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I Faliero: una Serenissima dinastia per una Serenissima Repubblica!

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Pandrea, 16 Febbraio 2014.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Comincia qui il mio AAR sui Faliero, dinastia di mercanti veneziana scelta col seguente metodo: cliccare il pulsante della selezione casuale finché non fosse capitato un personaggio repubblicano.
    Particolarità dell'AAR:
    -AAR di ruolo, le caratteristiche del personaggio influenzeranno le mie scelte
    -data di partenza: 1066, William il Conquistatore sul trono d'Inghilterra
    -modalità Iron Man
    -DLC: tutti tranne Sunset Invasion.
    -mod: CK+ base, CK+ Cultural Titles, CK+ Better Armies
    -home rule: non userò soldi per favorire la mia elezione a Doge se l'IA non lo farà (ergo non ne userò)

    A breve i primi AAR :)
     
    Ultima modifica di un moderatore: 12 Luglio 2014
  2. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    TI seguo ;)
    P.S. perchè sono scomparsi i pulsantini per esprimere un feedback?
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    HISTORIA FALIERO

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    Il primo Faliero di cui si ha notizia fu Ordelaffo Faliero, nato nel 1015 e spirato nel 1065. I suoi genitori sono ignoti, come pure ignota è sua moglie, madre dei suoi due figli. Alcuni tra i più anziani tra i cittadini di Venezia credono di ricordare, tra le nebbie della memoria, storie che indicavano Ordelaffo come discendente del condottiero imperiale Lor de Laffia, rifugiatosi a Venezia dopo aver combattuto agli inizi del X secolo per la città di Forlì. Secondo questa vulgata il loro stesso cognome, Faliero detto anche Faledro, sarebbe Ordelaffi letto al contrario ed aggiustato.

    Ordelaffo, dai racconti dei figli, non pare essere stato una personalità eccezionale. Era certo una brava persona, umile e paziente, nonostante invidiasse il benessere delle famiglie patrizie. A parte la totale negazione nell'arte del commercio, aveva buone qualità come studioso, come diplomatico e come guerriero ma soprattutto pare avesse la passione per gli intrighi e gli accordi segreti. Forse fu grazie a questa passione che riuscì a fare ammettere suo figlio, non si sa come non si sa quando, nel patriziato veneziano quando vi fu necessità di ristabilirne il numero di famiglie dopo l'estinzione dei Flabanico.

    Ebbe due figli: Vitale nel 1038 e Pietro nel 1040. Quando se ne andò, Vitale aveva già 27 anni ed era pienamente inserito tra i magnati veneziani. E la sua storia ora viene narrata.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 6 Maggio 2014
  4. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    mi sembra che questo è il primo AAR con un personaggio repubblicano vero?
    in bocca al lupo, ti seguo.

    PS: pure io ho notato che sono spariti i pulsanti per i feedback.
     
  5. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Forse mancano perché la sezione è stata appena aggiunta e non li hanno abilitati
     
  6. Enok

    Enok

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    Esatto. Ho già segnalato la cosa a Darksky.
     
  7. alberto90

    alberto90

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    Wow .... finalmente gli AAR di CKII tornano a ruggire ..... in bocca al lupo ( forse, trattandosi di venezia, dovrei dire leone ). Ti seguo.
     
  8. Pandrea

    Pandrea Guest

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    AAR da rifare in seguito alla nuova espansione. Sto aspettando che esca l'aggiornamento di CK2+, poi riprenderò l'AAR sempre coi Faliero :)
     
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  9. Sir Matthew

    Sir Matthew

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  10. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Vitale Faliero (1066-1094)

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    Vitale Faliero, patrizio di Venezia, nato nel 1038, figlio di Ordelaffo, padre di Ordelaffo e Michele, fratello di Pietro. Amato dagli abitanti della città di Lido, che amministrava in nome di Venezia, perché uomo umile e generoso, al quale si perdonavano volentieri i numerosi peccati di gola. Inoltre gestiva la filiale dei Faliero a Brinsidi, sotto i romani. Nel 1066 decise che era tempo di sposarsi e chiese in sposa al Doge sua figlia Ricciarda Contarini. Il Doge fu così cortese nel concedergli la mano di Ricciarda che la nuova ambizione di Vitale fu diventare amico fidato del suo Doge.

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    Per soddisfare il proprio spirito da buongustaio, Vitale creò sotto la magione dei Faliero un'immensa cantina per vini pregiati. Ma non ebbe tempo di gustarseli perché nel 1067 scoppiò la guerra contro il regno di Croazia. Il re Kresimir il Grande voleva tornare in possesso della città di Spalato, enclave veneziana sulla costa dalmata. Vitale impiegò il proprio patrimonio per assumere la compagnia germanica del condottiero Lambert e la mandò ad assediare il castello di Frankopan al confine nord della Croazia. Purtroppo fu tutto inutile dinanzi ai 3000 soldati slavi di Kresimir e soltanto 6 mesi dopo Venezia dovette cedere la città di Spalato.

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    Quando Michele Faliero, secondogenito di Vitale, raggiunse i 6 anni, fu affidato ad Atenolfo di Aquino per sviluppare le sue evidenti doti militari. Nel 1068 nacquero i gemelli Renata e Rolando, terzogeniti di Vitale e primogeniti di Ricciarda. Nel 1070 Venezia partecipò alla difesa di Messina insieme al doge di Gaete, al re di Croazia e naturalmente all'attaccato Boemondo di Sicilia contro l'emiro Maometto Calbide, ultimo bastione saraceno in Sicilia. La coalizione cristiana era tanto potente da non rendere necessario l'intervento del podestà di Lodi, Vitale pertanto si dedicò alla costruzione di un elegante giardino attorno nel cortile della magione dei Faliero, in virtù dell'ingentilimento del suo animo negli ultimi anni (/caratteristica guadagnata: kind/). Le sue previsioni si rivelarono corrette e nel 1071 l'emiro dovette arrendersi. La difesa dei fratelli cristiani fu l'ultimo atto del suocero Domenico II Contarini. Per sfortuna di Venezia salì al dogato un uomo superbo, irascibile e pigro: Domenico III Morosini. Il quale però nominò subito Vitale "Inquisitore di Stato", sebbene i rapporti rimanessero tesi.


    Vedi l'allegato 33633 2014-07-13_00002.jpg
    Chi temeva i contrasti tra Vitale il Doge tirò ben presto un sospiro di sollievo: al tradizionale banchetto d'inverno Vitale e Domenico III parlarono tra loro tutto il tempo e divennero amici per la pelle. Esattamente a Natale 1073 nacque Delinda, quintogenita di Vitale. La bambina allietò l'animo di Vitale quando seppe che una delle sue imbarcazioni affondò nel basso Adriatico proprio quando stava portando a Venezia un carico di spezie dall'oriente. Una domanda però agitava l'animo di Vitale: nessuna tempesta pare esservi stata quel giorno funesto nell'Adriatico, come era possibile che fosse affondata? E perché proprio durante uno dei carichi più redditizi?

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    La risposta forse arrivò qualche mese dopo. Iacopo Contarini, figlio del precedente Doge e alto giudice di Venezia, nonché cognato di Vitale, diede un gran ballo alla sua magione, invitando anche il più infimo e povero mercante della Repubblica... tranne i Faliero! Quale affronto! Voleva dunque inimicarsi la famiglia di Vitale? Così sia! Vitale, uomo generoso e gentile ma non vile, salì in ghingheri sulla sua carrozza e si diresse privo di invito alla magione dei Contarini. Che osassero cacciarlo!


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    E i marrani osarono! Osarono farlo cacciare dalle guardie come se Vitale fosse un villano qualsiasi! Quando Vitale Faliero entrò al ballo, Iacopo Contarini in persona gli si presentò innanzi, chiedendogli beffardo di mostrare l'invito e facendolo agguantare dagli scherani quando l'invito non fu mostrato! Quale onta! Quale rabbia! L'ira dei Faliero si sarebbe presto abbattuta sulla casa dei Contarini! Iniziò così la faida tra le due famiglie.

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    I guai grandinavano sulla testa del povero Vitale. Affranto dall'umiliazione subita, vide negli occhi di una cortigiana il
    desiderio di concedersi a lui e la seguì nella sua camera personale... per venirne cacciato tra gli strepiti e le urla! Si era evidentemente sbagliato! O era anche questa una manovra dei Contarini? Comunque Vitale era ridotto ad uno straccio, privo di soldi e di rispetto. Dovette perfino assistere impotente all'ultimo respiro del suo secondogenito Michele, ancora bambino. Ma perché la Provvidenza si accaniva su un uomo generoso, umile e gentile come lui?

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    La fortuna però sembrava iniziare a girare. Una sua spedizione ritornò a Venezia con due galee in più di quanto previsto! Avevano infatti contrattaccato un assalto pirata giungendo ad impossessarsi di due galee nemiche! Fu fatta gran festa con l'equipaggio alla magione dei Faliero, perché il bottino trovate nelle due galee compensava esattamente le perdite subite dal naufragio di qualche tempo prima. Nel 1076 Ordelaffo divenne finalmente un adulto e ciò permise ai Faliero di avviare un'altra attività commerciale oltre a quella di Brindisi. La scelta ricadde sulla contea di Padova, finalmente i Faliero pareggiavano il conto con le attività commerciali dei Contarini.
     
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    Ultima modifica di un moderatore: 15 Luglio 2014
  11. Pandrea

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    Post aggiornato, ditemi: è meglio tenere in un unico post tutta la vita di un personaggio o si può spezzettare?
     
  12. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    se giochi molto di ruolo spezzetta pure, cercando di non esagerare (se inizi a darci in pasto resoconti annuali finisci con intasare il forum...). Certo, un post a personaggio è più facile da leggere e "maneggiare".
     
  13. Pandrea

    Pandrea Guest

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    E' che finisco per scrivere un sacco anche di eventi marginali... tipo delle immagini sopra tu cosa avresti tenuto?
     
  14. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    sicuramente la prima (è il ritratto del personaggio, serve sempre) e quelle del ballo (fanno colore). Anche quelle delle guerre sono utili. E quella dell'elezione del nuovo Doge. Direi che le altre, se non servono prettamente alla narrazione, possono essere tolte. Magari per aggiungere qualcos'altro, come un dipinto (che fa scena, vedi quanto sta facendo @Mac Brian con gli olandesi) oppure la situazione generale del mondo (ma solo se non aggiorni i post troppo di frequente direi, avere la cartina mondiale ogni due anni non serve.)
    Comunque come stai facendo va più che bene!
     
  15. alberto90

    alberto90

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    I regni troppo lunghi vanno spezzetati ... almeno in 2-3- parti. Se un regno è lungo tipo 30 anni spezzetalo ogni 10 anni ... oppure ogni 15.
     
  16. Pandrea

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    11 agosto 1080 morì il buon Doge Domenico III detto "il Cacciatore". A lui succedette per sfortuna Iacopo Contarini, l'acerrimo nemico di Vitale Faliero. Quali piani avrebbe ordito contro i Faliero? Quali atrocità avrebbe commesso? Bisognava forse ucciderlo prima che fosse troppo tardi?

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    Non fu necessario fare alcunché perché Iacopo Contarini morì pochi giorni dopo l'elezione per, testuale, "eccessive libagioni" in seguito ai festeggiamenti per la vittoria. Divenne nuovo Doge di Venezia Giovanni Ziani, terzo del suo nome, in rapporti neutri con la casa dei Faliero, anzi migliorati dopo che Vitale venne eletto Cancelliere della Repubblica. Acquietato dalla morte del suo grande nemico e sereno per la rinnovata considerazione di cui godevo, Vitale si dedicò alla tranquilla arte della poesia, più confacente al suo carattere. Inoltre decise di andare in pellegrinaggio alle tombe degli apostoli a Roma, sia per il suo animo pio sia per vedere la città cantata nei poemi classici. Davanti alla tomba di San Pietro, Vitale si sentì scorrere in animo una forza nuova, un fervore religioso, un richiamo spirituale a vivere per il Cristo: divenne uno zelante cattolico. Costruì quindi nella magione dei Faliero una piccola ma elegante cappella per la preghiera.

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    Nel 1085 scoppiò la guerra con la Repubblica di Ancona per i diritti commerciali con l'arcivescovado di Ravenna. I diritti commerciali erano i mano ai Contarini, Vitale pertanto obbedì ai suoi obblighi verso Venezia, ma non si svenò in mercenari come per la precedente guerra contro gli slavi. La famiglia rivale si accorse però di questo sgarro di Vitale e quando in una locanda i sostenitori dei Contarini chiamarono vigliacchi e giuda i sostenitori dei Faliero si scatenò una rissa che divampò presto in una guerra di strada che coinvolse tutta Venezia, con decine di morti e danneggiamenti a proprietà di famiglie terze. Intanto la guerra volgeva decisamente al peggio e le truppe anconetane assediavano Venezia. Il Doge preferì quindi arrendersi prima che Venezia venisse saccheggiata.

    Intanto la figlia Renata veniva da Vitale data in sposa al duca Michael von Zahringen di Verona e la figlia Delinda al duca Valentino d'Este di Lombardia. Nel 1091 moriva il fratello Pietro per un esaurimento nervoso, un fatto grave perché egli era il patrizio più vecchio di Venezia dopo il fratello Vitale e avrebbe potuto succedergli al dogato. Pochi anni dopo nel 1093 moriva Ricciarda Contarini, moglie devota di Vitale e aliena alla faida tra le due famiglie. Ma Vitale trovò conforto in un osso di un dito vendutogli da un mercante orientale il quale giurò si trattasse di un dito di San Giovanni Battista: Vitale era molto felice di possedere una così sacra reliquia.

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    Si presentò un giorno un'opportunità d'oro per assestare un duro colpo agli odiati Contarini: le spie dei Faliero avevano riferito che Galeotto Contarini, nomen omen, si dava al contrabbando, ma senza risultare coinvolto direttamente. Come sfruttare questa informazione? Il figlio Rolando diede a Vitale la soluzione: quando l'indomani sarebbe arrivato il carico di contrabbando, avrebbero assaltato i contrabbandieri e si sarebbero impossessati del carico. Il Contarini oltre al danno avrebbe avuto anche la beffa di non poter denunciare la rapina, pena accusarsi da solo di contrabbando! Un'idea geniale, nulla poteva andare storto...

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    E nulla andò storto! Rolando agì con rara maestria: appena la galea dei Contarini entrò in porto, 5 frecce saettarono nell'aria e 5 uomini dei Contarini caddero nella torbida acqua della laguna. Quindi Rolando salì sulla nave e la diresse silenziosamente verso i moli dei Faliero. Il bottino fu grande e il Contarini beffato! Viva i Faliero!

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    Fu l'ultimo successo di Vitale, che spirò il 5 aprile 1094 dopo aver guidato per quasi 30 anni la famiglia Faliero. Il figlio Ordelaffo si rivelerà all'altezza del padre?
     
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    Ultima modifica di un moderatore: 15 Luglio 2014
  17. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ordelaffo Faliero (1094-

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    Ordelaffo Faliero non assomigliava molto al pio uomo che era stato suo padre. Non sapeva nulla di guerre e di commerci e gli intrighi non erano certo adatti a lui. Ma queste mancanze erano nascoste dalla sua abilità retorica e dalla passione per le lettere. Condiviteva col padre il fervore religioso e la dedizione a Santa Madre Chiesa, ma certo non ispirava la sua vita ai precetti cristiani: era lussurioso, pigro e irascibile, sebbene tutti questi difetti fossero moderati da un suo naturale rifuggire gli eccessi. Sua sposa era Agalina Morosini, da cui aveva avuto quattro figli, le bambine Adelaida e Adalberta e i bambini Guarnito e Domenico, tutti sotto i 7 anni.

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    Un anno dopo la sua ascesa a capo della famiglia Faliero, Ordelaffo fu coinvolto nella guerra scatenata dal doge Giovanni III detto il Prode contro la rivale repubblica di Ancona per i diritti di commercio nella contea di Aquileia, posseduti dagli anconetani nonostante fosse a poche leghe da Venezia. Radunati i bravacci di famiglia, Ordelaffo si dedicò al saccheggio delle proprietà anconetane in giro per il Mediterraneo. Il contributo di Ordelaffo fu trascurabile, ma grazie all'intervento del duca di Benevento, Boemondo d'Altavilla, la guerra fu vinta da Venezia. Intanto con sua moglie Agalina litigava un giorno si e un giorno no, soprattutto per l'incompatibilità fra la lussuria del marito e la castità della moglie; quando lei propose di separare le stanze da letto, poco mancò che l'irascibile consorte facesse a pezzi il talamo nuziale, comunque si decisero a vivere da separati in casa e se non fosse stato così pigro Ordelaffo avrebbe avuto buoni motivi per chiedere il divorzio alla Sacra Rota.Ma la Chiesa aveva ben altro per la testa in quel periodo che i problemi coniugali di Ordelaffo! Durante la messa di Pasqua in San Pietro il papa Paolo II aveva narrato dei terribili pericoli che correvano i pellegrini in Terra Santa a causa dei pagani arabi e aveva incitato i cristiani ad organizzarsi per restituire quei luoghi alla Cristianità: iniziava l'epoca delle crociate!

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    La prima di queste fu per la Sicilia e Ordelaffo fu pieno di gioia nel poter dimostrare la propria dedizione alla causa della Chiesa! Fu il primo a rispondere alla chiamata del Santo Padre ed usò il suo patrimonio personale per ingaggiare migliaia di mercenari da inviare a combattere l'emirato Kalbide in Sicilia. A Taormina la più grande battaglia: 9000 mercenari ingaggiati dal Papa e da Ordelaffo distrussero un esercito di 4000 pagani, poi finiti presso Siracusa. Grandi lodi furono tributate a Dio per quella vittoria. E anche Ordelaffo a suo modo celebrò la vittoria, trovando un'amante in Lucinetta Musco, anche se continuava ad adempiere ai suoi doveri coniugali con Agalina, da cui nacquero le gemelle Tiziana e Violante. La guerra in Sicilia proseguiva e durante l'assedio di Agrigento i mercenari di Ordelaffo insieme ai guerrieri danesi di re Frej di Danimarca dovettero sconfiggere un esercito il doppio più numeroso di guerrieri musulmani reclutati dal Kalbide dando fondo a tutte le sue risorse. Ma erano poco più di contadini senza guida e senza addestramento e nonostante i numerosi attacchi non poterono mai rompere l'assedio cristiano, finché non vennero spazzati via dalle sopraggiunte truppe pontificie.

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    Ed infine, grazie all'Onnipotente, giunse la vittoria! Ora cosa fare con le terre conquistate? Il Papa, dall'alto della sua magnificenza, mise questa decisione nelle mani di Ordelaffo: diventare il padrone di tutta la Sicilia o affidarla al cugino Secondotto?


    /l'AAR si interrompe qui perché ho un dubbio: cosa succede se divento padrone della Sicilia? divento un nobile? o rimango un Repubblica? ho provato a tenere i titoli per me e diventavo la Serenissima Repubblica di Sicilia, ma poi il gioco è collassato/
     
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