Sede del Re d'Italia. Qui il sovrano riceve i suoi visitatori, ambasciatori ed alti dignitari stranieri.
alla cortese attenzione dell'illustrissimo sire Vittorio Emanuele III Rè d'ITALIA Le ho mandato un mio porta ordini per recapitarle il giornale di oggi sire: le porgo i più cordiali saluti. gen. DE STEFANIS comandante in capo del regio esercito fronte africa orientale.
Vostra Maestà, il Ministro Paolo Thaon de Revel le invia due testate giornalistiche recenti di qualche giorno fa e non del 1919... qui dove si vede lei sotto la folla oceanica dei sudditi una pagina dedicata alla scomparsa di Benito Mussolini Ufficio segreteria Ministero Commercio Ricerca et Operazioni
Vittorio Emanuele III è un uomo schivo, deciso, diretto, un vero militare. La sua leadership, però, è seriamente messa a rischio dal Partito Nazionale Fascista e dal Duce Borghese che si rifiuta di dare una risposta al Sovrano inerente ai piani governativi che l'esecutivo dovrà mettere in atto. Il Re decide di radunare il Popolo Italiano e, il primo gennaio 1936, dopo un capodanno piuttosto infelice, il monarca si affaccia dal Palazzo del Quirinale per fare un discorso al Popolo. Milioni di persone sono confluite a Roma per vedere per la prima volta il Re e per ascoltare il suo importantissimo discorso. Popolo Italiano, uomini e donne, mi rivolgo a voi tutti quest'oggi perché sento il bisogno, in questo momento di forti tensioni sociali e di profonde crisi economiche, di parlare a tutti Voi. Non come un sovrano nei confronti dei suoi sudditi, bensì da padre che si rivolge ai suoi figli. Da oggi, per dimostrare il mio avvicinamento al Popolo, proibisco a chiunque nonché abolisco l'uso per i reali del tanto odiato "pluralia maiestatis". E' bene che ci parliamo in maniera chiara, senza più troppi giochi di parole. Il Governo formato dall'onorevole Moravio Borghese è in fase di prova, dopo un uomo considerato da molti come un eroe, questo esecutivo ha ancora molto da dimostrare, sia a me che a tutti Voi. Innanzi tutto Io chiedo che vengano ristabiliti i regimi costituzionali, come voluti dallo Statuto albertino del 1848. Ovvero io chiedo fermamente e, nel caso dovesse essere necessario, imporrò con un editto, che il Popolo torni alle urne per eleggere il proprio legittimo Parlamento con i rappresentanti da Voi votati e non imposti dal Partito Nazionale Fascista. Poi io ordino l'immediato scioglimento del Gran Consiglio del Fascismo, un organo che ha sostituito le Camere per troppo tempo e che ha creato uno stato di desautorazione del potere popolare esercitato nei seggi nonché della stessa autorità Regia. Chiedo, ancora, che tutti i prigionieri politici delle opposizioni vengano liberati o fatti rientrare in Patria. Infine pretendo che l'onorevole Moravio Borghese si dimetta dal comando ad interim dello Stato Maggiore, così che il vero e unico Comandante del Regio Esercito, ovvero il Sovrano, torni a nominare uomini validi e di fiducia che difendano la Patria ad ogni costo. -il Popolo, dopo attimi di esitazione dovuti alle parole radicali del Sovrano che nessuno attendeva, si lancia in scroscianti applausi, mentre parte della folla, diserta il Discorso Regio per chiedere chiarimenti a Palazzo Venezia, che ritengono unica e vera sede del Potere- Io chiedo, inoltre, che gli onorevoli ministri giurino dinanzi a me Massima Fedeltà allo Statuto Albertino e al Popolo Italiano, nonché al suo massimo rappresentante e garante degli equilibri il Re. E' giunta l'ora di una radicale riforma, in questo Paese, il Partito Nazionale Fascista dovrà conquistarsi i voti degli Italiani. Oppure il Quirinale non riconoscerà più alcun gerarca, né alcuna milizia nera sul suolo italiano. Questo è quanto è stato deciso, il Popolo Italiano deve tornare alla libertà! -così si accesero dei piccoli tumulti, ma il Paese rimaneva difatto senza guida? Adesso ci sarà la prova della verità: Moravio Borghese accetterà di sottoporsi alle elezioni legittime, o terminerà un golpe iniziato in perfetto stile da Benito Mussolini? E i capi dell'Esercito giureranno fedeltà al Re e al Popolo Italiano? A loro la risposta...
GDR OFF// se non ci saranno reazioni spropositate, di fatto non cambierà molto, è solo una cosa GDR, non so neppure se sia possibile in pochi mesi far cambiare l'Italia in democrazia... Comunque questo dovrebbe accendere il GDR!
Gen. De stefanis io giuro solennemente fedeltà al rè e al regio esercito conti su di me per qualsiasi cosa.
Io, Paolo Thaon de Revel in qualità di Ministro del Commercio Ricerca et Operazioni, Generale del Corpo di Armata Alpino presto solenne giuramento al Popolo italiano, al suo Re e ai membri rappresentativi del corpo elettorale che saranno liberamenti eletti. Ritengo di manifestare solo alcune cose: - non accelerare troppo velocemente il processo di cambiamento onde evitare un rallentamento del nostro apparato produttivo militare e non. - che ogni decisione presa dal Ministro per ogni sui specifica competenza passi ESCLUSIVAMENTE attraverso il Capo del Governo, senza ulteriori note polemiche da parte di Generali, Ammiragli o altri Ministri non attinenti alla decisione. Il ministro raccoglie i dati e suggerimenti e poi presenta il progetto definitivo al Capo del Governo, lui e solo lui puo' dire d cambiare modificare o cancellare processi produttivi, tecnologici e diplomatici. Vostro Paolo Thaon de Revel
Il Sottoscritto, Feldmaresciallo Massimo Pregaldini, in qualità di Capo Del Regio Esercito, presto giuramento all'Italia ed Alla Sua Persona come Re d'Italia e delle colonie italiche. Saluti, Massimo Pregaldini
Ho giurato fedeltà a Vostra Eccellenza, ho servito nella regia marina gia sotto suo padre Umberto I nessuno piu' di me è fedele alla corona, ma credo che Vostra Eccellenza non sia stata informata sul mio passato cosi come specificato nella biografia. Lasciai la mia carica politica proprio in concomitanza dell'avvento di Mussolini proprio per incomprensioni e diversità di vedute. I riferimenti sono, come è chiaramente scritto nella nota, espressi nei confronti di Generali o altri Ministri. IO DEVO RIFERIRE DEL MIO OPERATO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE A TRE PERSONE: SUA ECCELLENZA IL CAPO DEL GOVERNO IL POPOLO Se questo per lei è atto o motivo di incomprensione me ne dipiaccio. Vostro Paolo Thaon de Revel
giuro solennemente la mia fedeltà al re,all'italia e alle sue colonie. CAV.MIN.TOMMASO SOPRANI-ministero degli affari esteri del regno