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Li fermeremo sul bagnasciuga

Discussione in 'Wargames - Generale' iniziata da Luigi Varriale, 19 Settembre 2019.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Operazione Avenger turno 2 di 3

    Gli Alleati tentano disperatamente di avvicinarsi a Napoli, all'aeroporto attiguo ed all'aeroporto di foggia. Entro la fine del turno devono conquistare tutti e tre gli obiettivi o subirà una sconfitta subitanea per penuria di progressi nella campagna d'Italia. Le regole dicono infatti che i Tedeschi non devono avere più di 18 punti vittoria totali (in mappa + punti evento vittoria) alla fase controllo del turno 8. Quindi entro il turno 7 gli alleati devono conquistare 3 punti in mappa od una combinazione pari a tre di punti mappa + punti vittoria evento.

    Cercherò in ogni modo di ottenere questo risultato, e se gli Alleati non ci riescono, vorrà dire che prevarrà il punto di vista americano di congelare la campagna d'Italia e concentrare tutto sulla preparazione di Overlord.
     
  2. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Operazione Avenger conclusione

    Gli alleati non sono riusciti a fare nessun tangibile progresso in direzione dei loro obiettivi e hanno perso la partita per una seconda volta di seguito. L'errore fatale credo sia stato quello di tentare lo sbarco direttamente a Napoli. Il fallimento nello stabilire una testa di sbarco solida sulla costa tirrenica, credo sia costata agli alleati la partita, oltre alla totale disorganizzazione delle truppe che hanno cominciato l'invasione della penisola.

    Devo avvertire tutti i lettori che questo gioco è particolarmente difficile, non nelle regole ma nell'esecuzione. Nessun errore è tollerato da parte alleata e nemmeno l'Asse può permettersi di vagheggiare. Se gli alleati fossero sopravvissuti al turno 8, avevo già in programma una nuova invasione nell'area di Civitavecchia per punire lo schieramento tedesco eccessivamente sbilanciato verso sud. Inoltre, da quello che ho notato giocando queste due partite, mi pare che per gli alleati allontanarsi dalle decisioni storiche sia molto pericoloso. Questo depone bene in favore del realismo della simulazione, la quale dimostra che la pianificazione alleata reale fu solida ed efficace e che i piani scartati furono scartati per un motivo, come ad esempio lo schema di sbarco in Sicilia Trapani --Pachino che ha fatto perdere agli alleati la prima partita molto velocemente.

    Come ultima nota va detto qualcosa anche sull'assistenza delle carte in questa simulazione: carino il concetto di introdurre varietà rispetto al contesto storico e sorpresa strategica. Per contro il sistema può cambiare anche di molto il corso degli eventi fino a determinare circostanze penalizzanti per l'una e per l'altra parte: in questa seconda partita per esempio una stringa di turni con maltempo ben superiore a quella storica, ha contribuito non poco all'esito finale in sfavore degli alleati.

    Tutto considerato, questo gioco è una buona esperienza per chi come me ha il pallino della campagna d'Italia, provocato da una lettura in giovane età (avevo 12 anni) dell'ottimo libro di G.A. Sheppard sulla campagna. Ricordo interi pomeriggi in camera mia a leggere della linea del rapido e del Garigliano e del contrattacco fallito della Livorno e della H. Goering a Gela, invece di fare i compiti.

    Esiste una versione di questo sistema per l'intera campagna africana. Mi accingo a dargli un'occhiata e magari a riproporvi l'epopea del Postuma in versione divisionale.

    Un ringraziamento come sempre a tutti i lettori che hanno seguito l'AAR
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    Ultima modifica: 28 Settembre 2019
  3. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Da ultimo ho anche scoperto di aver fatto intervenire le riserve corazzate tedesche quando non dovevano ancora intervenire, causando il completo sbilanciamento della partita a favore dell'Asse una volta che le truppe alleate hanno preso terra sulla penisola.

    Il sospetto mi è venuto quando mi sono ricordato che il reggimento corazzato Leibstandarte Adolf Hitler e molte delle altre divisioni pesanti tedesche che avete visto sulla costa tirrenica, storicamente intervennero solo tardi nel 1944. Quindi sono andato a rileggermi le regole di deployment e mi sono accorto del tragico errore.

    LE RISERVE CORAZZATE INTERVENGONO SOLO QUANDO UNA UNITA' ALLEATA SI TROVA SUBITO A NORD DI ROMA O A PARTIRE DAL TURNO 13 QUANDO L'INIZIATIVA STRATEGICA PASSA AGLI ALLEATI. Nessuna meraviglia quindi che i poveri alleati siano rimasti inchiodati a sud di Salerno nella mia partita rovinata. Erano in netta inferiorità di forze.

    Quindi tutto da rifare, ed i miei commenti nel post precedente, totalmente sballati e da non prendere in considerazione.
    Complimenti a me per l'idiozia. Ottimo modo di rovinare una magnifica simulazione.
     
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    Ultima modifica: 28 Settembre 2019
  4. ITAK_Linus

    ITAK_Linus

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    Tutto il discorso delle sconfitte alleate causa mancata conquista di X posizioni prima del tempo N fa propendere il gioco a favore dell'Asse in modo notevolissimo.

    Praticamente l'Asse ha l'enorme vantaggio di poter buttare tutto giù a SUD per sfondare gli alleati cosi da impedir loro di conquistare qualcosa prima della fine del tempo quando in realtà i suddetti alleati avrebbero potuto come in questo caso aspettare comodamente un poco e sbarcare dietro alle linee dell'Asse facendo un massacro. Non per nulla ad Anzio gli alleati furono bloccati malamente: i tedeschi avevano truppe facilmente ridispiegabili in zona. Idem a Salerno che non fu una passeggiata di salute per i suddetti alleati.


    E' possibile fregarsene delle condizioni vittoria e/o metterne di altre? Credo che la simulazione a livello strategico ne risentirebbe in modo assai positivo.
     
  5. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    L'autore del gioco dice nelle players notes del manuale che le condizioni di vittoria subitanea sono state inserite per evitare che il giocatore dell'asse assuma comportamenti antistorici di lasciare andare gli obiettivi prima del tempo in attesa dell'arrivo dei rinforzi, che in effetti i comandanti tedeschi veri non sapevano nemmeno se e quando sarebbero arrivati.

    This fact (le condizioni virroria subitanea) will stop your opponent from becoming complacent;
    i.e., from knowing in advance what the historical outcome
    of the war was (“Bah, I can just withdraw and lose the
    ground south of Rome without a fight! The Allies will be
    withdrawing lots of units soon for the invasion of southern
    France. I’ll just trade space for time in the meantime”).


    Perché infatti le regole vittoria subitanea valgono anche al contrario: se i tedeschi perdono troppi obiettivi prima della data storica, la partita la perdono loro e subito.

    Tuttavia sono in pieno accordo con la tua valutazione che la regola tenga gli alleati veramente sulle spine per tutta la partita.
    Alternativamente si potrebbe provare (almeno nella campagna storica) ad abolire le condizioni vittoria subitanea ed a considerare solamente le condizioni di vittoria operazionale alla fine del turno 22 (aprile 45). Secondo l'autore storicamente gli alleati vinsero con un margine di 4 punti vittoria (in termini di regole della simulazione).
     
  6. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Sto rigiocando la campagna da capo offline. Sono all'ultima settimana di luglio con la situazione riportata qui sotto.
    Mussolini è caduto e Badoglio ha trattato segretamente l'armistizio con gli Alleati. I Tedeschi in questo quarto turno di Husky si preparano ad evacuare la Sicilia per preservare le loro forze. Senza le riserve finte che gli ho assegnato nell'altra partita, avranno bisogno di ogni singola unità.

    Quando sarò arrivato al momento dell'invasione della penisola, riprenderò l'AAR da dove l'avevo lasciato nella partita rovinata dalla mia disattenzione sulla tempistica dell'arrivo delle riserve tedesche.
    Non mi va giù di aver dovuto concludere la partita nel modo in cui si è conclusa.
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  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Ok, dunque ricominciamo questa campagna sul continente italiano in maniera corretta questa volta.

    Settembre 1943. Turno 3 alleato (5 sotto turni rimasti). Operazione Avalanche. L'invasione dell'Italia continentale.
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    "Ci scervellammo per una settimana buona per decidere dove mettere a terra la 5a armata americana. Alla fine la scelta cadde su Salerno, l'unico punto di sbarco dove avevamo un minimo di copertura aerea. Era già un grosso rischio far sbarcare il XXX corpo a Taranto, fuori dalla copertura dei caccia, ma da qualche parte dovevamo pur prendere terra; inoltre ci serviva il porto."Gen. Arold Alexander, Cte. 15° Gruppo di Armate nel Mediterraneo.

    "Il capo di stato maggiore dello US Army, Generale Marshall volle a tutti i costi il suo amico e pupillo Mark Clark al comando della 5a armata. Io non ero d'accordo e cercai di farlo capire in maniera diplomatica. Non fui ascoltato ed i risultati si videro da subito: Clark voleva un attacco spettacolare sulla testa di sbarco di Salerno. Il servizio informazioni ci aveva informato che un intero corpo corazzato tedesco si trovava in quell'area. Ma non fu possibile organizzare tre attacchi come voleva Clark. Così perdemmo il nostro primo punto vittoria evento della campagna, per colpa dell'impulsività del comandante dell'armata." Gen. Dwight Heisenhower.
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    "Ci avvicinammo alle spiagge, come si dice; contenti e cantando. La notizia che gli Italiani avevano annunciato l'armistizio via radio ci convinse che gli sbarchi sarebbero stati una passeggiata di piacere. Per di più vedevamo i rangers arrampicarsi sulle scogliere alla sinistra delle spiagge. La guerra era già vinta" Soldato Scelto Jerry Drake 3a divisione di fanteria USA.
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    Alla pianificazione di Avalanche ha partecipato direttamente il generale Alexander con una sua apposita carta, facendo si che l'offensiva duri un sotto turno in più; quindi 4 semi turni invece dei normali tre. Inoltre, visto che gli alleati giocano la carta giusta (operazione Avalanche, nel turno storico in cui avvenne, al costo di due punti riserva, hanno un ulteriore bonus di un semi turno; totale 5. Il che davvero servirà, dal momento che i Tedeschi infingardi hanno cominciato il programmato ed esteso programma di demolizioni che avevano preparato in caso di invasione alleata.
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    "Nonostante la mancanza di copertura aerea, nella zona di sbarco del mio corpo d'armata, fummo eccezionalmente fortunati; a parte un'isolata incursione della Luftwaffe che inflisse perdite dolorose ai mezzi da sbarco che trasportavano l'8a divisione indiana. Certamente con i rischi che ci eravamo presi, poteva andare molto peggio." Gen. Geoffrey Slater Cte. XXX corpo britannico.
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    "Qualcosa doveva pur andare storto durante l'allargamento della testa di sbarco: i mezzi pesanti rimasero impantanati sulle spiagge, e ci mancò un punto movimento per arrivare ad appoggiare i commandos che si erano portati avanti ad occupare le alture circostanti." S.Ten Lucas Malinaux della divisione canadese.
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    "Seguimmo alla lettera lo schema di avanzata concordato in fase di pianificazione. Il corpo d'armata si aprì a ventaglio e la 56a divisione si lanciò a tutta velocità verso Bari. Gli Indiani, anche se mezzo devastati dall'attacco aereo tedesco mentre erano ancora a bordo dei mezzi da sbarco, entrarono a Taranto senza incontrare alcuna resistenza. Gli Italiani si erano volatilizzati e trovammo la maggior parte delle difese costiere ancora intatte. La 78a divisione si mosse alla volta di Potenza." Gen Geoffrey Slater Cte. XXX corpo britannico.
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    "Il generale Stuart fu l'unico che in quei primi giorni di settembre incontrò immediata resistenza da parte dei tedeschi. Quando mosse le sue truppe oltre Reggio Calabria, si imbatté nelle retroguardie della 29a divisione panzer grenadieren che aveva ordine di sostenere una difesa elastica ritardatrice lungo la punta dello stivale. Scoprimmo poi che era presente in zona anche al 60a divisione panzer grenadieren, unità distaccata dalle riserve strategiche di Rommel in Nord Italia, che storicamente giunse molto più tardi. I Tedeschi ne avevano anticipato l'arrivo tramite l'uso di una carta. Dovevano necessariamente alzare i tacchi in fretta queste truppe tedesche. La 5a armata americana già aveva tagliato la costiera tirrenica a Salerno. Se si fosse arrivati a tagliare anche la rotabile Napoli - Potenza, quelle due divisioni tedesche si sarebbero trasformate in prigionieri di guerra. Comunque il XIII corpo attaccò la 29a a botta dritta lungo la strada con tutte e due le divisioni di fanteria. Dalle colline circostanti scendevano gli Sherman per prendere i granatieri sul fianco sinistro. Le due divisioni tedesche combatterono un'intelligente azione di retroguardia, coprendosi l'un l'altra mentre ripiegavano verso nord. Inutile dire che la cosa rallentò alquanto il movimento del XXX corpo; per non parlare delle estese demolizioni stradali che i reparti del genio tedesco si lasciavano dietro." Gen. Oliver Leese, Cte. 8a armata britannica.
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    "Vedevamo gli LST e gli LCI della riserva arrivare dietro di noi e fummo ancor di più rincuorati dal successo dell'operazione. Forse era vero che firmato l'armistizio, i Tedeschi avrebbero abbandonato la penisola. La disillusione arrivò presto. Sgt. Michael Duran, 45a divisione di fanteria USA."
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    Ultima modifica: 29 Settembre 2019
  8. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Molto macchinoso questo Wargame, credi che simuli gli eventi nella maniera più vicina alla realtà?
    Ad esempio, è più "realistico" un sistema tipo TOAW o questo che stai utilizzando ora?
     
  9. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Per simulare simula benissimo. Naturalmente come tutti i wargame dedicati e non generici è meglio di TOAW per la specifica campagna. In TOAW o fai davvero un lavoro certosino in sede di editing di scenario come negli scenari Campaign for North Africa o il realismo è mediocre.
    Questo wargame la campagna d'Italia la simula bene, e le regole non sono nemmeno troppo complicate. Ha anche il pregio di avere poche pedine, tratto caratteristico di tutti i progetti di Carl Paradis. Il punto dolente è che ci sono parecchie cose da ricordare e qualcuna rischia di sfuggire. Data la scala divisionale, alla minima dimenticanza hai compromesso il bilanciamento dello scenario. Come ho già detto in un altro post, ho anche le mie perplessità sul sistema dell'uso di carte evento da giocare come a poker in un wargame. Ok, rendono il gioco vario ed introducono gli imprevisti ed il caos tipico del campo di battaglia. Ma rischiano anche di alterare la storicità della campagna. Un sistema di carte del genere lo vedo meglio su battaglie mai combattute, dove questo non è una preoccupazione ed il fog of war delle carte davvero fa il suo effetto.

    In ogni caso, il mio intendimento come sempre è di portarvi sul campi di battaglia e farvi vedere e sentire il fumo ed il fuoco. Oltretutto la campagna d'Italia è un mio vecchio amore.
     
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  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943. Turno 3 Tedesco (5 sotto turni rimasti). Operazione Avalanche

    "Mi ero sbagliato fin dall'inizio sugli Italiani. Contrariamente alle mie aspettative ed a quello che essi mi avevano fatto credere, non esitarono un attimo a voltarci le spalle nel momento in cui la partita cominciava a divenire difficile. Il nuovo governo italiano era così in buona fede circa la sua volontà di proseguire la guerra contro gli Alleati, che pensò bene di fuggire a Brindisi a mettersi sotto la protezione di questi ultimi. Hitler diede ordine di disarmare seduta stante le truppe italiane su tutti i teatri di guerra e di trovare e liberare il Duce che era stato fatto prigioniero dalla polizia Italiana. Bisognava trovarlo e rimetterlo a capo del paese." Gen. Feldmar. Albert Kesserling, Cte.gruppo d'armate C

    "Kesserling era riuscito a strappare all'OKW due divisioni di riserva supplementari per la difesa dell'Italia Meridionale. Adesso che gli Italiani avevano dimostrato una volta per tutte l'intero loro valore, avevamo assoluto bisogno di ogni aiuto possibile. Ci venne quindi distaccata la 60a divisione panzer grenadieren, che assegnai immediatamente al corpo di von Noven, e la 94a di fanteria che proveniva dal Gruppo di armate B in Nord Italia. Ricordo che Rommel fu molto contrariato che gli venisse tolta la 60a. Lui si opponeva ad ogni ipotesi di difesa del Sud Italia ed avrebbe preferito che ci ritirassimo sulla linea degli appennini settentrionali." Gen. Vietinghoff, Cte. X armata.

    "Insieme alla notizia che erano cominciati gli sbarchi alleati sul continente, ci arrivò anche il seguente cablogramma dal comando di corpo d'armata: era chiaro che dovevamo darci una mossa."
    Truppe alleate sbarcate zona di Salerno stop strada Salerno - Reggio Calabria già interrotta truppe nemiche stop 26a panzer mantiene corridoio aperto attraverso appennini antistanti Potenza stop accelerare at massimo ripiegamento stop prepararsi operazioni di attacco testa di sbarco stop non si garantisce a lungo possesso Potenza et relativo corridoio rifornimenti attraverso il passo di Madonna del Pantano finisce
    "Il comandante di battaglione venne subito presso di noi perché ci preparassimo a muovere nel più breve tempo possibile. Obiettai che ci stavamo ancora riorganizzando dopo lo scontro con i carri inglesi, ma quello non volle sentire ragioni." Oberleutnant Joachim Werner, 29a divisione panzer grenadieren.
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    "Il Generale von Fliegen ci chiese se era possibile per noi arrivare a Bari prima che gli Alleati la occupassero. La divisione era appena stata dotata di un buon numero di autocarri, per cui risposi che probabilmente lo era. Feci presente che raccomandavo che ci inviassero un'ulteriore divisione da schierare tra Bari e Potenza, in maniera da evitare che truppe nemiche provenienti da Taranto ci circondassero e ci tagliassero fuori dai collegamenti con il corpo d'armata. Il comandante mi rispose che la 16a panzer avrebbe impiegato una settimana a giungere ad Ortona ed un'altra ad arrivare fino a noi. Mi chiese se potevo garantire la missione con le mie sole forze, visto che il XIV corpo panzer era occupato con gli sbarchi alleati a Salerno. Alla mia risposta dubitativa, mi ordinò di assumere la difesa dell'area aeroportuale intorno a Foggia e di rimanere in attesa di ordini." Generalmajor Hans Korte, Cte. 1a divisione paracadutisti 2.jpg
    "Diedi immediatamente ordine alle mie divisioni impegnate in Calabria di risalire a tutta velocità per attaccare gli Americani da sud a Salerno. Occorreva ributtare gli Alleati in mare da quella testa di sbarco e poi rivolgerci agli Inglesi sbarcati in Puglia. Per quanto riguarda la punta dello stivale, l'avevamo minata così in profondità che gli Inglesi ci avrebbero messo tempo prima di risalirla e venire di nuovo in contatto con noi. Avremmo usato questo tempo per annientare gli Americani. Naturalmente contavo sull'appoggio di Hube da nord. Gen. von Noven Cte. XXIV corpo panzer.
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    "La testa di sbarco che gli Alleati aveano stabilito nel Golfo di Salerno era divisa in due parti dal Fiume Sele. Il mio piano prevedeva di concentrare il corpo di Hube a nord di tale fiume, mentre il XXIV corpo corazzato, non appena riunito avrebbe attaccato a sud del corso d'acqua. Decisi di non aspettare l'arrivo di tutte le divisioni di Noven dalla Calabria per sincronizzare l'attacco, ma di procedere subito prendendo d'assalto la 3a divisione americana. Hube mise a punto un piano sul quale concordai immediatamente perché mi pareva l'unico sensato se si voleva attaccare a fondo gli Americani prima che si rafforzassero: la 15a panzer grenadieren avrebbe mosso dall'aeroporto di Napoli fino alle alture che sovrastavano la città di Salerno e che avrebbero costituito la base di partenza per il suo attacco. Muovendo dalla sua posizione a nord del suddetto aeroporto, la H.Goering si sarebbe portata anch'essa su dette alture ed avrebbe coordinato l'assalto con la 15a. Per il momento, compito della 26a panzer a sud del Sele sarebbe stato quello di contenere l'espansione della testa di sbarco e poi, all'arrivo del resto del XXIV corpo, di attaccare da sud e ributtare a mare la 45a divisione americana. La 29a e la 60a panzer grenadieren si sarebbero invece concentrate sui canadesi facenti parte dell'armata americana, attaccandoli a fondo prima che le forze corazzate britanniche potessero prendere terra. Il Piano mi parve buono. Se fossimo riusciti ad infliggere una pesante sconfitta allo sbarco principale degli Alleati a Salerno, vedercela poi con l'8a armata britannica non sarebbe stato un problema. Nel contempo autorizzai il trasferimento della 16a panzer sulla costa adriatica per andare ad aiutare la 1a paracadutisti, adesso che la direttrice d'avanzata degli Inglesi era chiara." Genraloberst Heinrich von Vietighoff, Cte. X armata.
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    "Non potemmo certo dire che arrivarono di sorpresa. Li avevamo osservati prepararsi all'attacco negli ultimi due giorni. Carri armati, fanteria meccanizzata, e buona concentrazione di cannoni. Quando venne il momento, i Tedeschi operarono una concentrazione di fuoco sulla città di Salerno che fece davvero tremare la terra per quasi due ore. La nostra missione era quella di coprire il fianco sinistro della 3a divisione e così facemmo. Quando la fanteria nemica venne avanti con i semicingolati ed i cannoni d'assalto, noi contrattaccammo così come prevedeva il piano di difesa della testa di sbarco. Il cono vulcanico del Monte Vesuvio si ergeva spettrale proprio di fronte a noi nella notte al di sopra delle esplosioni e del fumo. Alla nostra destra fluivano i carri tedeschi diretti ad attaccare la città. La mia compagnia non fu la prima ad essere investita dal fuoco d'arresto dei Tedeschi, ma secondo me fummo i più colpiti. La compagnia ebbe 50 perdite nel giro di pochi minuti. Poi il resto del battaglione si sfasciò e ripiegammo sulle alture. Fummo in pochi a cavarcela; molti morirono nella precipitosa discesa dalla scogliera per raggiungere i mezzi anfibi che ancora stazionavano vicino alla costa. Per il battaglione fu una vera e propria tragedia, ma assolvemmo al nostro compito; proteggemmo la 3a divisione fino alla fine. Fu grazie a noi ed alla moltitudine di bombardieri tattici, che come seppi dopo, erano stati distolti da altri compiti per appoggiare la testa di sbarco, se si poté evitare che la 3a divisione di fanteria venisse sopraffatta dentro la città." Cprl. Douglas Mc Creery, 4° battaglione rangers
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    Ultima modifica: 29 Settembre 2019
  11. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    è davvero un piacere leggere i tuoi aar, e questo stile diaresco mi piace molto!
     
  12. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Grazie molte per le parole di incoraggiamento. Lettori...tutti al fronte!! Là dove dovrebbero essere quando leggono un AAR
    Tra l'altro ho aggiunto al post precedente l'ultima figura circa l'attacco tedesco a Salerno, che mi ero dimenticato nell'hard disk.

    Oltretutto mi sono accorto che l'appoggio aereo sopra la testa di sbarco non è consentito fino a quando gli Alleati non conquistano uno degli aeroporti nella penisola. Mi sono quindi rigiocato l'attacco dei Tedeschi con i nuovo rapporti di forza, usando gli stessi numeri di dado usciti nel combattimento errato. Fortuna ha voluto che dopo attacchi e contrattacchi, l'esito sia stato lo stesso: americani agganciati ed obbligati a contrattaccare nel prossimo turno, quando però grazie a dio avranno messo a terra la seconda ondata.
     
    Ultima modifica: 29 Settembre 2019
  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943. Turno 3 Alleato (4 sotto turni rimasti). Operazione Avalanche

    "La testa di sbarco di Salerno era venuta inevitabilmente a trovarsi sotto pressione ed avevamo già dovuto sacrificare un battaglione di rangers per tenerla. Si discusse all'interno dello stato maggiore interalleato che se si fosse reso necessario, avremmo provvisoriamente messo a terra le divisioni destinate ad essere riportate in Africa in ottobre per essere poste in addestramento in preparazione per Overlord. Fu Churchill stesso a suggerire che visto che le avevamo disponibili ancora per un mese, tanto valeva usarle. Io per rispetto verso Eisenhower, le avevo già cancellate dall'ordine di battaglia." Gen. Harold Alexander, Cte. XV gruppo di armate.
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    "Avanzare lungo la strada costiera della costa nord della Calabria si rivelò un'impresa titanica. Tutti i battaglioni del genio del corpo d'armata navigavano in testa alla colonna per rimuovere mine, scavare gallerie nei cumuli di macerie con cui i Tedeschi avevano ostruito la strada e rimuovere tutti gli altri ostacoli di ogni genere, incluse traversine ferroviarie, che ingombravano la via." Capt. James Willnghew 23a brigata corazzata.
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    "Fortunatamente i Tedeschi non avevano fatto in tempo a compiere estesi lavori di demolizione dei porti di Bari e Brindisi, così le nostre forze poterono rapidamente riattarli per ricevere le montagne di rifornimenti che sarebbero stati necessari per la campagna. In più ci risultava che i Tedeschi si preparavano a sgombererare Sardegna e corsica. Più porti per noi da usare per la logistica." Gen. Geoffrey Slater, Cte. XXX corpo britannico.
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    "Non avevo nessuna intenzione di stare ad aspettare inattivo che i Tedeschi attaccassero la mia testa di sbarco a loro piacimento. Per cui detti ordine al XVII corpo britannico di coprire la parte meridionale contro le truppe tedesche che provenivano dalla Calabria, mentre io mi occupavo direttamente di prendere a calci in culo il nemico che avevo di fronte. Ordinai a Walker di far avanzare la 45a divisione a nord del Sele con il duplice scopo di ampliare la testa di sbarco e di appoggiare sul fianco l'attacco che la 3a divisione avrebbe portato alle due divisioni corazzate tedesche sulle alture. La 3a si sarebbe anche valsa dell'appoggio della 34a appena sbarcata come riserva d'armata. Anche a sud del Sele ero deciso a strappare l'iniziativa dalle mani dei crauti. Quindi la 36a divisione Texas e la 7a divisione corazzata inglese avrebbero attaccato la 26a panzer." Gen. Mark Clark, Cte. 5a armata americana
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    "La 3a divisione panzer grenadieren lanciò contro di noi un attacco di alleggerimento per distogliere la 34a dall'attacco contro le altre due divisioni del XIV corpo corazzato. La 34a bloccò la fanteria tedesca alle prime case dell'abitato di Salerno, dopo una serie di attacchi e contrattacchi non troppo convinti né da una parte e né dall'altra. Sulla destra ci dovemmo avvalere della collaborazione dei fru fru inglesi della 7a corazzata. Inutile dire che nulla andò per il verso giusto; i carri arrivarono con notevole ritardo e non ci fu verso di convincerli ad attaccare con decisione davanti a noi. Si ostinarono ad appoggiarci da dietro con il fuoco dei pezzi e delle mitragliatrici, secondo le loro procedure standard di collaborazione con la fanteria. I Tedeschi utilizzarono con molta sagacia i loro semoventi anticarro, e quando i Limey ci rimisero un paio dei loro Shermans, ci piantarono in asso e dovemmo desistere dall'attacco. Il Generale Clark fu molto seccato dall'andamento dei combattimenti della la settimana. Accusò noi di non avere spinto a fondo, ed apertamente il comandante della 7a corazzata inglese di inettitudine. Il vecchio Clark non poteva sopportare l'idea di un insuccesso, ma per come erano andati gli scontri, io mi ritenni fortunato ad avere ancora le forze a posto e di non aver subito gravi perdite. Ebbi l'impressione che l'intero piano fosse quanto meno azzardato. In ogni caso potemmo registrare il progresso della mia 45a divisione di fanteria che allargò la testa di sbarco, penetrando in Battipaglia separando il XIV corpo nemico dal XXIV." Gen. Jacob Walker, Ctr II corpo americano.

    "Gli Americani si erano fatti arditi, ma condussero il loro sforzo per uscire dalla testa di sbarco in maniera maldestra. Assunsi direttamente il comando della 26a divisione panzer e causammo qualche perdita alle forze corazzate inglesi che tentavano di aiutare la 36a divisione USA fuori dalle sue posizioni a Paestum. Il nemico non era capace di coordinare carri e fanteria, per cui i miei StuG presero di mira un certo numero di quei carri e li fecero rapidamente battere in ritirata. La divisione inseguì il nemico in ripiegamento quasi fino alle spiagge." Gen. Senger und Etterlin generale delle truppe corazzate ed ufficiale di stato maggiore della X armata in visita al fronte di Salerno.
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    "Allo scopo di sbloccare la situazione dalla testa di sbarco di Salerno il più in fretta possibile e di velocizzare progressi in Puglia, acconsentii a rilasciare ancora per un mese le riserve destinate a ritornare in Africa. Di conseguenza il XXX corpo venne rinforzato con la 50a di fanteria e la 51a scozzese, mentre la 5a armata ricevette il temporaneo supporto della 2a corazzata USA e della 9a di fanteria USA. questo ci avrebbe probabilmente aiutato a far pendere la bilancia di Salerno a nostro favore nel prosieguo del mese ed a prendere possesso velocemente dell'area aeroportuale di Foggia, fondamentale per dare appoggio aereo alle operazioni ed iniziare i bombardamenti strategici sulla Germania Meridionale ed Orientale." Gen. Dwight Eisenhower Cte appena nominato dell'operazione Overlord.





     
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    Ultima modifica: 29 Settembre 2019
  14. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943. Turno 3 Tedesco (4 sotto turni rimasti). Operazione Avalanche

    "Dalle alture dominanti la porzione nord della testa di ponte di Salerno, il battaglione da ricognizione della 15a panzer grenadieren riferiva in dettaglio come gli Americani andassero rafforzandosi sempre in misura maggiore. Una seconda ondata di truppe da sbarco giunse a terra e poi una terza; sembrava che le risorse degli Americani fossero infinite. Per di nel prossimo sotto turno gli Inglesi provenienti dalla Calabria sarebbero arrivati vicini a prendere alle spalle il XXIV corpo d'armata. Ragion per cui mi rassegnai ad ordinare a quest'ultimo di cominciare lo sganciamento dalla testa di sbarco prima di vedere compromesse delle truppe che ci sarebbero state indispensabili nella futura difesa della penisola. Nel contempo ordinai al XIV di proseguire gli attacchi alla porzione nord del saliente. L'idea di distruggere gli Americani non mi aveva ancora del tutto abbandonato. Il Generale Senger und Etterlin, tornato presso il comando convenne immediatamente con me che si poteva continuare ad attaccare, giacché il XIV corpo si trovava in posizione favorevole, all'occorrenza, per ripiegare al momento opportuno sul Volturno." Generaloberst Vietinghoff, Cte. X armata

    "La notizia corse lungo tutto il perimetro difensivo che i Tedeschi mollavano, e quindi noi ci preparavamo a far festa. I piano era quello di far riaprire un paio di bar in città e mandare i ragazzi a celebrare come si deve la fine della battaglia. Ma il nemico aveva altri piani; il loro secondo attacco fu violentissimo, rinnovato con nuova forza e dovemmo soffrire moltissimo per arrestarli." Ten.Col. Marcus Lilhammer, Cte di battaglione 34a divisione di fanteria USA a Salerno
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    "Ricordo che fummo chiamati d'urgenza dal comando della 45a divisione che non poteva più sostenere la pressione dei carri nemici che minacciavano di sfondare oltre il fiume Sele. Il loro battaglione carri ed i bazooka non ce la facevano a fermarli. Ci portammo sul luogo della battaglia, attraversando con fatica nei pressi di un piccolo guado; ma non appena fummo sull'altra sponda la prima cosa che vedemmo furono i nostri in fuga disorganizzata verso di noi. Praticamente non avemmo il tempo materiale di intervenire e ci ritirammo anche noi dietro le posizioni della 9a, che appena sbarcata, teneva con un combat team reggimentale la sponda sinistra del Sele." Soldt. Richard Bishop, puntatore M-10 anticarro semovente
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    "Non appena presa la decisione di sganciarsi dalla testa di ponte, il Generale von Vietinghoff mi autorizzò a lasciare andare la 16a divisione panzer verso est. Mi misi contatto con il Generale Korte e gli ordinai di spiegare la sua divisione sul fiume Ofanto, e gli feci presente che la 16a era in arrivo alla massima velocità possibile per dargli appoggio d'ala. I paracadutisti arrivarono al fiume proprio mentre gli Inglesi si stavano preparando ad attraversarlo, e gli rovinarono la festa." Gen. Erich von Fliegen, Cte. IV corpo paracadutisti
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  15. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943 turno 3 Alleato (3 sotto turni rimasti): Operazione Avalanche

    "Il Generale Clark voleva agevolare i Tedeschi nell'alzare i tacchi dalla parte meridionale della testa di ponte di Salerno. Per cui mi ordinò di picchiare sodo sulla 60a divisione panzer grenadieren mentre il II corpo si sarebbe occupato di impegnare la 26a panzer allo scopo di sboccare al di là dei passi e tagliare la strada per Potenza, verso la quale per altro erano in arrivo le riserve del XXX corpo britannico provenienti da Taranto. Insistette molto il generale sul fatto che se si fosse riusciti a sfondare al di là delle montagne, la 60a panzer grenadieren e la 29a panzer grenadieren sarebbero state tagliate fuori e distrutte. Mi bastò un'occhiata alla mappa per rendermi conto che Clark aveva pienamente ragione. Di questo si dovettero evidentemente rendere conto anche i Tedeschi, ed infatti la fanatica resistenza della 26a panzer, ed i suoi ficcanti contrattacchi di alleggerimento contro la 45a divisione di fanteria USA permise loro di tenere la situazione sotto controllo. Entrambe le divisioni subirono perdite molto pesanti nei selvaggi combattimenti, ma la 45a fu trattenuta ai piedi delle alture. Quando le mie truppe si resero conto che di tagliar fuori la 60a non se ne parlava, mollarono l'intensità del loro attacco ed il combattimento si spense rapidamente. All'estrema destra dello schieramento, i commandos entrarono in contatto con le prime pattuglie della 23a brigata corazzata proveniente dalla Calabria.Gen. Francis Newcombe, Cte. XVII corpo britannico inquadrato nella 5a armata USA

    Carta della situazione Omissis
    (persa nell'archivio)

    "Mentre eravamo impegnati nell'attraversamento del fiume, giunsero sul posto alcuni distaccamenti di paracadutisti tedeschi. Subito iniziò un violento fuoco di mortai ed il fuoco diretto delle armi a tiro teso. Tentammo di organizzare un rapido contrattacco, ma quei maledetti sparavano e scomparivano; per noi era difficile anche rispondere al fuoco. L'attraversamento fu sospeso, mentre il nemico senza dubbio ne approfittava per consolidarsi."Maj. Wesley Cribb, ufficiale di stato maggiore 78a divisione di fanteria

    Carta della situazione Omissis (Persa nell'archivio)





     
  16. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 43 turno 3 Tedesco (3 sotto turni rimasti): Operazione Avalanche

    "L'ordine era di sganciarsi dalle truppe britanniche che ci stavano di fronte. La divisione sgusciò fuori attraverso il passo ad occidente della città di Potenza, da cui dall'alto potemmo vedere qualche luce. Li avevamo trattenuti senza particolari difficoltà quindi non compresi perché ci ritiravamo. Tra passi montani e colline percorremmo quasi 100 chilometri in 4 giorni, con poco o nessun disturbo da parte dell'aviazione alleata. Giungemmo alle foci del fiume Ofanto e là avemmo l'ordine di fermarci e la compagnia preparò posizioni speditive di difesa. Non era un gran terreno difensivo quello su cui ci trovavamo, ma eravamo in contatto con pattuglie di collegamento della 29a panzer grenadieren sulla sinistra. La 29a si era piazzata a difesa lungo il fiume. Poi venni a sapere che l'intero corpo d'armata aveva ripiegato dalla testa di ponte per ordine del comando generale, facendo perno su Salerno e sulle posizioni montagnose che dominavano la città. Queste posizioni erano ancora tenute dal XIV corpo panzer. Continuai a non capire il motivo." Soldt. Hans Jochemaas 60a divisione panzer grenadieren.

    "Anche se avevo autorizzato il ripiegamento del XXIV corpo sulle montagne ad est di Salerno per evitare il suo accerchiamento, questo non voleva dire che mi rassegnavo a perdere la battaglia per la testa di ponte. Non potevo più dominarla da tutti i lati è vero, ma ordinai comunque al corpo di Hube di continuare i suoi attacchi. Un affondo della H.Goering, scardinò la 36a divisione americana, pur non riuscendo a provocarne il completo collasso, mentre un contemporaneo assalto della 15a e della 3a panzer grenadieren non riuscì ad incidere sulla 3a e sulla e sulla 34a di fanteria USA. Non avevamo assolutamente intenzione di mollare la presa, e quando ne fossimo stati costretti, avremmo ripiegato ordinatamente sul Volturno." Gen Von Vietinghoff, Cte. X armata.
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  17. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    domanda, a cui forse hai già risposto. noto che sotto alcune divisioni ci sono dei triangolini neri. cosa sono?
    ora mi sembra che i tedeschi abbiano un'ottima posizione difensiva, non sembra facile da scardinare senza sbarcare a nord e accerchiare.
     
  18. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    domanda, a cui forse hai già risposto. noto che sotto alcune divisioni ci sono dei triangolini neri. cosa sono?

    Segnano quali unità hanno già mosso.

    ora mi sembra che i tedeschi abbiano un'ottima posizione difensiva, non sembra facile da scardinare senza sbarcare a nord e accerchiare.

    Clark e Alexander stanno tramando qualcosa circa un accerchiamento, ma non via mare.



    Settembre 1943 turno 3 alleato (2 sotto turni rimasti): Operazione Avalanche

    "Con immensa fatica ma inesorabilmente tutta la mia armata stava entrando in campo contro i Tedeschi. Nel mese successivo avrei perso 2 delle mie 8 divisioni e diventava imperativo sfruttarle fino in fondo...adesso. Il Generale Alexander mi diede campo libero su come impiegare l'armata, ma io concordai con lui in una riunione dove era presente anche Mark Clark, che il punto dove colpire era il centro dello schieramento tedesco dove il nemico aveva piazzato due divisioni panzer grenadieren piuttosto isolate. Se fossi riuscito ad ottenere uno sfondamento, l'idea era quella di accerchiare e distruggere il IV corpo paracadutisti ed occupare la pianura foggiana ed i suoi aeroporti militari. Ma avevo bisogno ancora di un po' di tempo per portare in linea tutte le mie forze. Il XXX corpo aveva cominciato a fare qualche progresso sull'Ofanto contro la 1a divisione tedesca, ma si trattava di una unità durissima ed espertissima in ogni genere di combattimento. I Tedeschi gli davano la priorità per i rifornimenti ed i rimpiazzi e sarebbe stata dura da battere." Gen. Oliver Leese, Cte. 8a armata britannica

    "Cominciavamo adesso a ricevere i primi rifornimenti dal porto di Taranto. Il XIII Corpo era tutt'ora alimentato dalla Sicilia; una condizione temporanea che sarebbe cessata con l'apertura del porto di Salerno. I comandi erano decisi ad aprirlo anche se si trovava sulla linea del fronte. Per il momento la poca roba che arrivava da Taranto si decise di darla al corpo britannico della 5a armata americana. Clark fu d'accordo pur storcendo non poco il naso; dopotutto il II corpo USA fronteggiava l'unità tedesca più potente; il XIV corpo panzer. Clark aveva deciso di impiegare il suo XVII corpo inglese, formato dalla 7a corazzata e dalla divisione canadese per appoggiare l'attacco al centro dello schieramento nemico, quindi si decise di dargli la priorità nei rifornimenti." Col. Michael Murray, ufficiale di stato maggiore dell'intendenza del XV gruppo di armate.

    "La linea di battaglia sul fiume Sele e l'abitato di Salerno cominciavano davvero a diventare un inferno. Un medico della 3a divisione di fanteria mi disse che avevano sferrato non meno di quindici attacchi contro la 29a panzer grenadieren, senza particolari risultati apprezzabili. Noi eravamo impegnati contro una difesa in profondità di carri e fanteria cingolata tedesca al di là del fiume. Non ci riuscì di farli sgomberare, e molti nella mia compagnia cominciarono ad essere presi dallo scoramento." Sgt. Michael Duran, 45a divisione fanteria.

    "All'arrivo degli Indiani alla nostra sinistra, questi tentarono di guadare il fiume su piccoli battelli di gomma. I paracadutisti tedeschi crepavano in quantità, ma non mollarono la sponda sinistra, anzi la loro artiglieria di piccolo calibro prese sotto il fuoco le posizioni della 56a causando a loro volta molte perdite." Maj. Wesley Cribb, 78a divisione inglese

    "Al comando del gruppo di armate ragionavano ancora in termini di conquista del territorio. A me il territorio non interessava per nulla. L'Italia e lunga e territorio da cedere i Tedeschi ne avevano anche troppo. A me interessava battere le loro forze in campo aperto e distruggerli. Passammo cinque giorni a mettere insieme un piano con questa direttiva strategica ben in mente. Ne venne fuori uno schema di attacco con quattro diversi corpi d'armata britannici in azione. La cosa non mo piacque nemmeno un po', ma dopo varie discussioni dovetti rendermi conto che gli Inglesi erano in quel momento meglio posizionati del mio II corpo per lo schema d'azione che avevamo ideato". Gen. Mark Clark
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    Ultima modifica: 30 Settembre 2019
  19. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943 turno 3 tedesco (due sotto turni rimasti): Operazione Avalanche

    "Il Generale Kesserling dispose che si rinforzasse il IV corpo paracadutisti per tentare una controffensiva di alleggerimento oltre l'Ofanto e trasmise le relative direttive al Generale von Vietinghoff, per cui il XXIV corpo panzer cedette a quello del Generale Korte la 26a divisione panzer che andò ad assumere il ruolo di riserva tattica alla periferia di Foggia. Non appena Korte ebbe le spalle coperte, lanciò la 16a panzer contro gli Indiani sulla destra dello schieramento di corpo d'armata. l'8a divisione indiana resistette, ma a prezzo di considerevoli perdite. Elementi della 78a divisione di fanteria dovettero intervenire a contenere la progressione dei corazzati." Ufficio Storico del Bundeswehr
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    "Improvvisamente arrivò il comandante di battaglione per il rapporto della mattina. Stavamo pulendo le armi e consumando una rapida colazione in attesa del prossimo attacco degli Americani. Non era neanche da escludere un ordine di attacco per noi allo scopo di anticipare l'iniziativa del nemico. Il comandante ci comunicò che la divisione si sganciava; la mia compagnia semoventi sarebbe stata in retroguardia ed avrebbe dovuto simulare un contrattacco verso mezzogiorno per ingannare gli Yankees sulle nostre vere intenzioni. Ero contento che abbandonassimo le insanguinate sponde del Sele, ma gli ordini ricevuti mi fecero venire un groppo allo stomaco ed andare di traverso la colazione." Hauptmann Reinold Kaan, divisione panzer Hermann Goering

    "Venne ordinato un nuovo attacco contro la città di Salerno. Cosa diavolo avessero in mente al comando proprio non riuscivo a capire. Il reggimento diceva che era l'ordine del comandante della divisione ed il nostro battaglione era in testa; per la quarta volta. Protestai e dissi che il reparto necessitava si essere rilevato a causa delle perdite subite negli scontri precedenti. Ma il Tenente Colonnello addetto alle operazioni mi fece presente che non c'era modo di darci il cambio in breve tempo tra le macerie fumanti del margine nord della città. Mi promise però l'intervento di tutta l'artiglieria divisionale nel nostro settore. Quando andammo all'attacco, l'artiglieria nemica si rivelò infinitamente più potente e fitta della nostra e penso che gli effettivi del battaglione vennero ulteriormente dimezzati. Ripiegammo sulle posizioni di partenza con gli Americani alle calcagna; erano incredibilmente aggressivi e per nulla intimoriti dal nostro attacco. Scoprii in seguito che gli Americani ci bersagliavano con il fuoco navale, inclusi due monitori con cannoni da 381 ed una corazzata. Arrivati alle basi di partenza, il reggimento ci aggregò una compagnia di pionieri e ci ordinò di attaccare di nuovo. Sferrammo non meno di quattro contrattacchi, ma gli Americani contrattaccarono a loro volta ogni nostra singola avanzata. Non erano meno decisi di noi nel tenere le posizioni, e nel caso, nello sloggiarci dalle nostre, al minimo segno di debolezza. La periferia della città era completamente devastata. Le macerie impedivano il movimento dei veicoli e la battaglia degenerò in uno scontro di fanteria stanza per stanza. Nemmeno i piccoli semicingolati e le autblindo riuscivano a passare. Quando alla fine il combattimento si spense potei confermare al comando reggimentale che il battaglione era ridotto al 20% degli effettivi. A quel punto fummo sostituiti. Obersleutnant Kristof Ruge, cte compagnia granatieri, 3a divisione panzer grenadieren
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  20. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943 Turno 3 Alleato (ultimo sotto turno): Operazione Avalanche

    "A partire dall'ultima settimana di settembre, cominciammo a ricevere pieni rifornimenti dai porti di Taranto e Bari per entrambe le armate. L'ultima missione che mi avrebbe consentito di massimizzare l'efficienza del mio lavoro sarebbe stata quella di riaprire il porto di Napoli; ma questo dipendeva dalla bravura dell'esercito. Noi ci preparavamo all'evenienza. Inoltre si andavano moltiplicando le voci di un imminente ritiro delle forze dell'asse dalla Sardegna. Questo, più il porto di Napoli, ci avrebbe dato il massimo della capacità di far affluire rifornimenti alle nostre due armate." Col. Michael Murray Stato Maggiore Intendenza XV Gruppo di Armate

    "Alla fine del mese finalmente lo sfondamento avvenne. Ad ottenerlo fu il XVII corpo della 5a armata di Clark. Fu come un bacio da una cugina, disse il generale americano: non esattamente quello che vai cercando da una donna, ma quasi. Il successo l'avevano ottenuto truppe inglesi, ma erano le MIE truppe inglesi; quelle che appartenevano alla mia armata. Il 27 settembre, la divisione canadese e la 7a divisione corazzata sfondarono brutalmente il fronte della 29a panzer grenadieren in quello che fu il più pesante rovescio subito dai tedeschi dall'inizio della campagna d'Italia. La battaglia si consumò al passo della foce dell'Ofanto, e per la verità, quasi non ci fu battaglia. La 29a panzer, provata dai combattimenti precedenti, cedette di schianto alle truppe fresche britanniche e venne dispersa in disordine in direzione di Foggia. Fu per pura preveggenza del comando tedesco che le colonne motocorazzate inglesi poterono essere contenute dalla 26a panzer, che era stata dislocata lì nel sotto turno precedente, prima che raggiungessero la città ed i sui aeroporti." Imperial War Office documents

    "Avvertii immediatamente Kesserling del disastro che era avvenuto alle foci dell'Ofanto. Lo informai anche che la 26a panzer, assegnata provvisoriamente al corpo di Korte, non avrebbe potuto arrestare la progressione britannica che si era pronunciata improvvisa e devastatrice. Si trattava di una piccola divisione corazzata, armata in emergenza principalmente con semoventi d'assalto; inadatta al combattimento prolungato contro carri." Generaloberst Von Vietighoff, cte. X armata

    "Durante un ennesimo round di sanguinosi combattimenti per la città di Salerno e le alture circostanti, fummo improvvisamente raggiunti dalla notizia che gli Inglesi avevano sfondato a est. Non potevamo ricevere notizia migliore. La divisione era sfinita e le altre divisioni del corpo d'armata non se la passavano certo meglio. La 45a che aveva tentato di sbucare al di là della catena alle foci del Sele era stata ributtata a valle dai tedeschi con forti perdite, coinvolgendo nella sua fuga anche la 2a corazzata. Noi, semisepolti dalle macerie di Salerno e dai cadaveri nostri e tedeschi non ne potevamo proprio più." Ten.Col. Marcus Lilhammer, cte battaglione fanteria 34a divisione USA
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