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relazione carri italiani M13/40 libia 1941

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da S.P.Q.R., 15 Dicembre 2006.

  1. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    Ciao,

    finalmemente sono riuscito a trovarla.

    Questa relazione fà un po' di luce sulla qualità dei carri italiani. In particolare per le discussioni che facevamo nei post:
    Considerazioni su armamenti e tattiche dell'esercito italiano durante la WWII
    e
    Reparti di stranieri collaborazionisti nelle file dell'esercito tedesco nella ww2

    Se interessa ho anche quella relativa ai carri L o CV durante la guerra di Spagna.


    ciao
    marcello



    Relazione VII Battaglione Carri M/13-40
    VII BATTAGLIONE CARRI M/13-40
    COMANDO

    OGGETTO: RELAZIONE
    Al Comando del 32º regg. ftr. carrista

    In ottemperanza alla richiesta odierna comunico brevemente e per sommi capi (a causa della situazione particolare in cui si trova questo reparto -investimento di Tobruk - e la conseguente impossibilità di avere a disposizione dati precisi ed elementi sicuri di giudizio) le notizie relative al comportamento dei carri M/13-40.
    Mi permetto accennare oltre che al comportamento tecnico dei carri anche ad altre questioni - a mio giudizio di uguale se non superiore importanza - relative al personale, agli organici, all'altro materiale ed all'impiego del reparto.

    PREMESSA

    II Btg. è stato costituito il 1º febbraio con personale proveniente: per un terzo dal disciolto IV Btg. carri L. che aveva frequentato un corso di 25 giorni a Bracciano - per 2/3 da richiamati dei quali una buona metà erano in congedo da molti anni (classi 1911-1912-1913 e 1914) e quindi con scarsa e non aggiornata istruzione carrista.
    Il materiale giunse al deposito lo stesso giorno del suo arrivo su un apposito piroscafo e sotto la scorta di un ufficiale e tre militari di truppa spedito isolatamente a Tripoli ove venne scaricato a cura degli enti del luogo (ufficio imbarchi, 20' Centro misto, ecc.) e trasportato in varie località di Tripoli.
    Il Btg. giunse a Tripoli con altro convoglio diversi giorni dopo. Il materiale venne ritrovato in condizioni deplorevoli perché era stato scaricato da personale poco pratico - si ebbe a constatare ad esempio: che era stata messa nafta o acqua nei serbatoi dell'olio, acqua in quelli della nafta, ecc. - mancanza o scarsezza d'acqua nei radiatori; erano stati commessi grossolani errori di manovra che avevano penato a gravissimi danni - batterie fuori uso, motori parzialmente grippati, cambi rotti, testate crinate. Indipendentemente da ciò una gran quantità di materiale ed accessori era sparita - parte di tale materiale era di secondaria importanza, una parte era indispensabile: cavi, dotazioni di macchine, parti di ricambio, accessori, ecc.
    Con l'aiuto del comando dell'autoraggruppamento del Comando Superiore FF.AA. A.S. venne in buona parte ovviato alle varie deficienze che si erano riscontrate.
    Nella breve permanenza a Tripoli vennero effettuate numerose riparazioni tra le quali: 2 motori smontati e tre testate sostituite, ed eseguite istruzioni di pilotaggio e 2 lezioni di tiro.
    Il giorno 13 marzo il Btg. partiva da Tripoli cingolato ed in due tappe si portava a Misurata ove venne caricato sugli appositi rimorchi e trasportato al km. 100 di El Agheila dove giunse il 20 marzo.
    In detta località fu continuata la messa a punto dei carri e fu iniziato l'addestramento tattico del Btg. mediante l'esecuzione di alcune esercitazioni di plotone. Tale addestramento ebbe la durata di otto giorni perché il 1º aprile il btg. iniziava la marcia che lo doveva portare a Tobruk. Per accelerare il movimento verso Agedabia il comandante della divisione disponeva che due compagnie venissero autoportate dal km 100 al km 28.
    Mancando i mezzi di traino vennero impiegati i trattori di un gruppo da 105.
    I trattoristi però abituati a rimorchiare i pezzi e non rimorchi a 4 ruote con 14 tonnellate sopra commisero degli errori di guida che portarono al ribaltamento di tre carri che riportarono danni abbastanza gravi per quanto riparabili con i mezzi del Btg.
    Il pomeriggio del 5 si iniziava, sul percorso Agedabia-Msus-Mechili-zona di Tobruk, la marcia nel deserto che, a causa di spostamenti di manovra e di altri ordini dati personalmente dal comandante del Corpo Tedesco giunto via aerea, comportava un percorso di oltre 500 km in terreno vario.
    Particolarmente contrarie furono le condizioni atmosfériche in cui venne com-piuta la marcia, ghibli, vento caldo di Sud, terreno sempre sabbioso che avvolgeva la colonna in una nube di sabbia impenetrabile ad un metro di distanza ed a volte sassoso che sottoponeva le macchine ad un tormento veramente superiore da ogni pessimistica previsione.
    Questo è il quadro sommario nel quale si è svolto l'inseguimento del nemico.

    I - COMPORTAMENTO TECNICO DEI CARRI

    a) Deficienze riscontrate nel motore:

    1º - La potenza del motore (che come è noto è stato ideato per sopportare un peso di 8 tonnellate) è eccessivamente scarsa per il peso di quasi 14 tonnellate dell'attuale carro. Ciò porta alla necessità di usare quasi sempre fuori strada le marce I* e 2* sottoponendo perciò il motore a continui sforzi con conseguente rapidissima usura.

    2º - La mancanza di depuratori d'aria tali da impedire l'accesso della sabbia ai cilindri ha portato ad una rapidissima e profonda usura delle camicie, dei pistoni e delle fasce elastiche che, dopo 500 km di deserto con ghibli, ha letteralmente scampanato i cilindri con perdita quasi totale di compressione.

    3º - Probabilmente a causa di insufficienze di filtraggio della nafta - sporca in parte per conto suo nonostante i ripetuti filtraggi preventivi, ed in buona parte per le particolari condizioni di ambiente - il funzionamento degli iniettori e della relativa pompa si e dimostrato difettosissimo.
    Conseguenze:
    - staratura della pompa ed in particolare dei pistoncini degli iniettori che, in luogo di polverizzare la nafta, la immettono a getto nelle camere di combustione e rimanendo incombusta scorre lungo le pareti dei cilindri e, per la deficienza di cui al nº 2, ricade nella coppa diluendo l'olio e diminuendone la viscosità e le qualità lubrificanti. Come prova di questo fatto si ha un fortissimo aumento di livello nella coppa.
    Tale diminuita capacità lubrificante dell'olio (già di per sé stesso non di gradazione adatta perché semi fluido anziché extradenso come prescritto, ma introvabile in colonia) si determinano grippaggi, fusioni e frequentissimi surriscaldamenti del motore.
    - difficile scorrimento e frequentissimi inceppamenti dell'asta cremagliera della pompa. Si é dovuto ricorrere all'applicazione di comandi in filo di ferro o cordicelle.

    4º - Insufficienza di lubrificazione delle valvole con conseguente grippaggio del gambo delle stesse.

    5º - Facilità di sfasamento del motore, a causa dell'allentamento della catena della distribuzione, che porta alla contorsione delle cannette di comando delle punterie.
    Inconveniente questo molto grave perché per essere riparato comporta lo sfilamento del motore a mezzo di apposito paranco.

    6º - Pompa di alimentazione difettosa. Il dentino della levetta d'innesco si trancia con estrema facilità. Soffietto metallico (polmoncino) che si taglia nelle piegature dopo poche ore di lavoro con immediato arresto del motore.
    Tutta la scorta di polmoncini del Btg. si e esaurita in breve tempo e si sono dovuti lasciare indietro dei carri per questo banale inconveniente.

    7º - Rottura del bicchierino di vetro del filtro pompa alimentazione. Si è dovuto ricorrere al ripiego, a causa della successiva mancanza di bicchierini di ricambio, di usare bossoli di proiettili da 47 opportunamente adattati.

    8º - Frequente fuoriuscita del tappo posteriore dell'albero di distribuzione che determina la perdita totale dell'olio. Per ovviare a questo inconveniente occorrono circa 8 ore di lavoro.

    9º - Avviatore d'inerzia. è preferibile sorvolare su questo organo che è assolutamente inidoneo allo scopo e di una fragilità più unica che rara. Nel Btg. su 46 carri 35 hanno detto organo inefficiente dai primi giorni.

    10º - Raffreddamento. è assolutamente inefficiente, non per quantità d'acqua ma per il sistema. Inconveniente frequentissimo è la continua rottura dei manicotti di gomma (non solo quelli superiori a soffietto che dovrebbero funzionare da valvola di sicurezza e che invece non lo sono), ma specialmente rottura o sfilamento dei manicotti inferiori - dal radiatore alla pompa dell'acqua - ed interni nella cabina di combattimento con gravi conseguenze per il personale (una decina di casi di ustioni). Radiatori applicati in modo tale che risentono di frequenti dissaldature e perdite anche forti di acqua. Rottura dei serbatoi ausiliari interni. Premistoppa pompa acqua difettosi.

    11º - Consumi. Sono stati, specialmente nel deserto, semplicemente tripli di quelli previsti.

    12º - Impianto elettrico. A causa del clima e della loro ubicazione le batterie lasciano rapidamente evaporare l'acqua distillata. Quattro batterie sono scarse per un deciso spunto d'avviamento del motore anche nei carri di questo Btg. che essendo senza radio non hanno consumi di energia extra avviamento.

    b) Difetti del cambio

    1º - Ingranaggi frontali alberi sempre in presa ad altri ingranaggi che (forse per difetto di materiale o per l'eccessivo sforzo al quale sono sottoposti e che non hanno la capacità di sopportare) si spezzano e si sgranano con estrema facilità.

    2º - Scatole del cambio che si rompono perché la ghiera di ritegno degli ingranaggi del secondario si allenta e lasciando cadere la spina di fissaggio di detti ingranaggi fra gli stessi provoca la rottura completa del cambio. Si è tentato di ovviare a tale inconveniente sostituendo nei cambi che vengono smontati, la spina con apposito bulloncino.

    3º - Rottura dei denti frontali dell'albero del riduttore.

    4º - II complesso costruttivo generale del cambio è assolutamente incapace a sopportare lo sforzo di trazione al quale è attualmente assoggettato.

    c) Difetti del gruppo epicicloidale
    Si sono verificati due casi di allentamento della ghiera e conseguente schiavettamento della puleggia fissata sull'albero pieno con rottura del relativo cuscinetto.

    d) Difetti dello scafo e delle sospensioni
    Ottimo il comportamento su questi terreni. Si sono verificati due casi di carri che, marciando nella nube di sabbia hanno urtato contro il carro che li precedeva provocando lo sbullonamento della piastra di sostegno del tendicingolo. Sarebbe desiderabile fosse effettuato un più solido fissaggio di detta piastra che ha le svasature dei bulloni troppo profonde.

    e) Difetti della corazzatura
    Nulla di positivo si può dire in merito perché dei quattro carri colpiti dal nemico tre sono rimasti nella zona fortemente battuta dall'avversario e non e stato finora possibile fare verifiche. è però certo il fatto che i pezzi anticarro avversari (da 37) li hanno ripetutamente colpiti in modo tale da immobilizzarli e da ferire e uccidere gli equipaggi.

    f) Torretta, casamatta, impianti vari
    Necessiterebbe un sistema di protezione contro la sabbia dei congegni di movimento della torretta, della casamatta e delle armi, che nella marcia nei polveroni e nelle nuvole di sabbia sollevate dal ghibli e dagli stessi carri dopo pochi minuti si inchiodano e richiedono penosi lavori di ripristino.

    Conclusione

    In definitiva si tratta di un carro dotato di un motore che certamente avrebbe funzionato bene in territorio metropolitano con il peso di 8 tonnellate per il quale era stato ideato, ma che in territorio africano, con il ghibli, la sabbia, le altre avverse condizioni climateriche a tutti note e l'aggiunta di altre 6 tonnellate è assolutamente inidoneo nonostante le cure e gli accorgimenti usati per farlo funzionare.
    I reparti carristi che debbono operare sotto il fuoco nemico non possono e non debbono avere la preoccupazione che il loro mezzo non si metta in moto, che spacchi con ingiustificabile frequenza il cambio, che si vuoti di acqua o che perda olio e che quando a prezzo di stenti, di rimorchi e di ripieghi si è avviato debba procedere solo in prima o seconda velocità con acrobazie di pilotaggio inidoneo ad offendere e difendersi.
    Nell'azione del giorno 17 a quota 209 ad Ovest di Tobruk si è salvato solo il carro che, più efficiente degli altri, ha potuto marciare in terza evitando di costituire facile preda al tiro nemico.
    Si ritiene quindi che il carro M/13 perché possa veramente esplicare l'azione che da essi tutti si attendono debba essere dotato - senza ricorrere a ripieghi di sorta, tipo rialesature - di un motore potente ed efficiente degno della nostra industria automobilistica che in tale campo non dovrebbe essere seconda a nessuno.

    II - COMPORTAMENTO DEL PERSONALE

    II contegno del personale e stato in combattimento superiore ad ogni elogio.
    Due comandanti di compagnia e tre carristi caduti; due ufficiali e sette carristi feriti - dei quali tre rientrati subito volontariamente al reparto - dimostrano a sufficienza come non sia mancato lo spirito e la eroica volontà di combattere.
    Nella marcia lungo la litoranea e specie in quella tormentosa ed ossessionante effettuata nel deserto, si è però rivelata l'insufficiente ed affrettata preparazione tecnica del personale.
    Non è assolutamente possibile ottenere un pilota di M/13 con 25 giorni di corso a Bracciano nel quale si riesce a mala pena, assommando due ore di pilotaggio, ad apprendere le cognizioni elementari di guida.
    Un pilota di un carro M/13 (motore diesel) anche se tratto dai piloti di carro leggero abbisogna tecnicamente di mesi di istruzione intensa in adatto ambiente.
    Non é assolutamente possibile pretendere che un uomo conduca per centinaia di chilometri di deserto una macchina della quale conosce solo superficialmente la costituzione e il funzionamento.
    Non è possibile che un uomo solo - o al massimo due - pilotino per centinaia di chilometri per 15 ore al giorno in continuazione.
    Occorre che ogni uomo dell'equipaggio sia un provetto pilota e che sappia mettere le mani nel proprio carro.
    Questo per il personale di truppa. Perché per gli ufficiali occorre che abbiano una profondissima preparazione tecnica e possano essere oltre che dei trascinatori anche dei capi e dei maestri idonei per ascendente, capacità ed esperienza.
    Due dei comandanti di compagnia di questo Btg. avevano sei mesi di anzianità da tenente ed il terzo poco più di un anno.
    Per comandare bene un reparto carrista occorrono degli ufficiali che all'entusiasmo e all'eroica volontà di combattere uniscano la ponderatezza e l'esperienza che deriva solo da una permanenza nei reparti piuttosto lunga.
    Se la preparazione tecnica è stata piuttosto scarsa, la preparazione tattica si può dire è assolutamente mancata perché non credo che si possa ritenere addestrato, neanche parzialmente, del personale che aveva eseguito sei lezioni di tiro con il cannone e le mitragliatrici ed appena due o tre esercitazioni di plotone.
    Ciò è avvenuto, non per mancanza di volontà ma esclusivamente per la mancanza di tempo, che ha imposto di gettare verso il nemico il Btg. senza tener conto delle sue condizioni addestrative.
    Ritengo doveroso rappresentare come sia assolutamente indispensabile, per avere dei veri reparti carristi, rivedere il reclutamento del personale, traendolo esclusivamente da chi nella vita civile esercita mestieri affini alla specialità, facendo inoltre - con premi, paghe speciali o soprassoldi - largo assegnamento su personale permanente o a ferme lunghissime.
    Nei reparti carristi Tedeschi che hanno operato con noi in questi giorni si e notato subito la grande preparazione tecnica del personale che da anni presta servizio nella specialità.
    La fase corrente che ho sentito ripetere come un ritornello era questa: "per fare un carro bastano pochi giorni, per fare un carrista occorrono degli anni".

    - Organico del battaglione e funzionamento dei servizi

    L'organico del Btg. non corrisponde affatto ne in mezzi ne in uomini alle necessità della guerra in colonia.
    Gli attuali organici - che forse potrebbero ancora andare in guerra in Patria, con brevi distanze da percorrere, vicino alle proprie basi, alle proprie officine, ai propri depositi - sono qui in Africa come una goccia nel mare, quando le distanze diventano di 600-700 km, ed anche più dalle proprie basi di partenza.
    Nel Btg. per servire 46 carri armati con 184 combattenti vi sono circa 170 uomini con 15 automezzi. Detti autocarri sono appena sufficienti a trasportare i 170 uomini; come si trasportano tutti i materiali, le parti di ricambio, il carburante, i lubrificanti, l'acqua e i viveri per centinaia di chilometri e per decine di giorni?
    Nel Btg. M 13 esiste un'officina con la squadra riparazione e ricuperi di 21 uomini, dei quali in realtà appena due o tre sono dei meccanici meritevoli di tale nome; gli altri sono dei riempitivi che servono a mala pena per le manovre di forza. Nella marcia nel deserto si sono dovuti abbandonare dei carri - dei quali è ora in corso il ricupero - esclusivamente per la mancanza di un servizio di ricupero adeguatamente attrezzato che, ove fosse esistito, avrebbe consistito di ricuperare e portare in brevissimo tempo al combattimento un numero non indifferente di carri.
    Dopo l'occupazione di Mechili, il maggiore tedesco comandante della colonna della quale avevo fatto parte per due giorni, saputo che avevo raggiunto tale località con 14 carri su 40 cosi esprimeva: "avete fatto un miracolo con i vostri mezzi primitivi! io ne ho portati 8 su 64".
    Però si affrettava a soggiungere che, poche ore dopo, circa 50 carri lo avevano raggiunto, ricuperati e riportati in linea dal suo servizio ricupero del Btg. ; per gli altri non aveva preoccupazione perché il servizio di recupero di reggimento avrebbe provveduto.
    Il mio Btg. riusciva a ricuperare con inaudita fatica 6 carri che poi dovevano essere nuovamente abbandonati nella tappa successiva.
    I reparti tedeschi hanno una squadra ricupero di 8 automezzi per compagnia ed un reparto ricuperi di Btg. (senza contare quello di reggimento) che è comandato da un capitano ingegnere ed è composto di circa un centinaio di automezzi, trattori cingolati di particolare potenza e speciali rimorchi porta carri.
    Basa pensare che mentre nel Btg. italiano non esiste un bullone di scorta nel Btg. tedesco esiste un auto speciale esclusivamente adibito alla bulloneria; ciò mi consta in modo particolare per avervi fatto capo io stesso.
    Noi non abbiamo mezzi di autotrasporto adatti ne trattori idonei allo scopo. Ogni volta bisogna ricorrere a ripieghi che sono peggiori del male, perché mettono in crisi il Btg. carri ed il reparto al quale i mezzi sono tolti.
    Nel reggimento tedesco i mezzi di trasporto, tutti idonei allo scopo per il quale devono servire (escluse le motocarrozzette e vetturette), sono nella proporzione di otto per ogni carro armato e gli uomini nella seguente proporzione: meno di 700 combattenti, più di 2000 addetti ai servizi.
    Il servizio rifornimento carburanti lubrificanti ed acqua nei nostri reparti. Non esiste come recipiente che il fusto da 200 litri ingombrante, non maneggevole. Nei reparti tedeschi esistono invece i canistri da 20 litri con i quali viene effettuato il rifornimento del Bgt. fino al carro o all'automezzo, e dei quali ogni macchina in apposite installazioni porta un congruo numero di riserva.
    Da noi per poter dare una piccola riserva di nafta o di acqua ad ogni mezzo bisogna sperare di trovare lungo il nostro cammino delle vecchie latte di benzina abbandonate dal nemico.
    Il servizio dei rifornimenti durante la marcia nel deserto si é effettuato mediante dei miracoli, non esito a definirli tali, compiuti dal personale del Btg. e da alcuni ufficiali che partiti successivamente da Agedabia verso l'ignoto (non sapendo ne dove fosse andato, né dove fosse diretto il Btg.) riuscivano a raggiungermi portandomi nafta, acqua e viveri.
    In 10 giorni di marcia nel deserto, inseguendo il nemico (prima alle dipendenze di una colonna tedesca, poi da questa lasciato senza ordini) non ho avuto assistenza da nessuno e solo per il desiderio di raggiungere il nemico sono riuscito a ricongiungermi al mio reggimento nei dintorni di Tobruk.
    Vettovagliamento e viveri di conforto. Semplicemente inadeguato.
    Una scatoletta, due gallette e una borraccia di acqua sporca di nafta, ecco cosa hanno avuto i miei uomini. Neanche il caffè perché con la razione di marcia non compete, cioè quando proprio se ne ha più bisogno. Solo un giorno abbiamo avuto il caffè cameratescamente offerto dal Btg. tedesco di Panzerjager del maggiore Rao, meravigliato che noi non avessimo come loro rancio caldo, caffè, cognac, cioccolata e marmellata.
    Ed ora dopo 15 giorni di viveri a secco la truppa ha il caffè perché è stato acquistato a pagamento dagli ufficiali.
    Servizio sanitario.
    Si può dire che non esiste. Il medico, due cofani e due barelle arrampicati su un autocarro pieno di fusti di nafta, e nella sola compagnia tedesca vi son due automezzi ed una vetturetta sanitaria.

    Conclusione.

    Oggi il Btg. si trova con:
    - un quarto dei suoi carri zoppicanti ed ansimanti, appena capaci di muoversi, ma sempre fronte al nemico nei dintorni di Tobruk.
    - un quarto dei carri bloccati lungo la strada percorsa o nella zona battuta dall'artiglieria avversaria con il loro carico di eroi caduti.
    - metà dei carri penosamente ricuperati e penosamente marcianti verso la base di Derna ove dovranno essere smontati e revisionati.

    In definitiva tutto il Bgt. dovrà essere riunito, ricuperato il materiale ancora mancante, revisionati tutti i carri (sostituendo diversi motori e molte parti che dovranno venire dall'Italia) ottenere i mezzi di trasporto necessari, riordinare i reparti, sostituire gli ufficiali e gli uomini caduti.
    Per tutto questo lavoro ritengo occorrerà un periodo di tempo certamente non inferiore ai 40-50 giorni e ciò sempre in dipendenza all'arrivo dei materiali di ricambio.

    Bir Checla-Tobruk, 21 aprile 1941
    // maggiore Comandante del Battaglione
    F.TO S. ANDREANI

    (Tratto da: M. Montanari, "Le Operazioni in Africa Settentrionale", vol. II: Tobruk, allegato 5, pagg. 788-795, Ufficio Storico dello Stato Maggiore Dell'Esercito) e da www.icsm.it
     
  2. Caronte

    Caronte

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    Gli stessi problemi si riscontreranno più avanti con il cannone da 90mm su scafo cingolato: la scarsa potenza del motore portava a basse velocità massime e ad una forte usura del motore per glia lti regimi a cui veniva sottoposto anche durante la marcia normale (cioè su strada).
    Ho letto questi dati su il numero di 50 della rivista "storia militare".
     
  3. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    gurda il semovente da 90mm aveva problemi di velocità e di protezione,ma il cannone anti aerei da 90mm era forse superiore anche all'88 e non sono il primo a dirlo.
     
  4. Caronte

    Caronte

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    Completamente d'accordo. Infatti non ho detto che non fosse così,ma solo che la parte "motoristica" presentava gli stessi difetti anche più avanti negli anni. Era quindi un difetto di progettazione, non tanto di mancata manutenzione dei mezzi o di difetti nel materiale di un lotto di produzione.
    Mi è venuto in mente anche una cosa riguardante la protezione (inadeguata) del carro: i carristi , per rinforzarla, usavano spezzoni di cingoli e sacchi di sabbia (cosa che riduceva prestazioni , usurava il mezzo e che i comandanti vietavano). Addirittura alcuni carri venivano ricoperti di sassi per aumentarne la protezione ,ma trasformandoli di fatto in postazioni fisse.
    Tutti questi rimedi non deponevano certo a favore della robustezza del carro o della fiducia che i carristi avevano del mezzo.
     
  5. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    praticamente era un cannone su dei cingoli!però non funzionava male,anche in queste condizioni,se non mi sbaglio qualche esemplare fu mandato anche in tunisia,e seppe comportarsi bene anche sulla sabbia.
     
  6. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    Il semovente da 90mm era un ........ non sò.

    Era un cannone da 90mm sullo scafo di un M14.

    In teoria avrebbe potuto essere un semovente anti-carro visto il pezzo che montava, ma non era adatto per quel ruolo, non tanto per le prestazioni scadenti del mezzo, quanto perchè per sparare l'equipaggio doveva scendere dal mezzo.

    Poteva essere un semovente d'artiglieria ma il pezzo da 90 non era un pezzo campale bensì c/c e c/a.

    Alla fine venne impiegato in entrambi i ruoli.

    Il pezzo da 90mm era equivalente all'88, anche se aveva un potere di penetrazione leggermente inferiore al pezzo tedesco sulle lunghe distanze. Il pezzo da 88 era leggermente migliore perchè meno ingombrante di quello italiano. In fin dei conti i pezzi erano equivalenti.

    ciao
     
  7. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    be si più o meno erano uguali,ma un punto a favore del 90mm era che era molto meno costoso,noi italiani siamo riusciti a economizzare tutto.
     
  8. GyJeX

    GyJeX

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    Di questo non sarei molto convinto, l'88 aveva una tale mole di produzione che alla fine risultava super ottimizzato nella sua catena di produzione tanto da ridurre i costi per pezzo unitario, (specie poi se la manodopera era schiavizzata) senza contare poi che, per la mancanza di tecnologie e di risorse, gli acciai italiani risultavano più scadenti e meno elastici di quelli tedeschi, tanto che l'usura dei pezzi era superiore a quella delle controparti tedesche... Quindi magari in termini di soldini il cannone 90 italiano poteva costare di meno ma durava anche di meno (posto che sopravvivesse all'ingaggio col nemico...)... (Naturalmente mi riferisco agli anni in cui Italia e Germania combattevano ancora insieme, si sa benissimo che con l'avanzare della guerra e con l'esaurimento delle riserve strategiche di minerali rari (molibdeno etc...) gli acciai tedeschi regredirono come qualità così tanto che alla fine le corazze dei Tigre II anche se non venivano perforate si spaccavano...)
     
  9. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    ma io non parlo di qualità di materiali ma di quantità.effettivamente se parliamo di catene di montaggio tedesche!(apparte quelle americane)ma in italia il 90mm costava poco più un 75/18 che a sua volta costava la metà di un M13-40 quindi relativamente poco.
     
  10. GyJeX

    GyJeX

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    ??? Ma leggi bene, ho detto che in soldini il pezzo da 90mm italiano costava meno dell'88 tedesco... Ma che comunque durava anche di meno...
     
  11. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    embe?che centra io ho detto un altra cosa che con la tua risposta non centrava niente,nemmeno la ho letta.
     
  12. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    il costo devo ammettere è un'aspetto che non avevo mai considerato, cercherò qualche informazione.

    Comunque di una cosa sono sicuro, il pezzo da 90mm costò molto di più di quello che avrebbe potuto costare per un semplice motivo.
    Marina ed Esercito non si accordarono sulla lunghezza della canna.
    Infatti i cannoni per la marina furono da 90mm lunghi 50 calibri, quelli per l'esercito invece erano lunghi 53 calibri. Quindi 2 catene di produzione etc...etc.....
     
  13. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    ecco questo carro è stato usato come carro principale dagli inglesi in nord africa dal 1940 al 1941(nel 1942 cene erano ancora ma molti meno)
    incrociatore.jpg
    considerando che anche gli M11-39 tenevano testa a questo carro,alla fine del 1940 ci fu un episodio dove 70 M13-40 distrussero 46 di questi carri perdendo 11 carri.in uno scontro 70 contro 83
     
  14. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    I carri principali usati dagli inglesi nel teatro Medio-Orientale, furono i Crusader, i Matilda e i Valentine oltre agli M-3 Stuart (Honey per gli inglesi) e gli M-3 Lee/Grant di costruzione americana. Poi cominciarono ad arrivare sempre più Sherman.

    Per i tedeschi, i carri principali erano i Pz III e i Pz IV.
    Dal 1942 era rilevanti esclusivamente i carri PzIII J (canne da 50mm lungo) ed i Pz IV F (cannone da 75mm lungo) e i Pz IV C-D-E(cannone corto)

    Per gli italiani, M13 e M14.

    Questo se consideriamo i carri armati rilevanti allo scopo bellico.
    Se ci rifacciamo semplicemente al numero allora credo che i carri leggeri della Vickers erano più numerosi degli altri se calcoliamo per singoli modelli.

    L'episodio è Bir-El-Gobi.
     
  15. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    Scusate il doppio post.

    L'ufficio storico inglese dà presenti per compass (l'offessinva inglese di O'Connor che spazzò via gli italiani dalla Cirenaica) esattamente questi carri:

    74 autoblindo (morris e altro)
    195 carri leggeri (quello della foto è uno du questi)
    114 carri medi [A9 & A13]
    64 carri pesanti [A10, "heavy cruiser tank"]
    48 carri da fanteria [Matilda]
     
  16. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    gurda con tutta franchezza i carri che usavano inglesi e tedeschi li so pure io....vabbe,cmq gurda che ti stai sbagliato quello della foto è un Vickers MK A9 un carro medio da 13 tonnellate......
     
  17. S.P.Q.R.

    S.P.Q.R.

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    non ho controllato il modello del carro.

    Allora:

    1) gli M11-39 non potevano tener testa a quel carro, almeno non in Libia.

    2) I carri distrutti nell'episodio che citi non erano quelli.
     
  18. AntonioLopezDeSanta Ana

    AntonioLopezDeSanta Ana

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    avoja gli M11-39 vennero distrutti ma gli tenevano testa,cmq si che erano quelli in quell'episodio,mi ricordo addirittura che molti di quei relitti furono prelevati per fare un film di propaganda,in mancanza di Matilda addirittura camuffarono un M13-40 da matilda,mi ricordo benissimo.
     
  19. Caronte

    Caronte

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    considera che in uno scontro sul campo non entra in gioco solo la qualità del mezzo,ma anche il terreno , la tattica usata e le altre forze in gioco.
    I tedeschi travolsero i russi durante "barbarossa",ma questo non vuole affatto dire che i loro mezzi fossero migliori in assoluto. Se facessimo solo questo tipo di confronto,l'arma con il miglior rapporto efficacia-prezzo furono probabilmente le camionette del LRDG o del Popsky's Private Army (anche se in realtà furono gli uomini e il tipo di azione a contare veramente).
     
  20. Romulus

    Romulus

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    Adesso non ho le fonti sottomano quindi mi baso sui ricordi di quanto letto tempo fa ma mi pare di ricordare che il semovente da 90, costruito nel numero di 30 esemplari, vide l'azione sul campo di battaglia solamente in Sicilia nell'estate del '43 quando due gruppi (l'equivalente del battaglione quando si parla di artiglieria) aggregati a un raggruppamento mobile furono annientati in poco tempo dagli Alleati. Ciascun gruppo era composto da 10 semoventi.

    Romulus
     

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