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18 Giugno 1815 - Waterloo

Discussione in 'Età Moderna' iniziata da armluc, 18 Giugno 2009.

  1. armluc

    armluc

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    Quoto in parte, la battaglia di Trafalgar è del 1805 e segnò l'imperio inglese sui mari (che durerà fino alla II Guerra Mondiale) ma non "il principio della fine". Il vero declino, con molte riserve, si può datare forse dall'invasione della Spagna nel 1808.
     
  2. Panzer

    Panzer

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    1- Darei anch'io il merito in egual misura a Inglesi e Prussiani: senza la tenace resistenza dei primi, l'arrivo dei secondi sarebbe stato pressochè inutile...

    2- Certamente i due marescialli in questione commisero errori gravi (mollto influenti sull'esito finale dello scontro), ma non so se al momento esistessero sostituti adeguati..

    3- Come già accennato da altri, poco o nulla sarebbe cambaito; presto si sarebbe creata una nuova coalizione anti-francese, e non dimentichiamo le condizioni di salute di Napoleone, che cominciavano a non essere più ottimali...
     
  3. archita

    archita

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    per non parlare poi che con un armata decimata avrebbe poi dovuto affrontare l'esercito austriaco e russo che nell'insieme erano più di 300000 uomini lungo il Reno sotto la guida di Schwarzenberg e Frimont e De Tolly :cautious:

    Napoleone durante la campagna di Francia rifiutò più volte i confini del 1792, che speranza aveva di ottenere più di quanto potevano concedergli l'europa intera ? :humm:

    o voleva finire la sua carriera in gloria sul campo di battaglia ( ne dubito ) oppure almeno cercava di ottenere almeno i paesi bassi per salvare la faccia di fronte al popolo francese ( secondo lui, ma penso che il popolo francese stremato da troppe battaglie non cercava che la pace ) e abdicare a favore del figlio "il re di roma"...
     
  4. Wolf

    Wolf Guest

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    ne dubiti?e perchè?a me sembra abbastanza plausibile.:humm:In fin dei conti la sua vita fu pressochè improntata solo che sulla ricerca di gloria.Nel bene e nel male.
     
  5. archita

    archita

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    beh se ne andò per due volte abbandonando l'esercito nel disastro...la prima con la ritirata di russia e la seconda lasciando waterloo in carrozza ( non ricordo se abbandonò i gioielli o no ) anche se salvò un pò la faccia offrendosi al fuoco inglese in uno dei quadrati ma mi pare più appunto un modo di non apparire un vigliacco agli occhi dei soldati :cautious:
     
  6. Antigono

    Antigono

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    Non sono completamente d'accordo, sopratutto se consideriamo l'intera campagna.
    A QB Wellington cosa fece oltre ad arrivare tardi? Nulla, solo i casini francesi impedirono che i prussiani fossero spazzati via. Viceversa Blücher sfruttò appieno le mancanze dell'ala dx francese, giungendo in tempo a salvare gli inglesi a Waterloo.
     
  7. armluc

    armluc

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    Vero, ma stavamo parlando della battaglia del 18 giugno, non stavo prendendo in esame l'intera campagna dei 4 giorni :approved:
     
  8. metalupo

    metalupo

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    Appunto. Con l'imperio Inglese sui mari Napoleone perse l'unica, vaga, possibilità di piegare il Regno Unito e quindi di ottenere un qualche tipo di riconoscimento dalle altre nazioni Europee.
    Poteva solo posticipare, come ha storicamente fatto, un'evento comunque inevitabile, la sua sconfitta ad opera di una coalizione di nazioni Europee guidata dal Regno Unito.
     
  9. Maglor

    Maglor

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    scusate il ritardo ma se non vi spiace vorrei buttare anch'io i miei 2 cents... :D

    prussiani... per quanto gli inglesi si siano ben comportati ed il duca di ferro abbia tenuto bene il campo senza l'arrivo dei prussiani le avrebbero prese di brutto, ormai erano senza riserve e ed allo stremo delle forze

    in parte è colpa di napò ed in parte del caso... come sempre in battaglia... :D
    nel dettaglio la scelta di impiegare uomini come ney e davout in posizioni vantaggiose dal punto di vista politico ma svantaggiose da quello militare è un chiaro errore dell'imperatore, così come l'aver permesso che l'azione di disturbo condotta da suo fratello all'ala destra potesse trasformarsi in un impegno a fondo... tanto per fare qualche esempio...
    c'è da dire poi che il ritardo di grouchy fu più dovuto ai problemi di comunicazione dei corrieri... ci fosse stato un berthier al seguito non sarebbe successo...

    molto... la vittoria a waterloo avrebbe quasi sicuramente comportato l'annientamento dell'esercito anglo-olandese determinando una crisi di governo a londra... è vero che le forze della restaurazione stavano mobilitando centinaia di migliaia di uomini contro l'orco corso ma allo stesso tempo è altrettanto vero che una vittoria decisiva sul campo avrebbe rimesso in discussione la solidità della coalizione.
     
  10. Maglor

    Maglor

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    è vero che la cavalleria francese dopo la russia non fu più la stessa, tuttavia quello che restava era a mio avviso sufficiente per rastrellare uno dei due eserciti alleati, ovviamente gli anglo-olandesi... l'obiettivo politicamente più invitante... discorso diverso per i prussiani, tuttavia come ho detto sopra la chiave di lettura dei risultati è più politicia che militare...

    l'assenza di murat fu pesante, tuttavia il problema era l'assenza di una cavalleria addestrata non tanto di un buon comandante... grouchy non era male come comandante di cavalleria... pur non essendo murat.
    l'assenza di bernadotte non è a mio avviso pertinente... aveva cambiato bandiera già da anni... inoltre se escludiamo l'ottima performance di austerlitz non era nemmeno lui un fulmine di guerra... il problema semmai fu non schierare sul campo davout e non avere berthier allo stato maggiore, tuttavia il primo serviva a parigi per tenere sotto controllo le camere ed il secondo era morto misteriosamente durante i cento giorni...
     
  11. armluc

    armluc

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    Per ciò che concerne il punto 2), anch'io sono dello stesso parere di coloro che imputano a N la responsabilità della scelta di uomini che si rivelarono inadatti all'incarico.
    Dopo la fuga dall'Elba, dando prova di immensa capacità organizzativa e non desiderando per motivi politici ripristinare la coscrizione obbligatoria, in poco tempo il Corso riuscì a formare un esercito, il cui zoccolo duro, l’Armée du Nord, 128.000 uomini al suo diretto comando, avrebbe tentato di assestare un colpo mortale all’avanguardia della coalizione, gli eserciti anglo-belga-olandese al comando del duca di Wellington e quello prussiano agli ordini del feldmaresciallo Blücher, entrambi di stanza in Belgio. Nella scelta degli uomini chiave che dovevano accompagnarlo in quest’ultima avventura, si ravvisano secondo me i prodromi della disfatta. Napoleone nomina ministro della Guerra il maresciallo Louis-Nicolas Davout, quarantacinquenne borgognone. A parere di gran parte degli storici militari, Davout è stato, insieme a Gabriel Suchet, il migliore dei marescialli napoleonici, il più dotato strategicamente, un profondo conoscitore dell’arte militare. Napoleone stesso disse di lui: “Dove c’è Davout è come ci fossi io”. Pur comprendendo la necessità di lasciare a Parigi in sua assenza un uomo fidato, perché lasciare fuori dall’azione un comandante dalle grandi capacità come Davout? I giustificazionisti ritengono che la scelta di affidargli il ministero della Guerra fosse corretta, in quanto occorreva una un uomo altamente capace per coordinare la difesa delle frontiere in previsione della marcia alleata e reprimere e tenere sotto controllo l’insurrezione vandeana. Ma questa interpretazione presta il fianco all’intenzione di Napoleone di rischiare in Belgio il tutto per tutto, cercando quella vittoria fulminea che avrebbe potuto abbattere la coalizione in un sol colpo. Una strategia che avrebbe dovuto mettere da parte gli aspetti previsionali per concentrarsi sull’immediato, scegliendo gli uomini migliori e tra questi vi era anche il già citato Suchet, l’unico che si era distinto nella disastrosa guerra di Spagna 1808-1814 e a cui invece nel 1815 Napoleone assegna un compito secondario. Ancora, p er tutte le guerre dell’epopea, l’imperatore si avvalse sempre in qualità di capo di stato maggiore di Louis-Alexandre Berthier, il più anziano dei marescialli napoleonici. Berthier non fu mai un comandante di eserciti, ma un grandissimo organizzatore, un lavoratore instancabile, l’uomo ideale per tradurre in ordini schematici e precisi la frenetica attività militare del grande Capo. Ma purtroppo era morto poco tempo prima. Napoleone nominò per il ruolo di capo di stato maggiore il maresciallo Nicolas-Jean Soult (peraltro già ministro dei Borboni restaurati, per poi ritornare bonapartista), un ottimo tattico, ma del tutto inadatto a quell’incarico che in passato non aveva mai ricoperto. Eloquente al riguardo un episodio che accadde proprio in quel tragico giugno del 1815. Napoleone gli aveva dettato un ordine importante. Più tardi: “Quanti ufficiali avete inviato a portare quell’ordine?”. “Ne ho inviato uno, Sire”. “Ah, Signore! Berthier ne avrebbe mandati cento!”. Non si comprende dunque una tale scelta. Molto più adatto di lui, suggerisce Henry Lachouque, sarebbe stato il generale Bailly de Monthion, che per lungo tempo aveva lavorato al fianco del defunto Berthier. In ultimo, i due ritenuti tra i principali responsabili del disastro belga, i marescialli di Francia Michel Ney ed Emmanuel Grouchy. Il primo per aver combattuto in maniera scriteriata, sacrificando inutilmente i propri soldati in azioni scoordinate e sanguinose e il secondo per aver mancato clamorosamente l’appuntamento a Waterloo, permettendo anzi ai prussiani di rovesciare le sorti della battaglia giungendo al posto suo. Di nuovo, occorre sottolineare che questi due uomini, su cui gravano indubbie responsabilità, furono scelti dallo stesso Napoleone. Ney, principe della Moscova e definito dall’imperatore il valoroso tra i valorosi, aveva contribuito fortemente alla prima abdicazione, divenendo una delle figure militari di rilievo al ritorno di Luigi XVIII. Quando Napoleone sbarca in Francia, addirittura promette al re di riportarlo a Parigi “in una gabbia di ferro”, salvo poi tradire Luigi per tornare al fianco di colui che era stato tradito a sua volta! Se a ciò aggiungiamo che Ney, comandante dal sangue bollente, dal ritorno dalla Campagna di Russia del 1812 non era più lo stesso (si presume per via di uno shock da bombardamento), rimane un autentico mistero che Napoleone gli abbia affidato il comando dell’ala sinistra della Armata del Nord. Quanto a Grouchy, benché privo d’impeto e slancio, egli era un eccellente comandante di cavalleria, con quasi zero esperienza di comando della fanteria, ma soprattutto non aveva mai avuto sotto di sé un corpo d’armata. Inspiegabile dunque l’avergli affidato l’ala destra, anche se il suo comportamento a Waterloo va esaminato sotto un’angolazione differente da quella che si è cristallizzata nella maggior parte degli studi storici. Infine, se era stato designato per un comando chiave il maresciallo Ney, dimenticando la promessa fatta da quest’ultimo al re di riportare a Parigi l’usurpatore in catene, perché Napoleone respinse seccamente la spada offertagli da Gioacchino Murat, anche lui è vero traditore dell’impero, ma pure il miglior comandante di cavalleria d’Europa?
     
  12. Antigono

    Antigono

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    E Davout dette infatti (come al solito) ben prova di se, vincendo, qualche giorno dopo Waterloo, vicino a Parigi l'ultima "battaglia napoleonica".
     
  13. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Interessantissimo, però la prossima volta separa i paragrafi che è un po' faticoso da leggere ;-)
     
  14. armluc

    armluc

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    Questo era il 1° paragrafo, il 2° riguarderà gli errori durante la battaglia :D
     
  15. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Allora risuddividili, e che tu sia dannato XD
     
  16. archita

    archita

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    da che estrapoli i paragrafi?

    da le grandi battaglie di napoleone di Andrea Frediani? :confused:

    comunque si, è faticoso leggere testi lunghi dal pc,magari sintetizza gli elementi essenziali alla tua tesi :approved:
     
  17. Dohor

    Dohor

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    libri prego, mi stai facendo salire la scimmia da periodo napoleonico :asd:
     
  18. skuby

    skuby

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    Waterloo di Chandler, "IL LIBRO" sulla battaglia
     
  19. Rokossovskij

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    Letto...:contratto:...così come dello stesso autore posso consigliare "Le campagne di Napoleone"...cofanetto con 2 volumi....valido anch'esso.:approved:
     
  20. archita

    archita

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    il museo napoleonico a Roma contiene all'ingresso una raccolta impressionante di testi e volumi sull'epoca del corso :)

    Museo Napoleonico - Piazza di Ponte Umberto I, 1 - 00186 :approved:
     

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