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Perché il crollo del mondo comunista?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Pandrea, 17 Settembre 2014.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Tra il 1988 e il 1989 Gorbaciov annunciò quella che sarebbe passata alla Storia come "Dottrina Sinatra", secondo la quale era finito il tempo dell'interventismo sovietico nelle questioni interne ad altri paesi comunisti tipico della Dottrina Breznev e ciascuna democrazia popolare poteva costruire la sua strada verso il socialismo.

    Però la strada verso il socialismo che scelsero tutti i regimi dell'Est fu quella di terminare l'esperienza socialista, in pochissimo tempo: una targa in Repubblica Ceca recita: "Polonia - 10 anni; Ungheria - 10 mesi; Germania Est - 10 settimane; Cecoslovacchia - 10 giorni; Romania - 10 ore".

    La Storia pare mostrarci un consenso popolare assolutamente nullo a regimi durati quasi 40 anni, tenuti in piedi soltanto dalla minaccia dell'Armata Rossa, con fughe di centinaia di migliaia di persone verso l'Ovest alla prima apertura delle frontiere e sconfitte elettorali dei partiti comunisti con scarti di decine di punti percentuali.

    Come fu possibile che tutti i paesi comunisti, appena fu concessa un po' di libertà, abbandonarono in massa il comunismo? Furono davvero per 40 anni niente più che occupazioni militari straniere?
     
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  2. Rio

    Rio

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    I paesi comunisti avevano una pessima burocrazia, clientelismi vari, e una schiera di pochi eletti che gestivano il potere (in pratica, l'Italia di oggi senza la bandiera rossa).
    Il popolo giustamente voleva quello che da ovest sbandieravano come "libertà", quindi...
    Economicamente poi, la forbice della ricchezza personale era smisuratamente dalla parte degli occidentali
     
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  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Almeno i clientelismi vari dovevano volere il mantenimento dell'apparato comunista. Perfino Pinochet prese il 45% dei voti al referendum per la sua rielezione, un consenso per quanto indotto molto più forte dei partiti comunisti nel 1989, questo nonostante una dittatura molto più feroce.
     
  4. Carlos V

    Carlos V

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    Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, alle nazioni "liberate" dall' Armata Rossa, non fu concesso esprimersi liberamente per decidere quale assetto politico darsi: al governo furono semplicemente posti dei funzionari fedeli all'URSS e fatta accettare questa cosa in modo unilaterale.
    D'altronde non deve stupire che i regimi fantoccio siano crollati alla prima occasione utile: basti ricordare episodi come la rivolta di Budapest del 1956 o la Primavera di Praga del 1968 (ben prima di Gorbaciov) per rendersi conto che i regimi non hanno mai avuto un consenso popolare.
    È ovvio che una volta passata la paura dell'Armata Rossa e le relative repressioni la gente abbia iniziato ad alzare la testa come avrebbe voluto fare da molto tempo. E in quei Paesi il Comunismo vuole essere dimenticato, come una pagina triste della loro storia; pensa che in Ungheria il politico più amato è l'ammiraglio Horty (una sorta di Mussolini ungherese, di simpatie fasciste) e nemmeno un personaggio del successivo governo comunista.
     
    Ultima modifica: 17 Settembre 2014

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