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AAR: Re dei Re

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da TFT, 19 Maggio 2017.

  1. TFT

    TFT

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    Anno 1220
    L'impero di Georgia si estende dalla Sicilia all'Indo, dall'Iraq alla Siberia.
    Dopo una sanguinosissima guerra civile il trono é nelle mani del giovane Aznari, bastardo legittimato dell'imperatore Cuor di Leone, nato dall'amore proibito fra il sovrano e la duchessa di Croazia.
    I presagi sono peró quantomeno infausti: la guerra civile ha lasciato l'impero debole e senza fondi, le fortezze a nord cadono una dopo l'altra nelle mani dei mongoli senza che il trono di Costantinopoli possa fare nulla oltre a rammaricarsi. I musulmani del sud preparano l'ennesima jihad per la conquista della Persia.
    Aznari, sopravvissuto alla peste da bambino, é debole e probabilmente sterile.
    L'unico erede del suo sangue é la sorellastra Lali, nata da matrimonio legittimo con l'imperatrice Teodora l'inchiavabile. Lali ha però più di quarant'anni e il fatto di essere donna da motivo ai nemici interni di creare trame per prendere il trono.

    Come siamo arrivati a quest punto e come andrà avanti? Presto lo scopriremo
     
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  2. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    :eek::pompous::approved:

    l'inchiavabile? A bè ok
     
  3. bacca

    bacca

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    È un antenata della culona di franconia
     
  4. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Penso siano sorelle ..
     
  5. TFT

    TFT

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    Flashback!

    Bagrat II il Curopalate e la nascita della potenza georgiana
    867-887



    Nell'867 il regno georgiano è un piccolo dominio caucasico di fede ortodossa, governato da Re Bagrat II il Curopalate (Mastro di Palazzo dell'Impero d'Oriente, un importante titolo onorifico), un uomo senza particolari doti in nessun campo e attorno alla cinquantina. In passato era un buon guerriero ma l'età lo aveva reso debole nel corpo anche se il coraggio e la volontà guerresca non gli mancano.
    La sua dinastia appartiene ad un ramo cadetto dai Bagrationi della potente Armenia, dove il cugino di Bagrat governa in pace e amicizia dei georgiani.
    La dinastia dei Bagrationi di Tbilisi è portata avanti da 3 figli maschi, il cui primogenito è il giovanissimo Davide.
    Comprendendo di essere un pesce piccolo in un mondo troppo grande, il sovrano fa sposare i con una principessa francese, una bizantina e (il primogenito Davide) con una bulgara. Questo da modo ai georgiani di restare in tregua con Bisanzio e di ottenere l'appoggio del potente regno bulgaro come alleato contro minacce esterne.
    L'alleanza con i bulgari si rivela fondamentale, infatti quando Bagrat II dichiara guerra allo sceicco dell'Azerbaijan saranno 8.000 soldati bulgari ad assicurare la vittoria alle risicate forze georgiane, che riescono a riconquistare la Svanezia. Da ricordare una breve guerra civile fra i lealisti della corona di Bagrat e il duca di Abcasia (vassallo del re, segretamente finanziato dai musulmani) che culmina con l'assedio di Imereti, la cattura e messa a morte del ribelle, anche questa volta grazie all'aiuto degli amici bulgari.
    Non tutte le cose però vanno bene, infatti attorno all'870 il Califfato abbaside dichiara guerra all'Armenia. Bagrat II risponde alla chiamata alle armi del cugino e manda 3.000 soldati a difendere Yerevan ma invano. Circa 15.000 soldati arabi sbaragliano le forze congiunte armeno-georgiane e obbligano gli armeni a cedere 2/3 del loro territorio.
    Rimasto senza una copertura verso sud, Bagrat attacca nuovamente l'Azerbaijan e lo conquista del tutto con il benestare di bulgari, dando al figlio secondogenito Herakle il titolo di duca. Si ritrova a governare una terra tutto sommato ricca ma piena di musulmani
    Segue poi una breve campagna contro i selvaggi barbari alani, predoni affini ai georgiani nella religione, che portano il terzogenito Michele a diventare duca d'Alania, una terra povera e spopolata che funge da cuscinetto contro i terribili Kazari del nord.
    L'ultimo colpo di mano del grande Curopalate si ha quando decide di muovere le truppe contro il cugino in Armenia. Questa mossa potrebbe apparire da vile e approfittatore ma era l'unico modo per impedire che l'unica regione rimasta agli armeni cadesse in mano agli arabi e il sovrano di Armenia rifiutava qualunque patteggiamento.
    Il titolo di re d'Armenia viene concesso al nipote di Bagrat, una volta che il padre morì per cause misteriose nelle segrete del palazzo di Tbilisi.
    La mossa per la conquista dell'Armenia fece infuriare non poco il Califfo che dichiarò la guerra santa per la riconquista dell'Azerbaijan.
    Sembrava la fine, cosa potevano 4.000 georgiani contro oltre 25.000 soldati del Califfo e dei suoi alleati?
    Eppure, il miracolo avvenne, contro ogni presagio.
    L'imperatore di Bisanzio decise che non avrebbe permesso a sua figlia di cadere nelle mani dei pagani maomettani e mosse il suo esercito in difesa della Georgia. Con l'aiuto dei fidati bulgari e l'improvvisa amicizia dei magiari, appena convertiti al cristianesimo, le truppe cristiane riuscirono a resistere sulle montagne del Caucaso meridionale abbastanza a lungo da strappare al nemico una tregua.
    Bagrat morì di morte naturale attorno all'880, non prima di aver accentrato il potere della corona a scapito della nobiltà. Gli succedette come Re il figlio Davide II, mantenendo salda l'amicizia con i bulgari.
    Bagrat aveva tentato di far capire al figlio che per sopravvivere la Georgia aveva bisogno di una buona diplomazia. Non c'era pienamente riuscito, infatti Davide era diventato un dotto teologo ma comunque un diplomatico capace. Era invece totalmente estraneo ai fatti militari che avrebbe lasciato in mano ai suoi generali.
     
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  6. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    espansione non da poco per un solo personaggio!
    non dovresti avere troppi problemi da sud, almeno finché non arrivano i selgiuchidi.
    usi qualche mod? quali dlc hai?
     
  7. TFT

    TFT

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    Se i bizantini e i bulgari danno supporto difendersi dagli arabi è fattibile.
    Ho le dlc fino a Reaper's Due
     
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  8. TFT

    TFT

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    Flashback!

    Davide II "il Monaco", Bagrationi Re dei Re di Georgia
    887-897
    Bagrat III "l'Idiota" Bagrationi, Re dei Re di Georgia
    897-950


    La guerra per Astrakhan:

    Il nuovo sovrano si dimostra immediatamente poco interessato ai fatti del regno. La sua vita è concentrata nella preghiera, nelle opere di carità e nella meditazione solitaria, per questo molto spesso il regno viene gestito direttamente dalla moglie o dai fratelli, durante i lunghi periodi di reggenza.
    Un re così lontano dal potere non poteva fare altro che fomentare facili desideri di conquista, per questo una grande sollevazione dei nobili, con l'appoggio di ribelli alani, mise a ferro e fuoco l'Imerezia e l'Abkhasia, arrivando perfino ad assediare Tbilisi. Anche questa volta il trono fu salvato dall'arrivo di 10.000 soldati bulgari.
    Su pressione del consiglio nobiliare, attorno all'890 il re viene indotto a dichiarare guerra al nascente emirato di Astrakhan, appena dichiaratosi indipendente dai Khazari. La guerra è molto veloce e porta le frontiere del regno a controllare tutta la sponda occidentale del Mar Caspio.

    Un vassallo di Dio:

    I musulmani di Astrakhan subiscono una forte opera di conversione che il re incentiva con ogni mezzo; inoltre, la sua fede lo porta ad edificare monasteri e entrare in stretta connessione con gli ambienti ecclesiatici, tanto che stringerà amicizia personale con il Patriarca Michele, che fungerà da reggente dall'896 all'897.
    Il matrimonio con la principessa bulgara Anna dona al re 4 figli, uno però muore ad appena pochi mesi di vita e due nascono femmine. L'unico erede maschio si dimostra inizialmente poco sveglio ma con il passare degli anni la sua incapacità mentale viene confermata senza possibilità di esclusione. Molti nobili e prelati chiedono che il bambino "inadatto, che porta il nome di Bagrat, venga escluso dal trono e spedito in qualche convento, lasciando il regno alla sorella maggiore ma re Davide è inamovibile, non volendo intralciare quello che per lui è un disegno divino.
    Le due figlie vengono sposate ancora con un principe bulgaro e uno bizantino, mentre Bagrat ottiene la mano di una delle figlie del sultano tulunide (ovviamente dopo averla fatta convertire alla Vera fede). Questa mossa priva il Califfo abbaside del suo più formidabile alleato a sud e, in caso di guerra, da speranza per alleggerire il fronte a nord.
    Nell'897 re Davide II muore in circostanze non molto chiare, nemmeno cinquantenne. C'è chi pensa sia morto di malattia, chi che si sia ritirato a vita monastica portando a compimento la sua vocazione.

    La "guerra dell'idiota" e la nuova jihad

    Il giovane Bagrat III viene incoronato Re dei Re in un clima fortemente precario. La sua inettitudine mentale genere in un tentativo dei musulmani di Astrakhan di tornare indipendenti e dal concilio dei nobili di mettere al potere il giovane Kvarkvare, cugino di Bagrat.
    Questa lunga guerra, della durata di quattro anni, viene ricordata come la "guerra dell'idiota" e vedrà la vittoria totale dei lealisti alla corona, soprattutto grazie all'appoggio dei bulgari.
    Ma un sovrano idiota non stuzzica l'invidia solamente dei nobili locali, infatti nel 905 il Califfo Omar chiamò le truppe musulmane per una nuova jihad per l'Azerbaijan. I musulmani schierano circa 30.000 uomini, in massima parte levantini, arabi e persiani.
    La coalizione cristiana conta circa 4.000 georgiani, 15.000 bulgari, 15.000 bizantini, 6.000 ungheresi e 12.000 uomini dei tulunidi, che contro ogni previsione tradiscono i loro confratelli.
    Dopo appena due anni viene firmata una nuova pace bianca che però getta il Califfato in una lunga guerra civile. Bagrat III ne approfitta per diventare protettore del sovrano cristiano del Varaspukan, appena ribellatosi.

    Le guerre Khazare:

    Nel 915, dopo aver passato molti anni a riprendersi dalla guerra e aver sedato l'ennesimo tentativo di ribellioni dei musulmani, il re Idiota, su pressione della moglie, lancia una serie di due guerre contro il potente impero Khazaro, con l'aiuto dei parenti bulgari.
    La prima guerra, combattuta duramente nelle steppe, con grande attrito e fatica nel controllare aree così vaste, vede una vittoria netta della coalizione bizantino-bulgara. Appena finita la tregua, i coalizzati lanciano una nuova offensiva che si risolve in una vittoria totale.
    L'impero khazaro è distrutto e disperso, i pochi khazari rimasti vivono in piccole enclavi circondate da nuovi signori della guerra.
    La Bulgaria ottiene ampie aree della Romania, Moldavia e Ucraina, i georgiani portano il loro confine fino alla Crimea, saldamente in mano bizantina.
    Il potentato bulgaro, che si avvia a diventare la nazione dominante della regione, riesce anche a convincere i georgiani a supportarlo in una rapida guerra bulgaro-bizantina che vede i primi conquistare il grosso della Serbia ma nessun guadagno effettivo per Tbilisi.

    La campagna di Persia:

    Verso il 935 i persiani subiscono l'invasione di qualche tribù nomade dell'est che li lascia distrutti e indeboliti. Il re di Georgia ne approfitta per lanciare un attacco anfibio partendo dal Mar Caspio e annettersi la regione di Tabriz e Theran, gettando le basi per una futura penetrazione georgiana in Persia.
    Negli anni che seguono, infatti, i georgiani riescono a colpire deboli ed isolati emiri, conquistando tutta la parte nord della Persia, portando i confini fino alle porta di Kabul, senza che i musulmani locali possano organizzarsi in un nuovo regno unito in tempo.
    Alla fine del suo regno, "l'idiota" ha espanso di oltre il doppio di dominii del padre, mentre i nobili messi a governare le steppe del nord iniziano, piano piano, ad erodere potere ai signori tribali locali, portando i confini delle terre georgiane sempre più a nord.

    La famiglia:

    L'idiota ebbe 8 figli, 4 maschi e 4 femmine ma la sua vita privata non si può certo definire felice. Il primogenito ed erede Davide, anch'egli idiota, pareva poter succedere al padre senza troppi problemi, venne anche nominato governatore di Theran per renderlo meglio visto agli occhi dei nobili. Un così alto numero di figli permise alla Georgia di rafforzare le alleanze con i bulgari, magiari, bizantini, tulunidi, Aquitania e con un nuovo potentato arabo nato attorno alla Mecca dal ridimensionato Califfato.
    Purtroppo però i problemi iniziarono con la nascita dell'ultimogenito, Shota. Shota si dimostrò tanto sveglio, quanto crudele e rancoroso.
    All'età di appena 3 anni in un "incidente uccise il fratello poco più grande e la sorella, mentre voci di corridoio lo davano implicato per la morte improvvisa di Davide, per febbri o avvelenamento. Il secondogenito Bagrat gli sopravvisse solo due anni, morendo in battaglia contro dei ribelli khazari.
    Per evitare ulteriori problemi, il re idiota fece allontanare il figlioletto problematico, relegandolo a governare una sperduta provincia persiana sotto la supervisione del metropolita locale.
    In questo modo la successione fu assicurata e alla morte del sovrano venne nominato Re dei Re Mihkeli I, all'età di 17 anni.
     
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  9. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    riesci a fare qualche screenshots? sono curioso di vedere la mappa e qualche tuo personaggio!
     
  10. TFT

    TFT

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    Purtoppo per i flashback no, ma si per la parte post 1220.
    Questo perché l'aar cosí com'é non é voluto ma nasce dalla mia voglia di farvi vedere come ck2 sia diventato profondo e realistico e come anche se sei enorme le sfide non finiscono mai.

    In particolare con la Georgia sono passato in 500 anni da regno minuscolo, potenza regionale, impero, prima potenza mondiale, prima potenza mondiale stagnante, potenza in crisi a causa di altre stelle nascenti
     
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  11. TFT

    TFT

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    Aznari I "l'eunuco" Bagrationi Imperatore di Sakartvelo, Basileus dei romani, Re dei Re di Georgia
    1220-1245


    L'invasione mongola:

    Dopo la guerra civile e le varie fatiche l'impero è comunque solido e può contare su una forza di 65.000 soldati. Aznari affida questa imponente armata allo strategos d'Asia, suo miglior generale, con l'ordine di fermare l'avanzata dei mongoli.
    Gli uomini gialli hanno già occupato Perm e stanno scendendo rapidamente verso sud con circa 80.000 cavalieri. La cosa più grave è però la loro assoluta padronanza del territorio che li rende immuni all'attrito nelle steppe, cosa che invece logora e distrugge le lente e corazzate truppe georgiane.
    Aznari sfrutta i fondi imperiali per assoldare sicari ed uccidere il Khan Ogodai e ci riesce, facendolo cadere avvelenato durante la sua discesa verso sud.
    Contro ogni aspettativa, purtroppo, i mongoli non si disperdono come mosche, eleggono un nuovo Khan e in due mesi sono pronti a riprende l'assalto distruttore.
    Ad Astrakhan si decide l'esito del conflitto. L'esercito imperiale si arrocca nella fortezza, pronto a ricevere l'assalto, i mongoli non si scoraggiano e danno battaglia. Hanno dalla loro il numero, la tecnica e i migliori generali, sembrano e sono invincibili. Dopo una battaglia di 5 giorni le truppe georgiane sono distrutte e costrette a ripiegare oltre il Volga. Astrakhan, la più grande città del nord, georgiana da 400 anni e casa natale di un re passa nelle mani del nemico che ormai controlla tutto il nord fino al fiume.

    Sopravvivere:

    La sconfitta da una nuova occasione alla nobiltà per tentare di cambiare sovrano. Lo strategos di Anatolia si autoproclama basileus e, radunati 20.000 uomini, marcia su Costantinopoli, dove viene fortunatamente sconfitto e deposto.
    Il chaos di una nuova guerra civile permette ai bulgari di ribellarsi apertamente e creare un paio di ducati indipendenti, uno di essi a pochissimi giorni di marcia dalla capitale. Gli Abbasidi tentano un colpo di mano invadendo la Mesopotamia ma sono fortunosamente sconfitti dal generale Olaf della guardia variaga al comando di 11.000 uomini. è la prima e unica vittoria di Azanari che, dopo una guerra di due anni, riesce ad annettere le contee di Edess e Tel Bashir.
    Per tutta risposta, gli ormai collassati Abbasidi, un tempo nemici mortali della Georgia, vengono soppiantati in toto dai Tulunidi che ora, uniti dalla Libia ad Antiochia, chiamano la Jihad per conquistare la Persia.
    Abbasidi e Georgia, nemici storici, rivali da centinaia di anni, sembrano destinati a collassare insieme sotto la spinta di nuovi signori.

    Un erede al trono:

    Unica notizia positiva è la nascita di un bambino maschio tra la principessa Lali e un principe scozzese, con matrimonio matrilineare. Il bambino, ritenendo ormai Costantinopoli non sicura, viene mandato con la madre nella più difendibile Trebisonda mentre truppe musulmane si muovono da sud e nel numero di 30.000 assediano Mosul...
     
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  12. TFT

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    Ecco l'impero alla data attuale

    Le righette nere indicano i territori persi a favore dei Mongoli
    La linea nera l'espansione massima verso nord
    I puntini neri i separatisti bulgari

    PS: si, non riesco ad aumentare il massimale dei vassalli...
     

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  13. TFT

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    Aznari I "il Santo" Bagrationi Imperatore di Sakartvelo, Basileus dei romani, Re dei Re di Georgia
    1245-1265

    La Jihad:

    Aznari si impegna in prima persona per proteggere la Persia dai pagani maomettani. Dopo aver radunato circa 50.000 uomini concentra il nerbo della sua difesa fra le montagne meridionali dell'Armenia e quelle dell'Iran nordoccidentale, dove fortunatamente i nemici decidono di colpire.
    Nonostante la coalizione islamica conti circa 80.000 uomini, il vantaggio del terreno e le rapide manovre della cavalleria georgiana impediscono ai vari gruppi di unirsi, mente ogni qual volta un esercito da 30.000 o più si unisce per un assalto, i georgiani lasciano il campo, attendono il logoramento e poi riattaccano in forze, assicurandosi la vittoria.
    Aznari perde l'uso di un occhio durante la battaglia di Theran, e rimane anche gravemente ferito durante l'assedio di Yeravan, riprendendosi tutte le volte. Le continue menomazioni e lo stess accumulato lo rendono paranoico e probabilmente pazzo. Inizia a sentire la voce di Dio e a credersi la reincarnazione di San Giorgio, sfruttando al massimo il suo zelo cristiano contro il nemico.
    Nonostante l'instabilità mentale del sovrano e il peggioramento dei rapporti con le autorità ecclesiastiche, alla fine la Jihad è vanificata e l'Impero ottiene anche 3.000 monete come compenso per la vittoria.
    Nonostante tutto Aznari ha dimostrato di avere Dio dalla sua e si evita una possibile rivolta per mettere sul trono un suo cugino, Re d'Armenia.

    La grande impresa:

    Pacificati i musulmani, al comando di 10.000 uomini Aznari riconquista rapidamente i territori persi ai bulgari e si prepara per la più grande delle imprese, rimanendo calmo fino all'estate del 1252.
    La sua massima aspirazione era quella di dimostrare che l'impero, pur ridotto territorialmente e indebolito, poteva comunque essere la superpotenza mondiale che aveva raggiunto ai tempi di suo nonno, durante il momento di massimo splendore.
    Scaduta la tregua con i musulmani, Aznari raduna circa 40.000 uomini e varca il confine, puntando dritto su Gerusalemme. La guerra è più facile del previsto perchè il Califfato ( o quello che ne rimane ) è ancora debole e diviso. In poco più di un anno e con solo una battaglia contro 15.000 arabi, Gerusalemme, Sidone e città limitrofe tornano nelle mani della cristianità.
    Ma non era finita. Mancava ancora Alessandria d'Egitto, centro del potere del nemico e antico seggio cristiano. Era impossibile riuscire a prenderla con una guerra convenzionale, perciò l'imperatore spese tutti i soldi accumulati dallo Stato per reclutare 40.000 mercenari, in prevalenza Rus e polacchi, imbarcandoli su una flotta di 890 navi. è la più grande spedizione navale che si sia vista negli ultimi mille anni.
    Una volta dichiarata la guerra, le truppe sbarcano sulle spiagge egiziane, senza dare modo ai soldati nemici di organizzarsi. Presi a piccoli gruppi, con il morale molto basso, vengono totalmente distrutti in pochi mesi, senza una battaglia vera. Alessandra resiste per 4 mesi prima di essere assaltata e conquistata.
    Aznari ci era riuscito, aveva dimostrato che l'impero non era decadente e debole come si pensava, il suo braccio poteva ancora colpire chi osava sfidarlo.

    Fine di uno scisma e nuova invasione mongola:

    Alla corte di Costantinopoli, un concilio dei patriarchi riuniti assistette al Trionfo dell'imperatore e in seguito proclamò la riunificazione delle Chiese, con accettazione un po' in tutto il mondo cristiano.
    Il Papa, che da Roma era prima fuggito ad Avignone e una volta conquistato dagli ortodossi aquitani, riparato a Costanza, si trovò circondato improvvisamente da sovrani ostili.
    Riuscì a trovare rifugio nell'Irlanda nordoccidentale, lasciandosi dietro oro e reliquie, oltre al suo onore.
    La grande impresa aveva però lasciato la nazione con le casse a secco e una nuova dichiarazione di guerra da parte dei mongoli, questa volta per la conquista della Persia, colse tutti all'improvviso.
    Aznari, ormai sessantenne, radunò gli uomini e si preparò a resistere ancora una volta. Non poteva fallire, era l'ultima battaglia contro il nemico di sempre, vincitore di ogni battaglia.
    Nel frattempo, l'erede al trono cresceva come un dotto ed erudito teologo nella corte di Trebisonda, diventando cancelliere locale.
     
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  14. TFT

    TFT

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    Re di Georgia Mikheli I "il ragno
    950-957
    Re di Georgia Gabriele I "il sussurratore"
    957-1030
    Re di Georgia IshKhanik "il re bambino"
    1030--

    Invidia e odio fra fratelli:

    Mikheli regnò con difficoltà per due anni, sostanzialmente pagando i nobili e dandogli titoli per non farli ribellare. Nonostante tutto però, appena raggiunse la maggiore età, uno in particolare non potè essere corrotto. Shota, appena sedicenne, riuscì a creare una coalizione di nobili per farsi eleggere re al posto del fratello. Nonostante le grandi qualità di Mikheli nello spionaggio i nobili del nord e quelli armeni appoggiarono il ribelle, ponendo la loro capitale ad Astrakhan. Milkheli, in netta inferiorità numerica, dovette attendere trincerato a Tbilisi l'arrivo dei rinforzi bulgari e ungheresi, coi quali era riuscito ad ottenere alleanza grazie ad attente politiche matrimoniali. Un patto di non aggressione con i bizantini rese sicuro il fronte orientale e i ribelli non ebbero scampo. Shota, venne imprigionato e preparato per l'esecuzione ma all'ultimo momento Mikheli si accorse di non poter uccidere il sangue del suo sangue e si limitò a castrarlo, dandogli la libertà.
    Con il regno pacificato sembrava che il regno di Mikheli sarebbe stato lungo e prospero, invece, due anni dopo e ad appena sette alla sua incoronazione il sovrano fu trovato fu avvelenato durante un banchetto. Il mandante non fu mai trovato.
    Il nuovo re era il suo figlio maggiore Gabrieli, un bambino che aveva ereditato molte doti dal padre. I suoi primi anni di regno videro la reggenza del Patriarca Davide e poi della madre.

    Campagna persiana e il perdono:

    Dopo aver passato momenti non proprio facili a tener buoni nobili e ribelli vari, il nuovo sovrano ripresa la politica del nonno di espansione a nord e a est. Altri pezzi di steppe russe vennero conquistate senza troppi problemi, mentre una spedizione di circa 8.000 uomini sconfisse ripetutamente vari decadenti emiri persiani, portando la mano del regno fino a Kabul. Il nord e la Persia furono molto rapidamente evangelizzati e invasi da coloni georgiani che in molti casi soppiantarono in toto le popolazioni locali.

    Jihad e presa di Kabul:

    Naturalmente, l'arcinemico del regno, il Califfo, non poteva accettare delle truppe crociate fino ai confini dell'India e chiamò una grande Jihad per la riconquista della Persia. Fortunatamente Gabrieli, astuto e grande conoscitore degli intrighi, riuscì a tenere i Tulunidi d'Egitto e l'emiro dell Mecca fuori dal conflitto grazie a politiche matrimoniali e ottenne l'aiuto dei bulgari e dei bizantini. Gli mancava però un generale degno di questo nome che potesse guidare le armate georgiane.
    Si avvicinò allo zio Shota, con grande sorpresa di tutti. Gli propose di seppellire gli antichi rancori famigliari e lo nominò capo dell'esercito e reggente di Georgia, oltre che medico di corte.
    Shota (che ha tipo 32 in tutte le statistiche) accettò di buon grado i ruoli di potere che gli erano sempre stati negati e con il suo aiuto le truppe alleate sconfissero i musulmani a Tabriz per due volte e una terza in Armenia. Venne siglata una pace bianca che di fatto fu una grande vittoria per i georgiani, che mantenevano ogni territorio occupato gli anni precedenti.
    Nel frattempo Shota, per un motivo inspiegabile, riuscì anche ad avere un figlio legittimo.

    La grande morte:

    Gli anni seguenti furono tutto sommato tranquilli. Il regno era florido e ricco, ogni tanto una campagna-lampo aggiungeva qualche fazzoletto di terra a nord o a est e i musulmani non tentavano più di violare il perimetro. Anche le alleanze erano solide e produttive.
    Gabrieli stava per pianificare una campagna di vaste dimensioni per conquistare tutta la Persia (a questo punto controlla la metà nord) ma delle dicerie su una malattia mortale dell'est divennero incredibilmente reali.
    A Kabul questo morbo, chiamato "la grande morte" o "la peste nera" distrusse la popolazione e si diffuse in tutta la Persia. Il re iniziò a preoccuparsi e fece erigere molti ospedali in Georgia ma era ormai troppo tardi. Il morbo si diffuse in tutto il mondo, distruggendo qualunque società umana e rendendo le guerre impossibili.
    Gabrieli stesso ne fu colpito, nonostante si fosse asserragliato nella sicurezza del suo castello.
    Come lui, la maggior parte dei suoi parenti, vassalli, amici...tutti. Nel giro di 3 anni morirono tutti i suoi sei figli...tranne uno!
    Ishkhanik, di appena tre anni venne colpito dal morbo ma Shota riuscì a salvarlo e farlo proclamare re in una Tbilisi desolata e silenziosa.
    Shota era diventato di fatto il re di Georgia, assumendo la reggenza per il nipote. Non erano rimasti altri parenti maschi adulti in vita, se non un cugino ormai anziano ad Astrakhan
     
  15. TFT

    TFT

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    Imperatore di Sakartvelo, re di Georgia, d'Armenia e Persia Ishkhanik "il giusto"
    1030-1048
    Imperatore di Sakartvelo e re di Georgia, Gabrieli " il Pio"
    1048-1050
    Imperatore di Sakartvelo, basileus dei romani e re di Georgia Erakle "il saggio"
    1050-1070

    La "guerra dei quattro pezzenti", reggenza di Shota e il nuovo re.

    Il pericolo della grande peste era passato ma il regno aveva duramente sofferto per la perdita di uomini e mezzi. A complicare le cose arrivarono gli indiani del Rajapur che, avendo subito la peste per primi, avevano avuto più tempo per riprendersi.
    Un esercito di circa 6000 uomini, compresi elefanti da guerra, mosse inizialmente contro gli emirati persiani superstiti e infine dichiarò guerra al regno georgiano per la conquista di Kabul.
    Shota radunò tutti gli uomini rimasti e decise di giocarsela con attrito e tattica di guerriglia più che con una grande battaglia campale. Nonostante la caduta di Kabul la tattica alla fine si rivelò vincente e gli indiani, stressati e logorati dai continui assedi, oltre che isolati (ogni truppa di rinforzo veniva intercettata e distrutta dalla cavalleria di Shota) furono costretti a firmare la pace senza modifiche territoriali.
    Sedate altre rivolte e assicurato il controllo dei confini interni, Shota lasciò il trono al giovanissimo Ishkanhik. Il nuovo sovrano divenne subito famoso per le sue frequenti scappatelle extraconiugali che lo portarono a riconoscere come suoi due figli illegittimi gemelli nati da una relazione con una serva. La successione fu comunque assicurata dalla nascita di Giorgi, primogenito della relazione fra il re la principessa bulgara Angela.

    L'impero e il suo imperatore

    Ishkhanik è principalmente ricordato per essere stato il primo imperatore di Sakartvelo. Il titolo gli viene concesso dal patriarca Eudemio quando, riunite le corone di Georgia, Armenia e Persia, si pensò bene di creare un potere superiore per tenere sotto controllo il regno georgiano, ormai diventato troppo vasto. Le corone rege furono date, una a testa, ai figli sia legittimi che illegittimi.
    La creazione del nuovo impero ricevette omaggi dai quattro angoli del mondo ma la gioia fu di breve durata perchè l'imperatore morì di cancro in soli 6 mesi, all'improvviso, seguito dal fedele Shota, spentosi di vecchiaia. Prima di morire per fortuna il sovrano decise di legittimare tutti i suoi figli, ottenendo per questo l'epiteto di "il giusto".
    Fortuna, perchè il nuovo sovrano Gabrieli regnò solamente due anni sotto la reggenza della madre, morendo di una malattia improvvisa.
    Gli successe il fratellastro Erakle.

    Il basileus dei romani

    Erakle dovette inizialmente fronteggiare l'ennesima Jihad per la conquista della Persia che finì in un paio d'anni con pace bianca, grazie al supporto degli amici bulgari e di un alleato nuovo e inaspettato. Il Califfo infatti arruolò la "compagnia Khazara", una grandissima armata di circa 10.000 mercenari ma si dimenticò di pagarla. Questi, furiosi, gli mossero guerra ed occuparono alcune terre nell'Iraq orientale (odierna zona di Tikrit), dichiarando un principato indipendente (!!!)
    Erakle sposò Felicita d'Acquitania, regina del potentissimo regno che si convertì all'ortodossia e iniziò una zelante campagna di purificazione dai dei cattolici locali.
    Ma la cosa più eclatante fu la guerra per il trono di Costantinopoli. Accadde un giorno che il basileus Manuele III morì senza lasciare eredi diretti. Il parente più prossimo era Angelo il Grasso, duca di Atene che però era inviso alla corte e alla moglie del defunto per essere un eretico seguace dei fraticelli. La nobiltà ortodossa dell'Asia Minore e la regina madre offrirono allora la corona a Erakle, la cui bisnonna era una principessa bizantina e questo lo rendeva lontanamente imparentato con i signori di Costantinopoli.
    Accolta la richiesta, Erakle mosse un grande esercito verso occidente e raccolse le truppe alleate, arrivando a contare oltre 30.000 uomini prima di raggiungere Costantinopoli.
    Angelo venne sconfitto ad Adrianopoli e ancora a Durazzo, cercò riparo in Calabria ma venne catturato, accecato e poi impiccato.
    Erakle fu solennemente incoronato basileus dei romani e i due imperi vennero uniti. Il suo dominio ora contava tutti i balcani meridionali, Calabria, Puglia, Sicilia, l'Asia Minore e la Crimea.
     

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