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Grillismo e Costituzione

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Silvan, 6 Novembre 2013.

  1. Silvan

    Silvan

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    Faccio notare questo interessante passaggio preso dal Corriere di oggi:

    L’Italia pullula di giuristi e anche di giuristi davvero insigni. Eppure a nessuno di loro è venuto in mente, a quanto pare, l’articolo 67 della nostra Costituzione, per il quale «ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». Questa disattenzione è spiegabile? Forse sì, perché le nostre facoltà di Giurisprudenza si sono chiuse in un «formalismo» così introverso da ignorare una norma inserita in tutte le costituzioni delle liberal democrazie europee sin da quando fu stabilita dalla Rivoluzione Francese.
    Nelle nostre facoltà di Legge si insegna storia del diritto italiano (come è giusto che sia) ma non si insegna storia del costituzionalismo. Incredibile ma vero. Il risultato è che ai nostri costituzionalisti sfugge che il divieto del mandato imperativo istituisce la rappresentanza politica dei moderni. Perché la rappresentanza esisteva anche nel Medioevo e nell’antichità, ma era appunto una rappresentanza assoggettata al vincolo del mandato imperativo, e quindi di delegati o ambasciatori che presentavano al Sovrano le richieste dei loro mandanti. Il divieto del mandato imperativo è dunque vitale per un sistema di democrazia rappresentativa. Se togli questo divieto la uccidi. E il grillismo costituisce di fatto una violazione macroscopica di questo principio.
    Non c’è dubbio che il grillismo sia un movimento politico; e, secondo la dottrina, un movimento che riesce a fare eleggere suoi candidati al Parlamento, è un partito politico. Ma questi eletti hanno titolo per entrare e votare in Parlamento? Secondo l’articolo 67 della Costituzione, no. Perché gli eletti del Movimento 5 Stelle sono appunto vincolati da un mandato imperativo di agire, parlare e votare solo su istruzioni di Grillo e del suo guru; una sudditanza che li obbliga, senza istruzioni, al silenzio o alla inazione.
     
  2. Silvan

    Silvan

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    Io dico che senza buonsenzo, senso civico e responsabilità morale non funziona niente.
    Le leggi sono solo delle linee guida a cui ispirarsi, ma poi la vita di una nazione è animata ogni giorno da scelte e comportamenti fatte da persone, e non ci sono leggi sufficienti a normare tutto. Anzi sarebbe un abominio.

    Per cui è vero che i rappresentanti eletti sono senza mandato e questo è un principio democratico fondante, ma è altrettando vero che chi è eletto con un programma e un simbolo se poi fa ciò che gli pare qualche prurito me lo fa venire.
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    La nostra Costituzione è come un'adolescente ribellatasi al padre Fascismo. Pertanto, per staccarsene il più possibile, è andata secondo me troppo in là, proteggendo ingenuamente e radicalmente la libertà, dei deputati in particolare.

    Tralasciando l'articolo del Corriere, tanti paroloni per dire che i pentastellati in Parlamento non dovrebbere starci, concordo che fa venire rabbia che un deputato possa essere eletto per uno e poi passeggiare a seconda di come gli gira in tutti gli altri partiti. Un nome per tutti è Razzi.

    Ma quale sarebbe la soluzione? Certo non puoi costringerli ad obbedire ai propri vertici: se Berlusconi quando aveva larghe maggioranze impazziva e voleva dichiarare guerra agli Stati Uniti perfino i suoi parlamentari dovevano dirgli di no!

    Del resto come hai detto tu il problema è tutto nel senso civico e nella responsabilità morale, a me per assurdo starebbe benissimo anche uno che gira in valzer tutti i partiti ma difende ben precise posizioni.

    L'unica legislazione che aiuterebbe in merito sarebbe abolire il maledetto porcellum e permettere nuovamente di scegliere i propri deputati così perlomeno, forse, alcuni casi umani senza nessun contatto con gli elettori (mezzo PdL esclusi i ciellini direi) sparirebbero per sempre.
     
  4. bacca

    bacca

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    La soluzione ai problemi è abolire i partiti .

    Comunque :
    1 alle università si studio storia del diritto e storia delle costituzioni

    2 la norma della cost. non prevede alcuna limitazione di accesso al parlamento, ma si limita a stabilire che non possono essere ammesse leggi che limitino l'autonomia di scelta dei parlamentari, se questi vogliono ridursela da soli ben venga , ma non può essere una legge a ridurla. Questa è la sua traduzione e mi sembra idonea così com'è.
     
  5. Silvan

    Silvan

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    Per me un sistema liberal democratico come il nostro per funzionare bene necessità di una magistratura liberà ed efficente e di una stampa libera e critica. In Italia non abbiamo ne l'uno ne l'altro.
     
  6. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Il punto 2) la norma costituzionale afferma che tu non hai nessun tipo di vincolo/responsabilità (se non morale) con i l'elettorato he ti ha votato. Es, io posso essere eletto dal partito X da un gruppo di elettori che mi chiedono di abbassare le tasse. Io affermo che se sarò eletto, abbasserò le tasse. Vengo eletto e mi accorgo che abbassare le tasse non è praticabile: non sono obbligato a dimettermi. Gli elettori potranno giudicare il mio operato al termine del mio mandato rivotandomi o meno (se mi ricandido).
    In Italia esiste la possiblità di uscire dal proprio gruppo parlamentare di appartenenza senza il minimo danno, formare un nuovo gruppo o entrare nel gruppo misto. I grillini non fanno eccezione (e se non erro qualche transfugo c'é stato). Sul blog di Grillo si può scrivere quello che si vuole, ma è inefficace perché contrario al dettame costituzionale...

    Ciao.
     
  7. Eferthad

    Eferthad

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    Allora, andiamo con ordine.

    -riguardo il divieto di mandato imperativo, in Italia abbiamo una grossa stortura: formalmente applicabile a tutti, è in realtà applicato ai soli partiti di opposizione (e lo dico da sostenitore del PD), a causa del grosso difetto della democrazia parlamentare italiana, ossia il vincolo di fiducia. Col vincolo di fiducia, il governo può facilmente ricattare il parlamento (o il contrario, in tempi di debolezza governativa), costringendolo a legiferare in un certo modo, ed oggi, con l'uso smodato dei decreti legge, anche in determinate tempistiche. Abolendo il vincolo di fiducia, ed inserendo elezioni per l'esecutivo e per il legislativo ogni due anni e mezzo (così da avere anche l'elezione a medio termine) si responsabilizzerebbero le forze politiche, costrette ogni tanto a collaborare, e si attuerebbe una piena separazione di poteri.

    -c'è assolutamente bisogno di una legge attuativa dell'articolo 49 della Costituzione Italiana che, ricordiamolo, è a carattere programmatico, garantendo così democrazia interna ai partiti (devono poter concorrere alle elezioni solo partiti con strumenti di democrazia interna).

    -il grillismo non è democratico, quanto più un movimento oclocratico.

    -Il metodo partecipativo presuppone il superamento di ogni ostacolo e/o resistenza secondo un modulo di interdipendenza orizzontale, non dando certo per scontato, a monte e a valle della situazione contingente, il coinvolgimento attivo di operatori e utenti.

    -trololololol.
     
  8. bacca

    bacca

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    Grillo non vuole il finanziamento pubblico ai partiti, e il m5s non vuole quei soldi...

    Nessuno però dice che il M5S non può avere quei soldi , perchè non è democratico...
     
  9. Invernomuto

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    Faccio però presente che già con il vincolo della fiducia, che rappresenta sicuramente una stortura, gli esecutivi (e le legislature), in Italia, durano molto poco. Abolendo la fiducia il rischio è di avere elezioni ogni 6 mesi. Fiducia e utilizzo smodato dei decreti sono la diretta conseguenza di un sistema che non è più al passo con i tempi: la presenza di due Camere con funzionalità molto simili fra loro (con oltre 1000 parlamentari da mettere d'accordo...) e la necessità di doppia approvazione dello stesso testo nelle due Camere cozzano con la necessità da parte dell'esecutivo di prendere decisioni in tempi rapidi. Più che elezioni a metà mandato per me andrebbe rimesso in discussione l'intero sistema di funzionamento del Parlamento.
    Sul divieto di mandato imperativo, ripeto, non vedo tutta questa mancanza di tutela: nell'ultimo periodo di fuoriuscite anche importanti ne abbiamo avute parecchie (da e verso l'esecutivo).

    Ciao.
     
    Ultima modifica: 7 Novembre 2013
  10. Silvan

    Silvan

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    Quoto e aggiungo che il divieto di mandato imperativo mi pare incompatibile con il porcellum dove l'elettore non sceglie il candidato!
     
  11. bacca

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    non si farebbe prima a fare un sistema elettorale senza partiti, con elezione di X deputati con sistema maggioritario semplice (i più votati vanno in parlamento) e con elezione continua.
    Nel senso che il voto non è più una volta ogni 5 anni, ma io do il mio voto ad una persona e rimane a lui finchè io non voglio cambiarlo o questo muore
    Non ci sarebbero più le elezioni, ma le persone potrebbero andare in qualsiasi momento in comune , nelle cabine apposta fatte , con la loro tessera personale entrano in un sistema apposta e cambiano il loro appoggio a tizio dandolo a caio.
    Chi scende di classifica se ne torna a casa da roma il giorno stesso chi sale invece fa le valige.
     
  12. ronnybonny

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    Il problema è la legge elettorale, in una
    così ci sarebbero infiniti parlamentari a cui lo stato deve pagare la pensione ;)
    per adesso già poter tornare a votare il proprio rappresentate sarebbe una conquista
     
  13. GyJeX

    GyJeX

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    Il voto di scambio andrebbe alle stelle :lol: elettori stipendiati per cambiare voto a comando
     
  14. bacca

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    no dipende solo dal numero di parlamentari X, quindi non cambia nulla anzi come la vedrei bene io 33 persone sono sufficienti.

    no dipende sempre dal numero X di parlamentari , 1 persona non ne mantiene 2 milioni. E se anche fosse allora va bene perchè è uno veramente bravo.
    il problema semmai è un'altro l'instabilità e l'ingovernabilità, ma sono comprimibili di fronte all'estrema democraticità di questo sistema.
     
  15. GyJeX

    GyJeX

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    si, ma se 32 vogliono fare le scarpe al 33°, ipotizzo eh, telefonano ai loro elettori stipendiati e gli dicono: tale giorno a tale ora vai e vota per tizio togliendo il voto a caio --> tizio entra caio esce
     
  16. bacca

    bacca

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    succede già oggi Gyjex in metodi molto meno umani perchè si va a colpire un gruppo di persone per colpirne una o una persona per colpirne tante.
    In realtà nessuno sarebbe capace di organizzare azioni come quella da te prospettata chiamare a casa 2 milioni di persone e convincerle tutte a cambiare e a stare zitti, neanche nei complotti più complottisti.
    Semmai la tv sarebbe ancora più importante e le notizie tipo "Gyjex indagato per aver rubato il panino del bidello" non andrebbero date se non in forma "Gjgex condannato a trollare in internet per una anno per aver rubato un panino al bidello Gianalfonso" non so se mi spiego?
    Ma in un sistema così capiterà spesso che qualcuno rimanga a casa è naturale, anzi più sono i parlamentari X più veloce sarebbe il ricambio per via della incidenza della tv che è inversamente proporzionale al numero x.
    Però va ben che ci sia ricambio.
    Sinceramente non mi preoccupa quello , e nemmeno un ipotetico voto di scambio perchè è democrazia anche quella, a roma sono stati 800 anni con i clienti.
     
  17. Silvan

    Silvan

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    Andrebbero aboliti anche i privilegi incostituzionali di cui godono i parlamentari oggi.
    Perchè se uno va in parlamento deve prendere la pensione? Verserà in quel periodo i contributi dovuti come tutti, e come tutti
    andrà in pensione quando avrà maturato i requisiti di legge.
     
  18. Silvan

    Silvan

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    Il clientelismo pericoloso quello che fa davvero male alla Democrazia non è la zia peppina che vota l'onorevole carmelo
    perchè cosi il nipote entra in polizia. Ma quando un gruppo industriale versa in nero X milioni di euro nelle tasche del partito
    Y per godere di norme accomodanti. Allora si che sono dolori, vedi il caso Ilva tanto per dirne uno...
     
  19. Eferthad

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    @Invernomuto
    Attenzione, senza vincolo di fiducia, il parlamento non può mandare a casa l'esecutivo, dunque non può ricattarlo, e l'esecutivo, pur potendo usare lo strumento del decreto legge, non può imporre l'approvazione tramite fiducia. Si eliminano due storture importantissime. Inoltre, con elezione diretta del capo dello stato, che farebbe da capo dell'esecutivo, nessuno potrebbe sciogliere le camere, dunque, come in America o nella Francia pre-ultrapresidenzialismo, le scadenze elettorali sarebbero regolarissime, e mai anticipate.

    Aggiungo, bene il bicameralismo perfetto, benissimo l'alto numero dei parlamentari. Una cosa, per un finanziere, è dover corrompere 100 parlamentari, una cosa 3-4. E per il discorso "velocità", il decreto legge entra immediatamente in vigore, e decade se non approvato entro 60 giorni. È uno strumento molto flessibile.

    @Silvan
    Voglio richiamare la tua attenzione su questo passaggio: apparentemente coerente col tuo post successivo, è in realtà in completo contrasto:

    1) questo assunto è riferibile ad un sistema in cui non vi siano politici di professione, ma professionisti prestati alla politica. Il politico di professione ha necessità di un'assicurazione simile, in quanto le campagne elettorali sono economicamente dispendiosissime. Un sistema simile, si pensi all'Italia dello statuto albertino, crea un parlamento diviso in classi, anziché in comparti ideologici o programmatici, un parlamento che tutela solo gli interessi delle classi attualmente al potere. Specie considerando che l'operaio non si potrebbe permettere di competere elettoralmente, se non cadendo preda delle lobby finanziarie. Il parlamentare, così come i partiti, deve avere disponibilità economica, altrimenti diventa preda dei gruppi di interesse, si pensi all'America dove Obama, pacifista, deve far guerra perché la sua campagna è stata finanziata dalla Colt.

    2) con le disposizioni attualmente vigenti, il parlamentare matura la pensione dopo la legislatura intera, e la riceve solo dopo aver raggiunto un'età pensionabile, che è 60 anni se con due mandati, 65 con un solo mandato.
     
  20. Silvan

    Silvan

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    Ma di fatto al momento gran parte dei politici rappresentano lobby e non sono ideologicamente indipendenti. Nelle buone intenzioni della costituzione è sfuggito qualcosa perchè il meccanismo non funziona bene e va aggiustato prima che si rompe.
     

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