Addestramento piloti giapponesi

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da GyJeX, 7 Maggio 2007.

  1. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.808
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.244
    Stamane sul treno sfogliavo Okinawa di Simon Foster, e l'occhio m'è caduto su attacchi aerei giapponesi convenzionali andati a buon fine contro colonne corazzate americane e contro i depositi in prossimità delle spiagge. Ero convinto che l'impiego convenzionale della flotta aerea fosse relegato alla scorta delle unità d'attacco speciali o comunque per la difesa aerea del Giappone... Seguendo i pensieri mi è venuta una domanda che giro ai miei 30 lettori: Uno dei problemi più grossi dell'aviazione giapponese era la scarsità cronica di piloti addestrati, una penuria così micidiale da spingere le alte sfere a promuovere le unità d'attacco speciali pur di aumentare le percentuali dei centri e ridurre gli incidenti negli atterraggi. La penuria di piloti addestrati era dovuta alla riduzione drastica delle ore di volo d'addestramento nelle varie scuole dovuta alla mancanza cronica di benzina, mancanza dovuta, a sua volta, dalla guerra americana al traffico mercantile (quasi completamente indifeso) tra le aree petrolifere e il Giappone... Come mai non si è pensato di trasferire le scuole di volo direttamente dove si estraeva e raffinava buona parte del petrolio ? Singapore, Giava, Sumatra, l'indocina, tutte aree tranquille dove poter addestrare piloti e con a disposizione tutta la benzina che si voleva... Il petrolio del Borneo è facilmente raffinabile, tant'è che spesso veniva utilizzato direttamente senza raffinazione per le navi (se non sbaglio la Tahio è esplosa proprio per colpa del carburante poco raffinato che sprigionava gas altamente infiammabili), anche tenendo conto che il carburante Avio aveva necessità di una maggiore raffinazione, la costruzione di una grande raffineria adibita solo allo scopo di fornire carburante per aerei avrebbe rifornito comunque l'intera area consentendo di saltare un passaggio e di dare un po' di respiro alla flotta mercantile che si sarebbe trovata con un compito in meno (anche uno in più per trasportare pezzi di ricambio e personale verso le scuole di volo, un compito comunque molto più leggero e che poteva comunque venire assolto anche da aerei da trasporto, o magari alianti, come si pensava di fare a metà del 1945)...
    Che ne pensate ?
     
  2. Veltro

    Veltro Guest

    Ratings:
    +0
    Durante la guerra i giapponesi sono sempre stati molto poco attenti alla 'logistica'.

    Per i comandanti di marina ad esempio le missioni di scorta ai convogli erano considerate un disonore rispetto alle missioni di combattimento.

    Non mi sorprende quindi che non abbiano pensato di spostare i centri addestramento piloti nelle vicinanze delle raffinerie
     
  3. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

    Registrato:
    16 Novembre 2006
    Messaggi:
    843
    Località:
    Caput Mundi
    Ratings:
    +0
    Bella domanda non ci avevo mai pensato.

    Secondo me il problema principale per cui non venne fatto era il tempo.

    Per addestrare decentemente un pilota ci voleva un 6-8 mesi.
    Fino alla seconda metà del 42, naturalmente nessuno ci pensava. I piloti abbondavano, ed erano appena stati conquistati i territori ricchi di petrolio, vai a immaginare che ti tagliano le vie di rifornimento e il petrolio non arriva.

    Poi a partire dal 43, comincia a presentarsi il problema.

    Servono 500 piloti per rimpiazzare le perdite. In addestramento ce ne sono 250. Già sono sotto di 250.
    I 250 che ho non posso aspettare che finiscano l'addestramento. Quindi abbasso i requisiti per le selezioni (e qui già la qualità cala, petrolio o addestramento che fosse). E li spedisco a fronte. Li 125 vengono abbattuti subito altri 125 si cominciano a fare le ossa.
    E prendo altre 300 reclute, riduco all'osso il programma e li stipo nelle accademie ce ne entrano 50 in più, tanto gli istruttori sono sempre quelli e di allontanare i pochi esperti dal fronte non se ne parla.

    Quindi mi mancano sempre 375 piloti, le scuole non ci sono, il petrolio comincia a scarseggiare, gli americani avanzano li devo fermare subito. A questo punto i Jap credo abbiano pensato. Cavolo o comincio a spostare le scuole, in malesia, borneo etc... e tra 6-8 mesi ho dei piloti abbastanza addestrati, ma gli americani mi bussano alla porta di casa e io non posso fare niente o faccio schiantare i pivellini sulle navi nemiche.

    Hanno scelto la seconda.

    Però sono poco ferrato in materia. Se non sbaglio, nel 43 alcuni esperti, furono richiamati in patria per fare da istruttori.

    Secondo me non era tanto la scarsità di carburante, ma il tempo necessario a formare equipaggi in numero sufficiente.

    A questo aggiungi che il divario tecnologico tra aerei USA e JAP aumentava........
    diciamo un "perchè sprecare risorse ed energie ad addestrare ottimamente un pilota se poi appena decolla viene abbattuto perchè lo faccio volare su una carretta?"
     
  4. Mcgerm

    Mcgerm

    Registrato:
    14 Gennaio 2006
    Messaggi:
    1.490
    Località:
    milano
    Ratings:
    +0
    costruire una raffineria non è un processo semplice, in più come già ribadito da altri non mi sembra che i giapponesi siano mai stati molto attenti alla logistica. per i piloti esperti richiamati a casa come addestratori, mi sembra che proprio saburo sakai il maggior asso giapponese fosse stato richiamato in patria alla scopo
     
  5. GyJeX

    GyJeX

    Registrato:
    6 Dicembre 2005
    Messaggi:
    32.808
    Località:
    santu sezzidu in dommo
    Ratings:
    +10.244
    La raffineria Shell sull'isola di Borneo è caduta intatta in mani giapponesi (ok, le torri di distillazione erano state manomesse, ma questione di poche settimane), così come le installazioni di raffinazione delle Royal Dutch Shell Oil sull'isola di Sumatra (nonostante il fulmineo contrattacco alleato vennero date alle fiamme solo alcune cisterne, ma gli impianti rimasero indenni a parte alcuni filtri intasati delle torri e i condotti di trasferimento del greggio)... Riportare gli impianti a piena produzione ed aumentarne la capacità non doveva essere così complicato visto che gli stessi giapponesi sfruttavano fin dall'inizio la tecnologia americana per la raffinazione del petrolio...

    Cercavo l'ammontare delle ore di volo di un pilota giapponese e son capitato qui --> http://www.coastcomp.com/artkramer/ davvero un bel sito :)
     
  6. Veltro

    Veltro Guest

    Ratings:
    +0

Condividi questa Pagina