Leggendo l'AAR di TFT mi è tornata la voglia di giocare a RTW, provando il mod EB stavolta. Prima partita in EB per il vostro Blede, e poichè mi piace vincere facile (bomshibomshibobobom) indovinate che ho preso ? Il Ponto, signori ! La situazione iniziale è questa: il regno del Ponto è composto da una cittadina a nord della Cappadocia (Amaseia), e BASTA. Siamo alleati del potente Impero Seleucida (del quale in teoria facciamo parte, ma dal quale abbiamo recentemente dichiarato l'indipendenza), oltre che della Bactria e di Hayasdan (altri teorici vassalli seleucidi). Per questo motivo siamo in guerra con i potenti Tolomei d'Egitto, ma fortunatamente loro hanno altro per la testa e non attaccano il piccolo innocente Ponto. In compenso abbiamo un esercito talmente (relativamente) grande che il nostro rapporto soldati/civili farebbe impallidire Federico il Grande. E' per questo che perdo 3000 mine a turno. Inoltre ho ben 4 familiari, con le relative guardie del corpo (con annesso esborso per il tesoro reale). E' ovvio che questo esercito dovrà essere quanto prima eliminato. Prima però voglio provarlo. Decido quindi di attaccare il piccolo regno di Sinope a nord. Questo regno (o meglio città-stato) ha un esercito grande come metà del mio, ma è rintanato in città, per cui decido di assediarlo e aspettare che esca. Purtroppo i locali sono alleati con la Lega Greca (che mi dichiara guerra), ma che ci vuoi fare... Dopo un anno di assedio la guarnigione decide la sortita, ma viene massacrata. I miei soldati, senza paga da mesi, si sfogano sulla città, saccheggiandola e sterminando la popolazione. Dopo questa guerra congedo l'intero esercito (tranne i familiari), e rimetto in sesto le finanze. Dopo un anno e mezzo riesco a tornare in attivo, così instauro un'amministrazione militare a Sinope, immediatamente seguita da un'amministrazione permanente: la città viene integrata nel Territorio Reale Pontico. In seguito sviluppo l'economia e i commerci, senza dimenticare le caserme. Faccio inoltre la pace con Tolomei e Greci, e stringo un'alleanza con la Macedonia. Dopo svariati anni di pace riesco a triplicare le entrate, così decido che è ora di espandersi. Inizio a creare un piccolo esercito di falangi. Mi arriva quindi notizia che un esercito di sciti/sarmati ha messo a ferro e fuoco la Tauride, mia alleata, e i suoi abitanti hanno spedito messaggeri alla mia corte in cerca di aiuto. Sarebbe un'occasione peerfetta per aggiungere ai miei domini i granai del Mar Nero, un bel colpo !! Purtroppo non ho navi, nè so come farle... La creazione dell'esercito va comunque avanti, obiettivo: Trapezous. Anche loro sono alleati dei Greci, ma non è un problema. Questo invece è un problema. Ovviamente gli alleati macedoni non sono intervenuti. Per ora (due turni) sono riuscito a trattenerli stipulando tregue (subito rotte il turno successivo), ma accetteranno per sempre! Che devo fare ? Aiuto !!! Domande: come caspio faccio a creare navi ? Che mi consigliate per tenere a bada i Seleucidi ??
Dopo anni di battaglie e continui assedi da parte dei Seleucidi decido di interrompere la campagna. Il vecchio proverbio "non rimandare a domani quello che puoi fare oggi" si è dimostrato veritiero: eliminando il mio esercito e aspettando ho permesso ai Seleucidi di rinforzarsi troppo, e questo è il risultato. Ricomincierò quindi la campagna, e questa volta sarò io ad attaccare per primo. Restate sintonizzati miei numerosi lettori, ne vedrete delle belle !!
Prologo: Il Sogno Amaseia, 26° anno della dinastia del Ponto (272 a.C.) Il sole non è ancora sorto quando Mithridates I, il Fondatore, si sveglia di soprassalto. Ha appena fatto il più strano dei sogni: un anziano orientale consegna una spada ad un altro orientale, più giovane. Il giovane attacca e ferisce un greco in abiti persiani, che fugge verso il deserto. L'anziano quindi muore, e il giovane cavalca verso una foresta, dalla quale sorge una mezzaluna. Il re non ha la minima idea di cosa questo possa significare. Si alza dal letto, inizia a camminare, ma non gli viene in mente niente. All'alba ordina a una guardia di cercare l'indovino, in quel momento in città per una fiera, e di portarlo a palazzo. Questo non ha dubbi: l'anziano orientale è il re stesso, quello più giovane il suo figlio e successore. Il greco è Seleuco, la foresta simboleggia la foresta di colonne del grande tempio di Artemide, a Efeso. La mezzaluna è il simbolo del Ponto. "O grande re, questo sogno è un messaggio degli dei: a Efeso il Ponto troverà la gloria, ma non tu non arriverai a vederla".
Seguiró con interesse il tuo AAR. Non l'ho mai provato questo mod, (lo scaricai, ma poco dopo dovetti formattare....), non vorrei dire una c#%^}{¥a ma forse per le navi devi reclutarle tramite generale o cliccando sul porto
Il mod è splendido, molto realistico (e difficile !). Per le navi ho scoperto che si fanno in uno speciale porto militare (in EB hanno separato il porto in porto commerciale e militare) che puoi costruire solo in alcune province una costa adatta ad una base navale (cio una baia chiusa, difendibile, ecc.). Ad esempio Trapezous può avere un porto militare, mentre Sinope no.
Capitolo I: La Cavalcata Le parole dell'indovino sorpresero il re, ma non del tutto. Alla veneranda età di 70 anni immaginava che non avrebbe regnato ancora per molto, come sapeva anche che i Seleucidi avevano tollerato l'esistenza di un Ponto indipendente solo per paura del grande re che aveva ripetutamente sconfitto loro, i Galati e i Tolomei, e non avrebbero esitato ad attaccare il regno dopo la sua morte. Inoltre al momento erano impegnati da anni in una guerra contro Tolomeo e i suoi alleati greci, le loro armate concentrate nella Syria Koile, quale momento sarebbe stato più propizio per un attacco alle spalle ? Mithridates convocò quindi il consiglio e lo mise a parte del sogno. Questo si dichiarò d'accordo con lui, e procedette a richiamare tutti i guerrieri che si riuscì a trovare. Falangiti greci, frombolieri e schermagliatori dalle montagne, cavalieri esuli dalla Cappadocia seleucida, tutti accorsero sotto le insegne della Mezzaluna. Dopo i sacrifici Mithridates consegnò la sua spada a suo figlio Ariobarzanes, come nel sogno, che mise in marcia l'esercito. La grande cavalcata era cominciata. Nel frattempo il re, rimasto nella capitale, si diede da fare per aiutare il figlio. Inviò messaggeri fidati con i cavalli più veloci in Armenia, negli altopiani iranici, fin nella lontana Bactria per avvisare gli altri teorici vassalli di quello che stava per fare. I Pahlava (o Parti) presero la palla al balzo, anche loro ansiosi di liberarsi dal giogo seleucida, e passarono all'attacco. Il figlio di Seleuco si trovò improvvisamente solo, quando i suoi non tanto fidati vassalli lo abbandonarono... Ariobarzanes intanto si era portato sotto le mura di Mazaka, capitale della Cappadocia, e grazie a una spia inviata in città riusci a farsi aprire le porte. Iniziò una furiosa battaglia. Un gruppo di lancieri era di guardia alla porta, ed oppose una tenace resistenza ai falangiti del Ponto, ma andarono in rotta non appena la cavalleria, entrata da un'altra porta, caricò le loro spalle. La lotta non era finita però. Nelle strade si consumarono feroci combattimenti, ma i soldati pontici erano troppi e troppo determinati. Arrivati nella piazza, il generale seleucida tentò di riguadagnare il sopravvento, ma dopo una carica disperata venne ucciso insieme alle sue guardie. Gli ultimi soldati vennero uccisi in un'ultimo combattimento, finch non alzarono bandiera bianca. La prima battaglia era vinta. La notizia della vittoria si sparse velocemente. Arrivò anche al palazzo ad Amaseia, e portò un sorriso sul viso stanco dell'anziano re, che si stese nel letto per una dormita. Non si svegliò più. Ariobarzanes venne quindi incoronato nuovo re del Ponto, con il nome di Ariobarzanes I. Dopo le celebrazioni inviò il cognato a ovest con il grosso dell'esercito. Ipsos cadde dopo un anno di assedio, senza opporre ulteriore resistenza. I soldati continuarono a marciare sull'antica Strada Reale Persiana,fino a Sardis, la capitale della vecchia Satrapia di Lidia. La sua guarnigione non rispose alle richieste di resa, così si dovette approntare un assedio. Dopo un anno e mezzo i seleucidi tentarono il tutto per tutto. La battaglia infuriò per tutta la giornata, le perdite furono terrificanti da entrambe le parti, e alla fine si convenne per una resa con l'onore delle armi. Non una vittoria schiacciante come a Mazaka, ma quello che conta è il risultato: la bandiera seleucida non sventola più in Anatolia. Solo ora fu celebrato il funerale del Fondatore, davanti alla foresta del sogno tramutato in realtà. La mezzaluna era sorta.
Capitolo II: Il consolidamento del regno Le nuove terre si rivelarono ricche oltre ogni immaginazione. L'altopiano anatolico nascondeva infatti un vero tesoro: enormi vene di metalli preziosi e non di ogni genere, oro, argento, rame, di tutto di più. Grazie a queste ricchezze il re iniziò un imponente programma di sviluppo in tutte le province, che in vent'anni resero il tesoro reale del Ponto il più ricco del mondo intero. La Frigia e la Cappadocia vennero integrate nel territorio reale, mentre a Sardis venne restaurata l'antica Satrapia, affidata al leale Ariarathes Herakleothes, figlio di coloni greci, per dimostrare ai suoi nuovi sudditi che il Ponto non aveva dimenticato la lezione di Alexandros circa l'unione fra differenti culture. I negoziati con l'Impero Seleucida non andarono altrettanto bene, Antioco era ancora furioso per la perdita dei suoi territori, e il tanto agognato riconoscimento dell'indipendenza del Ponto non arrivò mai. Il greco giurò eterna vendetta contro Ariobarzanes e i suoi discendenti, e promise agli dei che il santuario di Artemide sarebbe tornato in mani elleniche. Iniziò così una lunga serie di scorrerie seleucide che, partendo dalla satrapia di Sophene, nel Caucaso, devastarono la Cappadocia occidentale per il resto del regno del nostro grande signore, e rallentarono enormemente l'espansione. L'esercito del Ponto fu infatti costretto a restare nelle vicinanze di Mazaka, e le perdite avrebbero alla lunga esaurito le riserve umane del Regno se Ariobarzanes non avesse conquistato la Paflagonia, disperdendone la popolazione fra gli svuotati insediamenti pontici e dando un po' di respiro all'esercito. A un certo punto, però, proprio mentre la guerra di logoramento giungeva a un punto critico, i seleucidi smisero di attaccare, accontentandosi di stazionare un enorme esercito sull'antica Strada Imperiale Persiana, appena all'interno dei confini della Cappadocia (in territorio pontico, quindi). Questa mossa lasciò il re molto dubbioso, ma il bisognava approfittare del momento. Avendo appena ingrandito le caserme della capitale iniziò ad addestrare una falange d'élite, che avrebbe retto il confronto persino con i famosi Argyraspides (Scudi d'Argento) seleucidi: i Chalkaspides, gli Scudi di Bronzo. Insieme ai Thorakitai (fanteria pesante armata con spade e scudi, ispirata alle formazioni dei Galati e dei lontani Romaioi) avrebbero formato il nucleo di un rinnovato esercito che avrebbe superato qualunque ostacolo. Questa nuova e potente armata sarebbe stata scagliata contro Trapezous, un piccolo ma potente (e ricco !) regno sul Ponto Eusino. La sua conquista avrebbe protetto il regno dalle minacce provenienti dal nord del grande Caucaso, inoltre il suo porto era perfetto per le operazioni militari, e si sa che da anni il Ponto è il protettore semiufficiale degli elleni della Tauride... E' il 42° anno del Ponto, e una nuova avvenura sta per cominciare !
Capitolo III: La Battaglia della Selva di Trapezous Senza perdere altro tempo, il Re del Ponto conduce i suoi uomini nelle profondità della foresta trapezuntina. Le sue spie lo hanno già avvisato dell'assenza di eserciti nemici in agguato prima della città, ma lui spera comunque di arrivare sotto le sue mura prima dell'inverno. La strada è difficile, la fittissima foresta rallenta enormemente la colonna che non è nemmeno al completo (gli Scudi di Bronzo e i Thorakitai seguono non appena escono dalle caserme), e ovviamente non ci sono strade. Il cammino è comunque tranquillo, finchè... Il re di Trapezous ha sentito della nostra avanzata, e ha deciso di inviare un esercito per tenderci un'imboscata nella foresta. Sfortunatamente per lui noi siamo più avanti del previsto, così è il SUO esercito a cadere in una NOSTRA imboscata. Il piano di battaglia è semplice. L'armata viene schierata in linea, le falangi non schierate in falange, e appena l'inconsapevole armata nemica arriva sotto di noi, l'ordine è uno solo: CARICA !!!!!! E' un massacro. Con la distruzione del suo unico esercito mobile, il destino della città è segnato. Dopo un anno e mezzo di assedio, la capitolazione e l'incorporamento nel Territorio Reale. Ma non è il momento di riposare sugli allori: ci sono molte altre province da conquistare, e quei guerrieri galati farebbero proprio comodo nell'esercito del re...
Capitolo IV: Tempesta all'orizzonte La presa di Ankyra fu l'ultima vittoria per Ariobarzanes I, il Conquistatore, perchè come suo padre prima di lui morì nel momento del trionfo. Il figlio, governatore di Mazaka, raggiunse la Galazia, e fu acclamato re dalle truppe. La sua prima decisione fi la nomina del nipote Kambyses Themiskyraios a satrapo di Galatia, per poi partire con l'esercito alla volta della capitale, dove venne formalmente incoronato Basileus Mithridates II davanti ai Chalkaspides in parata. Nessun re del Ponto era mai stato incoronato con tanta pompa, segno questo della ricchezza e potenza raggiunta dal regno. Ma, si sa, l'oro attira attenzione, e anni tempestosi si annunciavano per il nuovo sovrano. Il re di Macedonia, scacciato dalle sue terre ancestrali dai cugini epiroti, si è rifatto in Asia Minore, conquistando la ricchissima Pergamon e schierando due enormi eserciti sul confine con il Ponto. Il faraone ha stipato un suo esercito, enorme pure questo, a Side, mentre i discendenti di Pyrrhos, dopo aver conquistato Byzantion, hanno tentato di conquistare la Bithynia. Infine l'esercito seleucida in Cappadocia, che si era allontanato per schierarsi al confine dei domini degli Orontidi d'Armenia, è tornato in Cappadocia, molto più vicino di quanto sia mai stato. Le armate dei Successori circondano il Ponto su tutti i confini, ma le brutte notizie non finiscono qui: già alleati dei Macedoni, i diplomatici seleucidi sono riusciti addirittura a convincere il loro nemico giurato Tolomeo a stringere un'ALLEANZA con loro !! Il ponto è quindi circondato da quattro potenti eserciti, tre dei quali facenti parte di un'alleanza, a est, sud e ovest. A nord fortunatamente c'è il mare... Mithridates II decide pertanto saggiamente di annullare la spedizione a nord, per il quale era già stato approntato un esercito, per tentare di liberare il Ponto da questo assedio. La prima mossa è occupare la Bithynia prima che lo facciano gli Epiroti, nella speranza che questa dimostrazione di forza li convinca a dirigere le loro mire espansionistiche altrove. Ma questo è solo il minore dei suoi problemi, ed ora più che mai il re avrà bisogno di buoni consiglieri... Bene amici, che consigli darete al dubbioso re del Ponto !! Chi sarà attaccato per primo ?