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I cordoni della borsa - Ministero dell'Economia

Discussione in '[Partita Cooperativa] - Giappone 1936, 新高山に登る' iniziata da Nilo, 14 Marzo 2008.

  1. Nilo

    Nilo

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    Buongiorno,
    sto preparando i piani di sviluppo per il nostro sacro paese. Nel frattempo, sono aperte le consultazioni con tutti i colleghi.
     
  2. Nilo

    Nilo

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    Pochi sanno del passato militare del Ministro Terubo Kolfisko. Un ritratto dietro la scrivania testimonia i galloni ottenuti a suo tempo nella 1a Guerra mondiale:

    [​IMG]
     
  3. Nilo

    Nilo

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    - MINISTERO DELL'ECONOMIA DELL'IMPERO GIAPPONESE-
    PIANO DI SVILUPPO A MEDIO-BREVE TERMINE

    LA SITUAZIONE
    Secondo i nostri report, aggiornati a gennaio 1936, l'economia nipponica è caratterizzata da evidenti punti di forza ed evidenti criticità. Il nostro prodotto interno lordo (inteso come PI modificati, 119 PI) è tra i primi 3 del mondo, mentre la produzione pro-capite (PI di base, 104 PI) ci colloca al sesto posto tra le potenze mondiali. Questa impressionante capacità produttiva ha, però, il suo contraltare in una scarsità cronica di materie prime. In particolare carbone altri materiali combustibili solidi, materiali rari e oro sono le risorse di cui abbiamo maggiore bisogno immediato. Il nostro consumo di carbone è molto alto, soprattutto in seguito al decreto di incremento delle risorse petrolifere (leggi: l'ia ci converte il carbone in petrolio finchè non raggiungiamo una certa soglia). La conclusione delle operazioni di incremento delle scorte petrolifere ridurrà drasticamente la nostra domanda di carbone, ma quest'ultimo rimarra comunque la nostra risorsa più deficitaria.
    L'acciaio, al contrario, è una risorsa abbondante, importata in grandi quantità dai nostri possedimenti e alleati in Cina (l'effetto si inizia a vedere a metà gennaio).
    Documenti allegati: prospetti A e B (tabella delle risorse al 1 gennaio 1936 e al 4 gennaio 1936)​

    LE RIFORME POLITICHE
    Dopo un attento esame delle possibilità, il Ministero ha identificato come utile allo sviluppo industriale del Paese l'avvio di una serie di riforme volte ad accentuare la statalizzazione dell'industria giapponese. In particolare, una maggiore pianificazione centralizzata di tutto l'apparato produttivo porterebbe ai seguenti effetti:​

    - Una diminuizione del gettito fiscale legato alla produzione dei beni di consumo. Tale diminuizione, viene pressochè ammortizzata del tutto dalle minori spese per la ricerca scientifica, la voce che maggiormente incide nelle finanze;
    - Un aumento di 5,2 punti della nostra produzione industriale. Questo aumento va più o meno interamente ad integrare l'effettiva disponibilità di produzione, poichè la domanda dei beni di consumo rimane quasi invariata (infatti diminuisce il "Consumer Goods Demand");
    - Maggiori spese per l'aggiornamento delle dotazioni belliche, quantificabile con circa 3,39 punti di produzione industriale.​

    In sintesi, il guadagno effettivo di produzione immediatamente disponibile sarà di circa 1,6 - 1,8 punti, cifra destinata a crescere una volta concluso il processo di aggiornamento dell'equipaggamento bellico. E' necessario, inoltre, ricordare che una maggiore produzione industriale lorda (che passa da 119 a 124 pi) comporta un proporzionale incremento della Capacità di Trasporto.​

    Sconsiglio fortemente, invece, un cambio del responsabile tecnico delle finanze (attualmente Machida Chuji, -20% consumer good needs) con il, pur promettente, Ogawa Gotaro (PI +5%, Industrial Research +10%). Questo perchè l'aumento di produzione conseguente al cambio di filosofia gestionale (circa un +5 PI) verrebbe del tutto assorbito dall'aumento della domanda dei beni di consumo (non avremmo più il -20% di Chuji). Il bonus alla ricerca industriale, al momento, è poco utile perchè l'Economia richiede una sola ricerca nel campo della produzione (Basic Machine Tools). Infine, è vero che tenere bassa da domanda di beni di consumo fa rimanere altrettanto basso il gettito fiscale, ma il cambio di gestione finanziaria, ad oggi, creerebbe confusione nel Paese (+1% di dissenso) che è meglio evitare. Contiamo di procurarci le risorse auree necessarie con mezzi commerciali, più che attraverso la produzione interna.​

    LA PRODUZIONE INDUSTRIALE
    Il Ministero dispone di ottimizzare l'utilizzo della produzione industriale in moda da tenere al minimo l'offerta di beni di consumo. In poche parole, la distribuzione di beni alla popolazione deve essere sufficiente a scongiurare proteste, ma nulla di più.
    Sul versante della produzione bellica, consigliamo di cancellare l'attuale progetto di costruzione dell'incrociatore leggero Kumano (CLII) e di sostituirlo con uno analogo ma più aggiornato (CLIII). Il costo di produzione è destinato ad aumentare leggermente (0,1 PI), mentre i tempi di consegna rimangono invariati: un compromesso più che accettabile, in nome dell'efficienza della nostra Marina.
    Per quanto riguarda altre produzioni belliche, resto in attesa delle indicazioni dei vertici militari.
    E', poi, di primaria importanza aumentare le scorte di rifornimenti e munizioni per le truppe, ad oggi piuttosto scarse. Suggerisco di mantenere una produzione superiore al fabbisogno quotidiano di circa il 20%.
    Sconsigliamo, invece, di avviare nuovi stabilimenti industriali, almeno per il breve periodo: la scarsità delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale renderebbe la costruzione di nuovi impianti troppo onerosa.
    Tutto il resto della produzione andrebbe impiegato al reintegro delle nostre truppe (Rinforzi) e al loro aggiornamento, di cui abbiamo, sembrerebbe, molto bisogno.
    Documenti allegati: prospetto C (allocazione della produzione suggerita - più o meno -. E' posta a confronto anche la convenienza della produzione di una CLIII invece che CLII. Quest'ultima - solo Kumano - va eliminata)​

    IL BILANCIO COMMERCIALE
    Il numero e il livello dei nostri scambi commerciali sono, al momento, molto bassi. I nostri principali partner sono le Indie Orientali Olandesi, che ci forniscono materiali rari in cambio di rifornimenti, gli Stati Uniti, che ci riforniscono di petrolio, e il Siam, che ci invia materiali rari e metallo in cambio di rifornimenti e risorse energetiche. Il Ministero prevede cambiamenti e integrazioni radicali alla bilancia commerciale, per far fronte alle carenze croniche di materie prime, ma rimanda qualsiasi operazione a un momento di maggiore stabilità dei mercati internazionali (dopo il 7 gennaio 1936). I prossimi giorni renderemo pubblici i piani commerciali, per ora basti sapere che il Ministero conta di basare l'approvvigionamento soprattutto sui rapporti con le grandi potenze, Usa e Germania in primis, compatibilmente con le esigenze del Ministero degli Esteri.​
     

    Files Allegati:

  4. uriel1987

    uriel1987

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    Buon piano industriale ministro :approved: soltanto, perchè produrre rifornimenti quando possiamo far mantenere le nostre gloriose forze armate dal fantoccio Manciuriano? Certo con questo sistema la Manciuria non produrrà molto, ma meglio produrre noi che loro
    Sullo spostamento verso una produzione centralizzata concorderei se non fosse per la carenza di risorse e i maggiori costi di aggiornamento, l'esercito regolare ci farebbe avere unità più aggiornate e con esperienza utile in combattimento.Certo la questione della Tc è essenziale visto che in caso di guerra estesa la nostra capacità di trasporto andrebbe a farsi benedire.Io proporrei di costruire qualche fabbrica nei territori dove è possibile grazie alle infrastrutture fino al 39 40( credo 3 o 4 territori) tanto forza lavoro per costruire altro non l'abbiamo e questo ci darebbe un grosso aiuto con tc e capacità industriale più avanti.
    Vista la carenza di carbone propongo di fare domanda presto il ministero del progresso per ricercare il prima possibile la tecnologia del petrolio sintetico, con poca ricerca potremmo ridurre di due terzi e anche di più il carbone usato per la conversione in petrolio ;)
     
  5. Nilo

    Nilo

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    Ci serve comunque una scorta, per qualsiasi evenienza. Diminuiremo la produzione di rifornimenti una volta raggiunto un certo limite di sicurezza. Ad ogni modo, sarei prudente col far mantenere le truppe ai fantocci: se non riescono a rifornirle a dovere, il recupero di organizzazione ne sarà senz'altro compromesso.

    Le risorse conto di procurarmele a breve attraverso congrui accordi commerciali. L'aggiornamento non è un problema finchè non c'è altro modo di impiegare la produzione e comunque il guadagno in capacità industriale e superiore alla maggiore spesa in aggiornamento.
     
  6. uriel1987

    uriel1987

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    Sì quello della produzione centralizzataera solo una riflessione anche io credo che sia giusto sacrificare esercito e aggiornamenti in favore di una maggior capacità industriale/tc
    Per quanto riguarda il rifornimento sono in grado di confermare che la fedele Manciuria è in grado di sostenere non solo tutte le forze terrestri, ma anche le navali e le aeree, basta portare tutto in continente cinese e la nostra richiesta di rifornimenti andrà a zero permettendoci anche di accumulare qualche scorta! L'unico suo problema è il petrolio, che può comunque essere fornito tramite commercio.
    Gli ic risparmiati dalla produzione di rifornimenti più qualche aggiornamento ritardato ci permetterebbero di iniziare un piano di costruzione di fabbriche, che col tempo innalzerà parecchio la nostra capacità industriale permettendoci di non dover combattere con la tc sottozero :p
     
  7. Nilo

    Nilo

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    Bene, se il Ministro degli Esteri o un suo delegato (Governatore del Manchukuo?) approva, possiamo mettere in atto questo piano :approved: . Però lasciare del tutto sguarnita la madre-patria mi sembra eccessivo, tutto l'onere della difesa sarebbe sulle spalle della Marina! Comunque queste sono questioni che riguardano voi militari, mi astengo dall'intromettermi.
     
  8. qwetry

    qwetry

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    concordo con la proposta di mandare tutto in manchuria,le risorse sono poche,il popolo anche senza l'esercito davanti casa è tranquillo...

    non mi sento di esprimere un parere in merito a questioni profondamente economiche come la scelta se spostarsi verso produzione centralizzata data la mia poca esperienza in questo campo
     
  9. uriel1987

    uriel1987

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    Telegramma mandato al Comandante Della Kwantung Army e sto mandando missive anche alle forze navali :approved:
     
  10. patton87

    patton87

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    Vorrei farvi notare la situazione economica del Manchukuo, una PI di 0/10. Hanno bisogno di matariali rari e metalli,una spesa sostenibili. Manchukuo ha dei soldati, all'inizio son disastrati, se noi manderemo materiali li potranno riassestare, potenziare, rifornirli indipendentemente da noi, e passarci i rifornimenti in eccesso.
     
  11. uriel1987

    uriel1987

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    Quoto :approved:
     
  12. Nilo

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    Benissimo, prendo atto della situazione del Manchukuo e mi attiverò per la spedizione di un quantitativo di materie prime sufficente a tenerne in piedi l'economia.
     
  13. Nilo

    Nilo

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    PIANO COMMERCIALE

    Per punti:
    1) Non fare nulla prima dell'8 gennaio: il mercato ha bisogno di stabilizzarsi
    2) Commerciare con Stati Uniti (carbone),
    3) Abolire il commercio di petrolio con gli Usa appena abbiamo scorte sufficienti da non convertire più il carbone (il 9 gennaio le scorte dovrebbero essere già oltre il limite)
    4) Commerciare con Argentina (petrolio), Germania (oro all'inizio), Siam (oro e possibilmente materiali rari), Usa (oro e -se ci sono- materiali rari), Italia (materiali rari). Il tutto in cambio di acciaio, che da circa il 10-14 gennaio dovrebbe cominciare ad affluire copioso nei nostri magazzini, importato dalle colonie.

    Regole per scambi commerciali: vale la pena rischiare se la probabilità che la controparte accetti è superiore al 50%. Se il prezzo è buono - e se accettano l'acciaio - possiamo provare con percentuali superiori al 70%. Altrimenti riprovare a oltranza. Ricordiamo che i partner commerciali accettano gli scambi più volentieri se non li si lascia completamente a secco! Evitare quindi di lasciarli senza surplus di risorse!
    Abbondare col carbone (almeno un +50 dal commercio, che ci darebbe un surplus di 24-25 al giorno), per i materiali rari basta un surplus giornaliero di +3/+5. Oro: puntare almeno a un surplus giornaliero di 5 (cosa molto difficile all'inizio, ma piano piano...).
    L'oro ci serve abbondante, perchè sul lungo periodo spero di convincere il Ministero degli Esteri a influenzare la Germania fino a siglare un'alleanza coi nazisti. Alleanza da annullare in caso di pericolo di guerra (di entrambi), ma utile per scambiare materie prime a prezzi migliori (e, perchè no, blueprint).
     
  14. Nilo

    Nilo

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    INTEGRAZIONE AL PIANO DI PRODUZIONE

    In caso di eventi che possono rischiare di creare sommosse (leggi: dissenso), tutta la produzione attualmente destinata all'aggiornamento delle truppe va utilizzata per i beni di consumo: è prioritario riportare il dissenso a zero!!!
     
  15. qwetry

    qwetry

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    lettera indirizzata al ministro Terubo Kolfisko

    ottimo lavoro ministro

    oltre alla modifica del CL in produzione con uno più recente cosa consiglia di mettere in coda di produzione?

    sembra che si sia deciso di dar la priorità all'esercito ma quei bifolchi non hanno ancora fatto richieste...



    OFF\\ la lettera è per nilo quindi i "bifolchi" non possono saperne niente di come li definisco:D \\
     
  16. Nilo

    Nilo

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    Resto in attese di richieste specifiche da parte di tutte le forze, per ora mi è arrivata, solo indirettamente, voce della necessità di nuovi sommerigbili, al posto delle navi attualmente in produzione. Se la Marina ritiene questa possibilità più efficace, la avvallerò //[...in attesa di Yen dalla Marina sul mio conto per questa mia disponibilità :D ]//.
    Propongo, afd ogni modo, di procrastinare l'inizio della produzione dei sommergibili (2 serie da 6 dei sub IV), fino ad aggioramento completo di tutte le truppe //[...in attesa di Yen dall'Esercito sul mio conto per il fatto che dò loro la priorità :D ]//.
     
  17. uriel1987

    uriel1987

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    Onorato ministro, come ben sa la nostra nazione, nonostante sia in una fase di profondi cambiamenti economici e sociali, è ancora povera e scarsamente industrializzata confrontandola con la grande capacità produttiva delle Potenze Occidentali. Chiedo che sia iniziato tra 3 mesi un piano quadriennale di potenziamento delle industrie, ovunque sia possibile(//3 o 4 province con le infrastrutture adatte//) Questo aumenterà notevolmente la nostra capacità di imporci sullo scacchiere internazionale, sopratutto sui nostri acerrimi nemici Russi che hanno sviluppato piani analoghi e la cui industria è già enormemente superiore alla nostra, per non parlare degli Americani, che cominciano a mostrare disapprovazione per gli interessi Giapponesi.
     
  18. Ryoga84

    Ryoga84

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    Onorevolissimo Ministro dell'economia, con la presente le invio il piano di aspettativa di produzione della Marina Imperiale per l'anno 1936.

    La lista è in ordine di priorità
    -un numero di sottomarini di IV generazione pari a 12 o più squadre
    -un minimo di 20, ma sarebbe più appropriato 30 o 40, convogli navali per il trasporto di risorse, tralaltro necessarie al sostentamento dell'esercito oltremare.

    -almeno 9 stormi di bombardieri aeronavali
    -nel momento in cui il ministero del progresso avrà preso disposizione per l'adeguata ricerca, almeno 50, meglio 70, gruppi di scorta navale per proteggere i convogli dei rifornimenti.



    Vorrei inoltre chiederle di eliminare dalla odierna lista di produzione le navi attualmente in fase di costruzione, oppure, pazientando fino al 18 gennaio (se non erro, ma la data di consegna dovrebbe essere quella), prendere in consegna l'incrociatore leggero appena prodotto e venderlo, magari al nostro fedele alleato continentale (o alla Germania, visto quanto stiamo progettando di fare).
    Per quanto le produzioni possano sembrare onerose vorrei farle notare che, tolti i bombardieri navali, sono tutte produzioni dal valore industriale piuttosto basso, ma che necessitano di molto tempo.

    Inoltre vorrei farle presente che molte delle nostre navi che tra poco potremmo dismettere, potrebbero venire utili come merce di scambio nel corso di trattative diplomatiche ed economiche, e che pertanto saremmo felici di fornire, al fine della suprema causa del bene della nostra nazione.










    //PS: sono un paraculo, eh? :D//
     
  19. mazzocco

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    Egegio Ministro dell'economia e dell'industria, Le scrivo per richiedere una lista in ordine di priorità per le ricerche che Lei ritiene opportuno che il mio ministero effetui per Suo conto

    Distinti saluti

    Masakazu Mazzoshiro
    Misnistro del progresso​
     
  20. Nilo

    Nilo

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    //Domani rispondo a tutti, promesso! Oggi sono un po' di fretta!//
     

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