Prendo spunto dal libro di Ken Follett "il codice Rebecca" per chiedervi se avete notizie certe su quanto riportato in tale libro. Per chi non lo avesse letto, Ken Follett , prendendo spunto da una frase che Rommel avrebbe detto nel settembre 1942 << il nostro agente al Cairo è l'eroe più grande >> , sostiene l'ipotesi, ovviamente romanzata, che appunto una spia tedesca passasse i piani, la disposizione e l'entità delle forze inglesi alla Volpe del Deserto, aiutandolo così non poco ad ottenere le sue vittorie fino ad El Alamein. Però prima della battaglia di luglio (cioè la prima battaglia di El Alamein, dove Rommel fu fermato a 100 km circa da Alessandria) la spia viene scoperta e a Rommel vengono inviati dagli inglesi piani fasulli che portano alla sconfitta Italo-Teteska. Tutto questo ha un fondamento di verità? A voi la parola
Detta così mi pare troppo sminuente verso rommel. Pare che tutte le vittorie siano dovute alla spia, svanita questa arriva la sconfitta.
So che i nostri servizi segreti (non quelli tedeschi) erano riusciti a introdursi nell'ambasciata americana al Cairo e per un certo tempo l'OOB inglese in Egitto ci fu noto nei minimi particolari; secondo me l'affermazione ha scarse probabilità di essere vera, o di essere determinante per lo svolgimento delle battaglie nel deserto.
Mi pare che il Servizio di Informazione nostro avesse alcune spie al cairo ma non ricordo di preciso...
se non ricordo male un carabiniere italiano del SIM era riuscito a penetrare nell'ambasciata USA a Roma e ha sottrarre i codici degli americani,senza che questi se ne accorgessero..non mi ricordo il nome del carabiniere ma sò che venne fucilato alle fosse ardeatine. Al Cairo un addetto americano ben informato comunicava costantemente con la madre patria usando tale codice e il tutto veniva puntualmente decrittato della squadra del DAK,il reparto con i decrittatori venne distrutto mi sembra a metà del 1942 e/o gli alleati avevano mangiato la foglia,è una cosa abbastanza certa anche se poco pubblicizzata
scusate l'auto quote ma ho trovato una fonte direi affidabile http://www.carabinieri.it/Internet/Editoria/Carabiniere/2004/04-Aprile/Militaria/
Nell'armata del deserto si parla anche di spie al Cairo.Secondo me c'è una buona probabilità che si tratti di una cosa vera.
Dipende. Che ci fossero spie dell'Asse al Cairo è senza dubbio plausibile, che queste passassero a Rommel informazioni cruciali per l'intera campagna d'Africa è molto dubbio. L'abilità di Rommel stava proprio nella capacità di "leggere" alla perfezione un ambiente dinamico come un campo di battaglia moderno. Spesso e volentieri Rommel si è trovato inizialmente sorpreso (Battleaxe se non erro e anche a Gazala erano gli inglesi ad averlo messo spalle al muro), ma ha poi rovesciato l'iniziale vantagggio nemico grazie alla sua superiore capacità di leggere il campo di battaglia. Rommel se l'è sempre cavata in questi contesti impossibili da prevedere un po' per fortuna e un po' per l'enorme abilità tattica di cui era dotato. CIAO!!!
Il problema delle spie in posti come il Cairo erano più tecniche che altro, impianti radio ad onde corte che trasmettessero informazioni ai grossi centri d'ascolto radio nel mediterraneo come quello di Tripoli, Taranto, Zakros, Catania, Lei, Foggia etc... erano enormi, si trattava di costosissime radio montate su pianali di camion, come le R5 o le R6oc italiane e non passano di certo inosservate... Altrimenti senza radio restava l'obbligo di creare una fitta rete di spie che portassero i dispacci all'esterno manualmente, come succedeva con Cicero. Ma l'Egitto non è la Turchia.
Fellers è stato il tesoro del SIM, non dava informazioni solo sul numero di soldati dell'8a armata britannica, sul numero di carri in condizioni di muoversi, sullo stato dei rifornimenti, ma anche sulle intenzioni dei generali britannici, a memoria ricordo inoltre che l'informazione sull'invio di un convoglio di rifornimenti a Malta e delle azioni di commando previste contro gli aeroporti dell'asse del Nord Africa (azioni a copertura del convoglio) arrivarono proprio da Fellers di conseguenza questo non arrivò a destinazione e i commandos vennero catturati senza che potessero fare danni, ricordo che anche Montanari cita Fellers dicendo che Rommel lo definiva la sua "buona fonte".
Quindi noi decrittavamo i loro piani fino al 9 luglio 1942 grazie al Black Code e loro decrittavano i nostri grazie ad Ultra. Davvero i segreti di Pulcinella!
Ricordando a tutti, in particolare al post sopra questo, di non degenerare la discussione perché siamo in Storia Militare, vorrei puntualizzare che nel romanzo di Follet c'é un'unica spia al soldo dei tedeschi che arriva ad avere accesso a tutti gli archivi bellici del comando inglese e che le sue informazioni sono vitali per Rommel, nel senso che quando le ottiene Rommel vince, quando non arrivano più viene sconfitto. Per quanto il romanzo sia molto bello, dubito che abbia un minimo fondamento storico la tesi che le vittorie di Rommel dipendessero solo dalle informazioni delle spie (o di una spia sola, peggio ancora). Un saluto
Da quel che sò Rommel disponeva di un reparto di decriptazione mobile, che gli forniva un bel pò di informazioni tratte dalle comunicazioni Britanniche. Reparto che fù catturato poco prima di El Alamain, non ricordo in che circostanza però. In più riceveva dall'Italia tutt ele informazioni ricevute dalla decodifica dei rapporti che l'addetto militare USA inviava a Washinton, rapporti che cessammo di riuscire a decriptare con l'entrata in guerra degli USA, per un cambio del codice. Insomma grazie a questi fattori ed alla sua abitudine all'improvvisazione Rommel riusci a rendere inutile Ultra. Purtroppo perse entrambe le fonti praticamente in contemporanea, ma anche fossero rimaste gli eventi sarebbero andati allo stesso modo. Dopo tutto Montgomery non è mai riuscito veramente a batterlo, fu lo sbarco USA in Marocco a costringerlo a ripiegare in Tunisia.
Io mi ricordo di aver letto dei passaggi di un libro di David Fraser intititolato "Rommel" dove spiegava che nella prima parte della campagna d'Africa la Volpe del Deserto godeva di un quadro abbastanza chiaro delle forze in campo avversarie grazie a quella che lui chiamava la "buona fonte". A memoria mi sembra che fosse appunto un ufficiale americano all'ambasciata in Egitto che redigeva e inviava informazioni dettagliate alla madrepatria, informazioni che venivano intercettate dai sevizi segreti tedeschi ovviamente all'insaputa dell'americano. PS: scusate mi sono accorto dopo che della "buona fonte" era già stato scritto.
Venivano decodificati dai nostri servizi segreti, tanto che Rommel nei primi tempi non credeva alle informazioni che gli fornivamo. Si dovette ricredere dopo l'offensiva Britannica mentre assediava Tobruk, preannunciata dai nostri servizi segreti.
Si accusavano gli italiani perchè fornivamo notizie agli inglesi...invece era ultra a decodificare,ma tornando in topic pensò sempre,tranne durante la massima avanzata nel 42' che i servizi segreti italiani erano inefficienti.
Quindi da Novembre 41...Bir el Gobi, quando l'Ariete salvò il DAK non facendo quello che voleva Rommel