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5 giugno 1796,armistizio di brescia

Discussione in 'Età Moderna' iniziata da qwetry, 17 Febbraio 2009.

  1. qwetry

    qwetry

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    vi chiedo informazioni su questo armistizio,ho trovato poco online e a tal proposito in "le campagne di napoleone" chandler dedica poche righe...

    quel che ho capito:
    scacciato beauilieu dall'alta italia napoleone volse la sua attenzione al sud ricordando gli interessi di natura economica che nutriva il direttorio verso il papato
    così aggredisce il ducato di toscana e lo stato pontificio,il regno delle due sicilie si schiera militarmente(?) con il papa,ma l'armata d'italia con poca fatica obbliga gli italiani del centrosud alla pace ottenendo pesanti tributi artistici ed economici dal papato e dai toscani

    questa pace è stata regolata dall'armistizio di brescia che quindi coinvolse anche i borboni?
    i francesi chiesero tributi e concessioni a napoli come a roma o fu una semplice pace per i napoletani?
     
  2. Generale Paolo

    Generale Paolo Guest

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    Allo scoppiare della Rivoluzione Francese (1789) non vi sono immediate ripercussioni a Napoli; è solo dopo la caduta della monarchia francese e la morte per ghigliottina dei reali di Francia che la politica del Re di Napoli e Sicilia Ferdinando IV e della sua consorte Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, comincia ad avere un chiaro carattere antifrancese e antigiacobino. Il Regno di Napoli aderisce alla I coalizione antifrancese. Nel 1796 le truppe francesi, guidate da Napoleone Bonaparte cominciano a riportare significativi successi in Italia; le armate napoletane, pur forti di circa 30000 uomini, il 5 giugno sono costrette all'armistizio di Brescia, e a lasciare ai soli austriaci l'onere della resistenza ai francesi.
    Nei due anni successivi i francesi continuano a dilagare in Italia; l'una dopo l'altra vengono proclamate delle repubbliche "sorelle", filofrancesi e giacobine (la Repubblica Ligure e la Repubblica Cisalpina nel 1787, la Repubblica Romana nel 1798). Nel frattempo Napoleone ha lasciato l'Italia tentando la campagna d'Egitto. Il 23 ottobre del 1798, nonostante l'armistizio di Brescia (poi ratificato nel Trattato di Parigi), con Napoleone in Egitto e i francesi a Roma, il Regno di Napoli entra nuovamente in guerra con i francesi, con l'appoggio della flotta inglese comandata dall'ammiraglio Horatio Nelson. L'esercito napoletano, forte di 70000 uomini reclutati in poche settimane e comandato dal generale austriaco Karl von Mack entra nella Repubblica Romana con l'intenzione dichiarata di ristabilire l'autorità papale. Dopo solo sei giorni Ferdinando IV entra a Roma, dove atteggiandosi a conquistatore si attira delle forti critiche, ma una immediata e risoluta controffensiva francese costringe i napoletani ad una ritirata che ben presto si trasforma in rotta. Il Re torna a Napoli, ma il 21 dicembre si imbarca sul Vanguard di Nelson con tutta la famiglia e John Acton in fuga verso Palermo portandosi dietro tra l'altro, il denaro dei banchi ed i tesori della corona. Viene affidato al conte Francesco Pignatelli l'incarico di Vicario generale e da questi viene dato l'ordine di distruggere la flotta, che viene incendiata. Seguono alcuni giorni di confusione ed anarchia. Mentre gli Eletti del Popolo rivendicano il diritto di rappresentare il Re, il 12 gennaio del 1799 il conte Pignatelli conclude, a Sparanise, una pesante resa col generale francese Championnet. Alla notizia dell'accordo il popolo di Napoli e di parte delle province insorge violentemente in funzione antifrancese: è la rivolta dei cosiddetti "lazzari" che oppone una fortissima ed eroica resistenza all'avanzata francese. Il Vicario abbandona la città, ormai in preda all'anarchia il 17 gennaio. Nel frattempo nella città scendono però in campo anche i repubblicani, i giacobini e i filofrancesi e si giunge alla guerra civile: il 20 gennaio i filofrancesi riescono con uno stratagemma ad entrare nella fortezza di Castel Sant'Elmo da cui aprono il fuoco sui Lazzari che ancora contendevano l'ingresso della città ai francesi. Cannoneggiati alle spalle sono costretti a disperdersi. Si parla, alla fine, di circa 8000 napoletani e 1000 francesi morti. Il 23 gennaio, con l'approvazione e l'appoggio dei comandanti dell'esercito francese, viene proclamata la Repubblica Napoletana.
     
  3. qwetry

    qwetry

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    mi interessavano informazioni sull'armistizio in particolare...cmq grazie:approved:
     
  4. Generale Paolo

    Generale Paolo Guest

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    Ah ok. Prego comunque:D! Come mai ti interessa, in particolare?:humm:
     
  5. qwetry

    qwetry

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    non mi tornava questo particolare e in generale mi interessa il rapporto della francia rivoluzionaria con l'italia
     

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