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E se il cristianesimo non fosse nato?

Discussione in 'Antichità' iniziata da Pandrea, 16 Marzo 2013.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Al concilio di Gerusalemme, circa 50 d.C. secondo gli Atti degli Apostoli, vi fu lo scontro tra San Giacomo e San Paolo su come estendere il cristianesimo ai pagani. Giacomo sosteneva che dovessero prima convertirsi all'ebraismo, Paolo invece accettava il passaggio diretto dal paganesimo al cristianesimo. Il Concilio fu inconcludente, ma alla fine la posizione di Paolo prevalse e il cristianesimo si staccò dall'ebraismo per diffondersi nell'Impero e poi per l'Europa. E se invece avesse prevalso la posizione di Giacomo e il cristianesimo fosse rimasto una corrente minoritaria di una religione minoritaria qual'è l'ebraismo? Un cambiamento importante sarebbe una maggiore stabilità dell'Impero Romano. Il cristianesimo, religione dogmatica, portò le prime guerre di religione nel mondo antico fuori dalla Palestina. L'Africa romana, ad esempio, priva di nemici esterni richiedette ingenti forze per combattere l'eresia donatista. Autorizzato da Invernomuto.
     
  2. TFT

    TFT

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    Molto probabilmente sarebbe continuato il clima di sincretismo religioso molto caro ai romani.
    Improbabile che si imponesse una religione sola anche perchè Mitra, Serapide, Cibele ecc venivano visti dai romani come faccie diverse di una stessa medaglia. Celebre è l'esempio del sincretismo Zeus-Giove per esempio.

    Sicuro però la cosa non avrebbe portato a dei vantaggi sul lungo periodo anche perchè ricordiamo come l'impero d'Oriente sia riuscito a vivere soprattutto grazie all'elemento religioso che faceva da cemento contro il mondo pagano. Indubbiamente le sorti dell'Occidente erano già segnate da fatti che precludono la vicenda religiosa
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    La struttura ecclesiastica fornì ordine e civiltà nelle città romane quando durante le invasioni barbariche le strutture civili romane si erano dissolte. Inoltre fornì supporto ai nuovi dominatori germanici sia nell'interagire con le popolazioni sia nell'organizzare i nuovi stati. Senza questa funzione svolta dalla Chiesa vi sarebbe stata la totale sparizione di qualsiasi organismo statuale in Occidente?
     
  4. bacca

    bacca

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    Se il Cristianesimo non fosse nato a Gerusalemme sarebbe nato a Roma per Sincretismo, in fondo c'era già tutto:
    Cristo = Mitra, e tutti gli altri...
    Madonna = Iside
    Natale =Dies Natalis Solis Invicti, Sol Invictus, Mitra ....
    Pasqua = segue a ruota natale...
    Antico Testamento = Mos Maiorum
    l'unica cosa che sarebbe mancata è quella che si è persa principalmente del Cristianesimo , cioè il dare/l'amore/la carità il non tenere niente per se...
     
  5. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    oltre a questo esisteva anche un altro problema: all'epoca la popolazione cristiana si poteva dividere (al netto di ogni eresia) in due grandi gruppi: cristiani "integralisti" e cristiani nicodemiti. mentre quest'ultimi rimanevano integrati in qualche modo all'interno dei riti e delle gerarchie pagane/romane i cristiani "integralisti" ne uscivano nettamente. questo porta alla situazione che una porzione sempre maggiore della popolazione di certe città/regione si rifiutava di riconoscere la divinità dell'imperatore (e quindi il suo potere, forzando in realtà il messaggio evangelico), delle altre divinità (questo però lo facevano già gli ebrei), di partecipare a qualsiasi rito sotto insegne pagane (e la guerra rientrava tra questi riti). inoltre il proselitismo cristiano funzionava in maniera ottimale rispetto a quello pagano (che si limitava a far entrare nel proprio pantheon tutte le divinità che incontrava) e a quello ebraico (che invece non era\è una religione votata al proselitismo, in quanto il principale criterio di appartenenza è quello di sangue), e questo portava a far uscire frange sempre maggiori della popolazione dalla società. ricordiamo che il cristianesimo era molto poco "aristocratico" e faceva presa soprattutto su schiavi\liberti\plebe, ossia sulla parte di popolazione maggioritaria e più importante per la società romana. il cristianesimo tra le altre cose era visto come "irrazionale" e questo non poteva essere accettato (ormai la cultura romana era pregna di quella greca): l'irrazionale era pericoloso e andava combattuto. poi il proselitismo (in quanto non aristocratico) non si rivolgeva solo a romani, ma anche ai barbari; in molte zone di confine i villaggi romani e quelli barbari erano entrambi cristiani e questo portava a problemi non indifferenti (si prenda ad esempio la britannia o la mesopotamia). arrivati all'epoca di costantino la maggior parte della popolazione ormai si riconosceva in un ordine ben differenze da quello imperiale (anche di fuori dall'impero stesso), l'impero doveva solo riconoscere la situazione e prendere tutti i benefici possibili.

    in realtà non è possibile semplificare in questo modo, per vari motivi: per prima cosa i culti di Mitra, Iside, del Solis Invictus erano culti tra loro differenti, che molto difficilmente avrebbero potuto fondersi in un unico culto coerente, ma che potevano coesistere insieme solo grazie al sincretismo (sincretismo che il cristianesimo aborriva). inoltre per quel che riguarda Mitra il suo culto non potrebbe mai sfociare nel cristianesimo ortodosso, ma più che altro nelle eresie gnostiche (che però nacquero per infiltrazioni pagane nel cristianesimo). infine a differenza del mos maiorum l'antico testamento era considerato la prima rivelazione di dio stesso, quindi aveva agli occhi dei cristiani aveva un valore epistemologico molto più forte (non si poteva trasgredire, mentre il mos maiorum sì, tant'è vero che adriano si sbarbava e parlava greco).

    in poche parole l'impero non poteva vivere nel cristianesimo, tranne che tradendo i suoi principi (e quindi distruggendosi). d'altra parte il cristianesimo non avrebbe potuto diventare quel che è diventato senza il supporto dell'impero.
     
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  6. Hendioke

    Hendioke

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    Credo che l'unico vantaggio portato dal Cristianesimo all'Impero sia stato quello di dargli una classe dirigente parallela a quella imperiale ma molto più solida e, in teoria almeno, a costo zero, il che, viste le condizioni in cui versava un Impero ormai immenso, è stato un bel vantaggio.

    Peccato che il costo di quel vantaggio sia stata la creazione di un potere interno ma alieno a Roma che ha finito con l'ucciderla (se non da sola ha comunque fortemente contribuito) cannibalizzandone il cadavere.

    Non solo le guerre di religione e i conflitti fra cristiani e pagani, e fra cristiani e altri cristiani, che hanno fortemente indebolito l'Impero, ma soprattutto il crescente strapotere dei vescovi, l'insidiarsi del cristianesimo presso le classi dirigenti fino a poter influenzare l'Imperatore stesso, la rigidità, tipicamente orientale, imposta su un substrato sociale più aperto e mobile di quanto crediamo, portarono a far implodere l'Impero e a sostituirvi un qualcosa d'altro che resse benissimo ma che non era più Impero Romano, non più di quanto un'albero strangolato dall'erica sia ancora un albero.

    Il fatto che in oriente invece sia sopravvissuto lo attribuisco al fatto che la mentalità orientale e gli imperatori prettamente orientali sono riuscita meglio a maneggiare questa novità. Se a occidente le gerarchie ecclesiastiche sono arrivate, di fatto, a soppiantare l'autorità imperiale, arrivando a sostituire a questo il Papa, in oriente gli Imperatori sono riusciti a tenere il pallino nelle loro mani (il fenomeno del cesaropapismo) e a fare del cristianesimo l'instrumentum regni dell'Impero, non il contrario.
     

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