Approfondimento: le capacità missilistiche Iraniane (Ingame) scrivo questa parentesi per chiarirci le idee. Premesso che ho trovato in SR un buon equilibrio tra Grand strategy, RTS e wargame. è un gioco che adoro perché, appunto, fa un po' di tutto e ti permette di giocare in molti modi. In ogni caso, veniamo alle capacità missilistiche. Nel gioco, come nella realtà, sono presenti missili - Tattici: corto-medio raggio, ad esempio Scud, ATACMS, Harpoon - Strategici: lungo raggio, anche nucleari (ICBM) - Cruise: lanciati da aerei, navi o sottomarini - SAM Si costruiscono da fabbriche di missili (Missile Fabrication Facility). Vanno prima ricercate le relative tecnologie e, ovviamente, si possono sbloccare nuove tech e nuovi design. Si producono come unità a parte, poi si stoccano nei depositi o si assegnano. Si possono lanciare assegnandoli manualmente o automaticamente a: - Lanciatori mobili - Aerei da attacco - Navi / Sottomarini - Siti di lancio fissi (silo) per ICBM Per lanciarli, una volta assegnati, cliccare sull'unità → Missiles → scegli il missile → target. Oppure attivare l'opzione “Auto Fire” se vuoi che li usino automaticamente. Si possono usare per attaccare unità, edifici, attaccare infrastrutture e come arma finale in caso di missile nucleare. L'Iran dispone di navi, sottomarini con capacità missilistiche nonchè aerei ES: Tomcat e lanciatori terrestri. Guardiamo questi ultimi. Possiamo costruire 6 tipi di missili. 1. Zelzal. Di origine iraniana, 1991. L'immagine in alto (i missili che cadono), stanno a significare che si tratta di missili ideali per un Saturation Attack. Info: https://en.wikipedia.org/wiki/Saturation_attack in effetti, si producono velocemente - 3 giorni - costano poco 3mln, ma possono colpire obiettivi max 90km alla velocità di 1.000 km/h. Causano un buon danno a qualsiasi cosa tranne navi. Sono ideali appunto per un attacco di saturazione ovvero lanciare molti missili in poco tempo contro infrastrutture, unità nemiche. Y J - 22 Saccade Buon raggio - 400 km, economici e veloci (7 giorni, 6M), lanciabili sia da terra che navi/sottomarini, sono ideali per strike su edifici- infrastrutture. Scud C - Buon raggio, discreti danni. Lanciabili solo via terra Shahab Scud D - di origine iraniana, possono colpire a 1350 km! Ottimo danno contro infrastrutture ed unità. Shahab Scud D- Versione modificata con testata nucleare. Devastanti. ovviamente con la ricerca possiamo sbloccare i vari Shahab -2, SS-1e Scud D Etc. c'è una anomalia perché abbiamo in stock gli Shahab2 che non possiamo produrre senza ricerca, però si sbloccano velocemente. nei magazzini, abbiamo anche qualche missile coreano
Io SR l'ho giocato tantissimo, tanto tempo fa, l'avevo pure comprato con la scatola per avere il manuale, ma il 2010. Enormi lacune, gioco praticamente non finito, ma graficamente godibilissimo e chiarissimo, inoltre mai un crash, finire una campagna con qualunque nazione era fantastico. Quelli che sono usciti dopo non riesco proprio a giocarli, ci ho provato diverse volte, sono graficamente un pasticcio assurdo, non si capisce nulla, tutto sovrapposto alla cazzum e troppo grande.
Capisco, però nel 2030 può ridurre la dimensione delle unità 3d, e fa molto la differenza, e puoi provare la mia mod per la mappa! Io darei una seconda possibilità. Come contenuti SRU è avanti, ma il 2030 ha apportato miglioramenti e piano piano stanno migliorando con patch
L’Ora del Contrattacco Ce l’abbiamo fatta. situazione prima del contrattacco: Dopo settimane di resistenza, è bastato un colpo chirurgico, ma perfetto. Un’ondata di missili Scud sulle postazioni di artiglieria turche: distrutte. Tutte. Senza artiglieria, le loro unità sono diventate bersagli mobili. I nostri cacciabombardieri, o quello che ne resta, attaccano come falchi le colonne in ritirata, distruggendole una ad una. È il caos. La fine dell’armata turca Senza copertura, senza linee difensive, e con la fanteria sparpagliata, l’intera armata turca viene annientata. Lanciamo il contrattacco immediato. Due città di confine cadono rapidamente. La loro importanza? Le linee di rifornimento. Mentre i Turchi combattevano con convogli lunghi centinaia di km, ora noi abbiamo basi avanzate operative, controlliamo città e le loro infrastrutture. Abbiamo attivo così un corridoio logistico che funziona a pieno regime. Da queste nuove posizioni, lanciamo un contrattacco. Conquistiamo prima l'importante base aerea di VAN e la base di Malatya. I Turchi crollano. Ma non sono soli. Intravedo truppe bulgare. E romene. Non ufficialmente. Ma ci sono. Fanteria NATO sotto mentite spoglie, forse "volontari". La guerra si sta allargando? Ma la strategia regge. Le basi conquistate ci garantiscono un vantaggio logistico inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Possiamo difenderci e lanciare attacchi aerei, mentre conquistiamo ad una ad una le città curde. Ogni tanto, qualche caccia turco ci attacca. Copriamo l'avanzata anche grazie ai rifornimenti dal cielo. Abbiamo creato il gruppo 3, composto da aerei ed elicotteri cargo che forniscono supporto, munizioni e carburante alle nostre truppe in avanzata. Contrattacco aereo Turco! 6 squadre di caccia bombardano pesantemente, perdiamo più 6 unità di fanteria Piazziamo i nostri 4 sistemi S-300 P. Decine di razzi vengono lanciati contro le unità nemiche, alcuni F16 abbattuti. I rapporti con Iraq e Pakistan sono buoni. Riusciamo a scambiare tech con l'Iraq, tecnologia radar a noi sconosciuta. Erdogan cede. Ore 03:22. 11 ottobre 2025. Messaggio riservato via canale diplomatico intermedio. "Siamo pronti a trattare. Ankara vuole una tregua." Erdogan chiede la pace. Dopo settimane di guerra totale, vuole sedersi al tavolo. Ecco la situazione sul campo. Consulta del Consiglio Supremo – Che fare? A. Accettiamo, consolidiamo, ricostruiamo, ci prepariamo alla prossima guerra? B. Continuiamo la spinta, ora che siamo dentro, e prendiamo ciò che la storia ci nega da un secolo? ps. ricordo che ci hanno attaccato loro, a tradimento. «Chi si ferma troppo presto, combatte due volte. Ma chi spinge troppo oltre, rischia di perdere tutto.» Che facciamo? grande stratega, consiglio, illuminate il nostro destino.
Ci sono obiettivi strategici (giacimenti, industrie, porti) abbordabili? Una semplice tregua mi sembra pochetto... fai una controproposta "pesante",e vedi cosa risponde... se gli è rimasta solo un po' di aviazione e se tu sei in grado di reggere lo sforzo per qualcosa cui valga la pena continuare, continua: al ballo è lui che ti ha invitato, adesso gli tocca ballare.
Concordo. Prima si decide quali sono gli obiettivi papabili (giacimenti, industrie, porti) e poi si decide quanto siano importanti rispetto a continuare la guerra per altri x mesi. Inoltre spero ci sia anche un elevato compenso pecuniario da poter chiedere, necessario per il successivo riarmo date le spese e le perdite incorse.
Mi accodo ai colleghi del consiglio supremo AC e Prostetnico, il mio entourage è comunque più incline ad un cessate il fuoco momentaneo se possibile, magari puoi arrivare ad una linea di difesa naturale? (fiume, montagne).
Avete ragione… è vero. Una semplice tregua sarebbe poco. Soprattutto dopo il sangue versato. Dopo le città riconquistate, le basi occupate, gli arsenali svuotati, i piloti caduti per difenderci. Dopo il rischio che abbiamo corso. Volevano distruggerci, scatenare contro di noi i nostri storici alleati. Ci sono giacimenti, porti strategici sul Mar Nero, corridoi logistici che ora sono esposti e… abbordabili. controlliamo già il grosso del petrolio turco e gli importanti stabilimenti idroelettrici lungo le dighe turche. abbiamo inoltre occupato i porti di Trabzon, a nord, le due basi al centro, con tanto di airfileds, e stiamo occupando le importanti città turche lungo il confine tra Siria e mediterraneo. Godiamo di una posizione invidiabile. La nostra posizione ci permette di intercettare con anticipo gli attacchi, a decine, di unità bulgare/rumene contando su centri di rifornimento vicini, artiglierie piazzate ed uno scudo antiaereo efficace. va bene, il consiglio ha deciso. Non accettiamo, ed inviamo ad Erdogan una controproposta: risoluzione del conflitto alle attuali linee di controllo. Significherebbe per noi controllare le maggiori risorse naturali turche, senza però intaccare la loro capacità bellica ed industriale. Mi sembra un ottimo compromesso. La Controproposta Quindi no, non accettiamo una semplice tregua. Ecco cosa mettiamo sul tavolo: Cessione delle città di confine già occupate (ormai sotto controllo logistico iraniano). Consegna dei giacimenti energetici nel settore sudorientale dell’Anatolia. Demilitarizzazione dell’intera fascia di confine (in cambio ci impegniamo a non proseguire l’invasione). Accesso ai porti nord-orientali per il commercio e il rifornimento navale. Solo così ci fermeremo. Altrimenti continueremo a ballare. Dopotutto, è stato Erdogan a invitarci al ballo. Ora non può lasciare la sala. La risposta di Ergoan è categorica: no. L'unica strada per rimanere al potere è per lui non accettare. Erdogan è convinto di poter trascinare la Nato, i suoi alleati europei in questo conflitto. Vedremo. Non molliamo. Si va avanti Ma… c’è di più. Qualcosa di più grande ci balena nella mente. La Turchia... un paese da 656.384 km2, 84 milioni di abitanti... controllo di punti strategici sul mediterraeo e lo stretto di dardanelli. È la porta dell Europa. una buona capacità industriale bellica Un sogno antico… c'era un sogno, ormai svanito. ed ebbe inizio quando i Medi si unirono ai Persiani. Quando due grandi popoli diedero vita al più grande impero del mondo. Ricordatevi cosa furono i nostri antenati achemenidi. Governavano da Susa a Sardi, da Ecbatana fino all’Indo. Gestivano 30 satrapie, in pace e prosperità. Avevano una rete stradale (la Strada Reale) che faceva impallidire Roma. inarrestabili sul campo. Il nostro sogno non è più solo la difesa. È l’unificazione di quello che un tempo era nostro. Per orgoglio. Per futuro. una follia? Ma la storia ci sta offrendo un’occasione unica. Non ne avremo una seconda. Se sottomettiamo la Turchia, se pieghiamo Ankara, allora daremo nuova vita al cuore dell’Impero di Serse. Di Dario. Quando Teheran abbraccerà di nuovo i figli dell’altopiano, del Caucaso e della Mezzaluna, allora si leverà la Fenice d’Oriente. Così recita un'antica profezia. Un mare di persone si riversa nelle piazze, con una sola voce. vittoria totale!
L'annessione completa mi sembra un piano molto ambizioso, non so se ne vale la pena. Al massimo la creazione di un governo "amico" e subalterno (oltre all'annessione di territorio), ma non so se è fattibile. Un'eventuale accesso al Mediterraneo garantirebbe vantaggi, ad esempio commerciali?
Si, nel gioco si può creare una colonia con un governo fantoccio. Un porto sul Mediterraneo, puo ospitare e rifornire una flotta, così da poter operare nel Mediterraneo, cosa impossibile attualmente. Inoltre, il porto darebbe un boost alle linee di rifornimento nell'area. Da anche un bonus in ambito commerciale, facilitando gli scambi. Pero questo ultimo punto non mi è chiaro, perché non è come in hoi con i convogli. Colgo l occasione per chiedere su discorso a chi ne sa di più
era quello che volevo chiedere: con dei porti sul mediterraneo (Mersin, Iskendurn) si avrebbe una sorta di effetto Suez? (Oceano indiano-Mediterraneo)
Un solo avvertimento, ricordati come è caduto questo impero e chi lo ha fatto cadere, è meglio creare nuove glorie.
Uno sbocco sul Mediterraneo può essere utile anche perché in seguito può essere esteso (ciao Siria, ciao Libano), anche se bisogna stare attenti ad altre potenze locali (ciao... Israele). Direi che la mia lista di priorità (da più alta a più bassa) sarebbe: città di confine già controllate (cmq un cuscinetto per eventuali vendette turche e giusta ricompensa per l'attacco subito) giacimenti petroliferi / minerari e industrie nella zona orientale della Turchia sbocco sul Mediterraneo (in forma territoriale) sbocco sul Mar Nero (anche solo in forma di accordi) governo fantoccio in Turchia annessione completa Non so se vale la pena ottenere un corridoio terrestre verso nazioni deboli a nord est della Turchia (ciao Armenia, ciao Georgia), soprattutto se queste sono sotto la protezione di altre potenze (ciao... Russia).