Io, Corrado von Hofestaufen, primo del mio nome, della casata di Svevia, in quanto legittimo e onorato vincitore del torneo per il trono di Franconia, secondo quanto stabilito dai patti che mi sono impegnato a rispettare in quanto vincitore, giuro fedeltà alle leggi, al popolo e ai nobili di Franconia, oltre che a Dio stesso, e mi impegno a rispettare e a fare unicamente gli interessi del Ducato. Ma, oltre che a questo, mi impegno a migliorare e ad elevare le sorti del Ducato, nella fedeltà e nel rispetto di sua maestà il Sacro Romano Imperatore e della Chiesa. Durante il mio regno, che spero sia prospero e felice, mi impegno a rispettare soprattutto i due seguenti punti: 1) Combattere senza tregua la corruzione e tutte quelle volgari pratiche che oscurano il buon nome della Chiesa, come la simonia e il concubinato, che io voglio estirpare e bandire dal mio ducato, perché nessun peccato possa contaminare colui che è stato demandato da Dio ad impartire i sacramenti. 2) Servire il mio signore, il Sacro Romano Imperatore, con indiscussa fedeltà; lui ha concesso a coloro che erano prima di me, e quindi a me, di governare su questa terra, e di questo io gli sono grato e gli sarò fedele finché il respiro uscirà dalle mie labbra. Io sono il braccio destro del mio signore e questi difenderò contro i suoi nemici e contro chiunque attenti alla sua sacra maestà, che governa di diritto sul Mondo in quanto erede dell'Impero Romano.
Corrado I riceve l'omaggio della grande nobiltà di Franconia. Tuttavia il clima appare molto teso sia per le recenti richieste di autonomia da parte dei comuni tedeschi, sia per l'ancora aperta questione col Papa
Al suo ritorno, il giovane Olav Raudebjorn, che incontrò Voi, Corrado I di Franconia, in un duello con la spada, racconta con meraviglia la Vostra maestria. Un uomo valido è salito sul trono della Franconia. I più vividi auguri arrivano dalla Norvegia, oltre alla benedizione del Re Magnus. Lunga vita a Corrado I di Franconia!
In seguito alle dichiarazioni delle città, Io, Corrado di Franconia, primo del mio nome, aggiungo il seguente punto che io mi impegnerò a rispettare: 3) Governare in armonia con tutto il mio popolo, e fare tutto il suo interesse: è giusto che i nobili, che hanno più disponibilità e sono liberi dal lavoro manuale, governino per diritto di nascita, purtuttavia non bisogna dimenticare anche gli strati inferiori della popolazione e i mercatores delle città, che Io mi impegno a condurre nella prosperità e nell'abbondanza, ovviamente se rispettano l'ordine sociale indicato dal Signore Iddio e sancito dalla Sua Chiesa.