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Cosa sarebbe successo se avesse vinto l'Impero Persiano?

Discussione in 'Antichità' iniziata da Carlos V, 1 Luglio 2011.

  1. Carlos V

    Carlos V

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    Le Guerre Persiane (491-478 a.C.) furono il tentativo da parte dell'Impero Persiano di sottomettere il mondo greco, dopo l'episodio della rivolta ionica (499 a.C.). I tentativi furono due: il primo da parte di Dario ed il secondo, più famoso, da parte di Serse. I Persiani vennero sconfitti nelle battaglie di Salamina e di Platea, senza dimenticare il coraggio dei 300 opliti spartani alle Termopili.

    In seguito Serse, mentre si apprestava a preparare una nuova spedizione verso la Grecia, venne assassinato nel 465 a.C. e per l'Impero Persiano si aprì un periodo di lotte di successione al trono, quindi il progetto fu sostanzialmente accantonato.

    Cosa sarebbe successo se Serse avesse sconfitto i Greci sia a Salamina che a Platea? Atene era praticamente già sotto il loro controllo (era stata saccheggiata ben due volte); sarebbe rimasto solo il Peloponneso da sottomettere e forse, in una fase più avanzata, anche le colonie greche in Italia. Come sarebbe cambiata la storia se l'Impero Persiano avesse conquistato la Grecia?

    Autorizzato da mazzocco
     
  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Allora, credo che la civiltà greca era troppo avanzata per scomparire con la sottomissione al tutto sommato tollerante impero persiano. Credo che, come ai tempi della sottomissione all'impero macedone, vi sarebbe stato un calo dell'interesse verso la politica e un maggior studio delle arti, della filosofia e delle scienze.

    Cosa più importante, con la Grecia in mano persiano la Macedonia si sarebbe calmata con una politica di amicizia con i persiani, contando anche che la fanteria pesante greca sarebbe stata adottata dall'esercito persiano, togliendo uno dei maggiori vantaggi tecnici alessandrini. Quindi niente Alessandro Magno che abbatte l'impero Persiano, anche se già moribondo e probabilmente destinato a fratturarsi sul modello dell'impero ellenico.

    La Magna Grecia credo fosse troppo lontana per i persiani, e troppo potente. Era una Grecia più popolosa, più distante, più vasta, abitata anche da popoli italici e cartaginesi niente affatto docili e pacifici. Niente invasione, a Persepoli bastava aver pacificato quell'insolente penisola che gettava zizzania ai domini persiani sulla sponda orientale dell'Egeo. Era questo il motivo dell'invasione, dopotutto.

    Le città greche sono note per avere l'abitudine di ribellarsi contro qualsiasi dominatore, interno od esterno, sia verso i macedoni che verso i romani che verso altre città greche. Quanto ci avrebbero messo a ribellarsi contro il tradizionale nemico persiano?

    Ma ragioniamo anche COME la Persia poteva battere la Grecia: i problemi maggiori per i persiani furono la fanteria pesante greca, invincibile per la fanteria leggera persiana, e la difficoltà nel rifornire grandi eserciti nella penisola. Il passaggio terrestre dalla Tracia era reso difficoltoso dalle bellicose tribù barbare. Il passaggio marittimo era ovviamente reso difficile dalle flotte greche, più volte decisive. Come avrebbero fatto i persiani a risolvere questi due ostacoli?
     
  3. Ciresola

    Ciresola

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    Bè se ad esempio i persiani avessero vinto a Salamina, magari non per il genio militare, ma per l'indecisione delle poleis (solo temistocle e pochi altri credevano di dover battersi sul mare con i persiani) io ritengo che con alta probabilità la Grecia sarebbe stata sottomessa politicamente, ma va anche detto che la Persia del periodo era preda di una crisi interna senza precedenti, come ha detto Pandrea, sarebbe probabbilmente finita frazionata come l'Impero ellenico, e magari questa sottomissione politica sarebbe durata poco.
    Riguardo alla magna Grecia concordo con ciò detto da Pandrea, troppo lontana anche se non troppo potente, forse più compatta contro un nemico comune delle poleis, questo si ;)
     
  4. Carlos V

    Carlos V

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    I Persiani erano riusciti per ben due volte, prima con Dario e poi con Serse, a passare attraverso l'Ellesponto (in età bizantina vi si trovava la città di Gallipoli - Tracia meridionale) grazie ad un ponte di barche. Incredibile, ma vero. E, almeno nelle prime fasi della guerra, la flotta ateniese era ancora in allestimento. C'è poi da considerare che un gran numero di poleis greche si erano sottomesse volontariamente al dominio persiano, con il famoso gesto di consegnare la terra e l'acqua.
    Il problema era forse come avere ragione delle triremi greche, più piccole a agili e quindi adatte a combattere in una zona ristretta come le acque vicino a Salamina.

    Se avessero vinto i Persiani, avrebbero inglobato nel loro esercito gli opliti, dal momento che reclutavano i reggimenti da ogni angolo dell'Impero; dal punto di vista politico avrebbero consentito alle poleis di sviluppare la loro cultura liberamente costringendole solamente a pagare un tributo. Sicuramente ci sarebbero stati degli episodi di ribellione - c'erano anche nelle altri parti dell'Impero, come l'Egitto - dal momento che era ben nota l'avversione dei Greci per la tirannide.
    Secondo me l'obiettivo Magan Graecia non era tanto impossibile, bastava solo attraversare il Mar Ionio per organizzare uno sbarco in Puglia o, verosimilmente, in Sicilia. Certo anche che in area magnogreca c'erano città ricche e potenti: Siracusa su tutte, ma anche Panormo (Palermo, in mano cartaginese), Crotone (dopo essersi sostituita a Sibari) e Taranto.

    Comunque sono d'accordo che la Persia non aveva interessi in Italia, ciò che voleva era punire le città greche per la rivolta ionica e il tentativo fallito di Dario di sottometterle, quindi si sarebbero fermati nell'Epiro. Anche se c'è da dire che i Persiani volevano contrastare la potenza cartaginese, ma non fecero mai nessun tentativo serio di espansione in Nord Africa: questo dimostra che la loro politica era di ampio respiro, ma erano alle prese con i problemi che la gestione di un vasto territorio (dalla Tracia all'Indo) comportava.
     
  5. generalkleber

    generalkleber

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    A mio avviso non sarebbe successo niente. Il problema non era militare, opliti contro fanti leggeri o cose simili. Era, alla lettera, politico, nel senso che riguardava la possibilità delle polis di esser tali. Ora, una vittoria persiana, diciamo a Platea, avrebbe portato ad una pace con Atene e forse anche con Sparta. Ma non certo al dominio della Grecia: i Persiani non avevano la possibilità di esercitare un dominio realmente efficace su una parte della Grecia. Più verosimilmente avrebbero concesso una larga autonomia a quelle città che, non essendo polis, avrebbero potuto garantire una alleanza aristocratica. Qualcosa tipo Tebe, che non a caso essendo l'opposto della polis era alleata sostanzialmente con i Persiani, che domina, in nome dei Persiani, su una buona parte della Grecia a est del Peloponneso: diciamo sino all'Eubea. Quanti anni? Neanche Sparta è riuscita a far durare il regime dei 30 tiranni ad Atene. Tempo una generazione e, al di là di chi governasse nominalmente, le polis sarebbero venute fuori. E la GRecia sarebbe stata quel che è stata.
     
  6. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Però ad un certo punto, pur ribellandosi, le polis dovettero accettare il dominio macedone, anche se va detto si erano spompate in secoli di guerre inter-polis
     
  7. generalkleber

    generalkleber

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    Accettarono il dominio macedone (con una qualche fatica) e infatti quell'evento segnò drammaticamente una svolta nella storia greca. Spariscono le polis (oltre che le città stato tipo Tebe) e la Grecia diviene un'altra cosa. La differenza tra i Macedoni e i Persiani è: 1) che i Macedoni erano, alla fine, Greci, per cui al momento i soggetti interessati percepivano il potere macedone in modo diverso da quello persiano (la Persia era culturalmente l'anti-Grecia); 2) che sono in grado di esercitare un potere imperiale effettivo (almeno sulla Grecia, ma stiamo parlando di questa e duqnue non occorre riferirsi ad altro). IL primo punto esclude che la resistenza greca possa esser vista come una lotta per la vita o per la morte; il secondo si riferisce ad una intensità e stabilità di potere che mancava ai Persiani.
     
  8. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Quindi un dominio persiano stabile e duraturo era impossibile?

    Cartina della situazione durante le guerre persiane, la Macedonia era addirittura vassalla e Epiro, Tessaglia ed Etoglia neutrali... piegate Delphi ed Atene, l'intero Egeo sarebbe stato un lago persiano, a quel punto poteva evitarsi di marciare nel pericoloso Pelopponeso, le cui città non avevano nè tradizione marittima nè posizione geografica favorevole per ostacolare il dominio persiano nell'Egeo, che era ciò che interessava ai persiani.

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  9. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    IMHO se si facevano a pezzettini le città principali e si massacrava buona parte della popolazione, i Greci sarebbero stati soggiogati.
     
  10. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Se cominci a sterminare greci hai la sollevazione generale anche delle città neutrali...
     
  11. Carlos V

    Carlos V

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    I Persiani, una volta sottomessa Atene, avrebbero attraversato l'Istmo di Corinto per invadere anche il Peloponneso e questo perchè tutte le città greche che avevano rifiutato di sottomettesi alla Persia si erano confederate in una Lega degli Elleni.
    E poi anche per una questione di prestigio: Atene e Sparta avevano eliminato gli ambasciatori che si erano recati presso di loro per chiedere la terra a l'acqua (nel film 300 Leonida grida "This is Spartaaa!", ma vabbé quello è per spettacolarizzare l'episodio :)); era un affronto troppo grave per Serse e i Greci andavano puniti.

    Anche la prima spedizione, quella di Dario, non era stata organizzata per conquistare la Grecia, ma per punire Atene del suo sostegno alla rivolta ionica e per l'incendio di Sardi, la capitale occidentale dell'Impero Persiano.

    ANALISI POLITICA:
    La Persia non si sarebbe divisa, almeno non subito, come l'Impero Macedone di Alessandro Magno perchè la sua organizzazione statale era molto più solida; d'accordo che i satrapi facevano di testa loro nelle province che governavano, ma l'intero sistema reggeva persino alle lotte di successione e ai contrasti interni alla corte.
    I Persiani avrebbero soggiogato la Grecia rendendola una satrapia, la più occidentale forse, se non si fossero eventualmente spinti in Italia. Certo, prima o poi anche l'Impero Persiano si sarebbe diviso come del resto alla fine fece l'Impero Romano, ma per almeno un secolo o forse di più la Grecia sarebbe stata governata da Persepoli.

    E pensiamo a Roma: invece di dover combattere in Oriente contro i regni ellenistici avrebbe dovuto affrontare un impero immenso che si sarebbe esteso dall'Epiro (o dal Sud Italia, sempre se consideriamo un'eventuale invasione della Magna Grecia) fino alla valle dell'Indo. Alessandro Magno ci riuscì, chissà come sarebbe andato un eventuale confronto con Roma. Ma può anche darsi che nel frattempo il contesto politico sarebbe cambiato, dopotutto parliamo di 2-3 secoli di distanza:

    Ipotetica conquista persiana della Grecia: 478 a.C.

    Prima guerra di Roma contro gli Illiri: 229 a.C.
    (primo contatto con regni ad est della penisola italica)

    Sono ben 249 anni: forse l'Impero Persiano sarebbe crollato o si sarebbe diviso.

    Infine non posso che essere d'accordo con Pandrea: dei massacri nelle città greche avrebbero avuto come unico effetto quello di estendere la coalizione anti-persiana. Anche se fra i "neutrali" c'erano molte città che si erano sottomesse alla Persia. La Macedonia di quel periodo è un caso curioso: il re che la governava, Alessandro I, venne soprannominato il "Filellenico" (amico dei Greci), nonostante fosse vassallo della Persia, a cui consentì persino il passaggio delle truppe nel 492 e nel 480 a.C.
     
  12. King Pietro

    King Pietro

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    Alessandro venne soprannominato "amico dei Greci" perchè alla vigilia della battaglia di Platea trasmise all'esercito di Pausania informazioni decisive (riportato da Erodoto)
     
  13. Pandrea

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    Davvero troppo distanti nei secoli Roma e Persepoli, concentriamoci sul secolo successivo alle guerre persiane.
     
  14. metalupo

    metalupo

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    Con la vittoria della Persia sulle città Greche dubito che sarebbe sorto un Alessandro Magno.
    In compenso forse l'ellenismo avrebbe cominciato ad influenzare l'oriente con 1 secolo di anticipo, diffondendosi nell'Impero Persiano.

    Ad occidente della Grecia credo che non sarebbe cambiato poi molto, l'Italia era un pò fuori dalla portata dei Persiani, non credo avessero le capacità logistiche per gestire una campagna in Italia.
    Anche fosse sarebbe stato alquanto rischioso, le loro vie di rifornimento sarebbero state troppo esposte, dovendosi basare sulla flotta e/o su una Grecia appena sottomessa.

    Considerando anche che, molto probabilmente, Cartagine non sarebbe rimasta a guardare.
    Un conto è avere come vicini alcune Polis Greche, che spesso litigano tra loro, un'altro è avere una Satrapia del potente Impero Persiano.
     
  15. Pandrea

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    Anche se però Cartagine si impegnò seriamente, direi al massimo delle sue forze, contro le città greche, mai riuscendo a sottometterle tutte e anzi rimediando sconfitte come con Siracusa. Non so quante forze in più poteva dispiegare contro un'eventuale Satrapia siciliana
     
  16. metalupo

    metalupo

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    Appunto.
    Cartagine non poteva permettersi che la Persia sottomettesse le polis della Magnia Grecia, percui doveva, suo malgrado, schierarsi al loro fianco contro i Persiani.

    D'altronde la Persia come poteva pensare di gestire una campagna in Italia, prima aver consolidatola presa sulla Grecia.
    Comunque non credo che la Persia avesse le capacità logistiche per gestire tale campagna, l'Italia era troppo lontana dal cuore dell'Impero.
    Solo avendo un controllo certo e stabile della Grecia avrebbe potuto farcela, controllo che in quel momento non aveva e che forse non avrebbe mai avuto, vista la sua organizzazione statale.
     
  17. Carlos V

    Carlos V

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    Le affermazioni di Metalupo mi hanno fatto riflettere sulla possibilità di un'invasione della Magna Graecia.
    Il problema non era tanto la distanza in sé da percorrere con le navi (i Fenici navigavano in lungo e in largo per il Mediterraneo già prima dei Greci), ma forse le difficoltà di rifornire un esercito enorme per una campagna lontana dalle grandi capitali dell'Impero Persiano (Persepoli, Pasargade, Susa, Ectabana) e in seconda battuta i problemi amministrativi per gestire delle regioni così lontane.

    Avrebbero potuto tranquillamente sbarcare, magari dopo aver confiscato la flotta alle città greche appena sottomesse, ma ci sarebbero stati problemi per la trasmissione degli ordini da Persepoli (a meno che Serse non si fosse messo lui stesso al comando della spedizione...) e altre questioni di natura logistica.
    Dopotutto, anche solo per raggiungere la Puglia, bastava attraversare il Canale d'Otranto, se si sceglieva come base di partenza l'Epiro. E poi bisognava consolidare prima le posizioni in Grecia: se da una parte è vero che le città greche si sarebbero sottomesse (come del resto accadde in Asia Minore, dove c'erano altre poleis), dall'altra si sarebbero sollevate al minimo segnale ed è emblematico l'episodio della rivolta ionica sostenuta da Aristagora (499 a.C.).

    Chi avrebbero trovato i Persiani ad attenderli in Sicilia?
    Gerone I, tiranno di Siracusa (478-466 a.C.) con il quale la città stava vivendo un momento di espansione territoriale - la conquista di Agrigento su tutte - e floridezza culturale (alla sua corte operavano, tra gli altri, Eschilo e Pindaro). Forse il tiranno si sarebbe coalizzato con Cartagine, che pure aveva interessi in Sicilia, per rispondere ad un eventuale attacco persiano.

    In quale periodo sarebbe potuta avvenire la spedizione in Italia?
    Sicuramente durante il regno di Serse e dopo la conquista della Grecia: quindi dal 478 a.C. fino al 465 a.C., quando il sovrano fu assassinato. Dopo non sarebbe stato possibile perchè gli imperatori successivi, a partire da Artaserse salito al trono proprio nel 465 a.C., dovettero affrontate congiure di palazzo e sommosse interne.

    Colonie greche in Sicilia:
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  18. Pandrea

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    Ma cosa, aldilà del mero espansionismo, avrebbe spinto la Persia in Sicilia? Problemi di risorse non ne avevano. La Grecia fu invasa per punire chi sobillava rivolte nelle città greche dell'Egeo orientale, e per prevenire altri episodi simili. Perchè impegnarsi in Sicilia?
     
  19. metalupo

    metalupo

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    Per lo stesso motivo?
    Sobillavano rivolte in Grecia.
     
  20. Pandrea

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    Bisogna vedere se l'avessero fatto... l'invasione persiana poteva essere un'ottima motivazione per rompere il legame fra le colonie e la madrepatria, che spesso poneva vincoli puramente formali alle città siciliane.
     

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