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L'Aquila sul Nilo di GUido Cervo

Discussione in 'Off Topic' iniziata da mitra, 3 Marzo 2008.

  1. mitra

    mitra

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    Ne "L'aquila sul Nilo" Cervo lascia l'abituale ambientazione del tardo impero dei precedenti libri e partendo da poche note tratte da Seneca, ci narra del viaggio di due centurioni incaricati di trovare le sorgenti del Nilo durante il regno di Nerone.
    Anche se non mancano episodi ben descritti di battaglie (tipiche dei lavori di Cervo), l'Aquila è principalmente la narrazione delle esotiche e rischiose avventure di un gruppo di soldati e "scienziati" romani che per differenti ragioni sono pronti a rischiare la vita per vedere le misteriose origini del grande fiume egiziano. Un antico e quasi dimenticato regno, la terra dei faraoni neri,, è il paese che dovranno attraversare, superando pericoli mortali e finendo coinvolti nelle trame della successione del vecchio re. I centurioni saranno pronti ad usare la spda e la diplomazia per sopravvivvere alle trame politiche così come alle feroci tribù di cannibali. "L'aquila" è una piacevole ed intrigante storia, che lascia viaggiare la fantasia del lettore in ambienti e storie a lungo dimenticate.
     
  2. maie

    maie

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    Ciao! premesso che non ho mai letto nulla di Guido Cervo, devo dire che in genere apprezzo molto i romanzi storici (in particolare Manfredi). Per l'appunto, come modo di scrivere è simile a manfredi, o totalmente differente? è molto realistico? come particolari? scusa per la mole di domande ma sono interessato. Ciao
     
  3. mitra

    mitra

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    Cervo è storicamente molto più accurato di Manfredi (soprattutto rispetto agli ultimi libri di quest'ultimo), te lo posso dire personalmente perchè ho discusso con lui molte volte nei forum di storia romana (è anche una persona molto gentile e simpatica). Inoltre le trame dei suoi romanzi si fanno sempre più complesse ed intriganti ad ogni libro che esce.
     
  4. Panzer

    Panzer

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    Sì, è molto in gamba come narratore.. (tra l'altro abita dalle mie parti...:) )
     
  5. maie

    maie

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    Ciao! penso che appena avrò tempo (scuola permettendo) leggerò qualcosa di Cervo. grazie per le informazioni
     
  6. razorback

    razorback

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    Confermo il giudizio espresso sui libri di Guido Cervo, ne ho letti tre, trovandoli per caso su una bancarella in edizione economica e mi sono piaciuti davvero.
    sul periodo antico e classico consiglio anche Gisbert Haefs, che si è occupato di Alessandro Magno, la guerra di Troia e del periodo romano con un romanzo su Annibale ed uno ambientato a Cartagine.
    Ha un modo di raccontare gli eventi accurato e molto particolare è lo svolgimento dell'azione che di solito è improntata sullo sviluppo di diverse storie che finiscono per confluire in un'unico evento finale.
     
  7. redoctober79

    redoctober79

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    Di Cervo ho letto tre libri: quelli della serie che parte da "Il legato romano" e prosegue con "La legione invincibile" per concludersi con "L'onore di Roma". Gli altri purtroppo devo ancora leggerli ma vedrò di procurarmeli in biblioteca. Per ora mi piace più di Manfredi, si esclude la trilogia di Alessandro, che però parte avvantaggiata dalla grandezza del personaggio sul quale è difficile scrivere libri brutti o noiosi. Gli ultimi due di Manfredi ho fatto invece molto fatica a finirli, l'ultimo che mi è piaciuto è stato "Il tiranno".
    Non sono male a mio parere "Il macedone" di Guild, che racconta la vicende di Filippo (peccato che si concluda prima della nascita di Alessandro) e "I venti dell'Egeo" di Pressfield che narra la storia della guerra del Peloponneso, sempre di Pressfield prima o poi devo leggere "Le porte di fuoco", che sarà sicuramente migliore de "lo scudo di Talos" di Manfredi nel parlare delle Termopili. Ho letto abbastanza bene pure "Il grande gladiatore" di Gordon Russell, anche se mi mancano ancora i seguiti.
    Sconfinando nel fantasy c'è poi il ciclo della legione perduta di Turtledove. Per chi non lo conosce racconta di un gruppo di soldati romani dei tempi di Cesare che si trova catalpultato in una terra sconosciuta, Videssos, che ha molte similitudini con quello che sarà l'impero Bizantino. La magia c'è ma non è importante come in altre saghe fantasy.
    Cambiando periodo invece consiglio il ciclo di Guillou che inizia con "Il templare" e racconta le vicende di un giovane nobile svedese attraverso le crociate e le lotte per il potere nel suo paese. Il mio favorito in assoluto è invece Bernard Cornwell, del quale non posso che consigliare la trilogia de "L'arciere del re", ambientata nei primi anni della guerra dei 100 anni e il primo libro infatti descrive molto bene la battaglia di Crecy. Sempre di Cornwell sono bellissimi i romanzi su Artù, in cui la magia in pratica non c'è e i personaggi arturiani hanno caratteristiche realistiche ma assai diverse da quelle consuete. Molto bella è pure la serie iniziata con "L'ultimo re", ambientata ai tempi dell'invasione vichinga dell'Inghilterra, che però è solo al secondo libro in Italia mentre in inglese ce ne sono già altri due e non credo sia ancora conclusa. Infine la migliore in assoluto è la serie su Sharpe, che attraverso tutte le guerre napoleoniche partendo dall'India per arrivare a Trafalgar e Waterloo. Purtroppo i libri sono almeno una ventina dei quali sono 7 sono stati tradotti, mentre gli altri vengono pubblicati al ritmo di uno ogni anno e mezzo. Forse quando andrò in pensione riuscirò a leggerli tutti di questo passo.
    Mi scuso per la lunghezza e per essere uscito un po' fuori tema.
    Tornando su Cervo quale libro mi consigliate tra "L'aquila sul Nilo", "Le mura di Adrianopoli" e "Il segno di Attila"?
     
  8. cyberdisc

    cyberdisc Moderator

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    A che forum ti riferisci? (link please)
     

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