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AAR : L'Italia protestante doma il leone africano

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da jesper, 20 Febbraio 2011.

  1. jesper

    jesper

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    Nel 1399 la penisola italiana è suddivisa in numerose entità politiche e la popolazione invoca un nuovo cesare che sappia risollevare le sorti delle italiche genti.

    Chi mai riuscirà in simile impresa?

    Luigi II de Valois Re di Napoli è convinto che solo la sua dinastia può aspirare a cotanta gloria.



    Obiettivi dello scenario


    1) Regno delle Due Sicilie

    (possedere : Napoli, abruzzo, puglia, calabria, messina, palermo, malta.)

    2) Mare nostrum

    (possedere : Corsica, sardegna, malta, baleari, corfù, creta, cipro, rodi, naxos, messina, palermo.)

    3) Italia

    (possedere : Messina, palermo, calabria, puglia, napoli, abruzzo, roma, siena, ancona, sardegna, pisa, firenze, romagna, modena, ferrara, mantova, parma, liguria, piemonte, lombardia, brescia, verona, trento, treviso, venezia, friuli, gorizia.)

    4) Africa

    (possedere : tutte le province del continente africano e le isole che per la mappa regionale fanno parte di esso.)

    5) Piccole Antille

    (possedere : Puerto rico, s. thomas, s. martin, s. kitts, antigua, guadalupe, dominica.)

    6) Filippine

    (possedere : Palawan, sulu, manila, visayas, tagoloan, maguindanao, samtoy, cagayan.)

    7) Protestantesimo

    (tutte le regioni devono professare la religione protestante.)

    8) Una e indivisibile

    (tutte le province devono essere nazionali.)

    9) Limite

    (nessuna provincia oltre le suddette deve essere conquistata.)
     
  2. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    io punterei a ripredere l'impero romano :D
    cmq restano ambiziosi anche questi, buona fortuna!


    saluti
    DAoS
     
  3. Mac Brian

    Mac Brian

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    Inizio molto ambizioso...vai ti seguo!

    P.S: HTTT o DW? o IN?
     
  4. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Bella organizzazione!
     
  5. jesper

    jesper

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  6. jesper

    jesper

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    Luigi II si mette a capo di un esercito di 7000 uomini per conquistare le terre siciliane e dopo appena un anno di guerra la Sicilia è costretta a cedere Messina e Malta. Aragona, il potente alleato siciliano, porta avanti con successo le operazioni militari in terra di Francia e Luigi II per evitare guai peggiori e soprattutto per concentrare i propri sforzi altrove decide di cedere la Provenza agli iberici. Appena un mese dopo la fine della guerra con Aragona approfittando della debolezza pontificia in seguito alla guerra con Milano e Ferrara, Luigi II marcia su Roma e la annette ai suoi territori.
    Per rinsaldare le proprie conquiste il re avvia una serie di relazioni diplomatiche che lo portano ad allearsi con l'Austria, appena salita sul trono imperiale, e aumenta gli effettivi dell'esercito regio portandolo a 12.000 uomini.
    L'alleanza con l'imperatore da i suoi frutti, infatti per venire in aiuto dell'alleato Luigi II dichiara guerra a Ferrara e riesce in poco tempo a conquistare le province di Ancona, Romagna e Modena. Prima di morire per dare un freno all'inflazione galoppante crea la banca nazionale e ordina la creazione di un secondo esercito di 8.000 uomini pr difendere meglio le terre da poco acquisite.

    Luigi II (14/10/1399 - 29/07/1416)

    Alla sua morte sale al trono Alfonso I Pietromarchi...

    [​IMG]
     
  7. jesper

    jesper

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    Alfonso I avendo ereditato un regno prostato dalle precedenti guerre opta per una politica prudente
    e cerca di ripinguare le casse regie. Partecipa marginalmente alla crociata austriaca
    contro l'infedele ottomano e al termine di questa sferra un attacco a sorpresa a Venezia
    riuscendo a strapparle le isole di corfù e creta. Purtroppo la flotta regia viene quasi del tutto
    annientata dalla più potente e numerosa flotta veneziana,Alfonso pertanto è costretto a battere moneta
    per costruire dei nuovi vascelli utili al trasporto delle truppe sulle isole.

    Alfonso I Pietromachi (29/07/1416 - 9/9/1444)


    Alla sua morte sale al trono Giuseppe I...



    http://i56.tinypic.com/2vs2pus.gif
     
  8. jesper

    jesper

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    Giuseppe I appena insediatosi prende la decisione di eliminare ogni influenza papale sulle sue terre e opta per la proclamazione dell'atto di supremazia e l'introduzione delle tasse ecclesiastiche.
    Una morte improvvisa manda in sconforto la popolazione ma nuovi scenari si aprono con l'eredità del regno di Provenza e l'ascesa al trono di Ferrante I de Lusignan...


    Giuseppe I (9/9/1444 - 1/1/1451)


    http://i51.tinypic.com/2mq6btx.gif
     
  9. jesper

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    Per evitare inutili tensioni con Inghilterra e Borgogna, Ferrante I decide di vendere le province
    in suolo francese appena ereditate e di concentrare i propri sforzi alla sola Italia. Una svolta
    per le sorti del regno avviene quando la potentissima Austria perde l'elezione imperiale a favore
    della modesta Baviera, infatti Ferrante alla guida di 20.000 uomini procede alla annessione delle
    piccole repubbliche Toscana e Siena e riesce a strappare condizioni di pace favorevoli all'imperatore.
    Milano e Mantova non restano a guardare e scendono in campo infliggendo a Napoli numerose sconfitte
    nonostante quest'ultima avesse un esercito più potente, ma Ferrante I riesce a firmare una pace che
    evita perdite di province e mette momentaneamente in salvo il regno. Rendendosi conto dell'inferiorità
    dei suoi uomini istituisce l'addestramento militare e riduce lo scarto con gli eserciti dei suoi vicini.
    Milano appena scaduta la tregua scatena un'altra guerra convinta di poter nuovamente trionfare, ma le
    riforme di Ferrante hanno avuto gli effetti sperati e l'esercito napoletano schianta quello milanese
    e obbliga Milano a cedere Parma e a versare un cospicuo rimborso di guerra. Il maggior afflusso di
    denaro consente a Ferrante la creazione di centri di commercio a Palermo e Modena e l'aumento delle
    truppe ora portate a 24.000. La morte lo coglie quando ancora il suo erede legittimo è un bambino,
    così un consiglio di reggenza guida il regno fino alla maturità del giovane Achille I de Lusignan che
    sale sul trono nel 1474 nel pieno della terza guerra tra Milano e Napoli...

    Ferrante I de Lusignan (1/1/1451 - 11/11/1472)

    Reggenza (11/11/1472 - 24/4/1474)



    http://i55.tinypic.com/2lwu3xw.gif
     
  10. jesper

    jesper

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    Nonostante la giovane età Achille I si mette alla guida del suo esercito ed esce vittorioso da numerose battaglie contro Milano ma deve indietreggiare dinanzi all'alleato milanese, l'imperatore bavarese.
    Ottenuta una pace separata può far valere la propria superiorità militare ai danni di Milano riuscendo a conquistare Ferrara, Verona e Brescia. Indignati da tale rapida espansione Venezia, Mantova e Pisa provono a contrastare lo strapotere regionale di Napoli ma dopo una serie di sconfitte la Serenissimaè costretta a cedere Treviso, Mantova ad essere incorporata nel regno e Pisa a pagare un ingente somma
    di denaro per poter mantenere la lpropria indipendenza. Achille I accresce ulteriormente il valore delle proprie truppe istituendo dei corpi di ingegneri per migliorarne la capacità d'assedio.

    Achille I de Lusignan (24/4/1474 - 3/1/1495)


    Il suo successore è Ferrante II de Lusignan...



    http://i56.tinypic.com/fe2lig.gif
     
  11. Ciresola

    Ciresola

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    Bravo Jesper, mi piace la tua sobrietà nella narrazione e il piano di gioco ;)
     
  12. jesper

    jesper

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    Ferrante II aumenta il numero delle sue armate portandole a 36.000 unità, così da poter continuare
    l'espansione nella penisola ma in procinto di muover guerra a Pisa si ammala gravemente e lascia il
    paese senza una guida visto che il suo erede legittimo aveva appena 8 anni. Un consiglio di reggenza
    prende le redini del regno e sull'onda dell'entusiasmo per le recenti conquiste proclama il 1/12/1506
    la nascita del Regno d'Italia! Sulla scia delle precedenti riforme militari, il consiglio opta per
    l'arruolamento forzato così da rendere il neo regno competitivo anche sui mari.
    Dopo 4 anni dalla proclamazione del Regno d'Italia sale al potere Carlo IV de Lusignan e subito
    comincia l'opera di unificazione dello stivale, in pochi anni entra in guerra con tutti i suoi vicini e
    le maggiori potenze mediterranee riuscendo a conquistare Pisa, Lombardia, Corsica, Friuli, Liguria,
    Baleari, Venezia e a rendere suo vassallo la Svizzera.
    Carlo IV per compiere un ulteriore salto di qualità aumenta del più del doppio esercito e marina,
    portandoli rispettivamente a 84.000 e a 60 navi. Conscio della proprio forza il re muove guerra all'
    Austria e riesce in poco tempo a liberare dal giogo tedesco le patrie terre di Trento e Gorizia, aiutato
    anche dall'ingresso in guerra di Polonia e Brandeburgo desiderose di espandersi a spese austriache.
    Carlo IV da una ulteriore spinta al rafforzamento statale convertendosi al Protestantesimo e comincia
    una massiccia conversione delle proprie terre, estirpando così ogni possibile futura interferenza papale
    sulle questioni italiane.
    La vastità dei suoi possedimenti porta Carlo IV a proclamare la nascita dell'Impero italiano e spinge
    l'imperatore a attuare riforme per migliorare l'efficenza della macchina statale. Per aumentare la
    competitività commerciale viene varato il regolamento sui monopoli, per migliorare le condizioni di vita
    dei sudditi viene emanata la legge di dissoluzione e per aumentare il prestigio internazionale viene
    emanata la legge contro la pirateria.
    Il cambiamento radicale delle ambizioni italiane si manifesta nella conquista di Cirenaica e Libia ai
    danni di Tripoli,terre povere ma che sanciscono l'entrata nella corsa coloniale. Inoltre Carlo IV a
    conferma della superiorità navale nel mediterrano annette Rodi e Naxos.
    Dopo quasi 40 di regno Carlo IV muore e lascia il trono al figlio Francesco I Senni...


    Ferrante II (3/1/1495 - 3/3/1504)

    Reggenza (3/3/1504 - 5/8/1510)

    Carlo IV (5/8/1510 - 7/2/1549)
     
  13. jesper

    jesper

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    Francesco I approfittando dell'ottimo stato di salute di finanze ed esercito avvia una guerra
    con Aragona per la conquista del Piemonte, ultimo tasselo dell'Italia continentale ancora in mano
    straniera. La vittoria è fulminea e i catalani si vedono costretti oltre alla cessione del Piemonte
    anche a rinunciare ad ogni pretesa sulle isole Baleari. L'imperatore chiude il cerchio dell'unificazione
    annettendo la Sardegna, facile preda che non oppone nessuna resistenza.
    Francesco I per migliorare la disclina delle sue armate vara la legge sulla milizia r ne aumenta anche
    il numero portandolo a 96.000,in campo sociale emana la legge sulla introduzione della scuola.
    Dopo aver abbracciato la missione coloniale della scoperta del nuovo mondo sulla scia di Portogallo,
    Castiglia e Inghilterra l'Italia fonda le sue prime colonie a Trarza e Arguin.
    Nel Mediterraneo orientale l'unica potenza in grado di impensierire i piani egemonici italiani sono i
    Mamelucchi, l'imperatore opta per una politica di scontro frontale e approfittando del fatto che i
    rivali sono già impegnati in una sanguinosa guerra contro la Georgia riesce a conquistare Alessandria,
    Assiut, Nilo, Kharga, Delta, Damietta, Gaza e Sinai.

    Alla sua morte un consiglio di reggenza deteine il potere per poco più di un anno per poi cederlo
    all'erede legittimo Alessandre I Senni...


    Francesco I Senni (7/2/1549 - 26/2/1565)

    Reggenza (26/2/1565 - 19/10/1566)


    http://i55.tinypic.com/kc045v.gif
     
  14. jesper

    jesper

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    Alessandre I continua sin da subito l'espansione in Africa orientale e riesce in pochi anni ad occupare
    i possedimenti di Mamelucchi e Adal interrompendo la sua avanzata solo alle porte di Mogadiscio,
    roccaforte castigliana. L'avanzata italiana in Africa mette in allerta la Castiglia che, considerando
    il vasto continente nero di sua esclusiva influenza, invia un avvertimento all'Italia intimandole di
    evitare ulteriori guerre ed allargamenti di confine. Convinta che tale minaccia fosse solo di facciata,
    allo scopo di rafforzare la sua egemonia sul Mediterraneo,l'Italia annette Cipro.
    Grave errore di valutazione... Castiglia entra subito in guerra e forte di un esercito più numeroso
    avanza senza problemi nel corno d'Africa e in Libia mentre gli eserciti italiani arretrano in attesa
    di rinforzi dalla madre patria. Il predominio dei mari consente all'Italia di bloccare l'afflusso di
    uomini iberici in Africa in aiuto delle forze ivi stanziate e di sferrare un attacco decisivo alle
    truppe nemiche che, ormai in ripiegamento e stremate da mesi di campagne militari nel deserto, vennero
    annientate. Riconquistate le proprie province gli italiani passarono alla controffensiva riuscendo a
    controllare Mogadiscio e Zeila nel corno d'Africa. tutta l'Africa mediterranea e mettendo a ferro e
    fuoco i possedimenti castigliani nei Caraibi e in America centrale. Dopo anni di stallo nell'offensiva
    italiana, dovuti alle continue rivolte che richiamavono ingenti truppe in madrepatria per sedarle, la
    Castiglia anch'essa percorsa da tumulti acconsente alla pace e deve cedere agli italiani Zeila,
    Mogadiscio e rendere indipendenti sotto tutela italiana Tunisia e Tripoli.
    Con un economia in crisi per la lunga guerra e con una popolazione in tumulto, l'Italia arresta la sua
    avanzata con le armi e istituendo delle imprese coloniali rafforza la sua presenza sia nei Caraibi
    con la fondazione di colonie nelle Piccole Antille non ancora di dominio portoghese sia in Nubia e nelle
    isole mascarene.
    Dopo qualche anno di pace e di slancio economico, l'imperatore ordina l'aumento degli effettivi di
    mare e di terra portandoli rispettivamente a 90 e 144.000. La flotta, fiore all'occhiello italiano,
    era la più numerosa e potente dell'epoca mentre l'esercito era ancor numericamente inferiore alle
    grandi potenze europee e che impallidiva dinanzi all'Austria che poteva vantare ben 220.000 uomini.
    Le successive campagne militari portarono all'annessione di Socotra ai danni dello Yemen,
    dell'incorporamenteo dei resti delle un tempo vaste terre Swhaili, dell' iglobamento di Tripoli e
    Tunisia ree di essersi ribellate alla tutela italiana e la guerra coloniale contro il Portogallo che
    fu costretto a rinunciare ai suoi possedimenti nelle Piccole Antille,nel Marocco e a Capo verde.
    Tassello importante per le sorti future dell'Italia fu la decisione di abbandonare l'amministrazione
    imperiale e di optare per una monarchia assoluta, dove tutto dovesse fare capo al Re. Con simile
    decisione l'Italia amplia le sue rivendicazioni estendendole a tutto il mondo, l'età dell'imperialismo
    italiano era cominciata!
    Dopo sessant'anni di potere il vecchio Alessandre I muore lasciando il trono a Ferdinando I Senni...

    Alessandre I Senni (19/10/1566 - 12/3/1627)



    off topic: purtroppo tynipic fa le bizze e non carica i file per carlo e alessandre :(
     
  15. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    buona progressione! comunque, visto il taglio da libro storico, io avrei messo un paio di righe in più, magari citando battaglie, informazioni sulle finanze eccecc (cosa che farò con il mio prossimo aar di EU3 (con DW se riesco a farlo funzionare), grazie dell'idea! XD)
    ad ogni modo, ripeto, ottimo lavoro!

    saluti
    DAoS

    p.s.
    per le immagini consiglio imageshack ;)
     
  16. jesper

    jesper

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    Il giovane Ferdinando I si trova a dover combattere immediatemente contro un nemico interno;
    un tale Carlo Doria che, millantando ipotetici legami di sangue col nonno del giovane re, aveva
    assemblato un esercito di 12.000 uomini a Verona e tentava di usurpare il trono. Lo stesso re alla
    guida di 24.000 uomini annientò il suo avversario e fattolo prigioniero lo fece impiccare pubblicamente
    come monito per i futuri malintezionati.
    In previsione di una espansione in estremo oriente il Re ordina la creazione di un altra armata da
    12.000 uomini portando così gli effettivi a 156 mila, e messosi alla guida del corpo di spedizione mette
    piede nella provincia di Samtoy, punto di partenza per la futura espansione in quella regione. Purtroppo
    i suoi piani vengono interrotti dalla morte precoce, a causa dello scorbuto preso nel lungo viaggio.
    L'ennesima reggenza prende il potere e lo tiene per ben 12 anni, anni in cui con la creazione di un
    gabinetto di diplomatici l'Italia vede migliorare le sue relazioni internazionali. Sulla scia di quanto
    intrapreso del re precedente, la reggenza espande la presenza italiana nell'estremo oriente fino a
    possedere le intere Filippine e inoltre crea un centro di commercio a S. Kitts dove convogliare tutte le
    merci prodotte dalle piccole antille.
    Raggiunta la matura età Raniero I Senni si mette a capo delle sorti del regno...

    Ferdinando I (12/3/1627 - 6/2/1630)

    Reggenza (6/2/1630 - 10/10/1642)


    http://i56.tinypic.com/2zdtwg8.gif
     
  17. jesper

    jesper

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    Raniero I intuite le potenzialità del commercio in Asia orientale dopo una breve guerra rende vassallo
    il regno del Pattani e fonda la Compagnia delle Indie Orientali fornendo così alla classe mercantile
    un appoggio statale per il predominio economico regionale. Dopo una crescita vertiginosa il valore e la
    capacità d'espansione della compagnia diminuì a tal punto che il re fu costretto a scioglierla e a
    investire le risorse economiche e militari alla sola Africa, ancora saldamente di dominio castigliano.
    La superiorità numerica del suo esercito spinse gli austriaci a tentare di riconquistare Trento e Gorizia,
    scatendo una guerra che si rivelerà lunga e sanguinosa. Le fasi iniziali del conflitto videro prevalere
    gli invasori che in pochi mesi conquistarono tutto il nord est italiano e cinsero d'assedio Verona.
    Gli austriaci puntavano su più eserciti di medie dimensioni mentre gli italiani data la loro inferiorità
    numerica optarono per due sole armate ma di grandi dimensioni e una terza più piccola destinata ad
    liberare le province perdute. Errore fatale nella strategia austriaca fu l'allargare troppo il raggio
    di azione delle proprie truppe che ben presto si ritrovarono isolate e tagliate fuori da rifornimenti
    e rinforzi e furono facilmente schiantate dalle due imponenti armate italiane che furono libere adesso
    di dilagare fino a conquistare Vienna. Gli austriaci dovettero rinunciare ad ogni pretesa sulle terre
    italiane, pagare un ingente indennizzo di guerra e rendere la libertà a Tirolo, Salisburgo e Wuttenberg.
    Numerosi e validi ufficiali emersero da questa guerra e su pressione della nobiltà venne creata una
    Scuola di guerra per mantenere alta la tradizione militare che l'Italia poteva vantare.
    Convinto di trovare un'Italia logorata dalla lunga guerra contro l'Austria, il Portogallo decide di
    scendere in guerra per riconquistare le colonie perdute. La guerra si tramutò in un successo folgorante
    per gli italiani che in pochi mesi conquistarono Lisbona e numerose colonie portoghesi, riuscendo anche
    qui ad ottenere che i portoghesi rinunciassero ad ogni pretesa sulle precedenti conquiste italiane e
    versassero nelle casse italiane un cospicuo rimborso.
    Sfruttando l'afflusso di denaro dai risarcimenti di guerra, Raniero fonda colonie in Madagascar,
    Zimbawe e nell'Africa equatoriale e fonda dei centri di commercio a Manila per il commercio del caffè
    e a Baia de loga per il commercio dell'avorio, ormai monopolio dei commercianti italiani.
    Il tentativo di espansione aragonese nella costa d'avorio impone all'Italia di passare alla via delle
    armi per difendere i suoi interessi economici nella regione. A difesa della piccola Aragona interviene
    il gigante francese che porta l'Italia ad una seconda e sanguinosa guerra dopo quella con l'Austria.
    Memore della disfatta austriaca i francesi adottano uno stile di guerra simile a quello adottato
    dall'Italia nella guerra con gli austiraci, puntando però su armate dove la cavalleria era la parte
    preponderante. Tranne che vincere qualche battaglia minore gli italiani si vedono costretti ad
    indietreggiare ed ad assistere all'avanzata inarrestabile della cavalleria transalpina. Ottenuta
    facilmente ragione con gli aragonesi gli italiani possono adesso concentrare ogni uomo e nave alla
    difesa del suol natio e riescono con una mossa a sorpresa a sovvertire le sorti del conflitto.
    Dirottando il corpo di spedizione prima impegnato in Aragona a Calais, gli italiani trovano il
    cuore della Francia indifeso e riescono a conquistare numerose province e soprattutto Parigi. I francesi
    costretti a richiamare delle armate si indeboliscono nella fase offensiva e vengono ripetutamente
    sconfitti fino a essere scacciati dall'Italia. Entrambe spossate per la lunga guerra le due rivali
    firmano una pace che mette fine alle ostilità e mantiene lo status quo.
    Per una migliore difesa dei confini Raniero chiude la Banca nazionale e investe su una magnifica flotta
    e su un esercito grandioso portando il numero degli effettivi a 180 navi e a 276.000 soldati, facendo
    dell'Italia la maggiore potenza del tempo per mare e per terra.
    Per migliorare le entrate d'oltremare il re vara la legge sull'espansione coloniale e fonda nuovi
    avamposti in africa equatoriale e nel sud africa, inoltre con due brevi guerre annette l'etiopia e
    occupa metà dei vasti possedimenti del Kanem Bornu, tra cui la ricca Timbuktu.
    Disdegnati da un enorme espansione in cosi poco tempo gli austriaci scendono di nuovo in guerra ma
    questa volta vengono facilmente sconfitti dal più numeroso e preparato esercito italiano e si vedono
    costretti a concedere l'indipendenza a Stiria ed Epiro oltre che versare un indennizzo di guerra.
    Nei suoi quarant'anni di regno Raniero I e l'Italia hanno affrontato e vinto le più grandi sfide che
    il fato a finora posto loro dinanzi, toccherà a Francesco II Senni proseguire sulla gloriosa via
    tracciata dai suoi precedessori...

    Raniero I (10/10/1642 - 31/12/1684)
     
  18. jesper

    jesper

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    Francesco II completa l'opera di colonizzazione dell'Africa creando nuove colonie in tutta la costa
    occidentale del vasto continente nero, tranne che nel Congo già im mano castigliana da più di due secoli.
    Una morte precoce toglie dalla scena il sovrano e un consiglio di reggenza nei tre anni successivi
    detiene il potere per poi cederlo a Francesco III senni.
    Questi rafforza la presenza militare italiana nel continente africano e innalza il numero dei soldati
    a 312.000, inoltre introduce la legge sulle società per azioni per aumentare la competitività del
    commercio estero.
    Con due guerre veloci e senza storia elimina l'ultima presenza musulmana in Africa annettendo i sultanati
    di Kanem bornu e di Hausa, ormai il continente era diviso tra la Castiglia cattolica e l'Italia
    protestante.
    Nonostante il ricordo della estenuante quanto inutile guerra con la Francia fosse ancora vivo nei ricordi
    della popolazione, per il possesso di una piccola isoletta nell'oceano atlantico Francesco III scatena
    un nuovo conflitto. Valido comandante si pone alla testa di un esercito di 108.000 uomini e sbaraglia a
    più riprese la un tempo temibile cavalleria francese assediando e conquistando tutto il sud della Francia
    in pochi mesi. La Francia capitola e deve cedere l'isola oltre che versare un cospicuo rimborso di guerra.
    Nonostante il lucroso commercio di schiavi fosse una delle maggiori fonti di entrata per le casse della
    corona il Re proclama formalmente l'abolizione della schiavitù in tutti possedementi italiani.
    La divisione in due del continente africano porta ben presto alla nascita di contrasti di varia natura
    tra Italia e Castiglia, problemi che il re italiano era smanioso di risolvere per via militare.
    I castigliani vengono invasi in forze e contemporaneamente in sud africa, algeria, mozambico, congo,
    nigeria e mauretania e venendo sistematicamente sconfitti si vedono costretti ad arretrare e capitolare
    dopo appena un anno di guerra e cedere enormi porzioni di possedimenti coloniali africani al rivale.
    Terminata la tregua quinquennale prevista dal trattato di pace, Francesco III valica nuovamente
    in armi le frontiere dei castigliani con lo scopo di ridurre sempre più la presenza cattolica in Africa.
    Questa volta la Francia interviene in aiuto dei castigliani e nel tentativo di frenare le ambizioni
    italiane valica in forza le Alpi. Avendo previsto questa eventualità lo stesso re si mette al comando
    delle sue armate e riesce dopo due epiche battaglie a schiantare le truppe transalpine e a mettere piede
    nella Francia occitana occupandola, utilizzandola come base per la discesa nella penisola iberica.
    La Castiglia preoccupata per le numerose sconfitte in Europa e Africa accetta di veder ulteriormente
    ridimensionato il suo impero coloniale a favore dell'ambiziosa Italia.
    Oltre alla notevole capacità militare, Francesco III si distingue per un fervore religioso quasi visionario
    e tagliando i fondi alle imprese coloniali dirotta quei fondi alla conversione in massa delle popolazioni
    da poco sotto il suo controllo, in nome della supremazia divina della fede protestante.
    La morte prematura stronca i suoi ambiziosi piani e lascia in mano l'Italia a Massimiliano I Senni con
    l'onere di guidare il regno verso alti traguardi...

    Francesco II (31/12/1684 - 8/5/1689)

    Reggenza (8/5/1689 - 31/12/1692)

    Francesco III (31/12/1692 - 24/1/1716)

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  19. jesper

    jesper

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    I quarant'anni di regno di Massimiliano I hanno pochissime luci e numerosissime ombre, l'incapacità
    nel governare si manifesta nella lunga e profonda crisi economica che attanaglia l'Italia.
    Avvalendosi dei valenti generali emersi durante le precedenti campagne militari del padre,
    Massimiliano I continua con successo la conquista di colonie castigliane in Africa e con tre guerre
    in meno di vent'anni riesce a estirpare la presenza iberica nel continente, sia tramite annessioni dirette
    sia concedendo l'indipendenza a Marocco e Algeria anch'esse destinate negli anni successivi ad essere
    incorporate. Con la fondazione di due colonie nelle regioni di Tabura e Ujiji il tricolore italiano
    sventola su tutte le terre abitabili del enorme continente nero.
    Queste vittorie portano una lunga serie di strascichi che per poco non mandano in crisi l'intera macchina
    statale. Gli elevati costi di mantenimento delle armate unite al calo enorme delle entrate, dovute alle
    devastazioni in seguito alle manovre militari che non hanno risparmiato nessun angolo dei possedimenti
    italiani, obbligano il re a emettere monete in quantità elevatissime che crea un generale abbassamento
    del benessere medio della popolazione che non tarda a manifestare le proprie insofferenze
    cominciando a ribellarsi a più riprese forte anche dell'appoggio economico di Francia e Austria.
    Nelle nuove terre vengono costruite le più moderne infrastrutture e vengono promosse conversioni di
    massa alla fede protestante nel tentativo di ridurre i disordini di carattere economico-religioso.
    La pace e l'unificazione religiosa vengono raggiunte in breve mentre la crisi economica continua.
    Il re per uscire dall'impasse avvia una serie di riforme che lo portano ad appoggiare la dottrina
    economica di Smith, alla nomina di Vicerè e all'abbandono dei progetti sulla supremazia divina e
    scoperta di nuove mondi per avviare la rivoluzione scientifica e il mecenatismo.
    Approfittando della crisi generale italiana, il vassallo svizzero avvia una guerra per ottenere la
    libertà e nonostante la sconfitta militare riesce ad ottenere il suo obiettivo.
    Con la formazione dello SRI un nuovo e più potente rivale si affaccia sullo scenario europeo e per
    mantenere il passo con il nuovo rivale e con la Francia, Massimiliano I porta il numero dei suoi
    uomini di terra a 336.000 e rinnova completamente la flotta costruendo 108 navi triponte, 72 navi
    da trasporto e distruggendo le imbarcazioni ormai obsolete.
    Nel tentativo di ridurre le sovvenzioni straniere ai ribelli introduce la perquisizione ed elimina
    il gabinetto di diplomatici adottando, inoltre, il dispotismo illuminato.
    Per ridurre le rivolte i fondi destinati allo sviluppo tecnologico vengono dirottati per riportare
    in alto la stabilità e questo porta ad un arretramento rispetto ai rivali che adesso si ritrovavano
    all'avanguardia e non più costretti a rincorrere.
    In fin dei conti la conquista africana non ha portato i benefici sperati specie se rapportati ai costi
    che l'Italia ha dovuto sostenere per ottenere questo obiettivo, Massimiliano I lascia il potere a
    Ferdinando II Ricci...

    Massimiliano I (24/1/1716 - 14/4/1766)
    [​IMG]
     
  20. jesper

    jesper

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    Ferdinando II evita ogni possibile coinvolgimento italiano nei conflitti mondiali e punta ad un periodo
    di pace per far ripartire l'economia. Purtroppo dopo appena sei anni di governo muore lasciando ad una
    reggenza di validi collaboratori la detenzione del potere. Dopo dieci anni di reggenza sale al trono
    Cosimo I Ricci che smuove subito la nazione dal torpore in cui era caduta.
    Ordina la costruzione di 32 fregate d'arcipelago con il compito di pattugliare le coste dei possedimenti
    africani, riuscendo finalmente a debellare la pirateria incrementando così gli introiti.
    Entra in guerra contro il Sacro Romano Impero a difesa della Georgia e in poco più di un anno e mezzo
    conquista tutto i possedimenti germanici dello Sri obbligandolo a dare l'indipendenza a Svizzera, Savoia,
    Ragusa e Bosnia oltre al versamento di 5000 ducati come risarcimento di guerra. Le brillanti vittorie
    sul campo lo rendono il generale più valido della sua epoca.
    Purtroppo per l'Italia anche la sua parabola è interrotta da una morte prematura, una reggenza
    composta da economisti e militari ottiene di traghettare il paese in attesa della matura età dell'erede.
    I reggenti introducono una legge sul sitema giudiziario e sull'educazione e aboliscono i monasteri,
    incamerando nello stato le loro proprietà; in campo militare viene introdotto lo spirito di corpo
    migliorando notevolmente la disciplina delle forze armate.
    Il vero Dio ha guidato l'Italia, una e indivisibile, sul tetto del mondo!

    Ferdinando II Ricci (14/4/1766 - 12/7/1772)

    Reggenza (12/7/1772 - 29/12/1782)

    Cosimo I Ricci (29/12/1782 - 9/12/1792)

    Reggenza (9/12/1792 - )



    http://i56.tinypic.com/2vl8pix.jpg



    Missione compiuta!
     

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