che doveva impiegare le munizioni calibro 4,7 è stato messo in naftalina dopo la riunificazione, adesso se ne stanno interessando gli americani, forse useranno la nuova arma per equipaggiare i marines nella caccia all'insetto su LV-426...

 

cavolo sapevo che era un edizione vecchia ma non pensavo fino a questo punto... il mondo delle armi è peggio di quello dei computer cavolo...devo subito colmare la mia arretratezza cercando qualcosa sull'argomento...

 

Se conosci il tedesco (e anche se non lo conosci, le foto e le immagini sono davvero belle) ti consiglio questo libro: Die G11 Story di WOLGANG SEEL

 

azz tedesco...mi sono sempre ripromesso di impararlo...ma adesso con il lavoro e la mancanza di voglia di fare un corso....
vabbè se mi dici che ci sono le figure

 

Il g11 era un signor fucile...

 

Eh? :humm: