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Italiani, qui bisogna morire !

Discussione in 'Wargames - Generale' iniziata da Luigi Varriale, 30 Maggio 2019.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Turno 10 ore 17.00

    Ci troviamo dunque al turno topico di questa battaglia. Il piano è di dare l'assalto alla baionetta con il battaglione camicie rosse di Carini. Quest'ultimo obietta a Garibaldi che forse sarebbe meglio attendre che il I battaglione si riassetti sotto la guida del Capitano Melandri, che ha sostituito Bixio alla guida del reparto. Garibaldi risponde che il tempo dell'attesa è finito e Carini, rosso di vergogna per aver solamente mosso un'obiezione all'attacco, non può far null'altro che adeguarsi. Sguainata la spada si mette alla testa dei suoi uomini. Con sua gran sorpresa e con un misto di giubilo e preoccupazione da parte dei ragazzi, Garibaldi si pone anch'egli nelle prime linee della schiera del battaglione incitando i suoi.

    "Italiani !!" grida il prode Giuseppe Gril...; volevo dire Garibaldi. "Qui bisogna morire !!"

    Le camicie rosse, galvanizzate dalla presenza del capo e dall'istinto di scambiare volentieri la loro morte con la sua protezione, pur anco senza munizioni, si fanno intorno ad entrambi gli alti ufficiali per dare inizio alla carica.

    L'artiglieria di Orsini apre finalmente il fuoco il rimbombo secco e acuto dei suoi 4 libbre, e dalla destra aprono il fuoco pure le guide, sul battaglione napoletano in linea che sta loro di fronte circa 300 metri. Si vede qualche soldato nemico cadere ma la linea nemica rimane salda. All'ordine di Garibaldi, la schiera comincia a muovere in avanti, tamburini ed ufficiali in testa. Cammina da prima, poi accelera e poi si lancia in una corsa sfrenata nelle ultime decine di metri con le baionette in resta a mo' di muro d'acciaio. Da dietro al battaglione nemico appare una seconda linea di cacciatori napoletani. Non sono tanti, più o meno 250 uomini superstiti dei turni passati. Prendono la mira ed aprono il fuoco. Perdite poche. I Napoletani tirano nervosi. Il secondo battaglione borbonico, quello che sta in prima schiera è come paralizzato e sul punto di ritirarsi. Non spara. alla fine i suoi ufficiali riescono almeno a mantenerlo sul posto ed a evitare che si squagli.

    Al momento buono, quando i Garibaldini sono a circa un centinaio di metri dal contatto, il Generale Varriale dà l'ordine ai suoi cannoni di aprire il fuoco. C'é tempo per una salva devastatrice. Dal picco dell'abitato, appostati sulle ultime rampe d'accesso i due cannoni da 6 tuonano e le due palle atterrano miracolosamente subito dietro la schiera garibaldina; hanno fallito il colpo.

    L'impatto con la linea napoletana è tremendo. Una trentina di fanti borbonici cadono immediatamente sotto le baionette nemiche. I sopravvissuti generosamente cercano di tenere quella massa di scalmanati. Garibaldi e Carini combattono anche loro con la spada e col revolver. Nel secondo round di combattimento corpo a corpo, i Garibaldini spacciano completamente l'indebolito battaglione napoletano. I pochi scampati fuggono in disordine sul battaglione cacciatori. Fortunatamente non sono abbastanza per disorganizzarne le fila.

    Varriale osserva con orrore la scena e capisce che questo è il momento dove si decidono vittoria o sconfitta. Da freddo professionista qual'è, la sua reazione è immediata. Grida al comandante dello squadrone cacciatori di contro caricare subitaneo il nemico da una parte, e prega dall'altra che il De Cosiron al comando dei carabinieri agisca di iniziativa per tirare, o meglio contro assaltare la massa nemica che minaccia lo sfondamento.

    E qui avviene l'onta: i cavallegeri, seppur spronati dal loro capitano, di fronte alla scena di carneficina che si para loro dinnanzi guardando in basso all'indirizzo della mischia, titubano; i cavalli recalcitrano sentendo il nervosismo dei loro padroni e la carica non s'effettua.

    De Cosiron invece smentisce la sua fama di non brillante ufficiale, e d'iniziativa si lancia sul fianco sinistro del batttaglione garibaldino senza alcuna esitazione; encomiabile il comportamento dell'ufficiale borbonico. Chissà se avesse visto l'azione nella battaglia reale come si sarebbe portato.

    Il battaglione di carabinieri borbonici, con De Cosiron in testa esce urlante dalle case dov'era schierato, come una furia. Con una leggera conversione a sinistra si lancia sul fianco del battaglione di camicie rosse. Per una attimo il panico prende i Garibaldini, che non s'aspettavano la mossa. Garibaldi s'avvede del pericolo ed incita i suoi a resistere. Fa appena in tempo a schierare una compagnia sul fianco, ma occorre combattere corpo a corpo; non ci sono né il tempo né le palle per colpire il nemico col fuoco. I reparti viciniori hanno già attivato in questo tuno e rimangono spettatori, inclusa l'artiglieria d'Orsini.

    Il secondo impatto è non meno tremendo del primo, con l'aggiunta che i Garibaldini sono parzialmente colti sul fianco. Le falangi ocra delle uniformi dei carabinieri napoletani penetrano nelle file rosse come una massa di celerini sulla folla. Ma invece che manganelli usano baionette e spade. Un sottufficiale tira indietro il Generale Garibaldi un soffio prima che venga macellato, ed è Carini stesso, che a evitare guai peggiori, dà l'ordine di ritirata; cosa che Garibaldi non gli perdonerà mai.

    Il II battaglione di Carini si ritira dietro lo schermo di guide e picciotti e la battaglia per questo turno si placa. Ma le forze di Garibaldi sono disperse; il battaglione suo scompigliato e con forti perdite, quello del fu Bixio ancora in riorganizzazione. E la città di Calatafimi non l'hanno presa. I Borboni non hanno la forza immediata e forse nemmeno la volontà di spingere a fondo il contrattacco essendo anche loro esausti e temendo che l'artiglieria di Orsini possa sbilanciare ancora la battaglia a favore del nemico.

    Ragion per cui dichiaro la contesa finita con la vittoria tattica dei Borboni, anche se strategicamente Garibaldi è ancora vivo e come minimo può iniziare una campagna di guerriglia.

    Quello che mi interessava analizzare l'ho analizzato: Landi mai e poi mai avrebbe dovuto mollare l'osso come fece, anche una volta che le sue forze sul Pianto dei Romani fossero state sconfitte.

    E quindi non mi resta mié lettori che ringraziarvi ancora e come sempre di aver seguito contanto scenario e vi do appuntamento alla prossima battaglia.
     
    Ultima modifica: 8 Giugno 2019
  2. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Metalupo Grazie per il tuo commento.
    Sono daccordo con te al 100%. Dal punto di vista dello scenario però mi prudevano troppo le mani di vedere come finiva. Ho considerato l'ipotesi di aspettare la riorganizzazione del I battaglione garibaldino, ma temevo che la prolungata fucileria a cannoneria a truppe ferme mi avrebbe rovinato lo schieramento prima dell'attacco. La potenza di fuoco dei Borboni a quel punto della contesa, era sicuramente superiore a quella dei (non più) mille che risentivano sempre più della scarsezza di munizioni. Aveva ragione il Garibaldi vero quando affermò che questo scontro o lo si vinceva in fretta o lo si perdeva.
     
    Ultima modifica: 8 Giugno 2019
  3. metalupo

    metalupo

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    La morte di Bixio è stata una bella sfortuna per le camice rosse, se non avveniva con anche il 1° battaglione in attacco le cose sarebbero state un pò diverse per i Borboni.
     
  4. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Come minimo i loro carabinieri avrebbero avuto altro di cui preoccuprsi che di attaccare il II battaglione.
     
  5. blubasso

    blubasso

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    Luigi, mi hai fatto venire voglia di giocare anche a me per il Risorgimento italiano.
    Sai se esistono per PC battaglie simili?
     
  6. metalupo

    metalupo

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    Ai tempi, anni '90, esisteva un bel gioco tattico, Age of Rifles, per cui dei fan avevano creato la campagna sul risorgimento italiano.
    Purtroppo lo scoperto tardi e non sono riuscito a farlo girare sui windows dal 98 in poi, era un gioco per DOS che usava delle librerie grafiche non più supportate e compatibili.
    Un vero peccato perchè era un bel simulatore tattico per scontri tra fine '700 ed inizio '900, con un bel editor di campagne e battaglie ed una libreria di armaenti abbastanza completa, per quel che ne sò io dell'argomento.
    Ho provato a cercare qualcosa di simile negi anni ma fino ad ora non ho trovato nulla per quel periodo, la cosa più simile che ho visto è Steel Panter per il periodo storico successivo, ma non mi pare abbia l'editor dell unità.
     
  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    ce l'ho. E lo faccio girare con dosbox. Negli scenari degli utenti c'è anche la battaglia di Calatafimi, ma gli ordini di battaglia sono sbagliati. Per il periodo nulla è mai stato prodotto di meglio. Ne credo mai lo sarà.
    Tutti i wargames di quel tempo sono incentrati esclusivamente sulla guerra civile americana...due palle !!
     
  8. metalupo

    metalupo

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    Ta le campagne che ricordo, oltre all'omnipresente guerra civile americana, c'era anche la guerra Franco Prussiana, una selezione di campagne coloniali Britanniche e la guerra tra USA e Messico.
    La campagna risorgimentale non ho mai avuto occasione di provarla, quando ho scoperto che esisteva non avevo più il gioco.
     
  9. Amadeus

    Amadeus

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    Non mi posso allontanare un attimo dal forum che già mi ritrovo due/tre campagne del Varriale con AAR completato! :D
    Questa è sicuramente quella che mi ha preso di più, anche se hai usato uno stile un po' troppo arcaicheggiante per la tua prosa, un italiano più vicino al Machiavelli che al Bandi. ;)

    Complimenti, comunque per la scelta sempre originale e mai banale delle situazioni da giocare. :smug:
     
  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    vero, vero...ti dirò che l'italiano del risorgimento è il più ostico di tutti
     
  11. Iscandar

    Iscandar

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