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"educazione omosentimentale"

Discussione in 'Off Topic' iniziata da feste, 4 Luglio 2014.

  1. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    E' che c'è talmente una confusione di informazioni, notizie, scoperte, merci che viaggiano alla velocità della luce che nessuno riesce proprio a capirci più niente. Per questo i sistemi legislativi non riescono a tenere il passo alle novità.
     
  2. TFT

    TFT

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    è una cosa abbastanza sensata, far fare una vita dignitosa a chi è vivo ma nel contempo evitare che ne nascano di nuovi. Ora, non sono un esperto del settore e potrei sbagliarmi ma non credo che una persona down arrivi ad un livello di autosufficienza tale da non poter più gravare sui genitori e vivere completamente da solo in un mondo come il nostro e questo è un pretesto valido per evitare che ne nascano di nuovi
     
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  3. SkySpace

    SkySpace

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    Che brutto pretesto
     
  4. TFT

    TFT

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    è peggio fermare la cosa alla nascita o farli crepare a 30-40 anni quando i genitori ottantenni non ce la faranno più a mantenerli e la società li schiferà in quanto handicappati?
    Avere dei figli disabili è una bella fatica.
     
  5. feste

    feste

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    direi che avere dei figli è una bella fatica e educarli con dei valori lo è ancora di più.
    mi chiedevo quale tipo di soluzione invece si potrebbe adottare nel caso di genitori che si trovano ad avere figli :autistici,malati psichiatrici,omosessuali,dipendenti da sostanze ,delinquenti, o con problemi alimentari,o che rimangono tetraplegici in seguito ad incidenti oppure sfigurati o ancor peggio beati e beoni etc.
    è quando i genitori moriranno chi si prenderà cura di loro?
    la società li schiferà quanto diversi ?
    avere dei figli così è veramente una bella fatica,più che averli belli e normali .
    E' probabile che una ragazzo down non arrivi ad un grado di autosufficienza ,ma questo in molti casi è vero anche per chi down non è,e viene dunque erroneamente considerato normale.
    Un' altra cosa che è vera che un ragazzo down in certi campi riesce a fare cose migliori di chi è ritenuto normale,non a caso non si parla più solo di disabilità e hadicap,ma di diversamente abili,da un lato un modo per rendere un boccone meno amaro,ma dall'altro per chi vive in questo tipo di realtà,un qualcosa che giorno dopo giorno si scopre in modo sorprendente.
    Da alcuni anni una scuola della mia provincia segue un progetto ludico sportivo insieme a disabili con diversi gradi di gravità,esperienze ricche di contenuti per tutti,non volte a mascherare i problemi del mondo della disabilità,ma indirizzate ad una condivisione volta come arricchimento e maturazione del gruppo che ricade inevitabilmente sul singolo.
    Quest'ultimo esempio,semplicemente per far capire che la scuola non c'è bisogno di educazione omosentimentale,ma di educazione al rispetto delle diversità,e per educare a questo c'è il bisogno di far confrontare i giovani con naturalezza, verso quello ,che incute loro timore,come ad esempio la diversità stessa.
     
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  6. Invernomuto

    Invernomuto -

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    La sindrome di Down è una malformazione genetica. Si può diagnosticare fin dalle prime fasi della gravidanza, normalmente gli esami offerti per lo screening prenatale sono due: il test integrato, non invasivo (è un prelievo di sangue), che però è a rischio di errore statistico (rischio di falsi positivi e anche *falsi negativi*), e l'amiocentesi, che è sicuro ma è un esame invasivo con effetti collaterali importanti (il più brutto: ogni cento amiocentesi si perde un feto, magari sanissimo).
    La probabilità di avere un figlio affetto dalla sindrome di Down aumenta esponenzialmente con l'aumentare dell'età della donna al parto. Purtroppo viviamo in una società dove i figli si fanno tardi, bisognerebbe informare molto bene che fare i figli a 40 anni non è tanto "naturale" e comporta tutta una serie di inconvenienti, bisognerebbe farli subito e occuparsi della carriera/divertimento dopo, come fanno nei Paesi scandinavi.
    Sgombriamo il campo da equivoci: tutti i genitori vogliono che i propri figli siano sani e stiano bene e personalmente non mi sento di "gettare la croce" su chi decide di non portare avanti una gravidanza di un bambino affetto dalla sindrome di Down. Al di là del ritardo cognitivo, già cosa difficile da accettare, ci possono essere disabilità più o meno significative associate alla malformazione.
    Conosco persone che mai e poi mai avrebbero portato avanti una gravidanza del genere e francamente non mi sento di dare giudizi, visto che alla fine il figlio lo dovranno accudire loro per tutta la vita e non io che, per fortuna, ho figli nati senza alcun problema (e per il mio secondogenito ho avuto un risultato del test integrato non proprio incoraggiante ed è stato falso positivo, appena dopo la nascita, per la sordità, vi assicuro che non sono momenti piacevoli, anche se ora sta 1000 volte meglio di me).
    Ho una collega con una bambina down e, indirettamente, conosco l'impegno richiesto: logopedia, insegnanti di sostegno, frequenza di associazioni, permessi speciali per uscire dal lavoro (e quindi minori possibilità di carriera), ecc.
    Non tutti se la sentono di prendersi una croce del genere addosso e la decisione di interrompere una gravidanza, sicuramente non facile, se non condivisa, va almeno rispettata.
    Non giudico neppure chi vuole portare avanti una gravidanza magari "a rischio", alla fine concepire un figlio è anche una questione che ti porta a decisioni "di pancia", non necessariamente razionali, ne ho sentite di diverse fra i miei conoscenti, per fortuna tutte finite bene. Quello che vorrei sottolineare è che comunque ad oggi non ci sono metodi non invasivi sicuri al 100% per comprendere se un feto è affetto dalla sindrome di Down, un eventuale aborto è ammesso dalla legge italiana entro i 3 mesi, per cui l'argomento è molto delicato.
    Sul fatto che quelli che nascono Down vadano aiutati a vivere dignitosamente lo trovo sacrosanto, condivido perfettamente quanto scritto da @TFT.
     
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  7. Lirio

    Lirio

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    Feste, sono d'accordo con te su tutto, mi permetto una solo una postilla.
    Forse, ci sarebbe bisogno di educare non solo i giovani, ma anche molti adulti, anche della mia generazione.
    La paura della diversità è una delle cose che vedo ogni giorno, per esempio, estendendo un pò il ragionamento, ma non troppo, è una delle cause che porta, sovente, al razzismo.
    Dal mio punto di vista, il razzismo non è solo condannabile per ragioni morali ovvie, ma anche sostanziali. Ritenere di essere difesi da norme che tutelino la mancanza di concorrenza, con la scusa di una presunta superiorità, è un fatto che limita, come tutte le misure protezionistiche, l'efficienza, e quindi la competetività.
    Temere chi è diverso da te è sempre un atto di debolezza, mai di forza.
    Chi è forte non teme il confronto, lo rispetta.

    Quanto alla comprensione di un tema ancora diverso, quello della diversità, è difficile capirla e spiegarla a parole.
    A me è capitato di svolgere un anno di servizio civile con persone affette da malattie mentali gravi e gravissime.
    Condivido le argomentazioni di @Invernomuto, su alcuni temi si può solo tacere, e rispettare le scelte dei genitori.
    Tuttavia, in quell'anno ho compreso alcune cose, per esempio che tutta la tua cultura non conta un cazzo, se non hai umanità.
    Mangiare a fianco di una ragazza che mangia foglie delle piante, ti consente di vedere il mondo in una prospettiva diversa.
    Vedere ragazzi con la sindrome di down che piangono e ti abbracciano con le lacrime sulle guance salutandoti quando dopo un anno tu vai via, spezza anche il cinico più bastardo.
    Entrare in confidenza con un tuo coetaneo, portarlo in bagno, poiché non è autosufficiente per gravissima correlata distrofia muscolare e, davanti alla tazza di un cesso, sentirsi porre una domanda in una situazione di estrema confidenza, del tipo: scusa, ma secondo te, io perchè non posso avere una donna, come tutti gli altri?
    è una esperienza che ti segna per sempre.
    Diventa difficile, dopo, non capire cose come il tema della diversità.
    Nessuna scuola, nessuna università, nessun discorso e nessun libro di filosofia o di diritto me lo avrebbe fatto capire, però.
    Ci è voluta la tazza di un cesso.
     
  8. GyJeX

    GyJeX

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    dipende dal cinico bastardo, alcuni cinici bastardi hanno una corazza talmente dura che manco la testa di un sardo riesce ad incrinare. Però dai... quel tuo coetaneo, non so come sia messo economicamente, ma cavolo... Esistono anche delle professioniste del ramo, per tutti i gusti e tutte le tasche... La tazza del cesso e la doccia sono i pensatoi prediletti dall'umanità, che sia per questo che l'africa è così arretrata ?:rolleyes:
     
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  9. feste

    feste

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    Ovvio che sono pienamente d'accordo con te,la mia era una semplice ironia ,racchiusa nella prima riga del mio post.
    Come saprai feste è uno sporco fascista che da più di 20 lavora a contatto con problematiche particolari.Inizialmente la mia struttura si occupava esclusivamente di tossicodipendenze,con il tempo la formazione e la diversità delle richieste hanno portato a un evoluzione,se così vogliamo chiamarla,per dare risposte più ampie, sia livello territoriale,ma anche nazionale..
    Ad oggi solo nella struttura dovo lavoro (abbiamo più strutture collocate sul territorio) ci occupiamo,di dipendenze da droghe, alcool, gioco d'azzardo,pene alternative al carcere,problemi di natura psichiatrica anche gravi,accoglienza profughi,(altre strutture si occupano di anziani,problemi psichiatrici gravi,minori in affido per non dimenticare qualcosa metto etc etc).
    Il mio luogo di lavoro è una struttura residenziale,come di natura residenziale sono le risposte per disabili (tra questi anche down),e comi vegetativi.Il tutto è racchiuso in un enorme struttura di 5 piani dove il personale: medici,infermieri,psichiatri,psicologi,educatori,oss,operatori,servizio civile,volontari,etc etc ,parenti ed ospiti si incontrano interagendo tra di loro,per migliorare un servizio importante.Ad oggi non abbiamo posti letto liberi, questo fa capire l'entità dei problemi,a breve termine l'acquisizione di nuovi spazi dovrebbe portare un ulteriore ampliamento della nostra struttura,e quindi ad una maggiore probabilità di dare risposte positive alle domande di chi ha bisogno di aiuto.
    Durante la mia esperienza lavorativa ho vissuto cose che ti segnano,nel bene e nel male,non rimpiango e non rimpiangerò mai il giorno in cui presi la decisione di dedicarmi a questo lavoro.
     
  10. Lirio

    Lirio

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    no, non sapevo delle tue idee politiche, nè del tuo lavoro.
    avendo avuto io se va bene un ventesimo della tua esperienza, e ritenendo che sia stata una delle tappe fondamentali della mia formazione di essere umano, credo però di poter capire, o almeno intuire, quello che affermi, oltre che condividerlo.
     
  11. Pandrea

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  12. blubasso

    blubasso

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    Ossantocielo, ma una risata non sanno farsela? Ci sono milioni di barzellette sulla vita coniugale tra uomo e donna, sui crabinieri, sui preti, sugli automobilisti e milioni di altre categorie, persino dei libri umoristici e nessuno si offende... Se adesso non posso ridere di situationi comiche che possono capitare alle persone, che cavolo sto a fare in una società? Ma perché quella gente, quella che si offende, non va a meditare per 50 anni sulla cima di una montagna, se é così misantopa?
     
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  13. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Tipico associazionista gay quando qualcuno senza tessera Arcigay pronuncia la parola gay:

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