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la flotta cristiana verso Lepanto

Discussione in 'Età Moderna' iniziata da archita, 28 Novembre 2012.

  1. archita

    archita

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    Quando la flotta cristiana al comando di Don Giovanni d'Austria partì il 14 settembre da Messina essa era costituita in quattro squadre di cui una era di funzione di riserva. La disposizione era voluta dall'ammiraglio Doria che propose le navi a vela sulle ali mentre le galeazze ( una specialità che avrà ruolo fondamentale ) dovevano rompere lo schieramento avversario con i cannoni a bordo e Doria stesso si sarebbe premunito di comandare di persona l'ala destra lasciando a Giovanni il centro e Bargarigo all'ala sinistra e tenendo Santa Cruz in retroguardia. In totale erano al loro comando 207 galee,6 galeazze,28 vascelli e 32 fra fregate e brigantini recando con sè circa 30000 soldati. Venezia era proprietaria di metà delle galee più pesanti rispetto alle controparti genovesi e insieme a loro partecipavano anche due unità dei Savoia mentre il centro era costituito dalle navi più grandi fra cui l'ammiraglia di Giovanni che recava a bordo il fior fiore degli archibugieri spagnoli. L'ordine di Malta mise a disposizione tre galee ma nonostante il numero ebbero un ruolo importante per la superiore capacità marinaresca dei capitani. Le squadre non marciavano tutte insieme ma procedevano a intervalli di diverse miglia nautiche sopratutto l'avanguardia a circa 10 miglia con scopo di intercettazione. Intanto i turchi avevano inizialmente come base Preveza ma quando valutarono erroneamente l'entità della flotta cristiana si ritirarono a Lepanto per rifornirsi e avere rinforzi ( circa 300 navi ). Intanto gli alleati una volta giunti a Corfù ebbero esitazioni e divergenze su cosa fare e anche assillati da crescenti problemi logistici. Inoltre una volta ripreso il viaggio scoppiarono pure tumulti fra italiani e spagnoli sulle navi e litigi fra comandanti sopratutto fra Giovanni d'Austria e Venier. Dopodichè la flotta raggiunse Capo Bianco poi Cefalonia dove fu appresa la notizia della caduta di Famagosta. La notizia rese lo scopo iniziale della spedizione un fallimento ( aiutare Cipro ) e si decise comunque di cercare la flotta turca ( sopratutto grazie alle insistenze di Venier ). L'avanzata rallentò per difficili condizioni climatiche e ci furono anche problemi ( le galee dell'avanguardia rimasero bloccate nel golfo di Patrasso, delle navi tedesche neppure si mossero da Corfù ). I turchi invece non accettavano la battaglia e rimasero chiusi nella base di Lepanto fino a quando si ebbe la decisione impprovvida da parte di uno dei comandanti ( Muezzinzade Ali ) di uscire dal porto contro i pareri del resto dello Stato Maggiore ( Mehmed Bey e Pertev Pascià ). La Squadra di Doria raggiunse il lato nord delle Curzolari quando fu segnalata la presenza imminente di navi turche e da quel momento entrambe le flotte si sarebbero disposte manovrando di notte. La flotta turca avrebbe incontrato la disfatta per l'avvento dell'artiglieria navale e per la potenza delle armi da fuoco e la vittoria avrebbe dato lustro a Venezia ma le navi a remi della Serenissima erano anche esse destinate ad un lungo tramonto combattendo insieme alle navi a vela degli spagnoli che avrebbero dominato i mari ben più lontani del Mediterraneo...
     
  2. Mauro92

    Mauro92

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    Questa non è stata una delle prime battaglie navali in cui si fece ricorso all'artiglieria ?
     
  3. archita

    archita

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    come artiglieria da polvere da sparo le galeazze furono rivoluzionarie per l'epoca ma per il caso di Lepanto e per il periodo considerato i cannoni avevano ruolo iniziale di rottura ma ancora si combatteva alla vecchia maniera cioè arrembaggi e scontri fra fanterie come lo si faceva praticamente dalle guerre puniche.
     
  4. zethani

    zethani

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    L'aspetto rivoluzionario delle galeazze era il posizionamento dei cannoni sulle fiancate. Prima di allora l'artiglieria era presente sulle navi con il solo cannone di corsa, posto sulla prua della barca e inclinato verso l'alto: si puntava infatti a colpire il fasciame della nave avversaria per impedirle di fare manovra e quindi abbordarla con relativa facilità. Per il resto si dava allegramente di sperone, come giustamente fatto notare da Archita.

    Il posizionamento sulle fiancate invece, dava la possibilità di spazzare la coperta con l'artiglieria e di colpire lo scafo della nave, accentuando il potere dirompente dell'arma. Se non sbaglio, prima della battaglia di Lepanto a molte galee fu rimosso il rostro per abbassare l'angolo di tiro del cannone di corsa proprio per questo motivo, su suggerimento di Giovanni d'Austria. La mia fonte cmq non è il massimo dell'autorità (Arrigo Petacco) e potrebbe essere una cavolata.

    Ma le galeazze ebbero davvero un'effetto concreto nel determinare le sorti della battaglia o furono soltanto un elemento disturbatore circoscritto alle sole fasi iniziali?
     
  5. archita

    archita

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    nella battaglia di lepanto le galeazze furono devastanti all'inizio seminando il panico al centro dello schieramento ottomano che tra l'altro si basava sulle frecce dei giannizzeri evitando quanto possibile anche il confronto diretto con i soldati cristiani meglio protetti con vari tipi di protezioni individuali.

    tuttavia si usavano navi con cannoni sulle fiancate anche prima e gli inglesi sperimentavano tecniche sempre più all'avanguardia pur conservando gelosamente vecchie tradizioni e l'esempio più famoso è la Mary Rose che manteneva caratteristiche di nave medievale ( alta balconata residuo delle antiche torri ) e cannoni ai lati progettati appositamente per la battaglia navale anche se va detto che ancora la battaglia di linea non era ancora concepita. Gli scontri si preferivano individualmente oppure,come a lepanto, in mischia per collegare i ponti.
     
  6. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Battaglia esaltata prima e sminuita poi (molto poi), qual'è la verità? Colpo decisivo per convincere i turchi ad impegnarsi ad est piuttosto che ad ovest o assolutamente irrilevante per il Sultano?
     
  7. archita

    archita

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    di certo Lepanto non comportò la distruzione della flotta ottomana nè la fine delle sue incursioni. Inoltre nonostante l'inferiorità tecnologica di fronte alle micidiali galeazze essi, guidati da Mehmet Scirocco e dal genovese Caur Ali, misero in pericolo l'intero schieramento cristiano aggirando il centro verso il fianco sinistro nei pressi del promontorio di Malcantone. La battaglia poteva essere perduta se Barbarigo stesso con la sua ammiraglia e con il sacrificio della galea Santa Maria Maddalena non fosse riuscito a fermare in tempo la pericolosa manovra.

    la sconfitta della flotta cristiana avrebbe avuto conseguenze forse più gravi per il mediterraneo cristiano che sarebbe stato esposto molto di più alle scorrerie anche se era ormai finito il tempo delle vere invasioni da jihad via mare in Italia.
     
  8. Carlos V

    Carlos V

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    Mi pare che i cannoni posti sulle fiancate delle navi furono utilizzati già dai Portoghesi in occasione della guerra contro gli Arabi agli inizi del '500 ed erano disposti pure su più ordini, anche se le navi portghesi erano caravelle per la navigazione oceanica e non galee.
     
  9. archita

    archita

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    La cosa che colpisce di Lepanto è che anche i turchi usavano artiglieria a bordo ma i turchi non usavano palle con catene e le palle erano di pietra e le galee turche erano praticamente inermi al fuoco nemico per le scarse protezioni a prua e per assenza di pavesate per i rematori. La scarsa protezione fu una delle ragioni del catastrofico impatto con le galeazze e il danno fu ulteriormente provocato dal fatto che le galeazze una volta tirata una bordata giravano per permettere l'azione all'altra fiancata ( erano navi a remi, quindi più facile in fla serrata manovrare così in linea ) mentre sparavano i cannoni a poppa e a prua. Insomma delle vere e proprie "fortezze galleggianti".
     
  10. archita

    archita

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    non solo le galeazze ebbero un ruolo decisivo nella battaglia ma i veneziani avevano anche galee formidabili per il teatro. Esse avevano 10 cannoni fra cui ben 8 disposte a prua e 2 a poppa. Il cannone principale di prua era il "corsiero" pesante due tonnellate ed era uno dei primi esempi di cannone a mitraglia navale ( tirava rottami di ferro ) e assolutamente devastante sulle poco protette galee turche. A destra e a sinistra di quel mostro c'erano mezzecolubrine di bronzo che sparavano palle di ferro e alle estremità, un concetto modernissmo per l'epoca, cannoni brandeggiabili. A poppa invece erano montati due moschetti a retrocarica che avevano funzione di impedire abbordaggi su quel lato. La velocità era mantenuta sui 3 nodi in media a remi ma in battaglia per tempi limitati arrivava a 7 nodi con un sistema o "alla sensile" (In pratica i rematori sedevano in tre per banco e ognuno dei tre maneggiava un remo lungo circa 10 metri e pesante 55 chili con l'aiuto della "pedagna" che permetteva di appoggiare il piede e di sedersi sul banco tirando all'indietro ) oppure con il sistema "alla scaloccio" ( cioè 3-5 rematori e un unico remo pesante ma per il periodo della battaglia era ancora un innovazione ) o anche un sistema alternativo fra i due basata su due remi per banco vogati uno da tre uomini e l'altro da quattro. Il sistema dei 3 uomini per remo era più comunemente usato anche per le "galere" che venivano spinte non solo dai cittadini liberi ma anche da prigionieri musulmani ( cosa che in genere i veneziani evitavano per le navi più grandi e difatti i turchi a proprie spese avrebbero assistito all'ammutinamento e perdita di diverse navi a Lepanto a causa di prematori cristiani prigionieri ). Le Galere erano affiancate da piccole imbarcazioni denominate "fregatine spalverate" ( in pratica le prime fregate ) e da una versione più piccola della galera stessa denominata "fusta". I turchi usavano una versione simile alla "galera" che era la galeotta ( anche i cristiani usavano galeotte però più piccole ) che era usata in riserva ed era l'unica unità di nave pesante per i turchi e nella battaglia ce ne erano 60 ( o circa 30 secondo altre ipotesi ) che insieme ad 10 galee di riserva arrivavano ad avere 90 cannoni ( tra l'altro di minore potenza ) e non c'era proprio confronto con appena 6 galeazze che nell'insieme arrivavano a circa 200 cannoni tutte con palle di ferro...
     
  11. archita

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    Prima delle galeazze i veneziani avevano sempre un ottima flotta ma subirono una cocente disfatta a Zonchio e a Zante nel 1499 a causa di ordini non eseguiti e infatti Lepanto fu persa per la sfortuna e per il farraginoso sistema di comando fra ammiragli spesso soggetto a precedenze di gerarchia sociale o minato da discordie personali :(

    ( p.s: mi riferivo alla perdita della base di Lepanto in conseguenza alle battaglie navali fra il 1499 e il 1500, non alla battaglia del 1571 )
     
  12. rajAs

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    Stando quanto ho letto nel libro di Alessandro Barbero, la battaglia di per sé fu più che altro una vittoria propagandistica, nel senso che l'anno dopo la disfatta la flotta ottomana era già stata rimessa in piedi (cosa che non si può dire della lega cristiana, non per quanto riguarda le navi ma riguardo la diplomazia - Venier aveva addirittura fatto impiccare un capitano spagnolo) sotto la guida di Uluç Alì, l'unico ad averla scampata (e che obbligò Gianandrea Doria alla ritirata, ma qui la faccenda è contorta).

    Se non si fosse capito da che parte sto, basta guardare l'avatar :)

    Oltre alla scarsa quantità di artiglieria, la stessa potenza di fuoco dei soldati era molto inferiore nella parte ottomana (a parte i giannizzeri, ben pochi usavano gli archibugi). Il lato destro ed il centro della flotta ottomana furono sfondati senza nemmeno l'intervento delle riserve cristiane (di cui tra l'altro gli ottomani nemmeno sapevano l'esistenza).
     
  13. Pandrea

    Pandrea Guest

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    strano però: perché tutta questa sottovalutazione dell'artiglieria navale da parte dei turchi, i quali erano tra i primi al mondo nell'artiglieria di terra?
     
  14. rajAs

    rajAs

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    Ci metterei dentro il fatto che nel frattempo gli ottomani dovevano occuparsi anche dell'assedio di Nicosia e Famagosta, nessuna di queste facile da espugnare (anche qui servirono decine e decine di migliaia di uomini tra soldati e genieri), nonostante le tecniche ottomane fossero all'avanguardia. Ovviamente anche l'artiglieria era impegnata in queste operazioni.

    A livello di produzione e sviluppo tecnologico, gli ottomani potevano solo rincorrere. Effettivamente non c'era più grande timore del turco, benché più di 100 anni dopo ci volle la Polonia per toglier d'impiccio Vienna. Sostanzialmente gli ottomani erano scopiazzatori, ma lo facevano bene... benché, per forza, in ritardo. Questo s'è visto appunto con le galeazze ed il saper valutare l'artiglieria necessaria per affrontare uno scontro.

    Un altro esempio importante è che le navi veneziane erano già molto più basse, una pensata recente (ed oggetto di molte critiche, ovviamente, da parte di certi veterani!). Quelle ottomane, di fattura eccellente e di stampo appunto occidentale, mantenevano però uno scafo più alto, come si usava nei decenni addietro. Questo implicava una maggior probabilità di esser colpite dall'artiglieria avversaria.

    Fu dimostrato a quei certi veterani di essere in torto :)
     
  15. archita

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    i turchi, si racconta, una volta esaurita ogni forma di proiettile tirarono contro gli infedeli..arance e limoni che i cristiani contraccambiarono pure ;)

    comunque nonostante la vittoria non si potè assaltare la base di Lepanto e neppure ovviamente pensare anche solo di avere la rivincita per Famagosta. Inoltre sulla via di ritorno manco ci fu la possibilità, come era desiderio, prendere l'isola di Leucade. Comunque il bottino fu notevole: 117 galee e 13 galeotte con annessi i cannoni circa 3000-4000 prigionieri musulmani e circa 12000 rematori cristiani che per la promessa di Giovanni d'Austria furono liberati. Scirocco che fu l'autore dell'audace manovra contro la squadra di Barberini era stato fatto pure prigioniero ma morì poco tempo dopo. Fra i prigionieri ci furono i famigliari di Muezzinzade il comandante il capo responsabile della disfatta ( che pure morì nella battaglia ).

    Tuttavia le perdite furono altrettanto terribili, circa 8000 morti fra marinai e soldati ( su 30000 ) e morirono anche numerosi nobili e circa 10000 feriti e andate perdute fra i dodici e sedici galee.

    Tuttavia i turchi,come giustamente affermato da Rajas, tentarono subito di ricostrouire la flotta e vennero prodotti numerosi cannoni utilizzando il bronzo delle campane cristiane e vararono in un giro di pochi mesi più di cento galee anche se il legno utilizzato spesso era di qualità scadente e divenne un incubo logistico la produzione delle corde poichè la canapa scarseggiava. Inoltre i turchi hanno tentato di copiare le galeazze ma non c'era proprio confronto con i mostri di Venezia in quel momento :D

    L'affannosa ricostruzione della singin donama ( la flotta distrutta ) comportò anche il problema di equipaggiare le navi prodotte e per il momento nemmeno un terzo delle navi aveva l'equipaggio completo ma finalmente i turchi avevano compreso appieno l'importanza delle armi da fuoco individuali e dunque i giannizzeri di marina lasciarono sempre più da parte i tradizionali archi per più archibugi. Inoltre per la prima volta furono costretti ad usare semplici criminali dalle carceri per avere rematori ( non più prigionieri cristiani ).

    Infine i cristiani non compirono offensive su larga scala per tutto il lungo periodo di ricostruzione e poi le gelosie e gli intrighi fra le potenze europee resero impossibile operazioni coordinate e dulcis in fundo mancò poi la persona che avrebbe dovuto assumere la leadership morale per una "crociata" in grande stile quale Pio V e Filippo II ormai era sempre più invischiato dall"afghanistan" spagnolo quale erano le Fiandre.

    Insomma grande vittoria tattica ma scarso risultato strategico nonostante le enormi risorse investite...
     

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