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Sfida AAR 2: Purfa, Austria. A.E.I.O.U.

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Purfa, 23 Settembre 2010.

  1. Purfa

    Purfa

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    Premessa all'AAR: il mio metodo di scrittura sarà il più dettagliato possibile, e spesso farò dei post descrittivi a puro fine edonistico, quindi abbiate pazienza, ma è il metodo che a mio avviso da più anima ad un AAR. In questo post iniziale raccoglierò anche ognuno dei post dell'AAR. Ora diamo il via alle danze.


    A.E.I.O.U.


    Austriae Est Imperare Orbi Universo



    [​IMG]


    Chronica De Historia Austriae









    Capitolo VI - La Spada serve Cristo se Cristo serve alla Spada
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=241835&viewfull=1#post241835

    Approfondimento III - Gloria e Disfatta del Regno d'Inghilterra
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=242039&viewfull=1#post242039


    Capitolo VIII - L'Esplorazione Atlantica, la Guerra del Mali e l'Imperio Novo
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=242648&viewfull=1#post242648

    Capitolo IX - Giovanni Leopoldo I d'Asburgo, la III Guerra d'Occitania e la II Guerra Greca
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=242860&viewfull=1#post242860


    Capitolo X - L'Impero su cui non tramonta mai il Sole
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=243364&viewfull=1#post243364





    Capitolo XIV - La Riforfma protestante e la Guerra Civile imperiale
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=246685&viewfull=1#post246685


    Approfondimento VI - Chronica de Rebus Gestis Populi Europae
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=247482&viewfull=1#post247482

    Capitolo XVI - Le mani sulla Prussia e su Costantinopoli
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=248534&viewfull=1#post248534









    Capitolo XXII - Les Fleur de Lis du Royame de Jérusalem
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=251575&viewfull=1#post251575

    Capitolo XXIII - La caduta degli Inca e la scoperta della Nuova Spagna
    http://www.netwargamingitalia.net/f...ia.-A.E.I.O.U.&p=253111&viewfull=1#post253111

    Premessa Storica


    Correva l'Anno di Grazia 1246 quando l'allora Duca d'Austria Federico II di Babemberg morì senza lasciare eredi, portando così la sua dinastia verso l'estinzione. Da questa morte nacque una grande disputa per ottenere l'eredità del Ducato, che vide opporsi varie casate del Sacro Romano Impero; nel 1251 il Re di Boemia, Ottocaro II, occupò con le sue truppe le terre d'Austria, supportato dai nobili locali, che lo elevarono allo stato di Duca, successione sugellata nell'anno seguente dal suo matrimonio con la sorella di Federico II, Margherita di Babemberg. Tuttavia un piccolo conte di Svevia, Rodolfo d'Asburgo, si oppose a questa usurpazione e, una volta eletto Imperatore del Sacro Romano Impero, pretese la restituzione alla Corona Imperiale dell'Austria. Non tardò dunque a guidare le sue truppe contro Ottocaro l'Usurpatore, vincendolo definitivamente nella battaglia di Marchfeld e guadagnando così per la sua dinastia le terre di Austria e Stiria, seguite nel 1335 dalla Carinzia e dalla Carniola, ottenute dal Duca Otto IV terre tuttora sotto il dominio della stessa famiglia, gli Asburgo.
    L'Imperatore Rodolfo IV, volendo ulteriormente nobilitare la sua casata e le sue terre, nel 1359 presentò agli altri stati del Sacro Romano Impero il documento cosiddetto "Privilegium Maius", una versione modificata del Privilegium Minus, vecchio ordine imperiale col quale l'Imperatore Federico I Barbarossa elevò la Marca d'Austria a Ducato d'Austria, trasformando il titolo di Duca d'Austria in quello d'Arciduca d'Austria, conferendo a chi lo avrebbe portato la stessa dignità di un Principe Elettore, nonchè il diritto alla Primogenitura. Non stupisce dunque che l'Arciducato sia oggigiorno una grande potenza all'interno dell'Impero, in particolare dopo aver ottenuto l'eredità della Contessa Margherita Maultasch, costituita dalle terre del Tirolo, e che sia oramai pronto per reclamare, una volta per sempre, il Trono Imperiale, ora presieduto dal Re di Boemia, e per far tornare il Sacro Romano Impero come solo Nostro Signore lo ricorda, quando si estendeva dall'Oceano a Babilonia, dalla nebbiosa Londra alla terra riarsa dal sole delle Piramidi.

    "Austriae Est Imperare Orbi Universo" questo è il motto della nostra casata, gli Asburgo,cioè "E' Compito dell'Austria Governare l'Intero Mondo", ed è da tempo immemore che perseguiamo questo obbiettivo. Sia l'Europa Una! Sia Dio Lodato su tutta la Terra! Sia Roma di nuovo Universale!


    Obbiettivo finale della campagna è dunque la rinascita dell'Impero Romano. Brindiamo ora ad una felice riuscita dei nostri intenti e ad una sana ed interessante lettura!
     
  2. Mac Brian

    Mac Brian

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    Scusa un secondo... sarà per la mia cecità precoce,ma non riesco a decifrarlo il corsivo.
    Comunque date le premesse credo che sarà un gran AAR.:approved:
     
  3. Purfa

    Purfa

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    corretto per soddisfare le maestadi vostre. Domani vergherò il primo pezzo di aar, giocato già stasera
     
  4. Purfa

    Purfa

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    In trepidante attesa dell'edizione della "Cronica Historiae Austria" dell'abate Purfa, propongo ai cari lettori la lettura del testamento di Rodolfo IV Imperatore, in cui sono fissati gli obbiettivi della sua Santa Casata per i prossimi secoli e per i decenni:

    Io Rodolfo IV d'Asburgo, Arciduca d'Austria, Conte di Tirolo, di Stiria e di Carinzia, Imperatore dell'Impero dei Romani, detto a voi, progenie mia, il credo della nostra Casata: Una l'Italia, Una la Slavia; Una la Germania, Una la Francia. Una la Terra Santa, Una la Grecia; Una l'Iberia, Una l'Anglia; Sia l'Austria l'Una sopra Tutte, l'erede di Roma. Dal Paradiso di Nostro Signore nei prossimi secoli voglio, progenie mia, vedervi unire i Tedeschi e gli Slavi del Meridione sotto una sola Corona, e, nelle decadi a venire, vestire della Corona di Ferro dei Lombardi, incoronati da Sua Santità il Papa in Persona. Volgio vedervi sottomettere gli audaci Re di Boemia, e far soccombere i loro cugini d'Ungheria. Siate fedeli al vostro Sangue, e io lo sarò per voi presso Nostro Signore.

    Obbiettivi a lungo termine (sui 2-300 anni) della campagna saranno dunque l'unificazione tedesca e dei Balcani, e, nel secolo a venire, l'unione del Nord Italia ai territori Asburgici, l'abbattimento della Boemia e dell'Ungheria.

    Viene anche allegato allo scritto dell'Imperatore un dispaccio di recente data inviato dall'Imperatore ai maggiori nobili d'Austria:

    In nome dell'Arciduca Alberto III d'Austria, vengono comunicate a voi, suoi vassalli diretti, le direttive politiche che Sua Altezza ha definito come "da adottare" per l'Austria:
    - Anzitutto vanno riscattate le terre di Lombardia, di diritto della Casata degli Asburgo, e ciò va compiuto il più velocemente possibile
    - Va poi affrontato il problema interno al Sacro Romano Impero: essendo il Re di Boemia ormai vecchio, è giunto il momento di intavolare accordi con i Principi Elettori in modo che Sua Altezza Alberto possa sedere sul Trono Imperiale
    - Va alleggerita la pressione servile sulla gente comune del Ducato, eliminando l'obbligatorietà delle corvees nei confronti dei signori locali
    - L'argento delle miniere del Patrono d'Aquileia luccica più che mai. Impedite che altri, in particolare il Regno d'Ungheria, se ne impossessino prima dell'Arciduca
    - Bisogna trasformare Vienna nella grande città che merita d'essere: è dunque fondamentale aprirla ai commerci maggiormente, sviluppando l'apertura di centri bancari e impresari in loco (va aperto un COT a Vienna)

    Per ora questo è tutto ciò che vi necessita sapere, ulteriori dettagli andranno discussi direttamente con Sua Maestà. Firmato,


    Friedrich von Malthausen, Primo Cavaliere dell'Arciduca d'Austria
     
  5. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    ottimo inizio! (a parte l'aquila repubblicana...) XD
    non vedo l'ora di leggere il seguito ;-)


    saluti
    DAoS
     
  6. nirian

    nirian Guest

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  7. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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  8. Enok

    Enok

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    Quello con la falce e martello è lo stemma della Repubblica d'Austria (1919-1934 e dal 1955 ad oggi).
     
  9. nirian

    nirian Guest

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    Sì, è come dicono Dark ed Enok, la bandiera di Purfa con falce e martello è ufficiale dell'attuale Repubblica Austriaca, non una parodia (nota estetica personale: madonna quant'è brutta, aridatece gli Asburgo :) ).

    Peraltro si trova anche scritto che "Una curiosità: in Europa esiste ancora una bandiera con falce e martello. È quella austriaca, al cui centro campeggia un’aquila che stringe una falce e un martello fra gli artigli. Questa non è però la bandiera nazionale, ma quella “di stato” (utilizzata dalle rappresentanze diplomatiche all’estero), che talvolta – come in questo caso- è diversa." (sennò era troppo semplice orientarsi fra le aquile :stress: )

    Il concorrente è libero di scegliersi lo stemma che predilige, ovviamente.
     
  10. coluicheregna

    coluicheregna

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    bene,sono curioso se riuscirai a creare un vasto e stabile impero,l'austria è probabilmente la scelta piu indicata per creare un impero continentale potente...
     
  11. Purfa

    Purfa

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    mi avete sgamato; avevo deciso di mettere lo stendardo moderno (sperando che nessuno ci facesse caso) per dei semplici motivi: era più piccola e si adattava meglio allo stile di scrittura. Comunque, mo che mi avete sgamato, correggo ^_^
     
  12. Purfa

    Purfa

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    Chronica de Historia Austriae


    Capitolo I - Asburgo, nozze e lame

    1399 - 1403

    Alberto III d'Austria sedeva nella Sala Grande del suo castello, nella bella Vienna, amministrando i rapporti diplomatici del suo feudo: in quella sala venivano gestiti gran parte degli affari imperiali; solo a Praga, alla corte imperiale di quell'epoca, v'erano più ambascierie.


    Tuttavia, sin dall'epoca di Rodolfo IV Imperatore, era tipocp della casata d'Asburgo di allacciare continui legami dinastici e diplomatici con gli stati limitrofi; nel 1399 si susseguirono nella Sala Grande del castello di Vienna delegazioni polacche, ungheresi, savoiarde ed imperiali in generale, tutti alla ricerca della protezione dell'Arciduca, il quale, siaggiamente, si alleò coi maggiori regnanti d'oriente, cioè il Re d'Ungheria e il Sovrano di Polonia e Lituania, pur mantenendo sempre un piede nell'Impero, stringendo patti di mutuo soccorso col Duca di Savoia, con il suo equivalente bavarese e con il Principe Elettore palatino. Ma oltre che nella politica dei trattati e delle alleanze, la casata d'Asburgo era anche maestra nella politica dei matrimoni; non stupiscie dunque che vari membri della famiglia venissero usati come vere e proprie armi diplomatiche, comportamento che non trascendeva nemmeno l'Arciduca Alberto stesso, riuscendo a sposare l'unica figlia dell'Imperatore, Re di Boemia, diventando de facto l'erede diretto al trono ceco, se il suo sovrano non avesse avuto figli maschi; vennero stretti ulteriori legami dinastici col Ducato di Baviera, col Regno di Polonia e Lituania, e con vari altri staterelli imperiali.



    primealleanze.png matrimonioboemiaeprimam.png


    Le prime alleanze della Casata e i primi grandi matrimoni di convenienza



    Pochi giorni dopo che l'Arciduca contrasse matrimonio con Sofia di Boemia, il Re di Boemia, Imperatore, morì improvvisamente nella notte, lasciando i suoi domini cechi nella mani del casato di Alberto III, che, alla faccia della neomoglie, la sera che venne a conoscenza di ciò si ubriacò assieme a suo fratello Francesco fino a svenire. Nel mese seguente alla morte dell'Imperatore boemo, i Principi Elettori si riunirono in quel di Praga, dove elessero al soglio di Carlo Magno Alberto III d'Asburgo, nuovo regnante del Sacro Romano Impero.



    unionepersonaleboemiaei.png


    Il certificato dinastico d'eredità della Boemia e l'Investitura al titolo Imperiale di Alberto III



    Grazie ai poteri ora ottenuti, Alberto III Imperatore potè porre all'attenzione degli stati imperiale le pretese territoriali della casata d'Asburgo sul Nord Italia, in base a lontani legami dinastici coi Duchi di Milano e i Conti di Mantova: l'Imperatore desiderava, in questo modo, mettere le mani sulle ricche terre lombarde e toscane dei Visconti. Non stupisce dunque che i signori italici, venendo minacciati dalle armi tedesche, rifiutarono di consegnare le loro terre all'Imperatore, il quale non esitò a muover loro guerra, pur venendo tradito dagli alleati tedeschi, polacchi e bavaresi. In salvaguardia del Duca Gian Galeazzo Visconti di Milano intervenì la città di Genova, che voleva tenere i domini austriaci ben lungi dalla Pianura Padana.



    secondamissione.png guerradimilanochebeglia.png


    I documenti dinastici usati per attaccare guerra, e la dichiarazione



    Le truppe imperiali, composte da due armate di 15000 fanti austriaci e da un corpo di 5000 cavalieri in armatura, scesero nella Ridente terra d'Italia tramite il Passo del Brennero il 3 Marzo 1400, pronte per seguire una campagna di conquista lunga tutto l'anno. Così baldanzosi, i fanti imperiali non incontrarono resistenza alcuna da parte del Duca di Milano nei primi mesi di campagna; in questo modo vennero occupate Verona e Brescia, ma già alcune truppe genovesi mercenarie cominciavano ad entrare in contatto con gli austriaci. Dopo circa un mese di riposo, necessario alle truppe a causa dei logoranti assedi, il 12 Maggio venne avvistata l'armata Ducale, composta da circa 22000 uomini tra fanti e cavalieri, nei pressi di Bergamo; senza aspettare i rinforzi boemi, le truppe imperiali attaccarono battaglia nei pressi del borgo di Almè il 14 Maggio, mandando in rotta le truppe ducali. Gli italici lasciarono sul campo oltre 4000 uomini tra morti e prigionieri, contro i soli 1200 austriaci. Contemporaneamente a questi eventi, la città della Lanterna veniva messa a ferro e fuoco dalle truppe del Duca di Savoia, che costrinse i genovesi a richiedere una tregua presso l'Imperatore, che acconsentì alla pace separata il 18 Giugno; a Velletri vennero firmati gli accordi, che prevedevano l'instaurazione di un conte imperiale nella Corsica ex genovese, e il pagamento di una forte somma di danaro da parte di quei luridi banchieri. Frattanto, Milano era caduta il 2 Giugno, e ad essa seguirono Pavia, il 15 dello stesso mese, Parma, il 1 Luglio, e i domini Toscani Viscontei, occupati durante il mese di Settembre. Grazie a questa fulminea campagna italica, l'Imperatore Alberto costrinse il suo Duca ribelle Gian Galeazzo a separarsi da tutti i suoi domini, passati sotto il dominio diretto della casata d'Asburgo, e a passare il resto della sua vita come abate nel monastero francescano dell'Abbadia di Fiastra, nei domini Papali.



    (omissis)


    Le due paci separate della Prima Guerra Italica



    Appena terminata l'occupazione delle terre del Duca ribelle, venne ricucito lo strappo con l'Ungheria, firmando una nuova alleanza militare che, si sperava, non sarebbe stata tradita come la precedente. Appena "sistemato" il fianco orientale del Dominio Asburgico, l'Imperatore Alberto venne a conoscenza che il popolo in Lombardia era contrario alle interferenze tedesche nella loro terra; vedendo la grandezza dello schieramento avversario, e capendo che sarebbe stato inutile combattere i contadini, che erano il sostentamento di quella regione, l'Imperatore decise di scendere a patti con loro: vennero diminuite le tasse locali e permesse alcune agevolazioni fiscali per i mercanti, accontentando grossomodo tutta la massa rivoltosa.



    rivoltalombarda.png


    Le misure prese dall'Imperatore durante le sommosse lombarde



    Dopo circa due mesi dal termine della sommossa, le truppe imperiali ripresero nuovamente le armi, dirigendosi verso il confine con la Contea di Mantova, che costituiva parte delle rivendicazioni terriere di Alberto III Imperatore in Lombardia. Vennero inviati ambasciatori al Conte perchè cedesse le sue terre senza costringere i soldati Asburgici a spargere sangue inutilmente, ma quando questi rifiutò ogni condizione impostagli dal potere imperiale, al ritorno degli ambasciatori partirono le truppe con l'Aquila cucita sul petto: 15000 uomini, capeggiati dall'Imperatore in persona, varcarono il confine, dando così il via alla Seconda Guerra Italica. A difendere il Conte mantovano si schierarono la Regina di Sicilia, il Papa e il Patriarca d'Aquileia, mentre dalla parte ataccante tutti gli alleati dell'Imperatore entrarono in campo, ad eccezione dell'Ungheria, che aveva così tradito per la seconda ed ultima volta la casata d'Asburgo. Nel giro di poche settimane le truppe nemiche furono sbaragliate, e i perdenti costretti a firmare una tregua; con la Pace di Parma la Contea di Mantova veniva annessa ai domini del Casato d'Asburgo, mentre il Papa e il Patriarca d'Aquileia furono costretti a pagare indennità di guerra all'Impero. Per la Regina di Sicilia invece non ci furono conseguenze, se non il peggioramento dei rapporti.



    pacemantova.png pacesecondaguerraitalic.png


    Le paci della Seconda Guerra Italica



    Contemporaneamente a questi eventi della ridente Italia, sulle fredde coste baltiche ancora furoreggiava la guerra dei Cavalieri Teutonici, che tuttavia più non combattevano i pagani lituani, bensì s'adoperavano per sopprimere il liberale arcivescovo di Riga; chiedendo questi la protezione imperiale, 30000 forti d'Austria vennero spediti attraverso la Boemia e la Polonia per salvare le terre dell'Arcivescovo. L'esercito si divise in due corpi d'armata, l'uno da 20000 anime, che avrebbero dovuto attaccar battaglia direttamente con le truppe dell'Hochemeister, l'altro con il compito di assediare la fortezza di Danzica e, successivamente, Konigsberg. Una grande battaglia ebbe luogo nei pressi dei Laghi Masuri: si scontrarono i 20000 imperiali del primo corpo d'armata contro oltre 25000 attaccanti teutonici; la battaglia fu dura, e ogni parte perse molte forze, ma grazie all'abilità di Francesco d'Asburgo, fratello dell'Imperatore e Duca di Stiria, che comandava le truppe austriache, i cavalieri traditori della loro fede vennero ricacciati a Nord, lasciando sul campo 6200 uomini. Dopo 1 anno e 4 mesi di combattimenti in quelle fredde lande, caduta Riga nelle mani dei Teutonici, si decise di negoziare la pace: a pendere a favore dell'Impero v'erano l'occupazione di tutta la Prussia e di parte dell'odierna Lituania, oltre alle sconfitte militari subite dagli ormai rammolliti Cavalieri; venne così firmata la Pace di Danzica, con la quale i Teutonici avrebbero riconsegnato all'Arcivescovo di Riga le sue terre e rinunciato al possedimento dell'Isola Fortezza di Gotland, affidata nelle mani di un Conte Imperiale, stabilito dall'Imperatore Alberto.



    guerrateutone.png (omissis)


    La guerra teutone e la Pace di Danzica



    Terminati questi tre anni di guerre, l'Imperatore decise di concedere la cittadinanza austriaca agli abitanti delle terre italiche, componendo questi più della metà della popolazione dei domini della Casata; sotto il profilo della legge dell'Arciducato, agli italici venivano ora riconosciuti gli stessi diritti e doveri degli abitanti del feudo d'Austria, alleviando quindi le condizioni di sofferenza imposte dall'avere governanti stranieri che mal comprendono le necessità delle popolazioni locali. La popolazione accettò con gioia questa innovativa legge, che, di fatto, aumentava la libertà dei sudditi dell'Arciducato, diminuendo al contempo gli oneri cui erano costretti. Per questo e per l'aver mantenuto sempre la promessa, da allora Alberto III Imperatore venne soprannominato dai suoi sudditi Il Fidato.

    [​IMG]

    Il testo della legge che conferisce la cittadinanza agli Italici



    Tuttavia la bontà spesso non è ripagata con la stessa moneta: infatti, nonostante fosse un'uomo di chiesa, nonostante governasse i suoi domini con la massima liberalità pensabile all'epoca, nonostante amasse i suoi sudditi più di se stesso, ad Alberto il Fidato toccò la disgrazia di vedere il suo figlio maggiore, Alberto anch'egli, malato di peste. Trovandosi al suo capezzale, pragmaticamente chiamò a Vienna tutti i maggiori medici d'Italia, perchè curassero il suo erede; pregando e aspettando, dopo un mese di lunga malattia, infine Alberto il Fidato rientrò nella sala da notte di suo figlio, piangendo di gioia perchè Dio gli aveva risparmiato la vita. Il miracolato bambino disse d'aver visto in sogno San Francesco, che gli aveva detto "Dio ha deciso di farti salva la vita. Sii ora felice, e, per onorare il Signore della sua bontà, costruisci una grande cattedrale in mio onore nella tua città". Quando l'Imperatore venne a sapere di questo sogno, non solo fece erigere una cattedrale in onore di San Francesco che poco aveva da invidiare alla maestà del Duomo di Milano, ma fece pure del Santo il Patrono d'Austria e lo nominò Protettore Celeste della Casa d'Asburgo.

    malattiaalberto.png
    La guarigione di Alberto il Giovane



    Termina qui il primo capitolo della storia della Casa d'Asburgo; in allegato troverete una panoramica dei Domini degli Asburgo nel 1402. Per ulteriori informazioni riguardo il contesto storico, vogliate, cari lettori, leggere le appendici al capitolo Primo (in arrivo).

    [​IMG]
     
  13. Purfa

    Purfa

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    Non ho capito perchè alcune immagini vengono visualizzate correttamente mente altre no. Si potrebbe avere una siegazione di come metterle bene?

    edit: risolto
     
  14. Purfa

    Purfa

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    Approfondimento I - Le Riforme Albertine



    1403



    Data la peculiare situazione in cui versava l'allora Arciducato d'Austria, Alberto III Arciduca e Imperatore dovette adoprarsi per riformare sia gli equilibri interni di potere del suo dominio, sia l'amministrazione locale, a causa dell'improvviso raddoppiamento del territorio asburgico. Prima, e più importante, fra queste riforme fu il famoso Editto Imperiale del 3 Dicembre 1403. Riporto in allegato al testo il passo più significativo dell'Editto, col quale venne riconosciuta agli abitanti dell'Arciducato d'Austria non solo la cittadinanza imperiale, che già avevano, ma anche la "Cittadinanza d'Austria".



    "[...] Sia dunque ogn'uomo nato sulla derra dell'Arciduca d'Austria, germano o italico, pari tra i suoi pari per doveri e giustizia; si stabilisce con la presente la nascita della certificazione di appartenenza al dominio della casa d'Asburgo, data di diritto a tutti gli abitanti dell'Arciducato e del Regno di Boemia, e trasmissibile per sangue ai discendenti dei cittadini asburgici. [...]"



    Questa legge è oggigiono alla base della società all'interno dell'Impero, ma all'epoca la sua portata rivoluzionaria sconquassò le stesse fondamente imperiali: per la prima volta agli abitanti di un feudo veniva data la cittadinanza locale pari giuridicamente a quella imperiale.


    Proteste a questo editto vennero mosse da più parti all'interno dell'Impero, primariamente dal Duca di Borgogna, principale contendente al trono di Carlo Magno, dal Duca d'Assia e dal Principe Elettore di Sassonia. Questo sarà uno dei motivi alla base dell'uscita dell'Austria dal Sacro Romano Impero nel 1412.


    Un'altra importante riforma dell'Imperatore Alberto III su suolo asburgico fu la creazione della "Dieta Boema", un'assemblea dei nobili boemi che, con frequenza mensile, doveva riunirsi a Praga e amministrare il possedimento Boemo degli Asburgo, pur rimanendo impotente rispetto alle dirette decisioni dell'Arciduca, la cui parola rimaneva comunque legge.


    L'opera riformatrice di Alberto III fu alla base della vittoria che in seguito egli consegui sul Regno di Francia, dacchè contribuirono moltissimo al mantenimento dell'ordine interno al suo dominio, ma questa è un altra storia, che sarà narrata nel prossimo capitolo, chiamato "La Guerra d'Occitania".
     
  15. Purfa

    Purfa

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    Chronica de Historia Austriae



    Capitolo II - La I Guerra d'Occitania



    1404 - 1412



    L'applicazione delle Riforme Albertine richiese un lasso di tempo notevolmente ridotto rispetto a quanto previsto in precedenza: difatti in soli sei mesi le popolazioni dei due nuovi domini erano diventate contente dei loro nuovi signori, gli Asburgo.


    Passarono così alcuni anni tranquilli per l'Impero tutto, ad eccezione che per la Provenza, regione la cui appartenenza all'Imperatore veniva contestata dal Re di Francia. Infatti questi aveva avviato una politica assolutistica di smantellamento dei domini feudali del suo reame, cominciando dal Duca d'Alvernia, le cui terre furono sequestrate dalla Corona francese, e dunque aveva intenzione di usurpare i domini gallici al fratello, Re di Napoli, che comprendevano la Provenza, l'Angiò e il Maine. Tuttavia questi, in quanto Conte di Provenza, era ufficialmente anche un feudatario del Sacro Romano Imperatore, e perciò i signori dei Campi Elisi non osavano avanzare pretese su quella regione. Tuttavia il Re di Napoli non aveva alcuna intenzione di rinunciare ai suoi territori in Francia, dunque si era ormai giunti ad uno scontro tra due roccie; il conflitto armato era alle porte...


    Tuttavia la regione non dovette udire il clangore delle armi: la saggezza dell'Imperatore Alberto infatti permise l'annessione al Regno di Francia di quelle terre, sia perchè voleva ingraziarsi il sovrano dei mangiarane, sia perchè non aveva alcuna intenzione di scatenare una guerra di così grande dimensione per una provincia sul confine dell'Impero. Così nel 1404 venne permessa l'occupazione della regione, pur dovendo subire le lamentele di gran parte degli stati Imperiali, che consideravano inaccettabile una condotta di questo tipo da parte dell'Imperatore.


    Tuttavia le tensioni sul confine francese non tardarono a farsi sentire nuovamente: sempre il tronfio mangiarane coronato pretese tre anni dopo, nel 1407, la cessione da parte del Ducato di Savoia della regione di Chambery, abitata in buona parte da francesi come da italici. Tuttavia stavolta, essendo la regione molto più importante per l'Impero, la posizione di Alberto III fu intransigente: "Che se ne torni a Parigi, anzichè stare a cianciare in terre non sue" scrisse l'Imperatore in un comunicato all'ambasciatore francese a Vienna. Questo venne visto come un insulto inaccettabile da parte del sovrano francese, che, accecato dall'ira, dichiarò guerra all'Impero, alla ricerca della vendetta e con la chiara intenzione di conquistare la Savoia.



    guerrafrancia.png


    La dichiarazione di guerra del Regno di Francia al Duca di Savoia e all'Impero



    Fu questo l'inizio della Guerra d'Occitania del 1407. Da un lato gli imperiali del Duca di Savoia e dell'Imperatore, dall'altra il Regno di Francia e i loro amici Stuart di Scozia, le truppe si scontrarono largamente nel Nord d'Italia e sulle Alpi marittime, ma principalmente il confilitto ebbe luogo nelle valli del Delfinato, in Provenza, in Linguadoca, in Alvernia e nella regione di Tolosa.


    La guerra ebbe inizio il 28 Febbraio, quando le truppe francesi invasero le valli della Savoia con oltre 30000 uomini. Gli eserciti imperiali, sapendo che non potevano confrontarsi direttamente contro la cavalleria francese, decisero di attraversare le Alpi a Sud, andando direttamente a dilagare nel territorio francese. Un totale di circa 44000 uomini andò dunque ad assediare le fortezze di Marsiglia, Avignone e Montepllier, lasciando i francesi a logorarsi sulle ancora innevate terre alpine. La manovra ebbe grande successo, permettendo di ottenere un grande vantaggio sui francesi, i quali, tuttavia, capendo le intenzioni degli Imperiali, non ritornò a difendere le terre francesi coi suoi 30000, ma attraversò direttamente la catena alpina con l'intenzione di dilagare nella pianura Padana. Tuttavia altre forze venivano reclutate in Francia, così, nel giro di sei mesi, i 44000 imperiali si ritrovarono a combattere in Francia contro ben 55000 nemici, mentre in Italia i 30000 del Re si trovavano in schiaccante superiorità numerica contro i 21000 fanti lombardi arruolati in fretta e furia da Francesco d'Asburgo, Duca di Stiria e fratello dell'Imperatore.


    Nel 1409 si era giunti ad una situaziuone di stallo: in Francia gli imperiali si trovavano a combattere aspramente per difendere le terre conquistate, cioè le regioni della Linguadoca, della Provenza, di Avignone, del Delfinato e di Lione, mentre in Italia si tentava di isolare dai rifornimenti il Re mangiarane. Tuttavia quest'ultimo volle a tutti i costi attaccare battaglia con gli uomini del Duca Francesco, il quale, capendo le intenzioni del nemico, colse al volo l'opportunità e gli tese una trappola nella Val Brembana. Di oltre 30000 francesi ne rimasero solo 20000, contro solo 2000 imperiali rimasti sul campo; i superstiti si diedero all'inseguimento del nemico in rotta e riuscirono a catturare oltre 15000 uomini nei pressi di Torino, compreso il Re di Francia! Tuttavia questi decise di far continuare la guerra ai suoi subordinati, sperando di vincerla comunque; si sà però, un corpo senza una testa è come morto, e questa allegoria si addice perfettamente a ciò che successe ai Francesi.


    Distrutti dalla cattura del loro Re nella Battaglia di Torino, i soldati gallici avevano perso la voglia di combattere, e a migliaia si arrendevano alle truppe imperiali, che, a febbraio del 1412 avevano occupato oltre al sud della Francia, anche l'Orleannese, l'Alvernia, il Borbonese e la stessa Parigi. In seguito a questa catastrofe, il Re di Francia non potè far altro che implorare la pace presso l'Imperatore. La tregua venne stipulata il 13 febbraio del 1412, e la pace venne siglata a Milano il 18 Maggio: questa prevedeva la cessione da parte del Regno di Francia all'Impero delle regioni di Lione e del Delfinato, che si integrarono ai domini degli Asburgo. La Francia era stata così umiliata, costretta a cedere addirittura suoi territori nazionali alla rinascente potenza del Sacro Romano Impero.



    Pace Francia.jpg


    Il testo della Pace di Milano



    Termina così il secondo capitolo della Chronica de Historia Austriae, con l'Imperatore ricoperto della dorata gloria della vittoria e il Re francioso caduto nella vergogna.



    Impero.png


    Una rappresentazione su una carta dell'epoca del Dominio Asburgico
     
  16. bacca

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    mi sfugge qualcosa....
    come hai fatto ad annettere milano in un solo colpo? come minimo ci voglio 3 guerre.
     
  17. Purfa

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  18. bacca

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    scusa ma hai un mod? in Eu3 non si può annettere direttamente neanche la svizzera.
     
  19. Purfa

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    non si poteva con le vecchie patch/espansioni. Con la beta 3.2 di HTTT si può (figurati che una volta ho annesso in un colpo il portogallo)
     
  20. ivaldi79

    ivaldi79

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    stupendo purfa viva l'austria
     

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