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Avanti popolo, alla riscossa - AAR su Jinzhou

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da .:Expito:., 3 Novembre 2014.

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    Avanti popolo, alla riscossa - AAR su Jinzhou


    Ciao gente. Ho deciso di provare a fare un AAR con l'uscita del DLC di Art of War. Ho deciso di farlo con Jinzhou, uno degli stati in cui è stata divisa la Manciuria, con l'obbiettivo primario di formare i Qing, e il secondario di renderli una nazione occidentalizzata, anche se son convinto sarà una cosa pressochè impossibile, ma vabbè, ci si prova lo stesso. La scelta di uno stato orientale è basata unicamente sul fatto che voglio prendermi l’obbiettivo di formare i Qing, altrimenti avrei scelto con ogni probabilità Brandeburgo, più vicino alle dinamiche del DLC.


    Capitolo 1

    La Manciuria. Terra dell’estremo oriente divisa in tre khanati indipendenti: Haixi, Yeren e Jianzhou. Economicamente più solido, le vicende di questa terra sono legate a Huncun e al suo Khan Cungsan della dinastia Aisin Gioro, il quale, con le sue azioni, riuscì a riunificare le tre tribù.
    Da un punto di vista religioso, la Manciuria è suddivisa in due grandi religioni: il confucianesimo al sud (Haixi e Jinzhou) e lo sciamanesimo al nord (Yeren), mentre dal punto di vista governativo, tutti e tre gli stati sono retti da un khan desideroso di unità.

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    Anno 1444

    Cungsan era sul trono di una nazione religiosamente disomogenea e prevalentemente basata su di un’economia ittica/navale. Al fine di ritrovare l’unità interna, decise di combattere lo sciamanismo filo-yerenitico presente nelle regioni del nord, che potevano essere usate come casus belli per una guerra che, in quel momento, avrebbe portato la fine del khanato: inviò quindi missionari nella provincia di Iman, al confine con lo stato avverso, a convertire la popolazione.

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    Mentre si stava occupando della politica interna, decise di deridere lo stato di Haixi, economicamente arretrato, seppur avente il centro commerciale principale della regione: Girin. Con suo grande dispiacere, però, questo non portò ad una veloce escalation culminante in guerra, ma portò alla difesa del piccolo, ma ricco, stato: Haixi, intimorito, decise di allearsi con la Korea. Per non farsi trovare impreparato da questo accerchiamento, il Khan decise di puntare all’alleanza con quella che era la grande potenza del tempo: la Cina dei Ming. Inviò, quindi, molteplici diplomatici alla corte dell’Imperatore, i quali riuscirono ad ottenere un matrimonio tra le due casate. Ciò divenne il primo passo verso quello che il Khan considerava il proprio obbiettivo, l’alleanza: avendo, infatti, dalla propria parte i Ming, il khanato si sarebbe potuto facilmente espandere nella regione, riunificandola.

    Gli eventi esteri scossero tuttavia l’esercito che, impaurito, si divise in due correnti diverse: una era interventista, riteneva che era necessario l’attacco alle tribù avverse, mentre l’altra era la scuola opposta: questa corrente riteneva, infatti, che una strategia difensiva avrebbe portato maggiori benefici alla nazione. Il Khan decise di supportare quest’ultima corrente, complice anche l’incubo coreano ed un’alleanza che stentava a partire.

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    La grande occasione per mostrare alle nazioni vicine il proprio potere, avvenne il 19 luglio 1145. Il Khan, infatti, decise di dichiarare guerra al vicino stato di Yeren, per il possesso di Bohori, territorio facente parte di quella lunga striscia di terra che il Khan rivendicava per sé: “I territori dell’Amur”, ovvero tutti quei territori che stavano alla destra del fiume Amur. Tale dichiarazione di guerra avvenne in seguito al complicarsi della situazione internazionale per il khanato sciamanico: esso, infatti, si era in stato di guerra con altre due nazioni: Korchin e Buryatia, due khanati mongoli, entrambe desiderose di riottenere i territori persi.

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    La situazione all’inizio del conflitto

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    La triplice guerra di Yeren​

    Al fine di non gravare eccessivamente sulle riserve dello stato, decise di imporre tasse aggiuntive alla popolazione, che permisero allo stato, già in attivo, di non finire in bancarotta a causa del conflitto. Decise, inoltre, di concentrare gli sforzi dei suoi funzionari sull’amministrazione, al fine di rendere più veloci eventuali annessioni o eventuali recuperi di stabilità interna: l’apparato amministrativo divenne così il fiore all’occhiello dello stato, capace di un’efficienza quasi doppia rispetto al governo Cinese. Il Khan, tuttavia, non si appoggiò a membri della corte, né ne nominò durante il conflitto, accerchiando su di sé tutti i poteri, facendo perdere un po’ di efficienza allo stato, ma riuscendo a risparmiare soldi.

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    Il Khan, postosi a capo dell’esercito nazionale (9k-3k-0k), riuscì ad assediare e a conquistare le due province “dell’Amur”: Bohori e Deren, in due anni, portando, inoltre, a compimento, poco dopo la vittoria a Bohori, la conversione della provincia di Iman, a cui seguì l’inizio di quella di Yaran.

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    Haixi vedendo la drastica situazione di Yoren, decise di dichiarare loro guerra, con l’obbiettivo di mettere fine alla faida tra i due stati, aumentando il numero di conflitti a quattro, numero troppo elevato per un esercito, ormai, quasi inesistente.

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    La situazione nella regione​

    Un mese dopo l’entrata in guerra di Haixi, Cungsan decise di porre fine alle ostilità tra i due regni, proponendo una dura pace a Yoren, tra cui la cessione dei due territori “dell’Amur”, completando così il suo progetto di unità. Tale trattato sancì, inoltre, il dominio momentaneo del commercio di Girin al Khan, avendo sia conquistato tutte le province marine, tranne due di Yoren – l’isola di Sachalin e la capitale – che commerciavano con il centro, sia la miglior flotta commerciale della Manciuria.

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    Il Khan portò così a compimento la riunificazione del territorio dell’Amur sotto il punto di vista amministrativo e culturale: i territori tuttavia ci misero 18 mesi a diventare a tutti gli effetti territori Jianzhou; restò così solo da risolvere il problema della conversione delle terre acquisite. Forte della vittoria ottenuta e dal nuovo assetto statale, oltre che del pregio acquisito, Cungsan partì verso il vicino stato cinese e andò, di persona, a Beijing, la prima capitale dei Ming, dove stipulò l’alleanza e il trattato di libero passaggio con l’Imperatore Celeste Qizhen Zhu, mettendo fine al suo progetto diplomatico iniziato quattro lunghi anni prima.

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    L’alleanza con i Ming

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    L’inizio del processo di annessione delle due province: ci vorranno appena 18 mesi.

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    I due trattati siglati l’anno successivo all’alleanza.​
     
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    Capitolo II
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    Il Khanato di Jinzhou sotto l’egregia guida del suo sovrano, il Khan Cungsan, era riuscito a riunificare il “territori dell’Amur”, ma essi si presentavano privi di unità religiosa. Il Khan, quindi, decise di mandare dei missionari nelle province, ma, al fine di velocizzare il processo di unità, decise di imporre in tutte le regioni la “purezza” del credo confuciano, il quale non poté più essere praticato in forma mista, come tipico delle regioni del nord, e bandì, al contempo, il culto delle religioni eretiche, ovvero di tutte quelle religioni non praticate dai discendenti degli antenati del Khan. Dopo l’entrata in vigore di tale decreto, furono mandati i missionari a convertire la popolazione di Bohori prima e di Deren poi. Tali azioni non furono accolte, tuttavia, in modo benevolo da tutta la popolazione, il cui malcontento era arrivato a livelli allarmanti.

    La situazione peggiorò a causa di un balivo locale: sebbene il suo operato deludente, e la sua fama di crudeltà, furono portati a Huncun, il khan non operò a favore del popolo, ignorando, semplicemente il problema: ciò portò una decisa perdita di stabilità politica e governativa nelle neo-province confuciane, le quali, decisero di sollevarsi contro lo stato.

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    Prima a Deren e poi a Bohori, i contadini ribelli furono sconfitti dal ben più organizzato esercito statale: in totale furono uccisi 21350 ribelli e 4454 soldati, stroncando così ogni nuovo tentativo di sommossa.

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    La ritrovata pace portò un fermento artistico-culturale di notevole importanza, durante il quale poeti, musicisti e pittori operarono al loro meglio per regalare allo stato alcune delle più ricche ed elaborate opere del tempo, dando vita alla “prima età dell’oro di Jianzhou”.

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    I letterati del tempo posero, inoltre, al centro dei propri scritti il problema dell’unità regionale. Se, infatti, il Khan si era dedicato unicamente ai territori dell’Amur, molti letterati iniziarono a spingere per la riunificazione delle tre antiche capitali della Manciuria inferiore – Girin (Haixi), Huncun (Jinzhou) e Boduna (Korchin) – sotto un’unica bandiera. Il Khan decise, allora, di abbracciare tale idea che era oramai diventata arte integrante del pensiero popolare, facendola diventare l’obbiettivo dell’intera nazione.

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    La stabilità della regione era messa a dura prova dalla politica di Haixi, che, aveva dichiarato guerra a Yeren e che poneva nell’alleanza con la Korea la propria forza. Con un Khan debole, iniziarono a comparire nuovi pretendenti al trono yerenico, e uno di essi, fu, per un breve periodo, supportato dalla nazione, la quale vedeva di buon occhio un eventuale sovrano amico su un territorio tanto ostile. Tuttavia, dopo poco più di un anno di supporto, il Khan dovette interrompere le forniture monetarie, in quanto, dalla vicina provincia, ci fu una forte transumanza dei capi clan sconfitti nel territorio confuciano. Tali infiltrazioni portarono al sollevamento di molteplici capi clan locali, i quali operarono per la destabilizzazione del paese: da prima, essi tramarono una congiura verso una nobile famiglia del regno, alla quale il Khan rispose arrestando i colpevoli ed evitando così una faida interna tra le due famiglie, quella nobile e quella reale, accusata di negligenza.

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    Successivamente a tale avvenimento, i clan avversi si resero protagonisti di una disputa circa i diritti di regnare a Bohori con la famiglia che il Khan stesso aveva designato al governo. Per dar un segnale forte, il Huncun decise di prendere parte alla disputa e di combattere a fianco della famiglia designata, sconfiggendo i 5mila ribelli due mesi dopo l’inizio delle ostilità.

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    Durante un periodo di relativa pace interna, e a seguito dell’avvento dell’età dell’oro, lo stato compì notevoli sforzi nell’ambito amministrativo, che portarono alla creazione di un’accademia per lo sviluppo delle arti difensive all’interno del regno.

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    A seguito di tale aumento amministrativo, i mercanti sentirono l’esigenza di veder crescere le loro tutele contro il libero mercato presente nella zona: deciso ad avere il maggior supporto possibile, il Khan applicò allo stato una teoria protezionistica e decise di aiutare con dazi ed investimenti, la classe mercantile, perdendo, però, una parte del proprio potere diplomatico.

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    Con l’avvento del nuovo anno, la situazione del vicino stato di Yeren precipitò: esso, infatti, subì notevoli perdite territoriali a vantaggio di Haixi e di Buryatia, e si ritrovò in una guerra civile per il trono, la quale, complice la guerra in atto con Haixi, non si era ancora conclusa. Deciso a seguire il desiderio dell’élite del paese, il Khan mosse guerra ad uno stato ormai privo di fama e di unità.

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    La drammatica situazione all’inizio del conflitto

    L’esercito di 13mila unità fu diviso nelle tre province continentali, che si andarono a scontrare con l’esercito dei mille di Hulan Tuseri a Birjia prima, e a Miyoo Gasan, capitale dello stato, poi. Ci fu anche una vittoria della marina nello stretto dei Tartari, dove persero la vita gli uomini di una delle tre galee Jinzhou e dove l’intera flotta nemica fu sconfitta.


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    Queste vittorie furono il risultato della politica militare del Khan, la quale esigeva la massima collaborazione della popolazione, in particolare degli artigiani e dei fabbri, alla causa bellica: ciò portò alla sperimentazione di nuove armi e di nuove strutture, tanto che l’esercito ne riuscì rafforzato nello spirito e più organizzato, grazie, soprattutto alle scuole per militari presenti. Fu, inoltre, fondata la prima armeria della nazione ad Huncun, la capitale dello stato.

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    Forti di tali vantaggi tecnici-tattici-motivazionali, caddero lentamente tutte le province yereniche in breve tempo. Di tale situazione decise di non approfittarne Haixi, la quale, invece, si ritrovò a combattere contro un nemico numericamente più forte ma sia meno ricco, sia tecnologicamente arretrato, mosso dal desiderio di rivincita circa alcune vecchie questioni tribali.

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    Il 15 settembre del 1662, dopo aver vinto l’assedio di Birija, il vecchio Khan Cungsan morì, lasciando lo stato e la guerra al figlio Tolo, il quale decise di mettersi a capo dell’esercito e di finire l’assedio dell’isola di Sachalin, la quale era posta sotto il controllo delle truppe degli usurpatori yerenici.

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    Terminato l’assedio, e con la vittoria ormai in pugno, i nobili decisero di far pressione affinché vengano restituiti loro gli antichi diritti persi nel processo di accentramento del potere adoperato dal padre. Temendo una larga insurrezione, decise di concedere un po’ più di autonomia ai vari signori locali, per poi firmare, due giorni dopo, in un clima generale di festa, l’entrata di Yeren nello stato di Jinzhou come vassallo. Solo due province furono strappate all’ormai ex khanato indipendente: Sachalin, andando così a completare il dominio marino della zona, e Huru, territorio che si trova al di fuori dei “territori dell’Amur” ma che, tuttavia, rappresentò, agli occhi del neo governatore, un importante punto strategico.

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    La pace con Yeren​

    Con i relativi processi di integrazione, si andò a concludere il ventennio di conflitti con lo stato di Yeren, che, in due riprese, fu sconfitto in modo netto dal vicino stato, complice la situazione di instabilità sia interna sia estera, che hanno caratterizzato la Manciuria durante questo lungo periodo. Ora il Khan si ritrovò ad avere un solo nemico, l’asse Girin – Gyeonggi, la cui minaccia e la cui potenza divenne la principale preoccupazione dell’intera zona orientale del continente.
     
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    Capitolo 3

    Il nuovo Khan Tolo aveva ereditato un forte, ed unito, stato, capace di esercitare un forte peso sulla regione della Manciuria, complice anche, e soprattutto, la presenza di due regni contrapposti – in modo simile al dualismo Greci–Persiani – rappresentati da Jianzhou e da Haixi. La vera forza della nazione, però, risiedeva in un ben addestrato esercito, il quale era nettamente superiore rispetto agli altri presenti. Fiero di questo risultato, il Khan decise di allestire una parata militare in onore della visita dell’Imperatore Giapponese, Yoshikatsu Ashikaga.

    (OFF: “Drill” dovrebbe essere in ambito militare una parata, se ho capito bene da wiki)

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    Lo stato si riuscì, finalmente, a liberare del terrore della guerra dopo venti anni, inaugurando così un periodo di pace. Tuttavia Jianzhou era un khanato, e ciò non piacque molto all’élite amministrativa dello stato, la quale, provenendo da clan guerrieri, era mal disposta alla pace. I soldati, inoltre, di ritorno dal fronte, restarono molto spesso senza lavoro per lungo tempo e, quindi, senza paga, alimentando così lo scontento dei clan. Le ricchezze, inoltre, portate dalle regioni, quali la “manodopera a basso costo”, portarono un generale benessere che si trasformò in una continua ricerca dello sfarzo e dell’ostentazione della ricchezza, provocando una riduzione della produzione.
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    Nel corso del maggio 1465, scoppiò una grave epidemia di influenza a Bohori, la quale ben presto si tradusse in malattia mortale per la popolazione, provocando molteplici ondate di panico generale. Su richiesta del balivo locale, il Khan ordinò la quarantena della provincia per un intero anno, e ne decretò l’esenzione del 50% della tassazione. Tale azione ricadde sui ricavi interni allo stato, ma, alla fine dell’anno, la provincia risultò nuovamente attiva e non ci furono espansioni dell’epidemia all’interno della nazione.
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    I problemi della nazione non erano però solo sanitari. I rapporti con lo stato vassallo di Yeren tardavano a migliorare, sebbene fosse stato concesso all’élite della nazione di rimanere al potere. Al fine di migliorare tale situazione, il Khan diede sposa al Khan di Yeren sua sorella minore. Nella gioia del matrimonio, partorì anche la moglie di Tolo, la quale diede un figlio maschio alla dinastia capace di prendere il posto paterno sul trono.

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    In un ottica di consolidamento dell’esercito, anche a fronte di eventuali paranoie della popolazione o a causa di altri problemi sociali, il Khan decise di istituire delle commissioni sul campo di battaglia, il cui scopo era quello di riconoscere i migliori uomini sul campo e promuoverli, al fine di promuovere il sentimento militare negli uomini, aumentando così la tradizione militare presente all’interno dell’apparato.
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    Tolo promosse, inoltre, tra i letterati l’esaltazione della famiglia Aisin Gioro, come unica famiglia degna di governare sulle terre della Manciuria. Sebbene l’élite letteraria si fosse già largamente impegnata durante su tale fronte, facendo anche pressioni allo stesso sovrano Cungsan, nessun membro di essa ha mai scritto un testo di celebrazione per la dinastia o per il vecchio Khan, concentrandosi, piuttosto, su aspetti quali popolazione o storia del luogo. Su tale impulso, si mossero così le prime storie e le prime leggende sul mitico khan Cungsan, divenendo parte di un’epica incentrata sulle sue gesta.
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    Il lavoro compiuto dal Khan per la pace e la prosperità interna, fu completamente distrutto il 23 aprile 1468.
    Fra lo stupore di molti, Haixi vinse il conflitto contro Korkin, dopo aver siglato una pace separata con Oirat. La vittoria del vicino stato creò paura nell’intera regione, portando molte nazioni ad intrattenere rapporti diplomatici con Huncun, al fine di strappare una semplice alleanza difensiva. La Manciuria, a seguito di questa guerra, fu totalmente divisa in due blocchi distinti: da una parte vi era Haixi, con il vassallo Korkin e l’alleato Korea, dall’altra parte vi era il Khan, con il vassallo Yeren e l’alleato Ming; ciò che si venne a creare fu, quindi, una sorta di perfetto equilibrio tra i due regni, equilibrio destinato tuttavia a non durare.
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    La paura di un conflitto tra i due potenti khanati si ripercosse nella società: i mercanti, il cui centro di commercio era la capitale del vicino stato, erano non poco preoccupati dei loro interessi commerciali, e chiesero, pertanto, un aiuto al governo, il quale decise di aumentare le misure protezionistiche, favorendo il commercio delle merci all’interno dello stato. Opposta ai mercanti, troviamo la classe militare, la quale, temendo le forze nemiche, aumentò i propri studi e aumentò il livello e la qualità delle varie esercitazioni militari, migliorando nettamente la ricerca militare operata dal governo.

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    Il Giappone, consono della situazione della Manciuria, decise di schierarsi con il Khanato, proponendoli prima un’alleanza e poi un matrimonio tra le due famiglie. La scelta di ciò è da far risalire, probabilmente, alle idee espansionistiche dei nipponici sulla Korea, la quale sarebbe entrata, molto probabilmente, in guerra a fianco di Haixi in un ipotetico scontro tra le due potenze della regione.
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    Con l’élite militare pronta alla guerra, ed il Giappone pronto a supportarla, lo scontro con Haixi era oramai inevitabile, ma esso dipendeva soprattutto dai Ming: senza il loro contributo, infatti, la guerra non sarebbe stata possibile, in quanto le possibilità di vittoria sarebbero state estremamente basse. A complicar la situazione, Buryatia siglò la pace con Haixi, la quale riuscì a strapparle le riparazioni di guerra e la provincia di Urkan. Temendo la momentanea forza di Haixi, il Khan, contro la volontà popolare, decise di aspettare con la dichiarazione di guerra: ciò fece arrabbiare la popolazione, la quale iniziò a protestare per la mancata unità della regione, e per il rialzo delle tasse dovuto alle misure protezionistiche. Il Khan decise di ignorare tali proteste, le quali crebbero notevolmente nell’isola di Sachalin.
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    Dall’occidente, intanto, giunsero notizie di una vittoria delle armate moscovite sul popolo polacco, una vittoria a dir poco schiacciante, che provocò la nascita di un piccolo nuovo stato: Galicia-Volhynia in Europa.
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    La classe mercantile era, come già detto, in fermento a causa di una possibile guerra, e tali paure si tramutarono in ricerche di miglior modi di commerciare, ideando una rete di centri di commercio minori, interni allo stato.
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    A seguito di un insulto di Haixi, lo scontro divenne inevitabile: per convincere i Ming, il Khan decise di chiamare alla propria corte lo statista più importante della nazione, dandogli l’incarico di convincere i Ming ad entrare in una guerra offensiva contro Haixi, facendo divenire Gorben il primo consigliere del khanato. Gorben svolse il suo compito alla perfezione e dopo appena un mese, fu firmata ed inviata la dichiarazione di guerra tra Haixi e Jianzhou per il dominio della Manciuria.
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    Il Khan Tolo decise di dividere in due aree di competenza la guerra: il fronte nord – Haiilanboo, Udi e Urkan, tutti ex territori di Yeren, furono affidati all’esercito dello stato vassallo, mentre il fronte sud era suddiviso di tre aree di scontri: il Giappone aveva competenza nella zona coreana, i Ming nel khanato vassallo e Jianzhou spettava il compito di combattere Haixi direttamente. La prima grande battaglia si compì a Girin, dove, sotto la guida di Tolo, l’esercito cino-jianzhou sconfisse l’esercito di Haixi. Furono, invece, sconfitte dalla flotta nippo-jianzhou una parte delle navi coreane. La prima città a cadere fu Girin, la capitale.
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    A seguito delle sconfitte contro gli eserciti avversari, ma prevalentemente contro l’esercito nipponico, la Korea fu la prima nazione a cadere, anticipando di quattro mesi la caduta di Haixi, con la quale fu messa la parola “fine” al suo ruolo di importanza nella regione, lasciando a Jianzhou il ruolo di controllo della Manciuria. Dopo un altro mese, il Khan avviò i processi per l’annessione del territorio di Yeren nello stato.


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  4. Mac Brian

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    Credo che in quel caso drill vada inteso come addestramento. L'evento parla infatti del fatto che le truppe sono state portate al picco dell'efficienza militare per un breve periodo.

    Molto interessante comunque l'AAR, è una zona geografica in cui avevo intenzione di giocare anch'io.
     
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  5. .:Expito:.

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    Grazie della correzione :) In ogni caso non modificherò la parte della parata, mi sembra carina lo stesso ^^ anche perchè parlo lo stesso di un esercito ben addestrato :)
    Sì la zona è interessante, in quanto hanno aumentato notevolmente il numero di province. In più, se riesci ad occidentalizzarti e ad avere la Cina, riesci ad avere qualcosa di osceno in termini di potenza. Anche la vicina india frammentata non é male, se non avessi fatto questo aar, avrei scelto sicuramente una nazione indiana, credo quella con la bandiera del II Reich
     
    Ultima modifica: 5 Novembre 2014
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    Per qualche strano motivo, non compare più il salvataggio su Steam, ma compare la vecchia partita che ho sovrascritto quando ho creato questa. Qualcuno ha qualche idea?
    Anche perchè 'sta partita mi stava piacendo tanto, e non vorrei fermarmi praticamente subito..
     
    Ultima modifica: 5 Novembre 2014
  7. Sir Matthew

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    hai controllato sul Cloud (o sul Local)?
     
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    Sì, su entrambi. Normalmente sovrascrivo i file delle partite, e quando ho giocato sabato-domenica, non mison ritrovato alcun problema, mentre ieri mi sono ritrovato la partita che sovrascrissi in partenza.
    Ho anche scritto sul forum paradox, ma non so quanto si possa fare. Ho ancora un capitolo da fare, in ogni caso, che doveva essere il conclusivo della prima parte...
     
  9. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    mai sovrascrivere le partite! forse hai sovrascritto per sbaglio un autosave, che ovviamente si è aggiornato...
     
  10. .:Expito:.

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    No no, ho sovrascritto una partita normale.. In ogni caso, pubblicherò l'ultimo capitolo e poi penso che ne farò un altro sul medesimo argomento
     
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    Ho finito la campagna che ho ricominciato, quindi domani concluderò questa con l'ultimo capito (sempre se le immagini si son salvate) poi inizierò l'atro (sono più di 1500 screenshot, quindi sarà un lungo lavoro xD). A domani con la conclusione ed il nuovo inizio!
     
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    Capitolo 4

    L’annessione di Yeren fu un importante passo verso l’unificazione della regione e verso il consolidamento dello stato di Jianzhou, che sotto il Khan Tolo raggiunse il suo massimo splendore. La quiete e la calma che regnavano nella regione, calma che portò un ammodernamento dell’esercito e della sua preparazione, con il conseguente aumento di morale per le truppe di terra, furono turbate però dall’avvento di una cometa, la quale portò grande paura nella poco colta popolazione, la quale, vedendola come una punizione divina, decisero di ribellarsi al sovrano.

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    Nonostante le rivolte, il comitato scientifico continuò a lavorare, provocando la contrarietà di diversi uomini importati, secondo i quali le la ricerca militare intrapresa è totalmente inutile e contro la tradizione degli avi. Tuttavia, il comitato decise si non dar seguito alle richieste di interrompere tale ricerca, provocando così una diminuzione del prestigio nazionale, in quanto il comitato si dimostrò superiore all’élite conservativa oltre che ai propri avi.

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    Il 6 agosto del 78 si concluse il processo di annessione di Yeren alla nazione, tra la felicità della folla e degli intellettuali. Con l’afflusso dei nuovi funzionari e dei nuovi scienziati nelle biblioteche e nelle ricerche nazionali, si venne a creare una nuova corrente di pensiero secondo la quale era necessario mantenere viva sul territorio la religione come struttura da affiancare allo stato.

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    Il 29 maggio del 79, il Khan Tolo morì. Secondo la legge del tempo in vigore nello stato, non ci potevano essere dei bambini, sebbene legittimi, a governare la nazione: il consiglio di reggenza nominò, quindi, un nuovo Khan e, con lui, pose una nuova casata alla guida della nazione: fu nominato Khan Fulin di Wanyan, che assunse la guida del khanato sotto il nome di Fulin I. Si venne così a chiudere la storia degli Aisin Gioro, la quale, durante trentacinque anni di governo, era riuscita a portare Jianzhou all’apice della sua potenza nella regione della Manciuria.

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    L’avvento della nuova dinastia scosse la popolazione, la quale, in un primo momento, non riconobbe il sovrano come legittimo, e, soprattutto i nobili, si rifiutarono di divulgare, e di far applicare, il volere del Khan alla popolazione. Tuttavia il Khan decise di aumentare gli sforzi e di aumentare il controllo sui nobili, con lo scopo di terminare tale situazione.

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    Le tensioni con il popolo nonostante i tentativi del khan non si placarono: la popolazione, specialmente nelle zone dell’ex territorio vassallo, nonostante fossero dotate di larga autonomia – superiore la 70% - la popolazione, complice anche il cambio di regnante, mostrò una certa avversità nei confronti dell’amministrazione presente, complice anche le nuove tasse alle quali dovevano sottostare a seguito del passaggio nel nuovo stato. La popolazione, stanca di tale oppressione, decise di ribellarsi contro il potere centrale, chiedendo più autonomia.

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    La ribellione, comunque, venne poco dopo soffocata nel sangue. Tale dimostrazione di forza fece sì che all’interno dell’esercito, e nell’opinione pubblica, si andasse ad instaurare l’idea di invincibilità dell’esercito, le cui sconfitte sarebbero solo frutto o del tempo o dell’utilizzo di tecniche vili da parte dell’esercito avversario. Tale idea, promossa soprattutto nei ranghi più elevati delle forze armate, fu accolta positivamente dal khan, il quale, in una società guerriera come quella che doveva governare, l’invincibilità dell’esercito è considerato un elemento di prestigio. Tuttavia, anche il consiglio di ricerca si allineò con l’idea di “invincibilità” dell’esercito, e diminuì i fondi per la ricerca in ambito militare per cinque anni.

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    Un anno e mezzo dopo, però, si manifestarono i problemi che avevano condizionato il khanato durante tutta la sua esistenza: la presenza di rivolte, nonché l’autonomia lasciata alle province del nord, e il lungo periodo di pace, tra cui venne risiglata l’alleanza Korea-Haixi, fecero apparire debole il khan agli occhi della popolazione, i quali videro Wehe Hinggiya un miglior khan. In contrapposizione al khan e a Wehe, si fece avanti un terzo pretendente, Nionio Usila, il quale, sebbene disponesse di un esercito minore, cercò di far valere le sue rivendicazioni sul trono.

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    A questi due “maggiori” pretendenti, se ne aggiunsero altri due minori, i quali vennero facilmente schiacciati dall’esercito. Tale crisi interna portò allo sviluppo di nuove picche, che aumentarono notevolmente la forza e l’impatto della fanteria nelle battaglie. Forte di questa tecnologia, e su pressioni interne, oltre che spinto dal timore di nuove rivendicazioni, il Khan decise di dichiarare guerra a Haixi. La guerra fu una vittoria totale: l’esercito del Khan sconfisse ripetutamente l’esercito haixiano e altrettanto velocemente occupò i loro territori, lasciando la guerra in Korea ai Ming e al Giappone. In soli tre anni si arrivò alla capitolazione della nazione, la quale dovette accettare sia perdite territoriali, sia il vassallaggio.

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    Meno di due anno dopo, il Khan Fulin I Wanyan fu nominato, davanti alla corte e alla popolazione, Imperatore della Manciuria. In 50 anni il Khanato si evolse dall’esser un semplice stato tribale ad essere un impero, capace di agire in modo egemone su tutta la regione.

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    Con ciò si conclude questo AAR che spero vi sia piaciuto. Resta il forte rammarico per non esser riuscito a completare la partita a causa di un grosso problema di salvataggio, ma vabbè.
     
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