1. Questo sito utilizza i cookies. Continuando a navigare tra queste pagine acconsenti implicitamente all'uso dei cookies. Scopri di più.

Governo mondiale nel medio futuro?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Pandrea, 12 Ottobre 2014.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

    Ratings:
    +0
    Il capitalismo almeno dal XIX secolo, con tracce anche prima, spinge per la formazione di mercati sempre più grandi e sempre più omogenei. Questo ha portato sia allo Stato moderno, con legislazione univoca sul territorio (mentre nella Francia del XVIII secolo esistevano ancora i dazi provinciali); sia all'imperialismo coloniale; sia fallito questo alla nascita di organizzazioni sovranazionali per dare a più Stati (cioè mercati) regole certe e condivise.

    L'Unione Europea è l'organizzazione dove più si è portata avanti questa politica del mercato comune: ad oggi vi è una sola banca centrale, una sola moneta ed un solo mercato. Ed è in divenire un trattato che estenda il mercato comune anche agli Stati Uniti.
    Non è però l'unica organizzazione di questo tipo: in Africa, in Sud-america, in Asia e nel mondo arabo esistono già organizzazioni di Stati che puntano allo stesso obiettivo e hanno già fatto dei passi in quella direzione.
    Esistono poi le organizzazioni economiche già di livello mondiale come il FMI e la Banca Mondiale.

    La sovrastruttura politica e anche culturale segue le trasformazioni della struttura economica (secondo il modello marxista). La legittimità e poi la possibilità degli Stati a decidere su certe questioni verrà a mancare su un numero sempre più grande di questioni; già adesso si crede che gli Stati non abbiano totale sovranità al loro interno ed è comunemente ritenuto giusto ad esempio che nessuno Stato possa legalizzare la schiavitù. Perfino il diritto di dichiarare guerra, punto primo della sovranità dello Stato in qualsiasi epoca, è stato revocato e l'ultima dichiarazione di guerra fra Stati sovrani risale al 1945.

    Secondo me il flusso della Storia dei prossimi due secoli va in questa direzione e come sapete per me il flusso della Storia è immodificabile da qualsiasi azione umana. L'unica scelta dell'umanità futura sarà se queste organizzazioni sovrastatali saranno in qualche modo sottoposte alla sovranità popolare o saranno prive di controllo dal basso.

    Nel topic sui sei miliardi di posti di lavoro dissi che nel IV millennio avremmo avuto un governo mondiale. Ora riduco di molto la mia previsione e dico che già nel Ventiduesimo secolo apparirà un governo mondiale effettivo.

    Che ne pensate?
     
    • Agree Agree x 1
  2. Armilio

    Armilio

    Registrato:
    18 Settembre 2007
    Messaggi:
    6.034
    Località:
    Hinterland di Milano
    Ratings:
    +173
    [​IMG]
     
    • Like Like x 1
    • Dislike Dislike x 1
    Ultima modifica: 12 Ottobre 2014
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

    Ratings:
    +0
    Questo non dovrebbe essere spam?
     
  4. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.800
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.235
    boh, non credo, a me sembra interessante come argomento... Piuttosto non ho capito la battuta di Armilio :lol:
     
  5. maie

    maie

    Registrato:
    18 Luglio 2007
    Messaggi:
    5.377
    Ratings:
    +677
    Relevant:



    Anche se personalmente preferisco la versione rivista:

     
  6. Armilio

    Armilio

    Registrato:
    18 Settembre 2007
    Messaggi:
    6.034
    Località:
    Hinterland di Milano
    Ratings:
    +173
    Comunque, a parte gli scherzi, mi sento in dovere di riportare il topic in topic: a me piacciono le distopie/uc fantascientifiche, ma a questa manca qualcosa imho. Insomma, la storia che "oggi la tendenza economica è quella, quindi io penso che l'economia domina su tutto il resto e le tendenze non sono invertibili, e quindi tra un millennio ci sarà il governo mondiale, anzi no tra un secolo" è un po' stiracchiata. Ci devi buttare anche un'altra variabile, come per esempio la scoperta dei viaggi nello spazio che porterà le nazioni a sfogare la competizione nel cielo, è una piccola organizzazione ONU volta a coordinare questa competizione che col tempo diventa il governo unito delle colonie e della Terra. Così mi piace.

    E' vero che la globalizzazione sta creando un "villaggio globale", ma risveglia anche i localismi. A voler citare i classici, trovo più realistica l'idea di storia di Hegel, fondata non su un progresso lineare ma su una dialettica, dove le idee dominanti del futuro hanno i germi nell'oggi, magari in quelle idee che neanche conosciamo o che consideriamo cavolate. Per questo prevedere il futuro è difficile. L'unica cosa sicura è che l'idea dominante che sta morendo è quella dello stato moderno (moderno= epoca moderna) che dall'Europa fu imposta in tutto il mondo, preso nel mezzo dal basso (localismi, individualismo) e dall'alto (globalizzazione). Però l'idea di governo mondiale è poco ambiziosa: perché dà l'idea di uno stato, di un governo federale, magari di una democrazia rappresentativa, solo a livello più alto; mentre la complessità, conflittualità - in una parola, frazionamento - delle società d'oggi potrebbe spingere in senso contrario ad ogni governo; oppure da questo frazionamento potrebbe uscirne una massa mondiale ancora più uguale e informe e avrà ragione Casaleggio con l'e-democracy mondiale. Oppure potrebbe crearsi una specie di mondo medievale moderno con le differenze tra città e contado, centri e periferie, elite e gente comune. Però questa è materia per romanzi, e ovviamente se volete copiare da una idea scritta qui dovete pagarmi i diritti.
     
    • Like Like x 1
  7. Pandrea

    Pandrea Guest

    Ratings:
    +0
    Preciso che ho usato "governo mondiale" e non "Stato mondiale" appunto perché sarà un sistema di governo diverso da come noi normalmente intendiamo la nozione e non so dire come.

    I localismi, anche organizzati e potenti come l'ISIS, li vedo più come rivolte della Vandea contemporanee che autentici interlocutori del mondo che verrà. Reazioni violente per tentare di salvare un mondo che sta scomparendo inevitabilmente.

    Il futuro vedrà principalmente:

    1) Globalizzazione economica e quindi culturale e politica
    2) Corsa allo spazio
    3) Esaurimento risorse non rinnovabili

    Le ultime due secondo me concorrono all'unificazione del pianeta sotto un'unica guida: sia per i costi dell'esplorazione spaziale sia per regolare lo sfruttamento delle risorse eso-planetarie, nonché per regolare l'uso delle ridotte risorse indo-planetarie. Naturalmente questo potrebbe essere sia lo sbocco di un pacato ragionamento sia, più probabile temo, lo sbocco di un'inconcludente terza guerra mondiale.
     
  8. Enok

    Enok

    Registrato:
    15 Ottobre 2009
    Messaggi:
    4.607
    Località:
    Roma
    Ratings:
    +160
    Partiamo dal presupposto che quando in Francia, Brasile e Giappone abiteranno bianchi, neri e gialli mescolati tra loro, e useranno la stessa lingua per comunicare, e si vestiranno alla stessa maniera ascoltando la stessa musica, il processo di globalizzazione sarà completo e irreversibile. Magari si potrà discutere sulla forma di governo da adottare e se concedere autonomie di qualche tipo, ma a quel punto si tratterebbe sempre e comunque di un'unica nazione terrestre. Detto questo, l'unico modo per opporsi a questo processo, ormai in corso da decenni, sarebbe una guerra mondiale su base etnica, ma francamente mi pare un'assurdità. Ci vorrà un secolo o un millennio? Questo è difficile a dirsi.
     
  9. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Che riduci tutto ad un questione economica e la cosa è, a mio avviso, limitativa.
    Oggi puoi tutelarti dalla discesa dell'azionario europa andando a comprare titoli rappresentativi del settore della pesca in Giappone (statisticamente sono i meno correlati...).
    Puoi farlo perché esistono tecnologie che con due click ti mettono in contatto con l'altra parte del mondo. Puoi farlo perché culturalmente il Giappone è molto più vicino rispetto a 70 anni fa. Le differenze culturali, seppur ancora molto marcate, sono sempre più conosciute e meno limitanti per il semplice fatto che la gente si sposta e vive sempre meno isolata, grazie al progresso. Oggi si spostano giornalmente migliaia (se non milioni) di persone a costi del tutto irrisori se paragonati anche solo a 50-60 anni fa.
    TV e soprattutto internet e l'informatica hanno smussato le differenze e messo in luce i punti di contatto, con tutto ciò che ne consegue.

    EDIT: E' evidente che a questa forma di globalizzazione occorrerà dare una qualche forma di controllo, per usare un paragone che mi è piaciuto molto ante globalizzazione gli Stati erano 196 piccoli battelli in mezzo al mare che tentavano di barcamenarsi cercando di evitare di speronarsi l'uno con l'altro e di andare a fondo, oggi sono 196 cabine di una stessa nave, con il problema che manca un capitano...

    Ciao
     

Condividi questa Pagina