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Dal macellaio - Obiezione di coscienza inside

Discussione in 'Off Topic' iniziata da maie, 11 Marzo 2014.

  1. maie

    maie

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    Oggi sono andato dal macellaio. Volevo dei nodini di vitello da fare ai ferri.

    Entro, saluto, prendo il numero, aspetto.

    "Buongiorno, 2 nodini di vitello grazie"

    "No guardi, io sono un macellaio pro-life. Non vendo carne di nessun tipo. Anzi, a dirla tutta sono vegetariano. Guardi, dietro a lei c'è il bancone con l'insalata. L'insalata fa bene. L'insalata è bella."

    In Italia 7 ginecologi su 10 sono obiettori di coscienza.

    http://roma.corriere.it/notizie/cro...ri-4189e63a-a8ef-11e3-a393-9f8a3f4bf9ce.shtml

    " Ospedale Pertini, Roma. Qui è tutto da maie. Vi restituisco la linea."

    " Rientriamo in studio e grazie al nostro inviato maie da Roma. Ma ora cambiamo argomento. Papa Francesco oggi ha stupito il mondo ancora una volta. Il Papa pellegrino è salito sull'aeroplano portando a mano la sua stessa valigia, dando una lezione di umiltà al mondo intero. Guardiamo insieme il servizio."

    :approved:
     
  2. cohimbra

    cohimbra Guest

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    E che macellaio è?! Deve mettere l'insegna Verduraio Pro-Life: Nessuna chiocciola è stata uccisa cogliendo le ns verdure.

    Riguardo gli obiettori nella sanità sono piuttosto netto: dovrebbe essergli proibito di esercitare in strutture pubbliche.
     
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  3. GyJeX

    GyJeX

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    Guarda che i vegetariani non sono persone che amano gli animali, ma persone che odiavo visceralmente i vegetali
     
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  4. Hendioke

    Hendioke

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    This. Non sono contrario al principio dell'obiezione di coscienza, ma se la legge (e il buon senso) dice che deve essere garantito il servizio il servizio va garantito!

    Anche senza essere così drastici da sbattere fuori dal pubblico tutto gli obiettori direi che il 50% degli ostetrici e delle ostetriche di ogni ospedale dovrebbero essere non obiettori e che se un medico non obiettore diventa obiettore durante la sua carriera alterando l'equilibrio a favore dei non obiettori deve essere immediatamente trasferito in altra struttura dove gli obiettori non raggiungono il 50%. Se ciò non è possibile va licenziato, se licenziandolo si dovesse creare un vulnus al servizio de reparto ostetrico del suo ospedale gli è andata male e continuerà a operare aborti finché non si sbloccherà la situazione.

    Ah, e chi è obiettore mentre svolge servizio pubblico ma accetta di operare aborti privatamente, facendosi pagare e magari anche intramoenia, dovrebbe essere interdetto a vita da ogni mansione pubblica, foss'anche il bidello (e pagare una multa salatissima).
     
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  5. cohimbra

    cohimbra Guest

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    Non si tratta di sbattere fuori o altro. Se quel servizio (in strutture pubbliche) dev'essere garantito, lo devi garantire.
    Se la tua obiezione è in contrasto con questo, non devi esercitare in strutture pubbliche. Semplice, chiaro e lineare.
    Se fai il macellaio, vendi carne. Se vendi solo insalata, sei un ortolano. Semplice, chiaro e lineare.
    :)
     
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  6. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Beh no non mi sembra chiaro. Non sta scritto da nessuna parte che un medico che non vuole abortire sia obbligato a far abortire, anche perché tutti a parole siamo bravi a difendere l'aborto ma poi estirpare una vita del grembo di sua madre è tutta un'altra storia, solo che appunto come diceva Hendioke devi far sì che in ogni ospedale ci siano dei medici che possano eseguire un'operazione. Comunque IMHO basare i dibatti pubblici su fatti di cronaca di cui non si sanno ancora i retroscena, e che vengono gonfiati ad arte dalla stampa per vendere notizie, la trovo una cosa abbastanza triste.
     
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  7. Enok

    Enok

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    Un dato che personalmente mi rende orgoglioso.

    Riguardo la questione del Pertini, mi pare ovvio che se la legge prevede la possibilità di abortire, il servizio deve essere garantito dagli ospedali pubblici in qualsiasi caso. Però, insomma, eviterei il paragone con i macellai: la loro funzione è quella di vendere carne, così come quella dei medici è curare le persone. L'aborto è un qualcosa in più, estraneo al giuramento di Ippocrate.
     
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  8. bacca

    bacca

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    Basterebbe permettere l'aborto farmaceutico anzichè l'operazione e finirebbero stì problemi. Ma dico perchè una deve ordinarsi la pastiglie su ebay RISCHIANDO, quando potrebbe dargliele una struttura pubblica che la può assistere. In fodno basta una persona, non ci vuole neanche chissà che...
     
  9. maie

    maie

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    Non dovrebbe. Visto che questa situazione induce l'aumento degli aborti clandestini
     
  10. Hendioke

    Hendioke

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    Credo sarai meno orgoglioso quando rifletterai sul fatto che la maggior parte degli obiettori di coscienza:

    a) obietta perché a essere un non obiettore NON si fa carriera (i non obiettori sono così pochi che praticamente praticano solo aborti e, abbastanza giustamente, nessuno fa carriera per aver fatto sempre e solo la stessa operazione, soprattutto se non ci sarebbe nessuno a sostituirti) E/O
    b) sono obiettori per il SSN ma appena gli allunghi qualche giallone (banconote da 500) nei loro studi privati scoprono improvvisamente una coscienza progressista.
     
  11. Enok

    Enok

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    @Hendioke
    Trovo divertente che mi inviti a riflettere e poi spari due fesserie da baretto di periferia.
     
  12. Caronte

    Caronte

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    Se il servizio non viene garantito a causa dell'elevato numero di medici obbiettori, ci sono poche soluzioni:
    - si lascia la facoltà al dirigente di spostare i medici obbiettori in altre strutture, richiamandone altri da altre (o solo garantendo il servizio con medici provenienti da altre strutture, come credo si faccia in veneto/lombardia con ovvi costi per la colletività)
    - si incrementa l'uso della RU486 (anche se le obiezioni vengono fatte non solo da ginecologi/infermieri,ma anche da personale non medico)
    - si toglie l'obiezione di coscienza, senza valore retroattivo (cioè la si toglie per chi si iscrive a Medicina dal prossimo anno).
    Personalmente sono per la terza soluzione, considerando che il medico "obiettore nel pubblico ma non nel privato" è una realtà abbastanza consolidata, così come il medico che considera la pillola del giorno dopo come un aborto, facendomi sorgere seri dubbi sulle sue competenze e sul valore della laurea.
    Altrimenti andiamo pure avanti come adesso, con una situazione di illegalità tollerata. A quel punto però dovremmo tollerare anche tutte le altre forme di "illegalità culturali", quindi niente trasfusioni forzate ai testimoni di Geova come è stato fatto in altri ospedali.
    La mia opinione personale in questo caso conta poco, fino a che lo stato ha deciso che la pratica è legale e deve essere garantita, si parla di una legge dello stato: se questa viene violata da qualcuno, è giusto che questo qualcuno ne paghi le conseguenze.

    Per rispondere a Enok: purtoppo i due casi citati sono realtà consolidate e non "fesserie", inoltre vorrei ricordarti che nessun medico di nessuna specializzazione è obbligato a lavorare nel pubblico. Un medico obiettore serio può sempre e comunque lavorare nel privato dove la legge gli garantisce la possibilità di non praticare un procedimento medico legale,ma che lui non ritiene etico. Esiste anche questa possibilità, anche se la più semplice è lo stipendio assicurato dal posto pubblico.
    Chissà perchè si tratta però di una scelta praticata da pochi obiettori, o forse solo da quelli dove l'etica viene veramente prima del portafoglio.
     
    Ultima modifica: 12 Marzo 2014
  13. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Tre parole che rendono inattuabile quanto hai appena affermato:

    Ordine dei medici.
     
  14. Hendioke

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    Mica tanto due fesserie. Sulla seconda ti ha già risposto @Caronte e la prima è una triste realtà che si può anche indurre dai dati. Se 7 ginecologi (o ostetrici non ricordo mai bene qual è la categoria che s'occupa dell'aborto) su 10 sono obiettori questo vuol dire che i 3 su 10 rimanenti devono farsi carico di tutto il lavoro il che vuol dire necessariamente che fanno quasi solo quello (spostandosi spesso da una struttura all'altra) e che non sono facilmente rimpiazzabili. Non sono esattamente due fattori (specialmente l'ultimo) che favoriscono la carriera.
    Questo ingenera un circolo vizioso per cui molti medici che entrano nel pubblico si proclamano obiettori anche se in realtà non avrebbero problemi a operare aborti (sul principio prevale il desiderio di una carriera normale e uno stile di vita semplice).

    Vi è poi un discorso che ancora non abbiamo toccato ed è il connubio politica-sanità. Che le assunzioni e parte delle promozioni in Italia siano spesso inquinate dalla mano politica è un fatto assodato e se capitano casi, come è la Lombardia, in cui le nomine subiscono una influenza politica e la classe politica è saldamente anti-abortiva succede quel che è effettivamente successo: la Lombardia è l'unica regione, assieme alla Campania, dove la quasi totalità dei medici è obiettore (percentuali oltre il 90%). Poi ovviamente se hai soldi da spendere il medico che privatamente di prende lo trovi.

    Purtroppo. Personalmente sarei per l'eliminazione degli Ordini (e lo dico da aspirante avvocato) o comunque di una buona parte degli stessi.
     
  15. rawghi

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    Fonti? No perché sinceramente qua in Lombardia non ho mai visto persone disperate perché non trovano nessuno per un'IVG...
    Scusami ma sono un po' d'accordo su quanto dice @Enok , non è perché dite in due una cosa che viene "assodata" per vera, ma è perché vengono riportate delle fonti, altrimenti diventa il solito "i dipendenti pubblici non fanno una mazza, i politici sono ladri, i negozianti evadono e i dipendenti non fanno niente..."
     
  16. Hendioke

    Hendioke

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    L'avevo letto in un articolo tempo fa in una inchiesta di Repubblica.

    Ok, ho cercato e ho trovato questo. http://www.youtrend.it/2012/07/02/trend-obiezione-coscienza-aborto/

    Dal che risulterebbe che ricordavo (o lessi all'epoca oppure Repubblica cacciava balle) male: l'obiezione presso i ginecologi è prossima al 70% in Lombardia e supera l'80% in Campania, mentre secondo Laiga (che però è di parte) al di là dei numeri il 90% delle richiede di aborto terapeutico (dopo la 12°settimana) vengono rifiutati.

    In ogni caso, restano numeri sconfortanti.
     
  17. rawghi

    rawghi Moderator Membro dello Staff

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  18. Caronte

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  19. TFT

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    Personalmente sono sempre stato contro l'aborto.

    Ma il succo non è tanto il numero degli obiettori ma semplicemente che i veri obiettori sono pochissimi, la grossa maggioranza lo fa di convenienza del tipo " guarda io sono obiettore e non posso farti abortire...però se vieni nel mio studio e mi dai 300 euro potrei chiudere un occhio".
    E qui si apre un discorso sulla malasanità italiana che potrebbe farci stare qua da adesso fino alla fine dei tempi
     
  20. Hendioke

    Hendioke

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    Personalmente trovo che l'aborto sia una pratica terribile sia sotto il profilo fisico che psichico, da permettere ma che dovrebbe essere l'ultima spiaggia cui deve rivolgersi una donna.
    Prima dovrebbe esserci un'educazione sessuale seria, un accesso agevolato ai contraccettivi e incentivi seri e strutturali alle famiglie (riconoscere permessi di paternità ai padri, sussidi ai genitori poveri ecc. ecc.).
    Peccato che in questo Paese molti che sono contro l'aborto sono anche contro contraccettivi ed educazione sessuale, dovremmo tutti figliare fintanto che il signore ce ne manda.
     

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