Che emozione, il mio primo AAR Bando alle ciance, diamoci da fare. BISANZIO Capitolo 1: la Grecia nel 1836 E' il 1836. La Grecia è un piccolo stato mediterraneo, una terra martoriata dalla fame, dominata dall'Impero Ottomano, che sovrasta i suoi confini settentrionali dominando quelle terre che un tempo le appartenevano. Ma il XIX secolo è il secolo dei nazionalismi. Un manipolo di uomini comincia a chiedere giustizia. "La situazione non è più sopportabile", dicono. I popoli greci sono "sottomessi al volere del sultano, il quale da secoli li domina, e cercano giustizia nella libertà". L'irredentismo greco è il vero protagonista dell'area mediterranea: i poeti cantano le gesta dell'impero bizantino, mentre il governo firma i primi accordi diplomatici volti all'indebolimento dell'Impero Ottomano: l'alleanza con l'Inghilterra, e migliori relazioni con la Russia. Capitolo 2: la Grande Guerra Greca Nel frattempo aumenta la tensione nelle terre del sultano, e ciò porta alla prima crisi. L'Inghilterra, con un tradimento inaspettato, si schiera dalla parte degli Ottomani. Fortunatamente, però, le richieste greche non rimangono inascoltate, e i popoli austriaci, russi e francesi si uniscono alla "giusta battaglia". Dopo un primo momento di difficoltà, la guerra volge decisamente a favore del nazionalismo greco. La Grecia, dunque, intensifica le proprie richieste. I diplomati greci raggiungono quelli russi nella Grecia settentrionale, ormai totalmente occupata dalle truppe alleate, e propongono loro un trattato di pace da far firmare al sultano, il quale richiede la cessione di tutti i territori greci nelle mani della Grecia. Il governo greco è ben consapevole che tale richiesta fomenterà l'inimicizia e le lotte contro l'Impero Ottomano, ma l'insistenza della popolazione, unita al suo progetto unitario, fanno sì che qualsiasi preoccupazione passi in secondo piano. "C'era la libertà, e la libertà si difende e si ottiene con tutti i mezzi possibili, anche le lotte eterne", così ricordava nelle sue memorie Kyriakoulis Tzavelas (Κυριακουλης Τζαβελας), famoso generale ellenico. Capitolo 3: La pace di Costantinopoli Le richieste furono accettate dal sultano, il quale firmò la Pace di Costantinopoli, non senza averne prima contestato la durezza. Il popolo greco era finalmente riunito. I festeggiamenti nelle più importanti città greche continuarono ininterrotti per settimane. L'Impero Ottomano era uscito dalla guerra indebolito, mentre la Grecia aveva realizzato la sua più grande vittoria militare da secoli. La situazione economica si riebbe. Cominciarono presto lenti processi di industrializzazione, nonché un maggiore sforzo per l'alfabetizzazione dell'intero paese. Nell'ambito politico la Grecia subì una rapida evoluzione: dalla monarchia assoluta a quella costituzionale, garantendo dunque il diritto di voto ai cittadini più abbienti, e quindi aumentando le loro libertà personali. A livello diplomatico il governo greco firmò degli accordi con la Russia che garantirono un'alleanza tra le due nazioni. Capitolo 4: la "Fraternità Nazionale"La recente vittoria aveva avuto un peso non indifferente nella vita culturale del paese. Il nazionalismo coinvolgeva tutti gli strati della popolazione. Pittori e poeti facevano rivivere, nelle loro opere, le grandi battaglie combattute da Bisanzio. Una "coscienza bizantina" andò lentamente a sostituire la semplice idea di unità greca. La pace di Costantinopoli non aveva significato unicamente la fine di una "giusta missione", ma anche l'inizio di un obiettivo più grande, forse impossibile da raggiungere. Una breve seconda guerra con l'Impero Ottomano, per l'acquisizione della Tessaglia da parte del sultano, aveva portato ancora una volta alla vittoria della Grecia, e all'espansione della Russia nei territori della Turchia orientale. Qualcosa si stava muovendo. Il monarca greco, spinto dal parlamento, aveva rivendicato per sé parte dei domini dell'Impero Bizantino. L'aquila dei paleologi divenne, non ufficialmente, la seconda bandiera greca, sostituendo spesso quella ufficiale. L'Impero Ottomano cominciava la sua lenta decadenza. Un'epoca era giunta al termine, un'altra cercava di imporsi con la forza.
Se avete suggerimenti, non esitate a dirmi tutto. Considerate che è un AAR probabilmente destinato a morire, considerando che ora comincia la "fase suicidio". Insomma, se devo conquistare Istanbul, devo sconfiggere tutto l'Impero Ottomano, no? E capite bene che questo è praticamente impossibile, anche perché prima o poi il sultano finirà per entrare nella sfera di qualcuno, probabilmente della Russia stessa. Idee?
Per rendere l'AAR più interessante, secondo me dovresti selezionare qualche momento saliente da utilizzare nelle immagini (ad esempio avresti potuto postare un ritaglio del pannello militare per vedere le forze in campo nella guerra con i turchi, oppure qualche battaglia decisiva con essi, o ancora il ritaglio della richiesta di pace con l'elenco delle regioni conquistate). Mettere degli screenshot di quello che vedi su schermo, come l'ultimo da te inserito, risulta poco interessante.
Capito, anche se l'ultimo screen è funzionale a quello che ho affermato nel post: si vede chiaramente il core greco ad Istanbul. Comunque quando riprenderò la partita in mano farò anche qualche reseconto militare Sarebbe bello, indubbiamente. Ma non lo trovo funzionale alla creazione dell'Impero Bizantino. Il mio obiettivo è lui, l'Impero Ottomano. Tanto più che sono nel 1870, e devo sbrigarmi, prima di finire il gioco come semplice "Grecia"
Non proprio chiaramente: è uno screenshot di tutto lo schermo! Magari la prossima voglia potresti ritagliarlo così. Anche se, per come la vedo io, sarebbe bastato scriverlo nel testo.
idee? si, anche se forse piuttosto pazza: la Persia l'ha già sferizzata qualcuno? e poi: AOG (vediamo se riesci a tradurre l'acronimo). E dopo Bisanzio e l'Asia minore pigliate la Libia da li turchi. e poi non essere pessimista, se le cose cominciano ad andare male ho trovato su YouTube qualcosa che ti potrebbe aiutare
Capitolo 5: la guerra di resistenza Il popolo greco era ormai fortemente motivato a combattere un'ulteriore guerra contro l'Impero Ottomano, contando sull'aiuto dello Zar. Ma il monarca ellenico sapeva bene quali rischi un tale conflitto comportasse, in termini economici e militari. Egli era ben consapevole che un'ulteriore guerra contro l'Impero Ottomano, alleato con Olanda, Spagna e Portogallo, significasse resistere fino all'arrivo dei russi. Ma era anche ben conscio della necessità di non lasciar crescere nuovamente la potenza ottomana. In accordo con lo zar, il re dichiarò guerra all'Impero Ottomano, per prendere possesso della regione di Aydin. Il sultano, dal canto suo, rivendicava per sé i domini perduti. Non potendo sovrastare la potenza turca, il monarca greco mandò le proprie truppe a nord, in quella che doveva essere una guerra di resistenza nell'attesa dell'arrivo delle truppe russe. La Russia aveva infatti stipulato un accordo con l'Impero Austriaco, il quale garantiva allo zar il passaggio delle truppe dal proprio territorio, sperando così di indebolire il sultano. La guerra comunque non volgeva a favore dei greci. Gli olandesi ed i turchi avevano combattuto strenuamente, e senza incontrare eccessiva resistenza, contro le regioni greche, ormai quasi tutte totalmente sotto occupazione. Capitolo 6: vittoria parziale In vista di una possibile sconfitta militare, la Russia aveva chiamato a raccolta tutta la popolazione maschile, al di sopra dei 16 anni, affinché potesse schiacciare le truppe del sultano e dei suoi alleati. I primi frutti si cominciarono a vedere ad un anno esatto dal conflitto, nel Febbraio 1871. I russi combatterono su diversi teatri di guerra, riuscendo a sbaragliare ovunque le truppe nemiche. A nord-est le truppe dello Zar si erano impossessate della Valacchia e della Moldavia, scendendo poi vero l'Impero Ottomano. Ad est avevano varcato i confini russi per sbaragliare le truppe turche e conquistare la zona orientale del paese. A nord il lavoro fu svolto dalla divisione greca. Ciò nonostante il passaggio austriaco favorì l'arrivo delle truppe russe, le quali diedero manforte al lavoro dell'esercito ellenico. Il sultano firmò l'amara pace ad Ankara, occupata dalle truppe russe. Ancora una volta il suo esercito era stato sconfitto. La Grecia ottenne i suoi possedimenti in Turchia, la Russia chiese ed ottenne parte della Turchia orientale, estendendo il proprio dominio. Ma la situazione in Grecia non fioriva: la guerra aveva comportato un costo altissimo: molte fabbriche erano chiuse, l'esercito e la flotta erano state completamente annientate dalle truppe olandesi e portoghesi, nelle ultime fasi del conflitto. La vittoria era dipesa unicamente dall'aiuto dello Zar. La ricostruzione greca si prospettava lenta e faticosa.
Ti rispondo con un po' di ritardo. La Persia è nella sfera russa. AoG in effetti non lo capisco. Aircraft on ground? Age of Gold? Ankara o Ghigliottina?
Adesso con questa vittoria molto probabilmente puoi riuscire a sconfiggere anche da solo l ottomano che e ridotto male anche con le cessioni fatte alla rusdia
Non proprio. Il mio esercito è ancora molto scarno, e l'Impero Ottomano, dopo la guerra, è entrato nella sfera della Spagna, che è quindi sua alleata. Inoltre è alleato con l'Olanda (anch'essa grande potenza), Portogallo, Valacchia e Moldavia
Capitolo 7: stallo Quella che doveva essere un'ulteriore vittoria della Grecia, in una nuova guerra di conquista dei territori bizantini al fianco della Russia, si era trasformata in un incubo per il monarca greco. Le proprie forze, nettamente minoritarie se confrontate con quelle del sultano e dei suoi alleati (Olanda, Portogallo, Spagna, Valacchia, Moldavia), erano state annichilite, e la Russia non si era mostrata all'altezza dei suoi storici avversari, a cui stavolta si era aggiunta anche l'Austria. Le richieste austriache per un ritorno allo status quo furono accolte dall'Austria. Capitolo 8: cambio di alleanze ed ulteriore guerra I tempi dell'alleanza con la Russia potevano dirsi conclusi. L'infruttuosa terza guerra di liberazione aveva portato preoccupazione e profonda delusione tra la popolazione, la quale aveva perso ogni fiducia nel progetto unitario. Il vero nemico ora veniva da occidente: l'Impero Ottomano era troppo debole per rappresentare una seria minaccia all'alleanza greco-russa, Spagna, Portogallo e Olanda troppo lontane perché potessero essere raggiunte dalla Russia senza grande sforzo. Il re sciolse ogni accordo con la Russia, e cercò (ed ottenne) l'alleanza con la Gran Bretagna, la quale era prima nazione per ciò che concerneva il suo punteggio militare, e poteva raggiungere facilmente le nazioni occidentali alleate con il sultano. Forte di una tale alleanza, nonostante la stanchezza della popolazione, la Grecia dichiarò nuovamente guerra all'Impero Ottomano. Alla guerra rispose l'alleato greco, la Gran Bretagna. Tra gli avversari si unì la Danimarca. Mentre le truppe greche andavano a nord, in una strategia di resistenza ben consolidata, la Grecia veniva attaccata da est. A sud la popolazione si rivoltò al sovrano, provocando così un'insolita difesa contro il nemico. La Gran Bretagna si mostrò comunque all'altezza del suo compito: bloccò i porti nemici, conquistò territori in Danimarca, Spagna, Portogallo e Olanda, e garantì dunque una vittoria rapida. Soffocate gli ultimi focali di rivolta resistiti all'invasione del nemico, il monarca greco, nel 1880, firmò la pace con il sultano, la quale garantì alla Grecia ulteriori territori, e la divisione dell'Impero Ottomano in due blocchi: l'area europea, infatti, era ora distaccata da quella asiatica. L'ultima regione da conquistare era ora la Tracia, la regione di Istanbul. Dunque bisognava completamente annientare l'Impero Ottomano per poter annettere tale regione, un compito che richiedeva un lavoro di decenni. Il monarca non si sentiva più tanto sicuro sul suo trono. Le rivolte, durante e dopo la guerra, erano all'ordine del giorno. Reazionari, indipendentisti, comunisti: tutti minavano quel processo democratico ed unitario che si era formato negli anni. La popolazione era stanca di promesse. La situazione economica era fragile, e c'era ancora da combattere. Era l'inizio del declino?
consigli: lanciati pure in un impresa coloniale. Se l'AOG se l'è già pigliata qualcun'altro punta alla Libia, che è pure del tuo acerrimo nemico. E fotti qualcosa a Spagna e Olanda.
Ci sono ancora, ma sono in pausa per questioni di studio Appena posso riprendo. Non posso lasciare un lavoro simile a metà
