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i fumetti americani

Discussione in 'Off Topic' iniziata da archita, 18 Ottobre 2012.

  1. archita

    archita

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    premetto che sono un cultore dell'universo "manga" ( il termine usato in occidente per definire il vasto universo del fumetto giapponese ma un pò improprio, il termine più esatto sarebbe "tankobon" per il formato standard dei libri a fumetti giapponesi ) ma vorrei aprire un dibattito agli appassionati ( se ci sono in questo forum ) del fumetto di produzione americana :approved:

    ho notato spesso nelle fumetterie che la maggior parte degli albi statunitensi hanno le suddette caratteristiche comuni:

    1) albi generalmente più laghi di dimensioni per le serie più recenti ( prima i fumetti americani venivano venduti più spesso nel formato standard alla "dylan dog" ) e praticamente quasi sempre colorati ( ogni tanto con colori digitali ) tutto il contrario del fumetto giapponese dove il b/n domina incontrastato ( sarà sicuramente per risparmio di soldi a parte le tradizioni )

    2) la netta preferenza per superuomini con superproblemi e l'intramontabile attitudine alle tute colorate e una forte caratterizzazione dei rispettivi sessi secondo gli schemi di bellezza americana ( uomini uomini muscolosi e donne donne iperfemminili ) con tutta probabilità ad uso e consumo dell'utenza più ricercata che sono gli adolescenti dai 12 ai 15 anni ( l'utenza media del fumetto giapponese presenta una fascia di età più varia ). Ovvio che ci sono eccezioni particolari come Frank Miller che ha avuto il pregio anche di rendere Batman un personaggio fra i più amati anche fuori dall'America e penso che Wolverine sia il personaggio più interessante dell'universo Marvel ( tra l'altro reso bene anche nella versione manga "snikt" di Tsutomu Nihei ). Un alternativa altrettanto diffusa del mondo supereroistico è il fumetto basato sugli zombie e relativi vampiri e demoni e le più recenti produzioni enfatizzano il carattere erotico e la violenza ( di solito a fini polemici o di vendita per compensare mancanza di solide strutture narrative ). Un aspetto altrettanto interessante è il patriottismo che sfuma da quello vecchio stile di capitan america al disincanto politically correct dei fumetti più recenti ( spesso "vietnam syndrome" stavolta basato sull'afghanistan e iraq ) e solitamente si va sul sicuro ( per il target utenza americana ) la "guerra giusta" per eccellenza che era la IIWW ( i nazisti il Male assoluto ).

    3) Devo aggiungere che ho apprezzato in passato una serie particolare di fumetto statunitense che era "Conan" che aveva la caratteristica del b/n ed era spettacolare con Bushema che ha reso l'universo di Howard con stile e gusto :)
     
  2. GyJeX

    GyJeX

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    Beh se ti limiti all'equazione Comics=supereroi :asd:

    Mai sentito parlare di Vertigo ? Eisner, Thompson, Dave Simm, Daniel Clowes...

    Manga sta per fumetto giapponese in generale, come comic in america, historieta in spagna, Bede in francia, fumetto da noi
    Tankobon è il nome del formato del volume, come da noi il bonellide
    I manga sono perlopiù in bianco e nero perchè finivano in rivista prima di uscire in volumetto, ma praticamente tutti hanno qualche pagina a colori o in bicromia, e in Italia era molto raro vedere queste pagine a colori, finivano tutte in bianco e nero, adesso le cose sono un po' cambiate, come anche i costi dei volumetti... Stanno cominciando ad esagerare...
     
  3. archita

    archita

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    infatti ho detto che vi è una netta preferenza di supereroi o personaggi a caccia di criminali nel mercato americano e Vertigo è un caso particolare come lo è la Dark Horse immersi nella maggior parte di produzione di stampo tradizionale o vampirico,horror,lovecraftano ( oggi molto in tendenza ). Riguardo ai fumetti giapponesi il fatto che molti autori si fanno conoscere su riviste è verissimo e difatti una delle riviste giapponesi più famose è Afternoon trampolino di lancio di numerosi autori. Le pagine a colori sono di solito le prime ( una o 2 pagine ) a parte le covers e si preferiscono altre tecniche digitali come in Negima di Akamatsu o Blame di Nihei per le strutture architettoniche degli scenari o altri effetti particolari ( la cura dei dettagli raggiunge livelli molto elevati per alcuni mangaka ).

    riguardo alla definizione "manga" è più usata in occidente ma in Giappone si usa definire i fumetti giapponesi come "tankobon" pur avendo un significato più tecnico e devo dire che gli albi in giapponese vengono acquistati in vere librerie mentre le "fumetterie" sono perlopiù luoghi di fumetto usato tra l'altro popolarissimi ma il bello è che gli albi vengono acquistati e rilegati come pacchi regalo oppure presentano una copertina ulteriore sopra ( di color cartone scatola ) con il marchio della catena di vendita libri come la Meishodo !

    il fumetto americano tuttavia non è sempre a colori, ad esempio a parte Conan era in b/n The Punisher per un periodo e Jack Cadillac ( che lo leggevo sul glorioso Eternauta ) ma in effetti il mercato statunitense si basa sui colori..
     

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