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Il mondo dei beati beoti

Discussione in 'Off Topic' iniziata da StarUGO, 17 Luglio 2014.

Status Discussione:
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  1. StarUGO

    StarUGO

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  2. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Scusa, ma qui non ho capito dove vuoi arrivare.... ovvio che una televisione non è più potente di una stamperia solo per la tecnologia, ma anche per altri fattori; a me vengono in mente da una parte la possibilità oggi per quasi ogni famiglia di avere una televisione, mentre una stamperia ce l'avevano in 4 gatti nel 500'; e questa possibilità è data dal miglioramento dei trasporti e da altri fattori. Quando mai ho negato questi? (no dimmelo, perché magari l'ho fatto e non mi sono accorto :D)


    Siamo d'accordo che le realtà simulacro sono sempre esistite, ma il Cristianesimo e i mass media hanno un diverso grado di "pervasione". Già la tua definizione di uomo medioevale è piuttosto sfuggente perché copre un'area piuttosto vasta in cui il Cristianesimo si poteva dirsi diffuso con successo solamente nei centri urbani. Probabilmente la maggior parte dei contadini manco si ponevano il problema di Dio e anzi erano legati a riti pagani solo parzialmente cristiani. Per non parlare delle eresie. Invece la televisione è posseduta dalla stragrande maggioranza della popolazione e anche rifiutandola indirettamente modella i nostri comportamenti. I mass media in generale sono per quasi tutti l'unica fonte sulla realtà e per alcuni l'unica realtà.




    Mi sa che siamo convinti della stessa cosa... la mia idea di cambiamento morale ed etico non la pongo nell'epoca attuale, perché farlo sarebbe come convincere gli uomini del Medioevo (come li hai definiti tu) che Dio non esiste. La stessa idea che ho proposto ho subito affermato che sarebbe impossibile da realizzare nella società attuale.



    Ma perché pongono l'accento sul problema morale sbagliato (e d'altronde se lo facessero su quello giusto non sarebbero in politica). D'altronde anche il termine "morale" mi sembra piuttosto inadeguato a definire il tipo di problema che intendo io (l'assenza di criteri di giudizio). La sinistra invece pretende solo di far risorgere una questione morale che essa stessa ha contribuito ad affossare.

    Schopenhauer ha cominciato a star sulle palle anche a me da un anno a questa parte per due motivi: 1) Ha copiato quasi tutte le sue teorie da Kant estremizzandole 2) La sua filosofia è l'esatta espressione di un pessimismo che non va da nessuna parte e tende solo a negare tutto (va beh, l'arte, la vita morale e la noluntas, queste sarebbero le soluzioni?) Comunque rispondo domani alle tue ultime lunghissime (argh!) risposte perché sono stanco.
     
    Ultima modifica: 23 Luglio 2014
  3. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Tu fai l'esempio dicendo che in qualche modo colui che crede in Dio sarebbe più portato a sprofondare nel nichilismo di chi invece non ci creda. In realtà penso che l'assenza di Dio non funzioni solo nel verso di dare un peso alle nostre decisioni, ma anche nel verso di nullificarle. Perché se infatti non esiste un Dio, se non c'è niente dopo la vita (e io sono contrario a questa cosa pur non credente) se esiste l'eterno ritorno dell'uguale di Nietzsche in poche parole (penso possa essere inteso anche in questo senso) il senso da porre prima delle azioni diventa assurdo e giustificabile qualsiasi cosa pur del profitto e del piacere ad esempio. Certo, questo tipo di persona non si annichilirà e non si alienerà nella fede in un ente metafisico, purtuttavia ponendo il suo fine unicamente nel proprio godimento e successo, e non avendo un senso oltre a questo, penserà unicamente al suo se e non certo a quello degli altri.
    Ovviamente sono ben lungi dal pensare che la Scienza la pensi esattamente così, ma nella sua assenza di un punto fermo e nella continua messa in discussione di se stessa in base al suo unico dogma (ovvero che gli enti divengono, cioè escono e ritornano nel nulla) in qualche è compartecipe del clima nichilista della nostra epoca, ma non ne è la causa.
    Non sto proponendo di ritornare al Cristianesimo, ma di dimostrare che la nostra esistenza non è un misero barlume in un buio totale. Noi stessi quando moriamo diventiamo qualcos'altro e da quel qualcos'altro non è impossibile che germogli nuova vita.


    Oddio gli epistemologi, quanta sofferenza nel mondo... un epistemologo è sempre un pessimo epistemologo (in particolare Popper e Feyerabend). Il fatto che tu dica che la scienza non la pensa più così mi rassicura (e un bello smacco per Wittgenstein).
     
  4. StarUGO

    StarUGO

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    Spero esca veramente e che sia fatto come si deve.
    http://www.ufo-themovie.com/shado/

    Per impersonare il comandante Straker vedrei bene lui:
    straker.jpg
     
  5. blubasso

    blubasso

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    Tu scherzi, ma quando ho lavorato in radio (un anno come speaker), uno dei miei compiti, a parte leggere i quotidiani cartacei e online, era proprio quello di controllare i social, a caccia di notizie... Una schifezza immonda, ma la capa voleva cosi'...
     
  6. StarUGO

    StarUGO

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    @blubasso , ma c'e' un lavoro che NON hai fatto? :p
     
  7. blubasso

    blubasso

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    Lo scienziato crucco, al servizio del "Patrone ti monto". Quello mi manca... ;)

    Tornando seri: si', ho fatto parcchie cose nella mia vita. Il mio curriculum e' una specie di vestito di arlecchino... :D
     
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  8. StarUGO

    StarUGO

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    Be',se lo vorrai fare,sei nel paese giusto,anche se un po' in ritardo... :D
     
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  9. Lord Attilio

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    Mi hai descritto alla perfezione :D

    Ma guarda che le critiche non sono rivolte solamente agli altri, ma anche a me stesso che uso Facebook con le mie patetiche giustificazioni per starci (mah sì è un messaggio gratis, ma è importante come lo si usa ecc.). Però, piuttosto che lasciare quei due, tre di sani principi a fare un uso limitato, non è preferibile sacrificare questi in nome della grande massa che ne fa un uso sconsiderato? Al massimo al posto di divertirti con gli amici su facebook vai a trombare oppure ti metti a leggere filosofia e a esternare a tutti le tue intuizioni su NWI (come fa il sottoscritto).
    La tolleranza totale produce l'immobilità totale. Ci devono essere dei valori condivisi dalla comunità che non siano solo non ucciderci e farsi ognuno i cazzi propri.
     
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  10. GyJeX

    GyJeX

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    Mi pare un discorso come quello famoso sui bambini, tutti preferiscono iniziare cento bambini che finirne uno.
     
  11. GyJeX

    GyJeX

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  12. andry2806

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  13. cohimbra

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    Il bello è che ti fai magari 3/4km di salita a piedi e quando passa la maglia gialla in fuga stai al telefono guardando la telecamera e facendo "ciao mamma, sono qui"...andare al mare no? beata beota!
     
  14. GyJeX

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    M'immagino la reazione della tipa:"Ommagguarda che stronzo questo! Ha buttato la mia vita in terra!"
     
  15. cohimbra

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    Gendarmi! Acciuffatelo! E' scappato in bicicletta!
     
  16. StarUGO

    StarUGO

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  17. Lirio

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    Nel caso in specie le beate beote.
     
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  18. TFT

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    Aggiungo anche che uno degli aspetti più terribile della nostra cultura, o meglio della non cultura liberista di adesso è il valutare un uomo in base alla sua forza sul mercato e circondarsi di status simbols aiuta in questo senso. Uno è ricco, è un ladro? Ma si fa niente è un figo perchè è ricco, allora anche noi compriamoci l'iphone, a che cosa serve? Ma a niente, però facciamo vedere a tutti che nonostante la crisi possiamo permettercelo pure noi.
    Quello è un uomo di cultura con dei valori? Si ma è povero, che te ne frega lascialo stare, non ha nemmeno watsapp!
    Questa secondo me è stata la più grande vittoria del mondo liberale.
     
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  19. Amadeus

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    Forse mi sono spiegato male, non stavo dicendo che avevi negato l'esistenza di altro fattori sto dicendo che questi altri fattori possono avere un peso anche maggiore del fattore "sviluppo tecnologico" nel determinare il risultato di una determinata azione.

    Non ho inteso dare alcuna definizione di uomo medievale, ho solo fatto un esempio, ben consapevole del fatto che è generalizzabile fino ad un certo punto. Non un grande problema nell'economia di questo discorso. Un po' come quando vuoi provare che non è vero che tutti i cigni sono bianchi, non te ne servono infiniti neri, te ne basta anche uno solo.

    Ciò che propina la televisione, non può essere, tout court, la realtà, per nessuno. Se, per maggiore enfasi retorica, preferisci scrivere che "i mass media sono [...] per alcuni l'unica realtà" al posto di "i mass media sono la fonte principale da cui alcuni traggono la maggior parte delle informazioni con le quali costruiscono il loro modello di realtà" posso anche capirlo, ma se sostieni veramente, in questo caso specifico, una commistione a livello ontologico tra modello e realtà temo tu ti stia addentrando in un potenziale ginepraio al confronto del quale, persino le classiche antinomie autoreferenziali, rischiano di sembrare bazzecole.

    Se pensi che il cambiamento comportamentale della maggior parte della popolazione sia, tipicamente, il risultato delle "rivoluzioni", e non la loro premessa, stiamo affermando la medesima cosa.

    Quindi stai parlando di morale non tanto nel senso di codice comportamentale ma di strumenti che mi permettono di interpretare correttamente ciò che mi avviene attorno?

    Beato te che sei giovane... io e Schopenhauer abbiamo iniziato a divergere più di vent'anni fa! :D


    Forse sono stato un po' criptico. Per me, non è più portato a sprofondare nel nichilismo (è impossibilitato a farlo, se è realmente credente) ma è più portato a porsi (letteralmente) meno problemi.

    Un po' come se, dovendo giocare una partita di scacchi, ti dicessero: non temere, ti passiamo ad ogni mossa un "pizzino" con un suggerimento di Garri Kasparov. Se sei credente (cioè, nell'esempio, se credi che i pizzini siano realmente scritti da Kasparov e che non miri a fregarti, come il demone malevolo di Cartesio) allora affronti la partita con leggerezza, ti limiti essenzialmente a eseguire le mosse suggerite e, anche qualora il pizzino suggerisse un sacrificio (di alfiere, regina o... figlio primogenito), pure se sembrasse la più grande stupidaggine del mondo, saresti tentato di farlo pensando: ci sarà sicuramente un motivo ben preciso, è la mia mente limitata che non può capire le sottili strategie di Kasparov... d'altronde se io non sono mai stato campione del mondo, un motivo ci sarà.
    Poi, se ti dicono pure che, prima della fine della partita, arriverà Kasparov stesso che (nella gloria?) farà le ultime, vincenti, mosse be'... allora veramente l'unica (e sottolineo l'unica) preoccupazione è quella di cercare di non farlo incavolare prima.

    Se, invece, ti convinci che tutta la storia dei pizzini scritti da Kasparov è una bufala, la partita assume contorni molto diversi...


    Che la scienza abbia un unico dogma, e che sia quello da te citato mi sembra proprio... un dogma!
    Ripeto: non è tanto semplice stabilire che cosa sia ente e che cosa sia nulla per la scienza. Quali pensi che siano gli enti ontologicamente fondamentali nelle teorie fisiche attuali? Le particelle?


    Immagino che tu non ti stia riferendo alle margheritine, ma alla possibilità che noi possiamo, come autocoscienza soggettiva, perdurare anche dopo la morte. Sinceramente, penso che non ci sia proprio modo che questo accada. Tantissimi anni fa ci ho creduto e ci ho anche sperato ma, riflettendoci, non solo non vedo proprio come questo sia possibile, ma, al contrario, vedo tutta una serie di contraddizioni fondamentali che mi rendono impossibile anche solo pensare come possa essere immaginato coerentemente un aldilà... figuriamoci spiegare come potrebbe esistere una cosa del genere.

    Di solito, quando si parla del conflitto tra "fede e ragione", si pensa che il problema principale sia un problema di metodo e non di contenuti. Per me il problema del metodo è secondario: posso benissimo accettare forme di conoscenza intuitive e non dimostrative. D'altronde sappiamo che non tutte le verità sono dimostrabili (e, non a caso, lo sappiamo per certo grazie alla matematica non grazie alla teologia). Il problema grosso, sorge quando le affermazioni che si vuole spacciare per intuitivamente vere sono autocontraddittorie, oppure direttamente negate dai fatti o talmente vaghe da non poter essere neppure comprese.


    Popper e Feyerabend erano dei geni assoluti in confronto a quelli ai quali mi riferivo. Avevo sfogliato distrattamente un libro di uno di questi due, prima di assistere ad una conferenza da lui tenuta. Ricordo ancora pagina duecento: iniziava con una etimologia (errata!) del termine etere, e finiva con l'uso del termine anno-luce per indicare una unità di misura del tempo! Diciamo che la prima impressione non è stata ottima. La conferenza, poi, mi ha tolto ogni residuo dubbio.

    Ma sei proprio sicuro che questo sia un risultato della sola società liberista?
     
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  20. Lirio

    Lirio

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    la cultura mondiale di riferimento, a partire dal ventesimo secolo, è americana, e sintetizzabile nel detto: if you are so smart, why aren't you so rich?
    forse, nel ventunesimo, sarà cinese.
    dubito, tuttavia, nonostante la millenaria sua cultura, citando il grande cantautore, che il contenuto cambi.
    al più, sarà scritto in cinese.
     
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