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日本国 Il Clan Hosokawa\Giappone

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Carlos V, 24 Agosto 2013.

  1. Carlos V

    Carlos V

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    Daimyo Katsumoto Hosokawa (8 Settembre 1442 - 25 Novembre 1449)
    Segno zodiacale: Vergine
    ADM 3 DIP 3 MIL 4

    [​IMG]
    Ritratto di Katsumoto del 1442 eseguito su carta di riso

    Il giovane Daimyo Katsumoto aveva appena 23 quando assune la guida del suo clan, uno dei più influenti e temuti del Giappone. Il fatto di avere i territori dispersi in parte sulla terraferma e in parte sull'isola di Shikoku, lo rendeva bersaglio dei molti clan che gravitavano sul Mare Meridionale.
    Katsumoto era un valido guerriero, profondo conoscitore delle arti marziali a mani nude e con la katana, ma era forse sterile, un segreto che solo pochi intimissimi conoscevano. Venne organizzato un matrimonio di copertua con una nobildonna del clan amico Shimazu.

    Katsumoto era seduto davanti ad un tavolino basso, la mano sull'elsa della katana: - Allora siamo d'accordo, amico mio, i nostri clan da oggi sono ufficialmente alleati. -
    Shimazu sorrise compiaciuto: - Il Clan Otomo è nostro acerrimo nemico, ma le vostre truppe e la vostra flotta sono una garanzia dai suoi attacchi. Tanto più che gli Otomo stanno stringendo accordi con gli Yamana.
    Katsumoto si accarezzò un baffo, pensieroso: - Sì, è vero. Il clan Yamana possiede alcune terre appartenute ai miei antenati. E' disonorevole che siano in mano a quelle infinde persone. Stanno stringendo alleanze in tutto il Mare Meridionale! -
    In quel momento entrò una gheisha che servì del thé bollente in tazze di porcellana ai due uomini. Abbandonò la stanza dopo aver fatto un leggero inchino. I due guerrieri lo bevvero sorseggiando; Katsumoto pensò che fosse buono, essendo fatto seguendo la maniera che si usava a Kyoto.
    Shimazu prese la parola: - Mia figlia arriverà qui tra pochi giorni. -
    - Sua figlia sarà una brava moglie e madre. La compagnia ideale per affrontare questi giorni bui. -

    Shimazu aveva lasciato il palazzo di Settsu da qualche ora quando Katsumoto fu avvicinato da Hayamoto, suo fedele consigliere. Hayamoto interruppe il suo padrone mentre era intento a pregare avvolto da una nube d'incenso, alla fioca luce delle candele: - Allora è fatta? Alleanza e matrimonio? -
    - Già. L'alleanza ci serve per la guerra che sta per scoppiare e il matrimonio sarà una buona copertura per il mio problema. Se non arriverà un erede possiamo sempre dare la colpa agli Shimazu. -


    Guerra Hosokawa-Yamana (1446-1448)
    La guerra scoppiò nel 1446 e vide i clan Hosokawa e Shimazu contrapposti ai clan Yamana, Yamato e Otomo per il possesso di una striscia di terra che correva lungo il Mare Interno, territori rivendicati da Katsumoto in quanto appartenuti ai suoi antenati.
    Katsumoto, messosi personalmente alla guida delle sue truppe, sconfisse ripetutamente i nemici, ma essendo il fronte troppo dispersivo alcuni eserciti riuscirono a penetrare nelle province Hosokawa indifese. La grande abilità degli Shimazu contrinse gli emissari del clan Otomo a chiede anticipatamente una pace, pagando un risarcimento di 53 yen.
    Otomo sigla una pace separata.jpg
    Anche se le truppe degli Yamana erano state sbaragliate nei pressi di Tajima, il clan Yamato continuava ad essere un fastidio con le sue frequenti incursioni prima nella capitale Settsu (che fu cinta d'assedio) e poi nella stessa Tajima. Gli Yamato cercavano invano di disturbare le operazioni d'assedio, ma senza successo: i tenaci samurai vennero respinti praticamente ad ogni assalto il capo degli Yamato ad un certo punto finì anche il denaro per armare un qualsiasi esercito.
    Hosokawa Gun.jpg
    Le città degli Yamana furono prese sostanzialmente per fame e ai guerrieri che le difendevano fu loro concessa una resa onorevole, evitando così ulteriori spargimenti di sangue (avrebbero altrimenti fatto ricorso al seppuku). Alcuni sopravvissuti agli assedi abbandonarono il loro signore e preferirono diventare ronin, dandosi al mercenariato.
    Quando tutti i territori degli Yamana furono occupati, il Daimyo rivale non restò che firmare la pace il 25 Ottobre 1448.
    Yamana in persona si recò al palazzo a Settsu per le trattative, ma gli fu proibito di portare con sé uomini armati nella capitale. La pace prevedeva che le province di Harima e Tajima venissero restituite al clan Hosokawa, oltre che un pagamento di 42 yen come tributo. La cessione di Tajima suscitò lo sdegno in tutto il Mare Meridionale, dal momento che tempo prima un emissario di Katsumoto era stato sorpreso a falsificare dei documenti che testimoniavano i diritti Hosokawa su quella terra (ovviamente creati ad arte).
    Pace Hosokawa-Yamana.jpg
    Gli anni seguenti trascorsero tranquilli; il clan Hosokawa aveva acquisito una posizione predominante, ma non assoluta, nei territori del Mare Meridionale. La guerra aveva costretto le casse ad un pesante passivo e Katsumoto a contrarre un debito per sostenere le spese belliche. Grazie ai tributi, il debito fu presto ripagato e il bilancio tornò a risalire, seppur lentamente.
    Nel 1448 un funzionario imperiale si presentò alla corte di Katsumoto per riscuotere un tributo di 1000 Koku di riso. Il capo del clan lo mandò gentilmente a quel paese. Se ne parlerà per anni alla corte di Kyoto della sua maleducazione.
    Tassa dei 1000 Koku.jpg
    Katsumoto aveva qualcosa di più importante a cui pensare che al riso da destinare al Mikado: non riusciva, infatti, ad avere un figlio con la sua giovane sposa, un erede che un giorno si sarebbe potuto mettere alla guida del clan.
    Questo dilemma lo accompagnò fino agli ultimi giorni della sua vita. In poco tempo, contrasse un malore che lo contrinse a letto. Nessun medico seppe dare una risposa e pertanto nessuna conosceva una cura efficace a quel malanno che stava logorando l'artefice della rinascita Hosokawa.

    La moglie di Katsumoto, Yukiko, era seduta accanto al letto in cui giaceva il marito. In piedi dietro di lei il fedele consigliere Hayamoto, che disse: - Ci credereste, onorevoli guerrieri - rivolto ai samurai che sostavano ansiosi sotto la porta - che costui solo poco tempo prima ci ha guidati alla vittoria? -
    Nessuno fiatò. Hayamoto riprese: - Il nostro signore giace sul letto, colpito da una malattia contro cui nessuno sembra poter fare qualcosa. -
    Yukiko scoppiò in lacrime. Hayamoto le posò una mano sulla spalla e disse: - Dobbiamo solo preghare e sperare che il nostro signore possa vincere la sua malattia così come ha vinto i suoi nemici sui campi di battaglia. -

    Ma la malattia fu più forte di qualsiasi clan rivale. Katsumoto morì ancora giovane il 25 Novembre 1449, all'età di 28 anni. Venne sepolto nel giardino di famiglia adiacente al palazzo di Settsu, insieme ai suoi antenati.
    Subito dopo la sua morte, i nobili guerrieri del clan si riunirono per decidere chi avrebbe assunto la loro guida, dal momento che il defunto Daimyo non aveva avuto figli. La scelta cadde infine sul giovanissimo Michihisa Kan'in, di appena 18 anni, che era stato il migliore degli allievi di Katsumoto e aveva ereditato da lui le profonde conoscenze sulle arti marziali.
    Michihisa I Kan\'in.jpg

    Katsumoto ha vissuto veramente poco per poter realizzare altri progetti. Ora tutto grava sulle spalle di un giovanissimo guerriero.
    Mappa 1449.jpg
    Mappa dell'Estremo Oriente alla morte di Katsumoto Hosokawa (25 Novembre 1449)
     
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    Ultima modifica: 26 Agosto 2013
  2. Carlos V

    Carlos V

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    Clan Hosokawa

    Sommario

    DINASTIA HOSOKAWA
    Daimyo Katsumoto Hosokawa (8 Settembre 1442 - 25 Novembre 1449)


    DINASTIA KAN'IN
    Daimyo Michihisa I Kan'in (25 Novembre 1449 -12 Gennaio 1465)
    (Consiglio di Reggenza: 12 Gennaio 1465 - 6 Maggio 1466)
    Daimyo Tanekuni I Kan'in (6 Maggio 1466 - 26 Agosto 1476)
    (Consiglio di Reggenza: 26 Agosto 1476 - 3 Gennaio 1485)
    Daimyo Sumimoto I "il Grande" Kan'in (3 Gennaio 1485 - 19 Agosto 1512)
    ------------------------------------------------------------------------------------------------------


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    [​IMG]
    [​IMG]
    Giappone

    Sommario

    DINASTIA KAN'IN
    Shogun Sumimoto I "il Grande" Kan'in (3 Gennaio 1485 - 19 Agosto 1512)
    Shogun Ujihisa I Kan'in (19 Agosto 1512 - 16 Marzo 1547)
    Shogun Hidehito I Kan'in (16 Marzo 1547 - 4 Gennaio 1564)
    (Consiglio di Reggenza: 4 Gennaio 1564 - 21 Ottobre 1566)
    Shogun Ietsuna I "il Navigatore" Kan'in (21 Ottobre 1566 - 7 Settembre 1574)
    (Consiglio di Reggenza: 7 Settembre 1574 - 21 Ottobre 1576)
    Mikado Fusahito I Kan'in (21 Ottobre 1576 - 10 Ottobre 1600)
    Mikado Ienobu I Kan'in (10 Ottobre 1600)
     
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    Ultima modifica: 17 Aprile 2014
  3. Mac Brian

    Mac Brian

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    Molto bello, però ho un appunto da fare: le Geishe erano una sorta di artiste di notevole levatura, non credo che le "sprecassero" a fare da servitrici, poi magari mi sbaglio.
     
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  4. turk75

    turk75

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    Mooolto interessante come ambientazione
     
  5. Carlos V

    Carlos V

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    Daimyo Michihisa I Kan'in (25 Novembre 1449 - 12 Gennaio 1465)
    Segno zodiacale: Sagittario
    ADM 2 DIP 1 MIL 4

    [​IMG]
    Ritratto di Michihisa I Kan'in eseguito nel 1450
    Michihisa era in piedi di fronte alla tomba di Katsumoto. Quella mattina il giardino del palazzo di Settsu era avvolto da una leggera foschia; si avvicinò a passo lento Hayamoto, che era stato confermato consigliere di corte dal nuovo Daimyo in virtù della sua esperienza.
    Hayamoto tirò un sospiro e disse: - Giungono voci preoccupanti da tutto il feudo, signore. -
    Michihisa si voltò lentamete, con fare distratto: - Cosa succede? -
    - Mi duole disturbarla davanti alla tomba del valoroso Katsumoto, ma la situazione rischia di esplodere da un momento all'altro. Voi non siete un Hosokawa, il popolo non gradisce la vostra presenza. -
    Michihisa si voltò completamente: - Lo so bene. E il popolo prova ancora sofferenza per la guerra appena conclusa. Distribuite viveri alla gente ed organizzate qualche spettacolo teatrale in tutte le città del feudo. La gente dimenticherà presto i tempi duri appena trascorsi.

    Fu una mossa abile. I funzionari distribuirono porzioni di riso e soia a tutti i sudditi, dando la precedenza a chi aveva servito sotto le armi nella guerra contro gli Yamana. Gli attori del Teatro Kabuki misero in scena le valorose gesta dei samurai di Katsumoto, oltre che i vecchi miti della tradizione giapponese.
    Ma Michihisa non era un Hosokawa e continuava ad essere guardato con diffidenza dal popolo.

    Il 5 Aprile 1450 una flotta di navi mercantili detta del Sigillo Rosso sbarcò a Settsu dopo una spedizione nel Mare Meridionale (l'odierna Indonesia). Michihisa era al porto con la sua scorta e i suoi consiglieri ad osservare le operazioni di scarico. Si voltò verso Tanaka, il tesoriere di corte già al servizio di Katsumoto: - Cosa c'è in quelle casse? -
    - Mio signore, tutte merci provenienti dalle Isole delle Spezie. Chiodi di garofano, zenzero, pepe, cannella, avorio dell'elefante siamese e giada. -
    Michihisa si avvicinò alla banchina per scrutare il contenuto di quelle casse, che si stavano accumulando sulla pavimentazione del porto. Una di esse era aperta perché era stata sottoposta al controllo doganale. Michihisa ne estrasse un sacchetto contenente del pepe: - Questo sacchetto vale una fortuna. - disse compiaciuto.
    Tanaka comprese la soddisfazione del suo signore: - Il nostro porto, così riparato dalle correnti, è il miglior approdo per questi mercanti. -
    Red Seal Ship.jpg

    Il 9 Maggio 1451 una notizia allietò la corte Hosokawa: era nato un erede, Tanekuni Kan'in. La successione era assicuata, ma si levarono alcune voci secondo cui nemmeno il nascituro era un Hosokawa e quindi non avrebbe avuto maggiore legittimità del padre a governare.
    Tanekuni.jpg
    Nel 1452 una cometa volò sui cieli del Giappone. Il popolo superstizioso credette che fosse un segno della fine dei tempi o che il clan Hosokawa avesse finito i suoi giorni, in mano a degli estranei senza alcun legame di sangue con Katsumoto.
    Un funzionario riuscì a falsificare alcuni documenti senza essere scoperto. Un rotolo di carta testimoniava la rivendicazione del clan Hosokawa sul territorio degli Yamato. Nessuno ebbe nulla da dire, dal momento che si trattò di un lavoro impeccabile. Il capo degli Yamato nel frattempo aveva recuperato un po' di denaro (alla fine della guerra, nel 1448, era al verde) e reclutò un esercito di samurai. Lo stesso fece il capo degli Yamana.
    La tensione tornava a salire nel Mare Meridionale attorno all'isola di Shikoku, spiravano venti di guerra. Michihisa era intenzionato a dimostrare di essere degno di guidare il clan.
     
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    Ultima modifica: 26 Agosto 2013
  6. Carlos V

    Carlos V

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    Michihisa I Kan'in
    II Parte

    Per farsi accettare dagli altri signori del Giappone, Michihisa strinse accordi e alleanze con quanti più clan possibili. Nel Mare Meridionale gli erano tutti ostili, mentre trovò riscontri positivi lungo il Mare di Tokun e la regione di Kanto, dove risiedevano i potenti clan Shiba e Takeda.
    I frequenti viaggi commerciali verso le Isole delle Spezie, in particolare della flotta del Sigillo Rosso, avevano permesso di allargare gli orizzonti geografici; nel 1455 alcuni artisti di corte realizzarono e mostrarono al Daimyo una mappa molto più grande di quelle fino a quel momento disponibili, che arrivava fino alla costa orientale dell'India.
    Nuove scoperte.jpg
    Nuove scoperte geografiche
    Quando la rete di alleanze venne consolidata, Michihisa si sentì pronto per muovere guerra e dimostrare il suo valore in battaglia. Gli Yamato erano stati nel frattempo scalzati dagli Hatakeyama, che avevano spostato la loro sede più a nord. Fu a loro che venne consegnata la dichiarazione di guerra il 12 Gennaio del 1455.

    Guerra di Yamato (12 Gennaio 1455 - 11 Luglio 1456)
    Guerra di Yamato.jpg
    Clan coinvolti nella guerra e stima delle forze in campo
    La guerra per la provincia di Yamato sconvolse quasi mezzo Giappone: erano, infatti, ben 8 i clan coinvolti nel conflitto, complice la rete di alleanze abilmente creata da Michihisa in tempo di pace.
    Le truppe Hosokawa godevano di una relativa superiorità numerica rispetto agli avversari, ma il fronte era ancora una volta troppo dispersivo e l'esercito non poteva essere onnipresente a bloccare tutte le manovre avversarie. Si ebbe comunque un'ottima collaborazione tra gli Hosokawa e gli Shiba: mentre i primi cingevano d'assedio le fortezze nel Kansai, i secondi sbaragliavano le truppe nemiche accorse sull'isola di Shikoku.
    Al clan Shimazu non andò così bene come nella volta precedente e fu costretto a ritirarsi dal conflitto firmando una pace umiliante, cedendo molto denaro gli spavaldi Otomo. Si dice che furono in molti a ricorrere al seppuku in quei giorni.
    [​IMG]
    A sinistra una samurai del clan Shiba e a destra un samurai della corte imperiale di Kyoto
    In ogni caso, le difese nemiche stavano crollando. Gli Yamana vennero duramente sconfitti, ma Michihisa preferì non procedere con l'annessione per non compromettere ulteriormente la sua posizione con gli altri signori. Firmò con loro una pace il 3 Gennaio 1456 che prevedeva il pagamento di 46 yen, la rinuncia ad ogni pretesa su Harima e Tajima e l'interruzione di ogni rapporto con gli Otomo.
    Pace con gli Yamana.jpg
    Poco dopo caddero anche le ultime roccaforti del clan Hatakeyama sotto i colpi congiunti degli Hosokawa e degli Shiba. La trattative per la pace si tennero come al solito al palazzo di Settsu, dove furono invitati i capi dei clan che avevano preso parte al conflitto.
    Il trattato venne stipulato l'11 Luglio 1456 e stabiliva che la provincia di Yamato diventasse un territorio Hosokawa a tutti gli effetti, il pagamento di 86 yen come tributo e la rinuncia da parte degli Hatakeyama a qualsiasi rapporto con gli Otomo, che si trovarono così privati di importanti alleati nel Mare Meridionale.
    Pace con gli Hatakeyama.jpg
    Subito dopo la fine della guerra il clan Shiba stracciò il patto di alleanza, forse risentito per non averci guadagnato nulla dalla guerra a fronte di un grande impegno, o forse perché temeva la crescente potenza degli Hosokawa.
    Il clan Hatakeyama, ridotti i suoi possedimenti ad una sola città, cadde in preda ad una contesa dinastica con la sollevazione di un pretendente, evidentemente deluso dal suo signore. Anche il clan Shiba precipitò in una guerra interna, forse i ribelli non consideravano la pace appena stipulata abbastanza onorevole per il loro signore.

    Mappa 1458.jpg
    L'Estremo Oriente il 1 Gennaio 1458
     
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    Ultima modifica: 25 Agosto 2013
  7. Carlos V

    Carlos V

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    Michihisa I Kan'in
    III Parte

    Palazzo di Naniwa, provincia di Settsu, sede del Daimyo Hosokawa
    Aprile 1458

    Michihisa era al tavolo con sua moglie Mikiko e il piccolo Tanekuni, di 6 anni, e stava gustando una ciotolola di riso e salmone. Quando ebbe terminato il pasto entrò Hayamoto, uno dei pochi che potesse circolare liberamente per le stanze private del feudatario.
    Michihisa alzò lo sguardo: - L'avete assaggiato? -
    Mikiko si voltò incuriosita verso il marito: - Cosa? -
    - Il primo sake dell'anno - rispose sorridendo il Daimyo - l'Imperatore ce ne ha offerto un po'. -
    Tanekuni tirò sua padre per il kimono, Michihisa si girò verso di lui, il bambino stava ascoltando curioso la conversazione ed esordì: - Cos'è il sake? -
    - Una bevanda di riso fermentata. Molto buona. Alla corte imperiale è molto apprezzata, quasi come il té. -
    Hayamoto tossì, come per richiamare l'attenzione: - Possiamo vendere tutti i barili di sake e guadagnarci qualcosa. Dopotutto il dono dell'Imperatore è un surplus di cui non abbiamo bisogno. La stagione del sake è iniziata anche da noi. -
    - Ben detto - disse Michihisa alzandosi dal tavolo - mettendo quella bevanda sul mercato la potremmo far conoscere agli acquirenti coreani. -
    1 Il primo Sake.jpg
    Nello stesso anno, i migliori ingegneri militari del regno scoprirono nuove tecniche di fortificazione.
    2 Tecnologia militare 3.jpg
    Palazzo di Naniwa
    Ottobre 1459

    Michihisa stava allenandosi con la katana nel giardino del palazzo, insieme ai suoi fedelissimi e sotto lo sguardo vispo e curioso di suo figlio Tanekuni, di 8 anni.
    Una guardia si avvicinò al Daimyo e aspettò che il suo signore si voltasse verso di lei, per poter prendere parola. Michihisa ripose la spada nel fodero e chiese: - Cosa c'è, soldato? -
    - Un ronin è arrivato alla vostra corte, signore, chiede la vostra attenzione. -
    - Un ronin? Fallo passare. Sono curioso si sentire cosa ha da dirmi. -
    Un uomo con un kimono azzurro entrò nel giardino scortato da due guardie. Si fermò di fronte al Daimyo e fece un leggero inchino, senza però mai abbassare lo sguardo verso il terreno.
    Michihisa domandò: - Chi sei, guerriero? -
    L'uomo si alzò, una grande fierezza nei suoi occhi: - Il mio nome è Oda. Sono un ronin. Desidero offrire i miei servigi ad un signore. -
    Michihisa si passò una mano sul mento, pensieroso: - Sai fare qualcosa in particolare? -
    - Ho combattuto nella guerra che ha sconvolto il clan Hatakeyama, qualche anno fa. Ho abbandonato quella regione insieme a molti altri samurai alla fine del conflitto. Il mio compito era gestire una fortezza in uno dei passi montuosi del nord. -
    Michihisa rimase per un attimo ad osservare il guerriero. Aveva una cicatrice sulla guancia, ricordo di una delle tante battaglie a cui aveva partecipato. - Potresti essere un buon capitano delle guardie... -
    3 Un Ronin offre i suoi servigi.jpg
    Città di Naniwa
    Aprile 1461

    Michihisa camminava insieme al suo figlio Tanekuni, che ormai aveva 10 anni e il padre non aveva più bisogno di tenerlo per mano nelle affollate strade della capitale. Quel giorno, poi, la città era particolarmente caotica: era infatti la Festa del Ciliegio in Fiore.
    Il bambino si fermò ad osservare alcuni uomini che stavano cuocendo del pesce su una griglia, di fronte ad una piccola folla di persone in attesa di ricevere la loro porzione. L'intera scorta del Daimyo, che li seguiva passo passo, si fermò di colpo.
    Michihisa cercò di farsi sentire in mezzo al brusìo della folla: - Tanekuni, forza, dobbiamo recarci al tempio. -
    Il tempio era immerso in un giardino di ciliegi. La strada che conduceva all'ingresso era calpestata da due flussi di persone, uno in entrata ed uno in uscita. L'odore delle grigliate per le strade era stato sostituito dall'odore degli fiori, che segnavano l'arrivo della primavera.
    Il sole stava per calare sulla città di Naniwa, allungando le ombre lungo la pavimentazione; alcuni uomini stavano accendendo le lampade di carta che sarebbero state appese agli alberi.
    5 Festa del Ciliegio in fiore.jpg
    Era arrivato il tempo di riprendere le armi, una spia di Michihisa era riuscita a creare un documento falso con alcune rivendicazioni sulla provincia di Izumo e lo consegnò ad acluni ninja. L'operazione ebbe successo e nessuno venne scoperto. Era il momento di chiudere i conti gli Yamana.

    Seconda Guerra Hosokawa-Yamana (8 Gennaio 1462 - 5 Gennaio 1463)
    6 Guerra Hosokawa-Yamana.jpg
    In aiuto degli Yamana accorsero solo i membri del clan Imagawa, ma erano una fazione minoritaria in Giappone ed erano peraltro sprovvisti di flotta. Michihisa si preparò per guidare le truppe a sbarcare nei loro territori, mentre il valente generale Sumiyuki Saito, già al servizio di Katsumoto, avrebbe condotto l'assedio ad Izumo.
    Mi Sumiyuki si è mai parlato, ma alcune delle vittorie nelle due precedenti guerre sono in parte merito suo. Aveva ricevuto l'investitura a generale da Katsumoto in persona nel 1445, dopo un lungo periodo di addestramento a Naniwa. Morì durante l'assedio di Izumo, colpito da una freccia scagliata dalle mura del castello, nel 1462, dopo una carriera quasi ventennale.
    7 Sumiyuki Saito.jpg
    Gli Imagawa erano stati bloccati all'altezza di Kyoto, dove Michihisa aveva fatto collocare una guarnigione. Il loro signore aveva stupidamente deciso di lanciarsi da solo all'attacco con i suoi 1000 cavalieri ed era stato sconfitto. La flotta era pronta a solcare il Mare Tokai e a sbarcare nelle loro terre ormai indifese.
    Gli Imagawa chiesero una pace, il 19 Maggio 1462, offrendo 39 yen come tributo.
    8 Pace Hosokawa-Imagawa.jpg
    Durante la guerra un giardiniere offrì di creare un giardino zen, il cui tipo più noto è detto Karesansui, per le ore di meditazione all'interno delle mura del palazzo di Naniwa. Michihisa, impegnato al fronte, accettò di spendere 30 yen per la realizzazione di questo luogo di pace e di quiete. Ci avrebbe trascorso del tempo a guerra conclusa.
    9 Giardino Karesansui.jpg

    La fortezza di Izumo si arrese ai primi di Gennaio e l'esercito aveva condotto brillantemente l'assedio anche senza la guida di Sumiyuki Saito. Il capo degli Yamana venne condotto alla corte di Naniwa, a Settsu, per firmare la pace.
    L'incontro avvenne il 5 Gennaio 1463: il trattato stabiliva che i territori degli Yamana venissero formalmente annessi a quelli del clan Hosokawa. Gli Yamana, trovandosi senza feudi da governare, videro decaduta la loro carica di Daimyo e si ritirarono a vivere alla corte di Kyoto come semplici cortigiani.
    L'annessione di un clan e la sua distruzione "de facto" fu un evento che sconvolse tutto il Giappone, ma alla corte imperiale erano troppo occupati in cerimonie sfarzose e feste per rendersi conto di cosa stava accadendo nel sud. L'Imperatore, assolutamente privo di iniziativa e succube politicamente dello Shogun, si limitò ad accettare il fatto compiuto.
    10 Pace Hosokawa-Yamana.jpg
    Ora quasi tutta la regione di Kansai era nelle mani degli Hosokawa, ma il problema dinastico continuava ad affliggere Michihisa e suo figlio Tanekuni, che alla fine della guerra aveva 12 anni e mezzo.
    Mappa 1463.jpg
    L'Estremo Oriente il 1 Gennaio 1464
     
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  8. Mac Brian

    Mac Brian

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    A quanto pare hanno predisposto un bel po' di eventi specifici per i giapponesi.
     
  9. ale7239

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    In un dev ho letto che i giapponesi hanno più eventi di qualsiasi altra nazione.
     
  10. Carlos V

    Carlos V

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    Fine del regno di Michihisa I

    Palazzo di Naniwa
    10 Gennaio 1465

    Hayamoto stava invecchiando. Si specchiò in un laghetto e vide che i suoi capelli stavano diventando bianchi all'altezza delle tempie e qualche ruga cominciava a solcare il suo volto. Era dopotutto coetaneo di Katsumoto (erano nati entrambi nel 1420) e aveva ormai 44 anni. Entrò trafelato nel palazzo, diretto verso le stanze del suo signore.
    Michihisa era steso nel suo letto, non parlava e respirava a fatica.
    Hayamoto fu colto da una profonda tristezza: - Sembra di rivedere Katsumoto quasi una ventina d'anni fa. -
    Il medico stava porgendo un panno umido sulla fronte del Daimyo.
    - Come sta? - chiese Hayamoto al medico.
    - Le sue condizioni peggiorano ogni giorno. -
    Mikiko entrò nella stanza, seguita da due damigelle. Si sedette vicino al marito e gli prese una mano.


    11 Gennaio 1465

    Michihisa trovò la forza per parlare in tarda serata. Era pallido in volto.
    Suo figlio Tanekuni, diventanto un ragazzino di 13 anni, sedeva accanto a lui. Indossava un kimono alla maniera dei veri samurai e gli era stata consegnata la sua spada, elegantemente tenuta in un fodero di colore rosso e oro.
    Michihisa sussurrò: - Tanekuni, presto toccherà a te guidare il clan - il suo respiro era affannoso - Hayamoto e gli altri consiglieri ti aiuteranno nel migliore dei modi. Per me è arrivato il momento di incontrare i miei antenati. -
    Il medico e il suo assistente erano in piedi dietro a Tanekuni, stavano armeggiando con unguenti ed erbe su un tavolino per preparare un infuso.
    Michihisa proseguì: - La nostra famiglia non è riuscita a farsi amare né dal popolo né dagli altri clan, questo perché non abbiamo il sangue degli Hosokawa. - tossì rumorosamente - sii un guerriero valoroso ed un governatore giusto e saggio. Dimostra di meritare il tuo titolo di Daimyo. -
    Michihisa chiuse gli occhi; il medico gli si avvicinò per somministrargli l'infuso di erbe.


    12 Gennaio 1465

    Hayamoto entrò nella sala seguito da alcuni membri della corte. Era vestito con il suo kimono più elegante, la mano sull'elsa della spada. A passo svelto, raggiunse il piccolo gruppo di persone dietro i pannelli di carta.
    Michihisa giaceva su un ripiano di legno, avvolto da un telo bianco ricamato così finemente da risultare trasparente; indossava un kimono verde, il colore del clan Hosokawa, e stringeva nelle mani la sua katana. In piedi accanto a lui la moglie Mikiko e il figlio Tanekuni, con gli occhi smarriti.
    Hayamoto si inchinò di fronte al suo signore, abbassando lo sguardo e fu presto seguito dagli altri cortigiani.
    Morte di Michihisa I.jpg

    La morte improvvisa di Michihisa, a soli 33 anni, per un malanno sconosciuto, gettò il feudo nel caos politico. Un tale di nome Katsuhisa Toichi, feudatario dell'isola di Shikoku, reclamò per sé la guida del clan non appena ebbe saputo della scomparsa del suo signore.
    Insieme a lui si sollevarono circa 4000 samurai: dicevano che Tanekuni era troppo giovane per guidare il clan, che invece necessitava di una guida forte, essendo diventato ormai potente e temuto in tutto il Giappone, e che i reggenti fossero tutti corrotti.
    Tanekuni avrebbe atteso la maggiore età prima della sua investitura a Daimyo, nel frattempo era tutto nelle mani dei consiglieri di corte.
    Ribelli pretendenti.jpg
     
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  11. Carlos V

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    (Consiglio di reggenza)
    12 Gennaio 1465 - 6 Maggio 1466


    Il periodo di interregno durò fortunatamente poco. L'esercito si recò nell'isola di Shikoku per impartire una dura lezione ai ribelli. I lealisti e gli insorti si scontrarono nei pressi di Tosa e l'esercito regolare ottenne una grandiosa vittoria. Katsuhisa Toichi venne condotto in catene al palazzo di Naniwa e venne giustiziato dopo un sommario processo; molti dei samurai che lo avevano seguito e che erano sopravvissuti alla battaglia vennero costretti ad eseguire il seppuku.
    Battaglia di Tosa.jpg
    Tanekuni I Kan'in (6 Maggio 1466 - 26 Agosto 1476)
    Segno zodiacale: Toro
    ADM 1 DIP 5 MIL 4

    [​IMG]
    Ritratto di Tanekuni I Kan'in eseguito nel 1468
    Tanekuni salì al potere a soli 15 anni e sostanzialmente riconfermò tutti i vecchi consiglieri che avevano servito a corte nei decenni precedenti, benché alcuni di essi fossero avanti con gli anni. Come erede venne designato suo cugino Masaharu Kan'in, di 13 anni, di carattere e temperamento completamente diverso. Tanekuni era calmo e riflessivo, oltre che appassionato di letteratura e poesia, mentre Masaharu era incline alle bravate e alla rissa.
    Tanekuni I Kan\'in.jpg
    Il carattere indisciplinato di Masaharu lo mise nei guai molto presto, nonostante la sua giovane età. Egli si faceva forte della sua appartenenza al clan per sopraffare la povera gente, che non poteva alzare un dito contro di lui. Risse alle taverne, duelli per strada e atti di vandalismo erano all'ordine del giorno, finché la gente esasperata (e pure qualche nobile) non chiese la sua testa per evitare una sollevazione generale.
    - Io non sono responsabile dei comportamenti di mio cugino! - disse un'agitato Tanekuni.
    - Ma lo siete nei confronti del vostro feudo. - il tono di Hayamoto era calmo.
    Tanekuni si alzò di scatto dal suo trono e cominciò a camminare nervosamente per la sala: - Non posso dare l'ordine di giustiziarlo, è pur sempre mio cugino! -
    Hayamoto si toccò la sua lunga barba bianca. Ne aveva viste di tutti i colori in quegli anni a corte e non voleva che un ragazzino viziato e prepotente mandasse all'aria i sacrifici fatti dai Daimyo defunti. Esordì infine: - Mio signore, c'è in ballo il destino del feudo. -
    Tanekuni lo guardò negli occhi. Ancora sedicenne, era chiamato a prendere la sua prima decisione difficile.
    Oie Sodo.jpg
    Superato il triste momento, venne inventato un nuovo tipo di nave ideale per lunghe traversate.
    Tecnologia diplomatica 3.jpg
    Palazzo di Naniwa, 1 Giugno 1468
    C'era una festa quella sera a palazzo. Erano stati invitati nobili da tutto il Giappone e c'erano anche alcuni membri del clan Shiba. Il signore del clan portò con sé, tra gli altri, sua figlia Fumie.
    La ragazza, di appena 14 anni, fece un leggero inchino quando si trovò di fronte a Tanekuni. Il padre di Fumie parlava con il giovane Daimyo di affari e di politica, ma Tanekuni lo ascoltava distrattamente: era attratto dalla grazia nobiliare di quella ragazzina, che nel frattempo si era allontanata con le altre damigelle lasciando gli uomini ai loro discorsi.
    I due si trovarono poi a parlare da soli sul balcone del castello, al riparo da occhi indiscreti.
    I pettegolezzi che cominciarono a circolare nel feudo dicevano che i due giovani da quella sera erano diventati molto intimi e che forse avevano consumato la loro relazione, al che il padre di Fumie lo venne a sapere e chiese immediatamente un matrimonio prima che nascesse un eventuale bambino, evitando così una situazione imbarazzante.
    Flirt a corte.jpg
    La giovane coppia ebbe effettivamente un figlio, che nacque il 2 Gennaio 1470. Gli venne dato il nome di Sumimoto. E c'era anche un'altra buona notizia: quando sarebbe salito al trono, non avrebbe più avuto problemi a farsi rispettare dal suo popolo, dal momento che il governo dei Kan'in stava venendo ormai accettato da un numero sempre maggiore di persone.
    Sumimoto Kan\'in.jpg

    Guerra di Kansai (8 Gennaio 1472 - 29 Gennaio 1474)

    Gli abili ninja al servizio del clan Hosokawa avevno faticato molto per far circolare alcun documenti falsi attraverso tutta la regione del Kansai ed erano riusciti a fornire a Tanekuni il pretesto per una nuova guerra a sud.
    L'8 Gennaio 1472 il giovane Daimyo reclamò ufficialmente la regione di Suo dal clan Ouchi e mosse le sue armate verso la punta meridionale di Honshu.
    Al comando della flotta venne messo un ammiraglio di discreta abilità e gli fu ordinato di bloccare lo stretto tra Honshu e Kyushu con 5 galee e 4 navi da trasporto. L'unico clan che si offrì di aiutare gli Ouchi furono gli Uesugi del nord.
    Nel mentre, si apriva in Giappone la grande stagione artistica della drammaturgia espressa attraverso le rappresentazioni teatrali e la musica, una forma d'arte detta Nogaku. Purtroppo, Tanekuni non poté assistere allo spettacolo inaugurale essendo impegnato al fronte.
    Nogaku Performance.jpg
    Nel corso della guerra, la gente cominciò a narrare storie su Michihisa I e alcuni letterati composero un poema in suo onore, confermando come ormai la dinastia Kan'in fosse amata dai sudditi. Tanekuni fu orgoglioso che la figura di suo padre fosse stata finalmente rivalutata, anche se dopo la sua scomparsa.
    Epica nazionale.jpg
    Proprio nel corso della guerra, un evento avrebbe segnato per sempre la storia del Giappone...
     
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    Ultima modifica: 27 Agosto 2013
  12. Carlos V

    Carlos V

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    戦国時代
    Sengoku Jidai
    (periodo degli stati combattenti)

    [​IMG]
    Mentre gli eserciti Hosokawa erano impegnati a cingere d'assedio le fortezze Ouchi, alla corte imperiale di Kyoto accedevano eventi destinati a sconvolgere gli equilibri in Giappone.
    Lo Shogun Ashikaga aveva infatti perso completamente la sua influenza politica sui vari singori feduali e l'intero Giappone era precipitato nel caos politico. Il 24 Aprile 1473 lo Shogun venne formalmente deposto (ma de facto restò al potere a Kyoto) e i Daimyo cominciarono ad armarsi per acquisire la supremzia all'intero del regno. Occorreva un leader forte che unisse finalmente il Giappone sotto un'unica bandiera, ma ciascun Daimyo si riteneva ideoneo per questo compito. E' iniziata l'epoca Sengoku.
    La Guerra Onin.jpg
    La flotta Hosokawa ottenne una brillante vittoria nel Golfo delle Isole Seto, al largo dell'isola di Shikoku, nei confronti di quella degli Uesugi e riuscì persino a catturare una nave avversaria.
    Il blocco navale imposto sull'isola di Kyushu stava sortendo l'effetto sperato e le fortezze cominciavano a mostrare segni di cedimento. Nel frattempo, una nuova generazione di samurai, più inclini alla burocrazia che alle arti belliche, si era affacciata sullo scenario giapponese. Questa tendenza di costume si affermò anche nel feudo Hosokawa e Tanekuni semplicemente accettò il fenomeno, senza combatterlo, e si circondò di valenti funzionari.
    Nuova generazione di Samurai.jpg
    L'ultima fortezza Ouchi si arrese nel Gennaio del 1474, dopo un assedio biennale. Data la lontananza dalla capitale Naniwa, le trattative per la pace vennero intavolate ad Aki, nel Kansai meridionale. Il trattato, firmato l 29 Gennaio 1474, mirò ad indebolire in modo permanente il clan rivale: Tanekuni chiese e ottenne la cessione della provincia di Suo, completando così l'unificazione del Kansai, il pagamento di un tributo di ben 154 yen (nessuno si aspettava che avessero tutti quei soldi) e la rinuncia da parte gli Ouchi ad ogni pretesa su Aki.
    Pace con Ouchi.jpg
    A guerra conclusa, Tanekuni mostrò che il suo talento con la poesia era pari solo a quello con la spada. Egli infatti promosse un'importante riforma dell'esercito introducendo una formazione a quadrato per i picchieri, particolarmente efficace contro le cariche di cavalleria (le truppe a cavallo erano particolarmente diffuse nel nord del Giappone, nel sud si preferiva la fanteria).
    Tecnologia militare 4.jpg
    Palazzo di Naniwa
    Luglio 1474

    Tanekuni leggeva una poesia scritta su un rotolo di carta. Aveva trovato riparo dall'afa sedendosi all'ombra di un albero nel giardino del palazzo. Accanto a lui un servo agitava un enorme ventaglio, procurando con la sua brezza un sollievo da quell'estate particolarmente umida.
    Tanekuni aveva ancora le bende poste sulle ferite che si era procurato in battaglia mesi prima, ma ormai stavano rimarginando; la ferita più grave era stata causata da una freccia che aveva sfiorato il fianco sinistro.
    Hayamoto si avvicinò tenendo per mano il piccolo Sumimoto, di 4 anni. Lasciò il bambino giocare sull'erba sotto lo sguardo vigile delle guardie e si sedette accanto a Tanekuni.
    - Il Giappone è in preda al caos politico - esordì l'uomo di mezza età.
    Tanekuni distolse lo sguardo dal rotolo di carta: - Potrebbe essere un'occasione per emergere. -
    - Lo Shogun desidera sapere quali Daimyo gli sono fedeli e quali invece hanno intenzione di combatterlo. Temo che presto saremo costretti ad indossare le nostre armature. - parlava con l'aria di chi la sapesse lunga sulla politica nazionale e a buon titolo, avendo frequentato per anni le persone più potenti del regno.
    - Lo Shogun non conta più nulla. Il suo parere non mi interessa. Ognuno ormai va per la sua strada. Chi desidera onore e titoli deve meritarseli. -
    Hayamoto rimase stupito dal tono secco e deciso del suo signore, generalmente più pacato e gentile. Quali progetti aveva in mente il giovane Daimyo di 23 anni?
     
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  13. alberto90

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    Confesso che non mi ha mai attirato molto la storia del giappone ... ma leggendo il tuo AAR devo ammettere che è molto affascinante.
    Non saprei darti consigli pratici, per ti suggerirei di non entrare subito in guerra contro lo shogun ... aspetta che sia indebolito e che gli altri signori della guerra si scannino tra di loro e solo allora entra in azione. Avversari deboli minori difficoltà.
    Unifica il giappone e costruisci un impero orientale.
     
  14. Carlos V

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    Gli altri signori della guerra ancora non mi hanno attaccato, ma stanno creando rivendicazioni su tutte le mie terre. Sinceramente è la primva volta che provo l'epoca Sengoku in EU4 e non so cosa aspettarmi. Non sapevo nemmeno che il Giappone avesse tutti quegli eventi, comunque penso che diano una certa atmosfera alla partita.
    Il mio piano è quello di ritardare quanto possibile lo scontro con lo Shogun, anche perché se lo attacco scenderanno in campo contro di me tutti i signori a lui fedeli e non posso affrontarli tutti insieme.
     
  15. TheDOC

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    Carlos, senza nulla togliere agli altri quest'AAR è il migliore su EU4 che vedo ora sul forum. Continuerò a seguirti con piacere.

    PS: I dialoghi mettili in Italic, tocco di stile.
     
  16. alberto90

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    Secondo me la migliore difesa è l' attacco .... attacca gli altri signori della guerra uno per uno, visto che a quanto pare non stanno creando coalizioni. Distruggi i più deboli e rinforzati ...
     
  17. Carlos V

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    Grazie @TheDOC per i complimenti e mi fa piacere che tu stia seguendo quest'avventura. Ci tengo a chiarire che non sono in competizione con gli altri autori degli AAR e che per lo stile romanzato mi sono liberamente ispirato a MacBrian, che è stato il primo a fare un AAR su EU4, peraltro molto bello da leggere. :)

    Per quanto riguarda la strategia da adottare @alberto90 non posso fare troppo lo spavaldo perché fino a questo momento sono stato l'unico a fare guerre e le relazioni sono peggiorate con tutti. Molti mi hanno scelto come rivale e presto potrebbe nascere una coalizione contro di me. Sono d'accordo che è meglio passare subito all'attacco, ma prima voglio creare una rete diplomatica come garanzia. ;)
     
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  18. alberto90

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    è ovvio che lo devi fare .... ho solo dimenticato di scriverlo .... ma fai presto. Tendenzialmente le coalizioni tendono ad attaccare il loro obbiettivo appena sono approntate. Prepara difese forti per resistere al primo assalto e cerca di prendere alle spalle i nemici. Oppure cerca di separare gli eserciti nemici e annientali uno alla volta. Parola di Napoleone.
     
  19. Carlos V

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    Fine del regno di Tanekuni I
    26 Agosto 1476
    Una fila di persone procedeva lenta alla luce delle torcie lungo il giardino del Palazzo di Naniwa, diretta verso la cappella destinata alla dinastia Kan'in, fatta erigere nel 1465 in occasione della morte di Michihisa I.
    All'inizio del corteo c'erano Fumie e suo figlio Sumimoto, di 6 anni. Poco dietro, con lo sguardo rivolto cupamente verso il terreno, Hayamoto e gli altri dignitari. A seguire vari samurai con i loro eleganti kimono e i letterati che Tanekuni aveva ospitato a corte in virtù della sua passione per la poesia. Al centro c'era il feretro del Daimyo, portato in spalla da quattro uomini.
    Quando il corteo funebre arrivò davanti alla cappella, due uomini spalancarono le pesanti porte di legno. Cominciò a piovere, le gocce d'acqua che cadevano sugli alberi del giardino intonavano una sinfonia. Un servo accorse a riparare Hayamoto sotto un ombrello di carta.
    Il capitano delle guardie, vestito in armatura e con la naginata stretta nella mano, si avvicinò ad Hayamoto facendosi largo nella folla: - Un altro sovrano che ci lascia ancora giovane - esclamò con rammarico.
    Hayamoto gli posò una mano sulla spalla, toccando la spalliera della sua armatura bagnata dalla pioggia: - Aveva appena 25 anni. Che profonda tristezza. Poteva ancora fare molto. -
    Il feretro venne condotto nella cappella, il corteo entrò a rendere l'ultimo omaggio a quel Daimyo scomparso troppo presto. Il pavimento in legno del tempietto si ricoprì delle impronte umide delle persone. Un monaco batté il gong all'ingresso del feretro nell'edificio.
    - Tutti i nostri sovrani sono morti giovani - disse il capitano - nessuno è arrivato a 40 anni. -
    - Pensa che il capo del clan Shiba ha ben 60 anni! Anche lo Shogun Ashikaga è riuscito ad invecchiare. - disse Hayamoto con una smorfia di fastidio.
    Il capitano si accostò al suo interlocutore: - Ma come è successo? -
    - Un malore improvviso - bisbigliò Hayamoto - mentre era nel suo studio. -
    Il feretro era stato deposto accompagnato dalle preghiere e dalle cantilene dei monaci, che stringevano i rosari di legno nelle loro mani. Il gong risuonò ancora diverse volte.
    Il capitano osservò Sumimoto: - Lui è ancora troppo piccolo. Cosa succederà adesso? -
    - Gli alti dignitari reggeranno il regno per il tempo necessario. - Hayamoto era, però troppo vecchio e stanco per occuparsi ancora di faccende di governo.
    - Sarà una lunga attesa. - osservò impensierito il capitano.
    - Credo che siano nove anni - disse Hayamoto a bassa voce - speriamo che nessuno ne approfitti. -
    Il corteo uscì dalla cappella e le porte si richiusero. La pioggia martellante tornò a bagnare i presenti, il suolo del giardino era diventato leggermente fangoso.
    Il capitano decise di congedarsi: - Io devo andare, Hayamoto. Ci vediamo domani mattina da qualche parte nel palazzo. Devo organizzare la ronda notturna, adesso. -
    - Ti saluto. Io mi ritiro nelle mie stanze. -
    Nove anni di reggenza. Sicuramente agli altri signori questa notizia faceva piacere. La battaglia era rimandata, ma nel frattempo poteva succedere di tutto e anche allora Sumimoto, una volta sul trono, sarebbe stato ancora un ragazzino immaturo. Non era una bella prospettiva.
    Morte di Tanekuni I.jpg

    Nota di servizio: Nove anni di reggenza sono una palla assurda! Non potrò fare alcuna guerra!
     
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    Ultima modifica: 28 Agosto 2013
  20. Carlos V

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    (Consiglio di Reggenza)
    26 Agosto 1476 - 3 Gennaio 1485


    Gli anni di interregno trascorsero tranquilli. Al piccolo Sumimoto veniva abilmente inculcato dai funzionari la necessità di una guerra non appena sarebbe salito al trono. A tale scopo veniva sottoposto quotidianamente a lezioni di arti marziali, scherma ed equitazione, oltre che a lunghe discussioni con i generali.
    La madre Fumie e la nonna Mikiko (moglie del defunto Michihisa I) protestarono contro questo trattamento, che metteva totalmente da parte l'educazione letteraria e artistica. Erano pur sempre membri della famiglia, ma un precettore che osò opporsi venne bruscamente licenziato.
    Tutta la corte era come in preda alla paura che quei nove anni di pace forzata avrebbero causato un grave ritardo alla grandiosa ascesa del regno, tanto più che nel 1480 l'anziano Shogun fece la sua mossa.

    Palazzo di Naniwa
    21 Maggio 1480

    Hayamoto era seduto in giardino ad assistere agli allenamenti di Sumimoto, arrivato al decimo anno d'età. Il bambino stava eseguendo complesse tecniche di arti marziali sotto la vigile guida di un anziano maestro.
    Un servo si avvicinò correndo ad Hayamoto, recando con sé un rotolo di carta sigillato con della cera. Quando ebbe raggiunto l'uomo, si fermò a prendere fiato.
    Hayamoto intuì che fosse successo qualcosa di grave: - Cosa c'è, Yoshimito? -
    Il ragazzo pose ad Hayamoto il documento, il sigillo recava nientemeno che lo stemma imperiale: - Un messaggio direttamente da Kyoto. -
    Hayamoto aprì il rotolo e lo lesse velocemente corrugando la fronte. Si voltò con aria preoccupata verso Yoshimito: - Questo non me lo sarei mai aspettato. Lo Shogun reclama il nostro feudo! -
    Yoshimito trasalì a sentire quelle parole, le guardie lì vicino si voltarono di scatto verso il vecchio funzionario.
    - Lo Shogun sta già avviando le pratiche per prendere gradualmente controllo del nostro feudo. - Hayamoto sospirò.
    Una delle guardie si passò una mano sulla barba che pendeva dal mento: - Il feudo dei Takeda è già stato annesso. Lo Shogun controlla ora la parte centrale del Giappone. -
    - Già, credo che a Kyoto stiano correndo ai ripari dopo la recente crisi politica. - disse Hayamoto.
    - Quel bambino - disse Yoshimito indicando Sumimoto con la testa - ho paura che dovrà indossare l'armatura a soli quindici anni. -
    Hayamoto fece una smorfia: - Qui è in gioco la sopravvivenza del regno. Lo Shogun vuole unire il Giappone e io sono d'accordo, ma dobbiamo farlo a modo nostro! -
    Lo Shogun vuole Hosokawa.jpg
    Da quando i funzionari hanno avuto mano libera al governo, sono stati fatti passi in avanti nell'amministrazione.
    Tecnologia amministrativa 3.jpg
    Nel 1484, un monaco proveniente dal famoso monastero di Himeji chiese ospitalità presso il palazzo di Naniwa. Bussò alle porte del castello in una notte molto piovosa; le guardie lo invitarono ad andarese, ma i mebri del Consiglio acconsentirono ad ospitarlo per qualche giorno. Il monastero di Himeji era pur sempre un luogo di pellegrinaggio noto in tutto il Giappone e un rifiuto di quel tipo avrebbe avuto ripercussioni negative.
    Monaco errante.jpg
    Il 3 Gennaio 1485 Sumimoto compì 15 anni e fu così finalmente pronto ad assumere la guida del clan. Lo Shogun nel frattempo incontrava difficoltà nel suo processo di annessione: il feudo Hosokawa era molto più esteso di quello imperiale ed era anche quello più attivo sul piano commerciale.
    Per il momento lo Shogun poteva essere tenuto a bada, ma la guerra era diventata una necessità impellente. Non avevano detto altro a Sumimoto: occorrevano nuove terre e nuove leve. Lo Shogun si era dotato di un esercito di 20.000 samurai, il più grande di tutto il Giappone e stava annettendo i vari feudi uno dopo l'altro. I primi a cadere erano stati i Takeda (miei alleati n.d.r.) e ora stava rivolgendo il suo sguardo a sud.
    Durante la reggenza, i consiglieri hanno stretto un'allenza con due clan un tempo nemici: gli Imagawa e gli Uesugi, essendo ormai compromessi i rapporti con gli Shiba. Gli Shimazu restavano fedeli, anche se ormai confinati ad un ruolo marginale nella scena politica.
    Sumimoto sale al trono.jpg
    Il '400 stava volgendo al termine e questi ultimi anni del secolo sarebbe stati tumultuosi per il Giappone. In Oriente l'Impero Cinese era scosso da una crisi senza precedenti, che aveva permesso agli Zhou di intraprendere una guerra di secessione nel sud e alla Corea di impadronirsi di vasti territori costieri. I Mongoli, che per un periodo erano stati annessi alla Cina, avevano ritrovato la loro indipendenza sfruttando la crisi dell'Impero, anche se ovviamente non godevano più della gloria di un tempo.
    Mappa 1480.jpg
    L'Estremo Oriente il 1 Gennaio 1480
     
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