AAR: Un mondo per due

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Filippo I di S.G., 19 Gennaio 2012.

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Come finirà?

  1. Prevarrà l'Inghilterra

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    61,5%
  2. Prevarrà la Borgogna

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    38,5%
  3. Il risultato sarà l'equilibrio

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    0,0%
  1. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Nata come una pausa durante lo studio di chimica, è iniziata una nuova partita in modalità multi-giocatore, che verrà portata avanti a fianco a questo piccolo AAR.

    A contendersi il dominio del mondo saranno solo 2 nazioni: Inghilterra e Borgogna. Io regnerò da Londra, Marco (Coach qui su NWI) da Digione.
    A breve il primo resoconto, sono aperte le scommesse sulla vittoria finale!
     
  2. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    vincerai tu anche se all'inizio faticherai a tenere il passo del nemico comunque vi seguo
     
  3. Pinky

    Pinky

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    Vinceranno sicuramente i selvaggi delle Tobriand guidate da Chuck Norris.
     
  4. Giank56

    Giank56

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    mi sarebbe piaciuto il classico Francia vs Borgogna, ma per come volete sviluppare la partita va più che bene anche adesso, la Borgogna avrà il vantaggio di crearsi un solido impero continentale, mentre tu dovrai espanderti con le colonie, è una bella sfida, vi seguo :approved:
     
  5. Enok

    Enok

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    Non ne sarei così sicuro: con la Francia IA, l'Inghilterra può espandersi facilmente anche sul continente!
     
  6. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Enok ha già capito tutto! :p


    Resoconto inglese, Parte I
    Enrico IV (12 settembre 1399 - 12novembre 1401)

    Si inizia. Nel cuore della guerra dei 100 anni, mentre la Francia si scaglia con tutte le sue forze contro l’Inghilterra, assediando i territori inglesi in Guascogna, Enrico IV decide saggiamente di occuparsi prima di tutto di quell’isola che, se non sottomessa, avrebbe potuto in futuro rappresentare una spina nel fianco. <<L’Irlanda dev’essere nostra!>>, questo lo slogan dell’invasione, che è di fatto pura formalità: divisi, e troppo deboli per opporsi, i vari staterelli irlandesi cadono uno dopo l’altro. Già nel 1400 Enrico IV può fregiarsi del titolo di Re d’Inghilterra, del Galles e dell’Irlanda unita.
    Superata questa prima esercitazione, le armate inglesi sono a questo punto chiamate al loro vero battesimo del fuoco. A sud, la Guascogna è caduta, e diversi contingenti francesi tentano temerariamente di sbarcare qui e lì nei possedimenti inglesi, in cerca di un’improbabile vittoria. Respingerli è facile, ma affrontarli in casa loro è tutt’altra cosa, e il poco risoluto Enrico, francamente, non se la sente di tentare. È ancora lì, indeciso sul da farsi, quando la morte lo coglie.
    Tutti gli occhi del regno si concentrano sul figlio, il bellicoso Enrico V…
     
  7. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Resoconto inglese, Parte II
    Enrico V (12 novembre 1401 - 7 maggio 1425)
    All’apparenza sembra solo uno spaccone, capace soltanto di menare le mani. E forse è vero. Ma quello che più conta è che lo sa fare bene: picchiare forte, al momento giusto, nel posto dove si nuoce di più, questi i suoi tre principi. La Francia è forte, ma il suo potere e la sua legittimità derivano dai suoi vassalli. I sovrani inglesi hanno molte ragioni per rivendicarne il trono, ed Enrico V lo sa. Sa che una prova di forza può portare d’un colpo dalla sua parte la fedeltà dei sudditi gallici.
    E quale migliore dimostrazione di potenza di un attacco diretto al cuore pulsante del nemico? L’obiettivo è Parigi, Parigi, fortissimamente Parigi. Bisogna cogliere il nemico di sorpresa, farlo voltare, colpirlo da una direzione imprevedibile e non dargli il tempo di rialzarsi. Tagliare la testa al gigante e poi bastonarlo sulle gambe, così che sia davvero finita una volta per tutte. D’altronde questa guerra va avanti da quasi 70 anni, non se ne può più…
    L’esca è lanciata: l’accesso militare garantito da Navarra al sovrano inglese permette di attirare sui Pirenei parte delle truppe francesi, che così, al momento critico, saranno irrimediabilmente lontane dal luogo della battaglia decisiva. La Borgogna, però, si rifiuta di collaborare, non garantendo l’accesso militare… come fare?
    <<Ma che domande!>> risponde Enrico a chi glielo chiede: <<Attacchiamola, è impegnata contro quel grassone del Sacro Romano Imperatore, non se ne accorgerà nemmeno se passiamo attraverso il suo territorio!>>. Detto fatto: il corpo di spedizione inglese, 20mila fanti alla guida di Robert Knolles, coadiuvati da 12mila cavalieri alla cui testa di pone lo stesso sovrano, sbarca a Calais e, passando per i territori borgognoni (con trascurabili devastazioni, ripicca inglese a chi negò l’accesso), punta direttamente su Parigi, cogliendo impreparati i francesi: il grosso dell’esercito nemico era diviso tra i Pirenei e la Normandia. Una spia completa il lavoro, aprendo le porte della città agli inglesi: Parigi cade!
    È il segno del destino: il mondo non sarà più lo stesso o, perlomeno, non lo sarà più l’Europa occidentale. I francesi tentano di resistere, azzardano dei contrattacchi, ma vengono respinti, e, con una serie di brillanti inseguimenti, infine distrutti, armata dopo armata, dai cavalieri della morte inglesi. Caux, la Normandia, il Vermandois… non c’è più freno al dilagare inglese. La guerra è vinta, il nord della Francia cambia padrone.
    Negli anni successivi la storia si ripete e, guerra dopo guerra, trionfo dopo trionfo, le insegne dei Lancaster discendono la Gallia, fino a giungere in prossimità del mar Mediterraneo.
    Nel frattempo, la Borgogna ha consolidato il suo potere, cercando innanzitutto di ottenere un primato commerciale. Presentandosi con offerte di amicizia, il sovrano di quel regno aveva proposto ad Enrico un’alleanza. Lui con una mano accettò l’offerta, appoggiando tuttavia l’altra all’elsa della spada…
    Anche qui, si trattava solo di aspettare l’occasione propizia, che prontamente arrivò.
    Sogghignava la spia inglese a Digione, vedendo il consiglio militare borgognone allestire un attacco in grande stile alla Castiglia, nazione già bendisposta verso la monarchia inglese.
    <<Mio signore!>> disse il messaggero.
    <<Uh? Parla!>> gli rispose Enrico, azzannando una coscia di pollo.
    Il sorriso sulla faccia dell’uomo si allargò: <<La Borgogna… invade la Castiglia!>>.
    <<Coff! La mia spada! Sellate il mio cavallo! Alle armi! Ma prima date l’accesso ai borgognoni, lasciamo che vadano a Toledo!>>
    Fu un’altra guerra vittoriosa: lontane dalla patria, le truppe borgognone non riuscirono ad evitarle di subire i primi assalti inglesi e, tornando sui loro passi, parte di loro fu falciata al volo dalla micidiale cavalleria inglese, sempre alla guida di Enrico Magno il conquistatore. E, dietro i francofoni, venivano le truppe castigliane, lanciate all’inseguimento, ottima carne da macello gratuita da sacrificare sull’altare della vittoria: la Borgogna, sconfitta dovette rinunciare a quattro ricche province francesi. Calais non era più isolata.
    Venne tuttavia lasciato il permesso agli sconfitti di tornare ad invadere la Castiglia: manovra, questa, tutto sommato utile anche all’Inghilterra, visto che in questo modo un potenziale nemico veniva atterrato. E, bisogna dirlo, in maniera pressoché definitiva…
    Enrico, osannato in patria, emblema della Cristianità forte (in quanto controllore papale pressoché in maniera permanente), moriva, infine, a Parigi, nel distretto rinominato Ile de England, il 7 maggio 1425. Lasciava alla figlia Jane una nazione temuta e rispettata, invitta sulla terra e incontrastata sul mare. E non è finita qui!



    Allegato 1: la missione di Dio!
    missione.jpg

    Allegato 2: il piano e l'avanza irresistibile
    il piano.jpg

    Allegato 3: quadro commemorativo delle vittorie di Enrico V
    agincourt.jpg
     
  8. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    La parte relativa a Jane I Lancaster la aggiungerò alla morte della amata sovrana, comunque sinteticamente: siamo arrivati fino al 3 gennaio 1454, l'Inghilterra si è notevolmente consolidata sul continente, attorniandosi di vassalli fedeli (tra cui la nuova, piccola Francia da due province in tutto!), e si prepara proprio ora all'esplorazione dei mari. Inoltre, a nord la Scozia è stata prima vassallizzata e poi annessa diplomaticamente, nel 1480 circa diverrà territorio nazionale... :sbav:
    La Borgogna, dal canto suo, è stata appena eletta sacro romano imperatore...

    Classifica guadagni:
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    Classifica militare:
    eserciti.jpg

    Mappa politica:
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    Dominii inglesi e vassalli:
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  9. Celt

    Celt

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    va beh, hai vinto.
    non doveva farti prendere la Francia.
     
  10. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Beh ma la partita non è chiusa, lui può crescere molto... adesso come support limit e manpower mi supera, e come economia non è molto lontano... e anche lui ha un po' di vassalli...
     
  11. bjb

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    Filippo hai già vinto!
     
  12. Giank56

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    mi hai sorpreso, non mi aspettavo una tua facile vittoria in Francia, mi aspettavo un attacco borgognone in quei momenti, tuttavia questa ha l'Europa dell'est tutto a portata di mano, tieni sempre d'occhio la situazione europea, non si sa mai quando la borgogna vorrà fregiarsi del titolo di re di Francia...
     
  13. Coach

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    No, re di francia no, semmai imperatore di germania!
    Adesso cercherò di scrivere il mio resoconto...
     
  14. Giank56

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    beh sta di fatto che per me la partita non è ancora chiusa, hai appunto la Germania che aspetta di essere conquistata, tuttavia evita altre conquiste inglesi in Europa, altrimenti ti troverai circondato
     
  15. Coach

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    Resoconto borgognone

    Resoconto della Borgogna


    1a sessione (1399-1454)

    Per chi credeva che la Borgogna avrebbe avuto vita facile all’inizio si sbagliava: è semplice espandersi sfruttando le missioni ma l’Inghilterra ha sfruttato eventi incredibili, tra cui una missione per rivendicare sostanzialmente tutta la Francia. Oltre a questo si è servita della stupidità dell’IA: se piazzi le truppe a Navarra, i soldati francesi si ammucchieranno tutti a Bearn, senza attaccarti!
    Durante i primi anni il lavoro diplomatco del nostro sovrano Filippo II è stato molto intenso: il Brabante, il Lussemburgo, il Gelre e il Bar sono passati sotto la nostra bandiera e i popoli integrati perfettamente.
    Il sovrano seguiva una linea diplomatica sobria: voleva essere rispettato dalle altre nazioni germaniche, non temuto. Tutte le volte che queste hanno tentato di intervenire per fermare l’avanzata borgognona, sono state punite con un pagamento in denaro o con l’isolamento diplomatico, ma non si è toccata minimamente la loro indipendenza.
    Nazioni assoggettate ce ne sono state, sì, col sovrano successivo, Carlo I, detto anche Carlo il Temerario, salito al trono giovanissimo. Hainaut e Liegi sono stati annessi, mentre il Treviri, la Sassonia, il Mainz, Cleves, e Colonia sono state forzate a diventare nostre nazioni satellite. I loro duchi sono, tranne quello di Cleves, elettori del Sacro Somano Impero.
    Carlo I è diventato Imperatore Sacro e Romano proprio grazie a questa politica imperialista.
    Non è stato tutto rose e fiori però: intestardendosi, Carlo I ha deciso di dichiarare guerra alla Castiglia per questioni commerciali. Durante la campagna iberica, l’Inghilterra ha fatto valere le sue rivendicazioni verso i nostri territori. Dapprima abbiamo combattuto, ma ci siamo arresi presto perché nel frattempo gli Spagnoli, che si stavano unendo alle forze britanniche, stavano diventando pericolosi. Abbiamo ceduto delle province, ma in seguito abbiamo potuto completare l’opera in Spagna, smembrando completamente la nazione e portandola alla bancarotta.
    Un secondo errore è stato compiuto nell’occasione dell’annessione di Liegi: il nostro sovrano ha dichiarato guerra con le truppe non pronte, e gli Inglesi ne hanno approfittato completando l’opera forzando un trattato in cui avremmo rinunciato per sempre alle nostre giuste rivendicazioni sulle province di cultura cosmopolita.
    La Borgogna non è solo guerre: la nazione ha sfruttato tutto il suo potere economico, derivante in gran parte dalle entrate commerciali. I mercanti borgognoni arrivano quasi ovunque in Europa, solo la piazza di Venezia è ingestibile, al momento. Grande innovazione all’interno della nazione, molti posti di lavoro creati e spazio ad artisti e uomini di scienza. Le nostre politiche di libero scambio ci espongono tuttavia allo spionaggio estero, e necessitiamo di un sistema di controspionaggio sempre efficiente, a scapito tuttavia di altre politiche, quali quelle sulla marina, che tra l’altro si è rivelata del tutto inefficace e superflua vista l’esigua quantità di porti della nostra nazione. Ma tutto questo potrebbe cambiare presto, dipende dall’evolversi degli eventi.

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  16. Coach

    Coach

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    Seconda sessione!

    Seconda sessione (1454-1484)


    Vediamo in questa sessione la scoperta delle Americhe da parte dell'Inghilterra, il crollo dell'Austria e l'annessione di alcune province iberiche all'Inghilterra, e un forte sviluppo interno da parte della Borgogna. C'è stata una guerra in cui l'Inghilterra ha cercato di evitare un'aggressione da parte della Borgogna contro la Svizzera. Vi è riuscita, la Svizzera uscirà incolume, ma gli Inglesi hanno dovuto cedere terreno: si impegnano a non ostacolare la Borgogna nelle sue politiche espansionistiche verso la Germania. Inoltre hanno liberato la Savoia al vassallaggio.

    In allegato screens, mappa e SAVE!
     

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