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AAR: Risorgimento: Napoli capitale

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da generalkleber, 6 Agosto 2010.

  1. generalkleber

    generalkleber

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    Anno di Grazia 1453: il Regno di Napoli è in unione personale con il Regno di Aragona, saggiamente retto da S.A.R. Alfonso V. Di fatto Il Regno di Napoli è vassallo ma questo non sminuisce affatto la sua onorabilità: esser vassalli di un grande Regno non è onta per nessuno.
    L'obiettivo che ci prefissiamo è quello di unificare l'Italia e verso questo obiettivo tutti gli sforzi saranno indirizzati. Si tratta certo di un obiettivo a lunga scadenza: per ora l'importante è sopravvivere.
    Per entrare da vassallo nelle vicende italiane ed europee occorre fare iin modo di esser coinvolti in guerre ed eventi: così inviamo garanzie a Siena ed Urbino (contro lo Stato della Chiesa), a Corfù, Albania ed Atene contro i Turchi.
    Subito Urbino ci chiama in una guerra a lui dichiarata dai Savoia ma finisce senza problemi tutto presto.
    Per i primi anni occorre sistemare il bilancio. Primo passo sarà la banca. Per ora tengo il bilancio in leggera negatività per ridure l'inflazione.
    Nel giugno 1453 Aragona, e quindi anche Napoli, ha un nuovo re: Pere V, che ha però un bel numero di anni sulle spalle quando assume il regno.
    Nell'Anno di Grazia 1454 Aragona dichiara guerra al REgno di Grenada e naturalmente sono coinvolto. Muovo la flotta in modo napoletanesco ("Facite ammuina!") e la hguerra si conclude con denaro pagato ad Aragona da Grenada. Per restare nel gioco garantisco anche lo Stato della Chiesa.
    Seguono anni di pace che mi consentono di avviare una discreta serie di iniziative commerciali e di metter in cassa del denaro. I miei mercanti vanno a Venezia e Liguria e incasso parecchio. Approfitto del progresso culturale per realizzare la Banca centrale, che riduce l'inflazione.
    Nell'Anno di Grazia 1460 una prima svolta: un'alleanza italliana (Toscana, Milano, Genova, Mantova) dichiara guerra a Venezia, mia alleata e naturalmente accetto di partecipare alla difesa della mia alleata. Quasi contemporaneamente Pere V muore e con lui si scioglie l'unione personale con Aragona. Sul trono di Napoli sale il glorioso Ferrante I. Approfittando dello strapotere navale veneziano nel Tirreno decido di invadere la Corsica: in realtà è Venezia che conduce la guerra ma sempre meglio mettere una mano avanti, non si sa mai. Così imbarco tutte le truppe che ho, 3 rgt, e li mando là mentre provo a costruire un 4to rgt di fanteria. Nel 1461 anche la Boemia si unisce dalla nostra parte alla lotta contro Milano e i suoi alleati. In una fortunata battaglia navale catturo un trasporto ligure: ora posso caricare 4 rgt.
    Nell'Anno di Grazia 1462 finalmente cade la Corsica. In effetti la guerra si trascina in Italia senza grandi mutamenti. Grossi scontri ma niente di decisivo: vorrei fare altro (uno sbarco in Toscana ad esempio) ma sono trattenuto dal fatto che tutti hanno molte più truppe di me. Del resto ho ottenuto una nave e sto abbastanza bene: non desidero rischiare in questo momento.
    Nel 1463 sono coivolto in un'altra guerra: i Turchi attaccano Rodi e i Cavalieri ed io accetto di sostenre l'alleanto. Conduco la guerra, che vede con me anche Portogallo e Serbia. A questo punto l'Italia mi interessa poco e appena Milano mi offre (la offre alla coalizione) una pace bianca accetto. Ora conduco contro la Turchia. Una serie di battaglie navali riduce la flotta turca ma per i gravi danni alle navi sono bloccato. I Turchi approfittano per occupare e obbligare alla pace prima Rodi e poi la Serbia. Entrambi vengono annessi. Resta solo il Portogallo. Assedio Rodi nel gennaio 1464, tenendo la flotta nell'area per impedire alle sterminate armate turche di passare lo stretto. Rodi capitola nel ovembre 1464. Il guaio è che a questo punto non so cosa posso fare. In effetti non ci sono isole turche da occupare per dare fastidio mentre tenere Rodi non serve a nulla: appena (e con i soldi che hanno non ci metteranno molto) avranno una flotta decente (per ora ci sono 6 golette celate in un porto: sono il numero di golette che ho io) mi attaccheranno. Ho idea che dovrò abbandonare Rodi e attendere che mi offrano una pace. Speravo che i miei alleati tenessero per più tempo: ho imparato una lezione. Il 1464 si chiude in modo interlocutorio.
     

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  2. alexio277

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    Bello, ma ti consiglio di iniziare a fare tu guerra (in primis al pontefice) per inizizre a prendere piu' terrirori.....



    P.S.Con quale versione stai giocando ?? mi sembra non sia neanche httt ....:cautious:
     
  3. SkySpace

    SkySpace

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    penso che sia IN..
     
  4. Ciresola

    Ciresola

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    Molto bello ;) Penso anche io che dovresti iniziare qualche guerricciola :) E' IN la versione :)
     
  5. coluicheregna

    coluicheregna

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    questo è il famoso AAR di cui parlavi nel thread di come liberarsi dal vassallaggio?
    bello :love:
    forma l'italia e crea un impero!!!!:ador:
     
  6. generalkleber

    generalkleber

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    Gennaio 1465: Consiglio della Corona

    Resoconto del Consiglio della Corona presieduto da SAR Ferrante I, Re di Napoli.
    Il Sovrano apre presentando i dubbi relativi allo svolgimento delle vicende belliche, rilevandoc ome nonostante le vittorie abbiano alzato il morale delle forze armate, in effetti nessun vantaggio è sinora giunto ad accrescere il benessere del Regno. S.A.R. rileva inoltre che la meritoria guerra contro gli infedeli - che l'inferno spalanchi per loro le porte - seppur foriera di grandi vantaggi ultraterreni non può condurre al momento a nessun vantaggio secolare.
    S.E. Alexio, Vescovo di Reggio fa notare che maggiori vantaggi si otterrebbero in direzione della penisola, aprendo magari un confronto con lo Stato della Chiesa, in fondo nostro naturale avversario, ad onta delle attuali e contingenti ottime relazioni. Anche S. E. Ciresola, Marchese di Calabria rileva che occorrerebbe forse aprire un fronte in Italia, prendendo l'iniziativa militare. Da parte sua il Duca Coluicheregna prospetta ampie visioni di dominio su l'Italia e oltre.
    Il Sovrano, dopo meditazione, afferma che iin effetti ora che il Regno non è più in stato di vassallaggio non occorre mantenere il cauto atteggiamento tenuto in precedenza. Questo ci ha consentito di risparmiare sulle spese militari ma stante l'attuale escalation delle forze in Italia Napoli non può rimanere indietro.
    Viene in conclusione deciso:
    a) di accettare la prima pace bianca offerta dagli infedeli
    b) avviare il riarmo sostanziale del Regno approfittando dell'attuale discreta situazione economica: almeno due unità di cavalleria (per un totale di 3) e 5 di fanteria-arcieri, per un totale di 9 rgt. Questa situazione ci vedrebbe sempre in inferiorità rispetto a Venezia e forse Milano e Savoia, ma in vantaggio con tutti i vicini.
    c) peggiorare i rapporti con alcuni dei vicini, soprattutto con lo Stato della Chiesa, che offre il vantaggio di avere un unico territorio. In alternativa, approfittando del diritto di passaggio, si potrebbe mirare, in caso di circostanze favorevoli, ad uno degli stati più a nord, Siena o Mantova.
    d) mantenere buone relazioni con Venezia, potenza dominante ma di non lasciarsi coinvolgere in una guerra da lei condotta a meno di condizioni militari eccezionalmente favorevoli, al fine di acquisire vittorie sul terreno e prestigio
    e) accettare sempre, anche in stato di iniziale inferiorità, guerre _in Italia_ la cui conduzione spetti a Napoli
    f) iniziare trattative con alcuni degli Stati oltre le Alpi.
    Questa decisione potrà esser riconsiderata in caso che le prospettate scoperte geografiche, che molti scienziati dichiarano inevitabili, offrano opportunità da sfruttare. I buoni rapporti con il Portogallo consentiranno la base di partenza in Atlantico.
    Così deciso nel gennaio dell'Anno di Grazia 1465
     
  7. BlackMamba

    BlackMamba

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    bravo bel resoconto
    come già detto da altri inizia ad essere più aggressivo in prima persona , magari anche con la sicilia , e posta sempre qualche screen :p
     
  8. generalkleber

    generalkleber

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    Primi passi: 1465-1470: gli anni della stasi

    La vicenda con l'Impero Ottomano non sembra risolvibile con facilità. L'Impero continua ad offrire a SAR Ferrante I una pace punitiva che ovviamente il Sovrano rifiuta, in quanto incompatibile con l'onore e le necessità politiche. SAR decide di abbandonare Rodi, intenibile a fronte di un rafforzamento della flotta turca e di un enorme esercito ai confini pronti a muovere appena lae navi napoletane togliessero il blocco. Vengono trasorati via e salvati soldati preziosi. Tutto l'Anno di Grazia 1465 trascorre in sterili trattative, peggiorate dalla defezione portoghese che ci lascia soli a combattere la guerra, sino a che il Sovrano decide di riattaccare la Croazia e di occuparla. La situazione è propizia: all'inizio dell'anno è esplosa una rivolta (mappa 1): Ferrante aspetta che i ribelli escano dal territorio (e saranno distrutti dagli Ungheresi) e invia saggiamente truppe che occupano alla fine dell'anno il territorio. Ovviamente le truppe vengono reimbarcate per proteggere il Regno da sbarchi turchi sulle coste. Seguono scaramucce contro singoli trasporti turchi: due vengono affondati. Uno ha modo di sbarcare un singolo rgt in Croazia: nuova mossa di Ferrante, che è alla testa delle truppe, e nostro sbarco con vittoria totale. Tuttavia non si esce dalla situazione di scacco strategico. L'Impero Ottomano non cede. Solo nel novembre del 1467 si ha una buona notizia: le Crociate sono finite e questo comporta miglioramenti netti nel crescita demografica ed economica.
    Seguono anni di sterile guerra, che per fortuna non incidono sulle abilità dei nostri mercanti, dai quali dipendono molte entrate. Solo nell'ottobre 1469 la Turchia offre una pace bianca, che viene prontamente accettata.
    La buona notizia è purtroppo controbilanciata dalla rottura dell'alleanza da parte di ARagona. Questa, la cui missione è occupare il REgno di Napoli (!) invia un warning a dicembre. Warning inutile poiché in Italia sono tutti fittamente alleati, con molti stati diventati imperiali (Genova e Mantova) ed è impossibile muovere una guerra a chicchessia. Del resto lo spaventoso esercito aragonese in Sicili impedisce qualsiasi mossa.
    Non sempre però piove sul bagnato e nello stesso mese di dicembre 1469 Castiglia offre la sua alleanza.
    A febbraio sembra aprirsi una prima opportunità: Venezia dichiara guerra a Siena e questoa si trascina dietro praticamente tutti: Toscana, Savoia, Modena, Milano, Genova, Palatinato (Impero), Siena e Stato della Chiesa. Napoli è cercata come alleata da Venezia, che attacca, e da Siena che difende. Napoli entra dalla parte di Siena (anche in considerazione che Venezia ha perso un mucchio di stabilità nella dichiarazione e non potrà sostenre una lunga guerra): Il REgno di Napoli conduce la guerra. Purtroppo però Napoli non può muovere per mare (mappa 2), stante lo strapotere navale veneziano, e le truppe napoletano giungono via terra, lentamente, sino in Trentino per trovare semrpe tutti i territori assediati da altri. Non ci sono province da annettere, purtroppo. Così Ferrante invia una proposta di pace a VEnezia chiedendo 50 ducati. Proposta che Venezia accetta.
    Purtroppo subito dpo la pace un evento fa perdere un punto di stabilità. Di fatto, politicamente, sono stati anni inerti ma la spada di Damocle aragonese non consente molta libertà di azione.
    Il quinquennio, se non altro, si conclude bene sul piano economico, soprattutto grazie al commercio.
     

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  9. generalkleber

    generalkleber

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    1471-80: primi successi

    Secondo le linee stabilite orami oltre 5 anni or sono, SAR Ferrante I incarica i suoi ministri di iniziare una politica di ostilità verso Urbino. Questo Stato è preferito allo Stato della Chiesa poiché il livello di relazioneè decisamente più basso. Viene cancellato il diritto di passaggio e poi inviato un insulto. Infine il blocco economico conclude le premesse diplomatiche del raffreddamento dei rapporti: nel frattempo si è stabilito una trama di alleanze, con Venezia, Stato della Chiesa, Toscana (oltre la Castiglia) che dovrebbe consentire di evitare una guerra generale in Italia. Si accresce il denaro in cassa, accettando una ripresa dell'inflazione e nel 1473 tutto è pronto. L'esercito di 3 cavalleria e 6 fanterie è ai confini con Urbino quando giunge, inatteso (o meglio: attesissimo e temuto!) un warning da Aragona. In Sicilia uno sterminato esercito aragonese, appoggiato da una potente flotta, minaccia il Regno e una corrente di gelo passa sulla schiena di tutti i ministri.
    Occorre riconsiderare tutto. Viene riportato il bilancio in deficit ma le truppe non sono sciolte. Il Sovrano decide di attendere la prossima guerra italica: tra warning inviati, alleanza e protezioni, in ogni caso Napoli sarà coinvolto. In attesa il Regno chiede un prestito (1475) e inizia la realizzazione di un workshop a Napoli.
    Agennaio 1478 SAR Ferrante perde la pazienza e decide di lanciarsi in qualche iniziativa. Una guierra interessante si svolte in N. Africa e vede la Tunisia in lotta contro Marocco e altri staterelli locali. Forse Aragona non potrebbe approfittare di una guerra lanciata dal Regno contro gli infedeli, così Napoli dichiara guerra alla Tunisia che si fa difendere dal Sultanato egiziano e dall'Impero Ottomano. Solo che la Tunisia è mezza occupata dal Marocco, il Sultanato è pieno di rivolte e l'Impero a sua volta già in guerra, così il Regno in fondo è abbastanza protetto: del resto sia lo Stato della Chiesa sia Castiglia sono in questa piccola crociata. In febbraio i napoletani sbarcano nel territorio a sud di Tunisi (Gabes) distruggendo l'unico rgt nemico (mappa 1) iniziando l'assedio. I papalini attaccano invece il territorio ad ovest di Tunisi, seguiti dai castigliani. Aragona, come si sperava, non si muove. La prima buona notizia cui segue un'altra inattesa: a giugno Urbino dichiara guerra allo Stato della Chiesa scatenando il caos in Italia. I papalini chiedono l'intervento napoletano che ovviamente risponde posivivamente. Urbino è contro Napoli *, Milano, Stato della Chiesa, Genova e Modena; contemporaneamente Venezia è contro Toscana, SAvoia, Milano, Palatinato (Impero), Genova, Siena, Atene e Modena.
    Ferrante, che è con le truppe in Africa, decide di affrettare le operazioni: muove da Gabes a Tunisi, che era tornata sotto il controllo legittimo, e la assedia. In Italila Urbino è sconfitto e i papalini assediano Urbino: i 4rgt rimasti in patria partecipano all'assedio. Purtroppo le forze napoletane erano troppo poche per attaccare da sole. Ma poiché è Napoli a condurre la coalizione non sembra un limite troppo grave. A gennaio 1479 Urbino chiede la pace a Roma che la accetta a titolo individuale in cambio della Romagna. Questo significa che Urbino torna libera e i napoletani, che sono giò lì, riprendono l'assedio da soli! A marzo cade Tunisi e Il Regno impone la pace chiedendo Costantini per il papato e il vassallaggio della Tunisia a Napoli: Ferrante ritiene, con qulche ragine, che un territorio in Africa, di altra religione, avrebbe comportato, se annesso, un tale impegno contro le rivolte da risultare controproducente. Continua la guerra contro Turchi, Sultanato e uno staterello arabo. Un'altra buona notizie giunge dalla smobilitazione delle truppe aragonesi dalla Sicili: Aragona ha cambiato missione! Finalmente il Regno ha mano libera. Ad aprile Ancona cade è il territorio è annesso al REgno. La pace torna in Italia senza sostanziali mutamenti nel nord. Gli arabo-turchi, appena Ferrante minaccia la Croazia, accettano la pace bianca. Finalmente un successo (mappa 2).
    A febbraio il debito è ripagato e con l'avanzo viene aperta una seconda workshop in Abruzzo. Il bilancio è azzerato e l'anno chiude con un solo ducato in cassa a dicembre.
     

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  10. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Scusa se ti dico, ma annettere qualcosa? Vedo che hai perso persino al Corsica...
     
  11. Ciresola

    Ciresola

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    Stai facendo una partita molto prudente General, se e' una delle prime va bene cosi' ma non sarebbe male scuotere un po' le acque, seno' ti troverai addosso potenze di primo piano senza che possa proteggerti adeguatamente :)
     
  12. generalkleber

    generalkleber

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    Smuovere le acque: La schizofrenia dell'attacco '80-85

    L'anno 1480 si chiude in modo pessimo dal punto di vista economico: un mercante che va in automatico fa scattare a novembre il prestito. A questo punto SAR Ferrante decide di utilizzare i 75 ducati in cassa per ampliare la sfera d'azione del REgno. La scelta cade su un avversario che non comporti cadute di solidità del regno in caso di guerra. Deve trattarsi allora di uno stato infedele. La scelta cade sul Marocco. Il febbraio 1481 le forze armate napoletane muovono all'attacco del Marocco, alleate con Castiglia e Papato. 5 rgt sbarcano in Kabylia, seguiti poi dal resto dell'armata, mentre sulla costa atlantica muovono gli spagnoli. Le sparpagliate forze marocchine sono battute reiteratamente e non hanno modo di reagire: a febbraio cade Kabylia e Ferrante avanza una proposta di Pace: il Marocco cederà Kabylia a Napoli, due territori a Castiglia e pagherà a Napoli 25 ducati. Che prima o poi Kabylia deserti è scontato ma per intanto sarà utile.
    Aumentato il tesoro il Regno si mette in attesa caso mai si aprisse qualche opportunità. Stavolta non manca l'occasione: nel gennaio dell'Anno di Grazia 1484 Venezia decide una guerra contro Siena che chiede aiuto. Napoli capeggia una coalizione con Toscana, Palatinato, Stato della Chiesa, Genova e Milano (mappa 1). I veneziani dilagano al centro Italia inarrestabili, mentre i Milanesi occupano Brescia e si fermano. Milano chiede ed ottiene una pace che costa ai veneziani ben 108 ducati, e subito dopo una pace analoga è chiesta da Modena che diviene vassalla di Venezia. Tuttavia i veneziani sono allo stremo e Napoli chiama alle armi tutti gli arruolabili (che sono pochi poichè un incidente ha costretto il Sovrano a limitare glli arruolamenti per evitare rivolte o perdite di stabilità). In ogni caso ormai Napoli ha 12 mila uomini in arme. A gennaio 1485 una potente armata veneziana, costretta a logorarsi in vari assedi, viene battuta reiteratametne sino alla dissoluzione dall'esercito napoletano, che la insegue evitando di impiantare assedi (mappa 2). A questo punto, senza eserciti nemici in vista, Napoli inizia l'assedio di Brescia che cade a ottobre. Il Regno chiede la pace a Venezia che accetta: cede Brescia e paga 150 ducati. Nello stesso momento il Sovrano cede ai nobili il privilegio su alcuni beni ecclesiastici (per non rischiare di compromettere la stabilità) e altri 150 ducati sono in cassa. IL futuro si prospetta migliore del quinquennio precedente (mappa 3).
     

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  13. Ciresola

    Ciresola

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    Ed ecco l'inizio dell'espansione :approved:
     
  14. generalkleber

    generalkleber

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    Gli anni del caos: 1486-1491

    SAR Ferrante, ora che lo Stato è economicamente saldo mentre gli altri Stati italiani hanno avuto tutti dei problemi, decide di approfittare: la potente armata a disposizione e il denaro contante in cassa invitano ad un'atteggiamento più audace. Così, valutata la situazione delle alleanze, viene decisa una guerra contro la Toscana. L'obiettivo è la totale annessione del territorio. La Toscana ha come alleato solo il Palatinato imperiale, che appare lontano e debole. Purtroppo, nonostante questi limiti, il Palatinato si mostrerà per motivi imprevedibili (di regolamento) un problema assai arduo da risolvere. Ad ogni modo il Regno di Napoli, dopo aver raffreddato i rapporti con la Toscana, le dichiara guerra alla Toscana. Gli alleati Castiglia e Stato della Chiesa accettano di partecipare alla guera, le cui prospettive sono buone: il Palatinato è lontano e i fiorentini sono pochi. Mentre i Papalini muovono verso Pisa, ove sbarcheranno anche i Castigliani, Napoli assedia Firenze. La flotta Napoletana blocca la costa toscana. Alla fine dell'anno una serie di vittorie contro toscani, presto cancellati, e imperiali, con tutti i territori toscani occupati, consentirebbe una pace adeguata. Senonché, ecco il problema, chiedere la pace, al Palatinato o alla Toscana, non consente di chiedere l'annessione e anche la sola annessione di Pisa è impossibile poiché è occupata dai papalini e sarebbe solo un regalo. Privo di tesoro il granducato fiorentino non può nemmeno pagare una penale. Insomma: Napoli ha vinto ma poiché il Palatinato non si arrende (e certo non può arrendersi) la vittoria non è sfruttabile. E più il tempo passa più le cose peggiorano, non solo per le continue armate imperiali, che pure sconfitte impongono un salasso di uomini, ma anche perché la situazione sta mutando rapidamente: Castiglia chiede aiuto in una guera contro gli Ottomani. Che fare? Accettare senza di fatto far nulla ed essere impelagati? Tutto il REgno è esposto a sbarchi turchi. Ferrante, a questo punto sbagliando, decide di non entrare in uuna nuova guerra: un errore perché si perde l'alleanza con Castiglia. Ad ogni modo la CAstiglia esce dalla guerra contro l'Impero e presto esce, pace bianca, anche lo STato della Chiesa. IL che è una buona cosa perché consente a Napoli di assediare e occupare Pisa. Ma la cosa non cambia: non si può chiedere annessione a Firenze. IL tempo passa e Napoli è bloccata. Dopo unu quinquennio, quasi, non si esce dal dilemma. Si potrebbe accettare la conquista della sola Pisa. Mentre Ferrante medita il da farsi, cade ammalato. DEl resto l'età è avanzata: segue un Cosnsiglio della Corona che limita le possibilità. Allla fine del 1490 la situazione italiana cambia: Venezia sta lanciando insulti ed avvertimenti a Mantova e una nuova guerra si prepara. A dicembre dichiara guerra, insieme alla vassalla Modena. In difesa di mantova sono Papato, Milano, Genova, Palatinato, Toscana (che è tutta occupata!). Viene chiesto a Napoli la partecipazione. Non è chiaro come si possa essere contemporaneamente alleati e avversari del Palatinato. Così il Consiglio decide di seguire una via prudente: chiude la pace con Firenze occupando Pisa, chiede e ottiene una pace bianca con il Palatinato (che assediava Ancona) e accetta il comando dell'alleanza contro Venezia (mappa 1). In realtà la potenza di Napoli è inferiore a quanto risulta sulla carta: il man power è crollato e non ci sono nemmeno rinforzi per i rgt. Così si opta per una guerra di attesa. L'ideale sarebbe occupare una preda e lasciare che gli altri si massacrino. Purtroppo i territori di Modena risultano assediati dagli alleati e l'armata napoletana si ferma a Modena, in attesa. Una serie di scontri coinvolgono tutti e le armate veneziane evitano accuratamente di coinvolgere quella napoletana, girando intorno. E' il caos, veneziani (numerosissimi) e mantovani si battono ovunque e gli alleati li inseguono e si ritirnano di volta in volta. Rivolte scoppiano in molti territori, sia degli alleati sia veneziani. Uno alla volta gli alleati si chiamano fuori, prima Milano, poi Genova, poi lo Stato della Chiesa. Napoli resta in pratica da sola con l'Impero che però è praticamente sparito. I veneziani sono più numerosi dei Napoletani e hanno annesso Mantova. Napoli rischia una guerra che non può vincere, nonostate stia assssediando territori modenesi: Venezia è in forte vantaggio e l'armata non ha riserve umane (mappa 2): è il momento di una scelta: viene proposta a Venezia una pace bianca che è accettata. Singolarmente Mantova torna libera!
    C'è da tirare un sospiro di sollievo: il rischio corso era alto e tutto si è concluso in due anni.
    Il vero problema si affaccia all'orizzone est: oltre la continua minaccia di Aragona, che ha insultato Napoli, il colosso francese si affaccia alle Alpi, dopo aver ridimensionato la SAvoia.
     

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  15. generalkleber

    generalkleber

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    Guerre senza frontiere: 1491-1499 (e continua...)

    Anno di Grazia 1491: a ottobre il Portogallo diviene alleato di Napoli. L'isolamento diplomatico del REgno era troppo grande e occorreva rimediare. Del resto, con forti investimenti in tecnologia marittima, il Portogallo potrà essere una base per i viaggi di colonizzazione appena il raggio della flotta napoletana si amplierà abbastanza.
    Il Consiglio verifica la consistenza delle forze aragonesi mediante una crociera della flotta: 11 rgt di cavalleria, 14 di fanteria, esclusi tutti quelli eventualmente tenuti sui confini con la Castiglia. Decisamente troppi anche solo per inseguire la missione di superare le forze armate aragonesi.
    Per semplificare le cose con l'Impero, tutti i territori del REgno che sono imperiali decidono di uscire dall'Impero medesimo: le relazioni peggiorano enormemente ma poiché prima o poi si dovrà aprire una guerra contro gli alleati dell'Impero in Italia...
    Il bilancio è messo in negativo per rimediare l'inflazione (6.7) ma nonostante i sacrifici iin due anni si rimedia solo 0.2, che è davvero poco a fronte dei sacrifici. D'altra parte non si disbanda l'esercito che ha una grande qualità a forza di puntare, appunto, sulla qualità. Viene anzi aggiunto un 4to rgt di cavalleria e un nave di linea.
    A dicembre del 1492 re Ferrante muore e un più abile Filippo I sale sul trono. Per risollevare il tesoro (che peraltro non sta male, viene venduta per 180 ducati la Kabilya (che rende 2.2 ducati) alla Turchia. L'affare solletica la fantasia di Filippo che, vedendo ingessata la situazione in Italia, medita di attaccare stati infedeli. La scelta cade su Tripoli, che ha due territorie a dicembre diviene avversaria, insieme all'Algeria e al sultanato di Egitto, suoi alleati. Con Napoli la Santa Sede. Messo in pareggio il bilancio, la flotta è caricata con 5 rgt prima della dichiarazione di guerra e sbarca subito nella Sirte (mappa 1). L'occupazione dei due territori è totale nel febbraio 1496. IL vero guaio, al solito, è che gli alleati della Tripolitania restano in guerra e non è possibile annettere tutto il territorio. Così, in vista di una complicazione in Italia, Filippo I accetta una pace modesta, con annessione della Sirte e vassallaggio di TRipoli.
    Le complicazioni italiane stavolta si originano da questione religiose: la Toscana è diventata protestante nel 1495 e la Riforma si allarga: persino gli Abruzzi diventano protestanti nel gennaio 1497.
    Occorre chiudere con Mamelucchi turchi e Algerini: i Papalini hanno abbandonato la lotta e Napoli è sola. A gennaio 1497 l'Armata sbarca in Algeria, a Biskra. Militarmente dovrebbe essere una passeggiata, nonostante una rivolta a Pisa che è però sistemata dagli alleati Papalini. Purtroppo una serie continua di eventi straordinari abbassano la stabilità del REgno costringendo ad assumere un esperto in tali questioni. Il piano è di eliminare l'Algeria e poi di vedersela con l'Egitto in preda a violente rivolte. Ma, imprevedibile come sempre, l'Italia torna nel caos. Ad aprile 1497 VEnezia diventa protestante: si preannuncia una guerra. A ottobre Venezia torna alla carica, attaccando Mantova: suo vecchio obiettivo. E' chiaro che Venezia è il principale rivale (italiano) di Napoli nella gara per l'egemonia sulla penisola. Per questo motivo Napoli accetta di capeggiare la coalizione contro i veneziani, insieme a imperiali, milanesi, genoani, toscani, papalini, mantovani. Con Venezia è la vassalla Modena.
    Occorre allora chiudere la questione algerina: i veneziani infatti assediano Brescia. L'armata, che è logorata, chiama i ronforzi dalla Calabria e marcia su Alegeri (mappa 2) e, prima di occuparla, Filippo chiede la pace e la ottiene insieme a 50 ducati. I mamelucchi restano in guerra ma non appaiono pericolosi: se le cose si metteranno bene in Italia pagheranno la loro testardaggine. Un rgt veneziano sbarca in Calabria e Brescia cade a gennaio 1499. Con l'armata divisa, il grosso in Africa e il mare dominato dai veneziani, Filippo deve giostrarsi insieme in modo cauto e temerario. Un solo rgt in CAlabria non è pericoloso e Filippo decide di costituire il grosso a Pisa. UN primo viaggio ha successo, evitando le navi veneziane, e 5 rgt si uniscono a quelli pisani. Occorrerà un secondo viaggio mentre si prepara una grande battaglia navale sulle coste ovest della Calabria.
    A nord, intanto, scendono gli imperiali e i veneziani, che sono numerosissimi, appaiono in difficoltà a contenere le avanzate imperiali. L'anno si chiude con una situazione ancora aperta ed emozionante....
     

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  16. Ciresola

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    Qualcosa sta' iniziando a muoversi, hai uno screen mondiale ? :approved:
     
  17. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Io attaccherei lo Stato della Chiesa, perchè è il più debole non essendo sotto l'Impero.
     
  18. Ciresola

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    Quoto Attilio è una preda facile ;)
     
  19. generalkleber

    generalkleber

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    In effetti era ciò che avevo deciso, anche leggendo i suggerimenti dati, ma... è tutt'altro che facile. Ha un rapporto di alleanza con Aragona la quale ha con me una relazione pessima. Questo significa guerra sicura e non ho alleati-amici alle spalle di Aragona. Sarebbe un grosso, grossissimo rischio una guerra con Aragona e Roma: le probabilità di vincere Roma e resistere ad ARagona il tempo da poter annettere Roma e trattare con l'alleato mi paiono basse davvero. Senza contare che ho sperimentato (Toscana) che se non batti l'alleato non mmi è consentito annettere un territorio anche se è occupato completamente.
    No, sino a che non avviene qualcosa in Spagna devo pazientare e tenermi Roma amica.
     
  20. Enok

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    Sicuro che non era capitale la provincia che non ti faceva annettere? Nell'AAR mi pareva di aver letto Firenze. Con In Nomine non puoi annettere una nazione, anche piccola, in un colpo solo; al massimo puoi prendere tutto tranne la capitale (che dovrai conquistare con una seconda guerra, dal momento che ormai sarà mono-provincia).
     

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