Ebbene si, il grande ritorno di TFT sarà con la piccola e tenera Navarra, per portarla alla gloria e alla riconquista. Ma bando alle ciance. 1399-1428 Popolo basco alla ricerca di una speranza Il popolo basco, un tempo legittimo proprietario di tutte le terre iberiche, è ridotto in schiavitù e sottomissione da tempo immemore. Lentamente è stato umiliato, sconfitto, confinato, sterminato fino a ricoprire una superficie infima rispetto a quello iniziale. L'unico stato dove il popolo basco può vivere in pace è la piccola Navarra, governata da una dinastia francese amica dei pochi baschi superstiti. Ma non sono rose, no, per niente. La piccola Navarra è circondata da tre, enormi, nemici. La Castiglia, vero fulcro della potenza spagnola da sempre avversa all'indipendenza basca. L'Aragona, che pretende di governare Pamplona come una provincia. Infine, la Francia, il grande blob blu che da sempre mira ad avere un piede in iberia. L'inizio non è certo dei migliori: niente soldi, niente uomini, niente terre, niente alleati, niente di niente. Tutti i tentativi di creare una pace stabile con i vicini falliscono, l'Aragona attacca nel 1399. Il grande re navarrese immola la propria vita sulle colline basche insieme ai suoi mille uomini, contro un esercito dieci volte superiore. Il popolo basco, ancora una volta, è sconfitto ed umiliato. L'Aragona si impone come dominatore della regione, lasciando però alcune piccole autonomie locali (vassallo). I nobili baschi eleggono come nuovo sovrano Catalina I, figlia del precedente re. Le politiche di Catalina sono filoaragonesi al massimo, anche se in segreto sogna la tanto agoniata indipendenza. Doni, alleaza e matrimonio reale rendono stabile la posizione del piccolo vassallo basco che passa diversi anni tranquilli, nonostante il servaggio. Catalina recluta esperti di commercio e navigazione, convinta che il futuro dei baschi sia oltremare, verso terre ancora inesplorate. Dopo anni e anni di denti stretti e fatiche un piccolo gruppo di cog (1) riesce a salpare dalla basconia, al comando dell'esploratore Juan Jimenez. Costui naviga lungo la costa marocchina, spingendosi poi fino a sud nelle terre dei selvaggi negroidi Shongay. Nel 1425 la sua spedizione termina con un attracco in un numeroso gruppetto di isole al largo del Marocco. Inviare coloni in quel luogo verde e tranquillo non è facile, tanto che si ricorre ad un prestito ma alle fine la prima spedizione basca parte all'inizio del 1426. Le nuove terre furono ribattezzate Kanariak (Canarie), estrema ancora di salvezza dei baschi. Una volta che la migrazione fu sufficientemente numerosa Catalina I e suo figlio ed erede Luis comunicarono all'Aragona la rottura dei trattati di vassallaggio. Fortunatamente in quel periodo gli aragonesi si trovavano in una reggenza, quindi non mossero guerra. Liberi dalle catene, i baschi si dedicarono a stipulare matrimoni con Francia, GB, Austria e Milano mentre ottennero l'alleanza addirittura del Leinster (-.-). Con la situazione spagnola relativamente tranquilla Catalina I organizzò una spedizione nelle terre shongay, difese da oltre 25mila guerrieri armati di clava. Riusciranno i 2000 cavalieri baschi ad avere la meglio? L'Aragona tornerà a farsi sentire? La Castiglia farà valere i suoi cores?
1428-1438 Nano sulle spalle dei giganti Proprio come si voleva pensare l'Aragona non restò indifferente all'annullamento del vassallaggio navarrese. Il nuovo re aragonese, Pedro Federigo I, dichiarò guerra alla piccola Navarra convinto di poterla schiacciare in pochi istanti. Ma si sbagliava. La Navara, da sola, non aveva alcuna speranza ma in suo soccorso arrivò la Spagna, che aveva garantito l'indipendenza del popolo basco. Benchè Pamplona fu assediata e poi occupata le truppe castigliane inflissero una durissima sconfitta agli aragonesi e ai loro alleati siciliani nella Battaglia di Alicante. Pedro fu costretto ad abidicare e a cadere la regione alla Castiglia, pur di mantenere vivo il suo dominio. Così il potere aragonese era spezzato e lo sostituiva quello Castigliano, le cui terre andavano da Lisbona a Murcia. Intanto il popolo basco continuava la sua colonizzazione. Venuta meno l'idea di invadere lo Shongay e i suoi 25mila soldati, Catalina prima riuscì a comprendere che poteva mantenere una colonia alla volta se agiva con parsimonia, senza far pesare tutto sulle casse statali. Così la colonizzazione fu lenta, ma costante. Il tre settembre 1427 fu colonizzata l'isola di Cabo Verde. Le Kanariak rimanevano il fulcro nella nuova Navarra, tanto che la stessa Catalina era tentata di spostarvi li la sua capitale ma non lo fece per timore di un attacco marocchino. Intanto il nobile esploratore Gastone Mancha scopriva le coste di una nuova e fertile terra: il Brasile. Nel 1429 l'Aragona cercò ancora di far valere il suo potere contro la Navarra e anche questa volta l'intervento determinante della Castiglia sconvolse i suoi piani. La Sardegna e la Baleari furono cedute e ancora una volta l'Aragona perse terreno. Catalina I, disinteressata della condizione aragonese, cercava di capire i problemi del suo regno. I soldi erano pochi, gli uomini anche, la flotta inesistente e soprattutto la politica estera era veramente squallida (unico alleato il Munster). Ripensandoci, forse riconquistare Gerusalemme avrebbe potuto sollevare il morale e le sorti dei baschi. Ma per una cosa del genere ci vuolevano uomini e mezzi. Bisognava aspettare, ancora per un po'.
La penso come Pinky. Se sposti la capitale vendi la Navarra alla Castiglia o alla Francia, prima che ti attacchino. Dopo nessuno dovrebbe avere casus belli contro di te e tu puoi diventare grande in Brasile.
