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AAR Il Regno di Mezzo

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Purfa, 28 Giugno 2010.

  1. Purfa

    Purfa

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    Il ducato di Borgogna era di per se un regno ibrido: con un piede nel Regno di Francia e uno nel Sacro Romano Impero, univa francesi, fiamminghi e valloni sotto un unico potentato, quello del Duca. Questa è la storia della sua ascesa alla grandezza e di come le sue città siano diventate il ricettacolo dei più svariati popoli e religioni.

    I miei obbiettivi a medio termine (100 anni diciamo) sono questi:

    - ottenere le terre storicamente appartenute al ducato (quindi tutta l'Olanda fino in Frisia e la Lorena) (tra l'altro, uso la patch che da infamia per le terre controllate nell'impero non core se si è uno stato del sri)

    - diventare la prima potenza economica e militare europea

    - mettere anche un piede in Italia, a partire dai Savoia

    DUCATUS BURGUNDIAE

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    CAPITOLO I: LE GUERRE DI LORENA E LA CONQUISTA DELLE FIANDRE

    1399 - 1411


    Filippo l'Ardito, già Duca di Borgogna dal 1363, Conte di Fiandre e Conte di Franca Contea dal 1384, si alzò un dì dal suo letto a baldacchino, nella bellissima Digione; al suo fianco v'era la moglia Margherita di Male, ancora assopita, e davanti a lui spiccava sulla parete del castello l'arazzo da lui recentemente commissionato.

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    (Arazzo di Arras, 1410 circa)

    Si avviò per la sala dei banchetti, per avere la colazione dai suoi cuochi, una grande brocca di latte e una fettona di pancetta, pensando tra se e se che anche quel giorno sarebbe stato dedicato ad inutili e inconcludenti udienze con i suoi sudditi. Amareggiato dalla noia in arrivo, appena finito di far colazione si diresse verso la sala del trono; per sua fortuna il tedio non l'avrebbe avuto ad attanagliare a lungo.

    Dopo un'ora di udienza, si incamminò verso la cappella del castello per recitare le orazioni mattutine, ma lo intercettò lungo la strada una sua guardia, che lo avvertì di correre immediatamente indietro: un legato alla corte del conte di Bar era infatti arrivato portando sottobraccio un vecchio libro di genealogia. Egli lo aveva analizzato attentamente, e aveva concluso che il conte di Bar non era il legittimo sovrano del suo potentato, bensì lo era Filippo, poichè, per un'antica regola di successione di casa de Bar, il trono sarebbe dovuto spettare al bisnonno di Filippo e non a quello dell'altro sovrano.

    Senza pensarci due volte, Filippo fece dare ordini perchè l'armata dello Charolais varcasse i confini e prendesse d'assedio la città di Bar le Duc. Tre giorni dopo le truppe erano già in marcia e già dopo soli quattro giorni dalla partenza assediavano l'abitato. Il Conte di Bar comprese che non poteva opporsi a Filippo, nè militarmente nè genealogicamente, dunque decise di salvare la sua pelle e abdicò in favore del borgognone. Quest'ultimo fu ben lieto di potersi in seguito definire anche Conte di Bar.

    Pochi mesi dopo queste vicende, il Regno d'Inghilterra dichiarò guerra a quello di Scozia, cercando vendetta per gli eventi del precedente secolo, ora che Wallace era morto e sepolto. Il Re di Francia Carlo non esitò a schierarsi a favore dell'alleato scozzese, e inviò le sue truppe ad invadere l'aquitania inglese. Frattanto gli angli invasero la Scozia assieme agli alleati portoghesi e sconfissero pesantemente il Re attaccato, il quale fu costretto a chiedere la pace, che fu ottenuta solamente tramite la riduzione a feudo del Re d'Inghilterra, che ora si poteva fregiare del titolo di Re di Gran Bretagna. Ai francesi tuttavia non andava altrettanto bene: riuscirono a scacciare gli inglesi dall'Aquitania, ma le loro terre settentrionali, confinanti con quelle del Ducato di Borgogna, erano soggette alle razzie di grandi bande di predoni che devastavano le campagne; e la situazione peggiorò velocemente: il Re di Portogallo, viste le difficoltà in cui versava il suo collega francese, non esitò due volte a inviare un corpo di spedizione di ottomila uomini in Normandia, per costringere la Francia al riconoscimento delle conquiste inglesi. L'operazione portoghese fu un enorme successo e la Francia, dopo essersi vista rifiutare l'aiuto da parte di Duca Filippo, fu costretta a cedere. Il mancato aiuto da parte borgognona alla Francia fu alla base del crollo delle relazioni diplomatiche tra Re Carlo e il suo sottoposto Filippo, che si era così dichiarato indipendente de facto.

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    Nel giugno del 1406 Duca Filippo ebbe a conversare con il Sacro Romano Imperatore boemo durante una sua visita a Besançon, e riuscì ad ottenere il suo consenso per un'invasione del Ducato di Lorena, che l'Ardito stava preparando da alcuni mesi. Ottenuto ciò, il 1 Luglio 1406 10000 borgognoni varcavano i confini con il ducato dei De Lorraine, assediando le roccaforti di Metz e Nancy; poco fuori delle mura di quest'ultima venne attaccata una battaglia campale, facilmente vinta dalle truppe dell'Ardito. Poco giorni dopo essersi separato dalle truppe assedianti, Filippo venne a sapere che il Duca di Brabante, il Duca di Savoia e il Margravio di Turingia. I 15000 fiamminghi dell'Armata delle Fiandre, guidati dal figlio del duca Giovanni, combatterono le truppe del Brabante, sconfiggendoli in modo schiacciante nelle foreste delle Ardenne, dove, per i suoi atti di eroismo, Giovanni si guadagnò il nome di Senza Paura. In un anno di combattimenti egli sconfisse definitivamente il Duca di Brabante e, essendo quest'ultimo morto in battaglia e non lasciando eredi, Giovanni decretò l'annessione del Brabante al Ducato di Borgogna, che così aumentava la sua forza nell'Impero.

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    Frattanto a sud duca Filippo, dopo aver sconfitto la sua controparte di Lorena e avendo costretto questi a cedere Metz e a giurargli fedeltà, combattè contro il Duca di Savoia in numerosi scontri e, grazie ad un'invasione navale del suo alleato, il Re d'Aragona, sconfisse il sovrano Savoiardo a Chambery e lo costrinse a dichiararsi suo vassallo. Il potere del Ducato andava ampliandosi vieppiù.

    Dal 1407 al 1409, grazie ad una favorevole politica matrimoniale perpetrata da generazioni di De Bourgogne, salì al trono di Duca di Baden Ludovico di Borgogna e su quello di conte di Connaght (un piccolo potentato irlandese) Francesco di Borgogna. La dinastia De Bourgogne era così seconda solo agli Asburgo nel Sacro Romano Impero per potenza militare, ma questo sarebbe stato per pochi anni, come si vedrà sotto.

    Nel 1410 duca Filippo trapassò, lasciando in eredità a suo figlio, Giovanni I di Borgogna, detto il Senza Paura, un dominio ininterrotto che andava dal Mar del Nord al Mediterraneo, una fiorente economia, una solidissima casta mercante e una sede di potere non tipica del genitore: questo potere venne temporaneamente saziato in seguito all'assalto del vescovato di Liegi, compiuto da Giovanni a marzo del 1410, ma esso realmente non conosceva freni; infatti, appena ottenuta la città vallona Giovanni optò anche per conquistare i ducati di Haianaut e Lussemburgo, i quali vennero invasi rispettivamente a giugno e a ottobre, attirandosi però le ire del Vescovo di Treviri e del Sacro Romano Imperatore. Per ovviare a questa situazione di crescente pericolo, duca Giovanni invase l'arcivescovato e lo annesse alle terre di famiglia dopo tre mesi di combattimenti, e comprò una pace bianca dal Sacro Romano Imperatore al prezzo di cinquantamila ducati d'oro (50 ducati).

    I cartieri d'Anversa si stavano nel 1411 dando molto da fare per tracciare i nuovi confini del Ducato, ma, grazie a laute sovvenzioni del duca a tutti gli artisti (come prima idea ho scelto il patronaggio dell'arte, giusto per essere in linea con la storia, con il fiorire del gotico internazionale), vennero presto unificate le precedenti mappe e convogliate in una unica rappresentativa:

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    Il potere del ducato s'è enormemente accresciuto durante questi ultimi anni, portandolo ad essere la prima potenza all'interno del Sacro Romano Impero, e ad essere temuto anche alla corte di Francia, che già dalla pace di Bretigny non ci vedeva più come amici, bensi come pericolosi traditori. Preghiamo il Signore perchè anche gli anni futuri siano così prosperi!

     
  2. Mr. Bann

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    1 sola cosa: annienta subito la francia:D
    Ottimo AAR!
     
  3. Ciresola

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    Bell'AAR, però rimpiccolisci un po' l'impaginazione ;)
     
  4. ronnybonny

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    ho sempre fatto bellissime partite con la borgogna... metti le immagini più piccole la prossima volta che non tutti abbiamo monitor enormi :p:p
     
  5. Purfa

    Purfa

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    Infatti mi sono poi accorto che xfire non le rimpiccioliva quando le si uploadavano, ho comunque risolto.

    Per la Francia: lascerò che vengano loro, ho già fin troppa infamia :D
     
  6. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Mi fa venire voglia di fare un AAR coi Francesi, dato che con httt sono diventati difficilissimi...
     
  7. Purfa

    Purfa

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    sono i soliti spropositati pappatutto: hai il core su tutti i territori dei vassalli, basta che li svassallizzi e gli dichiari guerra, in 5 anni hai tutta la francia e non ti becchi un minimo d'infamia. Io a dir la verità li trovo ancora piu facili che su IN
     
  8. ivaldi79

    ivaldi79

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    crea la germania non la francia

    ps: bell'infamia xD
     
  9. Purfa

    Purfa

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    se si vuole sopravvivere al primo attacco francese non c'è altra via
     
  10. Purfa

    Purfa

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    DUCATUS BURGUNDIAE

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    CAPITOLO II: LA BREVE PACE

    1412 - 1415


    Giovanni il Senza Paura, Duca di Borgogna, Duca di Lorena, Duca delle Fiandre e di Brabante, già signore delle terre borgognone dal 1410, ebbe, nel 1412, un figlio, il cui nome fu Enrico, da sua moglie Elisabetta di Brunswick, sorella minore del duca di Brunswick; per festeggiare l'evento il Senza Paura ordinò la costruzione della cattedrale di Anversa, gioiello dell'arte gotica, tutt'oggi riconosciuto come uno dei più grandi capolavori dell'architettura del tempo. Predisposta all'interno del Duomo fu una cappella, nella quale il Senza Paura comandò fossero seppelliti i suoi resti mortali quando sarebbe caduto brandendo la spada. Questo suo ordine fu quasi una profezia, come vedremo, ma le azioni che egli compì in quegli anni tutto sembravano, eccetto che foriere di guerra: infatti aprì una lunga campagna diplomatica interna al Sacro Romano Impero per far accettare dagli altri membri le sue pretese su quelle terre conquistate in poco meno di un decennio da suo padre l'Ardito e da egli stesso; inoltre continuò a seguire le tesi di famiglia, appoggiando l'espansione del commercio borgognone in tutte le maggiori piazze d'Europa per mezzo delle sue protoliberiste tesi.

    Tuttavia gli anni della Breve Pace non furono affatto oro colato per il Ducato: in politica la situazione era grave, giacchè da un lato v'erano gli stati imperiali che si opponevano allo strapotere borgognone, dall'altro la Francia che stava riprendendosi velocemente dalle ceneri del trattato di Bretigny; economicamente il ducato non aveva più la preminenza commerciale avuta prima delle guerre di Lorena, infatti i mercanti borgognoni non riuscivano a competere con gli altri avversari, e, a causa di un crack economico, vennero spazzati via dalle piazze di Venezia e Lubecca, rischiando addirittura di venir surclassati ad Anversa e Amsterdam. Ma ciò che più mise a rischio l'esistenza del ducato venne da Nord.

    CAPITOLO III: LA GUERRA DEI DIECI ANNI

    1415 - 1425


    Re Enrico d'Inghilterra non era pago della pace di Bretigny col Regno di Francia: a suo avviso l'Inghilterra avrebbe dovuto riottenere tutti i territori Plantageneti, cioè l'Artois, la Normandia, il Limoges, e tutta l'Aquitania, e li avrebbe dovuti avere immediatamente.

    Tuttavia egli non era ancora in grado di opporsi direttamente con Carlo VI di Valois, ma poteva ancora lavorare sui suoi vassalli: i suoi primi obbiettivi furono dunque il ducato di Bretagna e quello di Borgogna, e dato che erano alleati e avevano strettissimi legami dinastici ( Giovanni di Borgogna e Claudia di Bretagna erano infatti cugini di secondo grado ) voleva prendere due piccioni con una fava.

    Agli ultimi giorni di un uggioso aprile, fece consegnare dai suoi ambasciatori la dichiarazione di guerra ai due duchi. Entrambi, essendo teoricamente vassalli del Re di Francia, si appellarono a questi per l'aiuto da egli promesso, ma il Valois rispose "Chi la fà, l'aspetti", coniando così il famoso detto italico; rese così pan per focaccia ai due duchi, i cui padri non lo avevano aiutato durante la crisi portoghese. "Che i Portoghesi invadano e strazino anche voi, come hanno fatto con me e i miei sudditi" fu la sua sentenza.

    I due duchi corsero immediatamente ai ripari: un primo corpo d'invasione inglese, di ben quindicimila uomini, aveva invaso l'Artois. L'Armata dello Charolais fu mobilitata dalla sua base ad Anversa, e attaccò battaglia nella regione delle Ardenne, venendo inizialmente sconfitta dalla fortissima cavalleria inglese, ma mettendo in fuga i nemici al secondo attacco, ricacciandoli indietro fino a Calais, dove furono catturati prigionieri tutti i quattromila superstiti inglesi all'interno della fortezza portuale. La prima caduta di questa avvenne il 18 agosto 1415, e dovette passare di mano per ben 8 volte prima della fine della guerra; Re Enrico per i seguenti due anni continuò ad inviare spedizioni di cinquemila o diecimila uomini che tenevano continuamente impegnate le forze borgognone. Il 1419 fu un anno relativamente tranquillo sulle spiagge fiamminghe, ma questo perchè la battaglia s'era spostata altrove: quindicimila inglesi tenevano sotto assedio Rennes, in Bretagna, e i bretoni non riuscivano a respingerli. Duca Giovanni allora si mise egli stesso alla testa di una spedizione di ventimila intrepidi valloni il cui scopo era quello di salvare dalla distruzione il ducato di Claudia. Poco fuori dalle mura di Rennes avvenne la battaglia, e gli inglesi furono tutti ributtati a mare, lasciando sul campo 3000 morti e 8000 catturati; i restanti furono rimbarcati su delle navi inviate dall'Inghilterra. Una vecchia Dunkerque insomma; ma il momento di massima gloria per il Senza Paura doveva ancora arrivare...

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    Sconfitti i nemici in Bretagna, i ventimila valloni in attesa d'ordini si facevano allegramente il bagno nell'oceano, dato che molti di loro non avevano mai visto il mare. Discutendo con la cugina, decisero di passare all'attacco: le truppe bretoni avrebbero dovuto difendere le loro terre da sole, e l'armata dello Charolais le Fiandre, mentre i ventimila, guidati dal Senza Paura, avrebbero assaltato l'Aquitania inglese.

    Il piano andò a buon fine, e le terre di Bordeaux, completamente sguarnite, furono facile preda delle truppe borgognone, che lasciarono in loco un presidio di cinquemila uomini. I restanti quindicimila avrebbero fatto una cosa reputata da Claudia come impossibile: invadere il Portogallo dalla Castiglia. I reami spagnoli acconsentirono a lasciare il libero passaggio militare ai borgognoni, che cominciarono l'invasione del portogallo dalle regioni di Beira e Oporto. Nel giro di due anni la campagna ebbe buon fine, e i portoghesi erano completamente sconfitti; il Re fuggì da Lisbona a Londra, pregando Enrico IV di firmare la pace coi ducati e, al rifiuto dell'inglese, a inviare continuamente diplomatici a Digione per chiedere le condizioni di resa. Le richieste borgognoni erano semplici: gli inglesi avrebbero dovuto rinunciare al porto di Calais e a tutte le terre nel nord della Francia. Ovviamente Enrico IV non voleva accettarle, e così approntò un enorme corpo di spedizione di 20000 uomini, che si imbarcarono a marzo del 1424 a Southampthon e tentarono un finale attacco ad Anversa. L'Armata dello Charolais dimostrò in quei giorni quanta esperienza aveva fatto e di quanta eccellenza erano forieri i suoi generali: gli inglesi vennero accerchiati e completamente distrutti. I catturati furono oltre 15000, pochi coloro che riuscirono a fuggire. La disfatta inglese era completa. Re Enrico capì allora che non era più in grado di continuare la guerra, e così scese a trattare con duca Giovanni e la duchessa Claudia. La pace venne firmata a Brussels nel 1425, le condizioni furono la rinuncia a calais e ad ogni ulteriore pretesa nel territorio dei due Ducati. La disfatta inglese era così completa, la gloria borgognona grande.





    p.s.: scusate la scarsità di immagini ma ho dimenticato di prendere screen!!!
     
  11. Purfa

    Purfa

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    Cribbio cosa è successo!!! Stavo quasi per collassare, indovinate chi è il nemico? :D
     
  12. Enok

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    Austria? :humm:

    Comunque non ho capito come mai gran parte delle conquiste della prima sessione sono tornati stati indipendenti.
     
  13. Purfa

    Purfa

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    è un trucchetto che ho imparato: liberare vassalli fa abbassare l'infamia, quindi libero vassalli con miei core e, passati i 5 anni della truce, lo svassallizzo e lo annetto
     
  14. paul

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    Il nemico è l' ITALIA?


    a quando l' AAr?
     
  15. Giank56

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    rischi di incorrere in bug :D
    a me in multy è capitato che liberando un vassallo, questo è diventato mio (Boemia) e dell'Austria :facepalm: :approved:
     
  16. Mr. Bann

    Mr. Bann

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    Chuck Norris mentre dormiva?:p:p
    no, dico danimarca
     
  17. paul

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    Forse la spagna?
    la germania?
    l' irlanda?
     
  18. Purfa

    Purfa

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    REGNUM BURGUNDIAE

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    CAPITOLO III: L'ANNESSIONE DELL'ALSAZIA E L'INDIPENDENZA DALLA FRANCIA

    1425 - 1446


    A seguito della guerra dei 10 anni, i domini borgognoni furono attraversati da numerose rivolte contadine e da una pestilenza che colpì Digione. In questo ultimo grave evento ebbe fine la vita del futuro Duca Enrico, morto nel lazzaretto della città, appositamente costruito per queste evenienze da Duca Filippo l'Ardito, senza aver vicino alcuno dei suoi familiari, i quali erano già impegnati a compiangerlo e a preparare l'istruzione del secondogenito del Duca, Luigi, dell'età di sei anni.

    Al termine di entrambi questi funesti eventi, il duca fu costretto a cedere parte del potere dalle mani dell'aristocrazia per metterlo in quelle della borghesia; alla nazione tuttavia questa scelta giovò molto, permettendo di alleviare i pesi da cui era costantemente oppresso il ceto mercantile, permettendo di recuperare terreno nei confronti delle altre grandi potenze commerciali. Di nuovo si poteva sentir parlare il francese a Venezia e a Lubecca, e l'olandese nelle lontane terre russe, a Novgorod.

    Dopo 12 anni dal termine della guerra contro gli inglesi, Duca Giovanni riuscì a far riconoscere dal Sacro Romano Imperatore le sue pretese sulla città di Worms, illegalmente mantenuta dall'arcivescovo d'Alsazia: infatti erano stati trovati documenti risalenti al 1100 secondo cui l'intero perimetro delle mura e pochi altre decine di passi di terreno oltre ad essi appartenevano legalmente ai conti di Borgogna (il Conte di Franca Contea era chiamato Conte di Borgogna, non so se l'ho già detto). Senza pensarci due volte invase le terre d'Alsazia con le sue truppe nel 1437, sconfiggendo l'arcivescovo nemico a Strasburgo. Fu questi privato di tutte le sue terre, che confluirono nei domini ducali; tuttavia quest'ultima azione comportò una grave crisi diplomatica col duca di Baviera, che non accettava la conquista di Strasburgo, e che dichiarò guerra al Senza Paura, assieme al conte d'Olanda e al principe elettore di Assia. L'alleanza nemica fu sconfitta, ma purtroppo il Senza Paura venne ucciso in combattimento poco fuori da Monaco di Baviera, lasciando titoli e terre a suo figlio Luigi diciassettenne.

    La profezia del Senza Paura s'era dunque compiuta, e venne egli sepolto nella cappella da lui appositamente preparata nel duomo d'Anversa; ora il suo spirito riposa nei cieli. Tuttavia non sta agli uomini riposare, e non potè farlo Duca Luigi: il nuovo Re di Francia, Luigi anch'egli, decise di privare di tutte le sue terre francesi il Duca di Borgogna, dunque pretese di averle indietro. Duca Luigi ovviamente si rifiutò, contestandolo con l'antica legge feudale vigente in Francia, ma il Re Francese non volle udire risposte, e così fece parlare le armi.

    Non starò qui ad annoiarvi con tutte le grandissime battaglie che furono combattute in quei quattro anni di guerra, ma invece vi descriverò a grandi linee come la Borgogna trionfò sulla Francia e si dichiarò definitivamente indipendente, riprendendo l'antichissimo titolo di Re di Borgogna, appartenuto agli ultimi re Burgundi prima di essere conquistati da Carlo Magno.

    Preso di colpo alle spalle, duca Luigi chiese ed ottenne la pace col Duca di Baviera e i resti della sua alleanza, pretendendo solamente il riconoscimento dell'annessione dell'Alsazia al Ducato. Immediatamente le truppe furono tutte fatte ritornare alle loro basi nelle Fiandre e in Borgogna, ma per quest'ultima era ormai troppo tardi: trentamila soldati francesi infatti la stavano assediando, e sarebbe stato impossibile per Duca Luigi salvare la sua bella Digione. Invece egli preferì puntare ad un colpo mortale per i francesi: lasciò ai suoi vassalli e i suoi alleati, la duchessa Claudia di Bretagna e il re Giuseppe d'Aragona, il compito di disturbare il nemico e possibilmente di penetrare nelle terre francesi. Così, mentre Claudia di Bretagna si difendeva strenuamente dagli attacchi francesi contro i suoi domini, tuttavia infine collassando, Re Giuseppe d'Aragona conquistò buona parte del sud della Francia e liberò Digione, a causa del grande sguarnimento di soldati francesi, altrove impegnati: questi erano infatti alle prese con le truppe di Duca Luigi nei pressi di Parigi. Qui furono attaccate due grandissime battaglie: al primo attacco borgognone, cui partecipavano ventimila uomini, i francesi poterono schierare altrettanti soldati ma, a causa della loro potentissima cavalleria, riuscirono a sconfiggerli subendo gravi perdite. Tuttavia, pochi mesi dopo, duca Luigi riinviò i suoi alla conquista di Parigi, stavolta trovandola pressochè sguarnita, e conquistandola in soli 10 giorni. I Francesi però non stettero a guardare, e attaccarono i 30000 borgognoni con 40000 occitani. Tuttavia, grazie alla bravura dei generali borgognoni e al fatto che i francesi dovettero attraversare la Senna per attaccarli, gli attaccanti subirono catastrofiche perdite, lasciando sul terreno metà dei loro e facendo catturare tutti i restanti.

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    La prima battaglia di Parigi

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    La seconda battaglia di Parigi

    Re Luigi di Francia, dopo questa gravissima sconfitta e dopo la dichiarazione di guerra da parte del Re d'Inghilterra (che alla fine riottenne parte dei territori Plantageneti (Poitou)), fu costretto a firmare la pace.

    Le condizioni che riuscì ad ottenere duca Luigi furono fenomenali: non solo ottenne il dominio sulle terre di Nemours e Caux, ma fu anche riconosciuto dal Re Franco come Re di Borgogna e indipendente dalla Francia. Quale successo! Quale mirabolante vittoria ottenne allora la nostra gloriosa nazione!

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    Le terre del Regno di Borgogna e del Ducato di Borgogna e Fiandre (imperiale)

    Un'antemprima del prossimo capitolo: cercherò di smaltire l'infamia e instaurerò la monarchia dispotica; per il resto vedrò

     
  19. Purfa

    Purfa

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    Corrette le immagini, scusatemi!!!
     
  20. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    AAR molto interessante :approved:
     

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