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Italiani o Europei?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Mcgerm, 2 Luglio 2009.

  1. MrBrightside

    MrBrightside

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    Affascinante. Manca una parentesi, sbrigati :D.
     
  2. ange2222

    ange2222

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    non è colpa mia: io copio e incollo, poi il link salta fuori sbagliato :piango:
     
  3. Hieronimous Bosch

    Hieronimous Bosch

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    Tipicamente italiano degli ultimi anni, chi dice cose ovvie e semplicemente logiche è un sommo illuminato da denigrare, mentre chi ragiona con la pancia dice le cose che il popolo pensa. Tieniti tutta la tua italianità degli ultimi anni, nessuno te la vuole strappare via, non di certo io.

    Si si, grazie. Infatti vedo bene come le nuove generazioni siano manipolabili, quelle vecchie di certo non lo erano. Certo certo.
    Lezioncina? Io dico solo quello che penso, non ho maestri, a cui devo rendere conto. Mi affido solo ai miei occhi e al sapere che la storia è ciclica e che sempre si ripete, cambiano solo i protagonisti ma la solfa è sempre la stessa. E come sempre un pensiero resta al palo mentre l'altro cerca di tirare avanti. Quella che tu chiami globalizzazione è sempre esistita e sempre esisterà, perchè semplicemente non esistono stati o culture impermeabili. Abbiamo l'opportunità di crescere arricchendoci, se lo vogliamo e se ne siamo capaci. Se non vogliamo o non siamo capaci va benissimo, non è un problema, semplicemente è giusto essere preparati quando un periodo con ideali o valori o capacità o sviluppo o altro superiore al nostro piccolo mondo verrà a bussare alla porta. Tutto qui, niente di fantascientifico.

    Certo certo, in italia chi ha più anni ha sempre maggior ragione. Sei perfetto per la politica italiana. Bravo, applausoni. :D

    No, ma a me va benissimo così, chi stampa 40 caratteri con scritte frasi e slogan, ha torto a prescindere. Quali sono altri problemi? Sicuramente ci sono, ma quali sono i NUOVI problemi che non ci sono mai stati prima?
    Sicuramente ci sono, aspetto che tu me li elenchi.

    Ah, ora è tutto più chiaro. Non c'è mai stato un periodo storico prima di questo dove si faceva a gara a pagare di meno il lavoratore. Ecco il "nuovo" problema. Vaaaaaaaaa bene.
    Certo che finchè in italia vogliamo fare a gara con i cinesi a produrre magliette..

    Ma chissenefrega del tuo applauso? Come non mi importa dell'applauso di nessuno. Io non devo e non voglio convincere nessuno quando si discute. Io porto le mie opinioni, l'altro le sue. Non è una gara, è una discussione. Tu dici quello che pensi, io ti dico dove penso che tu sbagli e ti dico le mie, tu ribatti dicendo che invece se noto meglio è così. Allora io ti dico che può essere così, ma in realtà esso sta a significare che.. ecc ecc. Si buttano sul piatto opinioni e pensieri e ragionamenti.
    Io non voglio convincere nessuno, se la tua impressione è questa mi scuso, ma forse è meglio che torni su internet quando avrai imparato che non tutti parlano e scrivono per voler convincere o voler catechizzare, magari alcuni -ahò, non troppi- alcuni magari parlano solo perchè si vogliono confrontare.

    Boh, contento tu, contenti tutti.
     
  4. rawghi

    rawghi Moderator Membro dello Staff

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    scusate se mi intrometto... forse io sarò troppo cinico... ma che si voglia o meno globalizzare non dipende tanto da noi... come la storia insegna.

    Noi non siamo la generazione della globalizzazione, ma lo saranno i nostri figli che si troveranno in un ambiente multietnico per forze di cose, che lo si voglia o meno.
    E io vi garantisco che sono molto patriottico e sinceramente non vedo troppo di buon occhio tutta l'immigrazione che uno stato come il nostro sta subendo (ma non per questo sono razzista attenzione).

    Però credo anche che il processo è ormai in corso, e se anche ti vuoi barricare in casa e sparare ad ogni straniero che vedi (o viceversa scassi i "maroni" con sta storia della fraternizzazione fra i popoli) non cambi le cose... ripeto saranno i nostri figli o i nostri nipoti a farci capire se questo processo sarà avvenuto o meno, e lo capiremo il momento in cui la parola "straniero (o albanese, francese, rumeno tedesco o chicchessia)" verrà da lui usata oppure no.
     
  5. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Esatto. Infatti, anche se non e' simpatico dirlo, ma la societa' si basa sull'esistenza di una fascia di "morti di fame" da sfruttare. Esauriti i nostri, ecco che li importiamo. Ma e' una soluzione di breve respiro, dopo una generazione molti dei nuovi arrivati non saranno piu' "morti di fame" e ci sara' bisogno di importarne altri ancora ed altri ancora. Di tutto il processo chi guadagna sono i "padroni" e, in isura minore, gli immigrati stessi, che perde tutti gli altri, in particolare le fascie basse della popolazione che si trovano la concorrenza (al ribasso) dei nuovi arrivati (ma la sinistra non ci pensa? vuole favorire i "padroni" a tutti i costi, d'altronde non candidava Colaninno?).
    Ma l'aspetto etnico non e; da sottovalutare, perche' alla fine la popolazione originale viene piano piano sostituita da altra popolazione in un lento (ma non tanto) processo di pulizia etnica (che non ha bisogno ne; di baffino ne' dei vari Karazic ecc.).

    Non vorrei che alla fine accadesse all'Italia quello che e' capitato alla citta' in cui vivo(ho vissuto in realta'), dove la popolazione originale e' di fatto una minoranza (a causa dell'immigrazione da altre parti d'Italia) praticamente ridottasi di un buon 20-30% negli ultimi 50 anni (ma piu' che compensata dall'arrivo di altri)).
    Visto che abbiamo una sola Italia, sarebbe bene rifletterci.

    perche'? e' come se per il fatto che le onde nel mare siano alte ed abbiano una grande forza cui non puoi resistere ti lasciassi trasportae da loro: finiresti dritto sugli scogli. Se invece manovri bene e le sfrutti riesci ad andare dove vuoi tu. Quindi non cieca resistenza ma sfruttare le opportunita', evitare gli svantaggi per andare dove vogliamo noi (e non andare dove non vogliamo), non dove vogliono altri.

    @HB: e se non vogliamo avere la formazione di consistenti minoranze immigrate (che tenderanno a diventare maggioranze) o i turchi in casa bene, sta a noi manovrare per farlo nel miglior modo possibile, (oltre al fatto che se ne puo' fare anche a meno). Non c'e' nulla di male in questo, anzi (per esempio leggi "Etologia umana" di Eibl-Eibensfled).

    ma e' l'unica possibile, non ne esistono altre.

    appunto globalizzazione non vuol dire incontro di culture ma loro omologazione
    (Tutto uguale in tutte le parti del mondo= tutto piu' noioso).
     
  6. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Quotoquotoquoto



    Per come la vedo io, l'Italia a cui teniamo tanto non esiste più. Io non mi riconosco nelal società italiana di oggi, che idolatra l'apparenza ed è stata a tal punto contaminata dalle influenze d'oltreoceano (individualismo sfrenato, capitalismo selvaggio, fiera delle vanità, quarto d'ora di notorietà....)da non essere degna di essere conservata.

    E' un mio pensiero, ma mi sa che anche voi ne condividete una parte. Nessuna immigrazione potrà distruggere QUESTA società, perché è un blob che si diffonde ovunque. Le maggiori città del mondo arabo (quello che spaventa di più come diversità e vicinanza) si stanno trasformando in baracconi ibridi tra tradizione che ancora resiste e occidentalizzazione che avanza.

    Io non sentirò la mancanza di questa società.



    Ma infatti dico solo che è inutile resistere CIECAMENTE o TORNARE INDIETRO. QUello che dici te sarebbe possibile, ma purtroppo servirebbe un governo e un tessuto imprenditoriale/politico a cui interessasse farlo. QUella attuale è la versione più remunerativa per loro, ergo non hanno interesse a cambiare rotta.
     
  7. feste

    feste

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    Che io dica cosa che il popolo pensa non credo,comunque continui a dimostrarti sommo visto che continui a relazionarti con chi ragiona diversamente da te come se fosse un sottosviluppato,purtroppo lo fai in modo sottile,usando una buona dose di moderazione, si direi da perfetto "cittadino del mondo" :D in più non capisco perchè ti senti incompreso visto il tuo sia un pensare superiore,e visto ancora che sei dalla parte dei buoni e di chi predica per non rimanere al palo,cioè di quelli che si battono per un mondo migliore,non vittimizzarti come incompreso,e non fare paragoni con me e la massa,sbagli persona te lo assicuro,e cadi nell'ovvio.
    Non c'è miglior sordo di chi non vuole sentire e miglior cieco di colui che non vuole vedere,la storia fa il suo corso,certo che lo fa, non mi sembra ci sia qualcosa di nuovo nelle tue parole,o che qualcuno ti contraddica su questo,le culture si incontrano,si scontrano,la società si modifica,come lo fanno le relazioni,tutto è un continuo mutare(anche i confini,magari vallo a chiedere ai serbi in Kosovo come ne sono felici),il cambiamento il modificarsi nel pensiero nel proprio corpo,nei propri atteggiamenti etc etc è la componente principe dell'umanità,ma chi sta sostenendo il contrario,ma con chi credi di parlare,con dei cazzoni che non vedono altro che veline e partite di calcio,passando le giornate dall'estetista leggendo eva 3000,con il SUV parcheggiato fuori ad attenderlo per effettuare il putaingiro serale!!!!
    Per quanto riguarda la politica italiana ritengo che sei più preparato tu ,poi penso che la politica abbia bisogno di giovani quindi saresti indicato per il cambiamento della lobby partitocratica italiana.Io non ci tengo e poi sono troppo antiquato,visto che si crede che sia una mummia chiusa in un sarcofago.
    Il problema non è il fattore migratorio ,ma coloro che hanno interesse ad usarlo a proprio uso e consumo per trarne profitto e ce ne sono molti,dalla malavita al settore imprenditoriale.
    Se ci fossero i reali interessi di globalizzare,o di seguire la storia(come diavolo volete chiamarlo) per il bene dell'umanià e per la tanto agoniata giustizia sociale,ci sarebbe un porsi diverso ai problemi,ma nessuno ha intenzione di rinunciare ad una minima fettina di torta,e allora si naviga in questo uragano chiamato globalizzazione dove non esistono regole e dove infrangerle è ancora più semplice,e in questo chi dovrebbero essere i maestri del gioco !!!!!!!!!!Gli USA......... uno stato che ha 50 milioni di suoi cittadini privi di assistenza sanitaria,soli ed abbandonati a se stessi,uno stato che è uno dei responsabili dell'attuale crisi economica,uno stato che esporta democrazia sempre a suo dire con le armi e che appoggia la lobby sionista nel suo continuo perpetuare crimini contro l'umanità,uno stato che ha al suo seguito altri stati privi di una colonna vertebrale,e messi costantemente a 90 gradi,l'elenco potrebbe essere molto ma molto lungo.............
    Su una cosa concordo però che questo è un processo che non si può fermare,ma il punto è anche un altro, però bisogna vedere sempre che non trovi un muro sul suo percorso,perchè in quel caso le conseguenze sarebbero catastrofiche,e la probabilità che si vada a picchiare contro a quel muro è molto alta.
    Il mondo globalizzato eliminerà e ha già eliminato una cosa molto importante,la chiarezza,è un mondo schizzofrenico,malato,dove tutti credono di stare bene,ma in realtà si soffre senza capirne il perchè,voler eliminare la diversità lavandolà con l'ipocrisia e il falso buonismo fa ancora più male che un vaffanculo chiaro e diretto,e soprattutto cresce delle menti malate.Non c'è niente di più meschino della falsa tolleranza e del volemoce bene,perchè i valori tramandati in quel caso saranno la falsità e l'oblio totale.
     
  8. GyJeX

    GyJeX

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    Io direi che sta cancellando tante lingue, obbligando tutti ad imparare l'inglese... o il Mandarino. Cancellare una lingua è il primo passo per cancellare l'identità di un popolo. La Terra non è Trantor...
     
  9. Dohor

    Dohor

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    Gy, deriva tutto da un processo storico (come ben sai) di colonialismo degli Inglesi. E' normale che se vuoi andare fuori parli l'Inglese, la lingua più usata. E sicuramente qua in italia, l'italiano non sta per essere soppiantato come lingua. Apparte che poi, quanti parlano il vero italiano. La sola nostra lingua presente migliaia di sfacettature diverse...
     
  10. GyJeX

    GyJeX

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    Perchè, se tu incontri uno straniero in Italia in che lingua gli parli ?? scommetto in inglese... In Francia ti mandano a quel paese se non parli francese... Il ragionamento francese è giustissimo, perchè devo essere io ad adeguarmi a te ? Sono in casa mia, se vuoi venire qui vuoi almeno avere il rispetto di imparare qualcosa della MIA lingua ? L'esperanto che cavolo l'hanno inventato a fare ??
    La globalizzazione è solo un'americanizzazione un pelino meno spudorata.

    Quanti parlano vero italiano ? e qual'è il vero italiano ? quello che insegnano a scuola o quello che parlano al grande fratello o ad amici ? E quanti termini esteri sono stati "inglobati" nella lingua italiana ?? quanti sono stati storpiati e adattatati alla pronuncia italiana ?? Invece di inventare nuovi termini per nomenclare le novità si preferisce utilizzare quelle estere, quanti anni saranno che non s'inventa una parola italiana ?? O meglio che non si neologa ?? Sarà un caso, oppure che siamo talmente imbevuti di esterofilismi da non riuscire più ad imporre alla lingua d'uso comune un neologismo legato alla nostra cultura ??
     
  11. beltra

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    Sto uscendo e non ho tempo di rispondere ma anche se l'avessi GyJeX non saprei cosa srivere :(, ti credo capace di ragionamenti più intelligenti perchè ti reputo una persona intelligente, ma questa uscita mi ha spiazzato :piango:, poi le opinioni sono opinioni e in quanto tali vanno rispettate :approved:
     
  12. GyJeX

    GyJeX

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    Pace amico, lunga vita e prosperità :fumo1
     
  13. razorback

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    Magari non esistessero piu' identita' di popolo o di razza o di regione o di quanlunque altra diversita'.
    Il mescolamento culturale e' la miglior cosa che ci si possa augurare, se si imparasse a vedere l'altro come una fonte di accrescimento e non come qualcosa di diverso da cui non aspettarsi niente di buono sarebbe una grande cosa. Le grandi nazioni sono quelle che sono riuscite piu' di altre ad assorbire al proprio interno la maggior parte delle loro sottoculture amalgamandole il piu' possibile, la' dove, invece, si e' tenteto di distinguere una cultura di potere e di superiorita', si e' sempre finito in conflitti sociali disastrosi.
    Qui a Glasgow lavoro in un ristorante a contatto con gente da tutto il mondo, curdi iracheni e turchi, indiani, scozzesi, mauritiani, algerini, polacchi, ucraini, argentini; e devo dire che e' stimolante apprendere dagli altri nuovi modi di vedere il mondo le cose, a partire dalle piu' comuni come il cibo.
    Io sono favorevole alla globalizzazione se essa sta ad indicare una maggiore vicinanza culturale nel rispetto della diversita': se la mettiamo sul piano economico, quella e' una forma di sfruttamento, ma e' solo il normale risultato della struttura economica capitalistica.
     
  14. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    BEh dipende dal mescolamento: la versione migliore sarebbe creare una cultura condivisa, all'interno della quale ogni gruppo manterrebbe le sue particolarità. Più che una mescolanza, una reciproca tolleranza e condivisione.
     
  15. archita

    archita

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    nessun melting pot ha mai funzionato davvero, squilibri e ingiustizie sociali sono sempre avvenuti in ogni paese e le politiche di dominio di una determinata parte nella società mista sono sempre state tentate :humm:

    il mescolamento culturale tende ad indebolire le parti sociali non più "attive" a livello demografico e politico e questo ad esempio preoccupò non poco il ceto dirigente dell'URSS quando dagli anni '70 in poi vide che i russi stavano per lasciare il posto a non russi e islamici e altre etnie che non sempre offrivano garanzia di continuità del potere moscovita ( l'URSS pur essendo stata una federazione, era un impero più spiccatamente russo ) ma si può anche parlaredi come negli USA il potere WASP che fu la base dell'economia statunitense è in crisi di fronte alla costante crescita di americani non wasp ( anche se per ora gli ispanici, pur essendo la seconda lingua parlata negli states, non hanno ancora dirigenti di alto livello )

    il conflitto interculturale ci sarà sempre, dunque il mescolamento non è positivo a prescindere, ci vorrebbe una grande maturità da parte di tutte le parti per sviluppare una vera coesistenza armoniosa naturale e non imposta dall'alto ( stile "armonia" cinese per intenderci )
     
  16. Solctis

    Solctis

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    E infatti ci mancherebbe, oltreperchè chi ti paga ci perderebbe pure dei discreti soldini.
    Fastidio? No più che fastidio è quella politichese indole al cerchiobottismo che non piace. Fastidiose sono solo le cose belle che apprezzi che iniziano a crearti problemi. Quello è fastidioso.

    Ah, lo vedi, passiamo già dall'ineluttabile al 'sei convinto'....poi però torni sull'inevitabile.
    Qualche centinaio d'anni? Si, concorderei con te....se la potenza egemone ed evengelizzante in senso globalistico (passatemi il termine eh...) non fosse entrata in una crisi di una certa caratura e non stesse rischiando seriamente di dover riscrivere e rivedere il suo concetto di Imperium.
    Oltretutto mi pare davvero azzardato parlare di un processo di un 'centinaio' di anni ulteriori....
    L'Americanismo e il liberismo da esposrtazione quanto ci hanno messo ad entrare in crisi? 60 anni e rotti? Insomma....non parlerei di questo lugno strascico.

    Sul libero arbitrio è un pezzo che ho interesse a discutere perchè forse si potrebbe dire pure qualcosa di pregevole a riguardo.
    La domanda che ti faccio io è: sei libero? Il tuo è libero arbitrio?
    Sei quindi veramente libero di dire che l'hai scelto tu questo sistema di cose? Che la tua è stata un'adesione spontanea e senza condizionamenti?

    Perchè è controproducente rifiutarsi di leggere il contesto in cui ci troviamo (che poi non è il rifiuto di leggerlo ma è il rifiuto di accettarlo vivendoci comunque dentro senza esserne contaminati)?

    Meglio piegarsi? Piegarsi a cosa e perchè? In funzione di quale vantaggio? Cos'ha di così meraviglioso la globalizzazione e l'imperialismo yankee? No dimmelo perchè io con onestà non vedo nulla.
    La fratellanza e l'amore universale (sotto protezione americana e loro 'consiglio')?
    Ahahahah....forse solo ancora i cristiani ci credono (e pure loro iniziano a rifletterci).
    A me fa sorridere quest'idea perchè è potentemente utopistica (opinione personale ovvio); poi se uno non vuole guardare in faccia la realtà...

    IrrEdente...con la E. Di irrIdente ci sei tu verso chi ha perso casa e famiglia in queste nostre sfortunate terre di confine.
    Quelle sono terre irredEnte, cioè che non sono state ancora redEnte.

    Fatta questa necessaria precisazione finiamo in scioltezza.
    A me non tange minimamente che tu possa professare la nazione unita o l'irredentismo. A me tange che tu ti esponga prima con un post decisamente rivelatorio e riguardo e poi te ne esca con un "ma no, io volevo dire...io volevo fare...è stata una cosa dolorosa...però è una pagina di storia...".
    Questo a me tange. Colpisce il fatto che si sa benissimo (tant'è che l'hai detta tu stesso) la tua opinione a riguardo di questi italiani come me (te sei europeo no?) ed altri che hanno perso TUTTO. Forse non comprendi cosa voglia dire davvero perdere tutto; mentre scommetto che invece per i 'fratelli' africani tu sia sempre disposto a lasciare un obolo. Ma è ovvio, l'italiano la carità in casa non la fa mai...ha bisogno di soddisfare quell'esterofilia geneticamente inscrittagli 63 anni fa in ogni sua azione.

    Nessuno, quindi, ha eletto nessuno a santo protettore o evangelizzatore della masse ignoranti. Semplicemente dato che non ne parla nessuno ne parlo (anche) io. Se qualcuno ha qualcosa da dire in merito mica gli dico nulla...anzi.
    Semplicemente difendo chi storicamente è stato perdente e tradito; che possa suonare strano lo so; non è usanza italiana rimanere in un'unia barricata per volta.

    Non è quindi questione di purezza perchè, (e qui ennesima cazzata immane) pure tra i nostri profughi c'erano comunque slavi, tedeschi, illiri, greci e quant'altro divenuti col tempo italiani nel pensiero, nella lingua, nella cultura e nella fede.
    Chi, e questo dovrebbe parlare da solo, conosce un minimo la questione orientale lo sa. Chi non lo sa....bhè chi non lo sa (o non gli frega o ha la coscienza sporca a riguardo) invece si comporta più o meno come te.
    Che poi pure Nenni....
    Il pezzo finale sembra il discorsino del comandante yankee della caserma locale.
    Ti sei dimenticato il God Bless America ed il "Fight for liberty'.....poi c'eri.

    -------------------------------------------------------------------------------

    Innanzitutto scusa per il ritardo. Stavo provando Stalker e sono stato rapito.

    A me invece fa sorridere chi definisce l'Italia come un crogiolo di razze pensando di aver ragione.
    Smontiamo finalmente questo mito dell'Italia crogiolo di razze e di culture perchè è altamente falso.
    Iniziamo con ordine. Cosa costituisce la Nazione? Se non ricordo male, correggetemi, i tre elementi costitutivi sono il sangue (inteso come patrimonio genetico), la lingua e la cultura. L'italiano possiede una natio, una nationes ?
    La risposta è tenacemente (mi piacciono i termini in ente) SI.

    Questione genetica.

    L'Italia al contrario di quanto si pensa comunemente possiede una spiccata uniformità genetica oltre che una inaspettata (per chi non si interessa) superiore coesione genetica e 'purezza' (passatemi il termine) europea.
    L'analisi scientifica ha dismotrato questo:

    Combined data from two large mtDNA studies provides an estimate of non-Caucasoid maternal ancestry in Italians. The first study sampled 411 Italians from all over the country and found five South Asian M and East Asian D sequences (1.2%) and eight sub-Saharan African L sequences (1.9%). The second study sampled 465 Sicilians and detected ten M sequences (2.2%) and three L sequences (0.65%). This makes a total of 3% non-white maternal admixture (1.3% Asian and 1.7% African), which is very low and typical for European populations, since Pliss et al. 2005, e.g., observed 1.8% Asian admixture in Poles and 1.2% African admixture in Germans.

    (Plaza et al. 2003;
    Romano et al. 2003)

    * * *
    Similar data from the Y-chromosome reveals Italians' even lower non-Caucasoid paternal admixture. Both studies obtained samples from all over the mainland and islands. No Asian DNA was detected anywhere, but a single sub-Saharan African E(xE3b) sequence was found in the first study's sample of 416 (0.2%), and six were observed in the second study's sample of 746 (0.8%). The total is therefore a minuscule 0.6%, which decreases to 0.4% if only Southern Italians are considered and 0% if only Sicilians are considered. Again, these are normal levels of admixture for European populations (e.g. Austrians were found to have 0.8% E(xE3b) by Brion et al. 2004).

    (Semino et al. 2004;
    Cruciani et al. 2004)


    O perbacco che ne esce? Sembra incredibile a dirsi ma ne esce fuori che preso collettivamente l'apporto non-bianco e non europeo nel patrimonio genetico italiano ammonta a circa il 3% per il patrimonio materno e lo 0,6 % (0,4 considerando solo il sud Italia e 0% considerando solo i siciliani) per quello paterno. Non ci vuole un genio a capire che con cifre come queste appare ridicolo parlare di 'crogiolo di razze'.

    Nell'allegato si può intravedere perfettamente la differenza a livello di patrimonio genetico ed il diverso apporto di sangue non-bianco e non-europeo nel patrimonio genetico italiano.
    Lo so, sembra dura da accettare ma, pare, che più indo-europei e bianchi di noi italiani siano solamente (volendo distinguere) sardi e toscani che, tra l'altro, presi singolarmente risultano più europei sia della media degli italiani, sia di comunità considerate tipicamente europee come la Francia ed i francesi che, per inciso, si classificano dietro l'Italia e gli italiani nella scala che ho allegato.

    Cosa abbiamo dimostrato con ciò? Che il primo punto è vero. L'Italia e gli italiani possono essere considerati una Nazione in quanto condividono in maniera schiacciante lo stesso patrimonio genetico, leggi, lo stesso sangue posizionandosi addirittura in maniera migliore rispetto a comunità 'arianissime' (passatemi pure questo) come quella tedesca.

    Questione linguistica.

    L'Italia e gli italiani condividono una lingua comune?
    Appare evidente di si.
    Discorso diverso sarebbe dire; gli italiani 'posseggono' questa lingua comune in maniera sicura? Risposta Ni.
    Ni perchè per onestà bisogna dire che permane il sostrato dialettale e localistico (incentivato da penosi regionalismi politici attuali) spostandosi gradualmente verso sud e progressivamente verso l'estremo nord (in particolare ovest ed est).
    Questo è un discorso affascinante che meriterebeb forse una discussione apposita ma non penso noi si abbia il tempo per ciò.
    Quello che mi preme dire è che, anche se con mezzi da biasimare, l'unità linguistica italiana è un dato di fatto veicolato giornalmente dai mezzi di comunicazione di massa e realtà assodata per chi ne capisce un pò di glottologia e non ha bisogno dello status di minoranza linguistica (e relativa stretta coccolosa di Roma ladrona).
    Certo, possiamo attaccarsi quanto vogliamo ai localismi, riscoprire pure il dialetto del casolare di fronte, ma allo stato attuale delle cose (posso sbagliarmi per carità) mi sento di dire che l'Italia è una Nazione anche sotto il punto di vista linguistico.
    Ovviamente in questo discorso sono da considerare a parte, per ovvi motivi, le comunità alloglotte come quella tedesca in Alto Adige e quella slovena in Friuli e nella Venezia Giulia, ma come ce le abbiamo noi ce le avevano anche diversi altri paesi (prima ovviamente di snazionalizzarli in maniera democratica).

    Questione culturale.
    Ed è qui che si gioca la partita vera.
    Dico partita vera perchè mai come in questo periodo (come questo topic dimostra) la percezione di appartenenza alla 'nazione culturale di provenienza' è quantomeno in crisi o comunque in deciso calo.
    Qui dobbiamo entrare in un discorso politico e storico; un discorso che ci porta comunque ad aver subito 66 anni circa di imperialismo yankee e connessa veicolazione e ristrutturazione della scala sociale, dei valori sociali e dello stesso concetto sociale. Diciamo che questo forse è l'unico punto su cui si può davvero condurre una battaglia contro la nostra Nazione (e contro la Nazione europea).
    Dico questo perchè vedo comunque che la globalizzazione, il multiculturalismo, il melting pot, l'internazionalismo, eccetera, hanno mietuto più di una vittima non solo nel nostro paese, ma nell'intera Europa.
    Sono più che convinto che rimanga forte un sostrato di appartenenza piuttosto anestetizzato dal capitalismo e dal consumismo; ma sono anche piuttosto convinto che nel momento in cui questi verranno meno ed andranno in crisi (come stà avvenendo in questi momenti), sarà forte nel nostro popolo e nella comunità degli europei, la riscoperta delle proprie identità e della propria appartenenza.
    Tra l'altro un discorso che, involontariamente, è confermato dai recenti successi politici di una formazione come la Lega che, volenti o meno, è l'unica su piazza a parlare di IDENTITA'.
    Lungi da me spararvi la filippica sull'identità e tantomeno accostarmi anche solo a 150 km dalla parola Lega; va comunque detto che nell'avversità politica e nel fatto che inconsapevolmente rientrano pure nel giochino politico yankee orchestrato qui da noi, rappresentano l'inevitabile (stavolta si) rappresentazione di buona parte del pensiero popolare verso la questione 'identitaria'.

    Assolutamente no, hai ragione a dire che la cultura non è un blocco immodificabile...infatti è in continuo mutamento. Sfondi una porta a perta.
    La questione però, permettimi, è diversa.
    La questione è che il contatto finchè è naturale, finchè è voluto e finchè è la risultante di un preciso e involontario processo di apertura è una cosa da accettare. Dico accettare non nel senso di avallare, ma nel senso di prenderne atto. Diverso invece il discorso se questa apertura è frutto di un'azione militare e di un profondo e prolungato radicamento di un'apposita e martellante propaganda attraverso i mezzi di comunicazione di massa e gli stessi rappresentanti governativi.
    Questo, converrai pure tu, diventa quindi frutto di una manipolazione NON naturale delle cose. UNa manipolazione tantopiù esterna e funzionale a bisogni esterni.
    Il destino poi, esiste per chi ha una fede religiosa e per chi allinea e giustifica i suoi insuccessi ed i suoi successi in una sequela di azioni pre-programmate dalla mano di qualcuno. Assurdo, secondo me.
    Io credo nel libero arbitrio; il destino non è per me nè, oltretutto, penso sia un discorso che una persona intelligente possa fare o tantomeno far suo.

    E qui viene giù l'ipotetico palco perchè sfondi non una porta ma il cancello della Reggia di Caserta aperto......

    Bhè, noi lo parliamo...figurati che alcuni sembrano non aver mai smesso di farlo (Gixxxxxxxxxx......scelgo teeeeeeeeeeeeeeee........).
    E' nella nostra grammatica, nella nostra semantica e in tutta la nostra lingua o dialetto nazionale che dir si voglia. Forse ti sfugge in questa analisi che l'attuale e penoso stato della nostra lingua è frutto di un'alterazione dovuto all'inserimento di termini a noi estranei ed all'assurdo esterofilismo italico.
    Basta vedere i mangiarane; loro per una volta sarebbero d'esempio. Non si inchinano all'anglofonia imperante ma proteggono la loro lingua elaborando intelligenti e accettabili termini francesi corrispondenti a quella massa di parole straniere oramai entrate, invece, nel vocabolario italiano.
    Sbagli inoltre a dire 'di diversa nazionalità'.
    La nazionalità è la risultante di quei tre elementi di cui ho parlato sopra; la lingua è cosa diversa ed anzi è una parte della nazionalità. Un discorso del genere lo puoi fare nei Balcani dove la lingua poteva e può essere nazionalità (vedasi la Dalmazia); ma qui siamo in Italia.
    Inoltre oserei pure dire che prima della yankeezzazione dell'italiano e - è mia convinzione- in maniera nascosta, permanga un profondo identitarismo linguistico comune nella comunità italiana.
    Certo, possono averlo dimenticato in molti attratti ed accecati dall'Internet-telefono (esempio di termine italiano in luogo di uno straniero) e dai brillocchi consumistici.
    Chi, però, ha coscienza di sè nella più marxiana delle trasposizioni, si ricorda perfettamente qual'è la sua lingua.

    Il discorso è sempre quello espresso dal sottoscritto poco fa.
    Una cosa è un processo naturale; altra cosa un processo indotto.
    Non so te, ma non mi piace fare la cavia da laboratorio degli yankee e dei loro giochetti sociologici....

    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH....
    Qui 17 minuti di risate non li evita nessuno.........
    Penoso ed assurdo equiparare Balotelli al biondismo siciliano.
    Questo non me l'aspettavo....
    Innanzitutto, lasciando stare la mia opinione sul gioco del calcio in Italia, è disonesto e davvero falso affermare che il signor Barwuah (il cognome dei genitori) sia italiano.
    Il fatto che sia stato adottato da italiani e che sia nato su territorio italiano può renderlo italiano agli occhi di chi ha recepito bene il messaggio dei padroni d'oltreoceano. Chi invece sa che la propria identità vuol dire la propria libertà, riconosce benissimo il tizio di cui sopra come un ghanese di cittadinanza italiana.
    Se amasse e fosse davvero onesto con se stesso lo direbbe pure lui; semplicemente il ragazzo ha capito che ha tutto da guadagnarci in termini economici e di mediaticità. Tanto di itaGliani pronti a tifarlo ce ne sono sempre dietro la porta.
    Compra la maglietta di Balotelli...compra il pallone...compra l'abbonamento....
    Il biondismo non te lo commento nemmeno perchè mi fa pena questo accostamento come a voler dire che i Siciliani non siano europei e non possano avere biondismo.
    Che classe ragazzo!

    Ahahahaha...potere?
    Potere noi italiani? Si quello di comprare la macchina nuova, accendere il mutuo, tifare la squadra del magnate di turno, sbavare davanti al velina di turno ed eleggere il mafioso/massone/servo di turno.
    Questo è l'unico potere che vedo attualmente negli italiani!

    Semmai tolte queste cianfrusaglie yankee bisognerebbe vedere come reagirebbero gli italiani a dei valori VERI, ad una libertà VERA, alla possibilità di decidere AUTONOMAMENTE dopo 66 anni di condizionamento operante in stile pavloviano.
    Io ti do la figa, tu sbavi e mi fai il mutuo. Bella libertà.....davvero.
    Vuoi mettere? La velina contro quella robetta chiamata cultura? Dai su, robaccia da musei....

    Tu lo sai vero chi sono gli adattabili? Adattabili sono i mercenari pronti a cambiare padrone sotto compenso.
    Se uno perde la capacità di opporsi diventa un succube o un servo. Non so te, ma a me quest'idea non piace nemmeno un pochino.
    Andare oltre le differenze, parlare senza pregiudizi?
    Lo faccio pure io; ho anche diversi vicini non italiani e con loro il rapporto è cordiale.
    Io so cosa sono davvero loro e loro sanno cosa sono davvero io.
    Ci rispettiamo perchè siamo onesti con noi stessi prima che con gli altri.
    Questa è convivenza...non giocare ad un gioco di ruolo in cui ogni giorno faccio un personaggio ed una classe diversa.

    Siamo abituati a cosa? I punti fermi ci sono eccome; diciamo che gli abbiamo posto sopra tante insegne luminose e tanti televisori....ci credo che non li vediamo.

    Saper discernere e voler conoscere? Appunto. Capire cosa siamo veramente è saper discernere; chi rifiuta o non si rende conto di cosa è davvero cosa fa secondo te?
    E' uno/una che non discerne e che, prima di tutto, non vuole conoscere se stesso.

    Si ma da quando viaggiare vuol dire dimenticare cosa si è e cosa si rappresenta?
    Il dover mediare, il dover viaggiare, il dover incontrare, non mi sembra che abbia fatto di nostri celeberrimi geni e personaggi, dei provetti multiculturalisti.
    Certo possono essercene, ma sarebbe forzoso voler far passare ALCUNI come TUTTI.
    Citi, esempio, Colombo e Marco Polo...ma non mi sembra che i due si appellassero come 'cittadini del mondo'.....o sbaglio? No perchè se sbaglio ditemelo.
    Esempio?
    Venezia, porta d'Adriatico. Quale cittadina più mediatrice di questa? Abituata da secoli a barcamenarsi tra genti di ogni provenienza e ceto.
    A Perastro un certo Giuseppe Viscovich il 23 agosto del 1797 pronunciava queste parole:

    « In sto amaro momento, che lacera el nostr cor, in sto ultimo sfogo de amor, de fede al Veneto Serenissimo Dominio, al Gonfalon de la Serenissima Republica, ne sia de conforto, o cittadini, che la nostra condotta passata e de sti ultimi tempi, rende non solo più giusto sto atto fatal, ma virtuoso, ma doveroso par nu. Savarà da nu i nostri fioi, e la storia del zorno farà saver a tutta l'Europa, che Perasto ha degnamente sostenudo fin a l'ultimo l'onor del Veneto Gonfalon, onorandolo co sto atto solenne, e deponendolo bagnà del nostro universal amarissimo pianto. Sfoghemose, cittadini sfoghemose pur, e in sti nostri ultimi sentimenti coi quali sigilemo la nostra gloriosa carriera corsa sotto al Serenissimo Veneto Governo, rivolgemose verso sta Insegna che lo rappresenta, e su de ela sfoghemo el nostro dolor. Par trecentosettantasette anni le nostre sostanze, el nostro sangue, le nostre vite le xe stae sempre par Ti, o San Marco: e fedelissimi sempre se avemo reputà Ti con nu, nu conTi; e sempre con Ti sul mar nu semo stai illustri e vittoriosi. Nissun con Ti ne ha visto scampar, nissun con Ti ne ha visto vinti e spaurosi! E se i tempi presenti, infelicissimi per imprevidenza, par dissension, par arbitri illegali, par vizi offendenti la natura e el gius de le genti, non Te avesse tolto da l'Italia, par Ti in perpetuo sarave le nostre sostanze, el nostro sangue, la vita nostra e, piuttosto che vederTe vinto e desonorà dai toi, el coraggio nostro, la nostra fede se avarave sepelio sotto de Ti! Ma za che altro no ne resta da far par Ti, el nostro cor sia l'onoratissima to tomba, e el più puro e el più grande to elogio le nostre lagreme!" »


    Ma come.....in uno stato di mercanti, poliglotti, cosmopoliti può esistere una cosa del genere (per inciso tutta la cittadinanza partecipò al rogo del gonfalone in ginocchio)? Una genia di uomini abituati alla mediazione può fare discorsi di questo tipo? Alla vigilia del 'vento di libertà' portato dalle armate napoleoniche?
    Lascio che il silenzio parli eloquentemente per me dopo che questo testo lo ha già fatto in maniera così dettagliata.

    Dai questo pezzo è davvero carino. Sul serio...fa tanto il finale con la morale dei festival da cineforum. L'italiano coraggioso che si batte contro gli ottusi non-italiani che vogliono rinchiudersi in mezzo ai confini.
    Quantomeno è epico.
     
  17. Solctis

    Solctis

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    Non ha messo l'allegato.
    Rimedio subito.

    [​IMG]

    Spero si veda bene.
    Per le fonti fatemi sapere o via MP o qui.
     
  18. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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  19. ange2222

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    e io dovrei leggermi quel post li?
    già il tuo è abbastanza lungo.
     
  20. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    @Ange: :lol:

    @Sol- condivido molto ma non tutto di quello che hai scritto, comunque bel post ;-)

    TOSCANA rules, si sapeva già del resto U_U
     

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