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From Russia with love

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da alberto90, 7 Marzo 2015.

  1. alberto90

    alberto90

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    RURIKID
    Dalla Russia con amore

    Vladimir I
    1177 upload_2015-3-7_18-2-13.png 1203

    Gran Principe di Polotsk: 1185 - 1203
    Gran Principe di Vitebsk: 1197 - 1203

    PROLOGO
    " In quel tempo, quattro secoli or sono, la Russia che oggi conosciamo non esisteva ancora come nazione. Le vaste pianure comprese tra i Carpazi e gli Urali, ricoperte da foreste inestricabili, attraversate da grandi fiumi impetuosi e chiuse a settentrione dai gelidi lidi dell' Artico, erano possesso di una sola famiglia i cui membri, spartendosi gli spazi sconfinati, avevano fondato tanti stati indipendenti di cui essi si erano proclamati Principi. Tra i membri della famiglia, elevati allo stesso grado, avevano siglato all' inizio del loro governo un patto con cui promettevano di non farsi la guerra reciprocamente senza validi motivi e di soccorrere qualunque parente minacciato da eserciti stranieri.
    I principati più grandi, quelli più popolosi e militarmente forti, giurarono solennemente di garantire la libertà di quelli più piccoli come fossero domini propri, mentre i principati più piccoli furono esentati dall' obbligo di mandare truppe in soccorso dei vicini minacciati.
    Pur essendo geograficamente piuttosto esteso, il principato di Vitebsk-Polotsk non disponeva di un esercito degno di questo nome e le poche città fortificate ospitavano un numero di abitanti sicuramente non elevato. La gran parte del territorio era popolato da tribù stanziali residenti in villaggi sperduti nelle foreste o arroccati in cima ai pochi rilievi emergenti dalla grande pianura.
    A sud il principato era protetto dalle rive paludose del Pripjat, ad est da quelle del grande Dnepr e dal canale scavato tra quest' ultimo e il corso superiore dell Dvina. A nordest confinava con le terre di Novgorod e a nord seguiva l'alto corso del Velikaja. La Dvina, che nasceva nel territorio del principato di Novgorod, unico dominio non in mano ai Rurikid, attraversava il principato di Polotsk separando il dominio personale del principe a nord dalle contee vassalle situate a sud.
    Ad ovest il confine separava il principato dalle terre di Zemaitija, governate da tribù cristiane ma ancora barbare.

    Nel 1185 il principe di Vitebsk e Polotsk morì. Morendo lasciò in eredità al figlio le terre di Polotsk e al nipote, figlio di suo fratello, il titolo di principe di Vitebsk.
    Essendo il figlio minorenne il principato fu affidato alle cure di un reggente nominato dalla madre del principe fino al compimento del sedicesimo anno di quest' ultimo.
    Il 2 gennaio 1193 il giovane Vladimir, compiuti i 16 anni, esautorò la reggenza e assunse il potere "

    Tratto dalla " Histoire de la Russie " di François de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I
     
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    Ultima modifica: 8 Marzo 2015
  2. alberto90

    alberto90

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    Appena assunto il potere, il principe Vladimir pensa subito a prendere moglie e vuole che la prescelta sia sua coetanea, bella e possibilmente forte di costituzione. Deve dargli un erede quanto prima.
    Già negli anni della reggenza la madre ha spedito in giro per mezza Europa ambasciatori per procurare al figlio una futura moglie degna del rango principesco della famiglia. La ricerca dura solo pochi giorni perchè il 10 gennaio viene annunciato il fidanzamento del principe con la bella e giovane Margherita Skakke, figlia del re di Norvegia. Cinque giorni dopo la giovane sposa per procura Vladimir e parte subito dopo per raggiungere lo sposo nella sua capitale, Polotsk.
    La notizia delle nozze scontenta però molti dei cortigiani perchè la sposa, di fede cattolica, viene considerata eretica e per tanto indegna di assumere il titolo di consorte del principe.
    Ma Vladimir non sente ragioni e a chiunque gli fa notare la differenza di credo e i problemi che potrebbero sorgere in futuro nell' educazione dei figli egli risponde che i figli saranno educati da cortigiani ortodossi e che la moglie avrà un ruolo esclusivamente di rappresentanza.
    Ma nelle settimane successive alla prima notte di nozze, forse grazie alle abilità amatorie della moglie o forse per la sua bellezza, il principe si innamora perdutamente della giovane, amore ricambiato con eguale forza. Nonostante gli sforzi però la ragazza non sembra in grado di restare incinta e dopo 5 mesi di matrimonio infruttuoso la corte è ormai stufa della presenza della principessa, vista ancora come un eretica e approfittatrice.
    Il malumore serpeggia anche tra i vassalli del principe e all' inizio dell' estate di quel 1193 il conte di Orsha, capo dell' opposizione alla famiglia Rurikid, accusa apertamente la principessa di voler diffondere il cattolicesimo nel principato suscitando naturalmente l' ira del principe che invia dei suoi uomini ad arrestare il conte. Ma l' arresto fallisce e quest' ultimo, nascosto nei boschi, scatena la rivolta contro la tirannia del principe, al potere da nemmeno sei mesi.

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    Vladimir, che nonostante tutto non si aspettava un tale atto di ostilità, invia l' esercito contro Orsha per catturare il conte ribelle ma le truppe di quest' ultimo battono l' esercito lealista presso Lepel costringendolo alla ritirata.
    Il principe allora, appellandosi al patto firmato anni prima quando i Rurikid hanno fondato i principati, chiede aiuto ai parenti. L'unico che accorre in suo soccorso però è il cugino, il principe di Vitebsk.
    Riunite quindi le sue truppe con l' esercito del cugino e sconfitte le truppe ribelli, il principe marcia su Orsha, la pone sotto assedio e dopo 6 mesi la espugna il 10 marzo 1194

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    Il conte ribelle, catturato pochi giorni dopo firma la pace e si sottomette nuovamente a Vladimir il quale, per vendetta, lo imprigiona nelle segrete del suo castello. Gli lascia però il titolo comitale per evitare che il fratello se ne impossessi e diventi una minaccia ancora più seria.

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    Ottenuta la prima vittoria militare Vladimir comincia a preparare la prima spedizione di conquista. La vittima designata è il capo pagano delle tribù di Letgalen, regione che è parte de jure del principato di Polotsk.
    Un anno dopo la ribellione di Orsha il principe invade la regione dando inizio alla guerra santa. Al seguito di Vladimir scendono in guerra tutti i parenti confinanti che inviano le loro truppe in suo sostegno.

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    La guerra dura per oltre un anno e vede le truppe dei principati ottenere molte vittorie sugli uomini delle tribù e i loro alleati ( Pruteni, Curlandi, Yatvijagi e Zemgali ) costretti a ritirarsi nel villaggio principale della regione, assediato dalle armate russe. Dopo 3 mesi i russi entrano nel villaggio, catturano il capo delle tribù e i suoi alleati e li costringono alla pace.

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    Il 16 settembre 1196 la regione di Letgalen diventa possesso personale del principe.

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    Un anno dopo, alla fine di settembre del 1197, Vladimir si appropria del titolo del cugino, riunificando quindi i titoli posseduti dal padre anche se Vitebsk, ridotta al rango di contea, resta formalmente indipendente.
    Vladimir assume quindi il titolo di Gran Principe di Polotsk-Vitebsk e pochi giorni dopo, il 7 ottobre, dichiara come titolo principale quello di Vitebsk.

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  3. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Attenzione! Una volta su EU3 ho cominciato un AAR con lo stesso nome e non l'ho mai finito, per cui vedi di tener lontano il malocchio!
     
  4. alberto90

    alberto90

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    Farò il possibile. Anche se l' inizio non è esattamente quello che mi aspettavo. XDDD
     
  5. alberto90

    alberto90

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    Un uomo come Vladimir, dal carattere forte e dall' ambizione smisurata, non può accontentarsi di un doppio titolo principesco sopratutto se il principato in questione è uno dei più poveri tra quelli posseduti dai Rurikid.
    All' inizio del 1198, dopo aver ottenuto un valido casus belli, il principe invade il territorio delle tribù di Zemaitija mirando alla conquista della contea di Vilnius.

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    Vilnius, che in realtà altro non è che un grosso villaggio di capanne difeso da un muro di legno, viene espugnata poco più di un mese dopo l' inizio dell' assedio e nei mesi successivi le truppe russe ( formate sopratutto da mercenari pagati grazie all' aiuto finanziario degli altri principi ) inseguono gli uomini delle tribù sconfiggendoli più volte lungo il fiume Neris e fino alle sponde del Niemen. All' inizio di agosto il gran capo delle tribù accetta di firmare la pace cedendo Vilnius e la sua contea a Vladimir.

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    Con l' annessione di Vilnius il principato sposta i suoi confini fino al Niemen e Vladimir si propone quindi come serio concorrente per il titolo regale di Lituania, ardentemente ambito anche dal gran capo delle tribù di Yatvigia, pagano e fiero persecutore dei cristiani.

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    Mentre il principato piano piano estende i suoi confini, Vladimir prosegue i tentativi di mettere al mondo un erede possibilmente maschio e finalmente, dopo sei anni di matrimonio e di unione felice, il 22 febbraio 1199 la principessa annuncia di essere in dolce attesa. Il principato è in festa e tutti si precipitano nelle chiese per invocare un erede maschio.
    Pochi mesi dopo, ai primi di maggio, la lotta per la supremazia nella regione del Niemen e la conseguente possibilità di cingere la corona lituana entra nella fase calda. Il capo delle tribù pagane di Yatvigia dichiara guerra a Vladimir mirando a conquistare Vilnius.
    Il principe ancora una volta invoca l' aiuto dei suoi parenti i quali naturalmente accorrono al suo fianco inviando truppe verso Polotsk.

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    L' invasione dei pagani è fermata sul fiume Merkys nei pressi del villaggio di Valkininkai e il destino della guerra volge immediatamente in favore dei principi russi i quali, marciano subito verso il territorio nemico, minacciando la capitale nemica. Mentre le armate russe avanzano in territorio nemico saccheggiando e distruggendo villaggi e catturando molti prigionieri, il 24 settembre 1199 nel castello di Polotsk la principessa Margherita mette al mondo il tanto atteso erede, un bel bambino, maschio e di salute robusta.
    La notizia raggiunge il principe ai primi di ottobre, mentre sta assediando Kapsukas suscitando entusiasmo in tutto l' esercito cristiano. Per festeggiare il lieto evento Vladimir offre al suo rivale la pace. Il capo tribù, sconfitto e con la sua capitale seriamente minacciata accetta e giura solennemente di rinunciare ad ogni pretesa su Vilnius.

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    " La nascita dell' erede tanto desiderato rese il principe ancora più ambizioso e desideroso di consegnare al figlio uno stato forte, esteso, militarmente potente, popolato e ricco. Giurò sulle Scritture che avrebbe combattuto fino all' ultimo respiro per adempiere alla promessa fatta nel momento stesso in cui divenne principe, cioè di fondare uno stato egemone in grado di dominare, in un modo o nell' altro, tutti i principati dei Rurikid.
    Desiderava diventare l' esponente più importante della dinastia e il fondatore di un grande impero slavo e per tutta la vita si adoperò affinchè ciò avvenisse.
    Benchè le sue forze fossero sostanzialmente insufficienti persino di controllare i suoi vassalli, Vladimir poteva contare sull' aiuto economico dei suoi parenti che gli permetteva di arruolare grandi compagnie di mercenari con i quali condurre guerre di espansione e difensive.
    Fu sopratutto grazie al sacrificio e ai servigi di quei mercenari che il principe riuscì ad estendere i confini del suo stato e ad aumentare la sua influenza nella regione del Baltico, ponendo le basi per la fondazione di un regno slavo e cristiano in una regione sostanzialmente pagana "

    Tratto dalla " Histoire de la Russie " di Françoise de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I

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    Vladimir, molto a suo agio nelle vesti di condottiero e conquistatore, scopre di essere un buon padre di famiglia oltrechè un marito fedele e uno statista accorto. Per oltre un anno il principe si dedica anima e corpo alla crescita del figlio, gli pone accanto i migliori maestri del principato e nomina la principessa reggente in caso di sua morte precoce.
    Poi, nel 1201, arriva l' occasione per una nuova campagna di conquista che, in caso di successo, consentirebbe di portare i confini dello stato al Mar Baltico.
    L' 8 febbraio il conflitto diventa operante e Vladimir, dopo aver nuovamente arruolato numerose bande di mercenari e chiamato a raccolta i suoi parenti, si mette al comando della spedizione contro il duca di Livonia.

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    Il conflitto si rivela una passeggiata di salute. La capitale della Livonia viene espugnata dopo un mese esatto, il 15 marzo, senza che l' esercito livone sia sceso in campo. La differenza numerica in favore di Vladimir è tale che una battaglia campale avrebbe segnato sicuramente la sua fine, meglio perdere la guerra dell' esercito.

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    E così, alla fine di marzo la regione di Livonia entra nei possedimenti di Vladimir e il principato raggiunge le coste del Baltico.

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    Alla fine di quell' anno, durante i festeggiamenti per la vittoriosa guerra, Vladimir annuncia il prossimo matrimonio tra la sorella Maria e il principe Alessio Comneno, figlio dell' imperatore bizantino.
    Il 24 aprile 1203, mentre Vladimir sta terminando i preparativi per l' invasione delle due tribù pagane di Zemgale e Kurzeme, la moglie mette al mondo il suo secondo figlio maschio, assicurando ancora più saldamente la discendenza. Il bambino, più gracile del fratello ma egualmente bello, riceve l' altisonante nome di Kostantin, in onore del fondatore dell' impero bizantino.
    Sette mesi più tardi però, nel corso di una battuta di caccia organizzata per celebrare la nascita del secondo figlio, il principe viene ferito da una freccia vagante scagliata da non si sa chi. La ferita. di per se non mortale, si rivela però ben più grave del previsto e poche ore dopo l' incidente Vladimir spira nel suo letto alla giovane età di 26 anni. Si scoprirà più avanti che la freccia era avvelenata e che dunque non si è trattato di un incidente ma di un omicidio.
    Lascia due figli piccoli e una moglie giovane e inesperta di politica.

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    " La morte, sopraggiunta troppo presto e in un modo così sospetto, spezzò i sogni di gloria del principe e gettò nel panico i suoi sudditi, timorosi di cadere preda dei potenti vicini o di finire prigionieri dei pagani. Senza una guida solida il principato rischiava davvero di essere distrutto in poco tempo, ma nel corso delle esequie solenni del principe, i suoi parenti giurarono di salvaguardare l' indipendenza dello stato e di sostenere la reggente per tutto il periodo necessario al raggiungimento della maggiore età del giovanissimo erede.
    Nessuno scoprì mai chi attentò alla vita del principe e nessuno seppe mai spiegarsi il motivo dell' agguato poichè Vladimir era amato dal popolo e rispettato dai suoi vassalli, benchè nessuno di loro fosse davvero felice di servirlo. Arrivare ad ordinare la sua morte era un' azione tanto malvagia che poteva essere stata pensata solo da qualche pagano, timoroso della sua forza e della sua ambizione.

    Vladimir fu sepolto, per primo, nei sotterranei della chiesa principale di Polotsk, nel luogo che sarebbe divenuto il mausoleo dei principi "

    Tratto dalla " Historie de la Russie " di Françoise de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I.
     
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  6. SkySpace

    SkySpace

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    bell'aar ti seguo.
    ma devo chiedertelo (son curioso): è pagano no? e allora come mai viene sepolto in una chiesa??? xD
    e inoltre i pagani non erano soliti a cremare i defunti?
     
  7. alberto90

    alberto90

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    Veramente è ortodosso. Come tutti i Rurikid.
     
  8. alberto90

    alberto90

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    Andrej I
    1199 upload_2015-3-11_0-57-34.png 1208

    Gran Principe di Vitebsk - Polotsk: 1203 - 1208
    Gran Principe di Curlandia: 1206 - 1208
    " Il giovane principe Andrej, alla tenera età di 4 anni, si ritrovò improvvisamente al centro della tela di intrighi che sempre si accompagna al possesso di un titolo illustre.
    Sua madre, già malvista per i motivi religiosi, riuscì a imporre al consiglio dei nobili la sua reggenza attirandosi quindi ulteriori strali da parte dei vecchi amici del marito e dalle autorità religiose del principato, e fu quindi lei a prendere in mano le redini del potere e governando di fatto in nome del figlio.
    La reggente, che in politica estera aveva la stessa lunghezza d' onda del marito, riprese in mano i progetti di Vladimir per l' invasione delle tribù di Zemgale e Kurzeme, ottenne dai parenti del defunto marito nuovi fondi per finanziare la guerra prossima, arruolò le solite bande di mercenari e dichiarò guerra ai pagani, nella speranza duplice di di mostrarsi una vera cristiana, sebbene cattolica, e allo stesso tempo creare per il figlio un nuovo titolo principesco da aggiungere ai due ereditati dal padre. Se riuscì in pieno nel secondo, fallì invece il primo perchè i nobili continuarono a considerarla una eretica e indegna del suo ruolo. Ma il popolo, nonostante la sua fede cattolica, la amava perchè prima della morte del marito si era data alla beneficenza e alla carità e lei, valendosi dell' appoggio popolare, non si curò delle critiche dei nobili e seguì la sua strada "

    Tratto dalla " Historie de la Russie " di François de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I.

    La guerra contro le tribù pagane di Zemgale scoppia all' inizio dell' estate del 1204, pochi mesi dopo la morte di Vladimir. I mercenari invadono il territorio delle tribù saccheggiando, incendiando e massacrando, mostrando tutti gli svantaggi dell' utilizzo in guerra di tale risma di uomini a cui nessuno, tranne il loro capo, può dare ordini.

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    Uno ad uno i villaggi della regione sono presi, devastati e spesso svuotati dei loro abitanti, tratti prigionieri e condotti in cattività a Polotsk. La reggente, sempre pietosa, libera donne e bambini dalla prigionia, gli uomini sono trattenuti non come prigionieri in città dove danno una mano per costruire case e mura mentre solo i capi tribù sono mandati in carcere, ma tenuti in condizioni accettabili.
    Alla fine, il giorno del Natale cattolico dello stesso 1204 cade Riga, la capitale delle tribù di Zemgale, dopo 2 mesi di assedio.

    upload_2015-3-11_12-33-29.png upload_2015-3-11_12-33-9.png upload_2015-3-11_12-33-57.png
    Il giorno dopo il capo tribù, catturato dai mercenari, viene costretto a firmare la pace con gli inviati del principe e a cedere al vincitore tutte le terre sotto la sua giurisdizione.

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    Terminata la guerra vittoriosamente, la reggente rimanda a casa loro le donne, i bambini e gli uomini che erano stati trattenuti nella capitale, consegna loro qualche moneta per consentire la ricostruzione di case e per comprare un pezzo di terra da coltivare e chiede loro di ripopolare le terre appena conquistate e di servire fedelmente il principe.
    Subito dopo la reggente organizza il fidanzamento del principe con una delle figlie del principe di Smolensk, terza in linea di successione, prevedendo in un futuro nemmeno troppo lontano, un nipote detentore dei titoli del padre e di quello ereditato dalla madre e un' ingrandimento del principato non indifferente.

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    Nell' estate del 1206 la reggente dichiara guerra alle tribù di Curzeme e manda in quelle terre le solite bande di mercenari che, come al solito, sfogano le loro tensioni su villaggi e popolazione, incendiando, stuprando e massacrando senza curarsi troppo delle possibili conseguenze. Il villaggio principale delle tribù, assediato per poche giorni, cade il 3 settembre e tutti i difensori, circa 1600 uomini, sono passati per le armi, decapitati e poi gettati in mare o bruciati.

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    Firmata la pace, annesse le terre tribali e cominciati i lavori per la costruzione di mura di pietra e torri difensive attorno al villaggio principale, chiamato Liepaja, la reggente proclama la costituzione del nuovo principato di Curlandia.

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    La reggente comincia subito a preparare una nuova campagna di conquista, questa volta contro i pruteni usciti vincitori dalla guerra per la conquista delle terre di Zemainitja.
    Ma i suoi piani sono bruscamente interrotti alla metà di marzo del 1207 quando messi inviati dal gran capo delle tribù prutene ( o prussiane ) le comunicano che è appena cominciata la guerra. Lo scopo delle tribù pagane è conquistare Vilnius e, per esteso, porre le basi per la creazione di un regno Prusso-lituano nella regione.
    Lo scontro mortale per la corona lituana vede il suo primo atto.
    La reggente, che non ha tempo di chiamare a raccolta i parenti del figlio, usa i denari rimasti dalla campagna precedente e arruole in fretta e furia una banda di mercenari che spedisce verso Vilnius.

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    Ma la guerra, che avrebbe potuto fermare per un pezzo le ambizioni della reggente e del figlio, si conclude invece con un mezzo fiasco per gli invasori pagani che, sconfitti in novembre sotto le mura di Vilnius, si ritirano verso le loro terre incalzati dai mercenari che penetrano a loro volta nella regione di Trakai e minacciano di radere al suolo la città e tutti i villaggi attorno. Il capo delle tribù, spaventato dalla minaccia e demoralizzato per la sconfitta sotto le mura di Vilnius, decide di accettare la proposta di una pace bianca inviatagli dalla reggente, desiderosa di stabilizzare il principato dopo un quadriennio di guerre quasi ininterrotte.
    Il 2 dicembre 1207 viene quindi firmata una sorta di tregua a tempo indeterminato tra i rappresentanti del principe e quelli del capo tribù.

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    Ma l' anno successivo sarà fatale per il giovane principe. Invitato infatti ad assistere ad una battuta di caccia organizzata dai suoi vassalli per celebrare le imprese militari compiute nel suo nome e le conquiste ottenute di conseguenza, il principe viene portato nel bel mezzo della radura dove si svolge la battuta e li abbandonato volontariamente. Un ' ora un grido atroce risuona nel bosco: è il principe, appena caricato da un orso. Nessuno accorre in suo aiuto e la bestia fa scempio del corpo del povero principe uccidendolo.
    Solo il giorno dopo, 13 luglio 1208, il suo cadavere viene prelevato da un gruppo di cacciatori di passaggio e portato nel castello di Polotsk dove la reggente, distrutta dal dolore, lo attendeva in vita.
    I funerali sono celebrati il 15 luglio alla presenza dei nobili del principato ( gli stessi assassini del principe ) e il suo corpicino sepolto accanto a quello del padre.
    Aveva solo 8 anni e pochi mesi.
    La sua morte aveva come scopo quello di colpire non tanto il bambino, creatura innocente, quanto la madre e reggente, sempre più odiata dai nobili proprio perchè tanto amata dal popolo.
    Al principe Andrej succede il fratello minore Kostantin di soli 5 anni, mentre la madre, privata della reggenza, viene emarginata e costretta quasi ad una sorta di esilio in uno dei suo castelli privati.

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    " La morte crudele del principe Andrej fu un colpo duro per il principato. La madre, adorata dal popolo e apprezzata anche dai parenti del figlio per la sua politica fieramente antipagana, fu esiliata dal consiglio di nobili nel piccolo castello di Riga e privata della reggenza per il suo secondo figlio, cresciuto per cinque anni a Gulbene sotto la tutela di un nobile locale, fieramente ostile a sua madre.
    Nessuno dei nobili, mandanti dell' omicidio del principe pagò per i crimini commessi e anzi, se ne vantarono negli anni seguenti approfittando del fatto che il principe Kostantin non aveva alcun potere effettivo e valendosi dell' appoggio del nuovo reggente.
    Si prospettava una reggenza lunghissima, ben undici anni, e un futuro quantomai incerto per il principato. Sarebbe riuscito il giovane Kostantin a raggiungere la maggiore età e assumere il potere in prima persona? e se si, avrebbe vendicato il padre e il fratello, assassinati dai nobili ostili, oppure avrebbe lasciato cadere la cosa?
    Nessuno poteva saperlo in quell' estate del 1208, nessuno compreso Kostantin, inconsapevole del grande peso che il suo reggente portava in nome suo "

    Tratto dalla " Historie de la Russie " di Françoise de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I.


     
  9. SkySpace

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    uuh! chissà cosa mi aveva convinto del suo essere pagano
     
  10. alberto90

    alberto90

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    Forse il fatto che son partito come High Chef ....
     
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  11. alberto90

    alberto90

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    Kostantin I
    1203 upload_2015-3-14_0-23-1.png ----

    Gran Principe di Vitebsk-Polotsk: 1208 - 1222
    Gran Principe di Zhmud: 1213 - 1222
    Gran Principe di Lituania: 1222 - 1224

    Gran Principe di Curlandia: 1208 -
    Re di Lituania: 1222 -
    Il principe Kostantin, rimasto nel castello di Gulbene dove alla morte del padre era stato condotto dal suo tutore per impedire che crescesse sotto l' influenza infausta della madre, non si rende conto delle trame politiche che il reggente sta tramando alle sue spalle dal castello di Polotsk.
    Intanto organizza il fidanzamento tra il principe e Maria Rurikid, una sua lontana parente alla corte del Gran Principe di Smolensk, graziosa ma fondamentalmente inutile dal punto di vista politico-diplomatico sopratutto perchè non erede al trovo di Smolensk.
    Poi, il 15 novembre 1208 decide che Polotsk non è più adatta al ruolo di capitale e pertanto ordina che tale ruolo venga affidato a Riga, più piccola ma anche più sicura essendo posta sul mare. Il fatto che Riga, come Polotsk d' altronde, si trovi non lontana dai confini del principato sembra non essere importante dal punto di vista bellico. La principessa madre, reclusa solo da pochi mesi nel castello della città, viene quindi trasferita nel ben più modesto fortilizio di Liepaja, recentissimamente rafforzato e fortificato, situato nella regione prima detta di Curzeme, ai limiti occidentali del principato.
    Entro l' anno l'intera corte si trasferisce dunque nella nuova capitale e non basta: il reggente, tanto per non stare con le mani in mano, dichiara come titolo principale posseduto dal principe quello di Gran Principe di Curlandia, essendo Riga la capitale anche del ducato di Curlandia.

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    Il reggente nutre la speranza di poter governare de facto il principato a lungo e senza problemi, ma già all' inizio dell' estate successiva ecco iniziare il secondo round della lotta tra i pagani pruteni e gli ortodossi Rurikid di Curlandia per il possesso delle terre appartenenti de jure al regno di Lituania ambito da entrambi i popoli.
    Il gran capo delle tribù prutene tenta subito di prendere la nuova capitale del principato rivale e dichiara guerra, preparandosi all' invasione.
    Ma il reggente, che nonostante tutto non è stupido come alcuni pensano, ha la prontezza di spirito di chiamare alle armi tutti i principati vicini e, confermando l' abitudine usata ormai da oltre un decennio, arruola una banda di mercenari usando i soldi del tesoro statale, per la difesa immediata della capitale, fin troppo esposta.

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    Mentre la guerra infuria, con l' invasione prutena respinta quasi subito dai valenti e sanguinari mercenari, alla fine del 1209 il reggente acconsente affinchè la principessa madre, Margherita di Norvegia, vada in sposa al principe Valdemaro di Danimarca. In questo modo l' uomo si libera della sua più accesa rivale senza perderci in prestigio personale e anzi, assicurando alla donna un secondo matrimonio illustre quanto il primo, ottiene anche di migliorare i rapporti tra il regno danese e il principato.

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    Alla fine di gennaio del 1210 intanto i pruteni sconfitti si apprestano a chiedere la pace prima di venire travolti dall' attacco dei russi ma, anticipati dai messi provenienti da Riga latori di un' offerta di pace bianca, accettano la firma dell' accordo avvenuta il 2 febbraio sulle rive del Niemen, sulla strada tra Trakai e Vilnius.

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    La firma della pace del Niemen è l' ultimo atto del reggente che muore alla metà di ottobre di quello stesso 1210, sostituito dal cappellano di corte nonchè Patriarca.
    Il quale, essendo dotato non solo di fede salda ma anche di una poderosa attitudine alla lotta e alla guerra, comincia a progettare nuove campagne militari per rafforzare lo stato che si trova a governare suo malgrado in nome di un bambinetto indifeso e gracile.
    La prima di queste guerre definite in seguito " di consolidamento ", scoppia all' inizio del 1211 e mira alla conquista della regione di Zemainitja, occupata ovviamente dai pruteni. E' quindi il terzo atto della lotta tra i due popoli e anche la vendetta per le continue invasioni portate dai barbari sul suolo del principato.

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    Il reggente questa volta decide di non chiamare in aiuto gli altri Rurikid e di usare solo i mercenari ormai quasi esclusiva proprietà del principato per l' invasione delle terre nemiche. Se le altre guerre si erano risolte nel giro spesso di pochi mesi o un anno al massimo, la terza guerra tra " russi " e pruteni si prolunga per oltre un biennio, causando enormi devastazioni e moltissimi lutti da ambo le parti, ogni attacco dei pruteni era respinto dai mercenari che a loro volta devastavano un villaggio nemico prima di ritirarsi o di puntare sul successivo, in quella che viene considerata ancora oggi come la prima guerra di logoramento della storia. Un continuo andirivieni di truppe inseguite e inseguitrici su e giù per decine di miglia tra le rive del Baltico, il Niemen e le foreste ai confini con il regno di Polonia. I pruteni sono abilissimi nello sfuggire agli inseguimenti nemici e questo provoca una lunghezza insolita per un conflitto del genere dove i numeri sono nettamente favorevoli agli attaccanti, che infatti, dopo mesi di infruttuosa caccia riescono finalmente a intercettare, bloccare e sconfiggere i pruteni , prima di prenderne la capitale e catturarne il gran capo.
    Il 29 aprile 1213 viene firmata la pace che consegna al Principato di Curlandia la Zemaitija, ridenominata contea di Kaunas, dal nome della sua nuova capitale e la Scalovia, chiamata ora contea di Sovetsk.

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    Alla fine dell' anno il reggente dichiara decaduto dal suo titolo il gran capo delle tribù di Zhmud in favore del principe, che aggiunge quindi un quarto titolo principesco al suo carnet.

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    I pruteni si rivelano essere i più acerrimi avversari del giovanissimo principe, tanto che nel 1215 scatenano una nuova guerra contro di lui, con l' obbiettivo di riprendere la contea di Sovetsk. E' il quarto atto della tragedia e ancora una volta volta i pagani ne escono battuti, questa volta dopo pochi mesi, tanto è vero che la guerra termina con un nuovo nulla di fatto nell' estate del 1216.
    Ma sembra non esserci pace per la Curlandia. All' inizio del 1217 i venti di guerra spirano da nord e sono portati dal duca di Livonia che, spaventato dalla rapida crescita del vicino meridionale e irritato per l' occupazione di Gulbene, regione de jure appartentente al suo ducato, dichiara guerra al principato preparandosi all' invasione.

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    Per l' ennesima volta l' utilizzo indiscriminato dei mercenari permette al reggente di concludere il conflitto in breve tempo, ottobre 1217, e liberare il principato dalla minaccia.

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    E' l' ultima prova diplomatica affrontata dal reggente. Nel biennio 1217 - 1219 non accade sostanzialmente nulla, nessuna guerra di espansione e nessuna invasione nemica. Approfittando della lunga pace sono cominciati i lavori per costruire caserme, campi di tiro, fortificazione, case e chiese, sono potenziati o costruiti da zero i porti, sono scavati canali collettori per portare acqua anche nelle zone più lontane dai fiumi e permettere la semina un pò in tutto il principato. Vengono disboscate grandi aree e con il legname ricavato si costruiscono navi e mura dei villaggi e una parte viene venduta ai contadini per riscaldarsi durante l' inverno.
    Riga comincia ad abbellirsi di piccoli palazzi, chiese e piazze, il castello viene demolito in parte e ricostruito in pietra e il porto piano piano si ingrandisce e punta a diventare entro un decennio il principale porto del Baltico.
    Il 24 aprile 1219 il principe Kostantin compie 16 anni ed entra ufficialmente nella maggiore età. La reggenza ha quindi fine e il potere passa interamente nelle mani del ragazzo.

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    " La lunga reggenza per il principe Kostantin fu senz'altro il periodo più tormentato del principato. In poco più di un decennio furono combattute quattro guerre e vi furono in totale più morti e danni che in tutto il periodo precedente. La popolazione era stufa da queste continue invasione pagane e nel momento stesso in cui Kostantin assunse il potere personalmente, gli furono fatte pervenire pressanti richieste da parte di moltissimi villaggi e cittadine affinchè ponesse fine una volta per sempre alla minaccia dei barbari.
    Kostantin era cresciuto lontano dalla madre, che non aveva potuto vedere nemmeno al momento della partenza di lei per raggiungere il nuovo marito nel suo regno, e forse proprio per questo era sensibilissimo al dolore delle madri che gli rivolgevano scongiurandolo di agire con decisione nei confronti dei nemici del principato e della fede e di salvarle dai rischi di rapimento, frequenti durante ogni invasione.
    Il principe promise di risolvere la situazione quanto prima e il popolo lo amò immediatamente rivedendo in lui lo stesso carattere del padre e della madre "

    Tratto dalla " Histoire de la Russie " di François de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I.
     
  12. alberto90

    alberto90

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    Appena assunto il potere, Kostantin invia subito dalla sua promessa sposa il cancelliere con il compito di scortarla a Riga per celebrare le nozze, nozze che si celebrano il 9 di maggio del 1219.
    Lei, non esattamente bella, sembra però sana di costituzione e in grado di mettere al mondo una numerosa figliata che garantisca una successione diretta. Il popolo, delirante per il suo signore, non sembra però particolarmente accogliente nei confronti della nuova principessa e le riserva un trattamento piuttosto distaccato, per non dire freddo.

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    Comunque il principe non perde certo tempo in smancerie amorose con la neosposa e si butta subito sul lavoro, dandosi da fare per organizzare la prima conquista del suo governo effettivo. L' obbiettivo è la città di Memel, enclave del duca di Yatvigia all' interno dei confini del principato.
    Per tutta l' estate fervono i preparativi per la campagna, si cercano fondi per pagare i soldati e i mercenari, viveri per mantenere l' esercito in marcia e tutto ciò che serve per il trasporto delle armi d' assedio e delle attrezzature necessarie.
    Alla fine, ad autunno ormai iniziato, il conflitto inizia con l' invasione della contea di Memel da parte delle truppe del principe, composte come al solito dai vecchi amici mercenari, e con il tentativo di controffensiva nemica in direzione di Vilnius.

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    La guerra, che prosegue con enormi difficoltà per tutto l' inverno tra tormente di neve tremende e temperature proibitive, porta alla conquista di Memel ai primi di febbraio del 1220 e alla sconfitta degli Yatvigi presso Kapsukas avvenuta il 1 marzo. Tre giorni dopo, la firma della pace di Sovetsk porta Memel entro i domini del principato.
    Il principe affida poi subito la città e la contea al conte di Kaunas.

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    Terminato il conflitto il principe da il via ad una serie di importanti lavori pubblici in tutto lo stato, facendo costruire fortificazioni, torri di guardia, valli difensivi. Si impegna poi per incrementare quanto più possibile il numero di uomini reclutabili facendo erigere in tutte le città, direttamente o no poste sotto la sua autorità, caserme, stalle, laboratori d' assedio, campi di addestramento per arcieri.
    Nonostante il suo stato sia notevolmente esteso, sopratutto in confronto con i suoi vicini russi, resta comunque poco popolato e l' esercito arriva a stento a 4.000 unità, di cui appena più della meta agli ordini diretti del principe. Urge una soluzione, magari favorendo l' aumento delle nascite con sgravi fiscali in favore delle famiglie numerose, e sopratutto occorre migliorare sensibilmente la qualità della vita, ancora piuttosto spartana. La mortalità infantile resta alta, troppo, e l' aspettativa di vita raramente supera di 40 anni. Sarà un lavoro lungo e faticoso riuscire a fare del Principato di Curlandia una potenza in grado di resistere alle invasioni dei mongoli di cui si parla già da qualche tempo con sommo terrore.
    Kostantin si rende conto che arruolare bande di mercenari per ogni guerra, offensiva o difensiva , alla lunga porterà lo stato a rischio di bancarotta e che i suoi parenti confinanti non saranno disposti sempre a inviargli aiuti economici o sostegno militare. Al momento però, oltre a cercare nuove terre da conquistare e da cui trarre manodopera e uomini abili alle armi, oltre a tasse e risorse naturali ovviamente, il principe può fare poco e così si butta anima e corpo per organizzare altre spedizioni.
    Nell' estate del 1221 viene deciso assieme al consiglio di guerra, di attaccare ancora una volta i pruteni e mirare alla conquista delle terre in loro possesso facenti parte de jure del principato di Lituania.
    E così, a metà ottobre dello stesso anno, ecco iniziare l' ennesimo capitolo della lotta tra pagani e cristiani.

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    Come sempre i mercenari hanno un ruolo centrale nel conflitto ed è sopratutto grazie a loro che le sorti della guerra volgono subito in favore di Kostantin. Sebbene la lotta si protragga per quasi un anno, alla metà di settembre del 1222 è ormai chiaro che i pruteni hanno perduto e il loro gran capo, riconoscendo la sconfitta amara, firma il 22 del mese una pace umiliante con il principe cedendogli le regioni di Trakai e Cernjahovsk.

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    Il giorno stesso, con un atto ufficiale firmato dal principe in persona, viene usurpato il titolo di Gran Principe di Lituania posseduto fino a quel momento dal capo delle tribù di Grodno.
    Tre giorni dopo, 25 settembre 1222, Kostantin annuncia la nascita del regno di Lituania.

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    Kostantin viene nominato re a Riga il 30 settembre alla presenza di tutti i suoi numerosissimi parenti. La cerimonia di incoronazione viene fissata per il mese di dicembre in modo da consentire agli inviati degli altri regni d' Europa invitati ( praticamente tutti, cattolici compresi ), di arrivare a Riga.
    Il primo atto da re è quello di affidare a due dei suoi può fedeli vassalli gran parte dei principati ereditati dal padre e dal fratello: così il conte di Orsha viene nominato Gran Principe di Vitebsk-Polotsk, mentre il conte di Vilnius assume il titolo di Gran Principe di Zhmud. Kostantin tiene per se i titoli di Gran Principe di Lituania ( fino al 1224 quando lo cederà al Gran Principe di Zhmud ) e Gran Principe di Curlandia, questo destinato all' erede al trono come esclusivo.
    Nei mesi di ottobre e novembre cominciano ad affluire a Riga, che nel frattempo è divenuta una città dall' aspetto piuttosto piacevole sebbene chiaramente lontano dagli sfarzi delle corti occidentali, gli inviati dei vari sovrani invitati, ricevuti dal nuovo sovrano cui portano auguri e felicitazioni dei rispettivi signori.
    Il 10 dicembre 1222 avviene la cerimonia di solenne incoronazione che, per non ferire l' orgoglio della popolazione, si svolge secondo il rituale ortodosso ( credo per altro cui appartiene il nuovo re ), ma terminata quella, in onore dei sovrani cattolici convenuti apposta da paesi molto lontani e per farsi amica la minoranza cattolica presente nel regno, se ne effettua un' altra secondo il rito cattolico.
    Kostantin dimostra così di essere tollerante ( d' altronde la madre era cattolica e il padre certo non un fanatico ortodosso ) e infatti accorda ai cattolici presenti nel regno la piena libertà di culto e accoglie presso di se anche un piccolo gruppo di vescovi cattolici fuggiti dalla Bulgaria e dai principati di Smolensk e Kiev, dove sono in corso feroci persecuzioni anticattoliche.
    La maggioranza ortodossa, per amore del nuovo sovrano, accetta questa convivenza abbastanza forzata e si impegna a non ostacolare in alcun modo l' operato dei vescovi cattolici ai quali però viene imposto il divieto di fare proselitismo. Le due comunità cristiane dovranno vivere in pace senza cercare di prevaricarsi.
    Il pontefice invia la sua benedizione e Kostantin, divenuto secondo il cerimoniale latino in vigore presso il papato Costantinus Primus, Rex Lituaniae et
    Magnus Princeps Curoniae, si trova ad essere l' unico sovrano ortodosso riconosciuto formalmente e legalmente presso la Santa Sede.
    Un altro Kostantin Rurikid, il re di Russia, al termine dei festeggiamenti seguiti alle due cerimonie, propone al lontano parente e collega di cooperare per riunire tutti gli altri principi della famiglia nei due regni in modo da rafforzarli e metterli in condizione di resistere alle eventuali future aggressioni dei Cumani o dei mongoli, in avanzata da oriente.

    Ma il re di Lituania non si mostra particolarmente entusiasta, dichiarando di preferire l' espansione verso occidente piuttosto che quella ad oriente. Il suo sogno è quello di creare un grande impero esteso dalle rive dell' Elba al Golfo di Finlandia e dai Carpazi al Baltico. Che le steppe aride se le prenda la Russia, pensa il nuovo re.

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    " Divenuto re grazie alle armi più che per divina concessione, Kostantin mise subito in chiaro le cose con tutti: nessuno al di fuori del regno avrebbe dovuto immischiarsi delle faccende interne della Lituania.
    Rimasto praticamente solo al mondo, essendogli morti il padre e il fratello maggiore e la madre ormai principessa di Danimarca, il nuovo re ripose tutta la sua fiducia e il suo amore sulla moglie, divenuta regina consorte e nominata anche reggente per i futuri eredi, proteggendola dalle rare ma feroci critiche mosse contro di lei dai nobili del regno a causa del suo aspetto non esattamente attraente e dal sospetto della sua sterilità. Lui era un uomo attraente, piuttosto colto per l' epoca, amante della caccia e delle feste, era contesissimo tra le nobili del regno, alcune molto belle, eppure lui non tradì mai la sposa che era stata scelta per lui e che lui aveva accettato di prendere con se perchè conquistato dal suo carattere mite e docile.
    Il ramo periferico dei Rurikid, quello che solo trenta anni prima era signore di un piccolo principato povero e spopolato, ora regnava su uno stato compatto, esteso e moderatamente ricco, anche se ancora poco popolato e militarmente non autosufficiente.
    Il tempo avrebbe lavorato in favore di Kostantin e della Lituania "

    Tratta dalla " Histoire de la Russie " di François de Bellisle, consigliere della zarina Caterina I.
     
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  13. alberto90

    alberto90

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    OFF GAME: Nella Francia del Re Sole ( 4 secoli dopo le vicende di Kostantin I di Lituania ) un compositore scrisse un pezzo per organo e orchestra in onore del primo re di Lituania e della sua incoronazione ( secondo il rito cattolico naturalmente ). Pezzo che vi propongo qui in esclusiva.



    Lasciate perdere l' immagine. Ascoltate solo la musica.
     

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