me lo studio e poi lo applico in WITP, uso i giapponesi e obbligo @cohimbra a tenere gli esportatori di democrazia
Non credo proprio che accetterebbe, ma se anche per ipotesi lo facesse, probabilmente nel bel mezzo di Midway il suo animo jappo riemergerebbe e al grido "Banzaiiiiii" autoaffonderebbe le sue portaerei
Mi piace molto questo pezzo: That doesn't mean it couldn't have won World War II. Sounds counterintuitive, doesn't it? But the weak sometimes win. As strategic sage Carl von Clausewitz recounts, history furnishes numerous instances when the weak got their way. Indeed, Clausewitz notes that it sometimes makes sense for the lesser contender to start a fight. If its leadership sees force as the only resort, and if the trendlines look unfavorable -- in other words, if right now is as good as it gets -- then why not act? There are three basic ways to win wars according to the great Carl. One, you can trounce the enemy's armed forces and dictate whatever terms you please. Short of that, two, you can levy a heavier price from the enemy than he's willing to pay to achieve his goals. The value a belligerent assigns his political objectives determines how many resources he's prepared to expend on those objectives' behalf, and for how long. Taking measures that compel an opponent to expend more lives, armaments, or treasure is one way to raise the price. Dragging out the affair so that he pays heavy costs over time is another. And three, you can dishearten him, persuading him he's unlikely to fulfill his war aims." Si applica perfettamente anche alle decisioni Tedesche nella prima e seconda guerra mondiale.
Caro silvan, Mi sembra che tu torni sul tuo cavallo di battaglia, Davide contro Golia. Ho letto il passo, ma essendo io privo di qualsivoglia mentalità strategica, non comprendo come da tali assunti riguardanti i massimi sistemi si possa passare a tradurli in pratica. Ti spiego, o ci provo, le mie perplessità. Parlo dei giapponesi, come da titolo. Il primo, mi pare fuori questione, penso che tu ne convenga. Il secondo, mi pare che i giapponesi ci abbiano provato in tutti i modi, il prezzo che hanno chiesto e' stato altissimo. Poi, quando si trattava di pagare probabilmente il più alto, gli esportatori di democrazia hanno tirato due bombe e fine. Il terzo, mi pare parimenti che abbiano provato in tutti i modi. Mandare dei ragazzi su degli aerei a schiantarsi di proposito sulle navi nemiche credo sia un modo per spezzare il coraggio del nemico, ma come sappiamo non è bastato. Quindi, teoria molto avvincente, ma valida quando, a mio modesto parere, la sproporzione tra la forze consente ancora di applicarla. Mi sbaglio?
Caro Lirio non è un mio cavallo di battaglia, ma una chiave di lettura che ha radici lontane e che mi fa piacere l'autore dell'articolo condivide. Non sbagli, la risposta sta nello stesso articolo: "Quantity has a quality all its own. No amount of willpower or martial virtuosity can overcome too lopsided a disparity in numbers."
L'articolo ci dice 5 modi in cui il Giappone avrebbe potuto vincere e alcuni paiono abbastanza inconsistenti: 1) non fare due (o più) guerre alla volta: l'autore "sorvola" sul fatto che l'aggressività giapponese nell'Asia continentale ha determinato la rottura dei rapporti con gli USA, la successiva necessità di acquisire del petrolio e conseguentemente la necessità di invadere i possedimenti olandesi ed inglesi nel pacifico. Insomma, non avrebbe potuto fare "una cosa per volta" come suggerito dall'articolo perché avrebbe significato riappacificarsi completamente con gli USA, abbandonando i propositi di espansione in Cina. In sostanza, avrebbe dovuto tornare sulle sue posizioni nel 1941, permettendo agli USA una decisiva vittoria diplomatica... Come avrebbe potuto invadere le indie olandesi senza dichiarare guerra gli USA/UK, non è dato sapere... 2) e 3) in sostanza avrebbero dovuto ascoltare Yamamoto a livello strategico e non lasciargli fare i piani operativi. Mah... Sulle responsabilità di Yamamoto (Midway su tutte) se ne è parlato anche qui sul forum, è evidente che si poteva fare meglio, ma mi pare un po' un ragionamento fine a se stesso. Il problema dei giapponesi è che non potevano fare errori. Quando hanno sbagliato, non hanno mai avuto la capacità di recupero. Entrambi i contendenti hanno perso la flotta ma mentre gli USA ne hanno costruita una enorme ed invincibile, dall'altra parte sono rimasti con poco o nulla. Gli USA potevano aspettare e lo sapevano benissimo... Ciao.
Beh, tu parli di una chiave di lettura (immagino ti riferissi all'articolo nella sua interezza). Secondo me la chiave di lettura che da l'articolo ha parecchi punti dubbi, tutto qui. Saluti
No, io ho citato solo un frammento dell'articolo e sottolineato in grassetto il pezzo che ho commentato. La chiave di lettura è generale e riguarda le decisioni che portano a volte il paese piu debole economicamente ad attaccare il piu forte. Sulle decisioni operative del Giappone non ho detto nulla.