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Espansione della democrazia e dei diritti umani: inevitabile o accidentale?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Pandrea, 28 Giugno 2011.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    La prima forma della democrazia strutturata nasce, come sappiamo tutti, in Grecia nella colta Atene. Pur essendo più una "oligarchia allargata", escludendo schiavi e donne, ribadiva il concetto che tutti gli uomini liberi sono uguali e hanno pari rilevanza nella conduzione dello Stato. Questo concetto si sarebbe trascinato, dopo la caduta della libera Atene nello stato macedone, per secoli e secoli, apparendo nella Roma repubblicana (altra oligarchia) e nel Medioevo, complice il cristianesimo, seppur più in forma ideale che pratica. La democrazia viene fortemente sviluppata in forma teorica durante il secolo del lumi, il '700 illuministico, e i queste sementi idealistiche fioriranno nella guerra d'indipendenza americana e nella rivoluzione francese. Seppur regredita in Europa a livello reale, l'ideale di tutti gli uomini liberi ed eguali e con pari diritti politici era nato, e per tutto l'800 si sarebbe combattuto per allargare sempre di più la reale popolazione politica degli Stati, per farla combaciare con quell'ideale di "tutti gli uomini". Dopo due guerre mondiali, in Europa occidentale (e poi orientale) la democrazia è pienamente affermata, e viene esportata poi in tutto il mondo, se non attivamente in maniera passiva, con diffusione di idee e concetti democratici.

    Ma questo ideale di uguaglianza, libertà e democrazia, che a noi europei, forse per influenze hegeliane e positiviste, pare tanto naturale nell'avanzare nella storia dell'uomo, è veramente inevitabile o è solo una caratteristica del pensiero occidentale? La sua diffusione in tutto il mondo è il risultato dell'influenza dell'Occidente sul mondo degli ultimi due secoli o è un processo a cui presto o tardi tutte le zone del mondo sarebbero arrivare anche in assenza di globalizzazione?

    Le aree del mondo dove il pensiero democratico è diffuso sono quelle dove la civiltà precedente è stata spazzata via e sostituita dalla civiltà occidentale, come l'America, l'Oceania o l'Africa. Oppure dove l'elite governativa si è voluta/dovuta ispirare a modelli occidentali, come il Giappone o l'India. Ci sono molte aree del mondo, ospitanti civiltà vecchie anche di millenni, che la democrazia non l'hanno mai vista: la Cina, la Russia o il mondo islamico (questo con le dovute eccezioni, vedi Turchia, ma appunto è uno stato occidentalizzato). Nella stessa Europa nel '900 sono nate correnti di pensiero e sistemi di governo opposti e ostili alla democrazia occidentale: il fascismo, il comunismo, il nazismo. Queste sono state, a mio parere inopportunatamente, trattate come "parentesi" della Storia, errori di percorso, sbandate che comunque non hanno modificato in modo sostanziale il cammino della Storia. In realtà sono fenomeni più importanti e preoccupanti: nel cuore dell'Europa democraticizzante e liberale, interi popoli hanno mandato a mare la democrazia per sostituirla col suo opposto, il governo di un uomo solo o di un partito unico. Non potrebbero essere preoccupanti segni che la democrazia e la libertà individuale non è inevitabile e scontata, ma un processo storico che ha avuto particolare fortuna nei secoli, ma potrebbe essere destinato alla scomparsa e alla sostituzione come altre ideologie prima di lui?
     
  2. Carlos V

    Carlos V

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    Anche nell'antica Grecia, quando gli assetti oligarchici mostravano segni di cedimento (lotte tra famiglie aristocratiche, concentrazione della ricchezza in mano a pochi, ecc...) si assisteva all'ascesa dei tiranni. Il tiranno non era, almeno non per tutti, il sinonimo di un oppressore, ma originariamente era nato come "mediatore" tra le fazioni nobiliari, che aveva semplicemente il compito di risolvere le controversie. Era un super partes. Poi acquisì un reale potere assoluto, circondandosi di una guardia armata ed amministrando la polis al di fuori degli ordinamenti democratici.

    Questo vuol dire che la democrazia era in pericolo persino nel luogo dove è stata inventata, figuriamoci oggi. Anzi, nel mondo ci sono ancora Stati dittatoriali e questo deve ricordarci che l'isonomia (dal greco= uguale diritto di parola), l'isegoria (sempre dal greco=stesso peso politico di tutti i cittadini) e la libertà individuale non sono cose scontate.
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Direi che è quasi identico alla sorte dei comuni italiani, con tutte le differenze del caso :) cmq vorrei ci concentrassimo sulla domanda:

     
  4. nethunter

    nethunter

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    Questo è un altro di quegli argomenti sui quali centinaia di persone si sono accapigliate scrivendo migliaia di volumi senza venirne a capo. Per cui ad ogni frase che scriverò è strettamente imho, a livello di opinione personale.

    Domanda: il processo di estensione della libertà, uguaglianza e democrazia è inevitabile?

    Secondo me no; la mia risposta fa parte del mio più ampio modo di vedere la storia, come susseguirsi imprevedibile di eventi. Dato che non credo esistano leggi metafisiche generali applicabili alla storia, lo stesso discorso vale anche per la democrazia. Innanzitutto è impossibile definire a principio il concetto di democrazia; in secondo luogo è un processo reversibile in ogni momento; per terzo potremmo pure sostenere che si tratta di un processo inevitabile ed irreversibile ma questo non la rende di per sé il regime migliore.
     
  5. Blueberry

    Blueberry

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    Dal film Platoon

    "i ricchi hanno sempre fottuto i poveri. è sempre stato così, e sempre sarà"
     
  6. vota dc

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    La democrazia è inevitabile per via della diffusione dei mezzi di comunicazione.
    I diritti umani sono solo questione di cultura e già dove sono "diffusi" non vengono seguiti alla lettera. Ad esempio è predefinito che se muori vieni fatto a pezzi per ragioni di stato e se non vuoi che accada devi specificarlo prima di morire.
     
  7. TFT

    TFT

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    Per come la vedo io la democrazia è una bellissima parola per mascherare una dittatura. Alla fine non vedo tanta differenza fra le vecchie monarchie autocefale e le nostre democrazie. Anzi, nell'antichità almeno il monarca pensava al bene dello Stato e se non lo faceva era un nemico palese e distinto. Adesso i nostri governatori ce lo piazzano nel sederino e dicono pure che è colpa nostra.

    Per i diritti umani è un'altro discorso. Solitamente più c'è uno sviluppo civile di una società più ci si apre ai diritti umani. Tuttavia, questi saranno presenti fino a quando ci sarà un benessere generale, appena il sistema scricchiola tutte le belle pretese crollano
     
  8. levo10

    levo10

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    Per me la risposta è no, la democrazia non è inevitabile e anzi è l'esatto opposto. Non è un processo NATURALE di evoluzione che si applica alla storia dell'uomo. In effetti dove essa inizialmente si è diffusa, la Grecia, o dove essa si è evoluta e consolidata (dal 1800 al nostro 2011) è stata il risultato di un grande sforzo da parte di alcune persone per cercare MOLTO lentamente, e con l'aiuto di mezzi non sempre democratici, di diffondere il pensiero democratico stesso in un ambiente culturalmente evoluto e politicamente complesso. L'Atene e le poleis greche del VI-V sec. rappresentano una STRAORDINARIA eccezzione nell'antichità, e ne sono state oltretutto una breve parentesi. Inoltre esse spesso (ad esempio Atene) si sono evolute in seguito ad un regime autocratico dittatoriale che aveva precedentemente elevato l'importanza, il benessere e la cultura della città, ma che impediva una verà libertà personale diffusa di cui ora si sentiva il bisogno. Grazie proprio ad un regime pacificatore (quello di Pisistrato, che poneva fine alle lotte aristocratiche sanguinose) che con il tempo semplicemente smise di essere indispensabile, perchè abbattutto l'ultimo e ormai scomodo tiranno il popolo scoprì di poterne fare a meno. Una situazione analoga per certi versi si è avuta in italia o in germania con fascismo e nazismo, che si sostituivano alle stanche politiche precedenti, e che furono sostituite in breve tempo da democrazie nel senso moderno del termine e chissà invece senza la guerra quanto queste sarebbero durate, o come si sarebbero evolute alla morte dei loro ideatori. Anche per quanto riguarda gli altri paesei europei la democrazia si è affermaa al prezzo di un secolo e mezzo di insurrezioni, rivoluzioni, spinte riformatrici, ricadute conservatrici, perchè si stava tentando a mio parere di rovesciare e abbattere dalle fondamente migliaia di anni di storia di non-democrazia. Pandrea in Roma la democrazia non è mai apparsa, nel medioevo è stata invece affossata se non demonizzata dalla stessa Chiesa, altro che democrazia ideale ma poco pratica. La democrazia, se intendiamo il fatto che tecnicamente il popolo detiene il potere (cioè ad ogni elezione esso ritorna al popolo che poi lo delga ad altri), sembra agli occhi di uno storico una parentesi appena aperta, e a guardarle bene sono niente di meno che come le ha descritte TFT e speriamo si evolvino presto in qualcosa di meglio. Ma, se adesso abbiamo una democrazia mascherata, ho paura che quel meglio nel futuro non sarà altro che un fascismo o un comunismo mascherato.
     

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