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Prima guerra d'indipendenza italiana

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Pandrea, 17 Settembre 2009.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    1848. In Italia, sull'onda delle rivoluzioni in gran parte d'Europa, scoppia un fermento patriottico e costituzionale che porta numerosi stati italiani a concedere statuti liberali, nonchè alla rivolta in Milano e Venezia. A sostegno delle due città intervengono i maggiori stati italiani. Ad un certo punto però Pio IX, Papa che indirettamente causò tutto ciò, si ritirò dal conflitto, non potendo tollerare una guerra pontificia contro la cattolica Austria. Questo causò una reazione a catena che trascinò fuori dal conflitto anche Napoli, lasciando il solo Piemonte contro l'Austria, che ovviamente perse.

    Secondo voi era possibile vincerla? Se Pio IX non si fosse ritirato dal conflitto le forze degli stati italiani sarebbero state sufficienti contro il Regno Lombardo-Veneto?
     
  2. Lister

    Lister

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    1948:p

    Comunque credo, nella mia discreta ignoranza del periodo, che la domanda giusta sarebbe se ci fosse stata la volontà di vincerla...

    Posto di sconfiggere sul campo gli eserciti austriaci, che godevano di un sacco di vantaggi (comando unificato, direzione strategica unificata, un addestramento e inquadramento che forse i piemontesi soli avrebbero potuto vantare) come si sarebbero accordati i tre ipotetici vincitori?

    Poi era credibile una campagna contro un impero come quello asburgico con meno di centomila uomini? Al massimo si poteva strappare qualche lembo di italico suolo:D dopo una vittoria militare... Perchè l'Austria mai avrebbe accettato una pace che sancisse l'esistenza di un potere forte in Italia (tipo una confederazione di Stati)
     
  3. archita

    archita

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    impossibile in teoria..il piemonte si e nò aveva qualche divisione e l'esercito papalino non era un granchè...solo Napoli oltre al Piemonte aveva un esercito numeroso e abbastanza ben armato ma soltanto se il '48 napoletano fosse riuscito a imporre un regime filo-piemontese :humm:

    comunque anche tutti insieme non avrebbero potuto vincere contro l'esercito asburgico forte di una riserva di almeno mezzo milione di uomini e con comandanti molto abili come Radesky :confused:
     
  4. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Senza un grosso alleato esterno non c'era speranza contro l'Austria, a meno che questa non fosse impegnata su altri fronti (anche interni) e ci si accontentasse di una vittoria limitata.

    Infatti sono state decisive le alleanze con Francia e Prussia.
     
  5. Lister

    Lister

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    ci sarebbero dovute essere un sacco di situazioni favorevoli tutte contemporaneamente da rendere quasi impossibile una vittoria totale...

    solo una veloce vittoria sul campo e un'affrettata pace avrebbero visti "vittoriosi" gli eserciti italiani........

    senza sadowa saremmo ancora austriaci:D
     
  6. archita

    archita

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    ma anche ammesso che il piemonte fosse riuscito a "vincere" c'è da dire che ne sarebbe stato del dopo..vincere nel 48 con il papa sarebbe stata una bella fregatura..una federazione con il papa a capo come sognava Gioberti era attraente fino a quando il papa se ne è tirato fuori appena neutralizzati i liberali dal suo governo...in caso di sconfitta austriaca il Giobertismo avrebbe conquistato l'interesse di molti potentati ben più del regno sotto una dinastia montanara :D
     
  7. Panzer

    Panzer

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    Anche per me sarebbe stata (quasi) impossibile una vittoria nel '48 contro l'Austria, soprattutto senza forti alleati esterni...
     
  8. generalkleber

    generalkleber

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    Il '48 (è nata lì l'espressione "fare un quarantotto") inizia con sommovimenti poppolari che travolgono vari governi. Nessuno è sicuro e rivoluzioni scoppiano anche a Vienna e in ampie zone dell'Impero. Il governo centrale non è in grado di controllare molti dei suoi sudditi e alle competizioni sociali si aggiungono quelle nazionalistiche con Croati e Magiari che cominciano a darsele. L'imperatore stesso lascia Vienna e fila a Insbruck, ritenendo non sicuro il trono e la sua stessa persona. In Italia esplodono moti che cacciano gli Austricaci da due centri importantissimi (va be': a Milano Radeski lascia la città per evitare il bagno di sangue ma popliticamente è lo stesso). A questo punto anche l'Itallia insorge. Se all'imperatore avessero proposto, in questo momento, di cavarsela perdendo qualche territorio avrebbe firmato al volo. Sino a che la rivolta non è al riflusso le posizioni austriache sono fragilissime. L'esercito imperiale è disperso e non è chiaro affatto dove radunarlo. Sulla carta gli avversari in Italia sono forti e a questi vanno aggiunte eventuali altre sommosse in altre città. Gli Austriaci si ritirano letteralmente nel quadrilatero, cedendo il resto. A questo punto, continuasse la situaizone così, per l'Austria non c'è speranza: altro che esercito addestrato e ordinato: le retrovie non esistono più e non c'è speranza di concentrare le (al momento poche) forze a disposizione.
    La questione cambia a seguito delle vicende europee, francesi e, soprattutto, tedesche. In Germania gli insorti (semplificando) si dividono e i reazionari possono reagire. La Germania è il cuore: sconfitta lì la rivoluzione c'è solo da aspettare: il tempo gioca per l'Impero. Messo in sicurezza il lato tedesco, messo in sicurezza il lato ungherese (un esercito russo è in marcia per reprimere la rivolta) l'Austria può (ora!) convogliare tutto quel che ha in Italia. Il suo destino (ora) si gioca in Italia. Non si tratta più di rinunciare ad una provincia (che gli Asburgo avrebbero ceduto senza troppo rammarico, abituati a perder le guerre e a vincere i matrimoni) ma di tenere in piedi l'impero, che ha bisogno di una vittoria. A questo punto l'abilità diplomatica ha già indebolito il fronte avversario: il Papa si è ritirato. Irrilevante militarmente ma rilevantissimo sul piano politico: ora il mondo cattolico italiano è tutto dietro l'Austria! Il re di Napoli, ovviamente, capito da che parte tira il vento fa dietrofront. Anche qui il suo apporto militare è tutt'altro che sostanziale. Ma politicamente significa parecchio.
    Ora, i numero sono a favore dell'Austria e lo è anche la situazione politica. Ma se la forza austriaca è sufficiente a respingere la minaccia non lo è abbastanza per eliminare i nemici. L'Austria può vincere, e così accade, qualche battaglia ma la guerra è decisa altrove.
    Militarmente le sue vittorie sono dovute ai Russi; politicamente al riflusso tedesco. A Vienna lo sanno ed evitano di tirare la corda. Il Regno di Sardegna, sconfitto, non ha poi seri danni e nemmeno Vienne insiste troppo per far ritirare lo Statuto, unico vero obiettivo politico.
    Poteva vincere il REgno di Sardegna? Poteva vincere nel senso che, in una costellazione politica europea favorevole, avrebbe potuto prendersi MIlano e forse Venezia. E' la situazione storica che sempre i Savoia hanno cercato. La forza militare è stata sempre, per i §SAvoia, uno strumento epr la conduzione politica degli eventi. I suoi avversari militari sono _sempre_ stati più forti: non per questo sono mancate le vittorie, anzi!
    Cambiata la costellazione nel '48 il Regno Sardo non poteva più vincere, nel senso che non poteva raggiungere i suoi obiettivi, ma non poteva nemmeno perdere davvero. La scelta di impegnarsi è stata dunque saggia.
     
  9. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ottima analisi, complimenti davvero!!!
     
  10. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Venezia no, il Veneto era troppo importante e ci sarebbe come minimo voluto un serio tracollo degli Asburgo. Posizione pericolosa si, ma cedere due regioni così ricche in un colpo solo sarebbe stato un suicidio politico: altri avrebbero colto l'occasione vedendo la remissività degli Asburgo.
     
  11. andy

    andy

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    Poi Venezia era una importantissima base navale.
     
  12. archita

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    Inoltre le sole forze disponibili dei piemontesi sarebbero state sufficienti a scardinare il quadrilatero? pare di no :humm:

    comunque nel '48 era anche molto forte il federalismo di Cattaneo in Lombardia...non penso che all'epoca con Gioberti e Cattaneo così popolari il piemonte avrebbe avuto subito l'unità nel senso che desidera...:cautious:
     
  13. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ma come era composto il quadrilatero? Le 4 fortezze erano così imprendibili?
     
  14. archita

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