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Cos'è il genio?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Maxim Hakim, 15 Novembre 2014.

  1. qwetry

    qwetry

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  2. GyJeX

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    ah... il caro vecchio perbenismo all'italiana... Come già visto in altre occasioni, i rom continueranno a vivere in roulotte o nei camper e useranno le case in affitto per quelle due o tre docce l'anno, che ne abbiano bisogno o meno, sia chiaro, eh.
     
  3. bacca

    bacca

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    nelle case in affitto ci tengono le ragazze a fare cash ....

    Leggevo che a Vicenza IL COMUNE PAGA le bollette al campo, pur di evitare che l'utenza idrica venga chiusa € 47.000.

    I Rom fanno bene, è così che si fa, se ne fottono e vivono felici
     
    Ultima modifica: 31 Maggio 2017
  4. Prostetnico

    Prostetnico

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    e chissà chi sono i clienti delle ragazze
     
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  5. GyJeX

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    Guarda che anche Roma paga le bollette dell'acqua del Vaticano :rolleyes:
     
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  6. bacca

    bacca

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    li in effetti e da moh che fottono e vivono felici ...

    ahhh ,un fulmine :dead: !
     
  7. GyJeX

    GyJeX

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    naaaa... è solo il teaser di @maie :lol::lol:
     
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  8. Mappo

    Mappo

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    Perché l'Italia è al sicuro dal terrorismo di ISIS....
    I nostri servizi segreti sono riusciti a decrittare un messaggio, inviato dall’ISIS ai suoi militanti, nel quale si invita a puntare su altri paesi perché “fare un attentato in Italia è troppo difficile”. Ecco da dove deriva la sicurezza mostrata dal nostro Ministro dell’interno che qualche giorno fa ha ricevuto dai servizi un rapporto riservatissimo con il resoconto di successivi fallimenti in serie per impossibilità operativa dei vari tentativi di attentato terroristico.
    Secondo la ricostruzione di questo rapporto due terroristi dell’ISIS sarebbero arrivati in aereo a Napoli per eseguire la missione del “castigo” contro gli infedeli, come appresso dettagliato:
    Domenica, 1 novembre ore 14.47
    Arrivano all’aeroporto internazionale di Capodichino, provenienti dalla Turchia; passano indenni il controllo dei passaporti, anzi il poliziotto addetto al varco dei cittadini non UE, di carnagione nera, gli fa l’occhiolino, il che fa ritenere ai terroristi di essere in un ambiente favorevole con una buona rete di complicità. Tuttavia non escono dall’aeroporto se non dopo otto ore, perse in attesa della consegna delle valigie che non sono apparse sul nastro trasportatore.
    La società di gestione dell’aeroporto non si assume alcuna responsabilità della perdita dei bagagli che scarica sulla compagnia aerea il cui sportello è stato però già chiuso subito dopo l’atterraggio dell’aereo. L’impiegato dell’aeroporto addetto al deposito bagagli consiglia ai terroristi di provare a ripassare il giorno dopo: “chissà, con un po’ di fortuna…”
    Ore 22,50
    Usciti dal terminal i terroristi non trovano più il complice che doveva consegnare loro l’esplosivo. Decidono di prendere un taxi per farsi portare in albergo. Il tassista li osserva dallo specchietto retrovisore e, avendo capito che sono stranieri, li porta a passeggio per tutta la città by night per 3 ore e mezza. Dal momento che i due non parlano, né si lamentano per questi giri a vuoto, neanche dopo che il tassametro raggiunge i 700 Euro, il tassista confabula con qualcuno via radio e decide di fare il colpo gobbo: arrivato alla rotonda di Villaricca, si ferma e fa salire un complice che fingeva di essere una persona investita bisognosa di cure. Tassista e complice derubano i viaggiatori dopo averli ricoperti di mazzate e li abbandonano esanimi al Rione 167.
    Lunedì, 2 novembre ore 4.30
    Al risveglio, dopo la mazziata, ambedue i terroristi che prudentemente avvertiti sulla mariuolaggine italica avevano messo i passaporti e alcune banconote da 100 dollari nei calzini, riescono a raggiungere l’albergo sito in zona piazza della Borsa.
    Ore 9,00
    Dopo un breve riposo e una lavata i due non fidandosi più del taxi decidono di prendere a noleggio un’auto presso la Hertz di piazza Municipio. Quindi si avviano in direzione aeroporto per incontrarvi il complice che doveva consegnare l’esplosivo, ma giusto prima di arrivare a piazza Mazzini, rimangono bloccati da una manifestazione di studenti uniti alle tute bianche anti-global e ai disoccupati napoletani che non li lasciano passare.
    Ore 12,30
    Arrivano finalmente in piazza Garibaldi, e lì decidono di cambiare dei soldi per muoversi più liberamente. Mentre consultano il tavellone dei cambi esposto vengono avvicinati da un trafficante dai modi gentili che si offre di fare un cambio vantaggioso. I due accettano : i loro dollari vengono cambiati in biglietti da 100 e da 50 Euro falsi.
    Ore 15.45
    I terroristi arrivano all’aeroporto di Capodichino dove incontrano il complice che, dopo un solenne cazziatone per il ritardo di 24 ore, consegna loro i biglietti di viaggio per Milano e la borsa di esplosivo necessaria a far esplodere l’aereo che devono prendere, sulla verticale del Duomo.
    I due innescano la bomba e si avviano ai controlli di sicurezza decisi a farla scoppiare tramite telefonino se il metal detector ne rivela la presenza. Passano indenni il controllo di sicurezza perché la macchina metal detector non funziona, ma al gate c’è un intoppo: i piloti Alitalia hanno proclamato uno sciopero improvviso di 4 ore perché chiedono la riqualificazione salariale e la riduzione dell’orario di lavoro.
    Ore 22
    Sembra che possa iniziare l’imbarco, ma le hostess di terra dell’Alitalia chiedono la pinza obliteratrice per annullare le carte di imbarco e i biglietti come richiesto dalla circolare di sicurezza del Ministero dell’Interno. Le pinze non si trovano e le hostess non consentono l’imbarco.
    L’altoparlante annuncia che in alternativa i passeggeri con il solo bagaglio a mano possono fare il cambio di carta di imbarco e prendere il volo della Ryan Air, le cui hostess non fanno storie, con destinazione Alghero e poi Milano, che però porta 6 ore di ritardo.
    I passeggeri vengono accampati alla meglio nelle sale d’attesa, alcuni giocano a carte, altri intonano canti popolari, altri litigano per occupare le poche sedie vuote, altri ancora gridano slogan contro il governo, contro i piloti e le hostess, inneggiano alla rivolta e minacciano gli stewards!
    Arrivano la polizia e i carabinieri in assetto anti sommossa che cominciano a dare manganellate a destra e a manca, contro tutti, accanendosi in particolar modo sui due terroristi che sono gli unici a non partecipare alla gazzarra.
    Dopo una mezz’oretta di parapiglia gli animi si calmano e ciascuno si medica e si pulisce alla meglio.
    Ore 23
    I due terroristi tumefatti e acciaccati, si avvicinano al banco della Ryan Air per cambiare i biglietti per l’aereo diretto a Alghero-Milano, con l’intenzione di farlo esplodere in volo. Il responsabile della Ryan Air che gli da i nuovi biglietti tace completamente sul fatto che nel frattempo il volo è stato cancellato e riprogrammato per il giorno dopo alla stessa ora.
    Ore 23,30
    Ignari di questo inganno, sapendo di dover partire dopo alcune ore discutono che forse converrebbe fare subito l’operazione dell’attentato direttamente nella hall d’attesa ancora piena di viaggiatori. Hanno quasi preso la decisione in questo senso quando suonano le sirene dei pompieri che intervengono per una sospetta fuga di gas. Questo fatto li convince a desistere perché l’esplosione della bomba sarebbe stata fatta passare dai media come fatto accidentale della fuga di gas togliendo all’ISIS ogni scopo propagandistico. Quindi pensano che sia più opportuno manifestare questa opera di carità verso la città risparmiando quanti stanno a terra in attesa del gran botto in volo che significherebbe la morte certa di tutti i passeggeri. Affamati si dirigono al ristorante che sta per abbassare la saracinesca. Il cameriere comunica che la cucina è già chiusa e che possono prendere solo gli avanzi freddi. A gesti e con frasi incerte ordinano ciascuno una pizza e una frittata con le cipolle, che dall’aspetto verdastro dovevano stare là da un paio di giorni. Mentre fanno per pagare il conto si accorgono che la borsa con l’esplosivo che avevano appoggiato sulla sedia al tavolo è scomparsa. Allora decidono di non restituire con il vassoio i coltelli usati per la pizza, con i quali pensano di minacciare il pilota dell’aereo da far precipitare e schiantare sul Duomo.
    Martedì 3 novembre, ore 3,55
    Quando manca poco alla supposta chiamata di imbarco i due vengono colti da dolori lancinanti causati dalla frittata e dalla pizza avariata. Si contorcono dal dolore e i sorveglianti chiamano l’autoambulanza che li porta all’Ospedale Cardarelli. Al pronto soccorso non c’è nessun medico di guardia e dopo aver aspettato alcune ore nel corridoio vengono sottoposti a visita. Ma il referto è infausto: non si tratta di salmonellosi, come originariamente ipotizzato, ma di sospetto colera. Quindi vengono di corsa trasferiti nel reparto di isolamento. Nell’ascensore l’infermiere fa cadere a terra i fogli delle cartelle cliniche e li raccoglie mischiandoli ad altre cartelle di altri pazienti.
    Ore 9
    Arriva il primario, che dopo un’altra ora abbondante esamina le cartelle scambiate dagli infermieri a cui fa un solenne cazziatone perché i due ricoverati non debbono stare nel reparto di isolamento, ma avviati subito in sala operatoria. Quindi uno viene spedito al reparto di chirurgia e l’altro nel reparto di terapia intensiva cardiologia. Al primo viene asportato il rene destro assolutamente sano, mentre al secondo viene impiantato un pacemaker di fabbricazione cinese, acquistato sul mercato nero dal direttore amministrativo che fa la cresta sugli acquisti, rivelatosi ben presto difettoso.
    15 novembre, domenica, ore 15
    Dopo tre domeniche dalla loro partenza per la missione e 14 giorni di tribolazione i 2 poveracci escono dall’ospedale. Non hanno più la macchina che avevano lasciato all’aeroporto e cercano di tornare in taxi in albergo. A causa di un’interruzione stradale per una voragine il tassista è costretto a fare un giro che li porta nei pressi dello stadio San Paolo dal quale escono migliaia di tifosi incazzati neri perché il Napoli ha perso in casa col neopromosso Frosinone terz’ultimo in classifica per 3-1, con due rigori assegnati nei minuti di recupero. Una banda di ultrà della “Masseria Cardone”, blocca tutte le macchine e costringe i passeggeri a proseguire a piedi. I due poveracci che non sanno rispondere a chi li chiama in dialetto napoletano sono scambiati per tifosi del Frosinone e vengono inseguiti. Raggiunti subiscono una caterva di legnate e rimangono a terra tramortiti. Come se non bastasse, il capo degli ultrà, tale “Peppino o Ricchione”, consuma l’ultimo sfregio e abusa sessualmente di loro.
    Ore 18
    Finalmente gli ultrà se ne vanno e i due terroristi decidono di ubriacarsi per la prima volta nella loro vita come estremo sacrificio, per non sentire il dolore delle percosse e si infilano in una bettola della zona portuale dove gli rifilano del vino adulterato con metanolo. Ancora dolori lancinanti e nuovo ricovero d’urgenza al Cardarelli con l’unica autoambulanza che trasportava già due feriti degli scontri allo Stadio. In ospedale dall’analisi del sangue dei terroristi malconci viene riscontrata la sieropositività all’HIV con immediato isolamento e terapia intensiva.
    24 novembre, martedì
    I due malcapitati firmano la liberatoria per l’ospedale per ottenere di essere rilasciati e con gli ultimi soldi in tasca riescono a pagare un contrabbandiere che con una zattera li porta in Libia in stato molto malridotto, orbi per l’etanolo e debilitati dall’infezione.
    Prima di salpare lanciano un SMS ai loro mandanti, intercettato dalla polizia postale, giurando che non avrebbero più osato fare un attentato in Italia, dove è impossibile operare.
    Il Ministro dell’interno subito informato convoca una conferenza stampa per dichiarare che l’Italia è al sicuro.
     
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  9. PCMaster

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  14. bacca

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  15. GyJeX

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    ma dove c'è la X c'è un tesoro da dissotterrare ?
     
  16. maie

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    La X non indica mai il punto dove scavare:

     
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  17. Mappo

    Mappo

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    Che poi, questa perla non l'ha scritta certo il ministrO Fedeli, che probabilmente non conosceva neppure l'esistenza di un Regno di Sardegna o peggio ancora di un Ducato di Savoia ma qualcuno del suo staff, mentre era farina del sacco di Renzi l'affermazione ben più grave che la battaglia di Gavinana del 1530, dove morì l'eroe dell'indipendenza fiorentina Francesco Ferrucci, non si svolse sulle colline pistoiesi (dove in realtà si svolse), ma nell'omonimo quartiere di Firenze.
     
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  18. DistruttoreLegio

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  19. bacca

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    Meglio lui che Ines satto
     
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  20. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Hai idea delle prese in giro a scuola?
     
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