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La Battaglia di Gaudo e Matapan

Discussione in 'Wargames - Generale' iniziata da Luigi Varriale, 7 Settembre 2019.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Il suggerimento del prode Daniel Morrison di provare ad andare a disturbare il convoglio con un'aliquota delle forze leggere mi fa venire in mente un appunto mosso da parecchi storici navali italiani e stranieri all'intera operazione:
    dove stava, tanto per cominciare, la necessità di mandare tutta la squadra navale per andare a dar la caccia a dei mercantili, con conseguente difficoltà di conseguire la sorpresa strategica e la messa a rischio delle navi maggiori per un obiettivo tutto sommato marginale. Non sarebbe stato sufficiente fare il tentativo con una divisione di incrociatori veloci, magari scortati da una squadriglia CT?
    Due le considerazioni: la precedente azione di Capo Spada l'anno prima che si era risolta con un insuccesso, e la pressione del comando della Kriegsmarine, per un'azione di forza in grande stile, a cui occorre riconoscerlo, i nostri vertici semplicemente soccombettero per motivi essenziamente politici. Quasi sempre un'operazione militare che sottostà semplicemente ad obiettivi politici perdendo di vista i principi della strategia, è destinata all'insuccesso, alle volte come nel caso di specie, doloroso.
     
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    Ultima modifica: 16 Settembre 2019
  2. metalupo

    metalupo

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    Avalonpro avete provato a cercarlo su sourceforge?
     
  3. Iscandar

    Iscandar

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    Certo se lo dicono gli inglesi...
     
  4. blubasso

    blubasso

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    Assolutamente d'accordo: la guerra di corsa si fa con navi piccole e veloci, su convogli non grandi e malamente scortati, per massimizzare il danno. Quindi DD e CL che possono fungere anche da Anti-Som.
     
  5. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    sì, niente
     
  6. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    29 marzo 0000-0600

    Considerazioni
    E' il turno delle decisioni irrevocabili. Iachino ha raccolto le opinioni dei principali collaboratori e pesa le varie alternative tra di loro. Nel formulare i piani per il prosieguo della battaglia l'ammiraglio deve apprezzare i seguenti fattori.

    • La posizione delle forze principali del nemico è ancora sconosciuta

    • La corazzata ammiraglia di squadra ha subito sensibili danni

    • Due squadriglie CT hanno pure subito sensibili danni

    • La sorpresa strategica ed a questo punto anche quella tattica sono completamente sfumate.
    Dalla parte dei fattori che potrebbero giustificare un proseguimento della missione:

    • Si sono quasi certamente inflitti danni alla divisione di incrociatori leggeri inglesi

    • Uno dei loro cacciatorpediniere è stato certamente affondato

    • Molti loro aerei sono stati abbattuti dall'efficace contraerea del Vittorio Veneto
    Esclusa ogni ipotesi di mandare avanti nel canale del Peloponneso la corazzata, in caso di decisione di proseguire la missione per andare ad intercettare il segnalato convoglio, le alternative sarebbero di mandare una divisione incrociatori scortata da una squadriglia CT, oppure una o due squadriglie di CT senza incrociatori. In tutti e due i casi occorrerebbe privarsi di fondamentali unità sottili che devono essere destinata alla protezione della ritirata del Vittorio Veneto, a meno che di non voler utilizzare gli incrociatori come scorta antiaerea della corazzata navigante verso le coste italiane, prendendosi il rischio di incontrare qualche sommergibile inglese sulla via del ritorno. I SM di Malta potrebbero essere stati avvertiti e messi in agguato da qualche parte. Un tentativo estremo potrebbe essere fatto con la squadriglia CT "da Recco" che ha l'armamento antiaereo menomato da un paio di colpi da 152 incassati, ma per il resto è a posto. Questo consentirebbe di tenere le squadriglie "Alfieri" e "Corazziere" per la scorta al grosso nel rientro alle basi. In una siffatta ipotesi la squadriglia CT "Granatiere" potrebbe fornire al da Recco la copertura aerea, avendo avuto danni gravi all'armamento anti nave ma essendo per il resto nel complesso ancora efficiente.

    Dopo un'ora buona di riflessione, Iachino che in realtà non vuole abbandonare del tutto la missione, decide di provare ad adottare la predetta strategia; ritorno alle basi del grosso ed impiego di due squadriglie CT per andare a cercare il convoglio. Più o meno la strategia suggerita da Daniel Morrison nel forum. Detto questo si parte per il turno. Vedremo se il piano potrà essere messo in atto.

    Fase di assegnazione delle unità dell'asse:
    Flieger Gruppe Ju-88 Offensiva
    Sezione Sm-79 Offensiva

    Fase di assegnazione delle unità inglesi:
    Air Fleet Group Fulmar Intercettazione
    Air Fleet Group Swordfish Offensiva. Considerazioni: avrei messo questo squadrone in Intercettazione adesso che la Forza B "Orion" è a contatto con la squadra italiana per contrastare anticipatamente qualunque movimento italiano scorto dagli incrociatori leggeri di Pridham Wippel. Se non che l'iniziativa in questo turno sarà britannica e quindi si potrà semplicemente, attivazioni aeree permettendo, intervenire subito con gli aerosiluranti.
    Air Fleet Albacore Offensiva
    Squadron Blenheim Offfensiva
    Squadron Sunderland Offensiva

    Fase di determinazione dell'iniziativa: l'iniziativa passa alla Mediterranean Fleet, che nello scorso turno ha inflitto più del doppio dei danni subiti.

    Prima fase d'azione
    Determinazione del movimento navale asse d8=4 due movimenti navali, Inglesi d10(hanno perso una nave nello scorso turno)=8 quattro movimenti navali.

    Fase di movimento del giocatore con l'iniziativa
    L'Orion prova a localizzare al radar il da Recco, non essendo il Vittorio Veneto mai uscito dall'orizzonte radar dell'incrociatore leggero britannico e risultando quindi tutt'ora localizzato. d10=6 nulla circa il da Recco che rimane occultato.
    Tiro di attivazione di entrambi i gruppi di aerosiluranti imbarcati inglesi. Swordfish d10=7 mancata attivazione, Albacore d10=2 attivazione riuscita.
    Il Gruppo Albacore o quello che ne rimane, decolla alla volta della posizione conosciuta della corazzata già offesa in precedenza. La situazione è grave per via del fatto che essendo l'iniziativa al nemico non si è avuto il tempo materiale di predisporre uno schermo antiaereo dei CT. Una squadriglia di sei aerosiluranti arriva da poppa e riesce a sganciare prima che la corazzata riesca ad individuarli con precisione nel buio della notte. Nel frattempo la Forza B "Orion" si limita a mantenere il contatto radar da lontano. Tiro dei siluri degli Albacore d10=10 la corazzata evita i siluri. La corazzata risponde con il fuoco antiaereo reso malagevole dalle condizioni di luce. d10=2 il Vittorio Veneto pur azzoppato finisce la pedina di Albacore, infliggendogli il terzo danno. Il gruppo Albacore cessa di funzionare come unità combattente.
    Gli Inglesi inorriditi tentano il tutto per tutto e cercano di attivare quello che rimane dei Blenheim da Creta. d10=1 attivazione riuscita. Arriva quindi una seconda ondata di aerei sulla corazzata italiana, questa volta bombardieri in quota che non li individua fino a quando non è troppo tardi. d10=1. Un ordigno colpisce in pieno il Vittorio Veneto, penetrando nelle caldaie causando un terzo danno strutturale e togliendo alla grande nave un altro punto movimento. La nave risponde al fuoco con la contraerea che continua a sparare nonostante l'accumularsi dei danni. d10=9 nessun abbattimento.

    Iachino segnala: situazione gravissima velocità ridotta a 10 nodi.
    Considerazione: la situazione comincia ad assomigliare a quella della Bismarck.

    I Blenheim fanno ritorno a Creta riferendo di avere visto un enorme bagliore, segno di avere messo colpi sul nemico.
    La Forza A naviga alla massima velocità di 22 nodi per raggiungere la flotta italiana prima che riesca ad eclissarsi nelle acque protette dalla Regia Aeronautica e dal X CAT. Per il momento le tre corazzate britanniche navigano senza scorta. Con il quarto movimento navale si distende la flottiglia CT "Jervis" a nord di Creta, a protezione dei futuri movimenti della Formidable.

    Fase di movimento del giocatore di reazione.
    Gli apparecchi italiani sono ancora bloccati a terra dalle ore notturne. si tratta di decidere come giocarsi questi due movimenti navali alla luce dei nuovi pericolosi sviluppi. Occorre ad ogni costo dare la precedenza alla protezione della corazzata. La manovra tattica è quindi la seguente:
    Il Vittorio Veneto si porta alla massima velocità possibile sula posizione del Pola e della sua scorta costituita dalla IX Squadriglia CT Alfieri. Dopo di che la III Divisione incrociatori "Trieste" cede la sua scorta di CT della squadriglia "Corazziere" che si va a porre a poppa del neo costituito gruppo Vittorio Veneto/Pola. Il movimento del Corazziere è scoperto dalla divisione "Orion" che batte la posizione del CT italiano al radar. Con questo termina la prima fase d'azione.

    Seconda fase d'azione
    Determinazione del movimento navale asse d8=2 un movimento navale Inglesi d10=6 3 movimenti navali. Di male in peggio.

    Fase di movimento del giocatore con l'iniziativa
    Sorprendentemente in questa seconda fase d'azione Cunnigham decide di risparmiare i suoi dissestati contingenti aerei. si decide di sfruttare fino in fondo invece la capacità di combattimento notturno della Royal Navy. L'Orion si infila a poppa del Corazziere, che ha già individuato precedentemente, facendosi proteggere dal buio. L'idea e quella di entrare nel suo esagono e bersagliare il caccia italiano, riacquisendo nello stesso tempo la corazzata al radar. L'incrociatore inglese striscia quindi nelle terga della squadra italiana. Ma questa volta le vedette ben allerta del cacciatorpediniere avvistano la nave nemica in avvicinamento ed aprono prontamente il fuoco. con le torri di poppa. d10=6 mancando il bersaglio. L'incrociatore nemico risponde d10=2 con una salva micidiale e ben guidata dai radar di tiro, alla corta distanza. Colpito in più punti il CT ha velocità ridotta a 20 nodi ed artiglieria leggera AA gravemente danneggiata. Ma galleggia ancora con due danni strutturali su tre. Il suo ruolo di scorta AA è però adesso fortemente in dubbio. La nave inglese è stata localizzata, ma a sua volta ha riacquisito al radar la grossa sagoma del Veneto ed ha pure localizzato il Pola e la sua scorta.

    Fase di movimento del giocatore di reazione
    Gli Italiani hanno un movimento navale in questa fase. Iachino decide di mandare il Pola a disimpegnare la squadra con un attacco diretto contro l'Orion. L'ingaggio tattico prosegue quindi in questa maniera. Con un solo movimento navale, il Pola muove da solo andando a cercare il duello con l'incrociatore leggero nemico. Occorre menomare questa nave britannica che continua a tenere informato il suo comando su posizione e movimenti della squadra. Il Pola arriva nell'area di presa di contatto navigando a lento moto. Individua prima il Corazziere semidistrutto con incendi a bordo e poi anche l'incrociatore britannico che tenta di occultarsi tra il fumo provocato dallo scontro precedente. Poi d'improvviso le vampe provenienti da levante a corta distanza illuminano in pieno la spettrale nave inglese. d10=5 un colpo da 152 arriva sull'incrociatore italiano e mette fuori uso un certo numero di cannoni dell'armamento secondario. La risposta del Pola è quasi contemporanea. d10=8 a vuoto.

    Terza fase d'azione
    Determinazione del movimento navale asse d8=1 zero movimenti navali Inglesi d10=10 cinque movimenti navali.
    Considerazioni: il comando e controllo italiano si sta rapidamente degradando.

    Fase movimento del giocatore di reazione
    nulla

    Fase movimento del giocatore con l'iniziativa (che mi sono dimenticato di dirvi, nella terza fase d'azione muove per secondo)
    Si tenta di attivare il gruppo Swordfish per attaccare il nuovo ghiotto bersaglio italiano apparso sulla scena: il Pola. d10=1, gli Swordfish decollano alla volta della posizione del Pola e del sinistrato Corazziere. Sono anch'essi rimasti in pochi ma attaccano con coraggio. Le navi italiane non individuano l'incursione notturna mentre gli aerosiluranti conoscono già la posizione del nemico. d10=1 Il Pola incassa un siluro ed il CT Corazziere due. La nave sottile salta per aria come un petardo di capodanno portando con sé tutto l'equipaggio alla morte, mentre il Pola subisce danni da urto agli impianti elettrici delle torri e agli strumenti ottici. Mantiene però ancora intatta la sua velocità. L'incrociatore risponde con la sua contraerea nonostante i danni subiti: d10=8 nessun aereo nemico abbattuto.
    Con i movimenti navali, l'ammiraglio Cunnigham completa lo schermo protettivo dei CT attorno alla sua portaerei e con questo il turno arriva alla sua conclusione.

    Considerazioni: la partita si fa davvero pericolosa per gli Italiani. Gli Inglesi coordinando magnificamente aviazione navale e navi di superficie hanno assestato un altro colpo alla squadra italiana. polverizzando peraltro un cacciatorpediniere col siluro. E' capitato al corazziere, poteva benissimo capitare al Pola, che per ora è stato fortunato e non ha registrato danni irreversibili. La capacità delle navi italiane di combattere di notte permane scarsa. Enorme la sorpresa invece per l'efficienza delle apparecchiature inglesi. Non mi stupisco che dopo questa battaglia, gli Italiani nella guerra vera non uscirono mai più di notte. Gli Inglesi pareggiano il conto dei Caccia affondati; Ilex contro Corazziere. Ho come l'impressione che sul progetto di attacco ulteriore al convoglio nemico, Ianchino ci abbia ripensato. La perdita della XII squadriglia CT "Corazziere" pone nuovi ed immediati problemi.
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    Ultima modifica: 16 Settembre 2019
  7. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Ci vuole una bella botta di fortuna, altrimenti anche la Vittorio Veneto rischia di fare una brutta fine.
    Per quanto riguarda le due squadriglie CT inviate alla ricerca del convoglio, le farei rientrare, anche se a questo punto qualunque decisione rischia di essere quella sbagliata.
     
  8. Prostetnico

    Prostetnico

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    A latere: sono sempre stato scettico sulle meccaniche di gioco pesantemente basate sui dadi (o comunque sulla "sorte"). Io sostengo che in questi casi la stessa partita andrebbe giocata due volte in contemporanea: una coi risultati dei dadi, l'altra con gli stessi risultati a parti invertite, il vincitore si ottiene mediando i risultati delle due.:sneaky:
     
  9. metalupo

    metalupo

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    In effetti il tiro dei dadi per il movimento e/o l'attivazone ad ogni fase, specie se girano male può essere molto castrante.
    Nell'intera battaglia, fino ad ora, i Britannici hanno mosso le navi più del doppio degli italiani.
     
  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Il movimento delle navi fa parte dell'imponderabile delle manovre che è imponderabile anche nella realtà.
    Proprio in questa battaglia, se esaminate i resoconti, vi accorgerete che spesso le varie divisioni italiane non riuscirono a coordinare i movimenti. Nello scontro di Gaudo gli incrociatori italiani non riuscirono a coordinare con la corazzata per punire a dovere la forza B di Pridham Wippel, e qualcosa di simile capitò anche ali Inglesi tra le varie componenti della Forza A.

    Alla fine dei conti però, quello che fa veramente la diffferenza sono le capabilities delle varie pedine nel combattimento diurno, notturno, capacità di far intervenire o meno l'aviazione, capacità di localizzare il nemico ecc. Diciamo che riuscite a coordinare bene le navi; e se non riescono a mettere i colpi a segno? Vi ricordo che in tutta la guerra la marina italiana non riuscì mai e dico mai a mettere un deciso colpo a segno su una nave inglese con i cannoni antinave.

    Nel regolamento esiste comunque anche una variante opzionale che prevede di muovere un numero fisso di navi per ogni fase d'azione (numero totale diviso 3) che elimina completamente il fattore caso nel numero dei movimenti navali per singola fase. Io non l'ho adottata perché ripeto non mi sembra che sia il numero di navi mosse per fase che fa la differenza, ma cosa queste navi possono in realtà fare. L'incertezza sul numero di navi mosse aumenta secondo me il bisogno di pianificare in anticipo, che è parte integrante di qualunque operazione di guerra.
     
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  11. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    29 marzo 0600-1200

    Apprezzamento della situazione:
    La corazzata ha bisogno urgente di essere districata dalla situazione e di tornare alla base.
    L'incrociatore Pola ha anche subito sensibili danni, ma la sua velocità è intatta.
    Occorre liberarsi della fastidiosissima presenza della divisione "Orion"
    Questo turno è giorno, quindi gli Inglesi devono stare attenti

    Fase di assegnazione delle unità dell'asse.
    Sezione Aerosiluranti Sm-79 Intercettazione
    Considerazione: gli Inglesi hanno l'iniziativa e dovranno muovere l'Orion che è già localizzato. Mi serve quindi un elemento aereo pronto ad intercettare il movimento (sempre se l'attivazione riesce).
    Flieger Gruppe Ju-88 Intercettazione.
    Considerazione: puntiamo tutto sul fatto che se l'Orion muove si riesca a scagliargli contro tutte gli apparecchi disponibili; e subito, senza necessità di dover lanciare nessuna missione di ricognizione che dividerebbe le forze.

    Fase di assegnazione delle unità inglesi
    Air Fleet Albacore distrutto
    Air Fleet Swordfish Offensiva
    Air Fleet Fulmar Intercetttazione
    RAF Blenheim Offensiva

    Fase di determinazione dell'iniziativa: rimane in mani inglesi; gli Italiani non hanno causato il doppio di perdite rispetto a quelle subite, nel turno precedente.

    Prima fase d'azione
    Determinazione del movimento navale asse d10=3 un movimento navale, Inglesi d10=5 due movimenti navali

    Fase di movimento del giocatore con l'iniziativa
    Come si è detto l'Orion ha bisogno di disimpegnarsi dalla precaria posizione in cui si trova, anche perché durante gli ingaggi precedenti ha subito leggeri danni che ne hanno pregiudicato sensibilmente la velocità. Se si ritira potrà usare tutti i suoi due punti movimento disponibili, dal momento che quando le navi sparano per rispondere al fuoco nemico non consumano punti movimento, cosa che accade invece se sono loro che iniziano il tiro. Quindi L'Orion, tuttora localizzato ed alla luce del giorno muove un esagono a sud est per disimpegnarsi dalla squadra italiana. Non appena questo avviene, il Pola apre il fuoco di intercettazione del movimento nemico alla distanza di un esagono d10=5 colpo mancato (sarebbe stato a segno alla distanza di 0 esagoni, ma il tiro delle navi italiane a lunga distanza è dimezzato per via dei noti e storici effetti della dispersione delle salve che afflisse l'artiglieria navale italiana per tutta la guerra. L'Orion risponde a questo fuoco mentre si allontana d10=8 e manca anch'esso il bersaglio.

    A questo punto scattano le intercettazioni dell'aviazione dell'asse sulla nave nemica che a un esagono di distanza, di giorno, rimane localizzata. Attivazione Sm-79 d10=5 fallita (sono più incacchiato io con la Regia di quanto lo furono gli ammiragli italiani storici), ed attivazione del Flieger Gruppe Ju-88 d10=2 riuscita. A questo punto gli Junkers decollano in gran fretta dalla Calabria e si dirigono decisi verso la forza di Pridham Wippel per l'attacco in quota. L'Orion li individua ben prima che arrivino in posizione di lancio ed inizia il concerto antiaereo impiegando tutte le armi disponibili d10=6 i bombardieri passano indenni e sganciano il loro carico bellico d10=7 non colpiscono nulla. Non si fanno decollare i Fulmar dalla Formidable in quanto si calcola che non arriverebbero in tempo per l'intercettazione. Terminati questi eventi, l' Orion completa il suo movimento con il secondo esagono. A questo punto le due formazioni contrapposte perdono il contatto l'una con l'altra.

    Gli inglesi hanno ancora un movimento navale e muovono di un esagono a nord ovest la corazzata Warspite.

    Adesso inizia la routine dei voli di ricognizione per riacquisire la posizione della squadra italiana. Protagonisti sono i soliti Sunderland di Alessandria. Gli apparecchi a lunghissimo raggio britannici compiono un largo giro da sud lungo la formazione italiana per portarsi da ovest alla posizione presunta del grosso del nemico. Gli Inglesi devono cominciare a stare attenti a queste manovre perché se la squadra di Iachino riesce a muovere un'altro paio di esagoni a ponente, entrerà nel limite massimo del raggio d'azione della caccia italiana basata in Calabria. C'è un gruppo di G50 disponibili ed uno di CR42. Comunque in questo turno i Sunderland possono ancora fare gli smargiassi e si portano ad ovest del Vittorio Veneto che arranca sotto la copertura diretta della IX squadriglia CT "Alfieri". Ad un esagono il Sunderland tira per l'avvistamento d10=6 ed avvista il complesso italiano (ancora grazie al radar di bordo ASV, senza il quale 5 era il numero di successo massimo) di cui dà la posizione al comando della forza A.

    Tiro di attivazione per gli Swordfish d10=9 fallito. Tiro di attivazione dei Blenheim di creta d10=1 riuscito. I bombardieri medi inglesi decollano da Iraklion e fanno giro largo sulla terraferma greca per evitare la contraerea del Pola che si sa navigare a poppa del Vittorio Veneto. Gli Inglesi si giocano il tutto e per tutto, ben sapendo che alla pedina dei Blenheim manca un solo danno per fare la fine degli Albacore della Fleet Arm. Si presentano i Blenheim a nord est del complesso Vittorio Veneto Alfieri, con i portelli aperti per il bombardamento in quota. La squadriglia "Alfieri" è la prima ad individuare gli apparecchi nemici; dà l'allarme all'ammiraglia e predispone i suoi pezzi antiaerei. Tiro Alfieri d10=4, tiro Vittorio Veneto d10=4 I Blenheim non passano. Della squadriglia che si presenta, 3 vengono abbattuti dall'uragano di fuoco della corazzata e gli ultimi due si ritirano e cessano di costituire una unità combattente efficace (terzo ed ultimo danno subito dalla pedina dei bombardieri medi inglesi). Questo farà probabilmente abbassare la cresta agli albionici; ora rimane loro solo una squadriglia aerosilurante per gli attacchi aerei. Con questo termina la fase movimento inglese.

    Fase movimento del giocatore di reazione. Nessun movimento navale perché è già stato speso dal Pola quando ha aperto il fuoco sull' Orion. Gli apparecchi sono tutti in intercettazione quindi qui termina la prima fase d'azione.

    Considerazioni:
    Gli Italiani respirano un attimo. Sono ad due esagoni dalla copertura della caccia basata in patria. Nelle prossime fasi d'azione, rimane da recuperare il Granatiere, e da rinforzare lo schermo antiaereo del Vittorio Veneto con l'Abruzzi, il da Recco ed il Trieste.

    Ci aggiorniamo per la seconda fase d'azione.

    P.S Direi che il convoglio oramai lo lasciamo perdere.
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  12. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Direi che è andata meglio di quanto pensassi, temevo davvero il peggio. Fondamentalmente la missione è terminata, unico obiettivo è il rientro senza ulteriori perdite.
     
  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    29 marzo 0600-1200

    Seconda fase d'azione
    Determinazione del movimento navale asse d10=6 tre movimenti navali, Inglesi d10=4 due movimenti navali

    Fase di movimento del giocatore con l'iniziativa
    Cunningham richiede una seconda missione di ricognizione aerea da parte dei Sunderland, ma essendo la seconda sortita nello stesso turno, diventano soggetti anche loro al tiro di attivazione d10=3 riuscita. I velivoli da ricognizione a lungo raggio questa volta girano a nord del Peloponneso. Non appena lasciano la costa a nord est della posizione del Vittorio Veneto la corazzata ed la squadriglia "Alfieri" provano l'avvistamento d10=8 d10=2. L'Alfieri dà l'allarme aereo. I Sunderland provano a localizzare la formazione italiana da un esagono di distanza d10=7 falliscono e devono tornarsene ad Alessandria per una volta con le pive nel sacco.

    Gli Inglesi hanno due movimenti navali: Cunningham apprezza che data l'ultima posizione conosciuta della squadra navale nemica, le sue corazzata non ce la farebbero a raggiungerla in tempo e quindi ordina alla Forza B almeno di dare la caccia alla squadriglia CT che ancora si trova a levante di Creta. L'Orion muove nell'esagono del Granatiere e le due formazioni si avvistano reciprocamente ed automaticamente (turno diurno e distanza 0 esagoni). Gli Inglesi si mordono le mani perché non hanno pensato a mettere gli Swordfish in intercettazione, ma contano di poter distruggere la squadriglia "Alfieri" a cannonate. A tal uopo, con il secondo movimento navale portano nell'esagono anche la 10a flottiglia CT "Stuart". Prime che questo possa avvenire però, si tenta di attivare una missione di intercettazione aeronavale con gli Sm-79 che sono in intercettazione d10=4 Riuscita! Gli Sm 79 decollano da Rodi alla volta della scena dell'azione. Sul loro tragitto vengono localizzati dal Carlisle che sta scortando il convoglio AG 9, che lancia un messaggio di scoperta a tutta la Med Fleet. Arrivati sulla zona vengono fatti segno dal fuoco antiaereo dell'Orion d10=2 Noooo! La pedina del Buscaglia avendo un solo punto danno è distrutta. Nel 41 l'aviatore italiano non aveva ancora la fama con cui lo conosciamo oggi, ma un minuto di silenzio comunque per la sua dipartita in eroica azione contro il nemico. Gli Inglesi muovono dunque la flottiglia CT "Stuart" nell'esagono del Granatiere e da questi vengono localizzati. Naturalmente lo scontro è inpari anche perché se vi ricordate il Granatiere ha quasi tutta l'artiglieria devastata da danni precedenti: Orion d10=8 e manca il bersaglio. Stuart d10=10 le sue granate cadono lontane. Il Granatiere risponde con quello con cui può ancora sparare d10=7 nulla di fatto. A questo punto, nella fase movimento italiana il CT riuscirà a battersela tra la punta del Peloponneso e l'isola di Kithira

    Fase di movimento del giocatore di reazione
    Prima di battersela come ho detto, e sfruttando la conoscenza della posizione della Forza B, la squadriglia "Alfieri" tenta di attivare gli Junkers perché effettuino un bombardamento in quota d10=2 attivazione riuscita. Ancora una volta i tedeschi decollano dalla Calabria ed arrivano sull'area della Forza B. Sfortunatamente vengono individuati ad un esagono di distanza dall'Orion, che riesce ad attivare la CAP di Fulmar che è in crociera difensiva attorno alla loro portaerei a due esagoni dalla posizione della formazione di incrociatori inglesi. I Fulmar decollano senza attivazione (Aviazione navale con zero sortite nel turno) e si avventano sugli Junkers. d10=5 ed i bombardieri passano, poi c'è lo sbarramento antiaereo della Forza B d10=5 e d10=7 ed i bombardieri passano. Sganciano il carico d10=1 e mettono a segno un colpo sull'Orion danneggiandolo seriamente e mettendogli fuori uso tutte le apparecchiature elettriche radar incluso.
    Poi avvengono i tre movimenti navali italiani. In primo luogo il Granatiere deve levarsi di mezzo. Si porta sul Pola per fornirgli la scorta antiaerea, visto che l'artiglieria leggera del CT è ancora efficiente. Gli altri due movimenti navali sono senz'altro spesi sul Vittorio Veneto e sull'Alfieri, per portarsi finalmente sotto la copertura aerea basata a terra il che pone termine allo scenario.

    Bilancio finale dell'operazione:
    Perdite:
    Italiani:un CT affondato (corazziere), una corazzata seriamente danneggiata (Vittorio Veneto), un IP seriamente danneggiato (Pola), due CT leggermente danneggiati (Granatiere e da Recco), 2 aeroplani abbattuti

    Inglesi: un CT affondato (Ilex), un IL molto gravemente danneggiato (Orion), 36 aeroplani abbattuti.

    Scopo strategico dell'operazione italiana: fallito.

    Considerazioni: cosa dire di questa ricostruzione di Matapan. I turni notturni si sono rivelati devastanti per le navi italiane. La squadra non può come a suo tempo non poté misurarsi a parità di numero con la Med Fleet, anche se in questa ricostruzione le perdite navali sono state più o meno bilanciate. Le perdite aeree degli Inglesi sono da ascriversi parte alla fortuna che ha arriso ai dadi contraerei italici in questa particolare partita ma anche all'uso veramente intensivo fatto dell'arma aerea nella simulazione, ben superiore a quello fatto nella battaglia storica.

    Nel ricostruire questa battaglia mi è vieppiù apparso chiaro come lo scopo strategico dell'operazione fosse mal concepito e di difficile realizzazione a causa della presenza della portaerei inglese in mare ed a causa della superiorità del nemico in un combattimento protratto su più giornate. La simulazione di questa battaglia mi ha fatto venire in mente anche un'altra cosa alla quale non avevo mai pensato: Gli Inglesi non hanno mai schierato nel Mediterraneo più di una portaerei in maniera stabile. Immaginate cosa avrebbe potuto accadere con attacchi combinati di più gruppi aerei sulle nostre forze (stile Midway o Mar dei Coralli) qualora il nemico avesse per esempio avuto la possibilità o la volontà di schierare in teatro due portaerei. Ciò avrebbe voluto dire ondate di attacco con quattro gruppi di aerosiluranti. Lascio a voi immaginare le conseguenze. Buon per noi che gli Inglesi abbiano sempre considerato il Mediterraneo come un teatro navale secondario rispetto ai loro sforzi principali in Atlantico o avremmo visto sorci molto ma molto più verdi.

    Mi auguro che questo AAR sia stato di vostro gradimento e vi anticipo quattro parole sul prossimo:

    LI FERMEREMO SUL BAGNASCIUGA
     
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  14. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Non vedo l'ora di seguire il prossimo AAR!
     

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