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AAR: L'aquila torna a volare 4

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da TFT, 1 Aprile 2011.

  1. TFT

    TFT

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    A distanza di (1-2...?) anni TFT cerca di superare sè stesso. Per chi si ricorda l'Aquila torna a volare 3, questa volta si cercherà di fare di più!

    Coming soon
     
  2. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    sentivo la mancanza di aquile sopra la mia testa :D dacci dentro TFT, vogliamo tutto il mondo viola
     
  3. coluicheregna

    coluicheregna

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    è possibile piu di prima?
    vai TFT ;)
     
  4. TFT

    TFT

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    1399-1428 Manuele e Giovanni, due Basileus per la gloria dell'Impero

    L'inizio lo conosciamo tutti, c'è Manuele Paleologo che è un sovrano bravo e lungimirante che vuole ridare vita all'impero ecc ecc. Manuele si allea con i soliti ignoti Valacchia, Moldavia, Ragusa, Montenegro e approfitta della guerra ad Oriente degli ottomani per farsi valere. Blocca lo stretto con la sua potentissima flotta appena ampliata da una nuova caracca e recluta uomini in massa per un totale di 6000, con grande depauperamento delle finanze statali. La trappola funziona e gli ottomani si trovano bloccati al di la del bosforo. Il sultano turco tenta di reclutare quello che può ed effettivamente riesce ad organizzare una certa resistenza, ottenendo perfino l'annessione del Montenegro. L'esercito imperiale però assedia tutta la Bulgaria e si precipita in Kosovo dove affronta le truppe ottomane. 10mila fra romani e valacchi annientano totalmente 5000 ottomani, non senza perdite. L'esercito ottomano, infatti, è il più potente del mondo (livello tech 6!!!!!! la paradox che si è fumata?) ma la superiorità numerica da i suoi frutti. I turchi non ne vogliono sapere di fare la pace e questo fa salire per bene la loro WE. Orde di greci si ribellano a Larissa e a Tessalonica, proclamando l'annessione all'impero romano. Resisi conto della gravità della situazione i turchi cedono Efeso, Nicea e Nicomedia, assicurando ai romani il controllo totale dello Stretto. Manuele però non è pago di questa vittoria, infatti la sua attenzione si rivolge ai ribelli bulgari che assediano una dopo l'altra le fortezze ottomane. Nel 1412 viene proclamato lo Sceiccato di Bulgaria e lo stesso giorno Bisanzio gli muove guerra. Le truppe bulgare vengono sbaragliate nella battaglia di Tarnovo e tutte le loro terre sono cedute ai romani. Nel 1413, appena finita la guerra bulgara Manuele muore e lascia posto a suo figlio Giovanni, che sale al trono con il nome di Giovanni VIII. Il nuovo basileus trova un impero dilaniato dai debiti, con un'inflazione allucinante (8) e delle province turche aquanto riottose. In più come se non bastasse Venezia muove guerra a Bisanzio, domandando la cessione della Morea. I guai non vengono mai da soli e infatti i turchi approfittano della guerra bizantina per attaccare i fianchi orientali dell'Impero. Bisanzio è sotto attacco e circondata! I generali romani, cui fa capo Costantino Paleologo, decidono di abbandonare le province orientali e concentrarsi totalmente sui veneti. L'esercito bizantino assedia e conquista Jannina, quindi muove su Atene, difesa da 8000 veneti. La battaglia è aspra ma alla fine i romani riescono a prevalere. Si muovono allora verso sud, liberando Mystras dall'assedio Veneto, quindi puntano verso l'Albania venta, dove il doga in persona ha radunato un esercito di 6000 uomini. I turchi arrivano incontrastati fino al Bosforo, assediando stuprando e massacrando ma ancora una volta sono bloccati dalla flotta romana. Giovanni riesce a strappare una pace bianca al nemico veneto dopo una vittoria di misura in Albania. Nonostante il fronte occidentale sia libero contro i turchi c'è poco da fare, sono ben 17mila. Giovanni è costretto a cedere Silistra e a pagare un tributo che fa sprofondare ulteriormente l'impero nei debiti. La stanchezza di guerra alle stelle, tre debiti, la sconfitta contro i turchi provocano la ribellione in Morea del nobile Filippo Zatataze. Giovanni riesce a sconfiggerlo in battaglia e a disperdere le sue forze ma ormai il suo dominio è compromesso. Una foltissima rivolta popolare scoppia a Larissa, unita ad una di turchi ad Efeso. Giovanni è costretto ad abdicare in favore del figlio Teodoro minorenne, la cui reggenza è presa da Costantino Paleologo. è l'anno 1426. Costantino concede maggiori libertà alla popolazione (plutocrazia e liberi sudditi) e riesce in parte a frenare la rivolta. Un prestito viene saldato appena appena sull'unghia mentre l'esercito romano è inviato a riconquistare Bursa, sede della rivolta filoturca. Nel 1428 il peggio sembrava passato, i turchi erano in rotta, Larissa era ancora in mano ai ribelli che la difendevano senza però lanciarsi all'attacco, le finanze si erano un po' sollevate. Nell'agosto 1428 Edirne insorge contro i turchi e proclama l'annessione all'Impero.

    Ma la Sublime porta turca resterà a guardare?


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  5. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Vogliamo la ricostruzione dell'intero impero romano!
     
  6. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    io avrei più paura di venezia che dei turchi.. cmq buon inizio :D

    saluti
    DAoS
     
  7. kitter

    kitter

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    prima o poi venezia attacca uno stato ben difeso (o viene attaccata dall'austria....) tempo di tenerli d'occhio u.u

    distruggi l'HRE!!! usurpatori del tuo titolo!
     
  8. TFT

    TFT

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    1428-1455 guerra senza confini

    In meno di un anno la situazione si normalizza: le truppe romane rioccupano Larissa e una forte politica di crescita economica permette di saldare uno dei debiti. L'inflazione è fortissima (9) ma per ora è sotto controllo, con un incremento dello 0%. Teodoro I Paleologo sale al trono nel febbraio del 1430 e subito si dimostra un sovrano ambizioso ed aggressivo. a marzo una potente flotta navale sbarca un esercito a Kaffa, nelle mani dei ribelli trapezuntini. La città è annessa dopo 4 mesi di assedio. Nel 1431 vediamo la flotta romana fare vela contro Creta che cadrà dopo sei mesi di assedio. Intanto gli ottomani si trovano impegnati in una dura guerra contro i castigliani che riescono a strappargli Silistra e a concedere l'indipendenza del Mentese. Teodoro non ha dubbi sul fatto che un attacco sarebbe appropriato in questo momento. L'esercito bizantino, forte di 20mila uomini, marcia su Bitinia, la capitale turca, assediandola. Vani sono i 5 tentativi dell'esercito ottomano di spezzare l'assedio. Una volta conquistata la roccaforte i romani sconfiggono i turchi a Sivas ed infine a Konya, sfruttando la superiorità della loro cavalleria. Era il 1442, l'esercito bizantino si divideva in vari, piccoli gruppi e poneva d'assedio tutte le città turche, senza incontrare resistenza. Il due luglio 1442 cadeva Antalia, l'ultima roccaforte ottomana. Lo stesso giorno Teodoro si affacciò al suo palazzo di Blacherne e annunciò alla popolazione festante.
    << Due luglio, il 1442, ore dodici. La gigantesca battaglia, ingaggiata il 24 dell'anno 1432, nel mese di luglio. Ha determinato ieri lo sfacelo totale del fronte avversario. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le coste che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. La guerra contro l'impero ottomano....è vinta!>>

    Pochi giorni dopo arrivò Venezia. Il popolo del Leone, imbaldanzato dalla possibilità di sconfiggere un Impero lacero e satanco dopo anni di guerra, mosse con 12mila uomini alla volta della Morea, assediandola. Teodoro si mise a capo dell'esercito romano e calò da nord, occupando Jannina. Nel frattempo la flotta bizantina infliggeva ripetute sconfitte ai trasporti veneti, scappando non appena giungeva la flotta da battaglia di Venezia. Una volta occupata la Morea i veneti assediarono Larissa ma non riuscirono a prenderla a causa dell'arrivo dell'esercito romano, che li respinse fino ad Atene. Sconfitti nuovamente sull'istmo di Corinto, i veneti dovettero arretrare ancora, lasciando città e paesi nelle mani dei romani. Il Doge veneto, temendo per l'integrità della propria armata, accettò la pace dei romani cedendogli Atene, Jannina, Patrasso e liberando l'Albania. Teodoro aveva finalmente riscattato tutta la Grecia.

    Nel 1450 Teodoro decise di dare l'ultimo colpo ai principati turchi d'asia minore. Il suo esercito distrusse il Mentese in meno di un mese mentre il Kastamon durò poco di più, combattendo valorosamente ma in modo insufficiente.

    La sua opera sarebbe durata ancora e ancora se non fosse stato stroncato da una malattia improvvisa che provocò la salita al trono del suo giovane figlioletto, Demetrio. Costui dovette respingere un'invasione Mamelucca che sfondò da Adana e pagare 100 ducati per ottenere la pace. Inoltre dovette fare i conti con l'esercito timuride, desideroso di occupare Sivas. La battaglia di Trebisonda fu un disastro per l'esercito imperiale che venne totalmente annientato (10mila uomini). Demetrio cercò di riorganizzarsi nell'alta grecia, mentre l'asia minore coglieva l'occasione per alzare la testa....


    osman war.JPG end.JPG osman war 2.JPG
     
  9. Ciresola

    Ciresola

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    Come al solito bell'AAR ;) Usi Httt 4.2 ?
     
  10. TFT

    TFT

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    Se non sbaglio è HTTT la penultima beta
     
  11. TFT

    TFT

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    1455-1485 Demetrio, imperatore vittorioso

    La sconfitta a Trebisonda segnò l'inizio di una rivolta turca di proporzioni immense, lungo tutta la costa nordoccidentale dell'Anatolia. Demetrio prese tempo per riorganizzare l'esercito e richiamò ciò che rimaneva delle armate romane in Anatolia, 6000 fanti. Questi, uniti a 15mila cavalieri, schiacciarono i nemici di Bisanzio e pacificarono definitivamente il mondo romano, nessun turco da allora osò più ribellarsi. Intanto i timuridi vessavano in una pesante guerra civile e dovevano vedersela anche contro un'aggressiva orda d'Oro. I romani, che continuavano ad occupare Erzurum, chiesero una pace in cambio di Trebisonda. Fu così che tutti i vecchi territori anatolici dell'Impero tornarono sotto i legittimi proprietari. Demetrio fu festeggiato a Costantinopoli e fu il promotore del nuovo sistema dei Themata. le vecchie città romane riacquistarono i loro nomi e i missionari ortodossi cominciarono a dilagare per tutta l'Asia minore. I primi a convertirsi furono gli abitanti di Adana. Nel giro di 20 anni la popolazione musulmana scese dal 60 al 33%, mentre i cattolici dal 5 al 3%. Demetrio allora rivolse la sua attenzione all'Italia, desiderando riprendere i vecchi territori riacquistati da Giustiniano. Dopo aver ottenuto il permesso di attraversare la città sicula di Palermo i romani assediarono la napoletana Messina. Il re di Napoli mosse contro i 1000 romani tutto il suo esercito: 12mila uomini. I romani furono schiacciati e Messina liberata....ma era una trappola. La flotta romana si pose a chiudere lo stretto e ben 12mila romani vennero inviati in suo napoletano, trovandolo indifeso. Di questo fatto si allarmò molto la Spagna, che dichiarò guerra ai romani sfruttando Silistra come testa di ponte. Demetrio riuscì a raccimolare 6000 combattenti che difesero la Bulgaria per oltre due anni, fino a quando non fu siglata una pace con il pagamento di 300 ducati. La flotta romana, prima della pace, subì una schiacciante sconfitta a Messina ma per Napoli era troppo tardi. Le truppe romane attaccarono l'esercito napoletano che, sebbene superiore numericamente, era estremamente demoralizzato. La vittoria fu seguita da una pace in cui tutto il regno napoletano passava a Bisanzio. Demetrio, nell'anno 1477, dopo un solo anno di pace, decise di restituire l'antica gloria ai romani con la conquista della città Eterna. A quel tempo il Papa poteva contare sull'aiuto di Sicilia e Francia. Demetrio riuscì a rendere inoffensivi i francesci stipulando vari patti che li obbligarono a non intervenire, quindi dichiarò guerra al Papa. 8000 bizantini assediarono Roma mentre un numero leggermente minore vinse a Palermo, conquistando la città. In meno di due anni tutta la Sicilia e il lazio erano tornati nelle mani dei romani. Demetrio, ormai vecchio e senza eredi, decise di compiere l'ultimo gesto per l'Impero assicurandogli un cuscinetto ad Oriente. Approfittando della guerra fra la Spagna e i Mamelucchi i romani attaccarono Antiochia con 12mila soldati e la presero, quindi fu la volta di Tripoli e di Gerusalemme. Demetrio festeggiò il natale del 1483 proprio nella città santa. I mamelucchi scesero a patti molto rapidamente e anche questo capitolo fu chiuso. Demetrio progettava di ritirarsi a vita privata, sentendo vicina la fine; nel complesso la sua opera fu spettacolare dal punto di vista militare ma non eccellente sul profilo teconologico-economico. Bisanzio era una nazione arretrata (2 punti in media meno degli altri), con un'inflazione elevata (9,7) e una flotta a pezzi. Per non parlare poi degli alleati, solo Nasso. Tuttavia, aveva una crescita economica rapida, un forte esercito di terra e un gran numero di convertiti ogni anno. Nel 1485 i cavalieri furono scacciati da Rodi attraverso una rivolta popolare i romani presero il potere.
    C'era chi cominciava a chiedere il ritorno alla Pentarchia...
     

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    bella partita complimenti, potresti mettere una world map

    P.S. che espedienti hai usato per evitare l'intervento francese??
     
  13. TFT

    TFT

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    Matrimonio + diritto di passaggio
     
  14. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    vecchio trucco :D
    ma sempre d'effetto!

    saluti
    DAoS
     
  15. TFT

    TFT

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    1485-1508 Elena I, imperatrice di ferro.

    Demetrio, nel settembre del 1486 riuscì finalmente a concepire un'erede, la giovanissima Elena. Non appena la bambina fu partorita il sovrano si ritirò a vita privata e lasciò il potere nelle mani di un consiglio di nobili che tennero reggenza per la futura basilissa. Il Consiglio si adoperò per risanare il traballante ed ingrandito impero di Demetrio. Il loro motto politico fu "innovazione, deflazione, ortodossia religiosa" e così fu. La battaglia contro i maomettani dell'asia minore si rivelò un sostanziale successo. Una ad una le regione dell'impero ripresero la Croce; nel 1488 venne anche riabilitato ufficialmente il Pentarca di Efeso mentre Roma, la città eterna, tornava alla Vera Fede un solo anno dopo. Sul piano militare il Consiglio dovette affrontare un nuovo attacco castigliano che con 12mila uomini cerò di sfondare partendo dalla testa di ponte di Silistra. Tuttavia, le abili manovre dei soldati romani riuscirono a scongiurare la minaccia e a realizzare una pace con il pagamento di 100 ducati. Anche l'Orda d'Oro si fece sentire nel 1490, espugnando Kaffa ma non concludendo niente di rilevante. L'unica pecca fu la distruzione della flotta romana al largo della Sicilia, contro un'armata spagnola decisamente più numerosa (44 vs 8). Una volta resi stabili i confini l'Impero protese la mano ai romani ancora sotto il tallone straniero. Vennero inviate armi in gran segreto a Cipro, dove un esercito di 2000 uomini riuscì a catturare Giovanni Lusignano, facendogli firmare l'abidcazione in favore di Bisanzio. La stessa politica venne adottata anche a Corfù, dove il signorotto locale Marco Orsini fu decapitato da una folla festante che portava le insegne dell'Impero. Infine, ci fu il caso di Nasso a quel tempo fedele alleato dei romani. Il Consiglio decretò l'incarcerazione del despota greco locale, nominando un governatore imperiale. Senza colpo ferire tutti i territori greci erano tornati sotto il comando dell'Impero. Quando Elena raggiunse la maggiore età il Consiglio si sciolse con rammarico, credendo che una donna non potesse tenere il confronto con l'abilità paterna. Invece, Elena si dimostrò energica e per questo venne soprannominata "l'Imperatrice di ferro". Non appena possibile dichiarò guerra ai mamelucchi e ai loro alleati siriani, sconfiggendoli ripetutamente in battaglia. Alla fine tutta la costa della Siria fu ceduta ai romani, compresi alcuni lembi di territorio egiziano. Per di più un piccolo gruppo anfibio occupò Alessandria. Ora i romani avevano di nuovo il controllo di un centro di commercio ma Elena voleva di più. Avrebbe reso nuovamente potente Costantinopoli oppure avrebbe riaperto la maestosa fiera di Efeso?

    La cartina mostra il lavoro che ancora va fatto :asd:

     

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    1508-1531 Elena eguaglia Eraclio

    Trovandosi in mano un impero militarmente forte, socialmente stabile ed economicamente saldo Elena decide di puntare sull'Oriente come chiave per la gloria di Bisanzio. La sua prima campagna in questa nuova epoca è ancora contro i Mamelucchi. Gli islamici oppongono una fiera resistenza ma vengono ripetutamente sconfitti per terra e per mare. Cade il Sinai, Damietta, Delta e anche la Libia. Nel 1510 Elena entra trionfante al Cairo dove il popolo mamelucco prega per la pace. Bisanzio ottiene tutta la costa egiziana, trasformando il mediterraneo orientale in un lago romano. La guerra provoca un'ondada di ribellioni filoislamiche nelle terre occupate ma per i popoli sottomessi è troppo tardi. l'esercito romano spezza la resistenza dei suoi rivali e i missionari fanno il resto, convertendo a più riprese. Tre anni dopo Elena muove guerra a ciò che rimane dei domini timuridi, occupandoli senza praticamente incontrare resistenza. La guerra porterà all'Impero le province di Mesopotamia, Babilonia e Palmyra. Si viene così a creare un immenso blocco: i bizantini ad occidente e il neonato impero persiano ad oriente, due potenze che presto o tardi dovranno scontrarsi per il dominio della zona; momentaneamente la situazione flette in favore dei romani.
    Elena continua la sua opera di liberalizzazione, innovazione e deflazione dello stato. Verso il 1512 l'inflazione è scesa a 6.8 mentre l'innovazione è talmente elevata che Bisanzio diventa una città ricca di artisti e inventori. L'imperatrice però ha una visione universale dell'Impero e non è interessata molto a Costantinopoli. Il suo sguardo si posa, invece, su Roma che viene abbellita, resa centro delle attività nazionali e vi viene istituito un centro di commercio. Presto o tardi tornerà la capitale dell'Impero.
    Le vicende belliche ricominciano nel 1516, quando Bisanzio muove 20mila uomini contro la piccola ed indifesa Siria, nata dallo smembramento del possente impero Mamelucco. Dopo due anni di guerre la Basilissa punta il dito contro il piccolo emirato di Edessa che viene schiacciato con violenza. Infine, ancora una volta le legioni romane marciano contro l'egitto mamelucco. A quel tempo i sovrano islamici del luogo erano in preda ad una guerra civile per cercare di mantenere il trono. Bisanzio colpisce con forza e riesce ad ottenere 200 ducati, la cessione del Sinai e la liberazione dell'Oman.
    Tolta di mezzo la potenza mamelucca rimaneva solamente la Persia nei dintorni. I territori liberi d'Iraq facevano da spartiacque fra le terre romane e persiane ed erano garantiti e desiderati da entrambi. Dopo aver radunato un esercito imponente di 30mila uomini Elena varcò la frontiera e assediò Mosul. L'esercito persiano, forse intimorito da tanta forza, non si mosse e lasciò che l'Iraq cadesse di fronte alle armi romane. Una volta completata la conquista della regione Elena nominò suo figlio Teodoro re d'Iraq, trasformando il piccolo staterello in un vassallo sempre utile per il fianco orientale.

    Intanto Elena aveva appena varato un progetto per snellire i costi della marina che diede immediatamente buoni risultati. La flotta imperiale quatruplicò le sue dimensioni in pochi anni. L'obbiettivo era renderla la terza al mondo entro il 1550.
    Nel 1530, dopo quasi vent'anni di lotte intestine e gravi ripercussioni, Alessandria espelleva gli ultimi protestanti dalla sua cittadella, convertendosi all'Ortodossia. A questa mossa seguì una dichiarazione ufficiale del Patriarca di Costantinopoli che annunciò. << Tutte le grande città e chiese della Pentarchia sono finalmente risanate. Roma abbraccia Alessandria che abbraccia Costantinopoli che abbraccia Gerusalemme che abbraccia Antiochia>>. La Pentarchia era finalmente tornata viva.
    Il Papa, da tempo in esilio a Munster si ritrovò defraudato del suo titolo. La curia cessò di esistere e il cattolicesimo subì un colpo da cui non si sarebbe mai più ripreso. Il Sant Padre non era niente più che un piccolo signorotto locale alle dipendenze della potente Svezia.

    Una volta terminata la restaurazione della Pentarchia i nobili romani chiedevano solamente una cosa ancora: la caduta di Venezia.

    Venezia, che da tempo dominava solamente la sua laguna, era protetta dal Re di Milano, dominatore incontrastato del nord Italia. Questo avrebbe aperto una guerra estremamente pericolosa per Bisanzio ma così andava fatto. L'onta del 1204 sarebbe stata lavata, i traditori veneziani avrebbero riconsegnato i cavalli dell'ippodromo e avrebbero baciato il piede destro del loro legittimo imperatore.
     

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    1531-1551 L'impero vola ad Oriente

    Il tentativo della Basilissa di riconquistare Venezia si rivela un totale fallimento della linea politica imperiale. Venezia e Aragona combattono insieme ed infliggono una schiacciante sconfitta alla flotta imperiale. Seguono 4 anni in cui i pirati aragonesi saccheggiano le coste imperiali, totalmente indifese. Solamente con un pagamento di 500 ducati i romani sono lasciati in pace. Questo colpo fa perdere parecchio prestigio all'Impero e molti vecchi nemici rialzano la testa, ribellandosi e sciamando come api. Nel 1536 Elena decide di ridare vita al prestigio imperiale attaccando l'emirato di Cirenaica, che viene rapidamente annesso. Segue una guerra lampo contro l'emirato di Ersurum e una contro l'Oman che viene costretto a liberare Hasa. L'impero torna fiducioso nelle proprie possibilità, nonostante sia ancora estremamente arretrato (11 contro 15 media europea).
    Nel 1540 Elena decide di dare il colpo di grazia al macilento nemico mamelucco per riportare i confini imperiali alla seconda cataratta del Nilo. Il sultano Muhammud spiega 12mila uomini a difesa del Cairo ma Elena delega al suo miglior generale, Andronico Comneno, tutto l'esercito della Pars Orientalis, 20mila uomini. Il Cairo burcia, seguito da tutte le città dei pagani. In meno di due anni tutto l'egitto torna nelle mani dei romani. Andronico viene a contatto con una popolazione barbara e primitiva di zelanti musulmani, gli etiopi. Ancora prima di aver chiesto il permesso alla sua imperatrice il valente strategos mette a ferro e fuoco quelle lande inospitale, scacciando gli etiopi fino al corno d'Africa.

    Nel frattempo in anatolia la popolazione greca riesce a riprendere il sopravvento: i turchi sono scacciati sempre più all'interno, verso le montagne o in luoghi inospitali. Nel 1550 solamente la città di Cesarea sarà a maggioranza turca.
    Nel 1447 il senato imperiale rivendicò ufficialmente il Kosovo come territorio di dominio imperiale. Elena però non parve interessata alla cosa ed anzi cominciò a mostrare alcuni sintomi tipici della follia. Per paura che la balissa distruggesse l'Impero un colpo di stato di Andronico Comneno mise sul trono il giovane Demetrio II Paleologo, figlio di Elena, che fu esiliata a Cirene.
    Il giovane Demetrio accontentò il senato e in una guerra lampo contro la Croazia riuscì a riconquistare il Kosovo.

    Ma l'ambizione del giovane sovrano non era ad occidente ma ad Oriente. Qui la potenza persiana si era fatta ancora più grande, con un esercito 4 volte superiore a quello romano, sempre schierato ai confini. Quando un gruppo di georgiani ribelli chiese l'aiuto del Basileus Demetrio non si tirò indietro.

    La guerra cominciò nel 1448 e durò tre anni.
    L'esercito persiano devastò l'arabia romana e sconfisse ripetutamente i fedeli iraqueni. Andronico Comneno e i suoi ventimila spezzarono l'assedio di Babilonia per ben 5 volte ma ogni vittoria pareva vana, le truppe persiane di Huad II erano sostanzialmente infinite. Soltanto a nord tutto andava bene visto che i georgiani ribelli assediavano le terre persiane senza incontrare resistenza. Verso il 1449 Andronico dovette cedere Babilonia ai persiani e ripiegare su Palmyra, dove fu nuovamente sconfitto. Il fronte venne ristabilito a Damasco. Demetrio comprese che "chi fa da se fa per tre"; arruolò un esercito imponente di 30mila cavalieri e marciò di persona contro i pagani. Huad II fu sconfitto a Palmyra, quindi a Ctesifonte e poi ancora sulle montagne impervie dell'Azerbaijan. Alla fine il valente nemico e soli 600 cavalieri furono massacrati a Gilan. Bisanzio non aveva più rivali, i persiani erano in piena guerra civile e la pace poteva essere tranquillamente siglata:

    I persiani si impegnavano a pagare un tributo di 400 ducati
    I persiani si impegnavano a sgomberare l'intero Caucaso
    I persiani si impegnavano a cedere il delta del Trigri e dell'Eufrate ai romani
    I persiani si impegnavano ad eleggere re Muhammud V, gradito ai romani.

    Quindi così figurava la situazione dell'impero nel 1551:
     

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  18. TFT

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    1551-1568 Offensiva ad Occidente

    Con la Persia fuori gioco nessuno avrebbe impedito ai romani di tornare minacciosi a reclamare la parte occidentale dell'Impero. Purtroppo però l'esercito imperiale era ancora estremamente arretrato rispetto ai suoi rivali d'Occidente ed ogni guerra pareva persa in partenza. Così Demetrio decise di incrementare la ricerca creando diverse fabbriche di armi, consumando 6000 ducati e lasciando l'impero praticamente senza fondi. Una buona notizia giunse dal confine orientale nel 1552. Ctesifonte, l'antica capitale persiana, si era ribellata ed aveva chiesto la protezione di Bisanzio. L'imperatore la inquadrò nel Thema di Mesopotamia, integrandola nei domini degli amici iraqueni. L'occasione di colpire ad Occidente non tardò a palesarsi; nonostante i romani chiedessero la caduta di Venezia, protetta dalla Francia Demetrio mosse guerra alla Valacchia che aveva recentemente osato inviare un insulto diplomatico. Con lei giunsero in armi i fortissimi soldati della Stiria, armati all'avanguardia. 25mila soldati romani misero a ferro e fuoco la Valacchia, deposero il cattolico Radu III e misero sul trono l'ortodosso Stefano Paleologo, fratello di Demetrio. Veniva poi il turno della Stiria. L'esercito romano attraversò le terre croate quindi diede battaglia agli Stiri con 15mila cavalieri, mentre un gruppo di 8000 fanti con 2000 nuovissimi cannoni assediavano la capitale del piccolo regno. Le perdite bizantine furono elevate ma alla fine sgli stiri si arresero. Il duca di Stiria fu sostituito da Andronico Paleologo, figlio di Demetrio e la Stiria divenne un vassallo e alleato romano.

    Nel 1565, dopo anni di relativa pace Demetrio tornò sul piede di guerra. L'Albania era appena caduta in una guerra civile dove Kastromavich I aveva ucciso il fretello, legittimo re albanese. Prima di morire però il re aveva inviato una richiesta di soccorso a Bisanzio che fu prese a pretesto per muovere guerra all'Albania. A fianco del popolo albanese si schierò la potenza regionale dei balcani superiori: la potentissima Croazia con il suo impero che comprendeva Croazia, Bosnia, Serbia, Montenegro e Ragusa.
    I soldati bizantini ebbero facilmente ragione delle milizie albanesi e il piccolo regnetto fu consegnato a Demetrio che divenne "Imperatore dei romani e re d'Albania". La Croazia, invece, si mostrò più ostica. 12mila soldati marciarono contro la fedele Stiria che fece da scudo. Intanto i romani inviavano 30mila soldati da sud, massacrando i pochi reparti che i croati disperatamente arruolavano. Tutta la Serbia cadde nelle mani dei romani, seguì poi la Bosnia e il piccolo Montenegro. I romani arrivarono fino in Istria, assediando la capitale croata ma qui Demetrio si fermò e accettò la proposta di pace dei croati che si impegnavano a cedere tutti i territori occupati dai romani.
    Così Roma tornava a far sventolare il proprio vessillo nell'Adriatico!
     

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  19. TFT

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    Nonostante non mi caghi nessuno, continuo

    1568-1583 Pars Occidentalis

    L'impero non poteva continuare ad essere così arretrato e Demetrio decise di rimediare facendo venire a corte dei mastri stranieri. Questo fece si che l'impero si occidentalizzasse ma l'azione non fu vista di buon occhio dai conservatori, dai particolaristi e dagli islamisti che tentarono di ribellarsi con forza. Ci vollero dieci anni buoni perchè l'impero recuperasse tutta la sua stabilità interna e la sua forma ma nel 1578 era effettivamente pronto per affrontare la sfida con l'occidente. Ore anche Roma era dotata di fucilieri e in più poteva contare su un immenso patrimonio umano. Alcune regioni periferiche dell'arabia persiana, con l'aiuto di Bisanzio, si ribellarono al giogo sciita e chiesero l'annessione all'Iraq, storico protettorato bizantino. Nel 1579 l'esercito romano invase l'Alania e si trovò di fronte il numeroso esercito dell'Orda d'Oro. Questi uomini però erano male armati e molto demoralizzati da una guerra civile, sicchè fu molto facile per i romani prendere Astrakahn e le regioni limitrofe, che vennero cedute con una pace frettolosa. Tutta questa fretta era causata dalla permura imperiale di attaccare ad Occidente. La Croazia aveva recentemente ristabilito il proprio esercito e si era fatta forte grazie all'alleanza con Urbino e la Toscana. I suoi ambasciatore insultavano la persona di Demetrio e questa fu la causa per cui il il basileus mosse guerra ai croati. Il fronte dalmate andò immediatamente bene con i 16mila croati messi in rotta da 40mila bizantini. La stessa cosa in Abruzzo dove gli 8mila urbinesi furono ripetutamente battuti da 19mia romani. L'Aragona, storica alleata di Urbino, intervenne in suoi aiuto anche questa volta ma si accorse a sue spese che i romani avevano imparato la lezione. La flotta bizantina sconfisse quella Aragonese nello stretto di Messina e invase Malta, annientando il piccolo presidio locale. Mentre le truppe romane in Croazia assediavano l'istria e Urbino perdeva gli ultimi suoi difensori l'Aragona fu devastata da un forte blocco navale romano che la privò delle sue entrate marittime. Nel 1583 Croazie e Urbino furono annessi mentre l'Aragona si piegò pagando 200 ducati e liberando le terre di Corsica.
    Bisanzio era vittoriosa ancora una volta. Ora solo Milano si frapponeva al dominio incontrastato dell'Italia.



     

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  20. Pinky

    Pinky

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    Accidenti, da dove gli hai tolti fuori tutti quei soldi per gli Weaponso_O
     

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