Ben sapendo che il forum pullula di bisanzio fan, sono qui per chiedervi consiglio su alcune questioni che hanno a che fare con bisanzio per un lavoro che dovrò presentare in germania (per il progetto di scambio culturale e bla bla bla...). In particolare volevo chiedervi qualcosa riguardo a questi argomenti (siate sintetici tanto diventeranno presentazioni in power point, quindi dovrò tagliare molto): 1. Impatto del governo bizantino in italia, in economia e per quanto riguardo lasciti politici (cariche governative istituite dai bizantini) 2.Cambiamenti culturali e religiosi (rituali, luoghi sacri, vita dopo la morte) operati dai bizantini in Italia. 3.Impatto bizantino nel linguaggio della penisola. 4.Società: stratificazioni sociali, welfare, ruolo nella società in base al sesso. 5.Cibi e tradizioni bizantine esportate in Italia. 6.Lasciti genetici, toponomastici o onomastici (si dice così per i nomi, o no?), sempre in Italia Questo è ripreso da una tabella che riguarda anche altri popoli, quindi potrebbero esserci cose che non hanno a che fare con i bizantini (ad esempio non credo ci sia molto da dire sul welfare). Grazie a tutti per le risposte!
1) Potrei metterci una vita a rispondere ad una domanda così vaga, sii più preciso. 2) Anche qui è un discorso amplissimo! Basta vedere il casino successo in Italia con l'introduzione della riforma tricapitolina, lo scisma del patriarcato di Aquileia, nonchè la nascita stessa dela Papato che è diretta conseguenza del (non)potere di Bisanzio nel latium. 3-6) Sono tantissimi i toponimi e le parole rimaste in particolare in ambito religioso e marittimo. 4) Questo dovrei indagare, ti riferisci comunque al cibo nobiliare o plebeo?
va detto che in calabria ancora esiste una comunità di greci che sono una traccia anche ( non solo ) dell'epoca bizantina, va detto però che il meridione è stato segnato molto più profondamente dalle costituzioni di Federico II e dall'amministrazione normanna che da quella bizantina. Invece la presenza bizantina è stata molto più forte in italia centrale sopratutto nell'antico esarcato di Ravenna.
dipende dalle parti del meridione, dalle mie parti ad un certo punto ci fu un immigrazione forzata di traci nel tarantino per volontà bizantina per porre fine ad un area riottosa imponendo una cultura del tutto diversa da quella precedente,però la lingua dei traci scomparve del tutto fondendosi con i dialetti locali. Comunque va detto che fu fortissima l'influenza normanna e sveva sui più alti livelli amministrativi pur conservando alcni titoli di origine bizantina a certe cariche amministrative. Le Costituzioni di Federico II sono la svolta fondamentale della giurisprudenza meridionale.
Punto (6): i lasciti onomastici e toponomastici sono rilevanti nella Sicilia Orientale ed ancor di più in Calabria (anche a prescindere dall'area grecanica - la Bovesia incastrata tra locride e reggino dove si parla (tra poco purtroppo dovremo dire parlava) un dialetto greco). Se consideri che i cognomi, così come li conosciamo oggi, si formarono nel basso medioevo (e fu solo il concilio di Trento nel XVI secolo ad imporre d'indicare nei registri battesimali nome e famiglia del battezzato), la persistenza di tantissimi cognomi - se non la maggioranza in alcune zone - d'origine greca indica la forte ellenizzazione di quei territori nel basso medioevo (un paio di esempi: Macrì (da Μακρα', lungo) Mafrica/Mafrici ecc. (da Μαφρος, nero), Romeo (da Ρομεος, romano - cioè greco) Papandrea/Papalia/Papaleo ecc. (il prefisso Papa- da Παπας, prete, quindi Papandrea è "prete Andrea"), tutti quelli terminanti in -iti ed -oti ecc.). Altro lascito linguistico fondamentale è il lessico dei dialetti, infarcito di parole d'origine greca anche si tratta comunque di lingue neolatine (alcuni d'esempi tra le prime parole che mi vengono in mente: ciràsa (κερασος), mèlissa (μελισσα), ceramìti(κεραμιδιον) , catòiu(κατοικια), stràcu (οστρακον) nnàca(νακε), lampurìdda (λαμπoyριδδα)...).