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AAR Ordine Teutonico

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Mimmmo, 25 Aprile 2008.

  1. Mimmmo

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    Ludwig Von Erlichshausen ( 8 Novembre 1449 – 2 Gennaio 1468)
    31° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico

    La nostra storia comincia il 30 Maggio 1453, la tragica caduta di Costantinopoli ha risvegliato l’Europa da un sonno profondo.

    Nel castello di Königsberg il Gran Maestro dell’Ordine Teutonico Ludwig Von Erlichshausen, statista mediocre e fervente cattolico, era intento nel gravoso compito di rinnovare la sua corte con la nomina di tre nuovi dignitari: l’abile commerciante italiano Luca Pitti, il tesoriere Leopold Wilhelm Von Freymann e il fedelissimo Clemens August Von Urebach come consigliere di Stato.

    Intanto nell’isola di Ruhnu, affogata nel placido Mar Baltico, si stava svolgendo un incontro per firmare un’alleanza tra l’Ordine Teutonico e l’Ordine di Porta Spada con sede nella città autonoma di Riga. I due Ordini cristiano cattolici si giurarono reciproca fedeltà di fronte a Dio per affrontare insieme qualunque pericolo proveniente dall’esterno.

    La situazione internazionale era infatti particolarmente tesa, si doveva immediatamente ricorrere ad un arruolamento di diversi reggimenti. A sud la Polonia e la Lituania non nascondevano minimamente le loro mire espansionistiche per poter avere un accesso al mare, ad est i feudi russi di fede ortodossa mal celavano il loro odio contro i cristianissimi cavalieri ed infine ad ovest la situazione era imprevedibile, il continuo mutamento di alleanze tra gli stati tedeschi non lasciava spazio ad alcuna previsione.

    L’azione dell’Ordine Teutonico in questo periodo si sviluppa dunque in due direzioni: un’amplio sforzo commerciale nel mercato di Novgorod, facilitato anche dall’adesione alla Lega Anseatica, e l’arruolamento di un numero sempre maggiore di reggimenti che vennero sottoposti ad addestramenti fisico-spirituali sempre più intensi per migliorarne al massimo l’efficacia in guerra (+1 verso qualità).

    Il 17 Maggio del 1454 Vasili III sovrano della repubblica mercantile di Pskov, dichiarandosi vittima di ripetute (ed immaginarie) frodi commerciali perpetuate dall’Ordine decise di scendere in guerra. Il piccolo stato non poteva certo costituire una minaccia per i teutonici ma fu subito chiaro che il vero nemico non era la repubblica di Pskov quanto il vasto e potente regno di Novgorod che fin da subito si schierò al suo fianco. Il vile pretesto che diede vita a questa guerra fu dunque dimenticato da tutti, si era di fronte ad una vera e propria guerra d’aggressione e solo le armi avrebbero deciso quale dei due contendenti ne sarebbe uscito a testa alta. Immediato fu il soccorso di Silver Stodwesher, Gran Maestro dell’Ordine di Portaspada, che si mise agli stesso al comando di mille intrepidi cavalieri di Riga che diedero grandi prove di valore nella guerra che seguì.

    Mentre si arruolavano in fretta nuove truppe i due grandi eserciti teutonici si preparavano a muovere in due direzioni: l’uno verso la città di Pskov per assediarla e costringere il paese alla resa, l’altro verso la costa per occupare una serie di piccoli villaggi privi di fortificazioni. La strategia adottata puntava ad occupare alcune particolari province non fortificate, evitare i grandi scontri per impegnarsi solo in caso di sicura maggioranza numerica, quindi mandare nel panico il governo di Novgorod e costringerlo ad un’amara resa. La città di Pskov fu posta fin da subito sotto feroce assedio e cadde il 6 giugno 1455 costringendo Vasili III all’esilio mentre la repubblica divenne vassalla dell’Ordine Teutonico pagando un indennizzo di 50 ducati per dato inizio a quella tragica guerra. Tolto di mezzo il primo rivale rimaneva in campo il vero avversario, le truppe russe infatti si concentravano faticosamente intorno ad una nostra fortezza in Estonia mentre il nostro esercito portava avanti l’occupazione dei villaggi nemici e metteva sotto assedio la capitale Novgorod. Il cambiamento dei movimenti delle nostre truppe, che ora davano adito ad una concentrazione sulla capitale, ora sembrava si spostassero ad ovest, ora a nord, mandarono nel panico lo stato maggiore nemico che cominciò ad emettere ordini contrastanti alle proprie truppe. Approfittando del panico i prodi cavalieri teutonici continuarono a dilagare anche nel nord, oltre la capitale al confine con la Svezia. Anche la flotta ebbe il suo momento di gloria affondando l’unica galea nemica che solcava il Mar Baltico. La strategia teutonica si rivelò vincente, il 22 Aprile 1456 infatti la capitale nemica s’arrese dopo 335 giorni d’assedio mentre gia altre quattro province erano state occupate quasi senza colpo ferire. Ci si sedette così al tavolo delle trattative, sul trono di Novgorod sedeva ora Feodosili Nozdrevaty che in lacrime firmò la cessione delle province di Ingrmanland e Neva, il suo paese aveva subito una disonorevole sconfitta militare da parte di un esercito di gran lunga meno numeroso e che aveva tolto al suo regno ogni accesso al Mar Baltico.

    La notizia della miracolosa vittoria attraversò in un lampo tutta l’Europa, l’Ordine Teutonico ottenne un discreto prestigio, il cardinale Von Poll si fece portatore delle istanze del paese presso la Santa Sede e ora tutti i vicini guardavano lo stato Baltico con un tacito timore. La città vassalla di Tver acconsentì fin da subito ad un alleanza con i propri nuovi padroni mentre gli abitanti delle terre occupate mantennero una viva ostilità che spesso sfociava in piccoli episodi di vera e proprio ribellione. Erano non più di 3000 anime di cultura ingriana, più vicine alle genti scandinave che a quelle baltiche, avevano la fama di gran lavoratori di pellami ed erano ostinatamente legate al culto ortodosso. Questa piccola regione di confine costruirà un grande problema per l’Ordine Teutonico negli anni a venire.

    Ma ora il Gran Maestro dell’Ordine Teutonico sembrava non pensarci tanto impegnato come era a godersi i frutti della sua vittoria. La prima cosa che volle fu la costruzione di una grande caracca per rinforzare la sua flotta di undici galee come per ribadire che con questa vittoria si era aggiudicato di diritto il controllo del Mar Baltico. Poi diede un impulso decisivo alla ripresa del commercio(idea astuzia commerciale), che durante la guerra aveva perso la sua ottima posizione nel mercato di Novgorod a causa dell’embargo, decidendo di deviare il flusso di prodotti dell’Ordine Teutonico verso i mercati di Lubecca e delle Fiandre. Lasciandosi trascinare dall’ottimismo licenziò poi il fedele consigliere Von Urebach per chiamare a corte il prodigioso violinista Jean-Baptiste De Rieu per allietare i nobili, il clero e gli alti ufficiali dell’esercito vittorioso.

    In questo clima euforico del dopoguerra la stabilità dell’Ordine non poteva che rafforzarsi ma gia dietro l’angolo si affacciava un nuovo pericolo che, enormemente sottovalutato, mise in ginocchio il paese per un bel po’ di anni. Stiamo parlando della minoranza ortodossa ingriana che sempre più spesso compieva atti ostili verso l’Ordine scacciandone gli esattori e ostentando la propria fede religiosa, in occasione delle festività natalizie del 1458, in piena opposizione con il culto statale. Il Gran Maestro non ebbe alcun dubbio, bisognava sterminare gli eretici per riportare la pace, diede vita ad una vera e propria inquisizione che appoggiata dal esercito ebbe il compito di estinguere sul nascere ogni tentativo di rivolta. Ma questo tipo di politica non ebbe i risultati sperati, la minoranza etnica religiosa non abbassò la testa anzi sfidava ormai sempre più apertamente il potere centrale dando vita a vere e proprie insurrezioni armate. Von Erlichshausen fu inamovibile, diede l’ordine di impiegare tutte le forze possibili nel soffocamento delle rivolte e nella conversione degli ortodossi. Per far questo dovette addirittura indebitare l’Ordine ricorrendo ad un prestito presso un noto banchiere ebreo di Amburgo mettendo in ginocchio l’economia del paese. Riuscì così, dopo anni di sforzi, a sradicare il problema religioso incarcerando sacerdoti ortodossi e convertendo il popolo al culto cattolico, ma non ebbe ancora la meglio sullo spirito nazionalista ingriano che anzi si riaccese in nuovi episodi di indicibile violenza. Alla fine sotto la minaccia delle spade dei cavalieri le fiere popolazioni ingriane dovettero lentamente avviarsi alla pacifica convivenza con i loro nuovi padroni.

    Ora l’Ordine Teutonico aveva imposto la pace ma le casse statali erano vuote, la scellerata politica del Gran Maestro aveva esaurito ogni risorsa e la data dello scadere del prestito si avvicinava giorno dopo giorno. Si dovevano trovare i soldi, ma dove? Si cominciò con il taglio alle spese: metà dei reggimenti in armi furono sciolti all’istante, le spese di mantenimento per la parte restante degli uomini furono ridotte al minimo, il violinista di corte Jean-Baptiste De Rieu fu licenziato all’istante, ogni iniziativa commerciale di un certo rilievo fu abbandonata. Poi il tesoriere Von Freymann approntò un piano per recupero di altri ducati: emettere una gran quantità di moneta per ravvivare il mercato interno a costo di andare incontro ad una crescita spropositata dell’inflazione e usare i soldi del tesoro per offrire prestiti ad alto interessi a potenze straniere. La cura era forse ancora peggiore del male ma ormai non v’era altra soluzione, il Gran Maestro dell’Ordine si mise nelle mani del Signore e inviò i propri diplomatici ad offrire prestiti a Danimarca e Inghilterra, i regni che riteneva più affidabili. Il via vai di diplomatici proseguì per molti anni, ad ogni data di scadenza dei prestiti elargiti i membri della corte trattenevano il respiro incapaci addirittura di pregare. Per alcuni anni si andò avanti così finché la somma non fu raggiunta, pochi mesi prima che il banchiere ebreo di Amburgo tornasse a fare cassa, il primo Luglio del 1464.

    Così ebbe fine il terribile periodo di crisi finanziaria, ora l’Ordine Teutonico poteva tornare ad solcare la scena internazionale che in questi anni era molto mutata. La Danimarca nel giro di due anni aveva subito un serie di cocenti sconfitte militari per mano della Svezia ed aveva dovuto rinunciare a tutti i suoi domini nella penisola scandinava oltre a concedere l’indipendenza all’isola di Gotland. Questa grande isola del Mar Baltico era gia da anni nelle mire del Gran Maestro ma ora gli isolani avevano deciso di allearsi con gli svedesi vittoriosi per averne la protezione. Ad Est invece la situazione era assai preoccupante infatti il regno di Novgorod aveva stretto una ferrea alleanza con la Moscovia.

    Non c’era altro da fare, lentamente si cominciò a ricostruire alcuni reggimenti dell’esercito, la flotta ricevette dei nuovi vascelli da trasporto mentre il commercio ebbe un nuovo slancio con la presenza come consigliere di corte di un nuovo mercante, un certo Jacobus Oldenhaven. Nel giro di pochi anni gli affari nei mercati di Lubecca, delle Fiandre e dell’ Île-de-France lievitarono notevolmente.

    Il capodanno fu festeggiato nei giardini del castello di Königsberg con un grande banchetto con cento nobili invitati. Il Gran Maestro dell’Ordine ebbe la malaugurata idea di indossare uno sfarzoso abito di lino di fiandra non curandosi del gelo invernale. In preda alla febbre fu costretto dunque al letto ma a nulla valsero le cure dei medici. Fu così che il 2 Gennaio del 1468 spirò il nobile Ludwig Von Erlichshausen, trentunesimo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari. Il Consiglio Generale dell’Ordine, gia riunitosi durante la sua malattia, non ebbe dubbi su chi indicare come suo legittimo successore...
     

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  2. Mimmmo

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    Johann I ( 2 Gennaio 1468 – 26 Maggio 1484 )
    32° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico

    Johann I era senz’ombra di dubbio uno dei più validi cavalieri dell’Ordine Teutonico, poteva infatti vantare le doti di un abile amministratore di stato ed di un machiavellico stratega. In compenso generalmente fu ritenuto un Gran Maestro dalla scarsa devozione cristiana. Aveva le idee chiare, voleva espandere ulteriormente i suoi domini sul Baltico ma per far questo aveva bisogno di soldi quindi, senza farsi alcuno scrupolo, vendette una larga parte dei terreni ecclesiastici e dei beni dell’ordine ai nobili ufficiali dell’esercito guadagnandosene la fedeltà e colmando allo stesso tempo le casse del tesoro. La sua salita al potere inoltre determinò un maggiore interesse di alcuni cardinali alla sorte dell’Ordine facendolo entrare nelle grazie del Papa Callisto III.

    Ma ora il Gran Maestro aveva raccolto i fondi necessari alla preparazione di una campagna militare di largo respiro e non volle perdere un attimo di tempo: arruolò un gran numero di reggimenti favorendo in ogni modo lo sviluppo di un esercito possente anche a discapito della flotta (+1 terrestre) poiché lecitamente credeva che il pericolo maggiore fosse quello di un attacco da parte di Polonia, Lituania o Novgorod. I paesi vicini guardavano all’Ordine con una turbato interesse non riuscendo ad intuire in alcun modo il fine di tutti questi preparativi. Anche il rapporto con gli alleati si andò logorando, i Cavalieri di Riga furono più volte insultati pubblicamente, accusati di essere dei vigliacchi e di farsi scudo dell’Ordine Teutonico contro una possibile invasione lituana. Allo stesso tempo alimentò la tensione con la repubblica vassalla di Pskov per il possesso di alcuni villaggi ai margini del Lago di Ciudi.

    Quali erano dunque le intenzioni di Johann I? Il suo scopo era impossessarsi della ricca Pomerania ma una dichiarazione di guerra diretta avrebbe coinvolto nel conflitto anche i temibili brandeburghesi e i danesi. La dichiarazione di guerra doveva dunque essere consegnata alla Danimarca per poter concentrare l’esercito sul confine della Pomerania mentre la marina si sarebbe occupata di liberare il baltico dalle navi nemiche. Allo stesso tempo si auspicava una diserzione da parte dell’Ordine di Portaspada per poter ottenere un valido casus belli che avrebbe portato all’annessione della città di Riga, consentendo la continuità territoriale sulla costa.

    Questo validissimo e complesso piano vide luce il 25 Aprile del 1470 quando tutto andò secondo i piani del Gran Maestro. La dichiarazione di guerra alla Danimarca causò la reazione della Norvegia e della Pomerania mentre dalla parte dell’Ordine Teutonico si schierò solamente la Repubblica di Tver perché l’Ordine di Riga non tenne fede all’alleanza. La condotta della guerra fu impeccabile, mentre i cavalieri soverchiavano l’esercito della Pomerania mettendone sotto assedio le principali fortezze, la flotta affondò un gran numero di galee e vascelli nel Mar Baltico immobilizzando ogni iniziativa di Danimarca e Norvegia riuscendo addirittura ad assaltare e quindi requisire alcune navi nemiche. Il 2 Ottobre infine si procede anche all’invasione all’occupazione della città di Riga che si arrese il 28 Marzo del 1471, data in cui l’Ordine di Portaspada viene assimilato definitivamente da quello Teutonico. Ma la guerra proseguiva, mentre le truppe provenienti dal concluso assedio di Riga vengono sbarcate in Danimarca, l’esercito pomerano rifugiatosi nel Brandeburgo tentò un paio di volte di rompere gli assedi teutonici ma ormai ogni sforzo era vano.

    D’un tratto accadde un tragico imprevisto, il 5 Settembre del 1471 il vecchio nemico di Novgorod accompagnato dalla Moscovia decise di muovere guerra contro l’Ordine dei Cavalieri, il confine orientale era totalmente smilitarizzato, solo 3000 arditi fanti del fedele vassallo di Pskov potevano pensare di riuscire a ritardare l’offensiva nemica. Johann I decise che era il momento di aprire un tavolo delle trattative per chiudere il fronte occidentale e poter spostare il più in fretta possibile ogni cavaliere disponibile verso est. La Pomerania ormai completamente sconfitta cedette il controllo della dei suoi possedimenti occidentali mentre acconsentì a creare un governo vassallo dell’Ordine nella regione di Stettino, ma gia il giorno successivo dovette vedersela con una pugnalata alle spalle dei vili brandeburghesi che nel giro di poco tempo ottengono il controllo della regione. Anche la Danimarca vide peggiorare la sua situazione in seguito alla dichiarazione di guerra da parte del Meckelburgo quindi firmò con piacere una pace con la quale rinunciava ad ogni pretesa sull’isola di Gotland, ancora nelle mire dell’Ordine, e pagava un indennizzo di 50 ducati. La Norvegia infine chiese ed ottenne una pace bianca ponendo definitivamente fine alle ostilità e permettendo alle truppe dell’Ordine Teutonico di spostarsi verso oriente dove gli eserciti di Novgorod hanno invaso le province ingriane e minacciano l’Estonia contrastati dalle eroiche truppe di Pskov. Ma una volta giunto sul campo il Gran Maestro non si fece illusioni, questa volta il nemico aveva una superiorità schiacciante mentre i cavalieri non disponevano di un’adeguata quantità di uomini per rimpiazzare le perdite, bisognava affrettarsi a dichiarare una pace prima che le vicende belliche portassero ad un’irreparabile sconfitta che avrebbe potuto rimettere in discussione il controllo del Mar Baltico da parte dell’Ordine. Dopo alcune battaglie fortunate il 26 Ottobre 1472 una pace tutto sommato favorevole venne firmata: l’Ordine Teutonico revocava il proprio vassallaggio sulla città di Pskov rinunciando contemporaneamente ad ogni pretesa territoriale sulla stessa.

    Le conseguenze internazionali della guerra appena terminata furono svariate. Il Papa si adirò molto per la guerra d’aggressione teutonica e decise di togliere il suo appoggio all’Ordine il cui prestigio internazionale era però ai massimi storici nonostante la cattiva reputazione. L’Ordine era dunque senza dubbio temuto e rispettato come non mai, nonostante la lieve sconfitta sul fronte orientale che si tendeva a sminuire. Per cavalcare l’onda del successo Johann I decise di rinnovare completamente la sua corte assumendo tre nuovi alti dignitari: diplomatico francese Maurice De Dampierre, il pittore Antony Warwick che ebbe il compito di immortalare nei secoli i successi militari compiuti dall’Ordine nel nome di Dio ed infine il nuovo giovane tesoriere Daniel De Clifford che rimpiazzò l’ormai vecchissimo e semi-rimbambito Von Freymann. Intanto la situazione del commercio era disastrosa, i mercanti teutonici vennero scacciati lentamente dai maggiori mercati internazionali nella totale indifferenza del Gran Maestro.

    Il primo grande successo diplomatico di De Dampiere fu la firma di un trattato d’alleanza tra l’Ordine Teutonico e l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Rodi stipulato nella piccola isola del Dodecaneso.

    Durante e dopo la guerra il Gran Maestro aveva deciso di concedere a chiunque ne facesse richiesta l’accesso militare ai territori dell’Ordine per migliorare i rapporti con i propri vicini, fu così che Svezia, Brandeburgo, Brunswick, Pskov e i Cavalieri di Rodi ottennero il permesso di passare liberamente con i loro eserciti lungo le coste baltiche. Inoltre, in un due successivi incontri ribadì la propria fedeltà all’autorità dell’Imperatore del Sacro Romano Impero, l’attuale sovrano di Brandeburgo Heinrich Julius I. Con questo tipo di atteggiamento si voleva distendere gli animi in vista di un lungo periodo di pace, ma le cose andarono diversamente.

    Scoppiò infatti inaspettatamente una guerra per la successione al trono d’Austria tra il Brandeburgo e la Boemia, quest’ultima appoggiata dallo stesso casato degli Asburgo. Il Brandeburgo si avviava quindi verso una sconfitta certa e l’Ordine Teutonico aveva l’imperdibile occasione di ampliare i propri domini sul baltico ottenendo la continuità territoriale con la Pomerania dell’ovest. Bisognava però evitare assolutamente una nuova guerra d’aggressione ingiustificata per non attirare le ire delle grandi potenze vicini, ci voleva un casus belli. Il Gran Maestro decise di avvalersi dell’aiuto di un abile falsario rinchiuso nella prigione di Tallin il quale in cambio della sua libertà produsse una copia del trattato di pace stipulato pochi anni prima con la Pomerania nella quale venne aggiunta una clausola per l’annessione della città dopo un periodo di tre anni dal vassallaggio. Il documento contraffatto fu reso pubblico il 15 Marzo del 1478 e diede inizio alla guerra contro il Brandeburgo mentre nessuno poneva in dubbio la validità delle pretese teutoniche. I Cavalieri di Rodi decisero di intervenire al fianco dell’Ordine, anche se data la loro distanza si trattò più di un sostegno ideale che materiale, la repubblica di Pskov invece preferì evitare il conflitto sciogliendo così il legame d’alleanza. La guerra fu breve, il Brandeburgo invaso da ogni parte vide dissolversi il proprio esercito mentre la propria flotta veniva affondata nave dopo nave. Il 3 Ottobre dello stesso anno acconsentì alla cessione della Pomerania Orientale mentre ancora proseguivano gli scontri con la Boemia e l’Austria.

    L’Ordine Teutonico aveva ora una reputazione pessima ma aveva anche ottenuto la continuità territoriale su tutta costa baltica dalla città pomerana di Stralsund fino al piccolo centro ingriano di Notebörg. La conformazione geografica dello stato teutonico, estesa su tutta la costa, poneva in gravi difficoltà tattica qualora si dovesse affrontare un attacco da parte di uno stato continentale quale ad esempio la Lituania o la Polonia. In futuro si doveva prestare molta attenzione ad un pericolo di una tale invasione.

    Dopo qualche mese il pittore Antony Warwick terminò un suo enorme affresco nel castello di Königsberg raffigurante l’assedio di Stettino, il Gran Maestro seppur soddisfatto del pregevole lavoro licenziò l’artista per assumere a corte il grande filosofo francese Francois d’Estress che si rese celebre per le sue accuse contro il cattolicesimo. Nonostante le critiche il Gran Maestro gli assicurò sempre la sua protezione permettendogli sempre di esprimere il suo libero pensiero in modo da svecchiare l’ambiente di corte (+1 innovazione).

    Il Gran Maestro rifletté sulla situazione internazionale e decise che l’unica cosa da fare era portare avanti l’ammodernamento del paese nell’attesa di un’altra buona occasione per espandersi. Fu così contribuì a migliorare l’economia della Prussica Orientale e di Danzica con la costruzione di alcuni laboratori e iniziò l’opera di fortificazione delle regioni orientali. Contemporaneamente adottò una serie di misure per migliorare l’efficacia del proprio esercito in caso di attacco (+1 offensivo).

    Sul piano internazionale invece vi fu un periodo di grande fervore internazionale, si verificò quello che passò alla storia come il Miracolo di De Dampiere dal nome del prestigioso diplomatico che ne fu artefice. Infatti l’Ordine Teutonico nel 1482 ottenne un’alleanza con il nuovo Papato avignonese di Benedictus XV e l’anno successivo, grazie all’appoggio di due cardinali tedeschi entrò nuovamente nelle grazie del Papa romano Gregorio XIII. L’Ordine Teutonico era così appoggiato contemporaneamente dalle due più grandi autorità della chiesa cattolica. Da segnalare anche l’allargamento di alcune pretese territoriali sulla regione della Salmogizia sotto il controllo della Lituania.

    Il 26 Maggio del 1484 il Gran Maestro ebbe un tragico incidente durante una battuta di caccia, cadendo da cavallo si causò una grave ferita cranica e si spense di li a poche ore. Si riunì quindi il consiglio Consiglio Generale dell’Ordine per scegliere il suo successore.
     

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    Heinrich VI ( 26 Maggio 1484 – 21 Ottobre 1506)
    33° Gran Maestro dell’Ordine Teutonico

    La scelta ricadde su un vecchio cavaliere senza scrupoli che con mezzi poco leciti aveva ottenuto i favori del Consiglio Generale e che assunse il nome di Heinrich VI. Certamente non si possono negare le sue doti di grande condottiero ma egli passò alla storia più per i suoi metodi tirannici di governo che volevano ricondurre l’Ordine su posizioni più autoritarie e tradizionaliste. Come primo atto scacciò dalla corte il filosofo anti-cattolico Warwick praticando un’immediata cesura con il suo predecessore e riallacciando i legami con il clero.

    Spronò poi l’ormai illustre diplomatico De Dampiere ad organizzare nella città di Marienburg, nei pressi di Danzica, un’incontro con tutti i rappresentanti dei membri della Lega Anseatica per distendere il clima con i paesi vicini, l’incontro si tenne il 16 Settembre 1484 e riscosse un enorme successo tant’è che la repubblica di Pskov decise di rinnovare l’antico trattato d’alleanza con l’Ordine Teutonico. Ma d’un tratto il Gran Maestro decise di accentrare sulla sua persona tutto il potere statale licenziando in tronco il tesoriere De Clifford ed addirittura il diplomatico De Dampiere. Ogni ducato del tesoro fu utilizzato per proseguire l’opera di risanamento del paese iniziata dal suo predecessore, finanziando la costruzione di laboratori, concludendo l’opera di fortificazione del confine orientale e un fondo speciale fu stanziato per erigere alcune nuove roccaforti nella regione della Curlandia. Il commercio invece fu del tutto abbandonato almeno fin quando non fosse stato trovato un abile mercante che se ne occupasse costantemente.

    Poi un grave fatto richiamò la sua attenzione, la Boemia e l’Austria si erano scagliate contro il Meclemburgo il quale nel tempo aveva esteso i propri domini su gran parte della Danimarca e le province di Amburgo e di Brema. L’affacciarsi di queste due potenze sul Mar Baltico era un pericolo da scongiurare, inoltre anche il ricco centro commerciale di Lubecca faceva sempre più gola all’Ordine Teutonico. La decisione del Gran Maestro fu immediata: e guerra sia contro il Meclemburgo! Era il 1 Maggio del 1491 egli ambasciatori degli alleati dell’Ordine (il papato di Avignone e Pskov) furono presi di sorpresa, dopo un primo momento di confusione durante il quale avevano negato l’aiuto militare si affrettano a riconfermare la loro fedeltà all’alleanza.

    I cavalieri teutonici avanzarono dal confine pomerano verso il Meckelburgo le cui truppe furono facilmente sopraffatte. Con l’assedio di Rostock si tagliò anche la strada alle truppe austriache provenienti dagli antichi possedimenti brandeburghesi le quali chiesero l’autorizzazione a passare sui territori dell’Ordine ma gli fu negata per evitare che queste prendessero possesso della città di Lubecca. Il Meckelburgo poteva contare inizialmente sull’aiuto del feudo di Brunswick e quello di Wuttemberg i quali però accettarono di buon grado una pace bianca convinti del fatto che i cavalieri non avessero alcuna mira sui loro territori. Fu così che i Meckelburghesi furono costretti ad arretrare sempre di più fin quando il loro esercito non si radunò tutto sulla Punta Skagen dove fu totalmente annientato. Fu a quel punto che si aprì il tavolo delle trattative ed il 3 Maggio del 1493 l’Ordine Teutonico riscosse una clamorosa vittoria con la quale otteneva la regione del Meclemburgo, l’isola di Fyn, la città di Amburgo ed infine 50 ducati come risarcimento di guerra.

    La guerra improvvisa aveva lasciato tutti indignati, non solo gli stati vicini, soprattutto l’Austria che dovette limitare le sue conquiste alla città di Brema, ma anche gli stessi cavalieri dell’Ordine Teutonico che non erano stati adeguatamente preparati al conflitto e criticavano Heinrich VI per il suo governo tirannico e assolutista. Fu così che il Gran Maestro si rassegnò ad assumere l’ozioso diplomatico Franz Hein ed i due poeti Rooke e De Mascaranhas che distraevano le grandi autorità teutoniche dagli affari di stato.

    Nel 1495 la città di Rodi, sede dei Cavalieri di San Giovanni viene invasa dagli infedeli senza che l’Ordine Teutonico abbia modo di prestargli soccorso perdendo così uno dei suoi più fedeli alleati. Pochi giorni dopo il diplomatico Franz Hein muore in circostanze misteriose durante una sua gita in barca nel lago di Ciudi.

    Il vecchio Gran Maestro non si dava pace, la sua impresa bellica aveva dato dei buoni risultati ma egli voleva a tutti i costi mettere le mani sulla città di Lubecca e i restanti territori danesi in mano al suo governo prima che lo facesse qualcun altro. Nell’attesa che la tregua finisse doveva procurarsi un casus belli per non incorrere nelle ire straniere così ebbe un’idea valida: prestare al Meckemburgo una somma di 50 ducati sperando che questi non riuscissero a pagare il loro debito in tempo così da poter avere mano libera per un secondo attacco. Il 5 Giugno del 1497 inviò il denaro tramite un messo di corte poi un mese prima della scadenza del prestito mobilitò l’esercito per spostarlo sulla frontiera occidentale. I soldi non furono restituiti essendo stati investiti nel risanamento dell’economia del paese e il diverbio fu risolto, dopo un mese di false trattative, con un nuovo conflitto armato che scoppi il 5 Gennaio 1498. L’avanzata fu rapida ma il nemico si dimostrò un tenace difensore delle proprie terre. L’Austria s’affrettò a dichiarare guerra al Mecklemburgo nel tentativo di strappare qualche territorio ad un nemico ormai sconfitto proprio come aveva fatto lo stesso Ordine pochi anni prima ma le sue truppe non riuscirono mai a raggiungere i territori nemici non potendo disporre del passaggio attraverso i territori teutonici. Conquistate tutte le roccaforti nemiche non restava che firmare una pace che stabilisse una vittoria totale ma il governo del Meclemburgo fu testardamente inamovibile nel non concedere il vassallaggio sulla città di Lubecca. Fu così che nel Marzo del 1500 il Gran Maestro si dovette accontentare di una pace che gli assicurava il controllo della penisola dello Jutland, la rinuncia ad ogni pretesa territoriale nei confronti dell’ordine teutonico ed infine il pagamento dei canonici 50 ducati di indennizzo.

    Heinrich VI era letteralmente furioso, la presa della città mercantile di Lubecca, ormai divenuta un’ossessione per la sua vecchia mente tirannica, era stata ancora una volta rimandata. Ordinò immediatamente di irrigidire ancora di più la disciplina dell’esercito (+1offensivo). Camminava pensieroso negli ampli saloni del castello di Königsberg si accarezzava la lunga barba bianca, la situazione era più critica che mai: l’Ordine Teutonico era ora venuto in possesso di tutta la costa baltica con la sola eccezione di Lubecca, l’eventualità che l’Austria o forse la Boemia si impossessassero della città era per lui un incubo da scongiurare a tutti i costi. Malauguratamente un diplomatico del Meclemburgo si presentò a corte nei primi giorni d’agosto avanzando assurde pretese territoriali su alcuni terreni nel sud della penisola di Jutland, pretese che erano state chiaramente estirpate dall’ultimo trattato di pace. Il Gran Maestro fu preso da un feroce attacco di collera, fece impiccare lo sventurato diplomatico dinanzi a tutta la corte riunita e annunciò di voler riprendere subito le armi per punire il governo di Lubecca, reo di ignorare completamente il trattato firmato poco meno di sei mesi prima innanzi a Dio. Nobili, militari e alti membri del clero trovarono la cosa inaudita, la violazione della tregua per annettere la città avrebbe attirato sull’Ordine Teutonico le antipatie di tutti i suoi vicini. Ma Heinrich VI portò testardamente avanti la sua idea ed il 25 Agosto diede l’ordine al suo esercito di muoversi verso Lubecca che il 10 Maggio dell’anno successivo cadde definitivamente. A questo punto il Gran Maestro si era fatto nemici ovunque, la corte pullulava di cospirazioni, Sigfried Von Plauen organizzò una ribellione di nobili cavalieri nella capitale per chiedere la sua deposizione e dovette intervenire l’esercito per affogare nel sangue la sollevazione, il popolo d’altra parte era stufo delle continue guerre e temeva ora come non mai un attacco da parte delle forze lituano-polacche. Altre piccole insurrezioni coinvolsero la Pomerania e l’isola danese di Fyr ma l’anziano Gran Maestro rimaneva saldo sul suo trono. Fece alcuni sforzi per riportare il paese alla normalità, assumendo il diplomatico Louis Joseph De Roye e riprendendo il finanziamento di nuovi laboratori. Ma tutto fu vano, il 21 Ottobre del 1506 il re muore avvelenato durante il suo pasto serale. Gran parte dei membri del Consiglio Generale, avendo preso parte alla congiura di palazzo, aveva gia in mente il nome del suo successore.
     

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  4. Mimmmo

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    La partita in un questo pomeriggio di cazzeggiamento è andata avanti un bel po e vi risparmio tutti i noiosi particolari per farvi il punto della questione. Sono arrivato al 1564 e i possedimenti dell'Ordine Teutonico si sono espansi oltreoceano in quella che chiamo la Nuova Prussia, ovvero la costa Brasiliana, poi sono partito all'assalto contro la Svezia e ho ottenuto le ultime isole sul Baltico oltre al controllo di tutta la Finlandia. Novgorod poi mi ha dichiarato guerra e gli ho preso un territorio di cultura finlandese. Ho convertito tutta la popolazione al cristianesimo (il protestantesimo in Finlandia andava forte) e ho fortificato un ovunque nel continente e nella mia capitale coloniale di Neu Konigsberg (Buenos Aires). Il commercio insieme alle colonie ricche di zucchero mi hanno assicurato un mucchio di entrate così ora le mie tecnologie sono a buoni livelli e posso cominciare a preparare una guerra contro Lituania, Polonia e Ungheria che sono alleate, magari alleandomi con l'Austria.

    Nonostante le ottime relazioni con cipro che è capo del sacro romano impero non riesco ad entrare a farne parte pur avendo una cifra di territori imperiali.

    Ma il mio grande sogno resta quello di riorganizzare le crociate per la riconquista di Gerusalemme.
     

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  5. Pandrea

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    Complimenti. Però adesso sarà dura contro la Polonia-Lituania.
     
  6. Mimmmo

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    Fino al 1500 la Polonia e la Lituania sono state il mio maggiore timore e ho sempre avuto nei loro confronti buone relazioni ed ho evitato ogni motivo di contrasto. Ormai ho una superiorità tecnologica vastissima, mi sembra che loro come tec di terra siano rimaste a 3 mentre io navigo intorno ai 10/12 (se non ricordo male) ed anche come numero di uomini con un'adeguata preparazione posso sommergerli. Entrambi i paesi dovrebbero avere un economia a pezzi, hanno entrate basse e alta inflazione, non hanno accessi al mare e dunque colonie. Il problema è che ora sono entrambe alleate con l'Ungheria, un paese che non posso minacciare e che darebbe un apporto troppo importante alla guerra. Quindi ora devo fortificarmi bene sul lungo fronte e poi dopo un paio d'anni posso cominciare l'invasione. Sempre sperando che l'Austria m'assista.

    Un paio di anni fa mi sono fatto amico Cipro che era a capo del Sacro Romano impero. Mi è uscito finalmente l'evento per entrarne a far parte ma ciò stranamente non è avvenuto...:cautious:
     
  7. Pandrea

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    Vero, la Polonia-Lituania rimane spesso indietro con le tecnologie... pure troppo!
     
  8. von Kleist

    von Kleist

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    cosa?? a me sono sempre la seconda e la terza come tecnologia di terra (di solito, il primo sono io :contratto:)... per me hai avuto fortuna che all'inizio non si sono presi le tonnellate di riformatori militari che si ritrovano...

    comunque bella partita complimenti!!
     
  9. Mimmmo

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    No scusate infatti mi sono sbagliato. Loro stanno sotto a me ma di poche posizioni. Stanno al 6 e al 7. Dovevo aver letto male i dati.
     
  10. von Kleist

    von Kleist

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    a ecco... avevo preso un colpo...

    comunque stai attento... la polonia lituania mi ha sempre riservato brutte sorprese, e tu non hai un bel territorio da cui partire
     
  11. Mimmmo

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    Sono andato un po avanti intraprendendo due guerre. La prima contro Lituania, Polonia e Ungheria approfittando del fatto che erano impegnate contro gli ottomani. L'Ungheria è uscita di guerra grazie ai miei alleati avignonesi che hanno messo sotto assedio Mantova facendogli accettare una pace bianca, la polonia anche mi ha chiesto poi la pace lasciandomi solo contro la Lituania dalla quale ho ottenuto 4 province (di cui due nell'area tedesca).

    In una seconda guerra ho potuto contare anche sull'aiuto della moscovia mia alleata che si è espansa nei territori sud orientali della lituania mentre io mi sono scagliato questa volta principalmente sulla polonia ottenendo due province e corregendo il fronte in modo da poter affrontare meglio le guerre successive. Ah, ho anche devastato le colonie della lituania in america meriodionale in modo da indebolirla ulteriormente.

    Queste guerre danno inizio al mio rafforzamento nell'entroterra del vecchio continente, ora dovrò riconvertirne le popolazioni al cattolicesimo, in futuro credo che dovrò anche affrontare l'Austria per scacciarla da Brema e dalla sassonia.
     

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  12. Mimmmo

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    I conflitti in europa si susseguono a ritmo incalzante e l'Ordine Teutonico riesce sempre a sfrattare la situazione per allargare i suoi domini. La Polonia e la Lutiania continuano ad essere i bersagli preferiti grazie ad un casus belli dovuto a delle pretese territoriali ed anche alla necessità di un confine più lineare e quindi difendibile.

    Scaduta la tregua si prepara dunque un'altraa guerrozza sempre con l'appoggio dei moscoviti che sono sempre più forti grazie alla loro continua penetrazione ad oriente. La Polonia questa volta cede prima del previsto, dopo pochi scontri acconsente a cedermi tre territori, mi scarico dunque sulla lituania che è impegnata sul fronte orientale, la occupo quasi integralmente mettendola in seria difficoltà dunque gli strappo Pskov ed un'altra provincia oltre a qualche denaro, giusto per rendergli più difficile continuare il conflitto con la Moscovia che poco dopo riguardagna una provincia che aveva perso un secolo fa.

    Ormai la Polonia non è più una minaccia ed anche la Lituania è stata fortemente ridimensionata, è il tempo di dedicarmi all'Austria. In questo momento è impegnata in una guerra contro Ungheria e Venezia, è il momento buono. Per evitare di scontrarmi con i suoi alleati (Francia e la Polonia che è corsa ai ripari dato il suo stato comatoso) preferisco far guerra al suo piccolo alleato, la città di Ragusa.

    L'Esercito Austriaco non si dimostra all'altezza delle aspettative, arretra su tutto il fronte anche quando riesce a chiudere la partita con Venezia e Ungheria (credo abbiano stipulato paci bianche). Il suo esercito è piccolo e decisamente poco combattivo, giungo quasi a Vienna, nulla può fermare i miei eserciti ancora integri. Decido quindi di scendere al tavolo di pace. Voglio Brema, e tre regioni della Sassonia, l'Austria è decisa a cedermene solo due. Accetto.

    Intanto continua la penetrazione coloniale nella nuova prussia, a causa di un'ostilità da parte delle popolazioni locali ho cominciato a fare strage di nativi. Ciò che mi interessa sono le materie prime, al diavolo le tasse di quei cenciosi.

    Sono quasi perennemente controllore papale ma non riesco ancora ad entrare nell'Impero. Le mie entrate sono alte e sono fra i primi nella classifica del prestigio.

    Tutti i territori conquistati vengono come al solito convertiti al cristianesimo, le varie etnie si trovano alquanto bene. Sono indeciso sui passi futuri. Credo non sia il caso di infierire contro Lituania e Polonia, probabilmente mi scaglierò contro l'Austria, la Boemia per portare avanti una riunificazione della Germania. Ma nelle mie mire ci sono anche territori francesi e della borgogna, ho bisogno di un'alleto nel contintente. Chi? Forse la Castiglia? O anche Venezia, ma dovrò cominciare a tessere i nostri rapporit da zero. La Moscovia è forte ma è troppo distante, non so quale reale aiuto può darmi. La Svezia anche potrebbe fare al caso mio.

    Domanda. E' possibile che il mio ordine teutonico si trasmormi in Prussia? Se quali sono le condizioni?
     

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  13. Sforza

    Sforza

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    Che io sappia purtroppo non c'è un'evento che crea la prussia anche se volendo credo sia facile implementarlo basta prendere come esempio quello della creazione dell'italia o della germania(oppure a scelta puoi modificare l'evento della germannation aggiungendo la cultura vecchio prussiana a quelle abilitate all'evento)
     
  14. Mimmmo

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    Grazie ma era solo una curiosità dato che avevo notato l'esistenza della prussia ma per ora non vedo il motivo di creare l'evento.

    Stavo riflettendo sulle mie mosse successive e penso di agire così:

    Avvicinarmi sempre più alla Svezia con la prospettiva di un'alleanza. Piano piano dovrei lavorarmi anche la castiglia. Intanto mi getto in qualche guerra con l'Austria per strappargli il maggior numero di territori tedeschi. Ci vorranno almeno 3/4 Guerre, dopodichè dovrò pensare alla francia e alla borgogna sperando che queste intanto abbiano sciolto l'alleanza che le legha. Insieme e no gli faccio guerra per strappargli prima i territori tedeschi centro-orientali poi quelli occidentali, in più potrebbero scapparci i due territori francesi in scandinavia come dono alla svezia. Dovrei poi fare attenzione alla moscovia perchè ho la netta ipressione che sia vicina all'unificazione della Russia, in futuro potrebbe rivelarsi un problema. Meglio essere amici.
     
  15. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Bellissima partita, a quando l nuovo aggiornamento?
     
  16. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Scusate, ma mi pare che dopo un pò di tempo le teocrazie possono diventare monarchie quindi l'ordine teutonico dovrebbe poter diventare un regno
     

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