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[AAR] Un decente conDVCEnte?

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da auricaesar, 3 Settembre 2015.

  1. auricaesar

    auricaesar

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    Maggio 1940
    È fatta. Il pittore austriaco ha mosso il suo secondo passo verso la conquista del mondo.
    L'occidente è invaso!
    Tuona il Corriere della Controra
    La fine dei tempi
    Questo il parere de"Er Guardatore Romanese" noto quotidiano cattolico
    La storia si è rivoltata come un frittata
    "guida di cucina per alpini scout"
    Sotto il comando di Erich von Manstein, la Wehrmacht ha affondato un'altra sciabolata nel ventre passivo Gallico.
    Ho almeno questi sono i rapporti delle spie e dei generali che vanno e vengono da e per Palazzo Venezia
    Quel pazzo maledetto!
    Sempre di fronte al fatto compiuto!
    Balbo!

    Dica, Duce!
    Situazione del fronte Est?
    Duce, l'ordinamento delle divisioni è antiquato. Al posto di un binario secco, suggerisco un ternario monocolore per le divisioni di fanteria e un ternario tricolore per le corazzate.
    Quell'incapace non sa fare niente! Tenga, mandato per l'ispettorato e l'ammodernamento. Io intanto mi occupo del ministero...
    A presto, Benito.
    A presto, Italo.

    15 Maggio
    Nei corridoi del succitato palazzo Venezia, passi strascicati rompevano il silenzio.
    L'ammiraglio Bernotti camminava in attesa dell'avviso di ricevimento.
    Avanti!
    Quella voce era il tuonante vocione dei mille discorsi, di Torino, di Bari, di Milano. Ma era affaticata, arrabbiata.
    Chiamato, Duce?
    Ovviamente, Bertinotti, si accomodi, si accomodi.
    L'ammiraglio si accomodò davanti al Primo Ministro
    Vede, Ammiraglio, mi sono giunte voci... Sa, al riguardo della Marina Reale Britannica e della Marina Giapponese... Spie, diplomatici... Ma giungiamo al dunque... Mi sono giunte voci di una certa... Come posso dire... Arretratezza della Marina Italiana... Io non ci credo!
    Ma per credere, a volte, c'è bisogno di prove, giusto?
    Bene. Io voglio da lei queste prove. A lei conferisco, in qualità di ministro degli armamenti, la guida della ricerca a finché la Regia Marina si doti di portaerei e di un apparato moderno.

    Si, Duce. Accetto l'incarico.
    Bene, la voglio qui a Dicembre per il rapporto.
    A dicembre, allora...
    Si, a Dicembre.

    20 Maggio
    Riforme amministrative militari di Sua Eccellenza Benito Mussolini, Dux di Italia.
    - Eliminazione del V e del IV corpo d'armata alpino e accorpamento delle rispettive divisioni al II e al IX corpo d'armata alpino
    - Produzione di 9 brigate di fanteria in contemporanea, che si aggiungeranno alle divisioni ad ordinamento binario rendendone il più possibile ad ordinamento ternario.
    Ultimi dieci giorni di Maggio
    L'impero britannico e le potenze alleate attaccano indiscriminatamente l'Italia con embarghi economici, che non peggiorano comunque la già non ottimale situazione italiana. Prima dell'incremento della produzione di petrolio fortemente voluta da Mussolini, l'unico partner commerciale è e resterà la Germania.
    Dopo una breve disposizione sul fronte iugoslavo albanese delle forze di occupazione, il Comando Superiore stabilisce il ritiro di cinque divisioni su sei. Rimane la 53ª Arezzo.
    10 Giugno 1940
    Il re, Vittorio Emanuele, dopo un lungo consiglio congiunto dei ministri e delle massime cariche militari e nobiliari, con grandissimo scalpore rinuncia ai titoli di Imperatore di Etiopia e di re d'Albania.
    Esse sono nominate stati Federati d'Italia (praticamente uguali a quelle che sono le Regioni a Statuto speciale, NdA) e viene loro concesso un esercito proprio e l'obbligo, oltre che render conto allo Statuto Albertino e alle direttive del Duce, di dare il surplus di produzione, nel caso questa raggiunga alti gradi, allo stato italiano.
    Balbo , deciso ad eliminare le troppe teste di ponte orientali rendendole invece spine nel fianco alla Jugoslavia, chiede ed ottiene dal Duce un'offerta all'Albania:'un corpo di spedizione formato dalla 53ª Arezzo.
    Dopo due ore di trattati, l'Albania rifiuta.
    La 53ª permane in Albania.
    La stessa cosa non si può dire del Comando Albanese, disciolto per inutilità, e delle forze aeree, tornate in Puglia.


    Nota di AAR: domani la descrizione dei fronti.
     
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  2. Gamby

    Gamby

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    Ahahhaahahhaahhahha like solo per il titolo. Ammettilo: eri sbronzo mentre lo scrivevi
     
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  3. auricaesar

    auricaesar

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    L'estate del '40 fu difficile per l'economia italiana.
    L'autarchia, tanto esaltata dal fascismo, si rendeva ancor più necessaria all'interno dell'Asse.
    Le potenze occidentali, vedendo come pericolo Mediterraneo la neutrale Italia Fascista, imponevano embarghi ed annullavano gli accordi.
    Alcune situazioni furono imbarazzanti per i Ministri dell'economia e degli Esteri.
    Ciano annota nel suo diario
    2 Luglio 1940
    Le nazioni alleate alimentano la guerra fredda che il Duce ed io non vogliamo.
    Non solo stati con cui non commerciavano affatto, come Gran Bretagna, Belgio, e il Commonwealth tutto, ci embargano, ma anche nazioni che di fatto non esistono più come potenze commerciali o come semplici governi, come la Norvegia o la Polonia.
    Una pagliacciata commerciale, che noi isoliamo con l'aiuto della Germania e del Giappone. Renderci dipendenti da loro, però, è un pericolo.

    Palazzo Venezia, 20 Luglio
    Dopo qualche mese di ricerche navali, lui era li. L'ammiraglio Bertinotti portava i primi risultati di ricerca al Duce.
    Come al solito, si accomodò nell'ufficio del dittatore
    Saluto al Duce!
    A noi!
    Bertinotti! Che piacevole sorpresa!
    Saranno ancora più piacevoli queste carte, duce.

    Mussolini si finse sorpreso. Non lo era affatto. Perfettamente conscio che in quelle carte c'erano i primi risultati per delle portaerei italiane, aspettava soltanto le statistiche e i calibri, le velocità e le dimensioni delle prime navi.
    Duce, la devo prima avvertire che i risultati raggiunti, per ora, non sono comparabili a quella della Marina Reale e Imperiale britannica e Giapponese. Ma sono le basi.
    Comprensibile...
    Ecco. I risultati.

    Bertinotti lanciò sul tavolo confusamente le carte, ma Mussolini ne capì il più possibile.
    Come vede, queste portaerei sono state progettate per il supporto chiuso e immediato. Portaerei da scorta, così le chiamano i massimi teorici inglesi.
    Esse possono imbarcare gruppi aerei appositamente progettati, eccoli qui...

    Stavolta le carte sul tavolo riguardavano progetti aeronautici.
    E in questo modo offrire, come già detto, supporto aereo fondamentale.
    Questi progetti non ci pongono, Duce, allo stesso posto inglese, o giapponese, o Americano. Ma ci dona un posto di rilievo nelle Marine Italiane non Inglesi.
    Ho parlato con il generale Balbo, ho appreso i piani d'Oriente. Queste portaerei sono perfette, per quel genere di compiti.
    Perfetto, Bertinotti, semplicemente perfetto! Entro quanto, se mi intende?
    Commissionate adesso, avremmo la prima portaerei da scorta nella primavera del 1942.
    Ah...

    Bertinotti avvertì una nota di delusione nel vocione trascinatore.
    Comunichi all'Ansaldo che voglio una portaerei di questo genere.
    Nome?
    Classe Rapax, Progetto Aquila.
    Arrivederci Duce...
    Un'ultima cosa...
    Si, Duce?
    Ha i pieno poteri di proseguire nelle ricerche. Voglio una portaerei che possa competere e battere una Illustrious qualsiasi!
    Si, duce.

    15 Agosto 1940
    A camminare nei corridoii di Villa Torlonia questa volta non era un italiano, ma un tedesco.
    Un ministro. IL ministro.
    Von Ribbentrop stava ancora pulendosi la bocca quando l'impaziente, o forse sarebbe meglio dire l'indormiente, Mussolini lo fece alzare ed iniziarono a passeggiare.
    Mi dica... Come sta andando sul Fronte Occidentale?
    I francesi plutocrati cedono, Duce...
    Le dico: entro un mese saremo a Parigi!
    Questo vuole il Fascismo!
    Questo vogliono i tedeschi!
    Vergogna e imbarazzo ricadono sopra i vincitori maledetti plutocrati della Prima Guerra Mondiale! Il fhürer è soddisfatto.
    Mi dica a proposito, come sta il Fhürer della Germania?
    Bene, felice... Come Himmler e Manstein, dopotutto...
    Attribuisce per tanto il merito dei successi ai generali?

    Mussolini aveva calcolato tutto. Disprezzava i tedeschi, ma chi disprezza vuole.
    Non del tutto. Gran parte del lavoro la hanno fatta i soldati, le SS, i panzer...
    Panzer?
    Si, i "carri armati", come li chiamate voi italiani.
    Gli italiani sarebbero disposti a chiamarli panzer, non so se mi intende, pagando anche per ciò.
    Quanto volete?
    L'autorizzazione per due divisioni di mezzi corazzati, modello Terzo.
    Il prezzo è questo...

    15 Agosto. Il buon ferragosto per gli italiani fu l'autorizzazione di Hitler alla costruzione di due divisioni corazzate con mezzi Pz.Kpf.W. III. Un'autorizzazione che il Fhürer aveva concesso nell'illusione di un'entrata in guerra a breve termine da parte dell'Italia. Presto fu disilluso.
    Un altro regalo per l'esercito fu la dissoluzione di tutte le divisioni di milizia coloniale e dei Quartieri Generali Etiopi. L'unica divisione a salvarsi fu la Granatieri di Sardegna, subito portata sul fronte Est. Finalmente migliaia di coloni italiani per il fascismo tornavano a casa.
    Dell'immenso lavoro del Ministero degli Armamenti e del generale Balbo si vedevano i primi risultati. Il 7 settembre tre brigate furono pronte, tutte assegnate alle divisioni di fanteria sul fronte est. Un'altra l'otto. Sette il tredici. Finalmente le divisioni di fanteria avevano ordini di battaglia aggiornati.
    Al comando superiore, già si parlava di Jugoslavia e di Ungheria. I piani predisposti erano ispirati al Fall Gelb e al Fall Weiß.
    In Istria, erano stati predisposti due Schwerpunkt.
    Due divisioni Corazzate a Trieste, con due divisioni motorizzate, due di fanteria (tutte aggiornate, quelle in Istria).
    Un ad regione più in basso, prima della punta finale, erano state messe tre divisioni motorizzate, una corazzata, due di fanteria.
    In mezzo ai due Scwerpunkt, quattro divisioni di fanteria, il martello per l'incudine.
    Sulla punta Sud, a proteggere il fianco, due divisioni di fanteria. All'estremo nord, ai piedi delle alpi, tutte accumulate otto divisioni. Sette di fanteria, una alpina (la famosa "Julia" non aggiornata). Tre Quartieri Generali.
    Questo il fronte iugoslavo, alla vigilia dell'attacco italiano.


    Successivamente, le mappe del comando superiore integrate ai documenti di Palazzo Venezia.
     
  4. auricaesar

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    [Non mi salva gli screenshots, se sapete come si fa, scrivetemelo qui sotto]

    12:00, 24 settembre 1940.
    Gli italiani, a casa, mangiano. È martedì.
    Gli operai si preparano a tornare in fabbrica.
    I loro figli, si preparano a correre.
    24 settembre, all'ambasciata Iugoslava, viene consegnata la dichiarazione di guerra.
    Questa guerra è una guerra contro la Iugoslavia, non contro il popolo Iugoslavo!
    Sentenzia il Duce nel discorso della controra Romana a Palazzo Venezia.
    Ha ragione: il popolo Iugoslavo non vuole combattere.
    A dire il vero, nemmeno la Iugoslavia.
    Il compito che spetta al generale Balbo è dei più semplici.
    All'ultimo minuto, il 21 settembre, sono avvenuti gli spostamenti finali. I Iugoslavi non reagiscono. Quando l'ultimo sodato arriva alla sua posizione, alle 3:00, viene mandato il comunicato a Roma. Il conte ciano viene svegliato di soprassalto per elaborare la dichiarazione.
    Alle 15:00 del 24:00, gli ordini sono dati.
    I due gruppi corazzati dovranno chiudere in una sacca le forze iugoslave prendendo Lubiana da due lati. Elaborazioni inutili. La divisione di fanteria del nemico è debole. Vengono predisposti comuni avanzamenti sulle basi della guerra veloce. In un lampo, le linee iugoslave sono spezzate. Gli alpini a Nord, i carristi a sud! raggiungono il Danubio il 30. La Iugoslavia è spaventata. Prova ne è che l'Albania non è stata toccata, Zadar è stata presa con ritardo di dieci giorni.
    Un timido attacco alle isole Cers, ma la guardai lasciata a Sud reagisce.
    Contemporaneamente al contrattacco, Zagabria cade. Cade il 28 Ottobre, al compleanno del fascismo, che in questa data festeggerà anche la nascita dell'Impero Europeo d'Italia.
    Balbo impone la costituzione del Fronte sulla "Linea Zagabria", una immaginaria linea che, passando per Zagabria, termina nell'Adriatico. Li le forze Italiane sono stanziate, in attesa di nuovi ordini.
     
  5. auricaesar

    auricaesar

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    E lì Balbo impaziente non attende.
    Le forze italiane continuano l'avanzata con continui aggiustamenti di fronte per sfruttare al massimo le divisioni e i soldati.
    10 Dicembre 1940
    A dicembre, però, viene ordinato il fermo da parte del comando supremo. I soldati sono sfiniti, il freddo è terribile e non fa muovere nessuno.
    Cara madre,
    qui in Iugoslavia, sulle montagne, si gela.
    Il Duce aveva detto noi che avremmo trovato una guerra rapida. È vero, per carità, a conquistare mezza Etiopia ci abbiamo messo cinquant'anni, a conquistare mezza Iugoslavia un mese. Ma non è la guerra rapida che mi aspettavo.
    Noi della fanteria dobbiamo resistere bene. I soldati slavi sono chilometri più avanti ma sono deboli, disorganizzati, pochi.
    Madre, penso che la guerra finirà a breve.

    [VERIFICATO DA CENSURA: Respinto]
    In quel fronte statico le riserve raggiunsero le armate. Poche, a dir la verità, raggiunsero i pieni organici, ma erano pur sempre uomini in più nella causa fascista.
    Il Natale, e più in generale Dicembre, è una festa tre volte lieta nell'Italia di fine '40. Primo, perché i soldati si fermano, si riposano, e grazie alla riconquista di Zadar hanno rifornimenti in quantità. Secondo, i bisogni si fermano, la produzione è più controllabile, si aumentano generalmente gli sforzi delle industrie. Terzo, Be, è Natale.

    Ordini del DVCE.
    - Fermare le avanzate per tutto il mese di Dicembre.
    - Riorganizzare le armate e i corpi in vista di una nuova avanzata a gennaio.
    - Ridistribuire gli uomini per una più equilibrata difesa del fronte.

    Si parlava già di una nuova avanzata a Gennaio. Avanzata che non avrebbe tardato ad arrivare
     
  6. auricaesar

    auricaesar

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    13-20 Gennaio 1941
    Ordini del Comando supremo d'oriente, generale Balbo
    - Al V corpo d'armata, sezione Sud del Fronte Iugoslavo, è dato ordine di attaccare la stazione aerea e navale iugoslava sita in Split.
    - L'attacco e la conquista saranno opera delle due divisioni che tengono il fianco sud.
    - È ordinata è raccomandata una successiva avanzata per tenere in sicurezza il sicuro scalo navale e aeroportuale che verranno immediatamente consegnati nelle mani di Supermarina e Superaereo.
    Il 13 ci svegliarono presto, subito in uniforme e fucile.
    Il mare, pacato, ci ricordava il dolce suolo della patria, le calde braccia delle madri, delle mogli, delle fidanzate. Ah, quanto tempo sarebbe passato prima di tornare nella dolce Italia?
    Solo Lui lo sapeva, l'uomo categorico, l'uomo dei treni, dell'autarchia. Solo lui, con un gesto ci avrebbe ricondotti sul suolo natìo.
    Tratto da: Centomila secchielli di sabbia, Silla righelli-Storm

    Come riferisce Storm, la divisione Venezia avanzò rapidamente, ma la battaglia si faceva difficile. Sugli stretti passi di mare, i iugoslavi avevano costruito barricate e comunque eretto una elementare difesa che reggeva l'urto italiano. Fu necessario l'arrivo dell'Aeronautica, da Trieste, per spaccare i reni iugoslavi e far conquistare Split all'invasore Romano. Non contento di ciò, balbo decreto un'ultima avanzata per assicurare le posizioni.
    Ma cosa accadeva intanto nel mondo?
    Per rispondere a questa domanda, bisogna fare un salto indietro, e tornare al lontano e felice inverno del '40.
    Ciano proseguiva con passo incerto il marciapiede per Villa Torlonia. Aveva dato uno sguardo a Villa Borghese, ora si preparava a parlare con il suocero.
    Saluto al Duce!
    A noi!
    Galeazzo, benvenuto, quali notizie mi porti?
    Notizie di Germania, Duce.

    Il volto di Mussolini si oscurò, in cuor suo già sapeva cosa fosse accaduto.
    Vai avanti...
    I servizi segreti, in esclusiva, ci hanno informato che i tedeschi sono su Parigi, il Fhürer ha già iniziato le trattative e...
    E?
    Sembra che Hitler non voglia annettere la Francia...
    Beffardo, li vuole punire, secondo lui tutto questo CASINO è stato una punizione! Quell'uomo... Ah, quell'uomo..
    Proseguo, Duce. Le ultime notizie riguardo alle clausole riportano la formazione di un governo provvisorio a Sud dell'Hexagone, nella ridente cittadina di Vichy. Il nord resterà francese.
    Un'ultima cosa, Ribbentrop mi ha riportato la richiesta di Hitler di un'entrata in guerra italiana...
    Me ne frego! Rifiuta, trova una scusa ma rifiuta...
    Si, Duce.
     
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    Ultima modifica: 4 Settembre 2015
  7. auricaesar

    auricaesar

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    A Trieste la bora soffiava, grosso rivale della staffetta portaordini che stava dirigendo si verso il Comando supremo d'oriente.
    Correndo, il soldato Gino Pasquizi, capo staffetta del servizio postale dell'esercito, stava concludendo il lungo viaggio intrapreso da Gorizia.
    Finalmente il tepore di un ufficio lo scaldò. Era il
    1 Febbraio 1941
    G-generale Balbo, ho qui con me i rapporti della 6ª armata...
    Iugoslavia, eh? Bene, bene...
    Balbo prese a sfogliare le carte.
    Si, mi avevano già avvertito della presa di Split, qui ovviamente in più ci sono solo i dislocamenti...
    Comandi, generale?
    Si, porti questi a Gorizia.
    5 Febbraio, ore sette del mattino
    Il fronte Sud, V corpo d'armata e corpo corazzato, era in movimento. Quello che i comandanti si accingevano ad eseguire era di fatto il terzo passo verso la conquista della Iugoslavia.
    Il suo nome era
    Operazione "Bis"
    - Muovere il corpo corazzato, il V corpo d'armata e l'IX corpo d'armata lungo due direttrici che conducano a Sarajevo e alle rive ad essa parallele.
    - Conquistare Sarajevo ed occupare il tutto in modo da avere un fronte breve e gestibile.
    - Fornire supporto aereo sulla città.

    Balbo la fece facile. No aveva calcolato il mese e la stagione, le montagne e la città.
    La battaglia per Sarajevo fu dura, aspra, terribile. Nelle mura della città i male armati ma convinti iugoslavi tenevano testa ai carri e ai coraggiosi uomini italiani. La città cadde dopo giorni di combattimenti, dei quali Superaereo decise le sorti. Alla fine, Sarajevo cadde, il fronte iugoslavo si ritirò, ma la sua attenzione andava altrove.
    Albania, sacca di Cetyn
    Ci hanno presi! Ci hanno presi maledizione!
    La voce era quella di Rodolfo Piervigne, ultimo caporale dell'ultimo rimasuglio della 53ª Arezzo, divisione finita nella mani iugoslave, come del resto era finita l'Albania
    Caporale regga! Caporale regga!
    Non posso più reggere, non possiamo più reggere!
    Regga per il Duce, per l'Italia!
    Quale Duce? Quale Italia?
    Il Duce del fascismo, l'Italia dei Savoia!
    I Savoia! Ecco! I Savoia! Si rende conto, i Savoia!

    Il caporale era euforico, impazzito forse.
    Uomini! Soldati Italiani! Ci hanno insegnato che per combattere, per vincere c'è bisogno di eroico coraggio latino!
    Uomini! Soldati Italiano! Noi ora combatteremo, noi ora vinceremo! Avanti Savoia!

    Silenzio, nella 53ª. Un soldato grida, un altro fa lo stesso, altri dieci si aggiungono, diventano cento, poi mille, poi tremila!
    Avanti Savoia!
    L'euforia pervade il campo di battaglia, tremila italiani escono dai loro buchi, dalle loro barricate e si abbattono come onde sul nemico, baionetta e pugnale, ad ingaggiare un brutale corpo a corpo, un finale corpo a corpo.

    53ª Arezzo, medaglia d'oro al valor militare
    Nel momento critico e buio, essa non rinunciava alla battaglia, gettandosi con ardita forza ed arguta esperienza contro il maggiore e superiore nemico.
     
  8. auricaesar

    auricaesar

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    Alle cinque del 27 febbraio le ultime unità coinvolte nella Bis si adeguano al fronte. Lo stop ora è ufficiale, per tre giorni riposo di fronte.
    Tre giorni sono tanti per una guerra di movimento.
    E infatti Balbo questa vuole una guerra di movimento, movimento continuo ed impetuoso.
    1 Marzo
    Al nord le unità del corpo auto trasportabile (soltanto di nome, in effetti) Si lanciano in un accorciamento di fronte che trova i iugoslavi impreparati e li fa ritirare.
    Così continua la guerra in Iugoslavia, continuo attacco, mai difesa.
    24 Marzo
    Bernotti, l'ennesima volta, camminava a palazzo Venezia.
    Avanti...
    Questa volta il fascistissimo vocione era soddisfatto e leggero.
    Bernotti entrò.
    Saluto al Duce!
    A noi!
    Gli occhi di Mussolini erano colmi di gioia. Ogni volta che il senator Bernotti entrava negli uffici di palazzo Venezia, c'erano buone notizie.
    Al sodo, bernotti, cosa mi porta?
    Il duce tentava di mascherare la sua infantile felicità
    Buone notizie... Ecco le carte.
    Mussolini osservò i nuovi progetti
    Con questa arriviamo in pari alla Reale Marina britannica... Queste sono VERE portaerei, possono caricare il triplo degli aerei che il progetto Roma poteva caricare. Classe e Nome?
    Bernotti si permise un'anticipazione, ma Mussolini acconsentiva
    Classe Dalmazia, progetto Sparviero. Entro...
    43, Duce, 1943.
    Bene, comunichi agli Ansaldo.

    25 Marzo
    Pasquizi aveva ricevuto promozione e spostamento, ora si trovava lì a Trieste, come capo delle comunicazioni del Comando Supremo d'Oriente.
    Generale Balbo, questi gli ultimi dati. In definitiva, il fronte è pronto...
    Ottimo, ottimo... Questi i piani... Li consegni a Zagabria... Può andare...
    Si, generale.

    Operazione Vendetta
    Alla 6ª armata
    - In data 27 Marzo, si avvierà, a carico del V corpo d'armata e del comando corazzato, l'Operazione vendetta. Essa consiste in un'avanzata a Sud lungo la Litoranea fino a Podgorica.
    Li arrivate, un distaccamento formato da una divisione corazzata e una di fanteria, formando una sacca chiusa dal confine Bulgaro, si avvieranno in direzione Tirana per espugnare la città albanese.
    - Le divisioni Ariete e Littorio, impegnate a Nord, non sono state scelte per questa delicata operazione
    - Comando categorico: resistere!

    Inutile dire che l'operazione vendetta ebbe successo, ma lo ebbe solo a metà. Infatti, per la scarsità di truppe, le divisioni si bloccarono a Podgorica, aspettando le altre mosse del fronte. Mosse che arrivarono il 15 aprile.
    15 Aprile
    La divisione Julia, insieme a quattro divisioni di fanteria, ha il compito di aggirare dall'estremo nord del fronte, le divisioni di linea iugoslave.
    Essa, appena potenziata insieme alle altre da una brigata di fanteria ternaria, lo esegue egregiamente.
    Ci vogliono 12 giorni perché il fronte arrivi, dopo la sacca creata dalla Julia, a 300 km da Belgrado.
    1 Maggio
    Viene lanciata l'operazione Bella Città, parodia italiana di BelGrado, con cui Balbo pensa di concludere la guerra. Essa si divide in due zone: zona nord e zona sud. Nella zona Nord le due divisioni Littorio e Ariete, potenziate ternariamente con due brigate di Panzer III, guidano l'avanzata del 90 % delle armate italiane in un'avanzata che porterà alla battaglia di Belgrado.
    A sud, le due divisioni corazzata e fanteria eseguono la seconda parte dell'operazione Vendetta, catturando Tirana e liberando l'Albania.
    10 Maggio-26 Maggio la battaglia di Belgrado
    In breve tempo le divisioni italiane raggiungono Belgrado. Qui si impantanano facilmente.
    È la seconda Sarajevo, all'ennesima potenza. Il sole batte, fa caldo.
    I cannoni sparano, le divisioni di cavalleria iugoslava vengono schiacciate dai panzer italiani, i fanti italiani, preparati ed esperti, abbattono la resistenza iugoslava.
    È notte.
    Alle undici del 26 Maggio Belgrado si arrende. Passerà un giorno, prima che anche la Iugoslavia dichiari la resa, e venga annessa all'Impero italiano.

    Ma Mussolini non è stanco, anzi ordina il dislocamento delle armate sul Fronte bulgaro, prima che, inevitabilmente, quest'ultimo passi all'Asse?
     
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