WWII.: campagna di Grecia

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Antigono, 28 Ottobre 2009.

  1. archita

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    cosa curiosa :D

    Ciano raccoglieva "informazioni" sulla Grecia utilizzando Malaparte che stava in Grecia a fare la "spia"..peccato che Malaparte aveva scritto castronerie sulle caratteristiche dei greci e della loro società ( presunta eredità turca e ridicolizzazione dei costumi delle guardie elleniche ) e poi il governo italiano spese un sacco di soldi per "corrompere" funzionari greci :sadomaso:
     
  2. ange2222

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    @ sicut: se i greci avessero "tenuto botta" e basta potresti avere ragione, ma contrattaccarono e ci fecero parecchio male
     
  3. Sker

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    L'offensiva italiana era segnata già sul nascere per i motivi già citati. Era davvero quasi impensabile che l'attacco come era stato inizialmente concepito potesse avere successo.

    Il merito dei greci è stato creare un esercito bene organizzato disponendo al meglio delle risorse disponibili e di sfruttare le falle evidenti nel piano italiano per ribaltare il risultato. In tutta la campagna e in seguito contro i tedeschi si dimostreranno combattenti molto determinati e non sfigureranno affatto.

    Credo che in ogni caso non avrebbero potuto seriamente pensare di occupare tutta l'Albania per mancanza di risorse e problemi logistici di difficile soluzione.

    Propenderei per un 60% italiani, 40% greci ma solo perchè questi ultimi hanno fatto anche di più del necessario.
     
  4. Sicut leones

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    vero,una quota di merito non nego che l'avevano,ma in quella situazione,creata dagli italiani stessi qualunque esercito non subnormale,forse anche un R.E,avrebbe contrattaccato e fatto male,facciamo 80%-20%?
     
  5. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Scusate, non ho seguito tutta la discussione dettagliata e sono un po' arruginito sulla campagna, pero' non capisco l'enfasi sulla "vittoria greca". Riassumo in due righe:le nostre 5 divisioni avanzano in grecia nella pioggia e nel fango per qualche giorno, segue contrattacco di superiori forze greche che costringono alla ritirata ed entrano in Albania con grave rischio di collasso delle nsotre posizioni. Poi pero' si svenano nel tentativo di sfondare il raffazzonato fronte italiano. Risultato: nessuno ha vinto la campagna, situazione di stallo.
    Certo, viste sulla carta le potenzialita' militari-economiche dei due paesi ci si sarebbe dovuti aspettare una vittoria lampo qualora l'Italia si fosse impegnata seriamente dal principio. Ed in questo sta la vittoria "morale" greca. Ma da un lato con una campagna "improvvisata" condotta con forze inadeguate su un terreno non favorevole in un settore non facilmente rinforzabile/rifornibile l'offensiva non poteva che fallire, dall'altro lato alla fine i greci che cosa hanno ottenuto? una penetrazione di qualche decina di km in Albania senza alcun risultato decisivo, risultato che sul lungo termine non erano in grado di ottenere. Sul campo una situazione di stallo.


    PS: in Albania/Grecia fu impiegata la sola divisione corazzata Centauro con aggregato il IV battaglione M, non "due divisioni corazzate". Ariete e Littorio se ne stavano tranquille nella pianura padana.
     
  6. generalkleber

    generalkleber

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    Stallo? Un esercito aggressore è respinto ed inseguito sin dentro i propri confini: la controffensiva primaverile del detto esercito è, ancora una volta, respinta. E tutto questo senza alcun contributo sostanziale degli alleati, mentre il contributo degli alleati fu decisivo per l'aggressore. Cavallero si fece orgoglioso davanti Mussolini di aver, finalmente, realizzato il "muro", ovvero che aveva la sicurezza di "non perdere" _altro territorio_. Non ci fosse stato l'intervento tedesco eravamo ancora lì: altro che stallo. Nella migliore delle ipotesi si preparava una guerra di logoramento in casa nostra (l'Albania era territorio metropolitano), nella peggiore ci sarebbe stato un accordo diplomatico per il nulla di fatto, accordo che avrebbe garantito al difensore (che è aggredito e che mira a difendersi non ad aggredire: non credo si possa sostenere che la GRecia avesse mire su territori italiani) il rispetto dei suoi confini. No, il solo stallo era quello della nostra stupida offensiva, non certo della guerra. Sul campo i Greci ci hanno battuto. Può scocciare naturalmente ma è così. POteva andare diversamente, si poteva organizzare tutto meglio e non con la buffonesca incapacità di quel dilettante che era al governo, ma i fatti sono quelli che sono. I Greci si sono arresi ai Tedeschi e non agli Italiani. Fossi greco ne sarei orgoglioso.
     
  7. MrBrightside

    MrBrightside

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    Vero. Ma i greci infatti ne sono orgogliosi, lo so per certo. E poi il giorno del no di Metaxas per loro è festa nazionale; però almeno non penso che ci serbino rancore.
     
  8. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Ma anche le offensive greche furono respinte nell'inverno, stallo nel senso che nessuno dei due eserciti era in grado di battere l'altro.
    Quello che rimaneva ai greci in piu' era che il fronte si trovava poche decine di km oltre la frontiera. (PS: quale fu fino al marzo del 1941 il contributo pratico dei nostri alleati nei Balcani? credo che contribuisse di piu' la marina inglese ad ostacolare i nostri trasporti.)

    Appunto, ma anche i greci sarebbero rimasti li'. L'orgoglio di Cavallero si puo' spiegare partendo da una situazione disperata (l'offensiva greca e la prospettiva di perdere l'intera Albania) per arrivare ad una situazione di stasi (nemico contenuto e fermato)

    Dal momento che nessuno era riuscito a sconfiggere l'altro (noi a conquistare la Grecia, loro a cacciarci dall'Albania) era questo il risultato di quello che ho chiamato "stallo", senza considerare che la Grecia non aveva le risorse per una lunga guerra di logoramento. Che la guerra di logoramento si combattesse 30 km piu' a sud o a nord non e' che cambiasse molto.

    possibile, ma dubito di un tale accordo senza "pressioni" esterne.

    perche' non dell'intera guerra? hanno respinto l'invasione (non nego la vittoria greca) ed invaso a loro volta l'Albania per essere pero' fermati:anche la loro offensiva si era arenata senza ottenere altro risultato che la penetrazione di poche decine di km in Albania. Non e' una situazione di stallo sul campo?
    PS: Quale era la situazione dell'esercito greco nella primavera del 1941? quanto a lungo avrebbe potuto sopportare la guerra di logoramento in Albania?

    la buffonesca incapacita' era purtroppo non solo prerogativa sua ma piuttosto diffusa tra gli alti vertici.
     
  9. GyJeX

    GyJeX

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    il libro di Montanari sulla campagnia in Grecia non l'ha letto nessuno ???
     
  10. tinto

    tinto

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    Vorrei spezzare una lancia in favore dei nostri generali, i quali a volte vengono indicati come i soli colpevoli... la campagna di grecia fu fortissimamente voluta da Mussolini, e solo da lui, diversi generali cercarono di falo desistere ma non vi riuscirono, inoltre politicamente la Grecia era un paese che simpatizzava più per l'italia fascista che per l'Inghilterra, quindi fu una decisione scellerata. Mussolini era convinto che la Germania avesse convinto l'inghilterra a firmare la pace entro la fine dell'anno e allora visto che in africa le cose non progredivano quindi si doveva trovare un terreno "facile" da conquistare in breve tempo e quindi vicino al confine, la Grecia appunto. A questo punto il danno era già fatto. Considerate che le operazioni contro il fronte Greco dovevano partire dall'Albania (siete mai stati in albania???) quindi da un territorio montuoso, senza infrastrutture di alcun tipo, senza strade ne porti idonei a sopportare il traffico di un esercito in trasferimento, territorio inoltre di recentissima acquisizione con gli abitanti di dubbia fedeltà. Per preparare il tutto serviva tempo l'unica cosa che non c'era. Così abbiamo iniziato la campagna, utilizzando solamente quello che si poteva far arrivare al fronte, il mio reparto (8° artiglieria) ha combattuto senza cannoni come fanti, visto che i mezzi erano bloccati nei porti pugliesi. Inoltre su un fronte di montagna stretto, e in autunno innoltrato, gli italiani non potevano giocare l'unica carta a loro vantaggio ovvero la superiorità tecnologica e numerica, i greci dal canto loro erano in un territorio idoneo alla difesa e motivati a difendere la loro patria invasa. Fattore importantissimo fu il morale, i greci galvanizzati dall'aver arrestato l'offensiva italiana diedero una spallata alle truppe demoralizzate italiane che di conseguenza cedettero terreno. Poi come tutti sappiamo entrarono in gioco i Tedeschi.
    Per quanto riguarda la supremazia aerea italiana, bisogna dire che la RA non possedeva velivoli simili agli stuka ne altri che potessero veramente dare un efficace appoggio a terra alle truppe, consideriamo inoltre che per fattori meteo spesso era impossibile levarsi in volo. Quindi anche questa superiorità non era determinante.
    Per quanto riguarda i carri è vero che i nostri modelli erano inadeguati (soprattutto in africa) ma bisogna anche dire che le unità di fanteria erano completamente sprovviste di cannoni c/c quindi completamente indifese da attacchi corazzati questo ha portato alcuni generali a frammentare i pochi carri a disposizione per garantire un minimo di difesa c/c alla fanteria.
    Si tenga a mente che l'arma dell'esercito più disastrata era l'artiglieria che possedeva cannoni di pessima qualità e di una miriade di calibri differenti difficili da rifornire con munizionamento spesso inadeguato e scarso.
     
  11. GyJeX

    GyJeX

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    citavo Montanari perchè proprio nel suo libro viene riportato il resoconto stenografico della riunione del 15 ottobre dove tra jacomoni, Visconti Prasca e Badoglio ne esce fuori un racconto di fantscienza Kafkiano
     
  12. Rob84

    Rob84

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    ahahaahah, del tipo?
    qualcuno lo ha letto o lo può riportare?
     
  13. GyJeX

    GyJeX

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  14. Sicut leones

    Sicut leones

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    I Greci non avevano carri armati....
     
  15. andy

    andy

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    già,anche perchè in Montagna era difficile usarli con successo no?
     
  16. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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  17. Rob84

    Rob84

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    E' un caso eccezionale di umorismo involontario.

    Tipo Visconti Prasca che dice: "L'operazione è stata preparata per dare l'impressione di un rovescio travolgente in pochi giorni."
    E dopo quattro giorni erano impantanati. :sadomaso:
     
  18. GyJeX

    GyJeX

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    sono sicurissimo che almeno uno l'avevano!!! Poi comunque ne avevano catturati a decine di quelli italiani già dai primi di novembre.
     
  19. stciaram

    stciaram

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    A mio parere la responsabilità e le deficienze sono al 90% italiane ed in percentuale simile di Ciano. Al riguardo De Felice illustra a mio parere in maniera chiara le contraddizioni e le castronerie di una classe dirigente che riteneva che la guerra volgesse al termine con una grande "conferenza internazionale di pace" in cui l'Italia non poteva sfigurare dopo la non eccezionale "prova" (si trovasse il carteggio mussolini churchill) a riprova c'è da ricordare l'inazione su Malta e la smobilitazione in atto ancora nell'autunno del '40, lo ripeto smobilitazzione e rinuncia al richiamo ed all'addestramento di diverse classi per.... risparmiare e prepararsi all'economia di pace. Sia ben chiaro che questa visione di finis bellum era in realtà opinione comune nelle diplomazie e negli ambienti economici internazionali, da giugno l'Inghilterra combatteva sola e apparentemente senza speranza, l'Italia non sa nulla delle reali intenzioni tedesche e ne teme il ruolo futuro nei balcani e nelle tradizionali sfere d'interesse italiane, tant'è che non avvisa neanche l'alleato tedesco. Non penso di sbagliare affermando che la Grecia fu una trappola mortale, perchè svelò in pieno l'incapacità Italiana a livello di comando, intelligence, organizzazione, logistica (non di armamento pur con i dovuti limiti) mostrando il fianco agli inglesi che ne approfittarono immediatamente con la splendidamente attuata (ahinoi) operazione compass... In sostanza il probabile gentleman agreement (vero o presunto) si trasformò vista l'opportunità offerta agli inglesi in un colpo mortale, un pò come nel palio di siena in cui gli accordi tra le contrade valgono, ma se c'è la possibilità di vincere il palio non esistono intese che tengano. Relaisticamente Mussolini comprese che l'Italia aveva perso la guerra in Grecia ed in Libia di conseguenza ossia già nell'autunno inverno 1940, per essere stato costretto a chiedere l'aiuto tedesco mentre la guerra era ancora un conflitto europeo. L'opportunismo e la superficialità da giocatore d'azzardo (tipica del nazismo ed in misura minura del fascismo e comunismo) trascinò l'Italia in una situazione catastrofica con i generali italiani imbelli ed incapaci tecnicamente. La cosa cui però si dovrebbe riflettere è che questi stessi alti ufficiali si erano dimostrati capaci durante la grande guerra solo venti anni prima...
     
  20. Rob84

    Rob84

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    In teoria venti anni non sono pochi in quell'epoca storica di rapido sviluppo.
    Nel senso, probabilmente un campo di battaglia nel 1400 e uno nel 1420 erano identici tra loro e così anche tra il 1700 e il 1720, però come sappiamo, i venti anni tra la prima e la seconda guerra mondiale, hanno cambiato molto cose in guerra e fuori. Non mi stupirei se la partecipazione alla prima guerra mondiale addirittura potesse risultare dannosa, da un punto di vista di schemi mentali, per un generale che poi avrebbe partecipato alla seconda, soprattutto se era così arrogante, ignorante e cocciuto da non aggiornarsi e pensare di essere il migliore.
    E con quest' ultima frase penso di aver descritto il perfetto generale medio fascista.


    La cosa incredibile è che i vertici militari italiani hanno avuto l'incredibile opportunità di farsi una notevola esperienza di "guerra moderna" in Spagna e in Etiopia pochi anni prima della II WW, occasione che le altre nazioni maggiori future belligeranti nella II WW non hanno avuto.
    Tutti i generali in nord africa all'inizio della guerra erano veterani di Etiopia o Spagna o di entrambe (Babini, Maletti, Graziani, Dalmazzo, Gariboldi, Bastico etc etc.) eppure tutta questa esperienza non è servita a nulla nè in Libia nè in Grecia.
     

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