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Giulio Andreotti, un giudizio storico

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Pandrea, 23 Agosto 2014.

  1. Carlos V

    Carlos V

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    Purtroppo al sud (e nella bella Sicilia in particolare) la mafia ha riconquistato potere e influenza sulla gente grazie all'invasione anglo-americana. Da allora, i mafiosi hanno potuto godere di un doppio legame protettivo: da una parte gli Americani e le famiglie mafiose negli USA (il famoso caso Pizza Connection); dall'altra gli esponenti politici locali della DC.
    In un tale contesto, la criminalità era un mezzo potente per racimolare voti. Lo Stato poteva (e doveva) combattere la mafia ed ha dimostrato di potercela fare, quando vuole e quando si impegna, ma al governo faceva più comodo scendere a patti.
    E non penso affatto che questo fosse fatto per il bene dell'Italia, tantomeno del sud. E' stato fatto per una precisa logica politica e per interesse personale. Se avessero voluto veramente il bene per il sud, sarebbero andati ben oltre la Cassa del Mezzogiorno.

    D'accordo su tutto. Un politico con una condotta simile non è degno di rappresentare un intero popolo. Come dici tu stesso, non ci sono attenuanti per questo, fosse anche il miglior politico italiano dal 1861 ad oggi. Oltretutto non è che la Democrazia Cristiana abbia governato con lungimiranza e accortezza: era una classe politica dirigista che ha governato l'Italia per quarant'anni, magari seguendo anche un disegno politico abbastanza strutturato (cosa che non accade oggi, dove ci si affida sempre più alla casualità e al momento), ma non hanno saputo andare oltre.

    L'Italia di allora era una polveriera e molti non se ne resero conto. Eravamo al limite della Cortina di Ferro, avevamo uno dei più forti partiti comunisti in Europa (in un Paese NATO) e una destra estremista desiderosa di rivincita; oltre a ciò, eravamo dirimpettai della Libia di Gheddafi e della Jugoslavia di Tito, con basi militari sparse perlopiù al sud in posizione strategica.
    Questo insieme di fattori ha portato alla nascita del terrorismo sia di destra che di sinistra: i terroristi/affiliati alla destra fascista (Gladio, Junio Valerio Borghese) hanno veramente tentato un colpo di stato nel 1970 (poi misteriosamente annullato); i terroristi rossi (ma non solo loro) hanno fatto precipitare l'Italia negli Anni di Piombo, con una guerra aperta alle istituzioni.
    Poi Gladio è stata smantellata, Junio Valerio Borghese è morto e con l'arrivo degli anni '80 (epoca di distensione dei rapporti internazionali) anche le minacce terroristiche rosse sono state fermate o ridimensionate.
    E agli inizi degli anni '90 sarebbe cambiata anche la fisionomia degli estremismi: l'MSI si sarebbe sciolto nel 1995, per confluire nella più "pacata" Alleanza Nazionale; il PCI si è sciolto nel 1991, anche prima dell'Unione Sovietica, quando la Guerra Fredda volgeva al termine ed era ormai chiaro a tutti che la politica stava prendendo una strada diversa.
     
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  2. Invernomuto

    Invernomuto -

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    E scusami, quali sarebbero le visioni corrette? Quelle del complotto plutocratico della finanza sionista mitteleuropea che prima era tenuto a bada dalla nobilissima DC grazie all'alleanza con galantuomini quali Riina o Bontate o altri capi mafia a scelta?
    Caselli ha certamente fatto degli errori nel processo contro il senatore a vita, ma non c'era un unico accusatore e i mass media hanno passato il messaggio, distorto, che Andreotti sia stato assolto da quel processo. La realtà è che la procura di Palermo ha deciso di cambiare strategia dal 1993 in poi cercando di colpire i protettori dei mafiosi locali a Roma ed è venuto fuori Andreotti...

    Non so che dirti, abbiamo una visione diversa di cosa siano i "politici di alto livello". E poi ripeto, parti dal presupposto, tutto da dimostrare, che sia stato fatto per il bene dell'Italia e non per tornaconto personale. Ho già espresso i miei fortissimi dubbi sul punto. E comunque in democrazia devi agire con trasparenza ed accettare il verdetto degli elettori, in teoria dovrebbero essere gli elettori a definire qual è il bene per loro.
    Manovrare nell'ombra con stragi, complotti e alleanze con gruppi della criminalità organizzata non è normale, oltre che palesemente illegale.

    Mah, passami la battuta ma io uno così lo internerei all'Arkham Asylum in una bella stanza con le pareti imbottite e gli calerei qualche kiletto di Prozac, altro che grande statista...

    [OT]
    Oggi La politica "è al servizio della finanza" per il semplice motivo che la politica la sua libertà d'azione se la è giocata accumulando un debito spaventoso (che, a proposito, in economia vuol dire far vivere meglio una generazione spostando i problemi su quelle future, quello che sta succedendo oggi).
    Il problema non è la politica al servizio della finanza. E' che la politica NON conosce la finanza o fa finta di non conoscerla, per non risolvere i problemi che richiedono sacrifici, poi spara a zero sulla BCE, Draghi e soci sperando di recuperare consensi.
    Non parlano di pensionati di 45 anni ancora negli anni 90 (con l'80% dell'ultima retribuzione) che oggi ancora noi manteniamo e che manterremo, probabilmente, per altri 10-15 anni. Di come in Italia fosse il paese, nel 1995, dove l'età media dei pensionati era la più bassa d'Europa, assieme al Belgio (e credo del mondo)...
    Ma già, la colpa è della finanza...

    [/OT]
     
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  3. maie

    maie

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    Scena del funerale del Generale Dalla Chiesa, tratta dal film "La mafia uccide solo d'estate":



    Relevant la scena, il film, le parole del Divo.
     
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  4. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Già @maie, l'omicidio Dalla Chiesa, altro fatterello fra i tanti in cui il ruolo di Andreotti, non è proprio tanto chiaro.
    Bah, a me simili torbidi personaggi ispirano solo la reintroduzione della "damnatio memoriae" del diritto romano, con tanto di abolitio nominis (i tuoi eredi devono cambiare cognome)...
    Per fortuna, se non ricordo male, non gli hanno fatto i funerali di Stato, ci sarebbe stato da emigrare in Canada seduta stante.

    Ciao.
     
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  5. Darksky

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    @cohimbra azzanna! Azzanna ! Fuzz ! Fuzz! Dai bello vai vai, azzanna !
     
  6. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Però devi pensare che il potere politico quando è forte non può essere attaccato giudiziariamente. Solo quando è debole e deve lasciare il posto ad un'altra classe dirigente viene messo sotto processo e accusato. Così dopo il Nazismo, così dopo la DC la classe politica precedente è stata eliminata per via giudiziaria (invece nel caso del Fascismo la classe dirigente era ancora troppo forte e hanno fatto l'amnistia). In Italia poi nell'epoca della DC dovevi altalenarti tra poteri mafiosi, PCI, Chiesa e CIA, ovvio che, finito il periodo, si trova sempre qualcosa per dare addosso al politico scomodo perché appartenente ad un era sepolta. Piuttosto che eliminare il politico giudiziariamente, bisogna modificare il sistema stesso che fa i processi contro se stesso, se no non si cambia niente.

    Condivido il tuo giudizio morale su come dovrebbe essere un politico, e sarebbe piuttosto banale in questo caso appellarsi allo stato di natura come farebbero Macchiavelli o Hobbes. Tuttavia, in un paese pressato dalla scontro USA e URSS, con soggetti come la Chiesa e la Mafia che capirai che certamente il solo giudizio morale è un pochino limitante. E' giusto fare di tutto per modificare il sistema attuale, ma una volta che il periodo è già passato bisogna guardare con altro occhio.








    A prescindere dal fatto che la politica non conosce la finanza (e perché dovrebbe conoscerla poi? sono politici mica economisti) non puoi ridurre il problema solo al fatto che la politica italiana non si adatta ai parametri dell'Europa e in tal modo non può goderne i benefici. Non sono solo paesi come l'Italia che sono stati obbligati dal loro debito a politiche di ristrutturazione economica, nell'ottica del Nuovo Ordine Mondiale, ma anche paesi come l'Argentina e il Messico, o i paesi dell'Africa. Ovviamente questi ultimi in proporzioni molto più tragiche e peggiori rispetto all'Italia. Ma anche la riduzione dell'economia ad un sistema aleatorio e insensato, nel moltiplicarsi infinito della moneta attraverso i canali informatici globali e nella follia speculativa pronta a crollare da un momento all'altro per un singolo parametro, non gioca certo un punto a favore del sistema europeo-americano, nel suo dispiegarsi mondiale. Che poi la politica spari a zero sull'Europa solo per recuperare consensi ti do ragione, anche perché tutti i politici che lo fanno sono quasi sempre anti-europeisti nel cuore, ed europeisti nel portafoglio.
     
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  7. Silvan

    Silvan

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    Mia personale e non documentata opinione e che Andreotti nel periodo di massima forza del PCI e negli anni di piombo ha stretto patti con la mafia, che in quel periodo era non solo malavita ma anche una forza pseudomilitare, per prevenire certe idee seccessioniste, che qui non sono mai tramontate, e un possibile patto mafia-brigate rosse che avrebbe piegato lo stato o indotto la guerra civile.
     
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  8. Pandrea

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    (Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, 27ª seduta, Inchiesta su stragi e depistaggi: audizione del senatore Francesco Cossiga, Presidenza del Presidente Pellegrino)

    L'Italia è stata per tutta la guerra fredda una bomba pronta ad esplodere, che però alla fine non è esplosa. L'Italia è uscita dalla guerra fredda come una democrazia, senza aver mai subito colpi di stato, rivolte estese, secessioni, guerre civili, leggi marziali o leggi speciali e secondo me non era affatto scontato. Noi, dalle nostre scrivanie di comuni cittadini del 2014, guardiamo agli anni di piombo (ridicolo comunque pensarli solo un grande complotto USA/NATO/DC), agli accordi con la mafia, eccetera e possiamo dire "questo è male", certamente lo è da un punto di vista etico e morale ma non sappiamo quali fossero le alternative.

    Qui non si tratta di giustificare o processare Andreotti, si tratta di comprendere il personaggio e le sue scelte e sono convinto che tanto più si analizza storicamente la figura di Andreotti tanto più si può comprendere dell'Italia 1945-1991.

    L'intervista di Oriana Fallaci a Giulio Andreotti, 1974
    http://www.oriana-fallaci.com/andreotti/intervista.html

    Da cui rilevante:
     
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    Ultima modifica di un moderatore: 26 Agosto 2014
  9. bacca

    bacca

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    Andreotti ha salvato l'Italia ma purtroppo contemporaneamente l'ha distrutta.
     
  10. Silvan

    Silvan

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    Io credo che sia mancato il proseguo sensato alla politica di Andreotti.
    Mi spiego, usciti dal pantano di quegli anni, in un modo e in un altro, l'Italia doveva cambiare passo.
    La classe politica e dirigenziale del paese doveva avviare una nuova stagione di rinnovamento culturale e morale.
    L'europa doveva essere un'occasione. E invece i vari Craxi, Berlusconi, Prodi, D'Alema, non sono mai riusciti ad andare oltre le buone intenzioni e gli squallidi accordi di bottega per galleggiare, prevalere. E dall'altra parte un esercito di "io tengo famiglia" che è rimasto a guardare sottraendosi ai propri doveri civili e di ufficio. Insomma ha triofato il "magna magna" ed via via il tessuto sano (dal punto di vista morale e produttivo) del paese, la borghesia cattolica silenziosa e operosa, è rimansta schiacciata e contaminata.
     
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  11. Silvan

    Silvan

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    Andreotti ha ipnotizzato la mafia come un incantatori di serpenti, impedendo che il cobra mordesse con il suo veleno, ma le persone attorno a lui hanno assimilato il potere potere sociale ed economico della mafia, di fatto facendo coesistere, convivere e collaborare pezzi dello stato con la mafia.
     
  12. bacca

    bacca

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    E' stato quel dover dimostrare che una democrazia è più sociale di un comunismo a distruggere il sentire comune dell'onestà e direttamente e indirettamente la nostra economia. Per volere Usa ci siamo dovuti comprare la nostra "liberta" a occidente con i soldi dei nostri figli, anticipando negli anni '70 '80 spese insostenibili per mantenere il potere "Nato". Andreotti è colpevole e protagonista di questo salvataggio/distruzione.
    La Mafia è in fin dei conti solo una minima parte del grande problema.
    Certamente ha avuto il suo peso, Andreotti probabilmente si trovava a parlare sullo stesso piano con l'ambasciatore Usa e con il rappresentante di cosa nostra come fossero entrambi diplomatici di alto livello. Non penso avesse una reale scelta diversa , tipo combattere la mafia, allora era impensabile.
    Poi arrivano gli anni '90, il Pci/potere giudiziario rischia di cambiare il sistema, la mafia si ribella , ma alla fine forse trova in Berlusconi un nuovo affidabile interlocutore, probabilmente visto che la stessa crescita economica di B. è stata creata reinvestendo i capitali provenienti dalla sicilia con Dell'Utri.... e la storia prosegue.
    Io penso che Andreotti abbia fatto ciò che gli veniva chiesto, tenere l'Italia nella Nato ad ogni costo, su questo lui è stato bravo, sul resto dobbiamo decidere se imputare a lui i costi di questa politica.
     
  13. Carlos V

    Carlos V

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    Il proseguimento alla politica democristiana ci sarebbe stato, forse, in un normale ricambio generazionale della classe dirigente, ma alla fine della Guerra Fredda abbiamo avuto lo scandalo di Tangentopoli che, dal punto di vista politico e istituzionale, ha costituito una chiusura improvvisa con il passato.
    Poi, come ho già detto prima, la Democrazia Cristiana non era più in grado di rispondere alle esigenze e ai problemi dell'Italia degli anni '90, quando stava iniziando l'era della globalizzazione e dell'Europa; penso che, se anche fosse sopravvissuta a Tangentopoli, il partito avrebbe assunto una nuova identità, esattamente come accaduto al PCI e all'MSI.

    Con Craxi siamo ancora nella Guerra Fredda, forse è un po' precoce parlare dell'Europa come una possibilità (non c'era nemmeno la visione, se non teorica, di una moneta unica).
    I governi degli anni '90 erano molto instabili: anche se avessero voluto, non avrebbero potuto attuare un piano di ampio di respiro adatto per trasportare l'Italia in un'epoca storica diversa.

    Governo Berlusconi I: Maggio - Dicembre 1994
    Governo Dini: Gennaio 1995 - Gennaio 1996
    Governo Prodi I: Maggio 1996 - Ottobre 1998
    Governo D'Alema I: Ottobre 1998 - Dicembre 1999
    Governo D'Alema II: Dicembre 1999 - Aprile 2000
    Governo Amato II: Aprile 2000 - Giugno 2001
    Fonte: XII Legislatura della Repubblica Italiana, Wikipedia
    XIII Lesiglatura della Repubblica Italiana, Wikipedia

    Nessun governo è durato più di due anni: per poter realizzare il rinnovamento culturale e morale (e sarebbe giustamente servito, dopo le tensioni della Guerra Fredda!) sarebbe stato necessario un governo stabile, con una solida maggioranza e soprattutto la possibilità di essere rieletto, cosa che non è avvenuta in nessuno dei casi citati.
    Per il resto, sono d'accordo con te sulla necessità di un cambiamento che, però, non è avvenuto.

    La lotta alla mafia, prima dei maxi-processi, era affidata a singole personalità di magistrati coraggiosi che, nel loro quotidiano impegno, non hanno ricevuto alcun aiuto da parte dello Stato.

    Pietro Scaglione (1906-1971)
    Infine, con Decreto dello stesso Ministero della Giustizia del 1991, previo parere favorevole del Consiglio Superiore della Magistratura, Pietro Scaglione fu riconosciuto "magistrato caduto vittima del dovere e della mafia".

    Cesare Terranova (1921-1979)
    diedero il permesso di eliminare il giudice, perché stava per diventare giudice istruttore nella commissione antimafia

    Gaetano Costa (1916-1980)
    Da molti settori, compresa la Magistratura, si è cercato di farlo dimenticare anche, forse, per nascondere le colpe di coloro che lo lasciarono solo e, come disse Sciascia, lo additarono alla vendetta mafiosa.

    Rocco Chinnici (1925-1983)
    Entrarono a far parte della sua "squadra" alcuni giovani magistrati fra i quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Con quest'ultimo, per agra coincidenza, condivideva il giorno di nascita, il 19 Gennaio. Altro avrebbe legato le tre figure qualche anno dopo.

    Poi, nel 1986, è iniziata la stagione dei maxi-processi guidati da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e fu solo allora che l'azione della lotta alla mafia si fece più decisiva ed efficace. Il Maxi-processo di Palermo è considerato tutt'ora il più grande processo penale mai celebrato al mondo.
    Detto ciò, resto del parere che lo Stato avesse i mezzi (e le personalità adatte) per combattere la criminalità anche prima del 1986, solo che agli esponenti politici faceva più comodo cercare accordi e sotterfugi. Quando la musica cambiò, la reazione della mafia tra gli anni '80 e '90 si fece più violenta.
    E dopo la Guerra Fredda, si chiuse definitvamente (e purtroppo tragicamente), con gli arresti eccellenti, una stagione buia per il nostro Paese.
     
    Ultima modifica: 27 Agosto 2014
  14. Silvan

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    Il Maxi-Processo è stato una farsa colossale. Una marea di soldi spesi per il processo, periti, trubunali, scorte, curatori, carceri, e piu ne ha più ne metta. Il Maxi-Processo è stata un'operazione mediale spettacolare in cui tutti ci hanno guadagnato tranne che gli Italiani. Da quel processo la Mafia ne è uscita rinnovata e rafforzata. E' stata fatta fuori la vecchia guardia legata a vecchie logiche per far spazio ai nuovi capi con una visione più moderna e "intergrata" con lo Stato.

    Il guaio è nato dopo, quando giudici come Falcone e Borsellino che fino a quel momento erano pedine di un disegno più grande, hanno pensato di andare avanti...
    Un guaio ancora più grande è nato quando pezzi dello Stato hanno pensato di poter reagire prendendo il toro per le corna... qualche bomba qua e la e tutti sono ritornati a trattare su un tavolo segreto e discreto.
     
  15. maie

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    http://www.repubblica.it/cronaca/2014/08/27/news/mafia_riina_andreotti-94498598/

    In realtà la durata media dei governi italiani dall'inizio della repubblica a oggi è inferiore all'anno. È una caratteristica del nostro Paese, non solo di quel periodo. Anzi, il citato governo Prodi I, con i suoi 875 giorni, è il quarto governo di sempre per durata.

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  16. Pandrea

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    Sempre nell'intervista ad Andreotti della Fallaci, viene esplicitato il modo di governare della DC: una maggioranza parlamentare solida che decideva di volta in volta quale fosse il governo più adatto al momento. Infatti nella Prima Repubblica le legislature duravano almeno 4 anni e i governi potevano essere creati anche solo con l'obiettivo di fare una determinata riforma e poi cadere. Solo nella seconda repubblica del presidenzialismo de facto se cade il governo si pretendono nuove elezioni.

    Il passaggio evidenziato nel mio altro post dell'intervista della Fallacci è illuminante: Andreotti vedeva come unico sbocco dei comunisti al governo la dittatura, punto (a torto? c'è stato un caso di una democrazia a guida comunista rimasta tale?). E dato che non era possibile "provare come andava" e poi nel caso tornare indietro, nella sua visione di inevitabile dittatura, bisognava impedire in tutti i modi ai comunisti di andare al governo.

    Partendo da questo, si può passare ad analizzare i perché e i percome della "dottrina Andreotti": necessità per mantenere l'Italia democratica o pura esagerazione? Si è sempre molto indulgenti nel parlare della sinistra comunista italiana, manco sia stata l'unica autentica forza democratica, ma bisogna ricordare che più volte si è dimostrata in grado di scatenare rivolte armate organizzate. Forse sbaglierò, ma secondo me la DC e il PSI non potevano nemmeno sognare di costringere le forze dell'ordine all'uso di blindati come la sinistra comunista studentesca poté fare a Bologna nel 1977 in appena due giorni (http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_di_Bologna_dell'11_marzo_1977). Inoltre tutto iniziò quando gli studenti comunisti provocarono deliberatamente e assediarono oltre 400 studenti di Comunione e Liberazione durante un'assemblea di CL, non proprio un indizio di volontà democratica.
     
  17. maie

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    A dire il vero la durata media delle legislature nella prima repubblica secondo i miei calcoli è di 1525 giorni, mentre nella seconda repubblica di 1381 giorni. Una differenza di appena 144 giorni, poco meno di 5 mesi. Ho escluso la costituente e l'attuale legislatura ancora in carica.

    Insomma non mi sembra tutta sta differenza.

    Sono troppo giovane per ricordare cosa accadesse nella prima repubblica, ma per quanto riguarda gli anni recenti posso dire che si tratta di una deformazione dovuta all'ignoranza della gente comune che non sa distinguere tra legislatura e governo e di conseguenza non capisce che quando va a votare elegge un parlamento e non un presidente del consiglio con annesso governo. Ovvio che la politica va a braccetto con questa ignoranza da complottari sciakimikari bilderberg Merkel i governi imposti dall'Europa dalle banche e chi più ne ha più ne metta che così bene prolifera su Facebook. Così ogni tanto, a seconda della convenienza, se ne può uscire con sparate del tipo "chi l'ha votato tizio?".

    Ciao
     
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    Ultima modifica: 7 Settembre 2014
  18. Pandrea

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    La media è truffaldina, durante la seconda Repubblica abbiamo avuto sia legislature tra le più lunghe sia legislature tra le più corte.

    Nella prima repubblica non c'era nemmeno l'indicazione del futuro presidente del consiglio, si dava scontato che prima si votava il Parlamento e poi si sarebbero messi d'accordo loro.
     
  19. Carlos V

    Carlos V

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    L'ignoranza della gente comune, che crede che ad ogni cambio di governo si debba necessariamente andare alle urne (assimilando legislatura e governo, come hai giustamente detto), è davvero recente, non è una caratteristica intrinseca della Seconda Repubblica.
    Basta dare un'occhiata ai link su Wikipedia che ho pubblicato qualche post fa: la XII Legislatura ha avuto 2 governi, mentre la XIII Legislatura ha avuto ben 4 governi. Giungiamo così alla XIV Legislatura (2001-2006) in cui sono presenti 2 governi, ma essendo guidati dallo stesso Presidente del Consiglio, sanno più di rimpasto, che di un effettivo cambio della guardia (il governo Berlusconi II è stato, tra l'altro, il più longevo nella storia repubblicana).

    La percezione politica dei governi comincia a cambiare quando abbiamo avuto una più spiccata alternanza destra-sinistra.
    XV Lesiglatura (2006-2008): Governo Prodi II, L'Ulivo
    XVI Legislatura (2008-2013): Governo Berlusconi IV, PdL (2008-2011); Governo Monti, tecnico (2011-2013)
    Ma quello di Monti è un governo tecnico... quindi non fa testo. :) Quindi prendiamo in considerazione solo Berlusconi.
    XVII Legislatura (2013-in corso): Governo Letta I, PD (2013-2014)
    E gradualmente, con questa alternanza tra i due partiti maggiori e la caduta improvvisa e scandalistica dei vari governi (il processo a Clemente Mastella nel 2008, lo scandalo di Ruby e delle escort nel 2011, ecc.), ci siamo abituati all'idea che bisognasse votare per consentire la formazione di un nuovo governo, quando in realtà la Costituzione prevede cose molto diverse.
    E basta vedere anche oggi come la gente si opponga a Renzi (lungi da me prendere le sue difese :p), portando come pretesto il fatto che non sia stato eletto dal popolo, dimenticando che tu eleggi un partito (anzi, la coalizione, visto il bipolarismo vigente) e non la persona. E dimenticando che si è sempre fatto così fino ai primi anni 2000. Le primarie, inoltre, introdotte la PD nel nostro sistema politico, hanno accentuato questo aspetto personalistico delle campagne elettorali, quando nella Prima Repubblica non era dato sapere chi effettivamente sarebbe salito al governo.

    Diciamo che questa ignoranza civica da parte di molti (che non conoscono né la Costituzione né la storia italiana) è una cosa degli ultimi 7-8 anni.
     

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