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DH: L'Italia e la Grande guerra

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Gengis Khan, 4 Luglio 2015.

  1. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    Salve...sono nuovo e con piacere vorrei rendervi partecipi della mia esperienza. Spero vi interessi :)
    REGNO D'ITALIA-1914
    26/06/14: in Oriente si assiste alla fine della seconda rivoluzione cinese e ad un Giappone in ascesa che rafforza la sua presenza sulla Corea, sottratta all'Impero Russo in seguito a un' umiliante guerra per lo zar. In Europa invece incombono da tempo cupe nubi di guerra: il kaiser Gugliemo || ha l'obiettivo di fondare una "Grande Germania" che domini sull'intera Europa e oltre; l'Austria-Ungheria è desiderosa di imporre definitivamente il suo controllo sui Balcani ai danni di Serbia e Montenegro; la Francia di Poincare grida vendetta per la sconfitta subita nella guerra franco-prussiana; l'Inghilterra vive un periodo di decadenza e non vuole perdere il ruolo di prima potenza mondiale a causa della graduale ascesa degli Stati Uniti; l'impero russo dello zar Nicola || vuole rifarsi in seguito alla sconfitta subita nella guerra contro il Giappone; l'Impero ottomano vuole imporsi nuovamente sullo scenario internazionale dopo le sconfitte subite dalle potenze europee; l'Italia di Salandra vuole riprendersi le terre irridente ancora in mano austriaca e fondare un Impero coloniale.
    Il 28/06 una notizia scuote l'europa: è stato assassinato l'Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo da un nazionalista serbo. Tutti temono che questo possa essere un pretesto per dar inizio a una guerra; in realtà tutto tace. Nel frattempo il Regno d'Italia di Vittorio Emanuele ||| avvia una serie di riforme volte a rilanciare l'economia e a riorganizzare l'esercito. Parte della Libia resta nelle mani di Al-Senussi ma nulla si può fare, per ora. Infatti inaspettatamente dopo quasi un mese, il 20/07, l'Austria-Ungheria ha lanciato un ultimatum alla Serbia che, certa del supporto russo, accetta parte delle condizioni austriache. Il 26/07 i cannoni austriaci sparano su Belgrado: inizia la Prima guerra mondiale dopo quasi mezzo secolo di pace in Europa. Immediatamente la situazione precipita e come una sorta di effetto domino si ritrovano in guerra Serbia, Montenegro, Russia e Francia contro l'Austria-Ungheria e il suo alleato Gugliemo ||. Quest'ultimo non è riuscito ad evitare di combattere su due fronti: si concentra prima a Occidente. I piani sono chiari: rovesciare la Francia in meno di un mese attraverso una guerra lampo che parta dal Belgio e colga di sorpresa le truppe francesi stanziate lungo il confine dell'Alsazia-Lorena per poi dirigere l'imponente esercito tedesco contro la Russia zarista, che intanto è costretta da subito a cedere terreno di fronte all'avanzata delle truppe austriache. L'Inghilterra non perde tempo e interviene subito a difesa della Francia, stabilendo di fatto la Triplice Intesa; l'Impero Ottomano firma per ora solo un patto difensivo con la Germania. La Grecia rimane neutrale così come l'Italia di Emanuele ||| che rimane a guardare.
    Come continuerà il conflitto?
     
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  2. Djmitri

    Djmitri

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    Ti seguo, è da un po che non si leggeva un AAR sulla WW1. :approved:
     
  3. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    09/10/14: Calais e Reims sono le prime due importanti città francesi che crollano in seguito all'avanzata delle truppe tedesche che, dopo aver occupato l'intera Olanda e annesso il piccolo Lussemburgo, sono dilagate in Francia. Il kaiser è più che soddisfatto, tutto prosegue secondo i piani, e tra l'altro inaspettatamente la Russia è costretta ad arretrare di fronte all'avanzata austro-ungarica e della stessa Germania che dal 16/08 occupa Varsavia. La paura tedesca di ritrovarsi a dover fronteggiare due fronti contemporaneamente sembra superata. Intanto la Persia viene spartita militarmente tra Russia e Inghilterra senza poter far nulla e l'Impero ottomano, persuaso dalle grandi promesse di Guglielmo || e desideroso di voler ritornare ai fasti di un tempo, decide di entrare in guerra, dando vita così alla Triplice alleanza il 15/09. Si apre così un nuovo scenario di guerra che coinvolge anche il Medio Oriente e il controllo sul Mar Nero: gli ottomani fanno la prima mossa e occupano la regione del Sinai, Al-Arish; poi invocano la Jihad e avviano una difficile offensiva guidata dal Pascià nel Caucaso; Inglesi e russi si ritrovano così impreparati. Inoltre viene avviata grazie ai capitali tedeschi la ristrutturazione delle difese costiere dei Dardanelli e delle linee ferroviarie. Intanto a Oriente il Giappone, dopo aver mandato un ultimatum alla Germania senza aver ottenuto risposta, entra nella Triplice Intesa con l'obiettivo di espandersi nel Pacifico occupando varie isole in mano tedesca. La guerra assume sempre più il carattere globale, tenuto conto che in Africa è già in atto un guerra per il controllo sulle colonie.
    11/11/14: l'Austria-ungheria annette il Montenegro e schiaccia la Serbia che tuttavia riesce eroicamente a bloccare, almeno per ora, l'avanzata delle truppe imperiali. L'Italia continua con la sua politica neutrale e volta a rilanciare l'economia e a riorganizzare l'esercito, istituendo la leva biennale; lo Stato di Al-Senussi aderisce alla jihad ottomana e, con il consenso italiano, occupa l'intera Libia ad eccezione di alcuni porti principali. Intanto in Messico continua la guerra civile che ormai ha messo in ginocchio la popolazione stremata; mentre l'USA prosegue con il suo "isolamento" politico.
    02/12/14: l'Impero ottomano continua con le sue offensive e annette il Kuwait; invece la Germania pare essere stata fortemente rallentata in Francia...infatti le truppe sembrano stiano avanzando più velocemente a Oriente contro una Russia che perdo terreno giorno dopo giorno e che crede sempre meno alle false parole dello zar. Pertanto Gugliemo || è costretto ad affrontare il blocco navale britannico che, istituito con l'avvento del nuovo anno, sta duramente colpendo la forte economia tedesca: il kaiser deve trovare quanto prima una soluzione. Invece l'Austria-Ungheria ha ripreso l'avanzata in Serbia, alle cui truppe viene negata la fuga attraverso l'Albania: la sua fine pare oramai inevitabile.
    Il 07/02/15 finalmente giunge in gran segreto al governo italiano la tanto attesa richiesta di entrata in guerra al fianco della Triplice Intesa: il Patto di Londra. È un'occasione unica per poter ottenere in caso di vittoria le terre irridente. Tuttavia contrariamente a quanto si aspettavano le potenze anglo-francesi, la risposta del re Emanuele ||| e del governo Salandra è un vigoroso NO. L'Italiani sono consapevoli di come il loro esercito non sia ancora pronto per affrontare una guerra su vasta scala; inoltre stanno vivendo un incredibile fase di benessere segnata dal rilancio dell'economia e sanno che la Triplice Alleanza non sta affatto "scherzando" dato che ancora si basa sull'offensiva. Insomma tutti sono contenti per questa decisione: in realtà il governo italiano ha semplicemente voluto prendere tempo ma ha già le idee ben chiare, sia che si schieri da una parte che dall'altra. L'obiettivo è guadagnarci in entrambi i casi.
    Come proseguirà? La vittoria della Triplice Alleanza pare ormai certa? Oppure no? E l'Italia? Cos'ha in mente realmente?
     
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  4. alberto90

    alberto90

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    Sembra interessante ... Ma allega qualche screen però.

    Piccolo consiglio: Evidenzia le date con il grassetto ...
     
  5. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    Ok @alberto90 seguirò i tuoi consigli.
    22/02/15: l'Europa è in guerra. L'Impero Ottomano, che vuole distrarre le truppe inglesi stanziate nel Sinai, chiede ad Al-Senussi di unirsi nella lotta contro gli infedeli; il capo delle tribù libiche accetta immediatamente. L'Italia dunque preoccupata, istituisce la leva triennale e volge il suo sguardo verso la Libia che ora potrebbe, in caso di sconfitta di Al-Senussi, essere occupata dalle truppe anglo-francesi, impedendo così una sua futura facile riconquista dal regno di Vittorio Emanuele III. Intanto la Germania di Guglielmo II è costretta a retrocedere in Francia dopo essersi spinta a pochissimi km dalla capitale mentre continua inarrestabile la sua avanzata verso il cuore dell'Impero Russo: lo zar a San Pietroburgo è infuriato. Inoltre la Bulgaria dopo aver compreso pienamente la forza bellica della Germania e dei suoi alleati decide di entrare il 28/03 nella Triplice Alleanza con l'intento di ottenere con pochi sforzi notevoli riconoscimenti territoriali ai danni della Serbia, oramai stremata. Tuttavia netta è la risposta della Grecia che, dopo un primo momento di neutralità, aderisce il 30/03 alla Triplice Intesa, con la speranza di poter formare, grazie al contributo dei suoi nuovi alleati, una grande armata in grado di liberare la Serbia e i Balcani dall'oppressione austro-ungarica. Nel frattempo dall'altra parte del mondo, in Messico, è finita la guerra civile, che ha visto vincitore Zapata mentre a Oriente il Giappone impone sempre più la sua supremazia sul Pacifico e sul continente asiatico, ai danni di una Cina totalmente divisa internamente.
    Intanto i primi giorni di Maggio scuotono alcune nazioni europee: infatti il governo greco è costretto ad informare la popolazione che il loro adorato re Costantino è malato mentre in Italia si assiste, nonostante le varie riforme economiche, alla bancarotta di un'importante banca; inoltre la marina tedesca, seguendo il piano della guerra illimitata approvata tempo prima dal kaiser al fine di rompere il blocco navale britannico e riprendere cosi rapporti commerciali sicuri con tutte le nazioni del Mondo, affonda con gli U-boot il transatlantico Lusitania. Tra i morti vi sono un centinaio di americani: il popolo americano inizia così a gridare vendetta contro la Germania di Guglielmo II e approva la lenta ripresa della politica interventista voluta dal presidente Wilson.
    04/07/15: a Roma giunge la notizia che le truppe tribali libiche guidate da Al-Senussi, dopo un'apparente offensiva in Egitto, sono state fatte retrocedere dalle truppe inglesi fin oltre il confine libico, costringendo cosi lo stesso Al-Senussi a richiedere un imminente cessate il fuoco e una resa al governo londinese. Quest'ultimo accetta e consente una dignitosa uscita dalla guerra allo Stato di Al-Senussi, che tuttavia richiede, ottenendolo, un riconoscimento dal governo italiano. I Senussi dunque rientrano nell'orbita di controllo italiano attraverso l'insediamento di un governo fantoccio. Intanto un ondata di ammutinamenti e stanchezza bellica investe vari Paesi coinvolti nella guerra, tra cui la Russia zarista, che è costretta a cedere alle truppe del kaiser, Talinn, Minsk e Kiev. Nonostante ciò è riuscita tuttavia a rimpossessarsi dei territori che il Pascià gli aveva sottratto nel Caucaso e a lanciare un'offensiva, per ordine diretto dello zar Nicola II, nel cuore dell'Impero ottomano verso Ankara, a pari passo con quella lanciata dalle truppe inglesi in Medio Oriente. Difatti l'Impero dei Giovani Turchi senza l'appoggio militare dei suoi alleati non era stato in grado di mantenere un continuo ritmo offensivo: le truppe poco preparate o inadeguate erano riuscite a ottenere inizialmente discreti successi solo grazie al fattore sorpresa...in seguito però avevano mostrato la loro totale incompetenza. Tutto ciò aveva portato a una serie di sconfitte che costringono il vecchio Impero Ottomano il 07/10/15 a capitolare e a firmare l'armistizio di Moudros nonchè il trattato di Sevres, con i quali esce dalla guerra ed è costretta a cedere buona parte dei suoi territori alle potenze vincitrici. Nello specifico, l'intero medio oriente viene spartito tra Francia e Inghilterra, il nord della Turchia viene ceduto alla Russia mentre Smyrne e alcuni arcipelaghi del Mar Egeo alla Grecia. Nonostante ciò stranamente l'Impero ottomano non si dissolve e continua ad esistere.
    A questo punto, tenuto conto che, escluso il fronte russo, gli altri sono di tipo statico, pare che la vittoria della Triplice Allenza non sia più poi così tanto scontata. Il kaiser è infuriato: mai aveva pensato che i gerarchi militari e i funzionari dell'impero ottomano potessero realmente mentirgli così spudoratamente riguardo le reali misere condizioni in cui versava l'esercito imperiale. Ora però la frittata è fatta e Guglielmo II sa di dover trovare quanto prima un alleato di cui si possa fidare e che presenti un esercito in condizioni almeno dignitose. Che non sia proprio l'Italia?
    Intanto, tra la fine di Ottobre e i primi di Novembre, la Persia, occupata dalle truppe zariste a Nord e da quelle indio-britanniche a Sud, non essendo più minacciata dall'Impero Ottomano, viene liberata; mentre il 10/11/15 entra ufficialmente nella Triplice Intesa la Cina Beiyang, su richiesta della Francia, nonostante la sanguinosa guerra civile in corso da anni.
    Il 27/12/15 le truppe tedesche conquistano Odessa e dilagano in Crimea, in direzione del Caucaso; l'Impero Russo cade nel caos dopo la notizia che ormai le truppe del kaiser si trovano a pochi km dalla capitale: scioperi e rivolte investono la capitale russa. Ha inizio la rivoluzione di Gennaio. Lo zar Nicola II, vista la grave situazione, abdica e fugge con la famiglia; il 24/01/16 le truppe tedesche entrano vittoriose a San Pietroburgo: Guglielmo II è più che soddisfatto. L'imponente impero russo è stato costretto alla disfatta in meno di due anni...ora si tratta di far capitolare quanto prima il nuovo proclamato Governo provvisorio per poi concentrare tutte le forze a Occidente contro dei francesi che sono stati capaci di ricacciare i tedeschi al di fuori del proprio Paese e a "tenerli buoni" attraverso il Belgio e l'Alsazia-Lorena.
    Il 10/03/16 un'altra notizia rende felice il kaiser: la guerra sottomarina illimitata sta avendo i suoi primi effetti. Infatti l'Inghilterra è costretta a sospendere i rapporti commerciali con i più importanti Stati del Mondo, tra cui l'USA, e a limitare il traffico navale da e verso le colonie. Intanto il Portogallo decide di entrare a far parte della Triplice Intesa mentre gli Stati Uniti di Wilson preferiscono ancora non intervenire, nonostante le implorazioni di Francia e Inghilterra. L'Italia invece, a differenza degli altri Stati europei, sta vivendo un'intensa fase di benessere economico, dovuta anche alla possibilità di commerciare liberamente con qualsiasi Paese, riuscendo in tal modo a mantenere equilibrata la bilancia delle esportazioni/importazioni. Tuttavia il governo italiano sa che tra poco deve fare una scelta ed entrare in guerra se vuole realmente imporsi sul panorama europeo: ormai manca poco!!!

    Domanda: come faccio lo screen?
     
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  6. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    12/04/16: in Russia un certo Kerenski ottiene il potere e viene posto a capo del Governo Provvisorio; anch'esso si ostina a continuare la guerra cercando di negare l'evidenza: ossia che la Germania di Guglielmo II ha ormai preso il controllo di buona parte del territorio russo occidentale e che intende chiudere i conti una volta per tutte. Basti pensare che due giorni dopo, il 14/04, Mosca cade in mani tedesche. Intanto la Serbia grazie al supporto delle truppe greche riesce ancora resistere alle offensive bulgare ed austro-ungariche; ma ancora una volta come successo per l'Impero Ottomano anche la Grecia pare essere stata abbandonata dai suoi alleati che non inviano alcuni rinforzi, non mantenendo così i patti stabiliti l'anno precedente. A Occidente invece la guerra ha assunto un chiaro carattere statico basato sull'utilizzo delle trincee: il Kaiser sa che, se la Russia "non molla la corda", prima o poi la sua Germania si ritroverà a dover affrontare una serie di offensive anglo-francesi, che potrebbero portare al collasso del Fronte occidentale e a una fulminea e inarrestabile avanzata delle truppe della Triplice Intesa verso Berlino. Per questo motivo, al fine di accelerare la capitolazione dell'ex impero zarista, Guglielmo II aiuta Lenin a tornare in Russia dal suo esilio in Svizzera: questo giunto il 04/06 a San Pietroburgo espone le cosiddette "Tesi di Giugno", nelle quali esprime la necessita di uscire dalla guerra e rilanciare l'economia russa attraverso una serie di riforme. Si pone così a capo del gruppo politico russo dei Bolscevichi e il 28/06 inaugura la Rivoluzione di Giugno, con la quale prender il potere al posto del Governo Provvisorio. Il 05/07 rivolte urbane e contadine investono l'intera Russia, numerosi sono i morti e i feriti, il Governo di Keresnki pare incapace di riprendere il controllo della situazione, la quale precipita e viene proclamata la Repubblica Sovietica Russa guidata da Lenin. Immediatamente l'esercito imperiale ormai allo sbando viene dissolto e viene firmato finalmente il tanto atteso armistizio con la Germania. Il 07/07 Guglielmo II si reca precipitosamente insieme al suo ministro degli esteri a Brest-Litovsk per firmare con Lenin il trattato di pace: le condizioni imposte dal Kaiser sono durissime e comportano la cessione alla Germania della parte di territorio più industrializzato dell'intera Russia, la perdita della Finlandia nonchè un risarcimento di tipo economico e l'atto umiliante di prestare onore, in ginocchio, alla bandiera della nuova "Grande Germania". Lenin non può far altro che accettare! Si chiude così il fronte orientale.
    A questo punto il Kaiser, più che soddisfatto, si reca al fronte per congratularsi con i suoi valorosi soldati e per concedere loro un po di meritato riposo, prima di iniziare la marcia verso gli altri due fronti: meridionale, dove l'Austria-Ungheria ha bisogno d'aiuto per travolgere definitivamente la Serbia e la Grecia, e Occidentale, contro gli anglo-francesi, per completare, questa volta pienamente, la conquista della Francia. Quest'ultima, colpita dall'inaspettata quanto troppo rapida resa della Russia, sa che se vuole un minimo di speranza di vittoria contro l'imponente Germania, deve colpire prima che le truppe del fronte orientale giungano a supporto di quelle trincerate lungo i suoi confini. Per questo motivo pianifica invano una serie di offensive mirate a far crollare il fronte tedesco, che riesce eroicamente a resistere.
    Intanto Guglielmo II organizza il territorio appena ottenuto col trattato di Litovsk attraverso la concessione di poteri limitati a dei governi locali: vengono così proclamati il Ducato Baltico Unito, il Regno di Lituania, il Regno di Polonia, il Regno di Bielorussia e lo Stato ucraino. Invece in Russia regna il caos: la neoproclamata URSS non viene riconosciuta ed è costretta ad imporre la sua autorità con la forza, istituendo il comunismo di guerra e un clima di terrore, reso possibile dalla creazione dell' Armata Rossa: scoppia la guerra civile russa che coinvolge anche la Finlandia, la quale chiede, ottenendolo, aiuto alla Germania. E così i due più gloriosi imperi orientali di un tempo, Russo e cinese, sono costretti a fare i conti con la lotta politica interna.
    24/10/16: finalmente l'Austria-Ungheria, grazie al supporto delle truppe bulgare e tedesche, riesce a concludere la conquista della Serbia e ad annetterla al suo impero, per poi spartirla tra i suoi alleati. Successivamente anche la Grecia viene travolta dalle truppe imperiali ed è costretta alla resa: ad Atene viene firmato l'armistizio. Molti territori greci vengono ceduti alle potenze vincitrici, tra cui quelli sottratti tempo fa col trattato di Sevres all'Impero ottomano, il quale ne rientra in possesso grazie all'intermediazione di Guglielmo II.
    Ora, chiuso anche il fronte Sud, tutte le forze si concentrano a Occidente contro la Francia di Poincarè; gli ordini del Kaiser sono chiari: riprendere una guerra mobile volta a dar vita a una massiccia offensiva, in grado di sbaragliare le truppe anglo-francesi, e marciare direttamente su Parigi.
    Dopo iniziali resistenze anche i francesi sono costretti a cedere nuovamente, come già successo nel 14, terreno alle truppe tedesche che in poco tempo si riportano a pochi km da Parigi. Il 02/07/17, grazie a un'imponente offensiva, Parigi cade ufficialmente nelle mani del Kaiser. La Francia tuttavia non desiste e convince finalmente l'USA di Wilson a intervenire: il conflitto è ora mondiale. Tuttavia è oramai tardi...infatti le truppe americane non riescono a sbarcare in Francia: troppo poco il tempo necessario affinchè gli Stati Uniti riesca a forzare il blocco navale imposto dalla Germania e faccia sbarcare le sue truppe in Francia. Quest'ultima è costretta ad assistere durante l'autunno del 17 alla sua disfatta senza la possibilità di far nulla; tra l'altro le truppe inglesi di fronte all'avanzata inarrestabile di quelle tedesche si ritirano e salpano alla volta della loro adorata patria. Il destino della Francia è ormai segnato: il 27/11/17 firma la resa e qualche giorno dopo il trattato di Versailles, con il quale è costretta a cedere l'Alsazia-Lorena nonchè buona parte delle proprie colonie alla Germania: Guglielmo II proclama ufficialmente a Berlino il 01/01/18 la nascita della "Grande Germania". Si tratta dell'inizio di una nuova era dominata dalla supremazia tedesca non solo sull'europa e sull'africa ma anche su buona parte del mondo; infatti venuta meno la Triplice Intesa l'inghilterra richiede con successo un cessate il fuoco e una fine delle ostilità alla Germania, la quale tra l'altro firma un'armistizio con il resto dei membri dell'ex Triplice Intesa. Dopo 4 anni di combattimenti vengono sciolti i blocchi navali, permettendo così la ripresa del libero commercio; l'USA, che praticamente ha partecipato al conflitto solo sulla carta, ritorna ad adottare una politica isolazionista.
    Il 10/01/18 si conclude ufficialmente il primo grande conflitto mondiale della storia: le prime cifre dei morti sono altissime; l'economia europea è al collasso; la popolazione è stremata. Ma l'Italia in tutto ciò?
    Bene, il Regno di Vittorio Emanuele III, che fin ad ora è rimasto a guardare e che, approfittando della guerra, ha rilanciato l'economia e riorganizzato l'esercito, ritiene che sia giunta l'ora di inaugurare delle operazioni belliche. Il governo italiano, consapevole della debolezza interna in cui versano gli Stati europei sconfitti dalla triplice Alleanza, decide di dover rinunciare alla conquista delle terre irridente e di dover vendicare l'ex dominio francese napoleonico. Ecco perchè il 12/03/18, mentre tutto il mondo è ritornato nella pace, l'Italia, dopo aver ammassato le proprie armate lungo l'arco alpino al confine con la Francia, consegna la dichiarazione di guerra al Paese di Poincarè. Il capo di Stato francese pensa si tratti di uno squallido scherzo ma invece, dopo aver letto il documento, comprende che non lo è; non sa come rendere pubblica la notizia...e pensare che i francesi stavano ancora festeggiando per la fine della Grande guerra. In lacrime, afferma alla radio nazionale: "La decisione degli italiani è stata una pugnalata dritta al cuore! Miei cari cittadini, questa volta non vi inviterò alle armi: non ne vale la pena. Se l'Italia per guerra intende combattere contro un Paese quasi senza esercito, ben venga! Ma sia ben chiaro, sui libri di storia mai si parlerà di un'Italia grande e valorosa. Vergognatevi italiani!". L'esercito italiano, per tutta risposta, conquista Nizza e dilaga nel Sud della Francia. In 4 mesi l'intera Francia cade in mani italiane; a Parigi il re Vittorio Emanuele III convoca le alte cariche statali francesi per trattare una possibile pace. Con alle spalle del tavolo delle trattative il ritratto del grande condottiero e imperatore francese Napoleone Bonaparte, Poincarè firma il 14/08/18 la resa e il Trattato Napoleonico, con il quale la Francia è costretta a cedere al Regno d'Italia l'intero Sud francese, la Corsica e la Tunisia e a rinunciare alla propria autonomia politica: difatti diventa uno Stato fantoccio italiano. Vittorio Emanuele III al fianco del primo ministro italiano Salandra afferma soddisfatto e circondato da un incredibile folla acclamante: "Il presente è ciò che conta! Sui libri di storia verrà ricordato come il popolo italiano non dimentica,mai! Ora vendetta è fatta!!!". L'Italia si ritrova così con dei possedimenti coloniali in tutto il mondo e un efficiente marina italo-francese, grazie al minimo sforzo. Ma la sete di conquiste italiana è appena cominciata!!!
    Mentre a Oriente dominano ancora le cruente e sanguinose guerre civili di Russia e Cina, a Occidente l'Italia, dopo un inverno passato all'insegna della riorganizzazione dell'esercito e della stabilità economica, decide di dover completare quanto già avviato durante l'età giolittiana; ossia la conquista dell'Impero Ottomano. Assicuratosi l'estraneità al conflitto da parte di Guglielmo II, il re Vittorio Emanuele III approva insieme al Parlamento italiano, il piano di invasione della penisola anatolica. Si utilizzerà come testa di ponte i possedimenti italiani nell'arcipelago egeo e da lì si avvieranno attacchi anfibi diretti a Bursa, Gaziantep e Gallipoli...successivamente le gloriose truppe italiane muoveranno in direzione di Istanbul e Ankara. Il tempo stabilito per portare al collasso l'impero, tenuto conto del terreno insidioso, è 90 giorni. Le operazioni prendono inizio il 12/04/19 quando viene consegnata la dichiarazione di guerra a Istanbul. Inoltre la Francia richiede all'Italia di poter partecipare al conflitto al suo fianco: Emanuele III accetta. Tutto va secondo i piani anche se con un pò di ritardo; il 10/07/19 le truppe italiane entrano vittoriose nella storica capitale dell'Impero Romano D'Oriente, Costantinopoli, e cinque giorni dopo conquistano Ankara. Il 15/07/19 l'Impero Ottomano cessa ufficialmente di esistere: l'intera Turchia viene annessa al Regno d'Italia.
    Vittorio Emanuele III proclama a Roma la nascita dell'Impero d'Italia: gli italiani applaudono. Intanto i più importanti generali dell'esercito, tra cui un certo Badoglio, propongono al governo italiano, data già la presenza delle truppe italiane in quella zona, un invasione dei territori in mano all'Armata dei Volontari, un gruppo di rivoluzionari russi coinvolti nella guerra civile bolscevica. Il re e Salandra, dopo averci un attimo riflettuto, danno il via libera alle operazioni il 22/08, convinti di una rapida vittoria, che garantirà al neonato Impero d'Italia le ricche regioni del Caucaso. Tuttavia le montagne del Caucaso risultano difficili da scalare e causano non pochi problemi alle truppe italiane, che tra l'altro vanno incontro all'inverno.

    Come andrà a finire? Ce la faranno i gloriosi soldati imperiali a conquistare l'aspra regione del Caucaso? E poi? mappa europa 2.jpg
    La mappa in questione riguarda solo i possedimenti italiani in Europa, ma bisogna tenere conto anche di quelli in centro-america, nel Pacifico e in Asia (l'Indocina francese).
     
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    Ultima modifica: 7 Luglio 2015
  7. alberto90

    alberto90

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    Per gli screen basta che schiacci F11
     
  8. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    Ok...perfetto :approved:

    Inverno 1919: tutto il mondo è in pace tranne il Regno d'Italia che ha intrapreso una guerra inaspettata contro i rivoluzionari russi dell'Armata volontaria, i quali controllano l'intera regione del Caucaso. La comunità internazionale non riesce a comprendere i motivi dell'intervento italiano: si pensa che Vittorio Emanuele III abbia siglato un accordo con Lenin. Infatti la guerra civile scoppiata in Russia pare stia volgendo a favore del Governo di Omsk, delle cosiddette Armate Bianche e Lenin, pur di eliminare un fronte e concentrasi solo su quello orientale, sembra sia stato disposto a concedere il Caucaso all'Italia, se questa riesce ad eliminare l'Armata dei Volontari e alleggerisce così la pressione sulla neonata URSS. Tuttavia la guerra si rivela piuttosto complicata, non tanto per l'esercito avversario, quanto per il terreno insidioso e il rigido inverno Russo. E mentre in Cina continua a dilagare la lunga e sanguinosa guerra civile, scoppiata più di 4 anni fa, le truppe italiane avanzano lentamente in Russia fino a quando, il 27/06/20, l'Armata dei Volontari ammette la sconfitta e accetta di entrare a far parte dell'Impero d'Italia. Come da patti stipulati, Lenin si congratula con Emanuele III e cede l'intera regione del Caucaso all'Italia, la quale impone il suo controllo sul mar Nero; la Germania di Guglielmo II assiste a un suo graduale accerchiamento dal Regno d'Italia: il Kaiser inizia a mostrare segni di impazienza e ordina a tutte le truppe di ammassarsi lungo il confine francese. L'Austria-Ungheria fa lo stesso col Nord Italia. Che possa scoppiare una nuova guerra?
    Il re convoca una riunione d'urgenza a Roma: l'esercito italiano è impegnato ancora a Oriente, e anche se si trovasse in patria, non riuscirebbe mai a tenere testa alle numerose armate austro-tedesche, nonostante venissero aperti più fronti. Anche un'alleanza con il Regno Unito è impossibile in breve tempo: infatti la politica espansionistica intrapresa dall'Italia ha deteriorato notevolmente i rapporti con l'Occidente. Salandra esprime la sua massima preoccupazione: bisogna trovare una soluzione al più presto! La riunione continua per tutta la notte del 28/06/20...ma alle 9 del mattino il re e Salandra comunicano di aver trovato una possibile via d'uscita: in tutta fretta viene nominato come nuovo ministro degli esteri un amico del Kaiser, un certo Benito Mussolini. Quest'ultimo ha sete di potere, intende mettersi in luce e avanzare nella carriera politica e ora pare sia giunta l'occasione giusta: ha promesso di riuscire a stipulare un'alleanza con Guglielmo II. Dato il poco tempo a disposizione, Benito si mette in contatto con l'ambasciatore italiano a Berlino e, spiegatagli la situazione, fa in modo di poter parlare con il Kaiser. Il 30/06 a Roma giunge una notizia incredibile: Guglielmo II ha accettato e ora il Regno d'Italia fa ufficialmente parte della Triplice Alleanza. Il rischio di una guerra disastrosa per l'Italia e il suo popolo è così spazzato via; il re si congratula con Mussolini, il quale, così facendo, ha aumentato notevolmente la sua notorietà. Ancora una volta gli italiani rimangono soddisfatti di fronte alle scelte sagge del governo centrale; dal canto suo, Guglielmo II non intendeva affatto avviare una nuova guerra...il popolo tedesco non l'avrebbe permesso. In realtà il kaiser ha in mente piani ben più ambiziosi di quelli italiani: ossia istituire tre blocchi di potenze europee da far diventare mondiali.
    Intanto il governo italiano approva delle Leggi speciali con le quali industrializzare il Meridione d'Italia, ancora totalmente arretrato sotto ogni punto di vista; invece le gloriose truppe italiane, dopo essersi riorganizzate, vengono richiamate in patria per poter riposare meritatamente e ricevere le congratulazioni dal loro adorato re nonchè imperatore.
    Ora bisogna decidere come organizzare la parte di impero orientale, anche per scongiurare l'ipotesi di rivolte. Inoltre Mussolini ha in mente una serie di piani per estendere i domini italiani e fare dell'Italia una grande potenza! Per ora l'Inghilterra sta a guardare!
    Cosa avrà in mente Benito? La sete di conquiste italiana porterà il mondo in nuova guerra?



    @alberto90 ho schiacciato F11 come mi hai detto ma non succede nulla...dove vengono salvati gli screen? Tra le immagini non trovo nulla.
     

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  9. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    01/09/20: il nuovo ministro degli esteri, Benito Mussolini, si incontra a Roma con il re e il primo ministro Salandra per discutere sulle future possibili mire espansionistiche italiane; il progetto "Mare nostrum" è chiaro: fare del Mediterraneo un mare tutto italiano. Il primo Paese europeo, ancora autonomo, che viene preso di mira è il Regno di Spagna, che confina con l'Italia attraverso i Pirenei. L'operazione "falco nero", approvata dal re il 25/09, consiste in 3 offensive principali che partano dal Sud della Francia e siano dirette verso Barcellona, Coruna e la capitale, Madrid; mentre, dopo essersi assicurati il controllo sui mari, due attacchi anfibi strategici diretti uno a Valencia e l'altro a Hueva, in direzione di Siviglia. Le operazioni hanno ufficialmente inizio il 02/11, dopo che i rapporti tra i due Stati sono stati deteriorati notevolmente, di proposito. La guerra vede impegnate le gloriose truppe imperiali anche durante il Santo Natale dello stesso anno: ciò è motivo di leggero malcontento tra la popolazione, il primo da quando l'Italia ha avviato il suo programma di espansione. Ovviamente ne approfittano i primi gruppi partigiani in Anatolia e nel Caucaso per destabilizzare il dominio italiano in quelle aree, ma il tutto viene duramente e fortemente represso dal governo di Roma. Intanto il 01/01/21 Emanuele III, durante i festeggiamenti per il nuovo anno, tiene un discorso, nel quale promette alla sua gente che la Spagna entro e non oltre la primavera del 21 sarà annientata e che il piano di industrializzazione del Meridione, che sta procedendo a gonfie vele, porterà a una riduzione della disoccupazione e a un potenziamento dell'economia. E infatti l'08/03 alle ore 13.00 giunge a Roma la notizia che il Regno di Spagna si è arreso e ha firmato la resa, con la quale sancisce definitivamente la sua annessione all'Impero d'Italia: la promessa è stata mantenuta. Le tre più importanti e vaste penisole del Mediterraneo cadono dunque in mani italiane.
    Il 28/03 si incontrano a Madrid i capi di Stato di Francia e Italia e i rappresentanti della Spagna annessa: viene firmato il trattato madrileno con il quale, il Nord della Spagna inclusa la capitale viene ceduto alla Francia mentre il centro-Sud che affaccia sul Mediterraneo, incluse le colonie, al Regno d'Italia. Vittorio Emanuele III rievoca così il mito dell'Impero Romano ma c'è ancora tanto da fare. Innanzitutto l'Italia di Salandra deve fronteggiare la serie di rivolte che si stanno consumando in Francia e nella parte orientale dell'Impero: o si fa in modo che il dissenso diminuisca o bisogna trovare al più presto una soluzione! Inoltre ancora aperta risulta essere la questione libica: infatti gli italiani e il loro re non hanno affatto dimenticato l'oltraggio perseguito dal capo delle tribù libiche, Al-Senussi, ai danni di un'Italia che all'epoca della vigilia della Grande Guerra non poteva permettersi distrazioni e quindi non poteva intervenire con la forza in Libia per ristabilire la propria supremazia. Ma ora che un'Italia forte e unita si sta imponendo con decisione sullo scenario internazionale non può più tralasciare questo aspetto: Mussolini, su ordine del re, inizia con piacere una politica anti-libica, volta a distruggere i buoni rapporti con Al-Senussi. Si viene così a delineare durante la primavera-estate del 21 un clima di tensione che culmina nella revoca da parte dell'Italia dell'autonomia delle tribù libiche guidate dall'emiro Al-Senussi. Tutti gli ambienti politici italiani sono convinti nel dover dichiarare guerra a quest'ultimo: sia per una questione di rispetto e onore ma anche per allargare ulteriormente il mercato estero, a favore dei grandi capitalisti-commercianti, ed estendere il Cristianesimo in Africa, contro l'Islam diffuso dall'ex dominio ottomano. Intanto vengono sedate le rivolte scoppiate nei vasti territori dell'Impero Italiano anche grazie al contributo degli alleati, in particolare della Bulgaria, che più volte è intervenuta con le sue truppe in Turchia e alla quale per "premio" viene ceduta la tanto rivendicata provincia ex ottomana Adrianopoli. Inoltre giunge dalla Russia il 04/11/21 la clamorosa notizia che Lenin ha abbandonato la politica dopo essere stato la causa principale con il gruppo politico dei bolscevichi dello scoppio della guerra civile, tuttora in corso.
    27/02/22: l'Italia, dopo aver ristabilito l'ordine all'interno dei suoi confini, dichiara guerra a Idris Al-Senussi. In pochissimo tempo le truppe italiane entrano vittoriose nella capitale libica, dopo essersi mosse da Tobruk, e schiacciano le debolissime truppe tribali, ancora improntate a un tipo di guerra arretrato che non prevede l'uso delle armi da fuoco. Tuttavia piuttosto difficile risulta essere il raggiungimento della provincia libica interna Al Jafw: infatti le truppe imperiali sono costrette nel cuore dell'estate ad avanzare attraverso il caldo torrido nel deserto del Sahara...solo il 06/08 vengono stroncate le ultime resistenze e Al-Senussi viene giustiziato per ordine di Emanuele III. La Libia rientra sotto il diretto controllo italiano che ora può iniziare a vantare anche un vasto impero coloniale. L'Inghilterra osserva stupita senza poter far nulla: il progetto di Guglielmo II di creare tre blocchi di potenze europee e successivamente mondiali prosegue senza nessun intoppo.
    Durante l'inverno del 21 Emanuele III, in accordo con Salandra, decide di non intraprendere alcuna attività bellica: i valorosi soldati imperiali devono meritatamente riposarsi e trascorrere il Santo Natale con la propria famiglia, contrariamente a quanto avvenuto un anno fa esatto. Prosegue invece il piano di industrializzazione del Meridione che viene esteso al resto d'Italia. La popolazione elogia ed esalta l'imperatore italiano, al fianco del primo ministro Salandra e del ministro degli esteri Benito Mussolini, che ha mostrato grande capacità e voglia di fare nella politica estera italiana.
    Nel frattempo, in Russia e in Cina continuano le guerre civili che sembrano ormai inarrestabili; mentre la Francia, per alleggerire il peso del dissenso, decide di formare un governo locale a Madrid sotto il suo controllo.
    Nel marzo del 22 si tiene a Berlino, su invito di Guglielmo II, una Conferenza nella quale partecipano i capi di Stato e ministri degli esteri dei Paesi appartenenti alla Triplice Alleanza. Il punto del giorno è approvare un intervento armato nella Guerra civile Russa: infatti il Kaiser, nel momento in cui è venuto meno Lenin, ha compreso come la sua promessa di non intervenire in Russia in cambio di un'uscita della stessa dalla Grande guerra attraverso la fomentazione di violente rivolte anti-zar, affidata all'ex capo bolscevica, non abbia più alcuna validità. Dopo una serie di discussioni e in particolare la disapprovazione iniziale dell'Austria-Ungheria, divenuta più pacifista grazie al suo nuovo imperatore Carlo I, tutti convengono che sia necessario intervenire al fine di riportare la pace e la stabilità in un Paese ormai dilaniato da una lunga guerra civile, che ha stremato e impoverito notevolmente la popolazione. In realtà in questo modo, la Germania di Guglielmo II elimina definitivamente dalla cartina geografica l'Unione Sovietica, potenziale acerrimo nemico dei movimenti imperiali-dittatoriali di estrema destra, mentre l'Italia di Emanuele III, estende ulteriormente i suoi domini a Oriente partendo dal Caucaso. Mussolini stringe la mano al suo amico Guglielmo II e il 04/03/23 viene dichiarata guerra all'URSS, impegnata tra l'altro contro le Armate bianche del governo di Omsk, filoimperiale.
    Ovviamente di fronte a un'aggressione di tale portata, l'Unione Sovietica immediatamente attraverso l'ambasciatore russo a Berlino, propone una pace favorevole ad entrambe le fazioni il 07/03, che tuttavia viene brutalmente rifiutata da Guglielmo II, il quale caccia tra l'altro l'ambasciatore. La guerra quindi prende definitivamente inizio e il piano italiano è quello di accerchiare quante più truppe sovietiche possibili presenti nel Caucaso russo per poi marciare verso Volgograd, prima che arrivino lì gli alleati ucraini-tedeschi. Il piano ha inizio!
    Come andrà a finire? E poi l'Italia che farà? Vorrà estendersi in Egitto e Medio Oriente per completare il piano "Mare Nostrum"?

    Nell'allegato: in VERDE i possedimenti diretti dell'Italia;
    in GIALLO la Francia fantoccio;
    in ROSSO Germania e alleati della Triplice Alleanza.
    Da tenere sempre in considerazione i possedimenti italiani nell'Africa centrale, l'America del centro, il pacifico e l'Indocina francese.
     

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  10. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    Marzo/Aprile 1923: questa volta non viene commesso lo stesso errore del passato: su consiglio dell'Italia la guerra viene avviata nella primavera del 23 al fine di evitare il rigido inverno russo. La Repubblica Sovietica Russa subisce fin da subito ingenti perdite nel Caucaso, che viene abbandonato alle truppe imperiali italiane, le quali entrano vittoriose l'08/06 a Volgograd: il piano italiano ha avuto pienamente successo e ora ci si può spingere ancora più a nord. Intanto dopo un primo momento di apparente debolezza, le truppe del Kaiser iniziano ad avanzare su tutto il fronte occidentale in direzione di Mosca mentre la Francia fantoccio, su consiglio dei generali italiani, decide di aprire un terzo fronte a Nord sbarcando nella capitale San Pietroburgo e nella città portuale Arkhangelsk. L'URSS si ritrova così costretta a fronteggiare quattro fronti contemporaneamente; infatti è anche impegnata negli Urali contro l'esercito rivoluzionario filo-imperiale del Governo di Omsk e dei Cosacchi d'Oriente. Tuttavia l'arrivo del rigido inverno russo costringe le truppe della Triplice Alleanza a rallentare la loro avanzata, se non a bloccarla del tutto: l'obiettivo di concludere la guerra entro la fine dell'anno corrente dunque svanisce completamente. Le operazioni riprendono solo verso il mese di Febbraio, quando ci si sarebbero aspettate delle Armate Rosse maggiormente organizzate; in realtà nulla è cambiato...l'URSS cede giorno dopo giorno terreno ma nonostante ciò rifiuta arrogantemente una proposta di pace avanzata direttamente dal grande imperatore Vittorio Emanuele III. Il conflitto quindi continua fino all'11/06/24 quando la Repubblica Sovietica Russa cessa di esistere e viene annessa all'impero di Guglielmo II. Qualche giorno dopo segue a Berlino un incontro tra i vari capi Stato e ministri degli esteri dei vari Paesi che hanno partecipato al conflitto: viene siglato il "Trattato Rosso" con il quale, il Sud della Russia viene ceduto all'Italia, il Nord alla Francia mentre la capitale e il resto dei territori centrali alla Germania; gli Urali invece vengono ceduti al Governo di Omsk. Il re Emanuele III esprime la sua soddisfazione insieme al Kaiser Guglielmo II: la principale minaccia ai governi imperiali europei di destra è stata cancellata per sempre.
    Intanto il 28/06/24 un incredibile fatto coinvolge il Regno d'Italia: avviene la cosiddetta "Marcia d'Annunziana" su Roma, la seconda dopo quella del triumviro Cesare durante l'età della Repubblica Romana. Si tratta di un evento semplicemente simbolico che segna la fine del lungo governo di Salandra e l'adozione ufficiale, approvata dal re Emanuele III, del primo governo fascista nel Mondo; una sorta di colpo di Stato a cui nessuno si oppone e che porta al potere il già tanto noto poeta dell'estetismo italiano, Gabriele d'Annunzio. Quest'ultimo assume anche il controllo diretto delle truppe imperiali italiane e, nel formare il nuovo governo, assegna il Ministero della sicurezza, oltre quello degli Esteri, a Mussolini, suo intimo amico e reale ideatore del Fascismo. Il popolo italiano acclama ed elogia i due, accompagnati dal re, a Roma, rivolgendo comunque delle congratulazioni al buon governo di Salandra, il quale decide di ritirarsi definitivamente dalla vita politica e di trascorrere il resto della sua vita nella sua villa privata in Sardegna. In realtà, tutto ciò è successo perchè ci sono state durante il mese d Giugno delle dure discussioni private tra il re e Salandra, che hanno portato i due alla rottura; ovviamente Emanuele III non ha perso tempo per trovare un metodo attraverso cui sbarazzarsi definitivamente dell'oramai ex capo del Governo e non ha nemmeno esitato nello scegliere insieme a Mussolini una figura abbastanza apprezzata dal popolo italiano e fortemente patriottica nonchè esibizionista come quella di D'Annunzio, in grado di poter guidare il Partito Fascista fondato un paio di mesi prima dallo stesso.
    In seguito a quest'evento in Italia si assiste a una vera e propria svolta dittato-imperiale (proprio come quella avvenuta tanti secoli prima nella Roma Repubblicana con Augusto) che causa: un incremento della censura; la fine della libertà di stampa e di parola; una sorta di fascistizzazione della società e una conseguente irrigimentazione delle masse; l'istituzione del Ministero del Corporativismo e l'approvazione del dirigismo economico; maggiori investimenti nei Servizi Segreti statali e nell'OVRA, la polizia segreta fascita; un rilancio dell'agricoltura con operazioni di bonifica e incentivi ai contadini del Meridione; la sostituzione del Parlamento con un Gran Consiglio imperiale del Fascismo; l'approvazione di un Ministero per l'arte e la cultura guidato ovviamente dal poeta D'Annunzio; il controllo diretto sulle istituzioni pubbliche da parte del partito fascista e del re; maggiori investimenti nel settore sanitario e nella ricerca; un ulteriore e ultimo rilancio dell'economia italiana mirato a porre l'Italia tra le prime cinque potenze economiche mondiali; un miglioramento dell'esercito imperiale; un maggiore controllo sulle province imperiali; l'avvio di ricerche nel settore militare segreto; l'abolizione totale dei sindacati e dei partiti anti-fascisti; la risoluzione della questione romana con il Papa tramite i Patti Lateranensi e di quella relativa alle terre irridente, ancora in mano all'alleato austriaco. Riguardo a quest'ultimo punto, D'Annunzio decide di smuovere la situazione occupando con la forza la città di Fiume e Trieste: il pacifista Carlo I non avendo alcuna intenzione di rovinare i rapporti con il suo alleato italiano nè tanto meno con il Kaiser, amico di Mussolini, decide di accettare le richieste italiane firmando il 07/07 il "Patto del secolo", con il quale l'Italia entra in possesso delle terre irridente che tuttavia rimangono in via ufficiale in mano austriaca. Si tratta di un incredibile passo in avanti di fronte al quale i patrioti italiani non possono che rimanere soddisfatti...D'Annunzio celebrerà l'impresa con la nota poesia "O mia triste Trieste ora sarai felice".
    10/07/24: il re insieme al capo del Governo, al fine di avviare il "piano di risanamento" fascista, decidono di istituire un lungo e prospero periodo di pace. Finalmente le truppe possono ritornare in patria!
    Il 01/01/26 l'Italia è diventata la quarta potenza economica del mondo: D'Annunzio, in compagnia di Mussolini, tramite un lungo discorso, tenutosi nella capitale, spiega come ormai buona parte del progetto fascista è stato già avviato o concluso; i due inoltre informano la popolazione di un loro futuro viaggio attraverso le principali città italiane. Intanto il re si è recato a Parigi per un incontro formale con il capo di Stato francese, al fine di monitorare la situazione nel Nord della Francia, ma anche e soprattutto per mettere in luce i rapporti del Paese satellite con la democratica Inghilterra. Infatti nell'ultimo periodo gli aerei di ricognizione italiani hanno rilevato particolari spostamenti lungo lo Stretto della Manica tra la Marina francese e quella inglese; inoltre i rapporti tra lo Stato isola e Roma sono in quest'ultimo periodo peggiorati in seguito a quella che si può definire guerra di spionaggio. In realtà, progetto dell'Italia imperiale è quello di riprendere una politica estera offensiva (ora che la situazione interna è stata ormai definita) ai danni proprio dell'Inghilterra: infatti il re e Mussolini non hanno mai dimenticato il progetto "Mare Nostrum" e l'intenzione di voler estendere i domini coloniali attraverso l'Egitto e il Sudan nonchè il Medio Oriente, unificando così i possedimenti in Africa con il resto dell'impero. Tuttavia essenziale è trovare un valido casus belli che possa estromettere il rischio di un intervento armato dell'addormentato USA: ecco perchè il re sta facendo di tutto per trovare una causa del conflitto nella Francia. Pertanto sicuro è l'appoggio del Kaiser, che ha ancora un conto in sospeso con l'Inghilterra del dopoguerra, e della marina austro-ungarica: Carlo I infatti ha espresso il desiderio di non voler coinvolgere l'esercito imperiale nell'eventuale conflitto. Il piano "Di nuovo nemici" prevede un difesa statica attraverso truppe di presidio lungo il confine libico e tunisino mentre una rapida avanzata delle truppe italiane, fiancheggiate da quelle alleate, in Medio Oriente e poi in direzione di Suez; intanto in Spagna altri contingenti muoveranno verso Gibilterra, assumendo il controllo dello Stretto e negando così l'accesso alle navi inglesi, e di Lisbona, al fine di rovesciare l'unico alleato inglese autonomo, il Portogallo; cruciale poi è la difesa delle coste da eventuali incursioni inglesi mentre importante sarà la conquista dell'isola di Malta. Il 18/07 un gruppo di spedizione italiano viene brutalmente assassinato dalle truppe coloniali inglesi nel Nord della Somalia: il casus belli è così trovato.
    La mattina del 21/07/26 viene consegnata la dichiarazione di guerra all'Inghilterra: immediatamente le truppe eseguono quanto stabilito nei piani. Inizialmente rapida, l'avanzata nel Medio Oriente subisce una dura frenata in seguito ai continui bombardamenti della RAF, la Royal Air Force: un fattore che nessuno aveva calcolato. Pertanto ora cruciale diventa la conquista degli aeroporti disseminati in tutto il Medio Oriente, dal Sinai al Kuwait. Critica diventa qua la situazione durante il mese di Agosto: infatti le armate italiane sono costrette a subire quotidianamente ingenti perdite a causa degli incessanti bombardamenti inglesi...la Triplice Alleanza non dispone di una forza aerea da opporre alla RAF. Fortunatamente la situazione si sblocca grazie all'invio di truppe fresche dall'Italia e dalla Germania, che con una violenta offensiva conquistano l'intero Medio Oriente e con essi gli unici e terribili aeroporti da cui potevano partire gli aerei della RAF, entro il 01/09; ora la strada è totalmente spianata verso la conquista dell'Egitto. Intanto nella penisola iberica Gibilterra dopo intensi scontri è caduta in mani italiane, mentre il Portogallo dopo un' iniziale eroica resistenza ha ceduto di fronte all'avanzata delle truppe italo-tedesche: ora il governo è in esilio nelle colonie africane difese dalle truppe inglesi. La Francia invece con un incredibile operazione anfibia è sbarcata vittoriosa a Malta e numerosi sono i tentavi di sbarco franco-tedeschi nel cuore dell'Inghilterra. Visti gli scarsi risultati degli alleati ottenuti con questi sbarchi il re decide, assieme D'annunzio e Mussolini, di organizzare una vasta invasione anfibia dell'Inghilterra del Sud e dell'Irlanda, partendo dai porti nel Nord della Francia: l'operazione "Leone Marino" viene approvata dal Gran Consiglio e vengono avviati i preparativi: ingenti navi di trasporto e truppe italiane vengono inviate in Francia.
    Come proseguirà il conflitto? Avrà successo l'operazione "Leone Marino"? E gli USA staranno a guardare?


    Da tenere conto come sempre dei possedimenti in Africa, in America centrale, nel Pacifico e in Asia.
     

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    Ultima modifica: 14 Luglio 2015
  11. alberto90

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    Se usi steam schiaccia col destro sulla scritta del gioco, poi vai su proprietà, file locali, sfoglia i file locali, mods, DH full ( se usi full o light se usi light ) e li dovresti trovare gli screen.
     
  12. Djmitri

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    Un'avanzata senza uguali, ma come sei messo con i rifornimenti e petrolio? :rolleyes:
     
  13. Gengis Khan

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    @alberto90 trovati! Grazie per l'aiuto...nella prossima metterò qualche screen.

    @Djmitri per quel che riguarda il petrolio sto messo bene...tieni conto che tra il Caucaso e l'Iraq mi sono garantito un paio di pozzi e poi, qualora sia necessario, non esiterò ad attaccare l'Iran. Per quanto riguarda i rifornimenti per ora non scarseggiano e li sto tenendo sempre d'occhio così come controllo sempre i convogli.
     
  14. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    RAPIDO AGGIORNAMENTO
    Settembre 1926:
    inaspettatamente in Africa la situazione si è stabilizzata: infatti le gloriose truppe italiane dopo aver occupato il Sinai sono state bloccate dai rinforzi inglesi, che hanno impedito così all'Italia una rapida conquista dell'Egitto. Inoltre la mancanza tuttora di un aiuto decisivo da parte del Kaiser non consente alcun tipo di operazione offensiva; in poche parole dopo tanti anni di guerre di movimento anche i soldati italiani sono venuti a conoscenza della logorante guerra di trincea. Il re Vittorio Emanuele III è furioso ma, nonostante ciò, continua a fidarsi del piano di Mussolini, che prevede un'invasione diretta dell'Inghilterra. Il ministro degli esteri italiano sa che gli inglesi non sospettano minimamente un'invasione diretta della loro adorata isola, difesa solo da un piccolo gruppo di divisioni e da qualche corazzata; inoltre è consapevole che, qualora l'operazione riuscisse, l'Inghilterra verrebbe privata totalmente del suo potente arsenale industriale, grazie al quale risulta essere la terza potenza economica del mondo.
    Durante l'inverno del '26 vengono completati i preparativi per l'invasione...a Marzo l'operazione "Leone Marino" viene ufficialmente avviata: l'obiettivo è creare una testa di ponte, nel Sud dell'Inghilterra, dalla quale poi dilagare nel resto dell'isola. Il 12/03/27 la più massiccia invasione anfibia della storia è già conclusa: la città portuale inglese Portsmouth batte bandiera italiana. Immediatamente le truppe imperiali al comando di D'Annunzio in persona avanzano nell'isola, incontrando come previsto una bassa resistenza: Londra cade il 22/03 e nel giro di un mese l'intera isola britannica è sotto il controllo italiano. A questo punto viene organizzata una seconda invasione in Irlanda: l'isola è totalmente deserta, probabilmente abbandonata già da tempo dalle truppe inglesi. Il 25/06 Vittorio Emanuele III, dopo essersi congratulato ancora una volta con Mussolini, si reca a Londra: le condizioni per una possibile pace sono piuttosto dure e vengono ovviamente rifiutate; si decide così di nominare dei governi fantocci in Irlanda e in Scozia mentre il centro-sud dell'Inghilterra entra a far parte dell'Impero italiano: "l'ordine nuovo" è così stabilito. Il Governo londinese invece, non avendo più nulla da perdere proclama la resistenza ad oltranza, trasferendosi in Egitto, precisamente a Sidi Barrani. Pertanto l'America informa i londinesi che non è affatto interessata ad entrare in nuovo conflitto ("Che se le sbrigassero da soli le loro faccende" così il Presidente americano in un discorso tenuto a Washington): ormai è questione solo di tempo e anche il Regno Unito insieme al suo impero non esisterà più.
     
    Ultima modifica: 15 Luglio 2015
  15. Gengis Khan

    Gengis Khan

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    Durante l'inverno del '27 e l'inizio del '28 il glorioso Regno d'Italia si dedica alla ricostruzione delle industrie danneggiate in Inghilterra in seguito a quei pochi scontri avvenuti in precedenza e al rafforzamento delle difese delle coste da eventuali incursioni nemiche attraverso divisioni di presidio. Inoltre Mussolini, consapevole della professionalità raggiunta dalle truppe italiane nelle operazioni anfibie, decide di continuare l'espansione italiana sempre più a Occidente, occupando la strategica isola di Bermuda e le colonie inglesi in America del Centro. Tuttavia ora è necessario decidere se mantenere l'esercito imperiale così lontano da Roma ed eventualmente impegnarlo in una guerra contro il vasto Canada oppure sbloccare definitivamente la situazione di stallo in Egitto. Così mentre l'Italia si appresta a diventare la terza economia mondiale, il 12/01/28 viene convocata una riunione d'urgenza tra Vittorio Emanuele III, Mussolini e D'Annunzio per decidere le sorti del conflitto. Dopo intensi dibatti, talvolta anche accesi tra il re e il ministro degli esteri, si decide che bisogna risolvere la situazione africana, completare definitivamente il progetto "Mare Nostrum" e allontanare eventuali minacce così vicine al cuore dell'impero, prima di potersi dedicare ad espansioni oltre-oceano.
    Inizia così la più vasta richiamata di truppe in patria, che giungono completamente a Taranto durante i mesi di Aprile-Maggio; il 15/05 viene approvato dal Gran Consiglio del Fascismo il piano "Egitto: terra nostra" che prevede una sfondamento delle linee difensive inglesi presenti lungo il confine libico. L'operazione dev'essere violenta e rapida e non deve permettere alle numerose divisioni inglesi possibili contro-offensive; occorre prima però approfittare del ritorno dell'esercito in patria per consegnare alle truppe armi più moderne e insegnarli tecniche di combattimento più avanzate. L'aggiornamento richiede tempo e alla fine si decide di avviare le operazioni durante la frescura dell'inverno; intanto gli investimenti nella ricerca degli anni passati iniziano a portare i primi risultati: il 06/10 viene completato lo studio riguardante un certo motore a razzo mentre continua senza intoppi quello sull'atomica. Inoltre viene avviata un intensa campagna di reclutamento, in vista delle future guerre di espansione.
    07/11/28: iniziano le operazioni belliche in Egitto e ufficialmente finisce la guerra di trincea africana: i soldati italiani trincerati, anzichè preferire riposarsi come aveva consigliato il loro adorato re, decidono di partecipare al conflitto. Le truppe inglesi vengono totalmente travolte, probabilmente non adeguatamente rifornite, a causa della mancanza di industrie in mani al Governo ex-londinese. Il 29/01 le truppe italiane entrano vittoriose nella neo-capitale inglese Sidi Barrani e in poco tempo si spingono fino ad El-Alamein e Alexandria; a questo punto anche le truppe situate nel Sinai decidono di porre fine alla guerra difensiva e con un'incredibile offensiva conquistano Port Said il 05/07. Questo stesso giorno cade anche il Cairo e il 20/07/29 alle ore 8:00 Suez è in mani italiane: il progetto "Mare Nostrum" avviato 9 anni fa con la conquista della Spagna è ufficialmente completato e il Mar Mediterraneo è diventato un vero e proprio "lago italiano". Vittorio Emanuele III impazzisce dalla gioia e in un discorso tenuto alla nazione a Roma, in compagnia di Mussolini, annuncia la costruzione di un monumento che ricordi il vecchio impero romano e rappresenti la grandezza di quello attuale: tutto il popolo italiano elogia e acclama i suoi "condottieri". Anche il Kaiser si congratula con l'Italia e per mostrare la sua gratitudine decide di inviare numerosi rinforzi in tutta l'Africa (cosa che non aveva fatto prima per sbloccare la situazione di stallo in Egitto): Mussolini decide di concedere al suo amico tedesco la soddisfazione della conquista (inutile) dell'Africa centro-meridionale, ad eccezione del Sudan e del Corno d'Africa, che devono diventare colonie italiane. E' per questo motivo che le truppe italiane, dopo la conquista dell'isola di Cipro, vengono richiamate in patria, per essere elogiate dalla loro adorata popolazione e per riposarsi meritatamente, prima di ritornare fra l'Oceano. Infatti l'idea di estendersi a Occidente in Canada, per tenere più sotto controllo gli isolati Stati Uniti e accelerare la capitolazione ufficiale del Regno Unito, il cui governo in fuga dall'Africa si è trasferito nel centro-america, non è stata abbandonata. Tuttavia Mussolini spiega ai due capi di Stato come sia necessario eliminare quei pochi Stati rimasti ancora indipendenti in Europa e che potrebbero rivelarsi una minaccia improvvisa a Roma e agli italiani, prima di potersi dedicare serenamente a operazioni oltre-oceano. Con la scusa di perfezionare il completamento del progetto "Mare Nostrum" viene dichiarata guerra, l'08/10/29, alla piccola e indifesa Albania che, in meno di un mese, è già costretta a capitolare. Successivamente, attraverso il piano "Greci o Romani?", viene pianificata l'invasione della Grecia; tuttavia ordine assoluto di D'Annunzio è di non danneggiare in alcun modo i meravigliosi siti artistico-culturali greci e di rispettare la popolazione locale, a cui "tanto deve", secondo l'artista italiano, "l'umanità". Per questo motivo, vengono decise operazioni belliche veloci e tranquille, sia via terra dall'appena conquistata Albania sia principalmente via mare, mirate alla conquista della capitale Atene. Il 12/04/30 prendono inizio le operazioni: dopo 10 giorni esatti la capitale greca è in mani italiane. Con particolare attenzione e rispetto, le truppe imperiali conquistano i punti nevralgici del Paese, che è costretto alla resa il 06/06. La popolazione greca è comunque contenta di entrare a far parte dell'impero italiano per il rispetto mostrato: D'Annunzio si reca ad Atene per stare a contatto con le meravigliose opere greche.
    A questo punto il piano "Piccola espansione europea per la sicurezza" continua e il 19/07 viene aggredita la ricca Romania, con estremo piacere dell'intera Triplice Alleanza, dal Regno d'Italia, le cui truppe sbarcano il 25/07 a Costanza per poi dilagare nel resto dell'unico Paese balcanico indipendente rimasto. Allo stesso tempo, Bulgaria e Austria-Ungheria, non perdono l'occasione per espandersi ai danni di un vicino da sempre considerato scomodo. Il 27/08 le truppe italiane entrano vittoriose nella capitale Bucharest alle ore 10:00 e un mese dopo circa la Romania viene spartita tra Italia, Bulgaria e impero austro-ungarico: l'Italia tuttavia decide di insediare un governo locale alle sue strette dipendenze. Ora mancava all'appello solo la Confederazione elvetica, la montuosa Svizzera, l'unico Paese autonomo europeo che ancora confina direttamente e contemporaneamente con i 3 più potenti imperi del Mondo. Il 18/11, nonostante l'inverno e il fatto che il presidente svizzero insieme al suo ministro degli esteri volesse evitare la guerra a tutti i costi, viene avviato il piano d'invasione: gli svizzeri, che avevano intuito che dopo la fine di Albania, Grecia e Romania sarebbe toccato a loro, cercano di resistere quanto meglio possono sulle vette delle montagne alpine: ma già il 05/01 del nuovo anno la Svizzera fa ufficialmente parte dell'Impero italiano. Ora nazioni europee ancora autonome, oltre il Regno Unito e il Portogallo in esilio, risultano essere Danimarca, Norvegia e Finlandia; tuttavia quest'ultime tre non rientrano nel piano "Piccola espansione europea per la sicurezza" dato che si trovano a Nord, lontane dalla capitale Roma. Quindi ora si può rivolgere lo sguardo al di là dell'Oceano; viene approvato in gran fretta dal Gran Consiglio il piano "Oltre-Oceano", che prevede una conquista del Canada partendo dai domini inglesi di Terranova, e senza perdere tempo, i formidabili guerrieri italiani, dopo aver salutato la propria gente, vengono imbarcati per Le Azzorre. Da qui, già nel mese di Aprile, sbarcano vittoriosi a St.Jonh's, ponendo fine al dominio imperiale inglese di Terranova, che cade sotto il diretto controllo italiano. A questo punto, l'intero contingente italiano viene ammassato lungo il confine con il Canada, che immediatamente chiede invano soccorso agli Stati Uniti, ricordando come mai nessuno si sarebbe auspicato un ritorno non pacifico degli europei sul suolo americano. Ma ormai la frittata era fatta: le potenze europee sarebbero dovute essere fermate già tempo fa, ora risultava difficile respingerle. Lo stesso presidente americano: "Fino a quando non toccheranno i nostri interessi in America del Sud o nel Pacifico, o non entreranno con un solo piede in suolo statunitense, non muoveremo un dito". In realtà, gli americani stavano godendo nel vedere gli inglesi, le celebri truppe rosse nella guerra d'indipendenza americana, venir sopraffatti.
    Il 02/08/31 inizia ufficialmente l'offensiva più lontana da casa per le truppe imperiali italiane, e per questo la più impegnativa, sia fisicamente che psicologicamente. Dopo delle iniziali vittorie, le divisioni italiane al comando di D'annunzio sono costrette ad avere a che fare con un inverno glaciale, molto più rigido di quello russo, e quindi ad arrestare la loro avanzata, in prossimità della capitale canadese. Il poeta italiano ricorderà l'incredibile freddo con il componimento: "Anima ghiacciata". Molti sono i morti tra le file italiane per il ghiaccio pungente e altrettanti quelli che impazziscono: per la prima volta, da quando l'Italia ha avviato la sua politica espansionista, a Roma giungono notizie negative. Il re e Mussolini sono sconcertati; il kaiser è occupato ancora nella conquista dell'Africa. La situazione pare critica: il 01/03/32 si decide di inviare una richiesta di pace al Canada, che viene tuttavia rifiutata. I canadesi festeggiano!
    Ce la faranno le truppe italiane a schiacciare il Canada? O saranno costrette per la prima volta ad ammettere la sconfitta?


    Allora per gli screen un attimo di pazienza. Praticamente li ho trovati ma il mio pc non li apre, mi dice "impossibile aprire. Il formato non è supportato"...sto trovando una soluzione.
     

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    Ultima modifica: 16 Luglio 2015

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